Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 23 giugno 2014

"Il racconto dell'istituzione dell'Eucaristia": una definizione che fa la differenza...

Ricevo e pubblico, da parte di un lettore. È un'osservazione che apre un interrogativo. Di seguito aggiungo le mie osservazioni.

Il 31 maggio ho partecipato a Collevalenza alla beatificazione della fondatrice delle Ancelle dell'Amore misericordioso, "presieduta", dal card. Amato.
Nel libretto distribuito, p. 46 (vedi allegato) c'è la rubrica "RACCONTO dell'istituzione dell'Eucarestia". Trovo la formula ambigua: può far credere che la Messa sia una rievocazione storica come il Palio delle contrade! Mi sono ricordato che la stessa formula era usata nel libretto che ci fu distribuito alcuni anni or sono nel pellegrinaggio militare a Lourdes, cui partecipai con mia moglie su invito di un amico colonnello. Ci vogliono a poco a poco far dimenticare che la Messa non è una celebrazione storica, ma un rito che ci rende presenti al sacrificio di Cristo (o sbaglio?).
Con i miei migliori saluti. 

Il Libretto distribuito ai partecipanti riproduce esattamente la dicitura che nel Messale romano di Paolo VI effettivamente precede la formula consacratoria. E questo ci fa scoprire la differenza col Messale di Giovanni XXIII 1962, che sostanzialmente riprende il Rito di San Pio V.

Osservo che l'indicazione "Racconto" riportata nel titolo sostanzialmente richiama la normale definizione del "racconto evangelico" dell'Istituzione dell'Eucaristia. Ma ciò che nella lectio della Scrittura e nella predicazione è esatto definire racconto, nella Liturgia, e precipuamente nel canone, è Actio di Cristo Sommo ed Eterno Sacerdote. Dunque definirlo racconto, in questo caso è improprio e trae in inganno: la Consacrazione è il culmine del Sacrificio ed è un'Azione teandrica (umano-divina) del Figlio. Se nel Messale riformato è definita racconto, anche se poi riporta il titolo "Le Parole Consacratorie", già ne risulta enfatizzata la dimensione narrativa rispetto a quella riattualizzante della ri-presentazione incruenta al Padre del Santo Sacrificio del Calvario - vero e proprio 'memoriale' nel senso appunto riattualizzante dell'ebraico ziqqaron - consegnataci dal Signore: haec quotiescumque fecéritis, in mei memoriam faciétis (Quante volte voi farete queste cose le farete in memoria di me. Verbi al futuro, che è l'eterno presente di Dio).
Tant'è che nei libricini distribuiti non risulta la distinzione presente nel Messale tra il Racconto e le Parole Consacratorie.
Ed ecco, nelle immagini sotto, le diverse versioni dei due Messali: quello del Rito Romano Antico non riporta la definizione "Il racconto dell'Istituzione...". Credo che ciò non sia ininfluente e faccia la differenza. E non sono sottigliezze, ma celano - o rivelano - la variazione...

21 commenti:

Anonimo ha detto...

Tempo fa postai un commento che non fu pubblicato e non ho mai capito perché!? Ci riprovo: quanto sta accadendo durante le messe papali, soprattutto enfatizzare l'atteggiamento impettito del Vicario di Cristo che non genuflette dopo la consacrazione, e tanti altri atteggiamenti di chiara insofferenza verso il mistero, porterebbe a pensare che non (si)crede nella Presenza Reale. Simpliciter! La cronaca mediatica di oggi, poi, esalta la posizione coraggiosa di Francesco I che tuona con la scomunica ai mafiosi; che all'Angelus dice che "Chi tortura una persona è in peccato mortale..." E che novità di morale cattolica son queste? Forse il papa non sa che chi si ostina nell'errore e vive nel peccato non è in Grazia di Dio e perciò fuori dalla comunione con la Chiesa? Mah!!!

rr ha detto...

Segnalo Papale Papale sulle "scomuniche" facili
RR

tt ha detto...

Cara MIc,
si inizia a dire che è un racconto, poi si dirà che, come tutti i racconti, non è successo esattamente così, e tra 10 anni, forse meno, non ci sarà alcun problema ad essere tutti fedeli di un'unica Religione mondiale serva del Nuovo Ordine.
Se avessi letto il Padrone del mondo alcuni anni fa, l'aver preso per una "boutade", con tutto il rispetto per il cattolico autore, oggi è altrettanto profetico, se non di più, di Orwell ed il Mondo Nuovo.
RR

Anacleto ha detto...

Nel rito latino fu Sant'Ambrogio a definire il momento della consacrazione con la pronuncia delle sacre parole "Questo è il mio Corpo" e "Questo è il calice del mio Sangue".
Nel riti orientali (più antichi) di San Giovanni Crisostomo e di San Basilio dopo la "narrazione dell'istituzione", la trasmutazione del pane e del vino avviene con l'epiclesi.
Entrambi i riti sono validi e da sempre reciprocamente riconosciuti come tali.

Nel rito latino tradizionale le parole dell'azione sacra erano distinte da quelle precedenti "Prendete ecc.". Lutero nella sua "Cena del Signore" le aveva riunificate per sottolineare l'aspetto memoriale e negare (o almeno nascondere) quello sacrificale. Il messale di Paolo VI ne riprende lo schema. Ciò non impedisce, che, qualora il sacerdote abbia intenzione di "fare quello che comanda la Chiesa", egli consacri validamente, come faceva anche Lutero.

Va detto, che nelle preghiere eucaristiche moderne c'è sempre una prima epiclesi, che invoca l'azione dello Spirito Santo sul pane e sul vino, che - secondo l'intenzione del rito - saranno consacrati con la pronuncia delle parole di Gesù; anche nel cd. Canone di Ippolito, che si suppone essere stata la formula di consacrazine del rito romano fino al IV secolo, nella versione attuale l'epiclesi da dopo il racconto è stato anticipato a prima dello stesso.

Insomma, come scrisse il Card. Ratzinger, Bugnini ha distrutto l'edificio, ha preso i pezzi e li messi insieme in qualche modo: come se un geometra distruggesse una villa del Palladio e con parte dei pezzi si costruisse una villetta.

La grande colpa di Ratzinger-BXVI è stata quella di non aver rimediato a quello scempio.

Stefano78 ha detto...

La grande colpa di Ratzinger-BXVI è stata quella di non aver rimediato a quello scempio

Benedetto XVI ha fatto la fine che ha fatto perché si era reso conto che bisognava rimediare...

Mazzarino ha detto...

Chissà se nella categoria "mafiosi" sono compresi coloro che comprano terreni agricoli nelle regioni rosse, li fanno trasformare in fabbricabili dagli amici in amministrazione, e li rivendono ad altri gruppi di amici che ci costruiscono sopra supermercati. Ovviamente in nome del "bene comune". Molto interessante il nuovo filone della scomunica di gruppo….. La nuova Chiesa politica del presidente Francesco, orfana della presenza reale, fa quasi tenerezza.Tutta proiettata sui problemi materiali, sembra proprio un ospedale da campo in cui gli addetti alle pubbliche relazioni si cimentano in operazioni a cuore aperto. C'è quel vescovo che non "celebra" perchè è arrabbiato contro il dissesto idrogeologico, quello che non concede la comunione a chi non fa la raccolta differenziata, quello che obbedisce al presidente invitando i clandestini ma li alloggia con grande significato liturgico nel presbiterio. Quello che istituisce commissioni diocesane per lo studio del piano regolatore.. Quello che vede i nazisti fra i raccoglitori di pomodori. Poveretti, credono di vivere nel 1968 (da bambino ricordo un presepe filovietcong sul presbiterio ambientato in vietnam e fatto con macchinine e soldatini) Non si rendono neppure conto che se si presentassero davvero alle elezioni non riuscirebbero ad essere eletti neppure in consiglio di quartiere. Qua gli extraterrestri Che Guevara e Mazzini, cioè comunismo e massoneria, comandano da sessantanni. Napolitano non ha certo bisogno di Bergoglio e dei suoi compari della teologia della liberazione.

Anonimo ha detto...

Caspita come e' informato Tornielli ! A 'sto punto le domande era meglio rivolgerle a lui anziche' a Francesco I . Benedetto XVI ? = lo scudo di Francesco
o il parapioggia per tutte le stagioni !

Anonimo ha detto...

Vai con i Rolling Stone!

Stefano78 ha detto...

Dando per buono quello che scrive Tornielli, ed è difficile, questo..."Una domanda ha riguardato l'interpretazione del Concilio Vaticano II. Francesco è tornato ad esprimere il suo apprezzamento per l'opera dell'arcivescovo Agostino Marchetto, definendolo il «migliore ermeneuta» del Concilio. E ha quindi risposto all'obiezione secondo la quale il Vaticano II sarebbe soltanto un Concilio pastorale che ha provocato danni alla Chiesa. Il Papa ha detto che pur essendo stato pastorale, contiene elementi dottrinali ed è un concilio cattolico, ribadendo la linea dell'ermeneutica della riforma nella continuità dell'unico soggetto Chiesa presentata da Benedetto XVI nel discorso alla Curia romana del dicembre 2005"...contraddice la prassi di papa Francesco.

Il quale se crede che istituire un rito come "proprio" (e non "esclusivo", perché all'interno dei FFI è SEMPRE stato concesso di celebrare antico e "nuovo" rito della Messa), vada CONTRO il Vaticano II, e criticare costruttivamente il Concilio proprio sulla linea tracciata da Bendetto XVI vada CONTRO sempre il Vaticano II, allora c'è qualcosa che non torna.

Se è VERO che l'ermeneutica di Marchetto (mmm...Quella di Benedetto XVI è differente?), secondo cui il Vaticano II deve essere letto alla luce della Tradizione, e che non nega nulla di ciò che si è sempre creduto, deve essere messa in pratica, allora perché i FFI sono stati commissariati?

NESSUNO LO HA SPIEGATO. La chiosa dell'articolo di Tornielli è poi veramente squallida: "Uno di questi due seminaristi alcuni giorni dopo l'incontro ha annunciato la sua decisione di lasciare il noviziato perché si è detto contrario al Concilio Vaticano II." Tutto l'articolo è scritto in taglio polemico e propagandistico, per indurre il lettore a credere che i FFI fossero un ordine affetto da chissà quale ideologia, minoritaria rispetto alla totalità, e che il commissariamento riguarda la "critica" al Vaticano II e il rito Tradizionale come rito "proprio". Entrambe cose previste sia dal Motu Proprio SP, che dalla Lettera i Vescovi scritta da Benedetto XVI.

Stefano78 ha detto...

Papa ha detto che pur essendo stato pastorale, contiene elementi dottrinali ed è un concilio cattolico

Come fa il Vaticano II ad essere un Concilio "pastorale", quindi a non CONTENERE elementi Dottrinari DEFINITI (proprio come era intenzione di Giovanni XXIII), e allo stesso tempo contenere elementi dottrinali?

L'ultimo lavoro del Padre Lanzetta esprime proprio il "quid" del Vaticano II, definendo le nuove dottrine in esso espresse, pur non definite, come " sententiae ad fidem pertinentes", non definitive. Questo perché esse hanno sia una continuità (quella che le definisce "dogmatiche" in relazione a detta continuità, ma prima di tutto alla materia) e una discontinuità (quella relativa alle "novità" introdotte).

L' "ermeneutica della riforma nella continuità" è stata definita da Benedetto XVI in modo da essere la base proprio per una critica al Vaticano II. Se la Riforma nella continuità non può negare il deposito della fede sempre creduta, come detto esplicitamente da Benedetto XVI, allora quando emerge una contraddizione nel Concilio essa deve essere risolta. Non basta affermare "non ci sono contraddizioni".

Stefano78 ha detto...

Sul motu proprio, Papa Francesco ha detto di non volersi distaccare dalla linea di Benedetto XVI, e ha ribadito che anche ai Frati Francescani dell'Immacolata rimane la libertà di celebrare la messa antica, anche se per il momento, viste le polemiche sull'uso esclusivo di quel messale - elemento che non faceva parte del carisma di fondazione dell'Istituto - è necessario «un discernimento» con il superiore e con il vescovo se si tratta di celebrazioni in chiese parrocchiali, santuari e case di formazione

Ma come fa ad esserci "Libertà" con le condizioni elencate sopra? Ma che vuol dire che il rito PROPRIO (non esclusivo!), non faceva parte del "carisma"? Ma il MP che cosa dice a riguardo? Mentre si invoca il MP per ribadire che è valido, lo si nega nei fatti!

Rr ha detto...

Dopo le 10 domande, ecco le risposte, offerte tra le righe dal lacche'.
Ormai e' chiaro come il sole che dietro il commissariamento non c' erano chissa' quali delicta graviora, ne' questioni economiche- anche se i soldi han fatto gola, e sono stati probabilmente il vero movente dell' azione dei rivoltosi, come sempre del resto. A PF l'avran venduta buttandola sulla
Messa VO e sul Concilio, per altro criticato in alcuni punti importanti da Lanzetta e C.
Et voila' che il Misericordioso- toh, non e' anche uno degli appellativi di Allah- e' intervenuto, perche' dal CVII non si puo' tornare indietro.
A quando una riforma del calendario, anno anteCVII et anno postCVII ?
I prof marxisti ed i ministri ex PCI hanno voluto a scuola uno studio del Novecento per tutto un anno perche' per loro la storia si divide in pre rivoluzione russa e post rivoluzione, i loro " compagni di merenda" nella chiesa ragionano uguale.
Rr

Stefano78 ha detto...

L' "ermeneutica della riforma nella continuità" è stata solo proclamata e non definita. Ma nello stesso famoso discorso alla curia, i criteri per definirla si scorgevano. E' stata lasciata essa stessa, la definizione, ai singoli. Per questo ora si è potuto strumentalizzarla per, sostanzialmente, abolirla. La responsabilità di BXVI sta proprio in questo aver "iniziato" e lasciato non a metà, ma proprio all'inizio.

Attualmente si invoca una "continuità" che non solo non esiste, ma nega direttamente ciò che è stato precedentemente definito non prima del Concilio, ma prima dell'ultimo pontificato.

Le "motivazioni" addotte per il commissariamento sono inesistenti. Lo stesso discorso di Benedetto XVI, LETTO INTERAMENTE, potrebbe far dire a papa Francesco che rifiuta il Vaticano II. In quel discorso, che vedo sempre citato PARZIALMENTE, dipendentemente dai partiti che lo citano, vi è anche una critica APERTA al Vaticano II. In specifico ai documenti che più generano problemi: libertà religiosa, ecumenismo e dialogo. BXVI dichiara che vi sono applicazioni particolari di questi principi che son legate ai tempi e alle istanze che vi erano dichiarate. Quindi dichiara APERTAMENTE la MUTABILITA' di tali dichiarazioni la loro MODIFICABILITA'. E lo dichiara proprio in base all' ERRORE della "discontinuità", quello legato alla elevazione di tali elementi contingenti a mutabili a verità di fede!

Questo è quello che si diceva nei FFI prima dell'epurazione. La messa in discussione dei FFI, per il legame diretto che avevano con BXVI e la sua ermeneutica, mette in discussione LUI STESSO

Stefano78 ha detto...

L'altra grande responsabilità di BXVI sta nelle nomine. E sta anche nel non aver preso decisioni NETTE. Ma i motivi di queste scelte, si possono scorgere anche in quello che è accaduto dopo..

Rr ha detto...

Stefano,
ho sempre pensato che Benedetto temesse reazioni violente alle sue scelte, come avvenne in Austria per quella nomina, o che arrivassero a gettar fango contro i suoi prescelti- calunniate, calunniate, qualcosa resterà' - sapendo di essere sostanzialmente solo(GPII aveva lui).
Credo anche temesse scismi.
Col senno di poi, noi fedeli avremmo dovuto prendere posizione più apertamente ed ufficialmente, e così forse lui avrebbe preso più coraggio, e fatto nomi e cognomi.
Il commissariamento dei FFI non e' solo una mossa contro Benedetto, ma anche GPII, che li aveva accettati e sostenuti.
Rr

Cattolico ha detto...

Ieri mattina, alla messa del Corpus Domini (già celebrato in parrocchia anche giovedì scorso, con l'intervento del vescovo emerito e una bella processione)il primo pezzo della preghiera dei fedeli così recitava "grazie Signore, perché non hai moltiplicato i pani, ma li hai condivisi". Sono rimasto un poco stupito, era la prima volta che sentivo negare un miracolo così apertamente (o così subdolamente). Ma che terminologia usano oggi i preti, mi son chiesto. Vogliono sorprendere, mettere confusione, o che altro? forse vogliono prepararci ad un'aperta apostasia? Voi che ne pensate, cari amici? Grazie del vostro parere.

una sola fede ha detto...

"Ma che terminologia usano oggi i preti, mi son chiesto. Vogliono sorprendere, mettere confusione, o che altro? forse vogliono prepararci ad un'aperta apostasia? Voi che ne pensate, cari amici?"


Caro Cattolico, visto che ce lo domanda, io più o meno come la penso - in modo ovviamente sintetico anche perchè si parlava d'altro - l'ho scritto in un mio commento, quello delle 16:37 nel thread inerente i Francescani dell'Immacolata...

Rr ha detto...

Cattolico,
Bergoglio docet ( una delle sue prime omelie a braccio a S. Marta citava il miracolo, e si esprimeva in termini analoghi). Credo ne abbia parlato anche Mic
Rr

Anonimo ha detto...

Anche io penso , come Rr , che BXVI procedesse a piccoli passi proprio per evitare alla CC ulteriori
divisioni o scismi ( da solo e senza il sostegno che aveva GPII ). Sappiamo poi che gli e' piovuto addosso di tutto : dai pedofili che avevano prosperato sotto
il trentennio di GPII ( vedi maciel che era intoccabile e dica in vaticano),
ai preti dissidenti austriaci ( Lettera dei 100 ),perfino
l'affaire Orlandi ( perche' non sono andati da Dziwisz ?)
l'affaire Renatino sepolto nella Basilica , Gli avvocati americani che
volevano portarlo alla corte dell'Aja . Puo' bastare ?
Chi ha levato la voce per difendere Pietro ? Forse i cardinali ? I vescovi ? Neanche noi popolo di Dio.
Io no e non ricordo nemmeno di avere pregato per lui . E' stato lasciato solo ! Questa e' la verita'.
A quell'eta', con la salute precaria , come avrebbe mai potuto far rientrare i buoi che ormai erano pressoche' tutti usciti dalla stalla ? Gli ultimi che obtorto collo ancora usavano la talare , almeno in TV hanno preso coraggio e l'hanno buttata alle ortiche preferendole un bel paio di jeans e la T shirt . Vuoi mettere? Bisogna essere sexy !
Oggi in via della Conciliazione ci sono foto soltanto di papa Bergoglio ( specialmente nella posa di OK il prezzo e' giusto !) e varie di papa Wojtyla . Il resto e' cronaca .
P.S. E i piccoli passi operati nella Liturgia ? Ne vogliamo parlare ? Per fortuna siamo tornati alla caciara...altro che Mozart ! Pussa via !

mic ha detto...

Per Cattolico, sul miracolo della moltiplicazione dei pani.

Jorge M. Bergoglio, 17 maggio 2013, Città in Vaticano: “(…) In particolare in quello dei pani e dei pesci, i quali “non si moltiplicarono” - ha spiegato - ma “semplicemente non finirono, come non finì la farina e l’olio della vedova. Quando uno dice ‘moltiplicare’ può confondersi e credere che faccia una magia… No, semplicemente è la grandezza di Dio e dell’amore che ha messo nel nostro cuore, che, se vogliamo, quello che possediamo non termina (…)”. (da www.zenit.org )

Adotta in pieno l'errore razionalista che nega il soprannaturale dal Vangelo e che quindi nega la storicità di esso.

Nelle parole del papa è esatto il significato simbolico. Ma i miracoli sono interventi diretti sulla realtà da parte del Signore, che è il Verbo della Vita, "per mezzo del quale tutte le cose sono state create" e dunque Egli ha il potere anche di influire materialmente sulla realtà concreta delle cose; il che non è magia: è "miracolo", appunto. E questo andrebbe spiegato e non oltrepassato o deformato o sminuito o ridotto a simbolo.

Che poi il miracolo diventi anche un 'segno' dal significato ben più ampio, è un altro discorso...

Anonimo ha detto...

Beh, adesso lo scisma ci sarà ad ottobre,viste le risposte giunte col famoso questionario.....strano che non giungano quelle italiane,intanto ieri la chiesa polacca chiedeva scusa per gli abusi sessuali compiuti, in Irlanda si scopre che il famoso caso degli 800 scheletri ritrovati in un campo dietro ad un orfanotrofio era un fake, non era come dicevano i giornali, ma tant'è, su papa Ratzinger è stato gettato addosso di tutto e di più, quando parlava venivano fuori solo storture e collezionava accuse ed insulti in pari quantità,il tutto da quando la premiata ditta AS and co. venne allontanata e gli venne rifilato il Gabriele spia da non considerarsi un sempliciotto, anzi.....so che si viene considerati poveri sciocchi, orfani e vedove inconsolabili secondo la Tass di AT, a difendere la memoria del pontificato benedettiano, ma lui avrebbe potuto fare molto di più se avesse avuto un minimo do sostegno da parte dei suoi......è andata com'è andata e adesso ci cucchiamo el jesuita che sta sempre malissimo quando deve celebrare funzioni cattoliche, ma sprizza salute da tutti i pori quando deve esibirsi thumb up....."Io sto con PF" magliette,gadgets mondezze varie,ma si vende eccome, fra un po' niente GP2, BXVI non faceva né audience né marketing, che disdetta,una vera sciagura,lo si rimpiangerà amaramente,soprattutto per il modo in cui è stato trattato,perché sì, ha fatto errori, ma avercene di papi così.Anonymous .