Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 21 ottobre 2025

21 ottobre / San Gaspare del Bufalo e il Preziosissimo Sangue

21 ottobre / San Gaspare del Bufalo e il Preziosissimo Sangue

San Gaspare del Bufalo, uomo del Calvario e missionario instancabile della Redenzione. Tutta la sua vita fu un grido d’amore verso il Sangue di Cristo, che egli chiamava “il prezzo infinito della nostra salvezza”. 

Il testo che segue lo ricorda insieme ad altre rimembranze riferite al mese di Luglio, il mese del Preziosissimo Sangue: ma noi le riprendiamo con accenti particolari sulla sua figura di apostolo e missionario. E anche di intercessore per noi: glielo chiediamo con tutto il nostro fervore.

Qui potete trovare le Litanie del Preziosissimo Sangue di Gesù. Qui un precedente interessante: le Messe a San Nicola in Carcere, luogo storico dove San Gaspare si soffermava a pregare che vi si ricordano, non ci sono più; ma le celebrazioni sono riprese a Sant'Anna in Laterano, dove durano tuttora.

Il Preziosissimo Sangue
In molti calendari antichi era possibile trovare alla data del primo luglio, l’indicazione della Solennità del Preziosissimo Sangue; ovviamente abolita nella Chiesa post-conciliare (si voleva “alleggerire” e “semplificare” il calendario, con il risultato di renderlo freddo e sterile e di aver cancellato tante belle feste), tale festa, istituita per la prima volta nel XIX secolo ma con un’antica storia secolare di devozione e predicazione dietro, è comunque rimasta nell’animo e nel cuore dei fedeli, e non solo di quelli anziani e tradizionalisti.

Al termine del mese del Sacro Cuore, proprio nel pieno dell’estate, quando la vita religiosa generalmente si infiacchisce, ecco che la Chiesa ci ricorda immediatamente quanto è costata, a Nostro Signore, la nostra salvezza: il Suo Prezioso Sangue, versato da subito, con la Circoncisione (altra festa abolita, tra l’altro, con lo sgomento perfino degli Ebrei!), e poi, nel Gestemani, nel Pretorio, nel Golgotha, con la Passione, e ancora, ogni giorno, simbolicamente, nella Confessione e, realmente, nella celebrazione della Santa Messa, che è la ripetizione incruenta del medesimo sacrificio di più di 2000 anni fa; tutto il mese di luglio, non solo il primo giorno e la prima Domenica, in cui si celebra specialmente, è dedicato al Preziosissimo Sangue, e sempre nel mese di luglio, al giorno 15, si celebra Nostro Signore sotto il magnifico titolo di Redentore, a ricordare che la magnificenza della Regalità non è disgiunta dalla sofferenza della Passione!

Vari santi furono devoti e predicatori del Preziosissimo Sangue (tra i tanti basti ricordare Santa Caterina da Siena, Santa Brigida di Svezia, San Paolo della Croce, San Francesco Saverio Maria Bianchi).

Ma il più noto e amato tra essi è senza dubbio il romano San Gaspare del Bufalo: vissuto tra Settecento e Ottocento e morto prematuramente, percorse tutta l’Italia, partendo dal Lazio e spingendosi ora fino in Emilia Romagna e ora fino alla Campania, infiammando le anime e le piazze di fedeli con la sua predicazione sulle sofferenze del Redentore, il Sangue a Lui costato, la Sua infinita Divina Misericordia.

Scriveva: «Vorrei avere mille lingue per annunciare a tutti l’amore che Dio ci porta nel Sangue di Gesù». In queste parole c’è il cuore del suo carisma: predicare la misericordia, far riscoprire la potenza del sacrificio di Cristo, invitare ogni anima a bere alla sorgente della Croce.

San Gaspare non fu un uomo di compromessi. Viveva con ardore il Vangelo, portando nelle missioni popolari la forza rigenerante del perdono, la bellezza della confessione, la gioia della riconciliazione. Ai suoi missionari raccomandava di essere “apostoli di pace e di sangue”, strumenti di unità e di speranza.

Nel giorno della sua festa, chiediamo la grazia di riscoprire il Sangue di Cristo come fuoco che rinnova la nostra vita e pace che guarisce ogni divisione.

“Il Sangue di Gesù sia il nostro amore, la nostra luce, la nostra forza.”, come lui diceva. 

Ai mali portati dall’illuminismo e dalla Rivoluzione francese, San Gaspare contrappose l’Amore di Dio, arrivato fino a inviare il Figlio sulla terra, fino a farLo sacrificare, fino all’ultima goccia di Sangue, sulla Croce; del resto, tolte dalle chiese e dai palazzi le croci, veri alberi della Salvezza, i rivoluzionari issarono altri alberi, gli Alberi della Libertà, ma a cosa portarono, se non al Terrore, alla violenza giacobina, alla ghigliottina che decapitava senza sosta, alla guerra in tutta Europa? Ed ecco, quindi, che il rimedio alla violenza del Terrore così come alla durezza della Restaurazione non poteva - e oggi come allora non può - che essere uno: il Preziosissimo Sangue, pegno di Amore e Misericordia!

Il Preziosissimo Sangue non può, come scritto all’inizio, non essere collegato al Sacratissimo Cuore di Gesù e alla Divina Eucaristia. Sacro Cuore, Santissimo Sacramento e Preziosissimo Sangue stanno insieme nell’inno “Anima Christi” e nelle Laudes Divinae (“Dio sia benedetto, benedetto il Suo Santo Nome…”), non si possono separare, non si può separare la natura divina e misericordiosa di Cristo dai segni visibili e fisici di questa natura, il Cuore e il Sangue.

Il miglior modo di essere devoti del Preziosissimo Sangue è meditare le sofferenze del Signore davanti al Crocifisso ma, soprattutto, adorarLo nella Santa Messa: e, per fare ciò, per cibarci delle carni dell’Agnello nella Santa Cena e nella Divina Liturgia, non possiamo che essere mondi e senza peccato, grazie alla meditazione della Divina Misericordia e al sacramento della Confessione. Nelle apparizioni del Sacro Cuore e della Divina Misericordia Cristo ha chiesto, tramite le Sue sante serve Margherita Maria e Faustina, la Confessione e la riparazione assieme alla Comunione; saremmo noi sordi a questo richiamo?

Per poter partecipare ai frutti della Redenzione e alle Promesse di Gesù non possiamo che essere, tramite Lui, in stato di grazia, e sempre più, grazie alla Confessione e alla Comunione, potremo avere parte, un giorno, alla vita eterna! Cristo ha versato per noi tutto il Suo Sangue sul Calvario, in maniera cruenta e dolorosa (e continua a farlo, in maniera incruenta ma a prezzo spesso di freddezze e indifferenze, nel santo sacrificio della Messa); non poteva versarne una sola goccia, che sarebbe stato sufficiente? Non poteva, anzi, trovare un modo più rapido, indolore, magari anche maestoso e potente, per salvarci? Certo che poteva, ma sarebbe stato dispiaciuto e disgustato della nostra mancanza di fede e sapienza (per citare Sant’Agostino), e non avrebbe dato prova tangibile del Suo immenso amore per noi: bastava una sola goccia, è vero, ma ha voluto donarLo tutto, ha voluto donarSi tutto, senza risparmiarsi!

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