Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 9 luglio 2011

"Nuova evangelizzazione" o evangelizzazione "nuova"?

Leggo e propongo come riflessione, partendo da uno stralcio dell'intervista rilasciata da Mons. Rino Fisichella, nuovo prefetto della neo-Congregazione per la "Nuova evangelizzazione", pubblicata da Zenit nel dicembre scorso e altri spunti.

In che modo si può spiegare il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione?
Fisichella: Il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione è una grande intuizione profetica di Papa Benedetto XVI ed è una grande sfida per la vita della Chiesa dei prossimi decenni.
Intuizione profetica perchè ci obbliga a riflettere seriamente sul presente. Ci obbliga a capire le patologie che hanno dato vita a questa condizione che si esprime con l’indifferenza, con l’agnosticismo, con l’ateismo professato, con un individualismo che non si è mai conosciuto così forte negli ultimi secoli. In una parola con la secolarizzazione di cui il Papa parla sempre più spesso. Questa condizione obbliga la Chiesa a diagnosticare la patologia e verificare come curarla.
Dobbiamo riflettere sul perchè questa disaffezione nei confronti della verità da parte del mondo contemporaneo e poi passare a guardare il futuro per ricomporre in una condizione di dialogo e di collaborazione la fede con la ragione. Bisogna sottolineare che la scelta libera e consapevole dell’atto di fede non si fonda su un mito, ma su una relazione personale di un evento storico che ha cambiato il volto dell’umanità e della stessa storia, vale a dire l’incontro con Gesù di Nazareth.
Estrapolo le linee essenziali riconoscibili nel seguito dell'intervista e le esamino riflettendo su ognuna:
  1. Fisichella: Noi dobbiamo essere capaci di ricomporre questa condizione e mostrare che l’incontro e l’esperienza di Dio è una condizione necessaria perché il nostro contemporaneo possa ritrovare realmente il senso della propria vita.
    In risposta all’eclissi di Dio di cui parlava già Paolo VI, e su cui Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno riflettuto, è nato il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. E’ inevitabile che di fronte all’eclissi di Dio noi dobbiamo mobilitare le nostre forze e la nostra convinzione per riportare il primato di Dio nella vita delle persone e mostrare che l’ipotesi di Dio non è affatto superflua, ma è invece determinante per una vita che sia pienamente umana.
    In altre parole, noi abbiamo il compito di portare di nuovo il Vangelo agli uomini e alle donne di oggi perchè possano recuperare in umanità, perchè possano essere capaci di una rinnovata umanizzazione della propria esistenza.
Mi stupisce che portare di nuovo il Vangelo agli uomini e le donne di oggi debba produrre il risultato di una "rinnovata umanizzazione dell'esistenza". Gesù è forse venuto per umanizzarci? Certo "quelli che Lo accolgono (Gv, Prologo)" diventano uomini nuovi e realizzano la pienezza di umanità realizzata dalla Redenzione. Ma questa "novità" non consiste forse nella Creazione Nuova, quella dell'Ottavo giorno il primo dopo il sabato, cioè la Risurrezione, conseguente ad un'oblazione salvifica, che - come Paolo docet - ci rende Figli nel Figlio connaturali a Lui, a Lui sempre più configurati e per questo 'divinizzati' per adozione? Una Creazione Nuova riconsegnata al Padre nel momento dell'Ascensione al Cielo e rinfrancata e costituita nel momento dell'invio dello Spirito!

C'è forse bisogno di un linguaggio nuovo per dire queste fondamentali verità? C'è solo bisogno di cuori nuovi che le esprimano accesi di quella Presenza, i quali non hanno bisogno di strategie comunicative e di "metodi iniziatici" lasciati entrare imprudentemente nella Chiesa perché presentano il successo dei numeri, ma si sono rivelati il cavallo di Troia di vecchie e nuove eresie! A noi spetta l'Annuncio; chi opera è lo Spirito, se davvero lo abbiamo accolto, non le nostre parole più o meno accattivanti... L'importante è che siano VERE e trasmettano la Verità, che è il Signore!

E, invece, assistiamo a tutto questo profluvio di piani e di progetti, come se tutto dipendesse da noi e come se la Chiesa per 1970 anni fosse stata inadeguata. Errori e problemi ci sono stati e ci saranno in ogni generazione, perché fanno parte della logica del 'mondo'; ma a noi non è dato trovare migliori strategie e "nuovi linguaggi". Oggi, come sempre, è necessario conoscere e diffondere la Verità, tradita e dimenticata forse più che mai.

Attualmente la Chiesa sembra proporsi come nuovo Ente morale e politico piuttosto che come Mater et Magistra, perché Corpo Mistico di Cristo e Sua Sposa. Ne fa testo la pubblicità veramente sconcertante che la CEI sta mandando in onda sulla TV nazionale per l'8 per mille. In essa la Chiesa è presentata nelle sue attività sociali. Si è allestito persino un sito chediloaloro.it, tutto incentrato su testimonianze di opere sociali e umanitarie.

Non si dimentica forse che Cristo Signore non è venuto a portarci il benessere o la solidarietà, ma la Salvezza dal peccato e dalla morte spirituale che ci fa uscire dal Progetto di Dio per noi? Sì ci sono anche le opere di misericordia corporali e spirituali, ma esse sono CONSEGUENZA del dono di noi stessi possibile solo in Lui e non di un vago umanitarismo!

Si pensa che oggi la gente se parliamo di Dio non capisce? Ma forse dipende da quel che diciamo e c'è qualcosa che ci siamo dimenticati per via. Piuttosto perché non creare nell'Agorà rappresentata dai "media", invece di spazi pubblicitari, vere e proprie palestre di cristianesimo testimoniato da autentici testimoni e non da imbonitori improvvisati o da falsi profeti e cattivi maestri che sembra oggi siano gli unici ad aver diritto di cittadinanza mediatica? Il vero problema è "chi forma i formatori"... E tuttavia una palestra del genere sarebbe solo un'opportunità in più, perché la vera soluzione l'ho espressa nelle conclusioni.

In ogni caso sentir parlare del "nuovo umanesimo", senza la qualificazione irrinunciabile di "cristiano", rischia di confonderlo con il ruolo esclusivamente sociale - che somiglia tanto al Nuovo Ordine Mondiale sempre più incombente - diluendo invece quello primario sacramentale-salvifico esercitato diffondendo la Verità custodita e trasmessa portatrice della Presenza della Persona del Signore!
  1. Fisichella: [...] E quindi ci troviamo in una seria difficoltà nel parlare di Gesù Cristo, della fede e della Chiesa in un contesto culturale che o lo avversa o lo banalizza, dando per scontato una conoscenza che non è più viva. Certamente dobbiamo modificare il nostro linguaggio, dobbiamo diventare più comunicativi, dobbiamo essere capaci di accettare la sfida della comunicazione moderna, ben sapendo che il contenuto rimane sempre lo stesso. Perchè il cristianesimo, come diceva l’apostolo Paolo nella lettera agli ebrei, rimane sempre lo stesso ‘ieri, oggi e sempre’, quindi quello che è sempre stato creduto da tutti, in ogni luogo e da sempre, viene conservato, ma deve essere rivestito di un linguaggio che deve essere comprensibile. Dobbiamo fare in modo che il nostro contemporaneo possa vedere il Signore, deve fare l’esperienza di averlo rivolto a sé in prima persona, deve suscitare in lui il desiderio di fare esperienza in Dio, in Gesù Cristo e nell’appartenenza alla Chiesa.
E' importante piuttosto non correre il rischio di considerare "orientamenti passati" quello che invece è la "sostanza", perchè oggi il rischio è quello di cambiare tutto (liturgia, visione di Cristo, visione dell'uomo) in qualcosa che è molto diverso da quello che era l'insegnamento degli Apostoli, ma soprattutto in qualcosa che si allontana dall'autentico esserci dell'uomo in rapporto al Verum Bonum Pulchrum Essere di Dio...

Questo discorso del "rivestimento" rischia di essere un inganno perché, se le parole sono il rivestimento e si cambiano le parole, non dobbiamo dimenticare che sono esse che veicolano la realtà che significano: e allora, se se ne lasciano cadere alcune essenziali o a furia di non parlarne più cadono da sole (come espiazione, per esempio), cambiando il rivestimento cambia anche la sostanza. Perché il nostro contemporaneo possa "vedere" il Signore non serve il discorso accattivante, ma quello che Lo lascia "trasparire".

Se non recuperiamo le 'vecchie 'parole della Tradizione che hanno costituito il nucleo dell'evangelizzazione di sempre (male-peccato-giudizio-perdono-redenzione ecc.) spalanchiamo la porta, già aperta, a tutte le novità. Ma, per fare questo non bastano laici di buona volontà, ci vogliono laici e sacerdoti ben formati. E nelle parole del Papa all'Assemblea Plenaria del neo Pontificio Consiglio di cui stiamo parlando c'è piuttosto il riferimento alla coerenza, che è sacrosanto
...non si potrà dimenticare che lo stile di vita dei credenti ha bisogno di una genuina credibilità, tanto più convincente quanto più drammatica è la condizione di coloro a cui si rivolgono.
E tuttavia non basta dire:
La nuova evangelizzazione dovrà farsi carico di trovare le vie per rendere maggiormente efficace l’annuncio della salvezza, senza del quale l’esistenza personale permane nella sua contraddittorietà e priva dell’essenziale. Anche in chi resta legato alle radici cristiane, ma vive il difficile rapporto con la modernità.
Infatti la proclamazione del mistero salvifico della morte e risurrezione di Gesù Cristo non passa dalla ricerca di "trovare nuove vie" di efficacia, ma dell'incontro vivo e vero con l'Unico efficace, che è Lui che opera servendosi di noi. E la Chiesa è QUESTO incontro vivo e vero che deve garantire, null'altro!
  1. [...] Intendiamo sollecitare la presenza delle diverse realtà che operano e anche molto bene nel tessuto della pastorale, ai vicini ed ai lontani, ma farlo in modo tale che non siano gli uni slegati dagli altri ma che ognuno possa comprendere la complementarietà nei confronti dell’altro. Se non c’è questa presenza unitaria noi non diamo un segno efficace. Vorrei ricordare che il Concilio Vaticano II ha chiamato la Chiesa segno e strumento di unità per tutto il genere umano. Se nell’annunciare il Vangelo non diamo un segno di unità, allora rischiamo di rendere meno efficace l’annuncio stesso che ci compete.
Questo è gravissimo, perché di fronte all'immobilismo della chiesa, ci sono già i movimenti - ed è ad essi che ci si riferisce - che non aspettano altro che le 'vecchie' parole della 'vecchia' evangelizzazione vengano messe in soffitta perché loro le hanno già sostituite con 'nuovi' significati. Un esempio concreto: nella Missio ad gentes di uno di questi movimenti, il Cammino neocatecumenale, è sparito non solo il termine ma anche la realtà parrocchia, sostituita dal cathecumenium e quindi, all'inizio, la chiesa sarà in case private. Così come sono sparite o sono state modificate molte prassi, compreso il rito, fonte della lex orandi. Ma questo chi lo sa? Però il papa fa riferimento ai tempi apostolici e all'inizio dell'evangelizzazione, chiunque può interpretarlo come un via libera alla chiesa=casa del presbitero, come nel primo secolo. Ma affermo per esperienza che questa evangelizzazione davvero "nuova" proprio perché "altra" - il cui "iniziatore" è stato inserito tra i consulenti del Dicastero - porta non all'implantatio ecclesiae nei luoghi in cui si diffonde in tutto il mondo, ma alla clonazione di cellule del Cammino, che non si integrano MAI con la Chiesa locale e la sostituiscono dove non c'è.

Per questo Fisichella batte sulla necessità di dare un "segno di unità", perché in realtà si vive una drammatica frammentazione, determinata proprio da certi stili di evangelizzazione che vanno per la maggiore, che non si integrano con le altre realtà ecclesiali, rimanendo blindate in quello che considerano il loro "unicum". Egli sembra tuttavia dimenticare che l'unità non siamo noi a farla. E' il Signore che la opera e l'unità possono realizzarla e viverla in Lui solo coloro che condividono la stesa fede e lo stesso Altare, inutile girarci intorno, perché nella Chiesa -oggi- c'è la Verità, ma c'è anche il suo contrario.

E tuttavia Cammino NC non è l'unico attore della nuova evangelizzazione ma la sua influenza va aumentando, esponenzialmente decuplicata dal neo-modernismo imperante che non ne riconosce né eresie né le prassi anomale, né gli aspetti pesantemente giudaizzanti.
  1. Fisichella: [...] Nel libro intervista “Luce del mondo” appena pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana, il Pontefice Benedetto XVI ha scritto che anche se “il cristianesimo non determina l'opinione pubblica mondiale, altri ne sono alla guida” tuttavia “sulla base di quello che vedo e di cui riesco a fare personale esperienza, sono molto ottimista rispetto al fatto che il cristianesimo si trovi di fronte ad una dinamica nuova”. Quali sono le ragioni di questo ottimismo?
    Il Papa ha una idea molto precisa della realtà della Chiesa. Nelle visite ad limina con i Vescovi di tutto il mondo, riceve informazioni precise sui diversi continenti. Mentre noi a volte abbiamo una visione un po' limitata geograficamente e guardiamo spesso solo all’Europa. Ma il Papa ha una visione globale. La Chiesa è presente in Africa, in America Latina, in India, in Corea del Sud... E dai dati complessivi si nota che la Chiesa sta crescendo.
A me sembra vedere solo le enormi contraddizioni che si vanno ingigantendo, annebbiando le menti, anziché illuminarle, per un semplice motivo: che questa Chiesa rinnovata dal concilio ha preteso e pretende di servire due padroni: Cristo e il mondo. Ciò mi pare inconcepibile, secondo il Vangelo, ma essa continua imperterrita a proporci questa posizione doppia, incurante della sua stridente contraddizione con Cristo e con se stessa, con quella che ESSA è/era DA SEMPRE.

A questo punto che significato si può dare alla parola "Tradizione", che pare sempre più un vuoto contenitore, dal bel suono, utile a convincere i diffidenti circa la reale continuità di questa Chiesa con la Chiesa di sempre?

Nei discorsi del Papa sono più riconoscibili chiari riferimenti alla Tradizione, quella vera, non quella "vivente", che cambia secondo le mode del tempo e che ha innestato principi simboli e prassi nuove nella Chiesa, non innovatori, ma decisamente "altri" dalla Tradizione Apostolica e tali da sovvertirla.

Ma alle parole, purtroppo non sembrano corrispondere i fatti...

Infatti anche il Papa sembra aggirare l'ostacolo insormontabile di una realtà ecclesiale, renitente al cambiamento del senso di adeguamento cattolico, col trovare insieme le modalità nuove di evangelizzazione lasciando intendere che nessuna delle attuali 'modalità' ha il monopolio dell'evangelizzazione e non dovrà monopolizzarla come invece tende a fare e di fatto lo fa un certo movimento senza che vengano posti dei limiti.

Se ne parlerà più diffusamente dedicando al tema la prossima Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, nel 2012: "Nova evangelizatio ad christianam fidem tradendam - La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana", di cui accenna anche Fisichella. Il rischio che si corre è lo stesso del concilio, nel quale un minoranza sovvertitrice ma agguerrita ha imposto testi ambigui interpretati e applicati nel senso rifondativo della Chiesa (e non semplicemente rinnovatore). Questo sinodo, in cui i 'rampanti agguerriti' affinati e galvanizzati da anni di briglie sciolte e fatti compiuti non repressi, la faranno da antesignani del "nuovo che avanza", otterrà la prosecuzione se non il rafforzamento di quel che essi già sono riusciti ad imporre in tante diocesi.

Finché il Papa indica, consiglia, lascia fare, anziché governare anche espellendo gli errori o almeno correggendoli efficacemente senza applicare l'"inclusivismo spinto", la barca di Pietro sarà alla deriva... ed è una situazione di grande buio e confusione quella che stiamo vivendo, che non accenna a risolversi, nonostante le luci del Summorum, al quale non mancano inquinamenti a causa di sacerdoti e vescovi "ibridi" o "double face" che dir si voglia, oltre alle molte, anzi troppe, viscerali resistenze di sacerdoti e vescovi dichiaratamente 'contro' persino in contrasto con la volontà del Papa...

Dice Benedetto XVI ai partecipanti all' Assemblea Plenaria del neo Pontificio Consiglio di cui stiamo parlando: "Il compito dell'evangelizzazione è precisamente quello di educare nella fede in modo tale che essa conduca ciascun cristiano a vivere i Sacramenti come veri Sacramenti della fede, e non a riceverli passivamente, o a subirli."

Il principio è sacrosanto. Nulla da eccepire. Ovvio che è necessaria la catechesi, cioè l'insegnamento: il munus docendi appartiene prevalentemente ai sacerdoti, ed è delegabile a laici adeguatamente formati e coerenti nella fede vissuta.

Il problema è chi catechizza cosa. Non dimentichiamo che l'evangelizzazione non si fa soltanto andando per le strade, o nella tanto enfatizzata "Missio ad gentes", che sembra averne il monopolio, ma partendo da una formazione seria e, soprattutto, testimoniando...
Il problema dell’uomo è il problema dell’adorazione e tutto il resto è fatto per portarvi luce e sostanza. (Romano Amerio, Di un bisogno dei contemporanei, «Pagine nostre», giugno 1926)
La prima evangelizzazione la garantiscono sacerdoti Adoratori che esercitano il loro munus sanctificandi, celebrando vere Eucaristie e amministrando veri Sacramenti della Riconciliazione, conducendo le anime a viverli sempre più profondamente.
Il problema dell’uomo è il problema dell’adorazione e tutto il resto è fatto per portarvi luce e sostanza. (Romano Amerio, Di un bisogno dei contemporanei, «Pagine nostre», giugno 1926)

64 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho citato il Cammino neocatecumenale, perché non potevo non farlo, dato l'argomento.
Non è perché ne ho la fissa, ma perché conosco quanto basta (e avanza) ciò che a molti è purtroppo tuttora ignoto e sono consapevole che rappresenta un problema per la Chiesa TUTTA, non solo per quelli come me, riduttivamente definiti anti-neocatecumenali, con la voga di etichette che circola.

Io non sono 'anti' nessuno, sono solo contro l'errore che non vedo chiamato col suo nome e, anzi, lasciato proliferare.

Per il resto il Cnc è forse non tanto la punta di un iceberg, quando uno degli iceberg, che stanno sovvertendo il tessuto ecclesiale, se già non l'hanno fatto irreversibilmente.

Stavo per dire Dio non voglia, ma devo smentire me stessa, perché Dio non lo vuole. Lui solo saprà come potrà ritrovarsi integralmente la verità perduta.

Anonimo ha detto...

Cara sorella MIC e' da un po che non la seguo più, ma noto che la sua verve e' sempre la stessa fino al punto che oramai si commenta da sola. Sa come si definisce il suo commento? Excusatio non petita
Che lo Spirito di verità ci guidi alla "verità tutta intera"

Anonimo ha detto...

Non è una excusatio né un commento.

Ho ritenuto opportuno inserire un chiarimento, una chiosa, una precisazione, non volendo e non potendo addossare realisticamente al Cnc tutta la responsabilità della crisi nella non della Chiesa. Punto

Vigilate e pregate ha detto...

Questo è il castigo preannunciato a Fatima [...] tutti i sacerdoti che sostengono la possibilità di un dialogo coi negatori di Dio e coi poteri luciferi del mondo, sono ammattiti, hanno perduto la fede, non credono più nel Vangelo!
Così facendo tradiscono la parola di Dio, perché Cristo venne a portare sulla terra perpetua alleanza solamente agli uomini di cuore, ma non si alleò cogli uomini assetati di potere e di dominio sui fratelli [...] il gregge è disperso quando i pastori si alleano con i nemici della Verità di Cristo. Tutte le forme di potere fatte sorde al volere dell’autorità di Dio sono lupi rapaci che rinnovano la Passione di Cristo e fanno versare Lacrime alla Madonna".
Queste parole, colme di amarezza e dolore per le sorti della Chiesa "rinnovata" dall'abbraccio conciliare al mondo moderno, furono pronunciate da San Pio da Pietrelcina davanti ai suoi figli spirituali, in riferimento alle lacrime di Maria, nel 1963.
Il Santo aveva già cominciato a vedere nella Chiesa (clero prima dei laici) i nefasti effetti del liberalismo massonico e neomodernismo che ispiravano la grande illusione conciliare : quei venti di presunta primavera, che portarono buio, tempesta, incertezza e crollo della Fede, come ammise poi Paolo VI !...(quando i danni maggiori erano ormai compiuti e apparivano irreparabili ed in progressiva espansione...)

Anonimo ha detto...

Son cose vere.
Ma punterei lo sguardo su quanto di nuovo e di autentico il Signore continua a suscitare.
E, sì, proprio vigilando e pregando!
Grazie.

lonewolfe ha detto...

In effetti ci sono le solite fumosità, nelle parole di mons. Fisichella, quasi una specie di cautela, non so, di pudore, e perché mai?, nel dire e definire le cose. Fa quasi, senza volerlo, da contrappunto l’omelia di mons. De Galarreta ai suoi sacerdoti del giugno scorso. Specie l’ultima parte, davvero edificante. Restaurare tutto in Cristo, col metodo del Vangelo, cioè la carità di Cristo che è paziente, benigna e si compiace della verità. Altro che complicazioni sociologiche, linguaggi nuovi e cose varie. C’è bisogno di santi sacerdoti, e il contagio della loro saldezza nella fede e arditezza nella carità, finirà per sanare tutte le ferite.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Deprecabile orizzontalismo e vacuità parolaia nel discorso di Fisichella.
Diceva Catone: rem tene verba sequentur. Se non si ha più la Verità integra da esternare e proporre agli altri è perfettamente inutile cercar linguaggio e modalità di comunicazione nuove per nasconder il vuoto che si vuole adornare.
La Verità ha un suo linguaggio, quello che s'è sempre usato ed i frutti di santificazione si sono visti nei secoli. Non saran le girandole di consigli e commissioni a render viva una nuova evangelizzazione. Chi ha avuto Cristo nel cuore e caritatevolmente lo ha donato agli altri non ha avuto mai bisogno di volumi contenenti gli atti di convegni.

Anonimo ha detto...

Il problema dell’uomo è il problema dell’adorazione e tutto il resto è fatto per portarvi luce e sostanza. (Romano Amerio, Di un bisogno dei contemporanei, «Pagine nostre», giugno 1926)

Anonimo ha detto...

In effetti il primo commento a questo tread sembra ispondere ad una domanda non tanto tua, ma diciamo, che ti viene spesso ripetuta:
ma che hai la fissa?

Vabbè. il tread ha la sua ragione di esistere perchè in effetti come dici il CNC è uno dei tanti iceberg (questa l'avevo sentita già).

Devo notare questo.
Non riesco a capire se sia il CNC a diffondere in tutta la Chiesa, temi propri (come ad esempio l'antropocentrsmo, che punta all'umanizzazione di cui parlava il Cardinale) o vi sia da ricercare in altri contesti, non credo neppure attribuibili al Concilio.

Insomma, altre fonti che abbiano animato questa "evangelizzazione nuova". Che vi sia la necessità di una "nuova Evangelizzazione" credo che siamo tutti d'accordo, in effetti c'è da capire se ci sia bisogno di una Evangelizzazione Nuova.

Chi pensa che ce ne sia bisogno in effetti giudica, implicitamente, negativa quella "vecchia", fatta di devozione e di pastorale sacramentale.

Non credo che sia giusto pensarla così, ma forse davvero è avvenuta una "mutazione genetica" nell'uomo, secondo me una involuzione, che lo ha riportato a quello stato di "bambino nella fede" a cui insegnare nuovamente tutto.

Ecco che qui si inseriscono gli iceberg che tentano di dare risposta a questa ipotetica involuzione.

Che vi riescano, o che lo facciano in modo giusto o sbagliato, è una questione di merito che lasciamo ad altri tread ed altri luoghi.

Ma secondo te, Mic, c'è o non c'è la necessità di una "evangelizzazione nuova", adatta al tempo di oggi? E' avvenuta o non è avvenuta dopo la rivoluzione francese una "involuzione"?

Alessio

Anonimo ha detto...

C'è sempre necessità di "nuova evangelizzazione" ad ogni generazione e, maggiormente oggi, che il liberismo e molti altri -ismi del momento hanno offuscato se non espulso Dio dalla Storia, sostituendolo con l'uomo ed un umanesimo che ha un sua appetibilità apparente, ma esprime i valori della solidarietà o della consorteria, ben altra cosa dal "dono di sé" possibile solo in Cristo e fonte di autentica Redenzione.

La mia perplessità non riguarda la necessità dell'evangelizzazione; ma la constatazione che oggi, dietro alla cosiddetta "nuova evangelizzazione", si nasconde e prolifera una evangelizzazione "nuova", talmente nuova da essere "altra".

Sai che mi riferisco al Cnc... ma non solo.

Anonimo ha detto...

Chi pensa che ce ne sia bisogno in effetti giudica, implicitamente, negativa quella "vecchia", fatta di devozione e di pastorale sacramentale.

nella evangelizzazione di un tempo, potevano esserci pecche, come ce ne sono e saranno in tutti i tempi. Ma non dimentichiamo che l'evangelizzazione inizia e sfocia dalla predicazione e dalla vita sacramentale, nutrite dall'Adorazione.
I primi attori di questa evangelizzazione, che nell'amministrare i Sacramenti diventano Santificatori, sono i Sacerdoti.
Si è depauperata la formazione dei sacerdoti dell'ascesi, dell'Adorazione, della filosofia perenne, dei dogmi fondanti i punti costitutivi della Fede Apostolica.
Si è diluito, se non pesantemente intaccato il loro ruolo, addirittura assoggettato a quello dei laici...
Tutti nel nostro posto siamo sia evangelizzandi ed evangelizzati che evangelizzatori, ma solo ai sacerdoti appartiene il munus docendi. Ad alcuni laici, rettamente formati, può esser delegato in parte ed in subordine.

Invece di correre ai ripari in questo senso si cercano soluzioni progettuali, strategiche. Finché le cose andranno in questi termini non ci si potrà meravigliare della mancanza di risultati autentici.

Non credo che sia giusto pensarla così, ma forse davvero è avvenuta una "mutazione genetica" nell'uomo, secondo me una involuzione, che lo ha riportato a quello stato di "bambino nella fede" a cui insegnare nuovamente tutto.

la mutazione genetica è avvenuta nella Chiesa e nelle menti accecate dei falsi profeti e dei cattivi maestri, non nell'uomo.
L'uomo, nei suoi bisogni fondamentali e nel Progetto di Dio è lo stesso ieri, oggi e sempre, così come Cristo Signore, del resto...

Anonimo ha detto...

L'uomo, nei suoi bisogni fondamentali e nel Progetto di Dio è lo stesso ieri, oggi e sempre, così come Cristo Signore, del resto...
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Concordo, ma non è quello che pensa l'uomo.

A partire dalla rivoluzione francese, dalla rivoluzione liberale (quanto è cambiato da allora il concetto di libertà) l'uomo sente il bisogno di libertà, e guarda caso proprio da quel Dio che invece non dovrebbe mai abbandonare.

prima questo visione era inconcepibile. L'uomo, seppur figlio e non solo creatura, aveva Timor di Dio, che talvolta poteva diventare anche paura (dell'inferno, ecc...), ma comunque quel sano timore frutto dello Spirito santo che lo riportava necessariamente al suo posto.

Ecco che quindi tutta la sua vita religiosa si orientava a Lui, e nell'Adorazione di Lui. Da questo legame profondo, diremmo teocentrico, l'uomo (il fedele chiaramente) traeva la vita vera.

alessio
(continua)

Anonimo ha detto...

ma da quel momento questo legame di adorazione è venuto meno perchè la libertà (intesa quella del liberismo, il fare ciò che si vuole, decidere liberamente quale fede credere, ecc...) non è compatibile con questo modo di vivere teocentrico.

Ecco l'antropocentrismo. l'uomo ora si trova fermo, nel suo modo di intendere) e aspetta di ricevere a 360° tutte le informazioni possibili immaginabile, per effettuare la sua sceltà che ritiene migliore.
La scelta c'èera sempre stata, ma era chiaro che solo una di portava a Dio.

oggi invece s'uomo ha deciso di mettere la sequela di Cristo, fra le tante possibilità buone che crede di avere. Sulla base delle informazioni che riceve, si fa la sua formazione a piacimento.

A questi uomo non puoi più riferirti proponendogli l'Adorazione, anche se questo rimane comunque il fine ultimo, perchè senza adorazione non c'è legame con Dio.

A questo uomo devi porre dinanzi, costantemente solo Dio. Gliene devi parlare ovunque, e fargli capire che il rapporto con Dio è necessario, con è evitabile, pena il fallimento. Ecco allora che l'antropocentrismo, vien di fatto aggirato, se intorno all'uomo ruota solo Dio. Sarà un modo diverso di ricreare quel legame di prima.

Ora, sembra che voglia portare al CNC, ma non è il mio intento.

Ad esempio, questo blog, ma come tanti altri, svolgono proprio questo nuovo modo di evangelizzare, quindi ti faccio Mic il mio sincero complimento.

Il contributo dei cristiani ad esempio nel mondo di lavoro sarà sempre più importante. Il cristiano, che si presuppone abbia recuperato questo rapporto con Dio, ha l'obbligo di portare Cristo fra le scrivanie, le macchine, su internet ed altro.
perderà la faccia, ma è questo a cui oggi è chiamato. "Bombardare" l'altro con l'annuncio.

Se questo equivale ad una evangelizzazione nuova, e cioè altra perchè non parte dall'Adorazione, e dall'aspettarre il cristaino sulla porta della CXhiesa per prepararlo ai sacramenti, non lo so. Ma secondo me è necessario.

la Ciesa ha tentato di fare questo, e per questo in effetti e mutata lei stessa, e la mutazione in questa direzione è sempre più evidente, e spinta.

Alessio

DANTE PASTORELLI ha detto...

Portare Cristo, testimoniare la propria fede in ogni nostra attività, ciascuno nei limiti delle proprie possibilità e competenze, non è indirizzare al CNC o ad altri movimenti più o meno ecclesiali, più o meno ortodossi, ma semplicemente fare evangelizzazione e "rendere discepole tutte le genti".
Non mi sembra che fra Alessio e MIC ci sia opposizione o discordanza.
Se l'uomo, poco o molto, ha assorbito dalla cultura dominante e dai mezzi che la diffondono, una mentalità "liberale", vale a dire soprattutto libera dagli obblighi verso Dio, l'evangelizzazione è nuova non perché debba presentare "nova", ma perché deve riprendere slancio e ricominciare di nuovo a predicare la Verità, che è sempre quella e non altra, con una pastorale che non si costruisce freddamente a tavolino come una manovra finanziaria, ma che l'animo innamorato di Dio e della Chiesa, specie l'animo dei sacerdoti, sa trovare in se stesso grazie all'azione dello Spirito Santo. Il che non significa che non si debbano studiare le varie tracce di approcci che, tuttavia,restano solo strumenti da maneggiar con estrema cura, affinché il mezzo non diventi il fine. La guida di santi sacerdoti in questo è essenziale.

Anonimo ha detto...

Se l'uomo, poco o molto, ha assorbito dalla cultura dominante e dai mezzi che la diffondono, una mentalità "liberale", vale a dire soprattutto libera dagli obblighi verso Dio, l'evangelizzazione è nuova non perché debba presentare "nova", ma perché deve riprendere slancio e ricominciare di nuovo a predicare la Verità, che è sempre quella e non altra,

E' esattamente quello che intendo io, riscontrando, purtroppo, che quella che si predica oggi non è la Verità da noi conosciuta a amata, ma oscurata da "nova", travestite...

con una pastorale che non si costruisce freddamente a tavolino come una manovra finanziaria, ma che l'animo innamorato di Dio e della Chiesa, specie l'animo dei sacerdoti, sa trovare in se stesso grazie all'azione dello Spirito Santo.

e invece assistiamo a 'strategie', metodi e progettualità che si pongono come assoluti, rigidi e indiscutibili, che pretendono di avere il monopolio dell'azione della Spirito, pretendono di dire "nove" e invece impongono "nova", sia come dottrina che nelle prassi, compresa, purtroppo la liturgia.

Il che non significa che non si debbano studiare le varie tracce di approcci che, tuttavia,restano solo strumenti da maneggiar con estrema cura, affinché il mezzo non diventi il fine.

Esatto e sacrosanto!

La guida di santi sacerdoti in questo è essenziale.

Al momento, questa sembra la carenza e la povertà più grande. E non si vedono segnali di interventi ad hoc nei seminari...

Anonimo ha detto...

Dante, quoto completamente il tuo commento.

Infatti io la faccio una questione di metodo, mai mi sognerei di farla di merito.

ma coniugare liberismo e teocentrismo è una sfida che nel secolo scorso non ha dato buoni frutti. Questo procedimento è stato chiamato "modernismo", che in alcuni casi era evidente che spingeva verso altra cosa, in alcuni casi invece è stato recepito anche nel Concilio.

Io in effetti non sono in grado di tracciare una linea netta fra ciò che è, e ciò che non è, modernismo.
Sinceramente non so spesso trovare risposte a coloro che vedono il modernismo oggi imperante (non solo nei movimenti...), e che anche ne vedono tracce oltre che nel Post-Concilio, anche nel Concilio stesso.

ma sembra che ci sia oggi la tendenza a considerare tollerabile, e buona, una parte del modernismo, almeno nell'approccio, come se fosse necessario scendere a patti con il tempo moderno.

leggevo (traendola da un'omelia di Mons de Galarreta, non proprio vicino al mio sentire), che riportava alcuni (vecchi in effetti) pensieri di Rantzinger:

«Il Vaticano II aveva ragione di auspicare una revisione dei rapporti tra Chiesa e mondo. Ci sono infatti dei valori che, anche se sono nati fuori dalla Chiesa, possono trovare il loro posto - purché vagliati e corretti – nella sua visione» (Rapporto sulla fede. Vittorio Messori a colloquio con Joseph Ratzinger, 1985, Ed. Paoline, p. 34).

«Il problema degli anni sessanta era di acquisire i migliori valori espressi da due secoli di cultura liberale» (Intervista a cura di Vittorio Messori, in Jesus, novembre1984, p. 72).

«Se si cerca una diagnosi globale del testo [della Gaudium et Spes] si potrebbe dire che esso è, insieme con i testi sulla libertà religiosa e sulle religioni del mondo, una revisione del Syllabus di Pio IX, una sorta di contro-Sillabo. Il testo svolge il ruolo di un contro-sillabo nella misura in cui rappresenta un tentativo per una riconciliazione ufficiale della Chiesa col mondo come era divenuto a partire dal 1789» (Les principes de la théologie catholique, cardinal Joseph Ratzinger, 1982, Téqui, p. 427)

Ecco, in effetti se si scende a patti con questo liberismo, la vedo dura mantenere la "vecchia evangelizzazione".
la visione antropocentrica e quella teocentrica difficilmente trovano coesistenza, ed infatti nascono spesso dissidi, anche fra coloro che nei dogmi concordano, ma che poi trovano "pastorali" diverse.

Alessio

DANTE PASTORELLI ha detto...

Quei pensieri di Ratzinger, caro Alessio, sono molto comuni e di facile accettazione: in fondo le idee di libertà, uguaglianza, fraternità, giustizia sono già nel Cristianesimo e, dunque, non c'è incompaitibilità tra liberalismo e Cristianesimo. Un pensiero, questo, cattolico-liberale, che può esser devastante ove non si facciano le necessarie distinzioni.
Da una parte abbiamo princìpi che derivano da una concezione materialistica, biologica, razionalistica della vita e dell'uomo che, sulla base della comune ragione, son uguali e tutti soggetti degli stessi diritti.
Da questa visione della vita e dell'uomo, e dai corollari che ne derivano, compreso, quando c'è, un vago deismo, è escluso Dio: lo sguardo è rivolto sì all'uomo, ma come pura creatura biologica che nasce, cresce, muore e torna nel nulla. La filosofia seguente approfondisce e sviluppa in senso per noi negativo queste premesse: agnosticismo, laicismo, relativismo con tutte le conseguenze spirituali, sociali e politiche, anche aberranti.
La libertà, la fraternità, la giustizia proposte dal Cristianesimo vengono da Dio e s'incarnano in Cristo: senza la Redenzione tali doni, di cui abbiamo il dovere di ringraziarLo, che fanno l'uomo veramente libero, noi dobbiamo esser portatori, sarebbero in noi morti. Parlo di doni perché il diritto soggettivo per me - che non sono né filosofo né teologo - è un dono: esso si basa sulla legge naturale che discende da quella Eterna: dunque è un dono divino che ci informa sin dalla nascita. La legge Eterna sottende qualsiasi legge positiva che va certo elaborata ed applicata, ma alla legge Eterna mai può opporsi, perché in tal caso sarebbe ingiusta: devierebbe, infatti, dal finalismo, il bene dell'uomo quale Dio vuole, e l'approdo in Dio.

L'inconciliabilità che tu sottolinei è reale. Evangelizzare come un tempo è difficile: ma era forse facile per gli Apostoli? Per i missionari? Era facile "un tempo"? Non ci è stato detto: non vi mando nel mondo ma contro il mondo? Non ci è stata prospettata la strada stretta?
La conciliazione tra le due concezioni di "libertà", una puramente umana, l'altra divino-naturale, è impossibile: lo era ieri, lo è oggi, lo sarà domani. Tutt'al più si può giungere ad una nefasta giustapposizione che è negazione della conciliazione stessa e causa di confusione e, in campo teologico, di eresie.
Dunque, non resta, per chi lo sappia e lo voglia e, prima di tutto, lo debba fare, che rimboccarsi le maniche.
I semplici fedeli come me, che fra l'altro non hanno neppur la competenza specifica di MIC, sono chiamati alla testimonianza, lo ribadisco. Una piccola tessera dello splendido mosaico ch'è il Corpo Mistico.
Sia pure con diverse accentuazioni dovute a diversa sensibilità, mi sembra che Mic, tu ed io nel fondo abbiamo le stesse basi e le stesse prospettive. All'opera, quindi. Realisticamente, ma serenamente. Non siamo soli. C'è Chi mai ci lascerà soli. Lo ha promesso.

Anonimo ha detto...

Ecco, in effetti se si scende a patti con questo liberismo, la vedo dura mantenere la "vecchia evangelizzazione".

Dunque riconosci che venire a patti col liberismo è evangelizzazione "nuova". Ma allora il problema non è la "vecchia evangelizzazione", ma il "venire a patti", cioè il compromesso.

Non credi che sia quello che intende Paolo quando diceva "può esserci compromesso tra Cristo e Beliar?"

Non credi anche che con la scusa di un nuovo "linguaggio", diventi nuovo anche il messaggio?

Infine, l'antropocentrismo dell'Assemblea nei confronti del Cristocentrismo del Sacrificio, non ti dice proprio nulla?

Non ti dice niente nemmeno la 'fissazione' su un certo metodo, la rigidità (che non è rigore) e la blindatura che ne derivano?

E quei discorsi fumosi di Fisichella sull'"umanizzazione dell'esistenza", quando è la "cristificazione" che la divinizza e le dà il vero senso?

DANTE PASTORELLI ha detto...

MIC, credo che Alessio voglia dire, con "nuova" evangelizzazione non lo scender a compromessi col il liberalismo, ch'è da rigettar risolutamente, ma metter a fuoco i punti deboli del liberalismo e trovar in esso e nella mentalità contemporanea i varchi per poter realizzar l'evangelizzazione di sempre, cioè l'evangelizzazione tout-court, senza mutar jota unum della Dottrina.
A mio avviso soltanto in questo senso si può parlare di nuova evangelizzazione, oltre che, com'ho sopra accenato, ricominciar "di nuovo" ad evangelizzare.

Anonimo ha detto...

... varchi per poter realizzar l'evangelizzazione di sempre, cioè l'evangelizzazione tout-court, senza mutar jota unum della Dottrina.

questa, infatti, è la "nuova evangelizzazione".

Quella che io chiamo "nuova", tanto da essere "altra", penso sia quella cui Alessio si riferisce, perché appartiene ad un movimento che la predica e la pratica... e, com'è abitudine in quel contesto, la considera l'unica valida in assoluto.

Anonimo ha detto...

ma metter a fuoco i punti deboli del liberalismo e trovar in esso e nella mentalità contemporanea i varchi per poter realizzar l'evangelizzazione di sempre, cioè l'evangelizzazione tout-court, senza mutar jota unum della Dottrina.
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Esatto, è proprio così. Un nuovo approccio. anzi nuovi varchi, davvero la metafora azzeccata.

Mic, questo ho sempre sostenuto, lui l'ha capito, perchè non mi aveva ancora etichettato.

Ma Dante, è bene che tu sappia che io faccio il CNC, che su altri contesti con Mic ce le suoniamo di brutto (ma lei sa benissimo che provo per lei un affetto nonostante tutto come fosse per me una sorella). Leggi il primo tread di questo blog (mi firmavo alino77) e capirai che botte...

Nonostante questo, che può essere agli occhi tuoi e di Mic, un controsenso, io da cattolico vivo il CNC proprio nel senso di quelle parole che hai scritto e che ho citato.

Continuo infatti a ritenere il CNC la punta, o uno degli iceberg del post-concilio.

Ritengo che in effetti l'evangelizzazione nuova, può diventare altra, molto facilmente, se non è controllata e verificata puntualmente. Direi se non è cavalcata direttamente dalla stessa gerarchia.

Ecco secondo me il motivo del dicastero: cavalcare l'evangelizzazione perchè sia nuova ma non diventi altra.

Alessio

Anonimo ha detto...

Dunque riconosci che venire a patti col liberismo è evangelizzazione "nuova".
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Lo sai benissimo che l'ho sempre pensato. Il problema è che lo attribuisco a quasi tutta la Chiesa post-conciliare (parlo di quella visibile).

Non credi che sia quello che intende Paolo quando diceva "può esserci compromesso tra Cristo e Beliar?"
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questa frase l'ho sentita talmente tante volte.... Scelta fra Dio e il Mondo moderno, in alcuni ambienti ---, viene ripetuto sempre: chi scegli, la sequela di Cristo e ciò comporta, o lo scendere a patti con quel liberismo che pone sulla stessa bilancia il bene e il male, quest'ultimo proponendotelo come un male minore se non un bene minore?

Infine, l'antropocentrismo dell'Assemblea nei confronti del Cristocentrismo del Sacrificio, non ti dice proprio nulla?
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su questo sai bene che uno non può e non deve esludere l'altro, almeno per me.

Non ti dice niente nemmeno la 'fissazione' su un certo metodo, la rigidità (che non è rigore) e la blindatura che ne derivano?
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Io apprezzo la rigidotà e la blindatura. perchè per me vietano la libera interpretazione liturgica del singolo (sto in piedi o seduto o in ginocchio o che neso). ma blindato non vuol dire per me che l'altro è sbagliato.

E quei discorsi fumosi di Fisichella sull'"umanizzazione dell'esistenza", quando è la "cristificazione" che la divinizza e le dà il vero senso?
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Se l'umanizzazione dell'esistenza porta a riconoscere la necessità di Dio, bene. In effetti sembra che stia un po' alludendo a quella discesa interiore di cui altri parlano ;). Importante poi è risalire, davvero per farsi divinizzare da Lui.

Alessio

PS
Quella che io chiamo "nuova", tanto da essere "altra", penso sia quella cui Alessio si riferisce
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toppato, non mi riferivo a quella, ma nel senso generale che il tread indicava (hai la fissa?)

DANTE PASTORELLI ha detto...

La mia opinione su quanto scritto da Alessio si basa solo su quel che ho qui letto e che è esposto in modo pacato, diversamente da altro personaggio dai molti nick, aggressivo e maleducato. Anche "Alino77" mi sembra d'aver incontrato altrove, in passato, ma sinceramente non ricordo né i contenuti né tantomeno il tono dei suoi interventi.
Il mio pensiero sull'evangelizzazione credo sia chiaro e chiaro credo sia il senso ch'io do all'aggettivo "nuova".
Se poi facendo leva su tale aggettivo altri voglian spacciar nuove dottrine, che facilmente la novità del linguaggio comporta, perché la parola è sempre un concetto, è ovvio che ne son mille miglia lontano. La mia storia personale sta ad attestarlo.
Attenzione, dunque! Buonuomo non significa uomo buono; galantuomo,non significa uomo galante; povera donna non significa donna povera ecc. A seconda anche del posto ove si pone l'aggettivo il significato muta o può mutare.
Importante è non giocar d'astuzia con le parole. Io mi auguro che Alessio a questo gioco non si presti.
Purtroppo devo anche aggiunger che i neocat che ho conosciuto a questo gioco spesso ricorrevan nel corso di riunioni di movimenti ecclesiali diocesani che ormai non frequento più.

Ligia_M ha detto...

La verità è che una nuova evangelizzazione è necessaria per cominciare a evangelizzare a casa. Devono essere puliti: i sacerdoti concentrati sulla loro missione pratica sacramentale quello che predicano, si sono focalizzati sui sacramenti per la loro gestione ai loro fedeli, che hanno chiese aperte tutto il giorno, disponibili ad offrire i sacramenti, i sacerdoti con una vita retta, ci unificazione e di coordinamento all'interno della chiesa madre con i loro argomenti in discaterios diverse e consigli ... Viene corretto per i laici agire con riti diversi e dottrine, di applicare questa correzione e non lasciare che sia attraverso i giorni, mesi, anni e la correzione non raggiunti. Questo è il caso di madri, se non correggere i loro bambini a diventare più disorientati, mentre ogni volta ed è difficile riorientare. Evangelizzare, ma tutte con lo stesso argomento della chiesa, non a predicare di cose diverse. E 'grave quello che sta succedendo dentro, il diavolo molto distorta, e la sua coda e le corna sono arrivati ​​al più sacro della chiesa. Ricordate che una profezia poco approvato dalla Chiesa di Maria e ci consente di verificare quello che stiamo vivendo oggi, e vedere che tutto è stato compiuto e si sta realizzando. Fermiamoci, meditare, riflettere, modificare e agire.

lonewolfe ha detto...

io da cattolico vivo il CNC proprio nel senso di quelle parole che hai scritto e che ho citato.

Sì? Cioè vivi nel cnc l'evangelizzazione tout-court, senza mutar jota unum della Dottrina?

A me questa sembra accademia tout-court, perché resta davvero da mostrare come si possa conciliare, per es., il sabato sera nc con la Dottrina Cattolica. Devi fare i conti coi tanti ‘iota’ aggiunti o tolti o mutati per far posto alla vostra mensa imbandita di fiori e di candelabri e di tante chiacchiere. Non si tratta di avere la fissa, né tanto meno di mettere etichette:fin troppo comodo liquidare così un sacrosanto impegno di chiarezza e di servizio coerente e coraggioso alla Verità. Che Vangelo può portare in giro per il mondo chi per primo quella Dottrina disattende in ogni modo a partire dall’Eucarestia? Il Liberalismo è sì la Bestia da combattere, ma certo non vestendo di metodo pastorale, o di ‘nuova’ evangelizzazione il guazzabuglio di eresie del cammino neocatecumenale. Bisogna obbedire alla Chiesa, a quel che sempre ovunque e da tutti è stato creduto, con una fedeltà severa e responsabile. E per farlo, come sempre sottolinea Mic, bisogna partire dall’Adorazione umile, prostrata con la bocca nella polvere.

Mi spiace, Alessio e Dante, se ho sporcato il clima del vostro interessante confronto, ma la realtà e il dolore della Chiesa, reclamano i loro diritti.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Non credo, Jonathan, che tu abbia sporcato qualcosa. Hai detto quello che penso anch'io del cnc e non da ora, bensì da molti anni.
E nel mio intervento più recente, come nei precedenti e come sempre, ritengo d'esser stato chiaro sul nostro dovere di nulla cambiare nella dottrina, neanche nscondendo i mutamenti sotto la "novità" del linguaggio o dell'azione pastorale.
Ed ho fatto persino dei piccoli esempi, che reputo appunto esemplari, di come si stravolga il significato d'un sostantivo preponendo o postponendo un aggettivo.
Il fatto poi ch'io sia da tempo immemorabile, cioè sin dalla fanciullezza, fiero sostenitore del latino nella liturgia, perché fisa la Verità in termini non corruttibili e non evolvibili, la dice lunga.
Quanto all'umanizazione che porta a Dio le mie riserve son molto gravi: è da Dio, dalla Sua misericordia e continua assistenza, dall'obbedienza alle sue leggi, dall'adorazione e dall'abbandono totale in Lui che nasce l'umanizzazione.

Anonimo ha detto...

A me questa sembra accademia tout-court, perché resta davvero da mostrare come si possa conciliare, per es., il sabato sera nc con la Dottrina Cattolica.
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come ci riesca l'ho spiegato varie volte, ma non è qui la sede.

Ho scritto sul CNC quel che ho scritto, perchè come sempre non mi era concesso da Mic di scrivere qualcosa in merito (che infatti aveva creato una base di discussione), per dialogare ad esempio con Dante, senza dichiarargli la mia "vita da eretico", come se Mic avesse paura che lo appestassi....

ribadisco che per me una "nuova evangelizzazione" con gli schemi pastorali precedenti (es. ti aspetto per istruirti e darti i sacramenti), non è più sufficiente.

C'è bisogno di una "evangelizzazione nuova", che non sia altra, ma che si basi su di una antropologia diversa, perchè secondo me è l'uomo profondamente diverso, perchè le conquiste liberiste lo hanno cambiato.

Mezzi preferenziali non ne ho e non ne propongo affatto (ok?).

ma queste parole del Papa sono chiare e di fatto sottolineano quello che vado dicendo:
"La nuova evangelizzazione dovrà farsi carico di trovare le vie per rendere maggiormente efficace l’annuncio della salvezza, senza del quale l’esistenza personale permane nella sua contraddittorietà e priva dell’essenziale. Anche in chi resta legato alle radici cristiane, ma vive il difficile rapporto con la modernità."

Alessio

DANTE PASTORELLI ha detto...

Il giudizio di Alessio sulla evangelizzazione tradizionale è superficiale ed ingeneroso e basato sulla mancanza di esperienza.
I missionari non sono mai partiti per "aspettare": hanno aspettato dopo aver portato la loro testimonianza, aver parlato alle genti, incontrato giovani e vecchi, costruito ospedali, lebbrosari, scuole ecc. Poi hanno sì aspettato: aspettato coloro che chiedevan di esser istruiti in queste nuove dottrine, in centri di accoglienza - chiese, magari capanne, dimore dei preti - e quando non vedevan altri non avvicinarsi trovavano il modo di incontrarli. E se qualcuno dei "soliti" s'assentava, andavan a cercarlo, come il Buon Pastore con la pecorella smarrita.
I sacerdoti della mia fanciullezza e della mia giovinezza non "aspettavano". Visitavan le famiglie e ne ascoltavan le necessità materiali e spirituali, i malati, i carcerati, gli ospedali ecc. A tutti portavan la parola di Cristo. Alle famiglie chiedevan di mandar i bambini ed i ragazzi agli oratori, alle parrocchie, alle sedi dell'Azione Cattolica (allora cattolica lo era). Ed altri centri d'irradiazione della Fede erano i conventi coi loro giardini dove si giocava a bocce, prima del catechismo o delle funzioni, le confraternite, i gruppi giovanili indipendenti dall'AC, e le ACLI per gli adulti (anch'esa allora sicuramente cattolica) I sacerdoti seminavan e poi aspettavano: e non potevano non aspettar in centri fissi e visibili, perché nessuno fosse escluso dall'accoglienza e dalla formazione. E poi ci davan libretti di preghiere, distribuivan libri per adulti, riviste sicuramente cattoliche (la Famiglia Cristiana d'allora lo era, come La Rocca della Pro Civitate Cristiana, anch'essa allora cattolica. E c'erano i concorsi Veritas nelle scuole, con gli esami presieduti dal Vescovo. E potrei continuare a lungo. Dirò soltanto che il sacerdote mai era solo, i fedeli l' aiutavan in ogni modo, specie le catechiste, modeste ma sicuramente preparate nei fondamenti della dottrina.
Certo, oggi ci sono altri mezzi per l'evangelizzazione: ci sono i PC, le fotocopiatrici, internet ecc. e sarebbe assurdo non usare questi nuovi mezzi. Così come i missionari oggi partono non in nave ma in aereo. Ma se i mezzi cambiano la sostanza e il fine non possono mutare: evangelizzare è sempre portar la buona novella: l'evangelzzazione è sempre in questo senso "nuova"; gli approcci e gli strumenti pastorali possono mutar nel tempo e nello spazio, e a seconda dell'età. Ma si crede davvero che questo prima non avveniva? I difetti, l'immobilità di alcuni non posson condurre ad un giudizio sommario negativo ed antistorico.
In un intervento sopra ho messo in guardia dall'usar aggettivi come "nuova" come grimaldelli per scardinare l'immutabile dottrina.
E qui lo ribadisco.
Io non ho niente contro movimenti che camminano in perfetta sintonia con la Chiesa e ne professan l'intera dottrina e celebran la sua sacra liturgia apertamente, senza esclusivismi, e con al centro l'alter Christus, che non può esser sostituito se non in casi eccezionali d'assenza da laici per quanto preparati. E' il sacerdote che opera in persona Christi, è il sacerdote il maestro, la guida spirituale.
Quando il sacerdote viene scavalcato e messo da parte o solo strumentalizzato lì dove non se ne può proprio far a meno, beh, c'è qualcosa che non torna, anzi molto che non torna.

Anonimo ha detto...

Addirittura ingeneroso...

Se pensassi questo non dedicherei il sabato pomeriggio (sottraendolo ai miei figli) per insegnare il catechismo ai bambini.
Se la chiesa smettesse di preparare ai sacramenti, smetterebbe di essere se stessa.
Non intendevo questo.

Ma Dante ti faccio un esempio.
Oggi al catechismo non vengono mandati tutti i ragazzi. In passato era così.
Mia madre e mio padre, praticamente atei perchè non praticanti dal giorni del loro matrimonio, mi mandarono al catechismo. Senza questo invio, oggi probabilemnte non sarei qui a scrivere.

Da grande ho chiesto loro il perchè, dato che non ci credevano in ciò che lì mi avrebbero insegnato: ebbene mia madre mi confessò che non voleva che gli altri bambini mi considerassero anormale. Cioè mi mandava al catechismo perchè era un fenomeno di massa.

negli anni, oramai insegno catechismo dall'età di 17 anni ( ed oggi ne ho 34), questo "fenomeno di massa", è scemato. Anzi, paradossalmente, sembra quasi che sia più trendy non battezzare i propri figli, per concedere loro la "libertà" di scegliere poi da soli. maledetta libertà che nega ai propri figli di essere liberi dal peccato. Che assurdità.

Dico solo che negli anni ho avuto la percezione che si stia superando quella soglia per cui la religione cattolica non sarà più "cosa normale", ma una scelta liberticida: Gesù che ti vieta di essere libero di fare ciò che vuoi.

Chi pensa così (ad esempio gli altri 8 miei colleghi di lavoro), mi spieghi come possa interagire (nella logica di domanda-offerta), con la pastorale dell'aspettare sulla porta?
guarda che non parlavo dei missionari, ma dei parroci italiani. Davvero continuano a frequentare le famiglie? E' già tanto se possono scambiarsi qualche parola con quelle più "frequentanti".

Io intravedo nel futuro qualcosa che riporterà la Chiesa ad un piccolo resto. Magari fatto di un paio di gatti Adoranti sotto il Tabernacolo, testimoni dell'Amore per Lui. oppure di famiglie che si ritrovano in stanze, in tuguri meno sfarzosi, a celebrare l'eucaristia insieme a quei pochi sacerdoti sopravvissuti, ma mostrando quella koinonia tanto luminosa dei primi cristiani, oggi invece poco luminosa.

Ahimè oggi sono catastrofista, ma è ciò che penso accadrà, se non vi sarà quella "evangelizzazione nuova" di cui parlavamo.

Alessio

DANTE PASTORELLI ha detto...

Ho detto che sei ingeneroso non in assoluto ma solo nei riguardi della evangelizzazione del passato che tu non conosci per mancanza di esperienza: e questa mancanza di esperienza di quel mondo che ho evocato la dimostri con la tua età.
Che ci sia una perdita diffusa della Fede ed una diserzione dalla pratica religiosa non sarò certo io a negarlo: ma guarda caso ciò si verifica soprattutto lì dove sono i sacerdoti ad aver perduto il senso del sacro, ed hanno cominciato a rigettar la preghiera, l'attesa al confessionale, la sentita liturgia ecc. per impegnarsi in sperimentazioni liturgiche, teologiche che han rovinato la Chiesa ed in comportamenti sempre più "sociali", orizzontali privi di vera spiritualità.
Sì, son questi sacerdoti che non visitan più le famiglie: i sacerdoti ben formati e dalla vocazione non guasta dalle mode correnti, svolgono la loro missione in modo dignitoso, spesso fino allo spasimo perché devono spendersi in più realtà di fedeli.
Quando tornerà Gesù sulla terra troverà ancora un piccolo gregge? Credo di sì, data la Sua promessa.
E qui devo dire che condanno con tutta la mia forza il tuo acido disprezzo tipico dei novatori semi o in toto eretici verso quei "due gatti adoranti" Dio. Basta uno di questi due gatti adoranti ad ottener la salvezza di milioni di uomini, molti di più di quanti ne possan salvare i conciliaboli segreti dei neocat. E' semplicemente vergognoso scrivere cose del genere.
Non vedo perché non possan rimanere famiglie unite nella fede: ci sono e ce ne saranno. Se avessi in questi giorni assistito alla vestizione dei nuovi seminaristi ed al conferimento degli ordini minori e maggiori, sacerdozio compreso, per i giovani di Gricigliano, Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote, dove da molti anni insegno, avresti visto famiglie belle e numerose, animate da fede sincera che trasmetteranno ai figli ed ai nipoti.
Insomma in cauda venenum. E non serve ad eliminar il veleno l'accenno alle famiglie neocat che sarebbero il domani della Chiesa, i portatori dell'evangelizzazione "nuova", nella ripresa di condizioni che la storia non comporta, proprio di quella ripresa di una presunta Chiesa primitiva, su cui si avanzano più ipotesi che realtà: tipico di chi si appiglia ad un "insano archeologismo", condannato da Pio XII, che mai ha portato frutti positivi. A cominciar dall'infausto ed eretico concilio di Pistoia.
Avevo cercato di mantener il dialogo su di un piano di compostezza e spirito di carità e fraternità. Ma le tue parole non meritano più risposta da parte mia.
Capisco, dunque, Mic che non t'ha permesso altre volte di scriver in queste pagine.

Anonimo ha detto...

Grazie infinite, Dante, per la tua chiarezza e limpida testimonianza, sempre e ancora una volta edificante, perché coglie nel segno i punti controversi e smaschera le ambiguità.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Mi dispiace, MIC, d'aver usato un tono severo, perché volevo discutere con serenità. Ma l'offesa gravissima ai "due gatti" che adorano Dio e, di conseguenza allo stesso Dio adorato vanamente e quasi descritto come non soddisfatto di quell'adorazione in attesa di una "famiglia che "celebri la liturgia" neocat a lui più gradita,
non potevo lasciarla proprio passare.
Mi scuso, comunque, se ho urtato la sensibilità di qualcuno.

Anonimo ha detto...

Caro Dante,
il fatto che tu ti preoccupi della sensibilità degli altri, dimostra la tua apertura di cuore e la tua mens di cristiano.
Altrettanto non vedo nell'insistenza ostinata del nostro interlocutore, chiuso a ogni nostra pur argomentata e anche sofferta riflessione, che è anche testimonianza...

Anonimo ha detto...

Magari fatto di un paio di gatti Adoranti sotto il Tabernacolo, testimoni dell'Amore per Lui.
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perdonami immediatamente se contesto invece io il tuo tono irriverente ad un mio commento che aveva il senso OPPOSTO a quello che intendevi tu.

2 gatti era per intendere che asaranno pochi, ma io avevo usato il termine Adoranti maiuscolo, e li avevo chiamati "testomini dell'amore per lui".

Se ti offendi per il numero "paio" posso correggere con 100, se ti offendi per il "gatti" posso dire gregge.

Ahimè Dante ti è bastato sapere che faccio il CNC per classificarmi subito come Novatore.

Tipico atteggiamento il tuo di chi non legge liberamente, ma attraverso delle lenti distorte, proprie di chi ha pregiudizio.

E' lecito chiedere delle scuse?

Alessio

Anonimo ha detto...

Capisco, dunque, Mic che non t'ha permesso altre volte di scriver in queste pagine.
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qui lo ha sempre fatto, perchè mai, neppure nei precedenti commenti, ho offeso alcuno, tanto più chi Adora Gesù Cristo.

Strano, sarebbe per me offendere chi Adora, quando io stesso Adoro ai piedi del tabernacolo, in una bellissima chiesa romanica.

Dante, sei sulla buona strada per diventare un intollerante.

Alessio

Anonimo ha detto...

Altrettanto non vedo nell'insistenza ostinata del nostro interlocutore, chiuso a ogni nostra pur argomentata e anche sofferta riflessione, che è anche testimonianza...
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altra bella frase di chi non ha minimamente letto, ma solo interpretato secondo uno schema prestabilito affibbiatomi.

Non ho contestato alcuna delle vostre frasi, ma secondo te sarei chiuso. Boh. davvero incredibile.

frase da applausi, esempio questa sì di chiusura preconcetta.
E puoi chiamarmi per nome.

Alessio

DANTE PASTORELLI ha detto...

No, non è lecito. Dovresti tu scusarti. Io ho usato un linguaggio e tono corretti anche quando ti eri rivelato neocat rispondendo ad altri. La mia analisi si è basata sempre su quanto scritto non su quanto c'è dietro, sulle frequentazioni. E non uso lenti deformanti perché le tue parole, almeno negli ultimi commenti, son deformate da sé. Quando non lo erano le ho apprezzate.
Anche quest'ultimo tuo intervento è dettato da una visione distorta da un paraocchi che rende ciechi.
Lasciamo stare, perché ininfluente sul significaro generale, quell'Adoranti con la A maiuscola -con la quale dici che volevi dimostrar rispetto - che è semplicemente un errore nella lingua italiana. Le parole sono concetti: "un paio di gatti adoranti" sono contrapposti ad "una famiglia"; il Tabernacolo è opposto a "tuguri meno sfarzosi" (e come faccia un tugurio ad esser meno sfarzoso non so, visto che di per sé è misero). La liturgia celebrata in famiglia intorno ai sacerdoti superstiti contrapposta all'adorazione dei due gatti che, chissà perché, viene presentata priva di sacerdote e non inserita nella celebrazione della Sacra Liturgia Eucaristica, della S. Messa. Come se, senza il cammino neocat non vi saran più sacerdoti nel futuro - mentre i seminari tradizionalisti e le ongregazioni serie (ad es. Francescani dell'Immacolata) sono zeppi di vocazioni.
Son contrapposizioni senza senso, che rivelan anche tendenze ad un pauperismo di maniera e che un senso acquistan soltanto individuando il fine evidente, anche se sottilmente celato, di sostituir la Chiesa e la sua liturgia con qualcosa d'altro che niente ha di universale e molto di riservato, elitario, settario,
Ho risposto perché chiamato in causa, smentendo la mia decisione. Ora se vuole ti risponda Mic o qualcun altro.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Non avevo letto gli altri due commenti. Ogni ulteriore parola sarebbe sprecata.

Anonimo ha detto...

Caro Dante, condivido.
Anch'io, dopo aver speso tanto tempo e interesse e pensieri e parole a tentar di dialogare con Alessio, ora non replico, perché servirebbe solo ad alimentare un tormentone che non può servire a nessuno.
Ormai i suoi contorcimenti e le sue ambiguità le ho incontrate tante di quelle volte che, purtroppo, sono consapevole della impossibilità di andare oltre...
De hoc satis!

Anonimo ha detto...

"un paio di gatti adoranti" sono contrapposti ad "una famiglia";
.....
il Tabernacolo è opposto a "tuguri meno sfarzosi"
.....
La liturgia celebrata in famiglia intorno ai sacerdoti superstiti contrapposta all'adorazione dei due gatti che, chissà perché, viene presentata priva di sacerdote e non inserita nella celebrazione della Sacra Liturgia Eucaristica, della S. Messa.
.....
Come se, senza il cammino neocat non vi saran più sacerdoti nel futuro
.....
------

Talvolta mi sembra di vivere in un incubo in cui davvero il preconcetto altrui risce ad annullare la verità.

Mi spieghi quale CONTRAPPOSIZIONe, visto che tu sostieni che li avrei contrapposti?

Io stavo facendo 2 esempi, ASSOLUTAMENTE NON CONTRAPPOSTI FRA LORO.

Addirittura la storia dei preti che ci sarebbero solo nel CNC? Anche questa è una frase che non ho scritto nè inteso.

L'assenza del sacerdote nell'Adorazione? Non è mica obbligatoria l'adorazione con il sacerdote! nell'eucaristia sì, che centra?
Lo sfarzo non era contrapposto al tabernacolo, ma alle chiese di oggi che vengono vendute ai privati. Da me sta già capitando.

Dante, hai toppato vergognosamente, strumentalizzando le mie parole per fare una bieca critica a me che invece non solo non avevo alzato i toni, ma scritto cose in cui credo, che l'Adorazione è importante, che se anche dovessero rimanere 2 gatti, questi costituirebbero quel piccolo resto che sempre nella storia rimarrà in difesa della Verità e delle fede Cattolica.

E tu Mic, che puzza sotto il naso.

Da entrambi mi aspetto le vostre scuse. Eccome se le aspetto. Se non verranno, sarà solo affare vostro, perchè il giudizio, anzi il pregiudizio che avete avuto nei miei confronti, vi rimarrà finchè non troverete un sacerdote che vi imporrà di chieder scusa, a meno che non vi assolva con un paio di Ave Marie e tutti a casa con la coscienza a posto.

Alessio

DANTE PASTORELLI ha detto...

MIC, senti per caso puzzo di zolfo?
Va' a confessarti da un prete neocat. Io l'ho già trovato, ma m'ha detto di parlare prima col catechista, che però è al mare.

Anonimo ha detto...

MIC, senti per caso puzzo di zolfo?
Va' a confessarti da un prete neocat. Io l'ho già trovato, ma m'ha detto di parlare prima col catechista, che però è al mare.
------
Cosa c'entrava? ecco ancora il pregiudizio. ecco la riprova, ecco l'immagine che date.

Io puzzo di zolfo invece lo sento, me lo mandate voi.
Bye. Bye.

Alessio

DANTE PASTORELLI ha detto...

Ci son pseudocattolici anonimi che, nella loro superbia luciferina, si ritengon investiti di una missione superiore e soggetti di un'autorità al di sopra dei miseri mortali, e, invece, non riescon a capir non solo quel che scrivono gli altri ma neppur quello che scrivon essi stessi.

lonewolfe ha detto...

Alessio, permettimi, magari quando ti sarai calmato. Ma devo dirti che questo ultimo sgradevolissimo scambio di battute non è frutto di pregiudizio, come dici. E’ l’esito, che ti ritrovi sempre fra le mani, delle contraddizioni nelle quali navighi, che sono le stesse contraddizioni che porta con sé il cammino. Pretendere di vedere riconosciuto il diritto di cittadinanza nella Chiesa Cattolica per poterle disobbedire clamorosamente, approfittando ampiamente della sua attuale debolezza.

Queste contraddizioni puntualmente emergono, perché te le porti dentro in qualche modo, e fanno fuori qualunque confronto, qualunque dialogo, anche se buono e giusto in sé, se l’interlocutore è un cattolico adulto e consapevole, come nel caso di Dante o di Mic. Io non credo affatto, per quel che può valere la mia opinione, che tu puzzi di zolfo, era una battutaccia e tale resta. Al contrario, credo che tu sia nello sguardo del Signore, se posso permettermi questa piccola intrusione, perdonamela. E credo che tu possa cercarlo meglio quello Sguardo, a prescindere dal cammino, a prescindere dalle tue scelte personalissime di restarci o no. E’ uno Sguardo quello che cerca e che vede. Come quando incontrò il cuore della Samaritana, hai presente? Anche lì, tante contraddizioni che si sono dissolte proprio nel rivelarsi. Ti auguro davvero con affetto di trovarlo e di trovarti in Lui.
Chiedo scusa per l'abuso di parola e per l'ot. E per favore, basta battibbecchi, per favore.

Anonimo ha detto...

Grazie Jo, sei stata molto chiara e limpida, così come chiari e limpidi sono stati gli interventi di Dante, compresa la sua simpaticissima battuta sulla "puzza di zolfo", affibbiata alla puzza sotto il naso che mi attribuiva Alessio, che lo ha fatto andare definitivamente "in puzza" ;)

Noto che Alessio è molto suscettibile se le battute sono gli altri a farle.

Devo riconoscere che l'intera frase di Dante è un capolavoro, una icastica 'uscita' basata sulla verità che conosciamo bene...

DANTE PASTORELLI ha detto...

Vorrei chiarire che il puzzo di zolfo non riguardava per niente l'Alessio parolaio in libertà: era riferito a Mic, che, avendo a detta di Alessio il puzzo sotto il naso, ho immaginato scherzosamente crucciata ed annusante qualche spiffero non angelico che magari proveniva dalla sua cucina in cui, dato il suo tradizionalismo, s'accendono i fornelli ancora con i fiammiferi!
Fare di Alessio un demonio, via, non sono poi così cattivo; ma neppure tanto buono, perché gli avrei riconosciuto una grandezza ed una forza logica ("non sapevo che loico fussi") nel male che non ha e mai avrà.

Anonimo ha detto...

Mi pareva di aver salvato una risposta a JO.

Jo, le tue considerazioni sulle miei contraddizioni, sono note anche a me.
ma in questo caso non avevo nessuna contraddizione.

nel mio commento, che ti invito a rileggere, non solo non avevo denigrato chi Adora Cristo Eucaristia, ma lo avevo definito "testimone dell'Amore di Lui".

Ma, presupponendo una mia preconcetta avversione in materia, in quanto NC, si è voluto interpretare il mio commento in senso opposto. pace.

Dall'evangelizzazione, siamo passati alla solita contrapposizione con il CNC.

Ahimè, se leggi il primo commento di Mic, riportava lei stessa una "excusatio non petita", equivalente ad una "accusatio manifesta".

ma va bene anche così.

Alessio

Anonimo ha detto...

Non va bene così proprio per niente, Alessio, maestro nel cambiare le carte in tavola.

Ormai il tuo stile comunicativo è fin troppo scoperto: prima lanci le tue staffilate poi, quando le si confutano, te ne parti con le tue elaborazioni dialettiche che, per quanto mi riguarda, ho perfino smesso di leggere, constatato quanto siano subdole e tali da trasformare la discussione da tentativo di confronti sui contenuti a scontro personale sui comportamenti.
L'ho già detto, de hoc satis.

Anonimo ha detto...

Alessio,
l'unica cosa che mi ha 'toccata' è la tua testimonianza personale sulle ragioni che ti hanno accostato al catechismo e il tuo permanere... e, sul piano personale, umanamente ho compreso e condiviso; ma sai bene che non condivido le tue scelte, che tuttavia rispetto, ma che considero tutt'altro che un toccasana, come vorresti invece indurci a credere.

Non approvo il tuo stile neocat, ormai incorporato forse senza rendertene neppure conto.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Superior stabat lupus...

Anonimo ha detto...

prima lanci le tue staffilate
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e dai. non avevo lanciato nessuna staffilata. il sig. Dante Pastorelli aveva frainteso, e questo suo errore io lo attribuisco ad un pregiudizio verso tutti gli NC.

per quanto mi riguarda, ho perfino smesso di leggere
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libera, me ne dispiaccio, però almeno non commentarli senza leggerli; infatti questa volta non hai commentato il mio commento, ma l'interpretazione che ne aveva dato DP.

Non va bene così proprio per niente.
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Se siamo passati alla discussione sui comportamenti, non è colpa mia. e nei commenti successivi ho spiegato il senso di ciò che avevo scritto, ma non è bastato a frenare la caccia allo "stregone".

Che dire, coraggio e avanti.
cercherò per il futuro di essere meno ambiguo nello scrivere.

Ringrazio Jo pr queste parole:
"Ti auguro davvero con affetto di trovarlo e di trovarti in Lui."

Al.

Luisa ha detto...

Caro, caro Dante, che piacere ritrovarti!
Ritrovare la tua intelligenza, la tua preparazione, la tua Fede così forte, e anche la tua verve!

E ti imbatti in Alessio...
Qualche perla:

oppure di famiglie che si ritrovano in stanze, in tuguri meno sfarzosi, a celebrare l'eucaristia insieme a quei pochi sacerdoti sopravvissuti, ma mostrando quella koinonia tanto luminosa dei primi cristiani, oggi invece poco luminosa."

?!?

Sottoscrivo la tua reazione, Dante, purtroppo i neocatecumenali non si rendono nemmeno più conto che fanno passare tutto attraverso il filtro del loro programmatore interno che li ha sintonizzati perennemente sul cammino nc!
Tutto parte dal cammino, passa e arriva al cammino.
Si chiama condizionamento, mentale, psichico, tutto deve in definitiva contribuire a rinforzare la verità secondo Kiko, non fosse che per giustificare, anche se in modo non consapevole,la propria dedizione al cammino, l`assolutizzazione del cammino nella propria vita.


"Dante, hai toppato vergognosamente,"

Vergognosamente?
Ancora che non ha aggiunto che fai schifo, o che dovresti farti schifo..."mi faccio schifo" una delle frasi più gettonate dai neocat.

"E tu Mic, che puzza sotto il naso."

Dove sono gli specchi?

"Da entrambi mi aspetto le vostre scuse."

Peccato che non ci siano gli emoticon!

"Se non verranno, sarà solo affare vostro, perchè il giudizio, anzi il pregiudizio che avete avuto nei miei confronti, vi rimarrà finchè non troverete un sacerdote che vi imporrà di chieder scusa, a meno che non vi assolva con un paio di Ave Marie e tutti a casa con la coscienza a posto."

E patatrac, ci siamo, ecco in tutto il suo spendore dove va a finire e come si esprime il rispetto di un neocatecumenale per i sacramenti come la Chiesa li comanda!

Non c`è nemmeno bisogno di grattare molto la vernice, un piccolo graffio e il condizionamento neocat, con i suoi risultati, appare in tutta la sua realtà.

Caro Dante, ti spero bene, buone vacanze!

DANTE PASTORELLI ha detto...

Insomma un gratta lievemente e andate all'inferno con un'assoluzone invalida, voi e il prete compiacente, in una koinonia zolfina, luminosa per le fiamme eterne. Risparmio energetico per le manovre finanziarie di Belzebù.
Ciao Luisa, e a risentirci.

Anonimo ha detto...

ecco il contributo fondamentale al tread concessoci dalla Sig.ra Luisa.

Non una briciola di parola sull'evangelizzazione. Nessuna.

E come sempre capita, si prende una piccola parte e se ricostruiisce fantasticamente un pensiero.

E soprattutto colpisce l'illiberismo per cui non si possono affermare cose che si pensano (E CHE SI VIVONO) e che si scrivono, in linea con quanto detto anche da ALtri sul CNC, perchè necessariamente non si può che essere LOBOTOMIZZATI. PROGRAMMATI INTERNAMENTE.
ma come si permette? Chi ha un "programmatore interno" vuol dire che non ha una coscienza, non ha un'anima, un pensiero libero, una ragione, ecc.. un robot.
Io sono liberissomo di pensare, ragionare, comportarmi, discutere, leggere, studiare, sperimentare, considerare, scartare, rifiutare e decidere, come e quando voglio, e se ritengo una scelta buona per me, lei non ha il diritto di disegnarmi come un robot o uno psciololabile (debole psicologicamente tanto da farsi programmare internamente).

Esprima il suo parere nel merito di ciò che dico, non sul perchè lo dico.

E come si permette di dire che non rispetto i sacramenti? ma chi è lei per dire queste cose? dove avrei offeso il sacramento della riconciliazione? perchè critico la correzione delle 2, 3 o 4 Ave Marie? Se un confessore ad uno che confessa di aver litigato con qualcuno e non lo manda necessariamente anche a riconciliarsi con lui, gli fa un torto. poi ringrazi Dio di aver avuto Misericordia, perchè l'uomo di misericordia ne ha davvero poca.

la smetta con la sua caccia alle streghe ed entri nel tema. perchè se commenta solo una fresettina mia scritta in ribellinoe ad una evidentissima malainterpretazione del mio pensiero, ci dà l'impressione che sul tema del tread lei non abbia nulla da dire, o che non le interessi affatto.

Nuova Evangelizzazione o Evangelizzazione nuova?
E se si ritiene necessaria una evangelizzazione di terre già "battezzate", come attuarla?

Alessio

Anonimo ha detto...

Alessio,
l'intervento di Luisa è stato mosso più che dai tuoi post, dalla piacevole sorpresa di aver rincontrato Dante Pastorelli, la sua sapienza e la sua verve.

Sulla evangelizzazione molto si è detto e ripetuto e probabilmente non aveva da aggiungere. Diversamente non avrebbe mancato di farlo in maniera interessante ed utile per tutti.

Che poi tutti gli arzigogoli e reazioni annesse e connesse l'abbiamo indotta a commentare anche i tuoi interventi, mi pare suo pieno diritto.

Non ho ricavato l'impressione da te così enfatizzata che ti abbia dato dello psicolabile. Essere condizionati non significa essere psicolabili, significa essere stati sottoposti ad un bombardamento davvero notevole e manifestarne le conseguenze con discorsi camminocentrici fino al punto da deformare la realtà. E sul fatto che nel Cnc si operino tali condizionamenti non ci sono dubbi.

Del resto, contro i fatti, gli argomenti non servono neppure.

Anonimo ha detto...

Si chiama condizionamento, mentale, psichico, tutto deve in definitiva contribuire a rinforzare la verità secondo Kiko, non fosse che per giustificare, anche se in modo non consapevole,la propria dedizione al cammino, l`assolutizzazione del cammino nella propria vita.
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Ah sì? queste parole sono pesantissimi, e sviliscono qualunque cosa uno scrive, di fatto by-passandone il contenuto.

Secondo questa frase sarebbe impossibile ritenere giusto cosa dice Kiko. Se lo dici è perchè o sei lobotomizzato, o perchè devi giustificarti. Io alcune cose che dice kiko le ho criticate eccome, non qui, ma dove invece lo si idealizza fin troppo.

E se invece uno lo pensa giusta davvero? possibile che si ritenga sempre l'altro non degno di esprimere il suo pensiero, in quanto NC, tanto da voler dimostrare un "condizionamento mentale e psichico"?

Alessio

DANTE PASTORELLI ha detto...

Aprano i neocat le loro riunioni a tutti, a tutti le loro pubbliche confessioni, le catechesi, le loro celebrazioni "eucaristiche" ecc.
Un amico neocat, ben più giovane di me, certamente assai buono e devoto, come in fondo penso sia Alessio, nonostante la sua alterigia da eletto, quando gli chiesi di farmi partecipare con lui ai loro incontri, mi oppose un netto rifiuto. Se gli avessi chiesto un grosso prestito in danaro, è facoltoso, non avrebbe esitato. Credo, motivatamente, che me l'avrebbe addirittura donato senza batter ciglio.
Dice niente? Io gli voglio bene come sempre e lui altrettanto a me. Più recentemente m'ha manifestato qualche incertezza, qualche dubbio sulla strada intrapresa. Io ho taciuto, come la penso lo sa. Si renderà conto da sé. Gli strumenti per capire li ha tutti.

MIC: OH, QUANTO AMEREI UN BLOG IN CUI TUTTI SI PRESENTASSERO CON I DATI ANAGRAFICI! COME SAREBBE ISTRUTTIVO ANCHE PER I GIOVANI CHE OGNUNO CI METTESSE LA SUA FACCIA, LA SUA PERSONA, LA SUA RESPONSABILITA'!

Luisa ha detto...

Non mi interessa affatto riportare qui una discussione sul cnc, anche se è difficile evitare di nominarlo quando si parla di nuova evangelizzazione, una evangelizzazione che, nel caso di quel movimento, è una evangelizzazione nuova, ma talmente nuova e diversa da essere altra, perchè porta le prassi, l`insegnamento e i metodi di chi rifiuta le prassi della Chiesa cattolica, di chi definisce la Liturgia cattolica una catastrofe, se è ancor vero che LEX ORANDI,LEX CREDENDI, quel movimento porta con la sua "evangelizzazione" un`altra fede, impianta la chiesa di Kiko e non quella di Cristo.

Per quel che riguarda il condizionamento e la manipolazione psicologici e mentali, programmati e messi in applicazione dai responsabili neocat, un condizionamento ancor più drammaticamente efficace su chi è vulnerabile, fragile, immaturo, insufficientemente strutturato, o anche solo desideroso di corrispondere alle attese della comunità e dei catchsiti, è un fatto provato, descritto ampiamente e testimoniato da chi ne ha subito gli effetti, sul blog dell`Osservatorio.
Gli scrutini ad altissimo rischio di violazione del foro interno, le pressioni psicologiche e le colpevolizzazioni con l`uso e abuso indegno della Sacra Scrittura, con l`uso e abuso di Satana pure lui strumentalizzato in modo vergognoso, l`onnipotere dei catechisti sedicenti ispirati dallo Spirito Santo, IL SEGRETO imposto agli adepti, fra le tappe, come nelle loggie massoniche, il tempo consacrato al cnc, che diventa prioritario, insomma metodi e prassi fuori dal controllo dei vescovi, metodi e prassi che si svolgono dietro le spesse mura del SEGRETO neocat, metodi e prassi che NON sono quelli della Chiesa cattolica.
Logica conseguenza dell`art. 19 dello statuto che prevede lo svuotamento dei falsi concetti di sè e di Dio!

Aprite le porte,rispettate il foro interno degli adepti, sopprimete quel vergognoso arcano, pubblicate i vostri testi, ubbidite al Papa e non al votro iniziatore, modificate quel rituale creato da un laico, rispettate lo spazio sacro cattolico, se siete nella Chiesa ciò che è valido per i cattolici lo è anche per voi, aprite le porte.

Anonimo ha detto...

E se invece uno lo pensa giusta davvero? possibile che si ritenga sempre l'altro non degno di esprimere il suo pensiero, in quanto NC, tanto da voler dimostrare un "condizionamento mentale e psichico"?

Tutto è venuto fuori, Alessio, non per 'preoconcetti' sulla tua persona perché sei neocat, ma in riferimento a quello che hai detto ed a come lo hai detto. Quindi la critica non è ad Alessio-persona, ma ad alcune delle idee che professa e lo fa con uno stile probabilmente in parte strutturale del suo carattere energico e tagliente, evidentemente enfatizzato dal 'clima' psicologico e spirituale che respira, fortemente condizionato e condizionante.

Sui condizionamenti non ci sono dubbi, perché ci sono troppe testimonianze reiterate e convergenti sugli stessi punti, assolutamente le stesse da tutto il mondo, che riteniamo attendibili anche perché corrispondono alle nostre personali esperienze all'interno o a contatto con questa realtà....

Il tuo condizionamento emerge, Alessio, quando vuoi tirar fuori ad ogni costo il buono che vedi nel Cnc e pretendi di assolutizzarlo. Se qualcuno ti confuta e dimostra il contrario, non solo non lo accetti, ma lo recepisci solo fino a che non mette in discussione la tua scelta e ti senti chiamato in causa personalmente, identificandoti interamente con ciò che si critica. Non riesci cioè a scindere te dal Cammino.
Ti ho detto e ripetuto che rispetto la tua scelta, ma non sono obbligata a sorbirmi tutti i tuoi sofismi, ché tali sono spesso le tue argomentazioni.

Anonimo ha detto...

MIC: OH, QUANTO AMEREI UN BLOG IN CUI TUTTI SI PRESENTASSERO CON I DATI ANAGRAFICI! COME SAREBBE ISTRUTTIVO ANCHE PER I GIOVANI CHE OGNUNO CI METTESSE LA SUA FACCIA, LA SUA PERSONA, LA SUA RESPONSABILITA'!

Sarebbe bellissimo!
Quanto a me, ormai, la mia identità, all'inizio riservata dato il contesto, è nota.
Con Alessio, ci sono contatti ravvicinati. Ciò nonostante, al dunque, emerge la difficoltà di trovarsi su fronti che, nonostante non lo si voglia riconoscere, SONO contrapposti...

Non aiuta neppure il mezzo del blog che, se da un lato consente opportunità e facilità di espressione e di scambio di idee e sentimenti, dall'altro ci rinchiude nell'asetticità di un rapporto molto 'mediato', superabile solo con molto equilibrio e ponderatezza e autentica serenità nonché gratuità, assenza di secondi fini.

Anonimo ha detto...

Come sempre mi capita, nel reagire, supero quella linea di demarcazione che poi sfocia nella supponenza e nel mio essere saccente.

Chiedo scusa a Dante Pastorelli, a Mic, a Luisa (anche se in questo caso lo dico a denti stretti, ma passerà), e a chiunque leggendo i miei commenti si sia sentito offeso.
Rinadisco che non volevo in alcun modo denigrare l'Adorazione Eucaristica, non potrei assolutamente farlo. partecipandovi abitualmente. Pagherò il fio con una santa Adorazione.

X Dante Pastorelli. Sono anonimo, anche se Alessio è il mio nome vero, e Mic conosce anche il mio cognome, e un paio di volte siamo stati al telefono a scambiarci pareri. Davvero non veda in me un anonimo che lo fa per lanciare il sasso e nascondersi. La prego di rileggere il mio commento che l'aveva ferita, con l'ottica in cui l'avevo scritto. Sono certo che capirà.

Ma rivendico comunque che nessuno, anche il più "indottrinato" del CNC dovrebbe essere interpretato. valuterò in effetti se inconsapevolmente possa io essere influenzato. certamente devo esser sincero, devo proprio scriver male...

Alessio

Anonimo ha detto...

Davvero non veda in me un anonimo che lo fa per lanciare il sasso e nascondersi.

Dante esprimeva un'auspicio in generale, evidentemenete Alessio.
Posso chiederti di mettere il tuo nome nell'opzione, invece di Anonimo?
Ricordo il perché lo avevi fatto, ma non stiamo qui a sottilizzare. Puoi superare questo vezzo?
I blog sono infestati da troppi "Anonimo" e preciso che non mi sto riferendo a te.

Ha ragione Dante. E' importante metterci la faccia, cioè tutta la responsabilità di quel che dici e esprimi, insieme alla 'coloritura' personalissima di ognuno. Oltre ad essere più credibile, anche se la credibilità spesso si intuisce, è sicuramente più efficace e non presterebbe il fianco a tanti 'giochini' inutili e provocatori e perditempo, forse anche inconsci.

ALESSIO ha detto...

Posso chiederti di mettere il tuo nome nell'opzione, invece di Anonimo?
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lo farò, in realtà lo avevo fatto anche perchè spesso ho la tentazione di cancellare, ad esempio ne cancellerei un bel paio...
Così non posso farlo ed allora non mi veniva lo scrupolo.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Caro Alessio, io come persona non mi sento affatto ferito dal tuo post in questione, anche perché non sono io in discussione ma la dottrina sempre professata dalla Chiesa ch'io cerco, nella mia pochezza, di difender da ogni distorsione da qualunque parte provenga, anche dai libri del dottore privato Benedetto XVI ove di dottrine ne proponga di nuove e contrastanti col magistero precedente o interpreti la dottrina in modo opposto o comunque molto diverso da come la Chiesa l'ha sempre proposta ed interpretata.
Se leggi soprattutto i primi commenti, anche quando dalle precisazioni di MIC si deduceva più che chiaramente ch'eri un seguace del CNC, ho cercato di collocar in una dimensione schiettamente cattolica alcune tue posizioni, che mi sembravan meritevoli di quell' "esegesi". Poi sei andato fuori strada. Se per incapacità di contener l'entusiasmo o per risentimento o per spirito polemico o perché negli altrui interventi cogli, magari a torto, attacchi o assedi ad personam invece che argomentazioni serene, per quanto severe, o per carenza di chiarezza nell'esposizione dovuta alla fretta, come spesso capita a tutti,
non so. Ma, sappi, io salvo sempre la buona fede.
Ho riletto in precedenza, non ora, e non una sola ma più volte il tuo post che mi ha sconcertato: francamente e senza prevenzione alcuna, te lo assicuro, il mio giudizio non cambia. Su quell'intervento, ovviamente, non su quello che volevi dire ed hai detto male. Né mai giudico in foro interno.
E, dammi retta, ché son più vecchio, e di molto, di te: non c'è bisogno di chieder scusa per dei toni aspri della discussione, che fatalmente emergon quando la discussione s'accende e scantona: semmai ti consiglio di sforzarti di comprendere l'ironia bonaria e magari di usare un po' di autoironia ch'è sempre un metodo utile per non impancarsi a maestri o a puri, che alla fine fa tanto "catari".
Credo d'interpretare la "mens" di MIC e LUISA, con queste parole, e credo di poter aggiunger sempre a loro nome - mi permetteranno se oso farlo - che una cosa è rilevare gli errori del CNC, un'altra la carità verso le persone he lo seguono e che magari son intimamente, nella loro sincerità d'intenti, tanto migliori di noi. E, se puoi, non ci dipinger come forze infernali. In fondo noi ripetiamo pedissequamente ciò che la Chiesa ha sempre professato e ne difendiamo la storia gloriosa. Non siamo noi ad introdurre novità di sorta.