Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 14 settembre 2011

Aggiornamento quasi in diretta. Comunicato Vaticano

Il 14 settembre 2011 si sono incontrati nella sede della Congregazione per la Dottrina della Fede Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale William Levada, Prefetto della medesima Congregazione e Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, Sua Eccellenza Mons. Luis Ladaria, S.I., Segretario della medesima Congregazione, Monsignore Guido Pozzo, Segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, con Sua Eccellenza Mons. Bernard Fellay, Superiore generale della Fraternità sacerdotale San Pio X, ed i Reverendi Niklaus Pfluger e Alain-Marc Nély, rispettivamente primo e secondo Assistente generale della medesima.

In seguito alla supplica indirizzata dal Superiore Generale della Fraternità Sacerdotale san Pio X il 15 dicembre 2008 a Sua Santità Papa Benedetto XVI, il Santo Padre aveva deciso di rimettere la scomunica ai quattro Vescovi consacrati dall’Arcivescovo Lefebvre, e, nel medesimo tempo, di aprire dei colloqui dottrinali con detta Fraternità, al fine di chiarire i problemi di ordine dottrinale e giungere al superamento della frattura esistente.

In ottemperanza alle disposizioni del Santo Padre, una commissione mista di studio, composta da esperti della Fraternità Sacerdotale San Pio X e da esperti della Congregazione per la Dottrina della Fede, si è riunita in otto incontri, che si sono svolti a Roma tra il mese di ottobre 2009 e il mese di aprile 2011. Questi colloqui, che avevano l’obiettivo di esporre e approfondire le difficoltà dottrinali essenziali sui temi controversi, hanno raggiunto lo scopo di chiarire le rispettive posizioni e relative motivazioni.

Anche tenendo conto delle preoccupazioni e delle istanze presentate dalla Fraternità Sacerdotale San Pio X in ordine alla custodia dell’integrità della fede cattolica di fronte all’ermeneutica della rottura del Concilio Vaticano II rispetto alla Tradizione, di cui ha fatto menzione Papa Benedetto XVI nel Discorso alla Curia Romana (22-XII-2005), la Congregazione per la Dottrina della Fede ritiene come base fondamentale per il conseguimento della piena riconciliazione con la Sede Apostolica l’accettazione del testo del Preambolo Dottrinale che è stato consegnato durante l’incontro del 14 settembre 2011. Tale Preambolo enuncia alcuni principi dottrinali e criteri di interpretazione della dottrina cattolica, necessari per garantire la fedeltà al Magistero della Chiesa e il "sentire cum Ecclesia", lasciando nel medesimo tempo alla legittima discussione lo studio e la spiegazione teologica di singole espressioni o formulazioni presenti nei documenti del Concilio Vaticano II e del Magistero successivo.

Nella stessa riunione, sono stati proposti alcuni elementi di una soluzione canonica per la Fraternità sacerdotale San Pio X, a seguito dell’eventuale e auspicata riconciliazione.


Ora resta da vedere cosa dice il "preambolo" di cui si parla nel comunicato sopra riportato e cosa ne pensa la Fraternità.

7 commenti:

DANTE PASTORELLI ha detto...

P. Lombarsi ha detto che la risposta della Fraternità è attesa fra qualche mese. Da qui si ricava la complessità del preambolo.
Mi sforzo d'esser ottimista...

Anonimo ha detto...

Dal bollettino si evince che il documento consegnato a Mons. Fellay è un "preambolo" dottrinale; il che fa pensare non contenga riferimenti specifici alle questioni libertà religiosa et alia, che anzi sembrerebbero rimanere aperte a discussione.

C'è chi considera ovvio e romano che il preambolo contenga espressioni generiche tipo dire che il Magistero resta supremo giudice (sul che siamo tutti d'accordo; al massimo la FSSPX nega che ci sia magistero nel Concilio e post, non il principio in sé).

Continuiamo ad aspettare e pregare

Anonimo ha detto...

Caro Dante, voglio essere ottimista anch'io.
Credo che sia molto attendibile la conclusione della riflessione di Enrico su MiL:

Quel che è quasi certo, comunque, è che né oggi, né nell'immediatezza potrà esservi una risposta. Assisi incombe e, forse, il testo di Caqueray vuole lanciare, più che un sabotaggio dei colloqui, questo più assennato messaggio: non è ora il momento di concludere. Lo stesso vale in fondo per Roma: il Papa non può presentarsi nella fossa dei leoni tedesca, nel viaggio tra qualche giorno, con il 'crimine' sul capo di concessioni agli 'integristi'. Inoltre, dovrà essere convocato il capitolo generale della FSSPX. Ma al tempo stesso, la cosa non può trascinarsi troppo a lungo. Prima della fine dell'anno - come per l'euro - qualcosa di interessante succederà.

Anonimo ha detto...

La versione post-comunicato di Vatican Insider appare soft.

Chissà perché il testo del "preambolo" sarebbe destinato a rimanere segreto.

"Secondo padre Lombardi, i colloqui di questa mattina sono stati "cortesi" e "vivaci". La risposta dei lefebvriani al documento vaticano è attesa nel giro di qualche mese."

Dopo l'affermazione di principi, che sembra non ci sia dato conoscere si dichiara "lasciato alla legittima discussione teologica lo studio e la spiegazione teologica di singole espressioni o formulazioni presenti nei documenti del Concilio Vaticano II e del Magistero successivo": mi pare che tutto questo faccia rimanere aperta ogni possibilità di ulteriori relazioni dialettiche.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Qui c'è qualcosa in più che apre qualche spiraglio.

http://tradinews.blogspot.com/2011/09/dici-entretien-avec-mgr-bernard-fellay.html

Anonimo ha detto...

Un aggiornamento interessante. Così scrive il blog Cordialiter:

Dopo l'incontro tra il Card. Levada e Mons. Fellay, tutti si domandano che cosa succederà nei prossimi mesi. Il documento che è stato consegnato al superiore generale della FSSPX, verrà accettato dai lefebvriani?

Penso che in Vaticano abbiano misurato col bilancino ogni singola parola pur di elaborare un documento che possa essere sottoscritto da Mons. Fellay. Non ci resta che aspettare e vedere cosa verrà deciso nel quartier generale lefebvriano di Menzingen, però l'impressione è che ci sia moderato ottimismo.

La FSSPX oggi ha circa 500 preti, ma in caso di erezione canonica, grazie all'ampia libertà di cui godrà, potrebbe incrementare il numero dei sacerdoti in maniera esponenziale, giungendo nel giro di qualche decennio a superare persino il numero dei salesiani e dei gesuiti. State certi che quando la FSSPX avrà raggiunto la quota di 20.000 preti, la musica dovrà necessariamente cambiare in tutto l'orbe cattolico, anche perché nel frattempo l'armata rossa modernista sarà ormai allo sbando: pochi, vecchi e demoralizzati dal tramonto delle loro funeste idee rivoluzionarie.

È importante sapere di quanti vescovi potrà disporre la nuova FSSPX, poiché il numero attuale non sarà più sufficiente. Non meno importante sarà vedere in che modo saranno scelti i nuovi vescovi lefebvriani, cioè se tramite le terne, se tramite una commissione mista, o se in qualche altro modo.

La partita sembra ancora lunga, ma spero che non si vada ai tempi supplementari e ai calci di rigore. È da dieci anni che sento parlare di contatti tra esponenti vaticani e lefebvriani, l'auspicio è che entro Natale questa questione venga risolta una volta per tutte. C'è tanta gente che aspetta una struttura canonica che consenta ai cattolici che lo desiderano, di poter fare in tranquillità e pace la tanto desiderata “esperienza della Tradizione”.

berni ha detto...

mic ti do' piena ragione, la FSSPX potrebbe essere la salvezza per tutta la Chiesa Cattolica del mondo: Anche se cio' potrebbe avvenire tra dieci o venti anni. quello che conta che la Fraternita'e la Santa Sede abbiano a cuore veramente la Chiesa di Cristo e la salvezza delle anime. Preghiamo per il Santo Padre e per la Fraternita' affinche' abbiano vicino lo Spirito Santo e si allontanino da loro i demoni.