Una delle piaghe dell'Islam. Le chiamano “spose bambine”, le piccole donne obbligate a un matrimonio con uomini più grandi di loro, che rischiano letteralmente la vita per via delle gravidanze precoci e che, ogni giorno, vedono negati i propri diritti: all’infanzia, a un’educazione, a una vita senza violenza.
Dhaka (AsiaNews) – A causa della pandemia in Bangladesh sono tornati a crescere i matrimoni infantili. Durante un seminario virtuale tenuto nei giorni scorsi tra gli operatori impegnati nella lotta a questa piaga è stato citato un dato che parla di un aumento del 13% delle spose bambine nel periodo segnato dal Covid-19. Un incremento che tocca un Paese già tra i primi 10 al mondo nelle statistiche sulla diffusione del fenomeno. Secondo un rapporto dell'Onu, in Bangladesh il tasso di matrimoni infantili (cioè quelli in cui almeno uno degli sposi ha meno di 18 anni) è al 51%. L'età legale minima per il matrimonio sarebbe fissata a 18 anni, ma vi sono alcuni casi in cui può scendere a 16.
Durante il seminario una sposa bambina di nome Arju Akter ha raccontato la sua storia: “Durante la pandemia mio padre, un lavoratore a giornata, ha perso il lavoro. Ha organizzato un matrimonio per me che andavo a scuola, nella settima classe. Non volevo sposarmi, ma non mi è stato possibile sottrarmi”. Ora che è sposata non frequenta più la scuola.
“Veder crescere i matrimoni infantili nonostante la loro fine sia uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile è molto triste”, ha dichiarato Chandan Gomes, responsabile operativo di World Vision Bangladesh. Secondo un sondaggio svolto da questa ong il 95% delle famiglie in Bangladesh si sono trovate ad affrontare difficoltà economiche a causa della pandemia, che ha fatto crescere la povertà nel Paese. “Come conseguenza molti genitori hanno combinato matrimoni per i loro figli”, ha spiegato Gomes.
Il deputato Rashed Khan Menon, presidente della Commissione per l'educazione, ha sostenuto che i matrimoni infantili erano diminuiti, ma ora c'è stata questa inversione di tendenza. Le cause, ha commentato, sono diverse: "Povertà, cultura sociale, sicurezza, presenza del lavoro minorile”. Menon si è impegnato a portare la questione all'attenzione del governo. “I matrimoni tra minori – ha aggiunto Shaheen Anam, direttrice esecutiva della Fondazione Manusher Jonno - sono una violazione grave dei diritti dei bambini, che li priva della possibilità di una crescita adeguata. Un genitore che pensa di far sposare un figlio minore deve trovarsi di fronte a un governo che glielo impedisce. Occorre adottare la politica della tolleranza zero”.
Nella piccola comunità cattolica del Bangladesh non avvengono matrimoni infantili grazie allo stretto controllo da parte delle autorità ecclesiastiche.
1 commento:
La pratica della "sposa bambina" l'ha inaugurata il Profeta Maometto (così si firmava nei suoi proclami), scegliendo come sposa (una delle sue tante mogli, per tacere delle concubine) la giovanissima Aiscia, quando aveva solo 9 anni. Il matrimonio fu consumato quando lei ne aveva 12, se non mi sbaglio. O 11.
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