Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 4 marzo 2021

Arciv. Viganò. Il regime Draghi e l'apparente ineluttabilità del Great Reset globalista

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Super aspidem et basiliscum ambulabis,
et conculcabis leonem et draconem.
Ps. 90, 13
I liberi pensatori, sino al secolo scorso, potevano propagandare le proprie idee intrise di principi massonici e di retorica perché il corpo sociale non era liberale; potevano rimanere sul sagrato delle chiese, la domenica mattina, mentre le loro donne e i loro figli assistevano alla Messa, andavano a catechismo, venivano istruiti dalla Chiesa e dallo Stato ai principi morali e ai valori condivisi dell’onestà, del senso del dovere, dell’amor patrio. Potevano mandare a morire in guerra milioni di giovani vite, in nome di ideali che ancora erano legati ad un mondo essenzialmente cristiano, anzi profondamente cattolico e romano: quel mondo in cui i nostri soldati al fronte recitavano il Rosario, pregando per i propri cari e per la cara Italia, terra benedetta dalla Provvidenza, culla della civiltà e sede del Papato. Ma quei principi liberali e massonici, pur denunciati dai Pontefici e combattuti da Vescovi, predicatori e teologi, sono riusciti a far breccia nella nostra società, soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale ed ancor più dopo il nefasto Sessantotto.

Ci siamo così ritrovati, per il necessario e inevitabile ricambio generazionale, ad avere un’intera classe dirigente che è stata formata alla scuola del libero pensiero, all’ideologia massonica, all’indifferentismo religioso, alla laicità dello Stato e alla conseguente crisi morale del Paese. Decenni di indottrinamento hanno cancellato l’eredità religiosa e morale dell’Italia, portando gli Italiani a vergognarsi di un passato glorioso e a rinnegare duemila anni di Cristianità.

Doveva essere una scelta di progresso, senza privilegiare la verità a discapito dell’errore, senza riconoscere il primato del bene sul male, senza imporre leggi e dottrine con la forza ma promuovendone l’applicazione con la scelta consapevole; ci ritroviamo una Nazione corrotta, che approva il concubinato e l’aborto, promuove la sodomia e la perversione, riconosce diritti al crimine e deride o addirittura condanna l’onestà, la rettitudine, la virtù. In nome della tolleranza ci è stato chiesto di consentire legittimità al male, rassicurandoci che comunque il bene non sarebbe stato ostacolato: oggi lo Stato garantisce e tutela il male ed è giunto a vietare il bene. Si possono commettere i crimini più abominevoli, come uccidere una creatura innocente nel ventre materno o l’anziano inerme e il malato terminale nel letto d’ospedale, ma è proibito difendere la vita, la famiglia, la Religione.

D’altra parte, l’essenza del liberalismo – che, ripeto, è l’applicazione politica e sociale dei principi della Massoneria – risiede proprio nel disarmare progressivamente la maggioranza dei buoni, e al contempo nel sostenere e rafforzare la minoranza dei corrotti, sotto il pretesto di una presunta quanto assurda parità di diritti. Eppure non dovrebbe essere così difficile, se si usasse un po’ di raziocinio, comprendere che la sola idea di uguaglianza è assurda, perché presuppone un appiattimento delle differenze, un’omologazione delle diversità che di fatto finisce col cancellare ciò che viceversa dovrebbe rendere il corpo sociale – e quello ecclesiale per coerenza – efficiente in tutte le sue membra, diverse ma armonicamente connesse.

Pretendere che un piede possa vedere o che una mano possa ascoltare, o ridurre le funzioni degli organi al minimo comun denominatore è un’operazione assurda e sciagurata, come lo sarebbe pretendere che in un’automobile la frizione svolga la funzione delle ruote o che il motore faccia il lavoro dei fari. Eppure nella cosa pubblica si lascia comandare chi non è costituito in autorità, si permette di definire famiglia un’unione che per natura è destinata alla sterilità del vizio, si riconosce il diritto di decidere se una legge sia giusta non a chi ha la saggezza e la prudenza di farlo, ma a chi antepone il proprio interesse particolare al bene comune. E si finisce con l’adorare il vitello d’oro rifiutando il culto esclusivo al Dio vivo e vero. In questo la democrazia rivela la sua debolezza, dal momento che pone come postulato una bontà innata nella moltitudine, che viceversa è incline al male e al peccato e che ha bisogno di esser guidata da un’autorità che abbia come modello valori trascendenti.

Questa corsa verso il baratro ha i chiarissimi connotati della nemesi, punizione di una hybris che non conosce freni, che sfida il Cielo, che nella vertigine della ribellione e del caos rifiuta ogni gerarchia e ogni ordine impresso dal Creatore e Signore di tutte le cose. Solo così possiamo comprendere le decisioni scellerate dei governanti, dalla gestione dell’emergenza pandemica all’indiscriminata accoglienza degli immigrati clandestini; solo così riusciamo a vedere la follia che unisce in un unico disegno fatti apparentemente scollegati tra loro. Cercare una qualche ragionevolezza nelle parole del sedicente esperto che impone le mascherine per proteggere la popolazione da un virus influenzale, o nell’ordine dell’autorità di chiudere le scuole e i ristoranti mentre sui mezzi pubblici i cittadini sono costretti a viaggiare stipati asseconda questa follia, riconoscendole una razionalità e una logicità che non può avere. Così come è assurdo contestare la presunta inevitabilità dei prestiti che l’Italia dovrebbe richiedere all’Unione Europea, dopo che questa – con modalità criminali degne dei peggiori usurai – ha creato scientificamente le premesse sociali ed economiche della crisi economica. È altrettanto assurdo chiedersi perché le cure per il Covid siano boicottate per favorire cosiddetti vaccini sperimentali realizzati con feti abortivi e dagli effetti ancora ignoti, quando è evidente che la pandemia è stata pianificata con lo scopo da un lato di arricchire spropositatamente la lobby farmaceutica e dall’altro di imporre misure di controllo altrimenti inaccettabili.

Ma se questo nostro atteggiamento costruttivo e aperto al confronto poteva in qualche modo esser giustificato e scusato fino a qualche anno fa in nome di una parziale comprensione del quadro globale, oggi esso rischia di degenerare in una sorta di complicità ottusa, perché la presunzione di buonafede da parte dei nostri interlocutori è stata ampiamente sconfessata. Le vicende recenti della crisi del governo Conte bis e la fiducia accordata al governo del Presidente Draghi non fanno eccezione, e se non stupisce il generale entusiasmo dei partiti anche della cosiddetta opposizione, lascia sconcertati il consenso delle vittime alla nomina di un carnefice ben peggiore dell’avvocato di Volturara Appula.

Pare anzi che l’avvento del cinico tecnocrate sia stato salutato con sollievo, dopo un anno di reboanti proclami e plateali fallimenti del predecessore e di tutta la sua grottesca accolita di impresentabili. Se infatti vi è stato chi fino a ieri deplorava la pessima gestione della pandemia a colpi di DPCM tanto illegittimi quanto devastanti, oggi l’efficienza nel perseguimento del medesimo piano sembra rappresentare un miglioramento, come se il condannato a morte si rallegrasse della migliore affilatura della lama della scure, mentre abbassa consenziente il capo sul ceppo per ricevere il colpo del boia.

Gli Italiani, indotti alla soggezione e alla servitù dal martellamento dei media e da un’operazione di manipolazione delle masse, sono stati ancor più obbedienti di altre Nazioni apparentemente più disciplinate: mentre nelle nostre città qualche politico raccomanda il distanziamento sociale durante timide manifestazioni di protesta, in molti Paesi europei i cittadini scendono in piazza spontaneamente e fronteggiano la repressione violenta delle forze dell’ordine con determinazione. Mentre la nostra “opposizione” si scandalizza per l’inefficienza del commissario Arcuri nella distribuzione dei vaccini, all’estero gruppi di avvocati e medici ne denunciano la pericolosità e si oppongono all’obbligo vaccinale, ottenendo che le stesse autorità ne vietino la distribuzione. E se c’è chi viola per esasperazione norme palesemente illegittime, in Italia è criticato come irresponsabile proprio da coloro che, non fosse che per calcolo politico, dovrebbero cavalcare la rivolta e dimostrare quanto sia assurdo chiudere le attività commerciali in assenza di evidenze scientifiche che legittimino l’adozione di misure così drastiche.

Mario Draghi rappresenta la quintessenza della tirannide del Nuovo Ordine, nella sua cinica competenza, nella professionalità della sua azione devastatrice, nell’efficienza dei suoi funzionari. E non stupisce che egli sia stato educato, come Joe Biden e tanti altri leader globalisti, alla scuola ideologica dei Gesuiti. Non stupisce, ed anzi non avrebbe potuto essere altrimenti: solo una struttura fortemente gerarchica e quasi militare poteva manipolare le giovani coscienze di intere generazioni, con diabolica lungimiranza, preparando l’avvento di una società tirannica e disumana. L’abbiamo visto in Italia, ben prima del Sessantotto, quando i professori universitari salutavano con scomposto entusiasmo l’elezione di Roncalli, amico del modernista Bonaiuti, ben sapendo come la sua apparente bonomia nascondesse una mente avvelenata dalle dottrine combattute da San Pio X e ancora avversate da Pio XII fin sul letto di morte. L’abbiamo visto negli Atenei di mezza Europa e nelle Università cattoliche americane, da cui sono usciti i protagonisti del Vaticano II e del postconcilio, gli agit-prop del Movimento Studentesco e dei sindacati di sinistra, i terroristi delle Brigate Rosse e gli ideologi della Teologia della Liberazione, i teorizzatori della liberazione sessuale, del divorzio e dell’aborto. Potremmo affermare che negli ultimi decenni non si sia avuto alcun evento politico, sociale, culturale e religioso che non abbia trovato un potente ispiratore nei Gesuiti. I quali, dopo aver rinnegato il giuramento e i voti pronunciati il giorno della loro Professione, hanno messo a disposizione del nuovo padrone la loro rete di relazioni e la loro capacità di infiltrare i propri emissari nei posti chiave della politica, dell’amministrazione pubblica, dell’istruzione, della cultura, dei media, dell’imprenditoria e della finanza. Una rete che replica, forse con maggior efficienza e incisività, quella non meno eversiva delle sette massoniche e delle conventicole di cospiratori.

Giuseppe Conte, homo novus sponsorizzato oltretevere da Prelati ampiamente compromessi con la peggiore politica democristiana e cattocomunista [qui - qui], ha svolto la sua funzione di inconsistente burattino dalle ambizioni tanto ridicole quanto velleitarie: la sua parabola ha consentito il perseguimento di un progetto di ingegneria sociale che prevedeva proprio un avvocato sine nomine come ignaro esecutore degli ordini del burattinaio globalista. E che proprio facendo leva sulla sua vanità ha potuto usarlo per imporre alla popolazione decisioni devastanti, senza alcuna ratifica del Parlamento né tantomeno della volontà degli elettori. Ma il suo ruolo chiaramente temporaneo, quasi come una comparsa, si doveva esaurire nel momento in cui, divenuta evidente la sua inconsistenza e imperizia su tutti i fronti, si sarebbe reso necessario quel “cambio di passo” che già dalla scorsa estate qualche raro osservatore della politica italiana prevedeva si sarebbe realizzato con l’avvento di Mario Draghi, ex Governatore della BCE, esponente della lobby finanziaria e naturale erede di Mario Monti.

Potremmo vedere un istruttivo parallelo di questa situazione nello speculare ruolo che il gesuita Jorge Mario Bergoglio si è visto assegnare dalla cosiddetta Mafia di San Gallo: anche l’Argentino, fino ad allora quasi sconosciuto, è stato eletto Papa per demolire le ultime vestigia della Chiesa Cattolica; e come Conte, anche Bergoglio crede di essere l’autore di un cambiamento radicale ed irreversibile, pensando di passare alla storia mentre chi lo manovra ha già designato chi prenderà il suo posto. Anche in questo caso la vanità, l’egocentrismo, anzi il delirio di onnipotenza del personaggio gli impediscono di comprendere di essere usato e che l’appoggio di cui oggi beneficia si tramuterà in spietato cinismo non appena i suoi disastri saranno abilmente enfatizzati dai media. L’uno e l’altro hanno un simile destino, né farà eccezione Joe Biden, la cui Vicepresidente Kamala Harris attende con impazienza il momento in cui il copione prevederà l’estromissione del corrotto democratico col pretesto della sua salute mentale e fisica.

È quindi importantissimo, e parimenti ineludibile, che quanti hanno a cuore le sorti della Patria comprendano che il Presidente Draghi in nulla si discosterà dall’agenda globalista, se non nella maggiore efficienza con cui la realizzerà. Nutrire la speranza che il tecnocrate al quale si deve la devastazione della Grecia possa in qualche modo venir meno al suo compito è da sprovveduti, così come è ogni forma di collaborazione o di supporto a questo governo non può che condurre inesorabilmente alla ulteriore perdita di sovranità nazionale e all’asservimento completo al Nuovo Ordine. Non dimentichiamo che il gabinetto del Primo Ministro annovera personaggi quali Vittorio Colao e Roberto Cingolani, per i quali il Great Reset è ormai in stadio avanzato di compimento, con o senza il consenso degli elettori. Chi governa oggi, in Italia come negli Stati Uniti, non considera minimamente rilevante che il proprio potere sia usurpato con manovre di palazzo o con frodi elettorali, né che il totem della democrazia grazie al quale ha potuto illudere le masse sia sostituito da una crudele dittatura, con o senza l’alibi dell’emergenza pandemica. Sappiamo bene che era tutto programmato da anni, e che per realizzare fino in fondo il progetto globalista l’élite non esiterà a violare i diritti fondamentali, col pretesto di farlo “per il nostro bene”. Ma sappiamo anche che quanto più ci avviciniamo alla fine dei tempi, tanto più la Provvidenza moltiplica le grazie per il pusillus grex che rimane fedele al Signore.

Se sapremo capire che ciò che avviene in Italia fa parte di un unico copione sotto un’unica regia, riusciremo a cogliere la coerenza tra fatti apparentemente eterogenei, e soprattutto comprenderemo che le motivazioni che vengono addotte per legittimare provvedimenti in violazione delle libertà naturali degli individui non sono altro che pretesti, tanto falsi quanto razionalmente incongruenti. E siccome tutto si regge su una colossale menzogna, sarà sufficiente che crolli uno solo degli inganni per far sprofondare l’intera Torre di Babele globalista, i suoi gerarchi, i suoi sacerdoti, i suoi cortigiani, i suoi servi. Cadent a latere tuo mille, et decem millia a dextris tuis; ad te autem non appropinquabit: il Salmo 90 ci ricorda la protezione dell’Altissimo, la punizione che aspetta i peccatori; ci sprona a riporre la nostra fiducia in Dio, il Quale manderà i Suoi angeli per proteggerci lungo il nostro cammino.

Non lasciamoci sedurre dall’apparente ineluttabilità del male: Satana è l’eterno sconfitto, sia che cerchi di distruggere la Chiesa di Cristo – roccia incrollabile per le stesse parole del Salvatore – sia che si accanisca su quel che rimane dell’umano consorzio. E se davvero dev’esserci un Great Reset della nostra società, esso si compirà solo con il pentimento per le colpe pubbliche delle Nazioni, con un nuovo rinascimento della Cristianità, con un ritorno alla Legge di Dio. Fiat volutas tua, recitiamo nel Padre nostro: sia questa la nostra agenda, sull’esempio della Vergine Santissima, Nostra Signora e Regina, che per prima ha calpestato l’aspide e il basilisco, ha schiacciato la testa del leone e del drago.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
3 Marzo 2021

31 commenti:

Anonimo ha detto...

Queste sintesi panoramiche sono necessarie come il pane, in un periodo in cui le persone vengono quotidianamente confuse con la contraddizione diventata sistema. Grazie!

Anonimo ha detto...

"... E se davvero dev’esserci un Great Reset della nostra società, esso si compirà solo con il pentimento per le colpe pubbliche delle Nazioni, con un nuovo rinascimento della Cristianità, con un ritorno alla Legge di Dio..."

Sarà comunque un Reset diverso da quello programmato da tempo e avviato a conclusione, sarà appunto il Reset messo in essere dal pentimento delle Nazioni e dalla Legge di Dio. Così sia!

Anonimo ha detto...

Commentando le parole del Salmo 90 che aprono l'intervento di Mons. Viganò, Sant'Agostino scrisse le seguenti attualissime considerazioni.

"Le cose che restano vi sono ormai note, fratelli, perché spesso le abbiamo trattate: camminerai sopra l'aspide e il basilisco e calpesterai il leone e il drago.

Sapete chi è il serpente; e sapete in qual modo la Chiesa lo calpesta e non ne è vinta, in quanto sta in guardia contro le sue astuzie.
Credo che la vostra Carità conosca anche in qual modo egli sia leone e drago.
Il leone aggredisce apertamente, il drago insidia di nascosto.
Il diavolo possiede, come questi animali, e la forza e il potere.
Quando erano uccisi i martiri, era leone inferocito; quando gli eretici tendono insidie, è drago che striscia.
Hai tu vinto il leone? Vinci anche il drago!
Non ti ha divorato il leone; non ti inganni il drago.

Dimostriamo che era leone quando infuriava apertamente. Pietro, esortando i martiri, dice: Non sapete che il vostro avversario il diavolo vi gira intorno come leone ruggente, cercando chi divorare?
Era leone e cercava di divorare agendo con aperta ferocia.

In qual modo è drago che tende insidie? Per mezzo degli eretici.
Temendo costoro, Paolo, perché non venisse corrotta l'integrità della fede che la Chiesa conserva in cuore, diceva: Vi ho sposato ad un solo uomo per presentarvi a Cristo come vergine casta; ma temo che, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così anche i vostri spiriti siano corrotti riguardo a quella castità che avete in Cristo.

Poche sono nella Chiesa le donne che conservano l'integrità del corpo; ma tutti i fedeli hanno l'integrità del cuore.
Ora, Paolo temeva che il diavolo corrompesse l'integrità del cuore per quanto concerne la fede: perduta la quale, sì è senza profitto vergini nel corpo.
Violata nel cuore, che giova conservare la verginità nel corpo?
Ecco perché una donna sposata cattolica è da preferirsi a una vergine eretica.
La prima non è più vergine nel corpo, la seconda è maritata nel cuore.
E suo marito non è Dio, ma il serpente.

Che fa invece la Chiesa?
Camminerai sopra l'aspide e il basilisco.
Il basilisco è il re dei serpenti, come il diavolo è il re dei demoni.
E calpesterai il leone e il drago".

Alla faccia del bicarbonato di sodio e pure di Amoris laetitia!

Antonio ha detto...

Va tutto male ma va tutto bene.

Ma agire oltre a parlare e pregare MAI, eh?

Che mi saluti il katechon che è rientrato nei ranghi massonici per continuare a fare falsa opposizione.

mic ha detto...

C'è molto da dire e qui è condensato l'essenziale Quel che sconcerta è che non si parla altro che di vaccini, compresa l'opposizione. Anche se dovrebbe esser chiaro, a prescindere dai rischi di una sperimentazione quanto meno audace, se non irrespondabile o criminale, che non sono l'unica salvezza, da affidare piuttosto a protocolli di cura mai attivati ma già di per sé efficaci (esperienza docet), se di più immediata applicazione perché evitano le complicazioni e l'ospedalizzazione!

mic ha detto...

E, oltre ai vaccini, permane e sembra appesantirsi il resto, comprese le libertà calpestate. Difficile districarsi ma specie in Italia c'è troppo appiattimento... In mancanza di guide e di strategie per agire con responsabile efficacia, non possiamo intanto che partire dal nostro fronte personale, nella nostra situazione di laici...

Anonimo ha detto...

Monsignor Viganò parla papale papale e forse la censura di Chiesa e postconcilio è dovuta anche a lui, al suo parlare netto ed evangelico. Abbiamo a che fare con ladri e briganti che non sono entrati per la Porta nell'Ovile Santo e stanno massacrando il gregge a destra e manca, ed altri non intervengono. Non stupisce che il braccio politico vada a ruota.Abbiamo generali e colonelli validi, anche capitani, ma che si sono ritirati in alcove tranquille abbandonando i soldati a sè stessi senza armi, in balia dei ladri e briganti che seguono senza saperli tali. Il gioco dei 3 bicchieri è astuto ma ormai si svela. I generali e graduati vari devono ritornare dai loro ritiri vari a guidare i soldati alla carica, in ritardo senza dubbio, ma sempre utile. Qual' è oggi l'opposizione nelle diocesi e nelle parrocchie ai ladri e briganti? Si stan facendo sinodi, qualche colonello o generale risponderà per dire ciò che va detto a viso aperto ai Vescovi vari o si starà in ritirata ancora?

Anonimo ha detto...

Il governo Conte era in realtà il governo Comte (Auguste), il governo degli scienziati pazzi scollegati dalla realtà. Il governo della neotecnocrazia sanitaria, prepotente e neopositivista.
Il governo Comte- Draghi, succeduto al governo Comte-Conte, è invece il governo della neotecnocrazia sanitaria, prepotente e neopositivista, più quello della neotecnocrazia del denaro, rappresentata del banchiere di fiducia dell'oligarchia finanziaria e mondialista.
Dalla padella nella brace.
Martino Mora

Anonimo ha detto...

"La Controrivoluzione non è una Rivoluzione di segno contrario, ma il contrario della Rivoluzione". (Joseph De Maistre).
"La Rivoluzione è iniziata con la dichiarazione dei diritti dell'uomo, finirà con la dichiarazione dei diritti di Dio" (Louis De Bonald).

Due frasi per dire tutto.

E purtroppo è solo l'inizio ha detto...

In questo momento a Milano.
Coda chilometrica per un piatto caldo. Volti umiliati, umanità offesa. Madri e padri di famiglia ridotti in queste condizioni, che solo un pazzo o un liberista definirebbero umane. Secondo la logica startupperistica della raison neoliberale sarebbe semplicemente una massa di indesiderati che non ce l'hanno fatta. Così dice il discorso unico dell'imprenditore di sé: la prossima volta, cari sconfitti, siate più e meglio competitivi. Con la bacchetta magica neoliberale, le tragedie sociali si mutano in semplici catastrofi biografiche; catastrofi che ai più appaiono poca cosa, se comparate con le imperdibili chances che il neocannibalismo mercatista offre a tutti e a ciascuno, imponendo sempre e solo il medesimo comandamento, fulcro della religione capitalistica: siate la parte peggiore di voi, siate cinici ed egoisti, avidi e spietati, e la via al paradiso del successo vi sarà aperta.

tralcio ha detto...

Gesù non è venuto a risolvere i problemi socio-economici dell'umanità: il vangelo di oggi tenta ad una lettura in chiave sociale, ma non è affatto così.
E' però vero che l'uso dei beni terreni e transeunti può condurre le anime ad un'eternità molto differente (e ad una resurrezione dei corpi ad essa conseguente).

La lettura del profeta Geremia è veramente tremenda: maledetto l'uomo che confida nell'uomo.
Non sarà cioè benedetta la generazione che sceglie di puntare sulle creature (e sui beni).
L'orientamento necessario deve guardare e tendere a Dio: purtroppo chi non sa che cosa farsene della legge e dei profeti non si giova neppure della testimonianza di Chi torna dai morti.

L'attuale apostasia, la dimenticanza di secoli di cultura altrimenti orientata e l'adorazione formale di mandrie di vitelli d’oro -rifiutando il culto esclusivo al Dio vivo e vero- svela il tragico inganno di chi, anche rileggendo in chiave moralistica e sociale il vangelo odierno, non sa far di meglio che trarne un messaggio di attenzione ai poveri di cose, materialmente poveri, senza interrogarsi sull'indigenza spirituale che riguarda anche i sedicenti o volenterosi "soccorritori", che si credono "il bene" per gli altri.

Come scrive Mons. Viganò, "questa corsa verso il baratro ha i chiarissimi connotati della nemesi, punizione di una hybris che non conosce freni, che sfida il Cielo, che nella vertigine della ribellione e del caos rifiuta ogni gerarchia e ogni ordine impresso dal Creatore e Signore di tutte le cose".

L'ironia, anche qui, di chi irride il primato per la penitenza e la preghiera dice come anche certi "oppositori" non sappiano che rivolgersi all'uomo per cercare una soluzione. Purtroppo questo è il momento in cui persino il ricco Epulone dovrà rendersi conto che c'è una distanza e che chi resta da una parte non potrà andare dall'altra.

Questo tempo si distingue più di altri per il trionfo dell'apparenza: decenni di appiattimento sull'esteriorità hanno facilitato il compito ai detentori del potere delle immagini.

Mons. Viganò coglie bene il punto: "E siccome tutto si regge su una colossale menzogna, sarà sufficiente che crolli uno solo degli inganni per far sprofondare l’intera Torre di Babele globalista, i suoi gerarchi, i suoi sacerdoti, i suoi cortigiani, i suoi servi. Cadent a latere tuo mille, et decem millia a dextris tuis; ad te autem non appropinquabit.


Come scrive mirabilmente Mons. Viganò "Non lasciamoci sedurre dall’apparente ineluttabilità del male: Satana è l’eterno sconfitto, sia che cerchi di distruggere la Chiesa di Cristo – roccia incrollabile per le stesse parole del Salvatore – sia che si accanisca su quel che rimane dell’umano consorzio".

Il great reset ci sarà, ma a premere Ctrl-Alt-Canc non sarà la zampa alata del dragone o del leone con l'artiglieria che sfoderano minacciosamente per distrarre chi si impressiona dal loro esser bestia e niente più.

Un altro pastore fuori dal coro ha detto...

UNA CAMPAGNA DI PREGHIERA PER LA LIBERAZIONE DALLA PANDEMIA NELLA CONVERSIONE DEI CUORI
LA PROPOSTA DI MONS. CAMISASCA

Ai preti, diaconi, religiosi, laici della nostra Chiesa
A tutti gli uomini e le donne di buona volontà

Cari fratelli e sorelle,
cari amici,
da più di un anno ormai siamo attraversati da una terribile pandemia, che assume volti sempre nuovi e misteriosi. Essa scuote le nostre esistenze, ci segna con la malattia e la morte, spesso lontana e isolata, di molti nostri famigliari e amici. Ci allontana gli uni dagli altri. Ha obbligato la chiusura di tante nostre imprese.
Ha allontanato i nostri ragazzi dalla scuola e dai loro amici. Ha provocato nuove, gravi povertà. Ha creato disagi psichici di gravissima portata che necessiteranno di lungo tempo per poter essere curati. Soprattutto ha indebolito la nostra speranza. Per molti, purtroppo, tutto ciò ha rappresentato una ragione sufficiente per allontanarsi dalla vita quotidiana della Chiesa, dalla catechesi, dalla celebrazione eucaristica.

Non sappiamo quando questa pandemia terminerà. Ora sta passando di mutazione in mutazione. Speriamo che le vaccinazioni, che hanno subito rallentamenti, possano in futuro essere decisive.

Durante questi mesi abbiamo assistito al lavoro intenso e talvolta eroico di moltissimi medici e operatori sanitari, all’assistenza di tanti famigliari. Abbiamo goduto della preghiera di molta parte del popolo cristiano, in primo luogo del Papa, che ci ha spinti a confidare in Dio.

Accanto a tutto questo, si è insinuata nelle nostre menti una forma subdola di materialismo ateo che ci ha fatto rivolgere alla scienza come all’unico approccio possibile per l’affronto del male.
Mentre rinnoviamo il nostro grazie agli scienziati e ai ricercatori e li invitiamo a continuare nella loro opera, siamo assieme consapevoli che la scienza non detiene le chiavi ultime della vita: esse stanno in Dio, nostro Padre, che segue, guida e corregge la nostra esistenza. Benché Egli non sia l’origine del male, in questo mondo imperfetto, segnato dal peccato e dalla morte, Dio si serve del male per la nostra conversione, per richiamarci a ciò che è essenziale, a ciò che resta, alla vita che non finisce.

Chiediamo perciò a Lui, con animo filiale e insistente, la conversione dei nostri cuori e delle nostre giornate per ottenere dalla sua misericordia la fine della pandemia. Preghiamo al mattino e alla sera, in ogni famiglia e comunità, attraverso l’intercessione di Maria Santissima e di san Giuseppe, affinché cessi questo male e sia rinnovato il bene nella nostra terra e nelle nostre vite.

Suggerisco una preghiera che, per la sua brevità ed essenzialità, può essere recitata da soli o assieme a famigliari ed amici, appena alzati, prima di dormire o all’inizio del pranzo e della cena.

PER LA LIBERAZIONE DALLA PANDEMIA NELLA CONVERSIONE DEI CUORI

A Te, Signore Onnipotente e Misericordioso,
rivolgiamo la nostra supplica:
allontana da noi il peccato
che ha fatto entrare la morte nel mondo.
Conduci a te i nostri cuori
e liberaci dalla pandemia che affligge le nostre esistenze
e quelle di tanti nostri fratelli e sorelle.
Ridonaci la gioia dell’incontro,
la fatica del lavoro,
la certezza della vita che non finisce.
Riaccendi in noi la sete e la gioia per i sacramenti
della Riconciliazione e dell’Eucarestia.
Aiutaci ad essere vicini a chi soffre.
Guarisci i nostri malati,
assisti in modo particolare i nostri ragazzi e le loro famiglie.
Dona a tutti la conoscenza di Te, Padre Creatore,
del tuo Figlio Salvatore
e dello Spirito Santo Consolatore.
Per l’intercessione di Maria Santissima
e di san Giuseppe, patrono della Chiesa,
ottienici presto questa grazia
che ti chiediamo con animo fiducioso e filiale.
Gloria al Padre… (3 volte)

+ Massimo Camisasca

Reggio Emilia, 4 marzo 2021

https://laliberta.info/2021/03/04/pandemia-campagna-di-preghiera-lanciata-da-camisasca/

Anonimo ha detto...


Un manifesto politico, dal tono piuttosto violento. Da un vescovo non ci si attenderebbe qualcosa di diverso? In fondo, non dice nulla che non sapessimo o non sospettassimo già, ad essere onesti, sulla situazione politica attuale. Appunto
dal Pastore di anime si vorrebbe quel "taglio" trascendente, tipicamente cristiano,
che da un lato ti richiama ai tuoi doveri e alle tue mancanze dall'altro ti apre il cuore alla speranza ultraterrena. Non che anche un vescovo non debba parlare di politica, quando è necessario; ma non dovrebbe appunto farlo sempre in un certo modo, quello del Pastore di anime non dell'uomo di parte, soprattutto nel linguaggio che usa?
Lo "stile" di mons. Viganò sembra mutato, rispetto ai suoi interventi iniziali, come se si fosse indurito.

Anonimo ha detto...

Sto rileggendo il prezioso volume di Léon de Poncins, Christianisme et F. M., Editions de Chiré, 1975.
Scrive Leone XIII, dopo avere esposto le tesi dei naturalisti e i loro piani, nell'Enciclica Humanum Genus:

Certes dans un plan si insensé et si criminel, il est ben permis de reconnaitre la haine implacable dont Satan est animé à l'égard de Jésus-Christ et sa passion de vengeance. (pag. 189).
Certo in un piano così insensato e così criminale, è ben permesso di riconoscere l'odio implacabile di cui Satana è animato riguardo a Gesù Cristo e la sua passione di vendetta.

Citazione attualissima. Così come tutta l'Enciclica di Leone XIII.
Invio il mio Angelo Custode a Mons. Viganò per ringraziarlo del suo stupendo intervento.

Anonimo ha detto...

Lo "stile" deve adeguarsi agli eventi. Gli eventi non consentono interventi allo zucchero filato.
Forse le dispiace che Mons. Viganò, fra le altre cose, abbia smascherato le false "opposizioni"?

Anonimo ha detto...

Pensavo che i ristoranti fossero chiusi la sera anche in zona gialla, ma non è così.
A Sanremo c'è il festival e un ristorante apre anche la sera, ma per entrare bisogna presentare la tessera della Rai. Il covid c'è solo per i sudditi.
(video su RadioSavana)

Anonimo ha detto...

Sono i tempi che si sono induriti. Il peccato merita solo durezza, altrimenti si lascia la porta aperta alla perversione dei cuori. Chiedo una preghiera per me, che lavoro nell'istruzione e sono circondato da colleghi atei e abortisti che cercano di pervertire le anime dei giovani. Aiutatemi con la preghiera a difendere i diritti di Dio... grazie di cuore.

Anonimo ha detto...

Camminerai sopra l'aspide, e sopra il basilisco: e calpesterai il leone, e il drago.

Perché egli ha sperato in me, io lo libererò: lo proteggerò, perché ha conosciuto il mio nome.
Alzerà a me la voce, e io lo esaudirò: con lui son io nella tribolazione, ne lo trarrò, e lo glorificherò. ( Salmo 90)

Dal commento di S.Agostino al salmo.

Sapete chi è il serpente; e sapete in qual modo la Chiesa lo calpesta e non ne è vinta, in quanto sta in guardia contro le sue astuzie. Credo che la vostra Carità conosca anche in qual modo egli sia leone e drago. Il leone aggredisce apertamente, il drago insidia di nascosto. Il diavolo possiede, come questi animali, e la forza e il potere. Quando erano uccisi i martiri, era leone inferocito; quando gli eretici tendono insidie, è drago che striscia. Hai tu vinto il leone? Vinci anche il drago! Non ti ha divorato il leone; non ti inganni il drago. Dimostriamo che era leone quando infuriava apertamente. Pietro, esortando i martiri, dice: Non sapete che il vostro avversario il diavolo vi gira intorno come leone ruggente, cercando chi divorare? Era leone e cercava di divorare agendo con aperta ferocia. In qual modo è drago che tende insidie? Per mezzo degli eretici. ... Il basilisco è il re dei serpenti, come il diavolo è il re dei demoni. E calpesterai il leone e il drago.

Anonimo ha detto...

@mic 13:20 Bene sui protocolli di cura più adeguati. Ma la Lega è intervenuta.

Armando Siri
Cure Domiciliari ancora un’altra vittoria!
Il TAR del Lazio annulla la nota AIFA in cui per le cure a casa ci si doveva accontentare di Tachipirina e “vigile attesa”.
Un’assurdità, considerato che i farmaci a disposizione ci sono e la malattia nella stragrande maggioranza dei casi si può curare.
Adesso basta alibi, chiederemo al Governo di avere finalmente un protocollo idoneo per far fronte alle necessità di coloro che mostrano già i primi sintomi.
In questo modo si potranno evitare almeno il 90% dei ricoveri e tornare finalmente alla normalità sapendo di affrontare una malattia che si può curare.
Grazie al Dottor Luigi Cavanna e a tutti i medici di famiglia e clinici che sono impegnati su questo fronte fin dall’inizio.
Adesso è ora di cambiare passo!

Anonimo ha detto...

https://www.laverita.info/il-tar-sconfessa-le-linee-aifa-per-curare-i-malati-a-casa-non-basta-la-vigile-attesa-2650901439.html

fabrizio giudici ha detto...

Bene la preghiera di mons. Camisasca, ma improvvido il riferimento alle vaccinazioni. Alla fine forse così fa più danno che bene?

mic ha detto...

Caro Fabrizio, l'ho notato anch'io...

Anonimo ha detto...

La cosa che continuo a chiedermi è come si possa ancora tollerare un'informazione televisiva che 24 ore su 24 semina ansia, paura, angoscia, terrore, panico, senza mai smettere. Eppure la maggioranza degli italiani continua a seguire con interesse i tiggì e i cosidetti "talk show." Non c'è stato, almeno per ora, almeno che io sappia, il rigetto dell'informazione terroristica che ci bombarda. Anzi, sembra che l'italiano medio sia in preda a una sorta di morbosa e masochistica bulimia da informazione sul covid. Su questo continuano a puntare i manipolatori mediatici. Su questo accecamento masochistico di gente contenta di farsi inoculare, per ore ogni giorno, dosi sempre più alte di informazione ansiogena e manipolatoria, invece di spegnere l'apparecchio televisivo, la più grande arma di manipolazione inventata dalla civiltà moderna.
Davvero gli dei accecano coloro che vogliono perdere.
Martino Mora

Anonimo ha detto...

Dovete essere ossere ossessivi.
La nevrosi eretta a virtù.
La riscossa degli incapaci a vivere.
Invidiosi di chi è pieno di vita.
Vorrei farvi notare che vi dicono apertamente che le varianti sono meno letali, ma fanno terrorismo comunque.
Vi dicono che la scuola deve essere in presenza, che in DAD si è perso tempo, ma la DAD ci sarà anche in futuro perché è una opportunità.
Vi creano dissonanza cognitiva e vi lasciano senza difese. Siete plastilina nelle loro mani. Non avete più neanche dignità umana.
Siamo oltre Orwell.
La sua la guerra è pace e la schiavitù é libertà è niente in confronto.
5 marzo 2021. Un anno fa chiudevano le scuole. Oggi sappiamo che le hanno chiuse per sempre.
E voi festeggiate.
B.Selis

Covid, il distanziamento non vale più: come difendersi dal virus
In auto, a cena, in famiglia e in ufficio: le soluzioni da adottare per proteggersi. Il virologo Giovanni Di Perri spiega come bisogna comportarsi: «Bisogna essere ossessivi». 
https://www.lastampa.it/topnews/primo-piano/2021/03/04/news/covid-la-storia-del-distanziamento-non-vale-piu-come-difendersi-dal-virus-1.39981969

Anonimo ha detto...

anonimo 23,29, sarà fatto.

Une voix parisienne ha detto...

Une voix parisienne ou le bon sens est éloquent!
L'Abbé Philippe de MAISTRE sur la dictature sanitaire
https://www.youtube.com/watch?v=-4aAGb2drPM

Anonimo ha detto...

Sono tempi questi in cui vivere
è come lasciare messaggi in bottiglia,
in balia del mare.
Nella speranza che qualcuno li raccolga.

Anonimo ha detto...

Per fare questo vaccino indiano, il Covaxin, non sono state usate cellule umane derivate da aborti quindi da questo punto di vista si può considerare un vaccino 'etico'. Inoltre è di tipo 'classico' cioè 'a virus attenuato' e non è perciò di tipo mRNA e pare che abbia resgistrato poche rezioni avverse. Se arrivasse in Italia sarebbe una buona notizia.'

Vaccino, ecco come funziona Covaxin: il siero indiano efficace all'80%

https://www.ilmessaggero.it/salute/ricerca/vaccino_covaxin_come_funziona_quanto_e_efficacia_india_siero_ultime_notizie_news-5810742.html

Catholicus ha detto...

https://www.marcotosatti.com/2021/03/05/cosa-sa-o-ha-dimenticato-il-cardinale-wuerl-che-valga-2-milioni-di-dollari/

Bah! ha detto...

Ho avuto solo oggi il tempo di leggere l'intero articolo e debbo dire che il Beato Angelico non avrebbe saputo dipingere un quadro migliore .

+ Dal Vangelo secondo Luca 15,1-3.11-32 ha detto...

OMELIA

Con spregiudicatezza e superficialità il figlio parte dalla casa paterna perché vuol sentirsi figlio libero e non servo. Si sente ormai grande, autonomo, “posso fare quello che mi pare”, crede. Brama percorrere la sua strada di indipendenza, vuole vivere in piena libertà la sua vita, come ogni figlio che cresce. Si separa dunque dal padre perché si sente oppresso e schiacciato dall’ambiente familiare, o dall’impotenza della stessa figura paterna e dal bisogno di una libertà senza confini. Nella sua esperienza di autonomia, così bramata, però, il figlio disgraziatamente non sa organizzare la vita da uomo “libero”, si dimostra immaturo. Sperpera ogni cosa ricevuta in eredità dal padre, comportandosi in modo da perdere ogni possibilità di vita. Finisce nella miseria. È costretto a vivere non più nel decoro e nella dignità del figlio, ma come garzone, umiliato e asservito, privo delle più elementari necessità di mantenimento. Nell’ambiente giudaico non esiste cosa più vergognosa di pascolare i porci, di stare continuamente a contatto con gli animali impuri. Nel fondo dell’abisso una luce lo scuote. È il risveglio della coscienza, che non cessa di indicare un cammino. Allora ricorda la casa paterna e, con vergogna e pentimento, vi fa ritorno. Lì, per lui inaspettatamente, lo attende non il rimprovero o un meritato castigo, ma l’abbraccio del padre che mai lo ha dimenticato e che lo attende con amore misericordioso. Di fronte al padre il figlio sinceramente si riconosce infedele, come solo un figlio può fare, un figlio “colpito” dall’amore del padre che è stato offeso dall’ingratitudine. Il figlio ne sente tutto rimorso e dispiacere e ne soffre profondamente. E’ deciso. Si confessa al padre, in tutta verità: “Ho peccato contro il cielo e dinanzi a te”. Lui non cerca giustificazioni per ridurre la sua colpa, riversandola magari sugli altri. Ora è leale e non si vergogna di apparire un disgraziato, perché sa che il padre lo conosce e lo comprende. E’ convinto che il genitore lo accoglierà, nonostante la sua infedeltà. Il cuore del padre va al di là di ogni aspettativa. “Ti ho atteso…, da tempo atteso…, vieni nelle mie braccia”. Meravigliosa ma dal punto di vista umano sconvolgente la persona del padre. La può capire solo chi è povero e si lascia amare. Non sempre l’uomo è in grado di intendere i gesti del padre, il suo intenerirsi, il correre incontro a quello scapestrato, stringerlo al cuore e baciarlo. E’ incapace di accettare quelle braccia spalancate in un gesto smisurato di perdono e di resistere alla tentazione di rifiuto chi non ama e non perdona. La facciamo nostra come domanda umile al Padre celeste. Padre, per tutte quelle volte che abbiamo preferito le nostre strade, le strade del mondo alla tua… e alla fine ci siamo accorti che solo nella tua casa c’è non solo il pane ma anche il tuo calore, perdonaci. Facci ritornare dai crocicchi del mondo per rimanere con te, nell’amoroso abbraccio paterno.

(Padri Silvestrini)