Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 19 settembre 2018

don Elia - Crisi del clero o crisi della fede?

Martedì scorso, 11 settembre, alla Camera dei Deputati, è stato presentato il libro di Rod Dreher L’Opzione Benedetto. Una strategia per i cristiani in un mondo post-cristiano. Ospite d’eccezione, monsignor Georg Gänswein, che nel suo intervento, in prima battuta, ha paragonato la crisi degli abusi sessuali da parte di membri del clero all’attentato alle Torri Gemelle, avvenuto diciassette anni fa. Tralasciamo l’imbarazzante accreditamento dell’indifendibile versione ufficiale dell’attentato di matrice islamica, ampiamente smentita da tutta una serie di considerazioni (fra le più ovvie, l’impossibilità che un aeroplano penetri una struttura d’acciaio e che quest’ultima, anziché inclinarsi, imploda su se stessa, a meno che non ne siano state minate le fondamenta). Ma ci sono ben altri aspetti del suo discorso che lasciano quanto meno perplessi, se non sbalorditi.

Tanto per cominciare, il brillante prelato fa esplicito riferimento all’inchiesta della magistratura della Pennsylvania, ma neanche una vaga allusione all’esplosiva denuncia di monsignor Viganò, come se nulla fosse accaduto. Tuttavia egli afferma che è «scoccata l’ora dei laici forti e decisi, soprattutto dei nuovi mezzi di comunicazione cattolici indipendenti»: proprio quelli che, negli Stati Uniti, stanno dando enorme risalto a detta denuncia. Un diplomatico assist all’ex-nunzio? o un implicito invito a preti e vescovi a non immischiarsi nella questione, visto che se ne occupano i fedeli? Tenendo conto del delicato ruolo dell’oratore a fianco del Pontefice infelicemente regnante e delle immancabili incensate che gli indirizza nella medesima relazione, è difficile ammettere la prima ipotesi, salvo che non sia davvero un messaggio in codice.

Il personaggio in questione, per la verità, non ci rassicura affatto. Non è certo la prima volta che, presentando un libro, le spari grosse. Due anni fa, alla presentazione di una biografia di Benedetto XVI all’Università Gregoriana [qui], lanciò la bizzarra idea del papato allargato, interpretando l’anomala compresenza di due papi come una sorta di spartizione dell’esercizio attivo del primato petrino e del suo aspetto spirituale, indicando altresì in papa Ratzinger l’artefice di una presunta mutazione del papato [qui le mie riflessioni]. Qualunque teologo o canonista che si rispetti sa bene che nessun successore di Pietro ha il potere di modificare nella sostanza un ruolo di istituzione divina, neanche il proprio; ma ad essere totalmente inaccettabile è soprattutto l’idea che dal supremo pontificato si possa scorporare l’uno o l’altro elemento [qui il Card. Brandmuller]. Il munus petrinum è, per essenza, la suprema giurisdizione su tutta la Chiesa: non è quindi un fatto spirituale o sacramentale, bensì una realtà prettamente giuridica, cui è connessa una speciale assistenza dello Spirito Santo in ragione dell’ufficio.

Il suo esercizio, se non è attivo, non è affatto. È fuor di dubbio che esso esiga uno spirito umile e obbediente a Cristo per una fedele conservazione e trasmissione del deposito da Lui ricevuto (di cui il papa è ministro e non padrone); ma, qualora un pontefice abdichi, perde completamente il suo ruolo e rimane semplice vescovo. Se Benedetto XVI ha realmente inteso rinunciare a un aspetto soltanto del suo ministero, il suo atto è invalido per errore sostanziale circa l’oggetto della rinuncia e, di conseguenza, è invalida anche l’elezione del successore. Si rende dunque conto monsignor Gänswein, dottore in diritto canonico, dell’enormità che ha affermato? Oppure, anche in quell’occasione, ha voluto lanciare un messaggio in codice secondo cui Ratzinger sarebbe ancora papa, pur avendo in qualche modo delegato a Bergoglio l’esercizio del potere? Il meno che vien da pensare è che la Chiesa non ha mai avuto amministratori delegati e che, se fosse questa l’evocata mutazione del papato, non vediamo proprio come fondarla sul piano teologico, almeno noi comuni mortali… [ricordiamo l'intervento del card. Brandmuller per sanare la "lacuna legis".
Un altro aspetto inquietante dell’intraprendente prelato è il suo ruolo nel primo Vatileaks. Si fa molta fatica a credere che Paolo Gabriele, miracolosamente innalzato da addetto alle pulizie nella Basilica di San Pietro ad aiutante di camera di Sua Santità, sia riuscito a fotocopiare migliaia di documenti riservati, prelevati direttamente dalla scrivania del Pontefice, senza che il segretario particolare si sia mai accorto di niente, selezionando oltretutto i più delicati e dirompenti con un fiuto degno soltanto di un navigato officiale della Segreteria di Stato. La versione sostenuta da Gabriele – e incredibilmente ammessa dai giudici – è di aver agito da solo per il bene della Chiesa. Dopo il processo e la grazia da parte del mite Benedetto, tuttavia, il tenore di vita del povero Paolo ha conosciuto un balzo repentino che gli ha consentito di iscrivere tutti e quattro i figli a costosissimi licei e università private… Una storia davvero intessuta di miracoli!

Ora, quale può essere stato l’intento del bel Georg, avvezzo a rilasciare interviste di una disarmante superficialità? Posto che le intenzioni le conosce solo Dio, non possiamo comunque fare a meno di tentare delle ipotesi. Vedendo da vicino la cancrena che ha invaso la Curia, ha forse cercato di aiutare Benedetto facendo venire alla luce scandali e situazioni che l’anziano pontefice non era più in grado di gestire? Moralmente parlando, sarebbe stato un metodo quanto meno discutibile; ma il fatto è che uno dei primi documenti resi pubblici è proprio la lettera con cui monsignor Viganò, prima di esser spedito negli Stati Uniti, metteva in guardia il Papa dal cardinal Bertone. Viste però le relazioni eccellenti che Gänswein intrattiene con elementi di spicco della politica e della finanza, possiamo realisticamente immaginare che abbia agito per puro amor di Dio o piuttosto per conto di un gruppo che mirava a sbarazzarsi dell’ingombrante Segretario di Stato, un megalomane che di fatto governava al posto di Ratzinger?

Come che sia, alla fine il megalomane è saltato, ma, prima di lui, anche il Papa… Il primo, di fatto, rimane intoccabile nel suo sconfinato attico vaticano, segno che continua ad avere la sua influenza tramite gli uomini che ha piazzato dappertutto, nonostante Bergoglio gli abbia ficcato una spina nel fianco con un Galantino catapultato in un vitale ganglio finanziario, l’amministrazione dell’immenso patrimonio della Sede Apostolica. Alla fin fine, l’impressione è che si tratti di una grande partita a scacchi tra partiti rivali che, cercando comunque di tenerlo sotto controllo, appoggiano o detestano l’argentino per interessi contrapposti. Ciò che sempre rimane in ombra, in tutto questo discorso, è l’intreccio di sesso, denaro e potere che ha trasformato il cuore della Chiesa Cattolica in un covo di affaristi e pervertiti senza scrupoli. Che posto vi occupi il Prefetto della Casa Pontificia, non ci è dato saperlo; ma, visto il contesto, il fatto che egli liquidi la crisi della Chiesa come una crisi del clero è così semplicistico da risultare offensivo.

Ancora una volta, tutto il peso è riversato indistintamente sui preti – e proprio da un chierico, non dalla stampa di sinistra. Ciò non fa altro che accrescere lo smarrimento e la confusione dei fedeli, che si sentono sempre più traditi e abbandonati, nonché l’amarezza e lo scoraggiamento di tanti sacerdoti che si spendono e consumano giorno per giorno al servizio del loro gregge vedendosi ricompensati con la pubblica gogna, che di tutti fa un unico fascio di infami violentatori di efebi. Non siamo certo così ingenui da non avvederci che il clero cattolico – e non da oggi – sia in grave difficoltà; ma la vera ragione della crisi attuale (comprese le sue ripugnanti manifestazioni estreme) è una crisi della fede, dovuta a sua volta allo scardinamento della dottrina provocato da false teologie e allo snaturamento della liturgia, svilita, parodiata e vilipesa. Gänswein insiste sì sull’oscuramento di Dio nell’odierna società occidentale, ma senza individuarne le cause né trarne le dovute conseguenze in rapporto alla vita morale e agli scandali ecclesiastici.

Negli ultimi cinquant’anni è l’identità sacerdotale stessa che è stata deliberatamente demolita; ma certi interventi, anziché difenderla, non fanno altro che continuare nella medesima direzione di uno smantellamento del sacerdozio, rendendo la condizione dei buoni ministri sul campo sempre più insostenibile, mentre la casta curiale rimane salda in sella senza esser punto scossa da scandali immani. Qualcuno si è posto il problema, là tra le mura leonine? o è proprio questo che vogliono? Nel secondo caso – e sia detto senza acredine, bensì con l’odio perfetto di cui discorrevamo l’ultima volta – che il Signore li giudichi e che faccia presto: non per gli interessi di una categoria nella Chiesa, ma per il bene dei fedeli che non sanno più da che parte sbattere la testa.

Venga dunque la Sua sentenza su di loro; è del tutto lecito chiederlo, rendendo questa domanda irresistibile con l’offerta della propria sofferenza, purché non lo si faccia per rabbia. Chi parla o agisce in modo scomposto, fra i difensori della Tradizione, tradisce in realtà un rifiuto di portare pazientemente la croce che il Signore, nei Suoi disegni di imperscrutabile sapienza, ha posto sulle spalle della nostra generazione. Non ammettendo che la Provvidenza ritardi l’esaudimento dei loro desideri, per quanto legittimi, costoro si agitano e protestano nell’illusione di poter così accelerare i tempi; ma l’impazienza li rende sterili sul piano soprannaturale. Invece chi accetta umilmente di stare sotto il peso per tutto il tempo che Dio vorrà, paradossalmente, può alzare la testa con la giusta fierezza di chi, pur con tutte le sue debolezze, vuol sinceramente appartenere a Cristo e servirlo con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze.
Stemus iuxta Crucem cum Maria Matre Iesu.
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Postilla a cura di Chiesa e post-concilio
Con la conclusione Don Elia non intende invitare alla passività. Siamo chiamati ad un'azione illuminata, non velleitaria ma realistica, in base alla situazione di ognuno, frutto del discernimento in ascolto del Soprannaturale possibile solo nel nutrimento della preghiera e della fedeltà che è coerenza tra fede confessata e vita vissuta.
Quanto al 'caso Viganò', citato anche da don Georg, vorrei ricordare che la cosiddetta omoeresia è solo la punta dell'iceberg ed è la conseguenza della crisi morale determinata dal tradimento della dottrina perché la retta dottrina (così  malauguratamente e disinvoltamente oltrepassata dagli atti e dagli scritti di Bergoglio culminati nella recentissima Episcopalis communio di cui parleremo) è quella fondata sulla retta fede trasmessa dall'insegnamento costante della Chiesa bimillenaria ed è la morale che discende dalla fede e non viceversa. Dunque non è che, come sostiene Bergoglio nella Lettera al popolo di Diola pedofilia è figlia del clericalismo (in qualunque modo lo si voglia intendere), ma dell'allontanamento dalla Verità. Come non mi stancherò di ripetere, occorre l'incandescente, perenne, feconda (altro che museale o rigida o fissista!) saldezza del dogma per non affondare nei liquami e nelle sabbie mobili del neo-magistero storicista transeunte. (M.G.)

64 commenti:

Anonimo ha detto...

Chiesa e abusi, Dreher: Il Papa risponda, ma anche i laici
19-09-2018 - Video intervista

In Italia per presentare il suo libro "L'Opzione Benedetto", il noto giornalista, Rod Dreher, interviene sulla vicenda degli abusi sessuali che sta scuotendo la Chiesa americana: "Sono sconvolto da quanto poco, i media italiani, stiano raccontando la verità. Negli Stati Uniti i fedeli sono adirati con i vescovi, perchè hanno mentito così a lungo e hanno coperto gli abusi". E sulla memoria presentata da mons. Viganò spiega: "Si può non essere d'accordo con quanto scritto, ma alle sue domande bisogna dare una risposta. Non solo il Santo Padre o i cardinali, anche noi laici dobbiamo dare delle risposte. E dobbiamo porci questa domanda: noi vogliamo una Chiesa Santa? O vogliamo la pace mentale al costo di insabbiare la verità?"

http://www.lanuovabq.it/it

Catholicus-Rieti ha detto...

Qualcuno di voi sa dare chiarimenti?
http://netinprogress.com/blog/riforma-copyright-rivoluzione-informazione-online/

Anonimo ha detto...


Nell'analisi di "don Elia" resta sempre un che di non spiegato e non approfondito

Nonostante la nota di Mic, che ne fa l'esegesi in positivo.

1. Non chiarisce mai bene chi sarebbero questi che si agitano inutilmente
per la crisi della Chiesa invece di starsene tranquilli a pregare sotto la
Croce, come la S.ma Vergine (questa è l'immagine che lui usa ripetutamente)

2. Giusto il concetto (peraltro non nuovo) che si tratta in primis di una crisi della fede, dovuta all'abbassamento e umiliazione del ruolo e del significato del sacerdote, negli
ultimi 50 anni. Che questa crisi derivi però dal Concilio, con le sue
"riforme", "don Elia" non lo dice, nemmeno come ipotesi. Si perpetua allora l'equivoco secondo il quale responsabile della crisi sarebbe soprattutto o unicamente il c.d. "Postconcilio". Tesi che contribuisce ad impedire di affrontare nel modo giusto la crisi stessa.

3. AFfidarsi alle sole giaculatorie diventa allora poco producente. Il Signore non vuole ben di più da noi, in questo momento così grave? Invocare la giustizia divina diretta sui malvagi, perché ormai è tempo ed anzi è tardi non è poi compito nostro e mostra a mio avviso un atteggiamento superbo e persino crudele. Non spetta a noi indicare a Dio quello che deve fare, come deve Egli esercitare la sua giustizia sui malvagi. Chiediamoci invece se noi stiamo facendo il nostro dovere di cattolici, se stiamo facendo t u t t o quello che il Signore vuole sicuramente da noi.

[4. Argomento minore: la spiegazione "complottista" dell'attentato famoso del
9/11 a New York, non ha notoriamente alcun fondamento.]

PP

Anonimo ha detto...

Ho letto il discorso in italiano e in inglese, ma ci sono delle discrepanze, non so cosa fosse scritto nel testo originale in tedesco, quindi solo supposizioni, per me bisogna leggere molto fra le righe, ci sono messaggi in codice, dato che mons.Gaenswein nulla dice se non imbeccato, bisogna scervellarsi alquanto; per quel che riguarda le Twin towers ci sono migliaia di pagine con accurate ricostruzioni che parlano perlomeno di un crollo anomalo, non proprio un attentato portato dai due aerei semplicemente, ci sono regole di termodinamica che farebbero pensare a tutt'altro anche EP aveva dedicato un lungo articolo al soggetto, poi ognuno pensi quel che vuole.....no comment.

Anonimo ha detto...

https://www.agi.it/estero/11_settembre_complottisti_non_si_arrendono_le_3_teorie-1068327/news/2016-09-09/
https://www.lifesitenews.com/opinion/catholic-abuse-crisis-is-likely-no-accident-but-a-strategy-to-destroy-churc
vogliono il matrimonio gender…???

Catholicus ha detto...

afferma don Matthias Gaudron in “Catechismo cattolico della crisi nella Chiesa” :
"La mancanza di vocazioni sacerdotali e religiose, così come le numerose defezioni, manifestano una crisi profonda nel clero. Molti sacerdoti hanno perso la fede; essi non sono più in grado di comunicarla o di entusiasmare gli uomini per essa … la crisi del clero è la causa principale della crisi della fede dei fedeli … se i sacerdoti insegnassero regolarmente la fede cattolica, la situazione sarebbe completamente diversa. Gli uomini non hanno perso la fede da soli; gli è stata rubata dalla nuova catechesi e dall'alto del pulpito. Se nella predicazione, per decenni, le verità di fede sono state messe in discussione, relativizzate o apertamente negate, perché stupirsi se i semplici fedeli perdono la fede? I più giovani non l'hanno nemmeno conosciuta..." : come non concordare con una simile analisi? parole sante, difficilmente confutabili, che dovrebbero spingerci a fuggire il clero modernista (tranne rarissime eccezioni, difficilmente rintracciabili, dato il terrore che regna nel clero dissenziente).

mic ha detto...

Non chiarisce mai bene chi sarebbero questi che si agitano inutilmente
per la crisi della Chiesa invece di starsene tranquilli a pregare sotto la
Croce, come la S.ma Vergine (questa è l'immagine che lui usa ripetutamente)



Basta frequentare i social per vedere quanta gente si agita insulta inveisce con totale assenza di equilibrio. Per non parlare delle centinaia di commenti che non vengono pubblicati qui (e probabilmente anche sul suo sito) per lo stesso motivo...

irina ha detto...

A mio parere, da molto e molto tempo è in essere una crisi della Fede nel clero. Nulla di quello che è successo nelle ultime decine di anni, sarebbe successo se il clero avesse avuto e coltivato la Fede. Non avendola avuta, nè avendola coltivata non ha potuto verificarne, nel suo quotidiano personale, la veridicità.

Anonimo ha detto...

Sulle ultime riflessioni mi viene in mente che: Gesù parlò di ritardo dello Sposo, e dopo il 2000, quando c'era la febbre della Parusia, i servi si son messi a "bastonare"... Maria Santissima parlò di coloro che "non hanno conosciuto l'amore di Dio" ed a domanda Miriana rispose che non aveva detto pagani. I giovani non hanno conosciuto la Chiesa vera, ma la parodia.

bedwere ha detto...

La sola cosa certa su 9/11 e` che la versione ufficiale fa piu` acqua delle cascate del Niagara. Qualcuno mi sa trovare un altro esempio di edificio che collassa in caduta libera e che non sia stato precedentemente minato, oltre ai tre (non due, tre) grattacieli dell'11 settembre?

Anonimo ha detto...

In Italia per presentare il suo libro "L'Opzione Benedetto", il noto giornalista, Rod Dreher, interviene sulla vicenda degli abusi sessuali che sta scuotendo la Chiesa americana: "Sono sconvolto da quanto poco, i media italiani, stiano raccontando la verità. Negli Stati Uniti i fedeli sono adirati con i vescovi, perchè hanno mentito così a lungo e hanno coperto gli abusi". E sulla memoria presentata da mons. Viganò spiega: "Si può non essere d'accordo con quanto scritto, ma alle sue domande bisogna dare una risposta. Non solo il Santo Padre o i cardinali, anche noi laici dobbiamo dare delle risposte. E dobbiamo porci questa domanda: noi vogliamo una Chiesa Santa? O vogliamo la pace mentale al costo di insabbiare la verità?"

Anonimo ha detto...

@bedwere
Ancora con 'sta bufala della "caduta libera"???
Roba sbufalata 15 anni fa! E basta! Parlate di cose serie!

Piero

Anonimo ha detto...

Forse sarebbe stato più semplice (si fa per dire) e onesto da parte di monsignor Ganswein dire che la colpa della débâcle attuale è del clero modernista. Ma sarebbe stato politicamente scorrettissimo. Ovviamente se fosse capace di esprimersi profeticamente non sarebbe ancora oggi lì dove si trova...
Però da parte del buon Don Elia una maggior chiarezza su ciò che intende in merito alle modalità di protesta più o meno scomposto degli esponenti della galassia tradizionalista la chiederei; oltre a spiegare quale sarebbero secondo lui le giuste azioni e modalità concrete di protesta e testimonianza, prescindendo dal riferimento alla preghiera e al Soprannaturale che pertengono al foro interno e non possono essere oggetto di giudizio. Massimo

bedwere ha detto...

Piero, le bufale te le mangi tu. Chi non ha le pezze sugli occhi, vada a vedere il sito degli Architects and Engineers for 9/11 Truth.

viandante ha detto...

@bedwere
Condivido: la versione ufficiale fa acqua da tutti i punti di vista. Bufale sono i tentativi di difendere l'indifendibile. Cerco che se pretendiamo che siano i media al servizio delle lobby globaliste a dirci come è andata veramente, possiamo attendere a lungo...

marius ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
marius ha detto...

Mi limito a qualche breve rilievo:

- da un sacerdote in cura d'anime (vedi la sua "parrocchia virtuale" a cui si rivolge) non mi aspetterei disquisizioni sulle dinamiche scientifiche del crollo delle torre gemelle e relativi addentellati politici. Eppure chissà quanti ne sono solleticati e reagiscono proprio a questo come fosse l'argomento principe.

- Concordo con don Elia quando poi mette a nudo il funambolismo di un monsignore che riesce ad incantare le masse grazie al suo alto prestigio e al suo aspetto esteriore (per altro da lui stesso sbandierato su Vanity Fair). Anch'io da un prelato di Santa Madre Chiesa mi aspetto ben altro.

- Sulla storia dell'«odio perfetto» sarebbe utile che "don Elia" ne indichi i riferimenti dal catechismo, in modo che si possa comprendere se si tratti di autentico insegnamento della Chiesa piuttosto che di una propria brillante intuizione personale.

- Anch'io rimango infastidito da questa costante indeterminatezza di “don Elia" nel non voler specificare i destinatari di certe sue invettive. Chi sono i “difensori della Tradizione"? Quelli che sbraitano sui blog sono molto molto spesso gli accesi oppositori di Bergoglio, che pure molto spesso coincidono con i "conservatori", quelli che demonizzano il pontefice attuale accettando a cuore aperto i suoi predecessori.
Rileggendo la frase di "don Elia" ci si accorge che l'inciso sui "difensori della Tradizione" avrebbe potuto essere omesso senza recar alcun danno al senso della frase stessa; anzi ne avrebbe guadagnato in scorrevolezza. Si capisce che questo inciso non è affatto casuale, ma intenzionale. Stringendo il campo ai "difensori della Tradizione" si desume che egli voglia intendere una categoria meglio definita, come se egli volesse distanziarsene. Chissà se in suo prossimo post avremo qualche altro indizio al proposito?

- @ Mic quando precisa : "Con la conclusione Don Elia non intende invitare alla passività."
Se la conclusione di "don Elia" è davvero di per sé così chiara, che bisogno c'è di precisare quel che n o n intende?

Anonimo ha detto...

Pude encontrar buena información de tus publicaciones en el blog.
¡Volveré, ya que he marcado esta página como
favorita y lo he twitteado a mis seguidores!

viandante ha detto...

@ Marius
Condivido il fatto che un pastore d'anime abbia altre priorità che disquisire su aspetti scientifici del crollo delle Torri gemelle se non che, proprio da una analisi di queste si possono interpretare in tutt'altro modo certi avvenimenti da lì in poi successi.
Se la versione ufficiale non è vera, è stata una terribile menzogna con la quale si è iniziata una stagione di guerre e sopraffazioni (limitazione delle libertà umane) con tutte le loro conseguenze sociali, economiche e anche spirituali che giustificano le apprensioni anche dei pastori di anime.

mic ha detto...

Marius mi chiede che bisogno c'era d'interpretare la conclusione di don Elia se era così chiara.

Quello di evitare le solite contestazioni che accompagnano ogni suo articolo.

Anonimo ha detto...

QUESTI Architects for truth?
https://undicisettembre.blogspot.com/2008/06/quegli-architetti-e-ingegneri-pro.html
fanno solo ridere, e gli chi sta appresso...

Piero

Anonimo ha detto...

Scusa Mic, quelle che tu chiami solite contestazioni sono,fondamentalmente, legittimi rilievi critici che, per altro,spesso, mi appaiono fondati.
Del resto gli articoli servono proprio per suscitare riflessioni e dibattiti.
Condivido sostanzialmente sia l'intervento di PP sia di Marius.
Spero che non finisca anche questo nella spam, come sta succedendo spesso e inutilmente sto segnalando.
Antonio

Anonimo ha detto...

I risolini idioti di Gruber, Floris, Cazzullo, giovane scrittore ignoto e Gruber di fronte alla denuncia di Silvana De Mari dimostrano che la pedofilia non é soltanto un problema ecclesiastico.
Andrea Sandri

mic ha detto...

Antonio, in linea di principio non puoi che trovarmi d'accordo. Nel concreto, in questo contesto, mi sembra di cogliere un accanimento ad personam

Anonimo ha detto...

Un po' fuori squadro, ma neanche poi tanto segnalo articolo di Matzuzzi su La stampa on line a proposito della lettera pubblicata su Bild, a firma BXVI, rivolta ad un confratello, si ipotizza Brandmueller, che aveva criticato la rinuncia, da leggere in tedesco anche la lettera e.........qualcosa comincia ad affiorare, se IFQ annuncia che ha in mano il dossier Herranz, uno dei 3 cardinali che svolsero l'indagine sulla lobby gay, il cerchio si va lentamente chiudendo, Gaenswein si è rifiutato di commentare la lettera, ognuno tragga le proprie conclusioni.

Anonimo ha detto...

Chi non è ingenuo o ignorante sa che l'islam non è una religione ma una teocrazia che diventa ideologia e culto di morte. Disgustano vescovi come Giovanni D'Ercole che, sulla scia di Bergoglio, non si rendono conto che stanno distruggendo il cristianesimo. La notizia risale al 2016, ma purtroppo tra i vescovi e anche molti sacerdoti niente è cambiato a questo proposito.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/troppi-alunni-islamici-niente-messa-i-caduti-polemica-malo-1325694.html

Elia ha detto...

Personalmente non mi considero un "complottista", ma - come ho spiegato più sopra a un altro lettore - mi sforzo di riflettere ed esercitare il senso critico a partire da osservazioni di persone competenti (fisici e ingegneri) che hanno espresso forti perplessità sulla versione ufficiale. A parte il fatto che nessuno dei presunti attentatori, identificati grazie ai documenti bruciacchiati "miracolosamente" rinvenuti fra le macerie (???), era in grado di guidare aerei di quelle dimensioni, il semplice fatto che essi abbiano penetrato delle strutture d'acciaio come il burro senza sbriciolarsi, pur essendo costruiti in materiali leggeri, mi sembra inverosimile, nonostante la mia incompetenza in materia. Riguardo alla dinamica del crollo, c'è anche quello (di cui, curiosamente, non si parla mai) del vicino edificio WTC 7, che letteralmente sprofondò sulla propria base (a causa di un incendio?). I testimoni hanno riferito di diverse esplosioni prima dei crolli; il cemento, inoltre, si è inspiegabilmente polverizzato.
Ad ogni modo, rimando anche Lei alla visione del seguente reportage, che mi sembra attendibile:

https://www.youtube.com/watch?v=mzMH6FqQoBc

Infine non si può trascurare il fatto che quegli "attentati" servirono ottimamente a giustificare ben due guerre in Medio Oriente, nonché un inaudito incremento di varie forme di controllo sugli individui e sui governi in tutto il mondo. D'altronde è risaputo che l'organizzazione Al-Qaeda è una creatura dei servizi segreti israeliano-anglo-americani, così come il Daesh e altre formazioni terroristiche.
Come che sia, non vorrei che il rapido accenno al problema da me fatto all'inizio dell'articolo distogliesse l'attenzione dal suo vero soggetto, che per certi versi è ben più grave.

Anonimo ha detto...

Esiste dunque un magistrato a Roma.

Riprendendo il titolo di una famosa opera di Bertold Brecht, siamo particolarmente lieti di pubblicare l’atto con cui la Procura della Repubblica di Roma, nella persona dei pubblici ministeri, dr.ssa Maria Monteleone e Stefano Pizza, impugna la trascrizione, disposta dal Sindaco della Capitale, dell’atto di nascita di una minore, iscritta come figlia di due “padri”, che avevano fatto ricorso alla pratica della maternità surrogata.

Si tratta di un provvedimento pregevole, per più ragioni: chiarisce, in modo argomentato, cosa deve intendersi per ordine pubblico interno e internazionale, definisce i limiti dell’intervento giurisdizionale, e, soprattutto, ristabilisce il vero a proposito del migliore interesse del minore. Senza formalismi e, soprattutto, chiamando le cose con loro nome: a partire dall’utero in affitto.
https://www.centrostudilivatino.it/esiste-dunque-un-magistrato-a-roma/

Anonimo ha detto...

A proposito di crisi del clero
Lo chiedo a chi si ritiene cattolico: è normale che Bergoglio mandi a predicare gli esercizi spirituali ai parroci di tutto il mondo che si terranno ad Ars in Francia, il sedicente 'priore', ma sostanzialmente laico, Enzo Bianchi, che tra le tante eresie dice anche OK alle coppie omosessuali? Dopo aver mandato a predicare ai giovani a Dublino un vescovo pro gay? Un Papa fa questo? Credete anche voi che Dio è solo Misericordia, che l'inferno non esiste e che le anime lì destinate si annientano?

viandante ha detto...

@Anonimo delle 11.23
è normale che Bergoglio mandi a predicare...

Ci sono tante cose che non sono normali in quel che fa...
Esercitiamoci a portare la croce e nella misura in cui è di nostra compoetenza ad agire di conseguenza.

Anonimo ha detto...

https://www.lastampa.it/2018/09/20/vaticaninsider/benedetto-xvi-e-quella-protesta-per-la-rinuncia-rabbia-contro-di-me-d1JLIZjpfn0g8EJH3siAUI/pagina.html

mic ha detto...

http://www.ilsussidiario.net/mobile/Cultura/2018/9/17/LETTURE-Leopardi-e-Puccini-portare-il-peso-di-un-cuore-stanco/839488/

viandante ha detto...

@ Piero
Paolo Attivissimo si è già rivelato più volte per quel che é e a più riprese è stato contraddetto.
Chi vuole farsi un'idea sull'11 settembre dia almeno un'occhiata a "11 settembre 2001 Inganno Globale" di Massimo Mazzucco.
Poi credo rimarrà poco da ridere.

marius ha detto...

"Nel concreto, in questo contesto, mi sembra di cogliere un accanimento ad personam"(Mic)

Quello che a te sembra di cogliere come accanimento ad personam in realtà non è nient'altro che una diversa percezione dell'importanza e della priorità di alcuni aspetti. Essendo per te secondari, sei indotta a ritenere ingiustificata o esagerata, o come accanimento qualsiasi puntualizzazione che non vada nella tua direzione.

Se dunque le osservazioni fate sul blog hanno una loro motivazione razionale dimostrata a suon di argomenti, trovo un po' azzardato presumere ed affermare che costituiscano un accanimento ad personam. Riserviamo questa ipotesi unicamente nel caso in cui vi siano affermazioni apodittiche o non sufficientemente chiare che non vogliono essere motivate e precisate.


mic ha detto...

http://www.ilsussidiario.net/mobile/Cultura/2018/9/17/LETTURE-Leopardi-e-Puccini-portare-il-peso-di-un-cuore-stanco/839488/

Marco Toti ha detto...

Chi crede alla versione ufficiale dell'11 settembre crede anche alla Befana?

Catholicus ha detto...

@ Anonimo 11:23 "Un Papa fa questo?" : sicuramente no, per cui, chi ha orecchi per intender ed occhi per leggere tra le righe, tragga le sue conclusioni ...

Anonimo ha detto...

Mic, per quanto mi riguarda nessun accanimento ad personam e, se ti ho dato questa impressione, mi scuso.
Che i miei interventi,ultimamente, spesso non vengono pubblicati è,purtroppo, vero. È successo anche ieri.
Antonio

Aloisius ha detto...

Mi sembra che don Elia, riguardo ai c.d.tradizionalisti - ma in realtà a coloro che sono semplicemente rimasti cattolici - intendeva dire solo che anch'essi possono sbagliare.

Non capisco perche' questo semplice ammonimento, anche se proveniente da un sacerdote indubbiamente fedele alla Dottrina di sempre, crea sempre critiche.
Gli si chiede a chi si riferisce quando dice
"... Chi parla o agisce in modo scomposto, fra i difensori della Tradizione, tradisce in realtà un rifiuto di portare pazientemente la croce che il Signore, nei Suoi disegni di imperscrutabile sapienza, ha posto sulle spalle della nostra generazione. Non ammettendo che la Provvidenza ritardi l’esaudimento dei loro desideri, per quanto legittimi, costoro si agitano e protestano nell’illusione di poter così accelerare i tempi; ma l’impazienza li rende sterili sul piano soprannaturale. Invece chi accetta umilmente di stare sotto il peso per tutto il tempo che Dio vorrà, paradossalmente, può alzare la testa con la giusta fierezza di chi, pur con tutte le sue debolezze, vuol sinceramente appartenere a Cristo e servirlo con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze...".

Ma e' evidente che riguarda un atteggiamento generale, non specifiche persone o personaggi pubblici.
Poteva forse chiarire meglio, ma nella situazione anomala e difficile (per me apocalittica) che stiamo vivendo nella Chiesa, disprezzati ed emarginati persino dal papa per la resistenza all'eresia modernista e protestante, per la denuncia degli errori contenuti nel CVII e per non voler seguire il papa in questa via, e' facile cadere in errori ed eccessi.
Talvolta gli stessi errori ed eccessi che imputiamo ai modernisti social della neo chiesa.
In questo clima battagliero, infatti, capita di divenire particolarmente suscettibili e reagire in modo eccessivo, di far prevalere rabbia e frustrazione, di non avere più quella serenità che deriva dalla fiducia nella Provvidenza e dal divenire insofferenti alla sofferenza che questa situazione comporta.
E' capitato in questo e in altri blog, come osservato da Maria, che filtrando gli interventi ne legge di tutti i colori.
E'capitato e capita anche a me, quando ho urtato la sensibilità di altri (Marius e Anna, ad esempio), oppure ho giudicato in modo troppo categorico, con punte acide, irrisorie, eccessive.
Si può cadere più facilmente nell'errore di ritenere secondari l'umiltà, la mitezza, il perdono, si può montare in superbia, giudizi.
In sostanza, di commettere l'errore di combattere in un modo più mondano che cristiano.

E quindi di allontanarsi dallo spirito della Croce di cui parla don Elia, come insegnato il Signore stesso nella Sua dolorosa Passione, la Sua santissima Madre e i santi tutti.
Questo non vuol dire, come notava Maria, essere passivi e rinunciatari, ma al contrario di non dimenticare che il modo di lottare e combattere del cristiano non è uguale a quello del mondo e si alimenta non solo con la preghiera, ma con lo sforzo, molto più difficile, di mettere in pratica gli insegnamenti del Signore al riguardo.
Cito solo il porgere l'altra guancia e il perdono dei nemici, tanto per gradire: a prescindere dalle dissertazioni ed interpretazioni, sono due macigni con cui fare i conti.

Ed e' dovere di un bravo prete ricordarlo e ammonire i fedeli in generale, poi ovviamente ognuno fa i conti con la sua coscienza e con Colui che la conosce.

RR ha detto...


Chi crede alla versione ufficiale dell'11 settembre crede anche alla Befana?

Marco,
interessante osservare come sempre più persone non credano alla proganda sull' ISIS, sulla Siria, sulla Russia..., ma sull' 11 settembre, Hiroshima e Pearl Harbor, se la bevano tutta. Eppure proviene dalla stessa Centrale di regia.
Leggasi l' articolo di Blondet in merito.

marius ha detto...

Mi sembra che don Elia, riguardo ai c.d.tradizionalisti - ma in realtà a coloro che sono semplicemente rimasti cattolici - intendeva dire solo che anch'essi possono sbagliare.

Caro Aloisius, per farla breve:
se in realtà "don Elia" davvero si riferiva -come dice Lei- "a coloro che sono semplicemente rimasti cattolici", di certo non sarebbe stato necessario che aggiungesse l'inciso "fra i difensori della Tradizione". Al proposito rimando al mio commento qui sopra del 20 settembre 2018 00:24.
Per il resto il suo richiamo evangelico a non sfuggire alla croce è ovviamente sempre utile ed attuale. Ma siccome "don Elia" non è certo uno sprovveduto, anzi al contrario sa dominare molto bene lo strumento linguistico, ed è perciò difficile pensare ad una sua eventuale superficialità in quanto scrittore, rimane più che legittimo interrogarsi sul senso esatto delle sue affermazioni.
Tutto qui.

fabrizio giudici ha detto...

Ho avuto qualche dubbio se commentare sul 9/11, visto che lo ritengo inutile: diciassette anni non sono bastati, figuriamoci.

La tesi complottista è qualcosa di ridicolo, già nelle sue fondamenta, ovvero nel movente. Tralascio altre questioni, dalla "termodinamica" in poi, che tanto ognuno le cita come gli pare.

C'è un punto chiave, logico, che fa crollare la tesi complottista, ma ovviamente nessuno mi risponderà. È questo:

Cerco che se pretendiamo che siano i media al servizio delle lobby globaliste a dirci come è andata veramente, possiamo attendere a lungo...

Questa affermazione non fa i conti con il fatto che esiste negli USA informazione indipendente. C'è un gran numero di giornalisti cattolici / cristiani, dal citato Dreher, a tutto lo staff di LifeSiteNews, di ETWN, eccetera, che dimostra ogni giorno di: 1) essere in grado di fare arrivare i propri pezzi qui da noi 2) di non avere timori reverenziali nei confronti di nessuno, in quanto sono detestati da tutto l'establishment 3) neanche della più alta autorità sulla Terra.

Questi giornalisti confermano nella sostanza (*) la veridicità dell'attentato. Dunque, sarebbero pure loro al servizio delle lobby? Svelano giorno dopo giorno il fatto principale di questi tempi, ovvero che Satana si è impadronito della Chiesa visibile, e dicono falsità su quello che ormai è un episodio, fondamentale, ma comunque un episodio?

(*) Scrivo "confermare nella sostanza" perché non voglio cadere nella trappola della "versione ufficiale". La versione ufficiale può aver adattato e nascosto un certo numero di dettagli, per motivi perfettamente comprensibili, giustificabili o meno, senza che questo neghi la sostanza della questione.

Catholicus ha detto...

"Un Papa fa questo? Credete anche voi che Dio è solo Misericordia, che l'inferno non esiste e che le anime lì destinate si annientano?": ripeto: secondo me un vero papa non potrà mai fare una cosa del genere; è lecito affermare questa opinione? è lecito vederla apparire in risposta al blogger Anonimo 11:23 ? spero di sì, per non perdere la fiducia nella tolleranza dei miei correligionari ... Buon lavoro e pace e bene

mic ha detto...

Antonio, non posso ovviamente moderare in tempo reale. Dunque aspetta prima di recriminare ;)

Marco Toti ha detto...

Per RR

Hiroshima, Pearl Harbour, 11/9 (non è un caso che Giudici scriva, lui che beve, 9/11) sono "miti fondatori", e quindi dogmi. Gli altri sono fatti storici ancora in corso, sui quali ha operato fortemente la "controinformazione". Che non è certo quella citata da Giudici, che non è infallibile (la stampa "cattolica" americana, secondo me più americna che cattolica: lo dico per esperienza diretta), e che vede solo quel che vuol vedere, da cattolico conservatore.
Le domande (e le leggi) fondamentali sono:
1) cui prodest?
2) "Follow the money", e, ovviamente, la geopolitica.
Se poi altri credono alla Befana, questo è certamente rassicurante: sono contento per loro.

bedwere ha detto...

Come al solito quelli che ridicolizzano coloro che non ingoiano la spiegazione ufficiale dell'11 settembre, non portano mai esempi di grattacieli in fiamme che cadono "essentially in free fall" (rapporto NIST 6.14.4) come i tre dell'11 settembre. Eppure di incendi in grattacieli ce ne sono stati parecchi. Aspetteremo un bel pezzo.

fabrizio giudici ha detto...

Che non è certo quella citata da Giudici, che non è infallibile (la stampa "cattolica" americana, secondo me più americna che cattolica: lo dico per esperienza diretta), e che vede solo quel che vuol vedere, da cattolico conservatore.

Certo: gli unici infallibili siete voi (secondo me più anti-americani che cattolici: lo dico per esperienza diretta). Sembrate Papa Francesco e la sua corte: se la cantano e se la suonano, e chiunque dice una cosa diversa è per definizione inaffidabile.

Già che ci siete, metteteci pure che l'uomo non è mai stato sulla Luna, così fate poker.

viandante ha detto...

@ bedwere
In un certo senso io capisco coloro che hanno difficoltà ad accettare che la versione ufficiale di questo attentato magistralmente condotto, sia un'enorme menzogna. In questo senso è realistico il confronto con coloro cui sembra che caschi il mondo perchè vi è un monsignore che chiede le dimissioni del papa.
In entrambi i casi per l'uomo comune si tratta di qualcosa di enorme, di quasi inconcepibile, che obbliga a mettere in discussione i valori su cui basavamo la nostra esistenza. Il papa..., ma non era lui che rappresentava l'autorità morale? Gli Stati Uniti d'America, simboleggiati dalla statua della libertà... Possibile che per motivi geopolitici, propagandistici, economici o altro, sacrifichino delle vite umane?

Non è facile vivere il momento storico della caduta degli dei e dei nostri idoli. Ma è un dono, un'opportunità, direi una grazia ad esempio per purificare la nostra fede riguardo la figura del papa.

Anonimo ha detto...


Lo sanno tutti che le due torri di New York sono esplose perché minate alla base da
Fantomax mentre
aerei giocattolo dipinti di verde le investivano dall'alto per far dar la colpa
ai terroristi musulmani...
Intanto però il discorso sulle carenze della "pastorale" di "don Elia",
è scivolato
via.

Aloisius ha detto...

Caro Marius, solo una precisazione.
Il fatto che i tradizionalisti sono i veri cattolici rimasti e' una mia considerazione messa per inciso, secondaria, non era riferita a don Elia.
Certamente lui si riferiva ai tradizionalisti (per me solo cattolici), cioe' anche a noi del blog.
E nella sostanza del diacorso, per me, e' vero quello che ha scritto, in questo e altri articoli, lo ritengo un consiglio valido e prezioso.
Il diavolo e' molto più abile e astuti di noi, per cui un allarme non guasta.

E non bisogna cadere nel trappolone, puramente ideologico, di non riconoscere ciò che e' vero, o non riconoscere un difetto, solo perché lo ha detto Begoglio - non mi riferisco a lei, Marius, sia chiaro - perche' il papa, con i modi ambigui, o brutali, che ben conosciamo, strumentalizza anche affermazioni oggettivamente vere, oltre a quelle errate o ambigue, per imporre il nuovo catto/protestantesimo modernista eretico da lui rappresentato.
Ma se una cosa e' vera, tale deve rimanere.
In caso contrario ci allontaneremmo dall'insegnamento del nostro Gesù.

Don Elia lo ha scritto anche in altre occasioni, se non sbaglio.
Fermo restando che, condivido con lei, e' sicuramente legittimo interrogarsi e criticare, ci mancherebbe!
Ben vengano la critica costruttiva e la libertà di pensiero e di parola dei figli di Dio, sempre.

Aloisius ha detto...

Sull'11 settembre sono tra quelli che se la beve, per me e' vero; probabilmente consentito, o non bloccato da xhi sapeva, o aiutato per far scoppiare la guerra, ma vero.
Secondo me un jet si svariate tonnellate, lanciato a circa 700/800 km/h è in grado di sfondare un grattacielo da parte a parte; anche se l'impalcatura e' di cemento e acciaio, ci sono gli spazi vuoti dei locali interni ed e' una struttura flessibile, che oscilla con i venti forti, non è un monolite di acciaio; mi sembra verosimile anche che una struttura così alta sia implosa dopo essere stata spaccata in due.
Del resto, se apparati dello Stato avessero voluto tale.strage contro 3000 connazionali, perché rischiare di essere scoperti mettendo centinaia di cariche esplosive (cosa tra l'altro molto difficile e inverosimile) in quelle proporzioni e con tutta quella gente) come e' stato sostenuto, con il rischio di indagini che lo potessero accettare?

Molto più facile omettere un controllo, chiudere un occhio dinanzi al crimine altrui, semmai.

Anonimo ha detto...

“L’assioma “dov’è il Papa lì è la Chiesa”, vale quando il Papa si comporta come Papa e Capo della Chiesa; in caso contrario, né la Chiesa è in lui, né lui è nella Chiesa”.
(Card. Charles Journet)

Anonimo ha detto...

Dopo il vertice con Papa Francesco la Conferenza episcopale statunitense rende nota la volontà di indagare sull'ex cardinale McCarrick con una commissione di laici. Ma la Santa Sede decide di non collaborare e non guiderà le indagini nè fornirà i dossier scottanti sull'ormai celebre predatore di seminaristi.

Anonimo ha detto...


Molti anni fa, partendo da New York con un volo notturno TWA in forte ritardo, mi ricordo di aver visto bene, illuminate da luci arancione nella notte, le due famose "Torri Gemelle". Mi chiesi come potevano star su, così strette e alte, due parallelepipedi così allungati. Al tempo della tragedia, mi ricordo di aver letto che erano state costruite con una struttura in acciaio appositamente studiata per consentire appunto lo slancio verso l'alto, struttura i cui materiali speciali si erano poi liquefatti sotto la temperatura provocata dal fuoco provocato dall' impatto e dall'esplosione degli aerei guidati dai terroristi. Le due torri non erano fortezze di cemento, tutt'altro. Il cemento si trovava nelle fondamenta. Erano strutture elastiche e relativamente leggere le quali un bimotore di linea, anche alla sola velocità di atterraggio (200-250 km/h), poteva sfondare senza problemi.

viandante ha detto...

Non volevo più parlare dell'11 settembre, ma quando vedo gente che ne parla ripetendo semplicemente quanto la versione ufficiale o i giornali dicono, senza un minimo di senso critico e senza aver approfondito la questione... Non dico che si debba credere a ciò che dico io o o altri come me, ma quando si sostiene che un aereo poteva sfondare queste torri senza problemi e che con un semplice incendio l'acciaio delle strutture portanti di questi grattacieli, che erano stati costruiti per resistere all'impatto di un Boeing (!), si liquefa e tutto cade, mi chiedo: sapete a che temperatura fonde l'acciaio? Avete un'idea di come sono costruiti questi edifici e quanti siano i pilastri portanti? O meglio, vi siete mai informati leggendo anche le tesi contrarie alla vostra?
E poi ancora: sapete che gli aerei erano due, ma sapete anche che sono caduti tre grattacieli? Come lo spiegate? (per favore non rispondetemi con un incendio...)

Anonimo ha detto...


Dettagli tecnici dal numero speciale del Sunday Times, del 16.9.2001, dedicato all'attentato delle Torri Gemelle.
Pp. 12-13.

- Alle ore 8.45 am un bimotore di linea Boeing della AA si abbatte contro la Torre Nord alla velocità di circa 500 km/h (300 miglia), tra il piano 87 e quello 93. Aveva 11 membri di equipaggio e 81 passeggeri, più i bagagli. L'impatto provoca una grande palla di fuoco dovuta all'esplosione dei serbatoi dell'aereo. La Torre crolla dopo circa un'ora e mezza.
- Alle 9.03 am il secondo impatto, linea UA, 9 membri di equipaggio e 56 passeggeri etc. nell'altra Torre, che crolla dopo circa un'ora.
- Si calcola che le due Torri siano state colpite da un peso combinato di più di 300 tn e da un carico di carburante pari a 30.000 galloni (litri....).
- Le Torri, progettate per resistere all'impatto di un Boeing più grande di quelli che le avevano colpite e a venti di circa 150 miglia/h (230 km/h circa) hanno resistito bene all'impatto dei due aerei (assorbito appena "con un fremito"). I due aerei vi hanno sbattuto dentro (crashed in) cioè sfondando qua e là. Ma, una volta che i due aerei (i loro pezzi, frammenti) si dispersero all'interno (sliced through) l'esplosione del kerosene, seguita da incendio, liquefece l'acciaio. "Al contrario della maggioranza dei grattacieli, la forza che sosteneva il World Trade Center era costituita dalla sua cornice d'acciaio esterna, non da sostegni interni in cemento (the strenght...lay in its outer steel framework, not internal concrete supports)".
--Ci sono nella pagina diversi disegnetti con spiegazioni sulla modalità del crollo.
"Ad ogni piano, i pilastri perimetrali erano collegati mediante le travature del pavimento (floor trusses) ad un nucleo centrale che conteneva il pozzo degli ascensori. Il calore [del kerosene in fiamme] indebolì i supporti d'acciaio dei pavimenti dei piani superiori e fece espandere il cemento attorno alle travature del pavimento. I pilastri erano dotati di un pannello antiincendio che poteva resistere a temperature di 500 C per tre ore circa. Ma nulla potevano contro le temperature sviluppate dal kerosene in fiamme degli aerei, superiori ai 1000 C. I pavimenti cominciarono quindi a incurvarsi per poi crollare. Il debris che cadeva da ogni pavimento accelerò il collasso dei pavimenti posti più in basso. L'intero edificio implose più che cadere all'esterno".
- "Alle 5.20 del pomeriggio (dopo circa 7 ore) crollò anche un grattacielo molto più basso, di soli 47 piani, il Solomon Smith Barney Building, assai vicino ai predetti, fatto evacuare da molte ore. Ci furono tuttavia morti fra le squadre di soccorso".

1 di 3 ha detto...

Gli amici di Dio diventano medici delle anime

Dalle lettere di Sant’Ammonio, eremita
(Lett. 12: PO 10/6, 1973, 603-607)

Carissimi nel Signore, voi sapete che dopo la trasgressione del comando (cfr. Gen 3,1-7), l’anima non può conoscere Dio se non si tiene lontana dagli uomini e da tutte le occupazioni. Allora infatti essa vede quanto le si oppone il suo avversario. Avendo visto l’avversario che lotta con lei e dopo averlo vinto, allora Dio abita in lei, ed ella passa dalla tristezza alla gioia e all’esultanza. Se invece è sconfitta nella lotta, vengono in lei tristezza e tedio, con molte altre afflizioni di generi diversi. Per questo i Padri nel deserto conducevano vita solitaria, ora come Elia il Tisbita, ora come Giovanni il Battista. Non pensiate che essi abbiano operato la giustizia tra gli uomini perché fossero giusti, ma prima si ritirarono in un grande silenzio e per questo ricevettero le virtù divine, perché Dio abitava in loro. Solo allora Dio li mandò tra gli uomini, dopo cioè che avevano acquistato ogni virtù, per essere dispensatori di Dio e risanare le infermità di quelli. Erano infatti medici delle anime, volendo risanare le loro infermità. Quindi, per questo motivo, strappati dal silenzio, sono mandati agli uomini, ma solo allora sono mandati, quando ogni loro infermità è stata sanata. Non è possibile infatti che un’anima sia inviata agli uomini per la loro edificazione mentre intrattiene ancora delle imperfezioni. Quelli che partono prima di aver raggiunto la perfezione, vanno di loro proprio arbitrio, non per volontà di Dio. Costoro, Dio li rimprovera dicendo: «Io non li ho mandati, ed essi correvano» (cfr. Ger 23,21). Perciò, se non riescono a custodire la propria anima, tanto meno potranno edificare quella degli altri.

2 di 3 ha detto...

Quelli invece che sono mandati da Dio, non si allontanano volentieri dal silenzio. Sanno infatti che nel silenzio hanno acquistato la virtù divina. Ma per non essere disobbedienti al loro Creatore, partono per l’edificazione spirituale, imitando il loro stesso Signore, come il Padre ha mandato dal cielo il suo vero Figlio per risanare tutte le malattie e le infermità degli uomini. Sta scritto infatti: «Egli prese i nostri dolori e portò le nostre infermità» (Is 53,4). Per questo, tutti i santi che vanno tra gli uomini con l’intenzione di risanarli, imitano il Creatore, facendo sì che diventino degni dell’adozione a figli di Dio, e come è il Padre e il Figlio così siano anch’essi nei secoli dei secoli.

Ecco, carissimi, vi ho spiegato il valore del silenzio, come esso sia in tutto risanatore e gradito a Dio. Perciò vi ho scritto perché vi mostriate forti in ciò che avete intrapreso e sappiate che tutti i santi hanno progredito grazie al silenzio: per esso la virtù divina abitò in loro e insegnò loro i misteri celesti, e grazie ad esso hanno annientato tutto ciò che in questo mondo è decrepito. E chi vi ha scritto queste cose, è per esso che è giunto a questo grado.

3 di 3 ha detto...

Tuttavia in questo nostro tempo ci sono molti anacoreti che non riescono a perseverare nel silenzio, perché non sono riusciti a vincere la loro propria volontà. E perciò stanno sempre in mezzo agli uomini, perché non vogliono disprezzare se stessi, fuggire la frequentazione del genere umano e avere il combattimento spirituale. Per questo, abbandonato il silenzio, si consolano stando con i loro vicini per tutto il tempo della vita. E perciò non hanno ricevuto la soavità divina, né abita in loro la virtù divina. Quando essa si presenta loro, li trova che si consolano con le cose di questo mondo, nelle passioni dell’anima e del corpo, e così essa non può scendere su di loro. Anche l’amore del denaro, la vana gloria degli uomini e tutte le malattie dell’anima e le occupazioni non permettono alla virtù divina di scendere su di loro.

Voi invece mostratevi forti in ciò che avete intrapreso. Coloro infatti che abbandonano il silenzio non possono vincere le loro passioni né possono lottare contro il loro avversario, essendo schiavi delle loro passioni. Voi invece vincete le vostre passioni, e la virtù divina sarà con voi.

Anonimo ha detto...


Se, per vincere le proprie passioni, ci si deve ritirare nel silenzio,
come
gli anacoreti di un tempo; se questo è l'unico modo di pervenire alla
virtù divina che ci conduce alla salvezza, allora la gran maggioranza
dei fedeli è già condannata alla dannazione, dal momento che le è
impossibile giungere a tali altezze di raccoglimento, costretta com'è
poveraccia a sfangare nella vita quotidiana tutti i gioni, piena di
doveri e responsabilità.
I Vangeli e s. Paolo ci mostrano che Dio non ci impone pesi superiori
alle nostre forze. Questa "mistica del silenzio" va bene per anime
particolari, scelte da Dio per adorarlo e sacrificarsi in quel modo.
Volerla applicare a tutti i fedeli mi sembra del tutto improprio.
C'è il rischio di cadere in un falso misticismo.
Forse bisognerebbe essere più semplici e affidarsi a cose alle
nostra portata.

Anonimo ha detto...

...."Da Accattoli è venuta un’indiscrezione di portata rilevante: secondo le sue informazioni la prospettata ‘risposta’ della Santa Sede al memoriale di Carlo Maria Viganò è stata presentata al Papa lunedì 17 settembre dal cardinale Parolin e approvata il giorno successivo. Dovrebbe dunque essere questione di ore o di pochi giorni per la sua pubblicizzazione”. Luigi Accattoli ex vaticanista del Corriere della Sera è uno dei colleghi più entusiasticamente filo-Bergoglio in una platea in cui questo genere di persone non fa difetto. Storicamente molto legato alla Segreteria di Stato e all’ala più progressista e sinistra della Chiesa (il suo grande amico e collega, il compianto Giancarlo Zizola, attribuiva il suo ingresso al Corriere al card. Achille Silvestrini, allora Ministro degli Esteri e in seguito king-maker per Bergoglio) un’indiscrezione del genere ha indubbiamente valore. Sarà curioso vedere se è come sarà corretto o smentito, o spiegato, il resoconto del colloquio fra Viganò e il Papa il 23 giugno 2013, quando Viganò spiegò chiaramente che genere di criminale fosse McCarrick, e come Benedetto XVI lo avesse sanzionato.

Anonimo ha detto...

«Preferisco ragionare anziché credere: ecco perché sono ateo»
Naturalmente le parole attribuite a Galileo sono della benemerita UAAR .

https://giulianoguzzo.com/2018/09/23/galileo-galilei-ateo-una-fake-news-cosmica/

Roba, è il caso di dirlo, proprio da non credere.
Infatti carissimi fratelli dell'UAAR voi non credete .
Oggi per vendetta preghero' per voi !

Anonimo ha detto...


Galileo era credente. Lo dimostra anche la corrispondenza con la figlia suora, una bella figura. Ha peccato nel legarsi in modo extraconiugale ad una donna veneziana, dalla quale ebbe tre figli. Poi la sua compagna morì, lui ancora vivente. Ma questo non ç'entra con la sua fede. Sarà stata tiepida, quanto alla sua applicazione nelle opere. Però era tutt'altro che ateo. Era convinto che Dio avesse scritto le leggi della natura in caratteri matematici.
Einstein era ateo e difatti si dichiarava apertamente spinoziano.

Anonimo ha detto...

"Quanti gradini sulla scala della depravazione morale deve avere già sceso un uomo di Chiesa, per derubricare la corruzione sessuale con abuso di potere di generazioni di seminaristi come un “fatto privato”, da risolvere in via “amministrativa”?