Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 7 ottobre 2025

454° anniversario della battaglia di Lepanto / Festa della Madonna della Vittoria (ora Festa del Santo Rosario)

7 ottobre 1571. “Non virtus, non arma, non duces, sed Maria Rosarii victores nos fecit”. Precedenti quiqui - qui - qui - qui - qui

453° anniversario della battaglia di Lepanto

Madonna della Vittoria, prega per noi!
Oggi ricorre il 454° anniversario della battaglia di Lepanto, considerata anche "la battaglia che salvò l'Europa".
La battaglia ebbe luogo nel Golfo di Patrasso al largo della costa greca il 7 ottobre 1571. 
La Lega Santa (coalizione cristiana organizzata da Papa Pio V, composta da Venezia, Genova, Toscana, Urbino, Savoia, Stati Pontifici, Cavalieri di Malta e Impero Spagnolo con Napoli e Sicilia) sconfisse le forze islamiche dell'Impero ottomano, intenzionate a conquistare l'Occidente.

Fu la prima grande vittoria di una flotta cristiana occidentale contro l'Impero ottomano. Fu anche una delle più grandi battaglie navali di tutti i tempi, essendo il più grande scontro navale dalla battaglia di Azio nel 31 a.C. Circa 40.000 uomini morirono in 4 ore (pari a circa 166 morti al minuto), il più alto tasso di vittime di qualsiasi battaglia fino alla prima guerra mondiale. La battaglia rimane la più grande sconfitta navale inflitta ai musulmani nella storia.
 
Nonostante la notizia della vittoria non fosse giunta a Roma prima di una ventina di giorni, secondo una leggenda Pio V, allo scoccare del mezzogiorno del 7 ottobre 1571, avrebbe dato ordine di suonare le campane per la vittoria a Lepanto grazie all’intercessione della Vergine Maria. Fondamentale, quest’ultima, per le sorti della battaglia, al punto che Pio V decise di dedicare la giornata del 7 ottobre alla Nostra Signora della Vittoria, auxilium christianorum.

In seguito, fu Gregorio XIII, succeduto a Pio V, a trasformare la celebrazione in Nostra Signora del Rosario, per celebrare l’anniversario della vittoria di Lepanto ottenuta grazie all’Aiuto dei Cristiani.

Oggi la Chiesa si trova di fronte a una minaccia molto più grande degli ottomani: una grave crisi di apostasia e depravazione di sacerdoti, vescovi e laici all'interno della Chiesa. Siamo sotto attacco da parte "degli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti" (San Paolo, Ef 6:12). Mentre nel mondo civile le forze anticristiche sembrano avere la meglio in una società sempre più minacciata dall'inversione dei valori e dalla tecnocrazia oligarchica che sta soffocando la nostra civiltà. Mentre in tutta Europa incombe sempre più la minaccia islamica. 

Proprio come l'Europa si è rivolta alla Vergine 454 anni fa per essere liberata dagli Ottomani, abbiamo bisogno di una nuova Lepanto su tutti i fronti. Anche quest'anno uniamoci nel Rosario per una nuova Lepanto!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Communio - Florete Flores | Solennità del Santo Rosario, 10/7

https://m.youtube.com/watch?v=C8sRJI1nr3o&

Anonimo ha detto...

Evviva Maria,Maria La Regina,
Evviva Maria e Chi La creo'!

Anonimo ha detto...

Storicamente si trattò di una vittoria inspiegabile, ottenuta contro una flotta nemica costituita da ottimi comandanti e marinai, per di più numericamente preponderante.

Una vittoria del Cuore Immacolato di Maria, pregando il rosario.

A distanza di circa quattro secoli e mezzo giustamente si pone l'accento che l'insidia è ben maggiore di quella ottomana: c'è uno spirito diabolico che opera nel mare della storia e la barca della Chiesa pare in balia delle onde, avendo a bordo chi rema contro.

Ma è ancora il Cuore Immacolato a garantire il trionfo: che verosimilmente non consiste di applausi e fuochi di artificio, ma nell'umiltà di chi vede rovesciare i potenti dai troni e disperdere la superbia dei cuori.

C'è anche una "Russia" che viene consacrata, una realtà terrena nel segno di Maria, della Turris Eburnea inespugnabile al centro della città di Dio. La "Russia" dei convertiti che si oppone alla diffusione dell'errore che fu suo tra gli apostati.

Il 7 ottobre ricorda anche questo. Dalla Rivoluzione di ottobre alle altre false ragioni che ottobre propone per diffondere l'odio a Cristo e perciò all'umanità.
In questo ottobre rassegna le dimissioni "Le Cornu"... siamo sulla buona strada. Avanti!

7 ottobre, crocevia tra preghiera e violenza ha detto...

La festa della Madonna del Rosario affonda le sue radici nel 1571, quando san Pio V, con la forza della fede e la sapienza del comando, radunò la Lega Santa per difendere la civiltà cristiana minacciata sul mare di Lepanto.

Ogni Ave Maria è una goccia di luce che scende nel mare agitato della storia. San Pio V aveva definito con chiarezza la struttura del Rosario, unendo l’orazione vocale alla meditazione dei misteri. La mente contempla Cristo, le labbra pronunciano le parole dell’angelo e di Elisabetta, il cuore si apre alla grazia che Maria distribuisce come Madre. Così il Rosario diventa un Vangelo in grani,

La sapienza tomista aiuta a comprendere il valore profondo di questa devozione. La preghiera è atto di religione, cioè di giustizia verso Dio, e il Rosario è una delle sue espressioni più pure. San Tommaso d’Aquino insegna che la preghiera unisce l’anima a Dio mediante il desiderio e dispone l’uomo a ricevere i doni della grazia. Quando si prega il Rosario, la mente è guidata a contemplare le verità della fede, la volontà si piega alla carità e la parola diventa veicolo di adorazione. Maria, come Regina e Madre, riceve la nostra “iper-dulia”, un onore che conduce a Cristo, non a se stessa. La corona tra le mani diventa allora un segno di fedeltà e di amore, un ponte tra il cielo e la terra.

Il Rosario è anche una forza pastorale. Le comunità che lo pregano vivono più unite, le famiglie che lo recitano si conservano nella pace, i cuori che lo meditano si riempiono di coraggio. Ogni decina è una scala che sale, ogni mistero è un passo verso la verità. I Misteri della Gioia educano all’umiltà, quelli della Luce insegnano la missione, quelli del Dolore purificano la speranza, quelli della Gloria aprono alla beatitudine eterna. La ripetizione non stanca, ma accorda il cuore al ritmo della grazia. È come il respiro di un’anima che si affida, che non ragiona ma ama, che non misura ma si dona

Il 7 ottobre del nostro tempo richiama anche la ferita di un mondo che ha smarrito la preghiera. Nello stesso giorno in cui la Chiesa ringrazia Maria per una vittoria ottenuta con il Rosario, le armi hanno ripreso a tuonare su quella terra che fu culla della rivelazione. È come se la storia volesse mostrare in due immagini la stessa battaglia: da una parte la pace che nasce dalla fede, dall’altra la distruzione che nasce dall’odio. Il credente non giudica la storia, ma la illumina. E il Rosario, pregato in silenzio, è il modo più profondo per entrare in quella battaglia spirituale dove si decide la sorte del mondo. La guerra visibile si combatte con armi di ferro, la guerra invisibile con armi di luce.