Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 9 settembre 2018

Il Papa contro i “cani selvaggi” - Marcello Veneziani

No, Santità, un Papa non può chiamare “cani selvaggi” il prossimo, soprattutto quando si tratta di cattolici, cristiani, credenti. Cani è la definizione spregiativa che gli islamici danno degli infedeli e dei cristiani. Perfino i più spietati terroristi furono definiti dai pontefici che hanno preceduto Francesco, “uomini delle Brigate rosse”, uomini dell’Isis. Mai cani. Scendere a quei livelli livorosi non è degno di un Santo Padre. Il silenzio e la preghiera erano le risposte più dignitose.
Per carità, non facciamo le anime belle. Sappiamo che verminaio c’è negli intestini della curia e nei bassifondi della Chiesa. Il racket della pedofilia, come la lobby gay a cui lo stesso Bergoglio una volta accennò, sono solo alcuni dei lati oscuri della Chiesa. Quella pedofilia di cui sconcertano le proporzioni, la collegialità, la complicità reciproca, prima che i suoi singoli e frequentissimi episodi. Ma oltre quei giri torbidi che riguardano la sfera sessuale ce ne sono almeno altri due: uno incentrato sul malaffare e l’altro sulla guerra senza esclusione di colpi per conquistare ruoli di potere clericale.
Giri che non nascono certo con Papa Bergoglio ma sono il lato b della Chiesa, il suo volto corrotto e si presentano con alti e bassi da svariati secoli, con un’accentuazione speciale da quando l’ateismo e il nichilismo hanno corroso anche la fede dentro i sacri portoni della Chiesa. Verrebbe voglia di invocare i cani per risanare la Chiesa ma i cani del Signore, come si chiamarono i Domenicani, a cui appartenne anche il più fulgido Dottore della Chiesa, San Tommaso d’Aquino.

Come ha reagito il partito bergogliano alle accuse precise che sono state rivolte dal dossier Viganò? Da un verso squalificando la fonte, il Monsignore, dall’altro imbarcandosi nel più classico complottismo. Pessima caduta doppia, che elude le domande principali: ma sono fondate o meno quelle accuse, ci sono circostanziate e convincenti risposte a quelle precise testimonianze, si può dimostrare che sono documenti falsi, forzati oppure no, sono tristemente veri? Macché, si reagisce insultando e gridando alla cospirazione, un po’ come facevano i regimi comunisti quando davanti a ogni dissesto, a ogni scandalo, gridavano al complotto delle forze oscure della reazione e così giustificavano sanguinose repressioni. Abbiamo sentito i bergogliani d’ufficio, presenti in tutti i media come unica voce senza contraddittorio, seguire questo indegno canovaccio da bassa politica e da brutto regime. E li abbiamo sentiti gridare all’intreccio tra complotto reazionario e politica sovranista, come ha fatto per esempio lo storico difensore di Bergoglio, Alberto Melloni. Non intendo tornare sul tema lacerante sollevato dal dossier sul cardinale McCarrick e non ho fonti riservate per discuterne la veridicità o meno, ma mi soffermo proprio su questa accusa cruciale: qualcuno vuol dividere la chiesa e buttarla in politica, in senso rezionario e sovranista.

Risaliamo a quel che è accaduto negli ultimi cinquant’anni o poco più. Il Concilio Vaticano II spaccò la Chiesa in due versanti, i conservatori e i progressisti. Le categorie della politica entrarono nella Chiesa in quella occasione e vi entrarono con lo spirito del tempo, avendo aperto quel Concilio i portoni della Chiesa al soffio dell’epoca e in Italia alle aperture a sinistra. Quella lacerazione perdurò con Papa Paolo VI, si acuì con la liquidazione della messa in latino, la chitarra e i beat in chiesa, il terzomondismo, fino all’annunciato scisma di Levevbre. E con la diffidenza nei fenomeni di devozione popolare, come fu il caso di Padre Pio, fenomeno di populismo religioso, un santo a furor di popolo. I cattolici progressisti del Concilio Vaticano II si sentirono più vicini ai progressisti non cattolici che ai cattolici non progressisti. Una scelta di campo in cui l’essere cattolici diventava una variabile secondaria rispetto all’essere progressisti. La divisione della Chiesa risale a quel preciso momento. E i complotti reazionari, le scelte politiche di destra non c’entrano affatto. L’arrivo di Karol Magno, Giovanni Paolo II, ricucì la frattura, perché quel Papa riaprì le porte ai “conservatori”, al latino, a Lefevbre, a Padre Pio, alla Tradizione e all’Europa, senza chiuderle ai progressisti e agli anticapitalisti. Difese i poveri, gli sfruttati, i disperati, criticò l’Occidente sazio e disperato, senza far perdere alla Chiesa il suo ruolo pastorale e spirituale nel cuore della civiltà cristiana. Su quella linea si inserì anche un Papa filosofo e considerato conservatore, come Ratzinger che ricevette attacchi ben più duri di Bergoglio ma non si sognò mai di definire cani selvaggi i suoi detrattori. E non solo: la Chiesa di Benedetto XVI non fu mai la Chiesa della divisione e non suscitò pulsioni di scissione. Quando arrivò Bergoglio, invece, fu fatta una precisa scelta di campo, sociale, politica, culturale, non dirò dottrinaria per la debolezza teologica di questo pontefice. Una scelta di campo nel linguaggio, nel modo di fare, nella lontananza dal rito, dalla liturgia, dalla tradizione. Il Papa scelse temi, interlocutori, autori da citare, territori e popoli che non appartenevano alla Chiesa, alla civiltà cristiana, che non si ispiravano ai santi, ai martiri, ai padri della Chiesa. E l’idea stessa di chiamarsi Francesco, un papa senza precedenti, fu un preciso segno di rottura. Ora con queste premesse mi pare assurdo invertire la sequenza e accusare i “conservatori” di complottare contro il Papa. È Bergoglio che li ha messi fuori dalla Chiesa, li ha fatti sentire estranei e colpevoli. È Bergoglio che ha spaccato la cristianità, che ha separato la Chiesa presente dalla sua tradizione millenaria, che ha preferito dialogare con i non cristiani, i non cattolici, i non europei, oscillando tra atei, islamici e protestanti e aprendo, seppure in modo contraddittorio, a coppie diverse dalle famiglie. Non a caso Bergoglio è diventato il leader morale di tutte le sinistre, acclamato dai liberal come dai radical, dall’establishment progressista e dagli antagonisti. E sul tema dell’accoglienza è andato ben oltre le aperture dei suoi predecessori, ponendosi drasticamente da una parte, con le Ong, senza mai considerare i disagi, i pericoli e l’arrivo massiccio di islamici.

Non dirò che il Papa si è posto fuori dalla Cristianità e dalla Chiesa, non avrei alcuna autorità per dirlo, e non seguirò la tendenza di alcuni tradizionalisti a scomunicare il Papa, ergendosi essi stessi – in una paradossale eresia ultraprotestante – a tribunale infallibile dell’ortodossia. Però, l’accusa di dividere la Chiesa e buttarla in politica mi pare che debba essere ritorta alla “politica bergogliana” e al suo partito, per tre quarti laico se non laicista. Non caldeggio altre dimissioni papali, auspico sempre miracolosi ravvedimenti. Sento spegnersi la fede e vedo tramontare la civiltà cristiana. Tuttavia, dico ai credenti: i Papi passano, la Chiesa resta. Malconcia, ma resta.
Marcello Veneziani, Il Tempo 5 settembre 2018

33 commenti:

Anonimo ha detto...

Un eretico non è nel Corpo Chiesa, come può esserne capo? Un Papa eretico semplicemente non esiste neanche se riconosciuto x tale.Uno scisma è altrettanto impossibile in un Corpo (nel credo diciamo che la Chiesa è UNA infatti), quindi ci sono elementi che si sono staccati dal Corpo e sono marciti, ma lo scisma è impossibile nell'anima della Chiesa che è SEMPRE solo UNA. Costoro di fatto non appartengono al Corpo e neanche all'anima della Chiesa.Citare Lefevbre e Ratzinger è citare il ramo destro del complotto, mica son scemi i massoni.
https://www.radiospada.org/2018/02/gli-errori-dottrinali-di-ratzinger-5-esempi-pronti-via/

Anonimo ha detto...

https://populussummorumpontificum.com/2018/01/06/programma-previsionale-2018/

E.P. ha detto...

Ormai questo genere di articoli - proprio come la dizione "Santo Padre" - è solo un esercizio stilistico.

Se il Papa chiama "cani" i cattolici anziché i nemici della Chiesa, all'Angelus si merita ogni domenica un bel coro di "Vi-ga-nò! Vi-ga-nò!" finché non si ribella ai suoi burattinai e cambia registro.

Ma tanto la Chiesa postconciliare è già spacciata da tempo, a che pro sgolarsi?

C'è forse una minima probabilità di vedere un Bergoglio che «una volta ravveduto, confermi i suoi fratelli»? O dovremo aspettare il suo successore che sarà magari un pochino meno gesuitante ma consoliderà lo scempio?

Anonimo ha detto...

http://www.lanuovabq.it/it/ce-anche-santegidio-nella-mccarrick-connection

Silente ha detto...

Come al solito, Marcello Veneziani ha ragione. E l'espressione "cani selvaggi" usata dal regnante (?) pontefice (?) per chi lo critica è semplicemente disgustosa e indice del livello etico di costui.
Poi, perché ignorare che i violentatori sono tutti omosessuali e che la pedofilia e l'omosessualismo sono perversioni contigue?

Giovanni Evangelista ha detto...

Strano come col cosiddetto primo Papa del postConcilio e del Conciliarismo si sia tornati al Papa Re
e alla Santa Inquisizione.
Molto strano.

Anonimo ha detto...

Sono i metodi peronisti....

Puo' essere ? ha detto...

http://www.marcotosatti.com/2018/09/09/la-caccia-a-vigano-e-aperta-ce-un-ordine-di-servizio-del-vaticano-scrive-church-militant-com/
Vediamo che cosa scrive Church Militant.
“ Secondo fonti all’interno del Vaticano, la Segreteria di Stato della Santa Sede — sotto la direzione del cardinale Pietro Parolin — ha comunicato un’istruzione ai propri servizi di sicurezza interna ed esterna per utilizzare le proprie “risorse di intelligence” per individuare il luogo fisico in cui si trova l’arcivescovo Viganò. Questa richiesta è stata comunicata non solo al fine di prevenire ulteriori danni imprevedibili per l’immagine di Papa Francesco e la Santa Sede sulla scena mondiale, ma anche per ‘preparare il terreno’ per la prosecuzione dell’ex Nunzio per presunti crimini più contro la legge del Vaticano e della Chiesa.

Cose 'e pazz !
Incredibile , una caccia all'uomo ?!
Per prima cosa caro Mons.Vigano' butti 'sto cellulare in un fiume , per seconda cosa si ritiri sull'Aspromonte se e' ancora in Italia . Dio la protegga !
Mi sembra di ricordare che il Card.Parolin era al consesso Bilderberg !

Annamo bene...proprio bene... ha detto...

La mia serie sul pellegrinaggio Quito 2011 termina qui con un racconto dell'avvelenamento dell'Arcivescovo Ignacio Checa y Barba, un crimine commesso due anni dopo il brutale omicidio di Gabriel Garcia Moreno nel 1875.
https://www.traditioninaction.org/OLGS/A014olgsQuito_Checa.htm

Anonimo ha detto...

La questione della pedofilia nella chiesa – tornata prepotentemente alla ribalta delle cronache – è in realtà solo la punta dell’iceberg. La chiesa ha un problema ben più grave – e rispetto al quale la pedofilia è un effetto (per altro assolutamente marginale stando ai casi realmente accertati a confronto con la valanga di denunce spesso rivelatesi infondate ma nel frattempo cavalcate ad arte dai media compiacenti per aumentarne l’eco scandalistica) – con l’omosessualità. O meglio, con quella che non caso, già a partire dal 2012, il prof. Oko della Pontificia accademia di Cracovia aveva identificato con l’“omoresia”, ossia una concezione dell’omosessualità in aperto contrasto con il magistero della chiesa cristallizzato nel catechismo e nei documenti ecclesiali.

https://www.ilfoglio.it/chiesa/2018/09/09/news/il-problema-grave-della-chiesa-non-e-la-pedofilia-ma-la-omoresia-212213/

Anonimo ha detto...

Avete letto l'ultimo articolo di Alessandro Gnocchi? Io sono rimasto un po' sconvolto e stupefatto. Non ho gli strumenti per capirlo del tutto.
Qualcuno dei commentatori abituali di questo blog è interessato a esprimere il suo parere?
Malachi Martin è affidabile?

https://www.riscossacristiana.it/chiesa-invertita-chiesa-del-demonio-romanzo-infernale-di-alessandro-gnocchi/#wp-comments

RR ha detto...

Anonimo 16.54:
direi che più che peronisti, sono invece tipicamente marxisti-leninisti.
Il che è molto peggio, perché; come diceva GPII, un dittatore è solo, morto lui, finita la dittatura, un'ideelogia, invece, dura e persiste (cfr URSS, 70 anni per buttarla giù).

Aloisius ha detto...

A proposito di cani, mi sa tanto che in Argentina l'espressione 'cani selvaggi' deve essere più offensiva di quanto non sia da noi.
In Italia si usa cani 'randagi', 'rabbiosi', 'sciolti', oppure 'lupi' - vedi BXVI - ma non 'selvaggi'.
Forse in Argentina corrisponde a "iene", o a "sciacalli" o comunque canidi che nelle pampas potrebbero essere particolarmente pericolosi e disprezzati.

In ogni caso, a prescindere dal grado di offensivita' dell'espressione e dallo sconcerto a sentire un papa parlare in tal modo contro fratelli nella fede - peraltro in stridente contrasto con lo sbandieramento del dialogo e della misericordia - ancora una volta ha capovolto la verità.

E' il clero modernista/omosessualista al potere a linciare, come un branco di "cani selvaggi" - o "lupi" di BXVI - i pochissimi sacerdoti coraggiosi che, lasciati soli, difendono i pilastri della fede, o dicono verità scomode, o denunciano il male e la corruzione con tanto di nomi e cognomi.
Con il sostegno o il silenzio dei media Bergoglio, sfugge al merito delle questioni ed e' considerato una povera vittima.

Un capovolgimento della verità, coerente con quello rivoluzionario modernista.
Ma la verità sta venendo fuori in misura sempre maggiore.

Coraggio mons.Viganò, prego per Lei, che il Signore e la Vergine Maria la sostengano in questa sofferenza.


Anonimo ha detto...

I cani selvaggi sono in Argentina una piaga come i dingos in Australia, sono numerosi, ben uniti in branchi feroci ed attaccano di notte le mandrie, quindi difficili da combattere, poi in Argentina essere definito perro (cane) è peggio che hijo de....(figlio di...).

fabrizio giudici ha detto...

Ho letto il pezzo di Gnocchi. Personalmente non sono né sconvolto né stupefatto: se quanto ha scritto corrispondesse al vero, penserei che sarebbe la spiegazione più semplice e completa a quello che stiamo vedendo. Il problema è proprio questo: capire se corrisponde al vero, e sono coinvolti una serie di personaggi di cui bisognerebbe verificare le fonti o la competenza; ma essendo citati anonimamente, non possiamo. Comunque, credo che basterà attendere: in questi anni abbiamo visto molte cose affiorare vagamente all'orizzonte, senza fonti certe, poi man mano consolidarsi e alla fine esplodere.

S.Giuseppe dove sei ? ha detto...

Perche' chiamarlo parroco dato che non lo e' piu' , perche' chiamarlo Don dato che non gli spetta piu'?
Forse sarebbe piu' calzante "pecora perduta " che percorre un'autostrada ?
http://blog.messainlatino.it/2018/09/il-parroco-sposato-continua-celebrare.html

Anonimo ha detto...

L'articolo non è affatto sconvolgente, dice cose trite già dette, ma, come le altre volte, non ha prove, quindi sarà vero, forse, ma se non c'è uno straccio di prova cui prodest? Malachi Martin dice cose che già si dicevano alla fine degli anni '50 del secolo scorso, quindi ben prima del fatidico Vat2, un libro,introvabile ormai, è L'eletta del dragone poi ci sarebbe Via col vento in Vaticano, uscito con grancassa in 1 mln. di copie, comprate tutte il giorno dopo dal Vaticano stesso, gli esorcisti sono un capitolo a parte, pare che ne occorrano 400 minimo, ma non si trova nessuno che voglia o possa farlo, per E.Orlandi lascerei perdere, per rispetto alla famiglia che purtroppo mai saprà, e cmq. se tutto ciò accade è solo per un disegno divino a noi precluso, rinuncia di Benedetto XVI inclusa, forse un giorno, ma.......preghiamo per le nostre anime, la chiesa è ormai andata, la Chiesa trionferà.

Gederson ha detto...

Esistono anche "cani muti":

Il pastore e il suo parlare: dagli scritti di San Gregorio Magno

«Il pastore sia accorto nel tacere e tempestivo nel parlare, per non dire ciò ch’è doveroso tacere e non passare sotto silenzio ciò che deve essere svelato. Un discorso imprudente trascina nell’errore, così un silenzio inopportuno lascia in una condizione falsa coloro che potevano evitarla. Spesso i pastori malaccorti, per paura di perdere il favore degli uomini, non osano dire liberamente ciò ch’è giusto e, al dire di Cristo che è la verità, non attendono più alla custodia del gregge con amore di pastori, ma come mercenari. Fuggono all’arrivo del lupo, nascondendosi nel silenzio. Il Signore li rimprovera per mezzo del Profeta, dicendo: «Sono tutti cani muti, incapaci di abbaiare» (Is 56,10), e fa udire ancora il suo lamento: «Voi non siete saliti sulle brecce e non avete costruito alcun baluardo in difesa degli Israeliti, perché potessero resistere al combattimento nel giorno del Signore» (Ez 13,5). Salire sulle brecce significa opporsi ai potenti di questo mondo con libertà di parola per la difesa del gregge. Resistere al combattimento nel giorno del Signore vuol dire far fronte, per amor di giustizia, alla guerra dei malvagi. Cos’è infatti per un pastore la paura di dire la verità, se non un voltar le spalle al nemico con il suo silenzio? Se invece si batte per la difesa del gregge, costruisce contro i nemici un baluardo per la casa d’Israele…Chiunque accede al sacerdozio si assume l’incarico di araldo, e avanza gridando prima dell’arrivo del giudice, che lo seguirà con aspetto terribile. Ma se il sacerdote non sa compiere il ministero della predicazione, egli, araldo muto qual è, come farà sentire la sua voce? Per questo lo Spirito Santo si posò sui primi pastori sotto forma di lingue, e rese subito capaci di annunziarlo coloro che egli aveva riempito» (Regola pastorale, Lib. 2, 4 PL 77, 30-31).

Gederson ha detto...

«È pure necessario che la guida delle anime esplichi una vigile cura perché non la spinga la bramosia di piacere agli uomini, e quando si dedica assiduamente ad approfondire le realtà interiori o distribuisce provvidamente i beni esteriori, non cerchi di più l’amore dei sudditi che la verità; e quando sostenuto dalle buone azioni sembra estraneo al mondo, il suo amore di sé non lo renda estraneo al Creatore. Infatti è nemico del Redentore colui che, attraverso le opere giuste che compie, brama di essere amato dalla Chiesa in luogo di Lui; ed è così reo di pensiero adultero, come il servo per mezzo del quale lo sposo manda doni alla sposa ed egli brama di piacere agli occhi di lei. Poiché quando l’amor proprio si impadronisce della guida delle anime, talvolta la trascina a una mollezza disordinata, talvolta al contrario ad un aspro rigore. Il suo spirito è portato alla mollezza dell’amor proprio quando, pur vedendo i sudditi peccare, non trova opportuno castigarli per non indebolire il loro amore verso di lui, e non di rado accarezza con le adulazioni quegli errori dei sudditi che avrebbe dovuto rimproverare. Perciò è detto bene, per mezzo del profeta: Guai a coloro che cuciono cuscinetti per ogni gomito e fanno guanciali per teste di ogni età, per rapire anime. Porre cuscinetti sotto ogni gomito è confortare con blanda adulazione le anime che vengono meno alla propria rettitudine e si ripiegano nei piaceri di questo mondo. Ed è come accogliere su un cuscino o su un guanciale il gomito o il capo di uno che giace, quando si sottrae il peccatore alla durezza della punizione e gli si offrono le mollezze del favore, così che chi non è colpito da alcuna aspra contraddizione giaccia mollemente nell’errore. E le guide delle anime che amano se stesse, senza alcun dubbio offrono di queste cose a coloro che temono gli possano nuocere nella loro ricerca della gloria mondana. Infatti esse opprimono con l’asprezza di un rimprovero sempre duro e violento quelli che vedono non avere alcuna forza contro di loro, e non li ammoniscono mai benignamente ma, dimentiche della mitezza del Pastore li terrorizzano in forza del loro potere…Dunque, chi presiede deve applicarsi a farsi amare per potere essere ascoltato; e tuttavia non deve cercare amore per se stesso, per non essere trovato come chi, nell’occulta tirannide del suo pensiero, si oppone a colui che per via del suo ufficio sembra servire. Ciò suggerisce bene Paolo quando ci manifesta gli aspetti nascosti della sua dedizione, dicendo: Come anch’io piaccio a tutti in ogni cosa. E tuttavia dice di nuovo altrove: Se piacessi ancora agli uomini non sarei servo di Cristo. Dunque, Paolo piace e non piace perché, nel suo desiderio di piacere, non cerca di piacere lui, ma che agli uomini piaccia la verità attraverso di lui» (Regola pastorale, II, 8, pp. 95-98).

Changer ha detto...

La parola “obbligo” compare ripetutamente, coronando così un documento il cui tono è in molte parti minaccioso e senza precedenti nei confronti di quella che un tempo era considerata la parte eletta della Chiesa, alla quale ci si rivolgeva con particolare delicatezza, e ora invece sembra, al più, una frangia tollerata.

https://www.aldomariavalli.it/2018/09/10/con-lo-sguardo-rivolto-al-mondo-non-a-dio-ovvero-come-snaturare-la-vita-contemplativa/

Esimio Don C. lei voleva un Papa forte , un Papa dittatore , plaudiva alle sue prime mosse .... i contesti sono cambiati e “Dio non è statico”.

Anonimo ha detto...


Cardinal Maradiaga said social networks can be called, "fecal networks because they only transmit trash."

Why do Francis and his inner-circle have a hang-up with fecal matter?

https://www.youtube.com/watch?v=vh4g52XSMKc

Anonimo ha detto...

Papa Francesco convoca a Santa Marta i cardinali consiglieri
https://www.ilmessaggero.it/primopiano/vaticano/papa_francesco_vigano_c9_cardinali_vaticano_pedofilia_abusi_usa-3964041.html


Caos pedofilia:
vertice segreto in Vaticano tra Papa e cardinali Usa
https://www.iltempo.it/cronache/2018/09/09/news/caos-pedofilia-vertice-segreto-in-vaticano-tra-papa-e-cardinali-usa-1083666/

Anonimo ha detto...

Alcune semplici riflessioni su un articolo del prof. Massimo Borghesi
https://www.sabinopaciolla.com/alcune-semplici-riflessioni-su-un-articolo-del-prof-massimo-borghesi/

Tutto passa ci siamo gia' dimenticati di Amoris letizia , della correzione filale , di.... , sta passando anche il caso Vigano'

Aloisius ha detto...

Sospetto fondato quindi, grazie della conferma, vediamo quale sarà il prossimo insulto, al peggio non c'è mai fine....

Anonimo ha detto...

Pare che il vdr cambi il C9, fuori Maradiaga e altri 2 sostituiti con fidelisimos, quanto a rispondere, beh, non lo farà mai, mettetevi il cuore in pace.......ultimissima, in Israele è nato un vitello rosso, secondo le credenze prefigura il tempo dell'Apocalisse, la cosa ha destato molto scalpore......staremo a vedè.

Anonimo ha detto...

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1Cor 5,1-8
Fratelli, si sente dovunque parlare di immoralità tra voi, e di una immoralità tale che non si riscontra neanche tra i pagani, al punto che uno convive con la moglie di suo padre. E voi vi gonfiate di orgoglio, piuttosto che esserne afflitti in modo che venga escluso di mezzo a voi colui che ha compiuto un’azione simile!
Ebbene, io, assente con il corpo ma presente con lo spirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha compiuto tale azione. Nel nome del Signore nostro Gesù, essendo radunati voi e il mio spirito insieme alla potenza del Signore nostro Gesù, questo individuo venga consegnato a Satana a rovina della carne, affinché lo spirito possa essere salvato nel giorno del Signore.
Non è bello che voi vi vantiate. Non sapete che un po’ di lievito fa fermentare tutta la pasta? Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete àzzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con àzzimi di sincerità e di verità.

Parola di Dio

Altro che migranti ! ha detto...

Nel 2014 una persona con il suo salario minimo poteva comprare quattro cartoni di uova. Nel 2016 tre cartoni di uova. Nel 2018 non può permettersi nemmeno un cartone di uova. Terminerà sabato prossimo la visita ad limina dell’episcopato venezuelano a Roma, un’occasione per «aprirci alla speranza, non soccombere alla contingenza storica anche se più distruttiva che mai, per avvicinarci a questa roccia forte, a questa pietra su cui è stata edificata la Chiesa di Cristo», ha spiegato monsignor José Luis Azuaje, arcivescovo di Maracaibo e presidente della Conferenza episcopale venezuelana.
UN MILIONE PER CENTO. Il Venezuela è al tracollo, manca tutto, dal cibo alle medicine, l’iperinflazione entro fine anno rischia di arrivare all’1.000.000 per cento, cifra assurda che ben sintetizza come il paese stia vivendo la peggiore crisi della sua storia recente: ne ha parlato al Sir da Caracas Janeth Marquez, direttrice di Caritas Venezuela, unica istituzione a diffondere aggiornamenti sulla crisi umanitaria in corso dal momento che il governo di Nicolas Maduro non rende noti i dati ufficiali.
https://www.tempi.it/venezuela-non-basta-uno-stipendio-per-comprare-le-uova#.W5eZ6pMzZ7N

Anonimo ha detto...

Un corollario all'articolo di cui sopra, diverse decine di migliaia di venezuelani per sfuggire alla fame tentano di rifugiarsi in Brasile, ma dopo i primi 50.000 che sono riusciti a passare, adesso il governo centrale brasiliano fa presidiare i confini dall'esercito con l'ordine di sparare a vista, immaginiamoci cosa non sarebbe successo se l'avesse fatto Matteo nostro, ah ma per gli 'scheletrini'18i, in realtà ben in salute e tutt'altro che, magliette rosse a gogo, i venezuelani, che scheletri lo sono davvero, non contano neanche per la Bachelet su cui non faccio commenti per eleganza, che bacchetta l'Italia tacciandola di razzismo, già , siamo tutti Capalbio, versione de noantri del NIMBY, guardare su Mil la toccante foto del funerale della bambina siriana cristiana uccisa dai jahidisti, lo zainetto rosa sulla piccola bara stringe il cuore......no comment.

Anonimo ha detto...

Se il giornalista Tornielli, uno dei più vicini a Papa Francesco, colui che ha criticato aspramente l’ex nunzio Viganò, in questo ultimo articolo scritto a quattro mani con Salvatore Cernuzio è arrivato a dire che “è evidente che l’ex nunzio negli Stati Uniti ha citato date e documenti in suo possesso (o passati sotto i suoi occhi) sui quali non c’è motivo di dubitare”, allora vuol dire che anche i più ostici critici dell’ex ambasciatore Vaticano cominciano ad ammettere che qualcosa di vero (ma forse anche di più) ci sarà nel memoriale Viganò.
https://www.lastampa.it/2018/09/10/vaticaninsider/mccarrick-la-prima-richiesta-non-sanzione-di-benedetto-ci-fu-nel-WT7t7Y5GtFt7C3OOwGfI1O/pagina.html

Anonimo ha detto...

Un intervento dell’arcivescovo Georg Ganswein, segretario particolare del Papa emerito Benedetto XVI, sugli abusi nella Chiesa a margine di un incontro pubblico avvenuto oggi, 11 settembre 2018.

Anche se la “catastrofe” degli abusi non cade in una data particolare, ma si estende su “tanti giorni e anni” e ha fatto “innumerevoli vittime”, ha detto l’Arcivescovo Georg Ganswein, oggi, sulla scia del rapporto della grande giuria della Pennsylvania, “la Chiesa cattolica sta guardando – piena di sgomento – al proprio 11 settembre”.

fabrizio giudici ha detto...

Eh... riprendendo l'osservazione di marius nell'altro articolo, ovvero sulla frase:

“gioia forse più sobria, una gioia umile”

direi che dalla "gioia forse più sobria" all' "11 settembre" c'è una bella differenza, e l'espressione di Gaenswein è finalmente realistica. Ma da parte di Ratzinger si fa finalmente un collegamento tra l'effetto, l'11 settembre, e le cause? In modo certo diverso, comunque pure l'evento newyorkese fu la conseguenza di una stagione di ingenuità, infiltrazioni, illusione di avere la situazione sotto controllo, compromessi con il nemico, fino ad arrivare in certi casi all'intelligenza con il nemico.

Anonimo ha detto...

Rifugiato aveva gioielli rubati per 20mila euro: "Li ho trovati nella spazzatura"
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/rifugiato-aveva-gioielli-rubati-20mila-euro-li-ho-trovati-1574816.html

Commento copiato :
Hai visto che fortunato, ci sono tanti pensionati che purtroppo rovistano nei cassonetti e non trovano mai gioielli, invece lui , ma la Provvidenza

Anonimo ha detto...

Alle 9.30 è iniziata al Senato la seduta nella quale è stata letta da Giuseppe Conte l'informativa sul caso della nave Diciotti.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ecco-tutta-verit-su-diciotti-conte-malta-li-ha-scaricati-1575018.html