Zelensky, prossimo birillo abbattuto dalla “Glasnost Trumpiana”
( di Pino Cabras )
"La demolizione di Zelensky da parte del presidente degli Stati Uniti va letta in modo unitario dentro un fenomeno politico più vasto. Fa parte di quell'enorme apocalisse informativa che interpreto ormai con la categoria di "Glasnost trumpiana", che ha già puntato la prua contro tutti i costosissimi apparati USA di influenza mondiale basati sulle "bugie di Stato" (Big Pharma, servizi segreti, soft power, giornalismo, scelte militari). Per una marea di carriere e intere filiere la prospettiva immediata è di essere rase al suolo.
La classe dirigente raccolta intorno a Trump ha deciso una gigantesca operazione di verità: alla verità vuole far fare il suo corso come a un fiume rimasto per troppo tempo compresso in alvei artificiali. La pura verità – esposta come una Wikileaks statale - riesce a fungere da "pars destruens" epocale, da solvente universale inteso a fare a pezzi il sistema circolatorio del globalismo, che era ormai corrotto come la più potente delle mafie, totalitario nell'ispirazione e fermamente intenzionato a distruggere la Russia letteralmente "a ogni costo".
Leggo ancora pazzesche esaltazioni di Zelensky da parte di molte persone ancora prigioniere dello specchio deformante che nascondeva la crudissima verità esposta da Trump: la guerra ucraina è - fra le altre cose - una delle più vaste e criminali operazioni di riciclaggio di denaro mai viste. L'attore a suo tempo lanciato dal miliardario mafioso Kolomoisky è stato poi usato, remunerato e rivestito come avatar eroico da pupari stranieri che avevano già colonizzato l'Ucraina in combutta con gli iper-nazionalisti locali per fare di Kiev la piattaforma di sabotaggio permanente della pace e l'avamposto militare della russofobia occidentale.
Con il passare degli anni il "Laboratorio Ucraina" si è dimostrato essere l’officina di un progetto più vasto mirante a “ucrainizzare” l’Europa: quel che all’inizio si vedeva solo in Ucraina e in alcuni altri stati post-sovietici doveva poi estendersi come una metastasi politica a tutto il continente. Parlo di un sistema basato su un’intransigente politica anti-russa, sulla repressione violenta di qualsiasi formazione politica disposta a un buon rapporto con Mosca, sull’occupazione sistematica dei media e la creazione di un’intera rete di giornalisti e testate alle dipendenze dell’intelligence angloamericana, su apparati di censura animati da intenti di controllo totalitario, su una polarizzazione politica estrema disposta a sacrificare al riarmo ogni diritto sociale e ogni equilibrio economico. Un progetto che ora si staglia nitido nella sua essenza come una nuova prospettiva che tocca direttamente la vita di centinaia di milioni di persone, anche se la maggior parte deve ancora affrontare il terribile risveglio.
È molto curioso vedere tanti esponenti che definiscono “fascista” qualunque idea o personalità che non collimi con il progressismo post-obamiano ritrovarsi perfettamente organici a un regime transnazionale che “in nuce” è una «Operazione Barbarossa 2.0». E non è un caso che ci siano molte personalità tedesche ben coordinate con Londra a essere organiche a questo progetto di «sovversivismo dall’alto» su scala continentale, da Ursula Von Der Leyen, alla “Verde” Baerbock (che vuole dedicare in tempi rapidissimi 700 miliardi al riarmo) fino – udite udite – a Carola Rackete.
L’Amministrazione Trump ora devasta tutto quel che copriva questo congegno, che adesso si trova esposto come un imperatore nudo. Churchill diceva che ogni tanto l’America si fa il bidet alla coscienza, ma l’acqua la fa bere a noi. Lo schema si ripete anche in questo momento. Trump ha agio a dire: “ha stato Biden” e vuole sgravarsi delle gravissime responsabilità di Washington in questo sfacelo. Nella sua ottica, tutta la pessima immagine della “guerra civile” in seno alle élites occidentali può essere riassorbita, in funzione di un rimbalzo della potenza nordamericana da proiettare a fondo sulle corse pazze di questo secolo.
Trump, Vance, Musk & C. sgombrano il campo dai detriti per dedicarsi a nuove frontiere che genereranno altre tragedie e altre disuguaglianze. Le capiremo a fondo quando si bagneranno nel fiume della Storia. Nessuna cambiale in bianco a nessun potere imperiale. Impossibile però non vedere la portata delle novità.
Di certo l’Europa è già nella “modalità catastrofe”. Incredibile il panico dei vertici convocati da Macron. Ancora più incredibile il discorso con cui il sicario veloce dell’economia greca (e sicario lento dell’economia italiana) ora vuol trovare i fantastiliardi per la guerra, mentre dichiara all’Europarlamento: «Mi chiedete cosa è meglio fare ora? Io non ne ho idea, ma facciamo qualcosa.». Eh sì, il Sultano del Draghistan ha detto proprio così. Non ne ha idea, dice, non ha idea di che tipo di Stato potrebbe prendersi il compito, ma vuole bruciare pensioni, scuole e ospedali nelle fonderie dei nuovi missili.
E poi c’è Giuseppe Conte, il quale dichiara che «Trump, con ruvidezza, ha smascherato la propaganda bellicista dell'occidente. Ha detto quel che dicevamo da tre anni, cioè che sperare in una sconfitta militare della Russia era irrealistico.» No, Conte. Nel 2022 il tuo partito votava per la fornitura d’armi e partecipava allo show di Zelensky e attaccava me e pochi altri che votavamo contro e proponevamo un altro ruolo per la Repubblica italiana. Noi non aspettavamo Trump, per vedere le maschere già cadute. Ciò detto, il tempo dei trucchetti verbali è finito. Chi vuole davvero un popolo sovrano non ha più alibi".
37 commenti:
La caduta nella polvere dei comici prestati alla politica?
In Italia abbiamo ex comici anche in TV.
Oserei dire che la tragedia Ucraina è stata la tragedia del tanto strombazzato mondo al passo dei tempi. Il cretinismo occidentale ha travolto l'Occidente. Bugie a valanga hanno raccontato tutti i reggitori dei popoli occidentali. Balle e propaganda. Propaganda e balle. Ballisti per nascita, formazione, professione e carriera. Oggi il mondo capisce che una menzogna ripetuta non diventa verità, ma un nodo scorsoio che strangola i passaparola delle balle ripetute. Vergogna somma.Questo è il grande insegnamento mondiale che discende dalla tragedia Ucraina. Ma queste menzogne si son trasformate in un virus che rischia di infettare il mondo intero. Che vergogna massima per l'Europa cristiana! E tutti i giovani morti ammazzati? Canaglie! E noi abbiamo dato armi e soldi per aiutare l'Ucraina...a morire. Solo idioti impotenti avrebbero potuto commettere questa montagna di errori gigantesca.
m.a.
... ma vuole bruciare pensioni, scuole e ospedali nelle fonderie dei nuovi missili.
Lo faranno. Non si daranno mai per vinti. Il loro istinto si identifica con quello dei franchi tiratori, senza pero il coraggio degli autentici franchi tiratori.
Yossi Eli: The incident in the Old City. The police suspect it is an event motivated by hatred of Christians (Christophobia). The woman, a Jew, was seriously injured and taken to the hospital, where she is still being treated. According to the suspicion, the suspect, who is also Jewish, thought she was a Christian and, according to eyewitnesses, shouted: "Christian, Christian," then pulled out an axe and stabbed her severely. Do you understand how dangerous this hatred of Christians is!!!!?
*News Center*
Hamoked
Un’Ucraina sempre più debole e isolata
Le parole di Trump trovano conferma nell’attuale scenario geopolitico. L’Ucraina, dopo due anni di guerra, si ritrova in una situazione di stallo militare, con l’esercito esausto e sempre più dipendente dagli aiuti occidentali, che iniziano a scarseggiare. L’offensiva di Kiev, sostenuta dai miliardi americani e dalla propaganda mediatica, ha mostrato tutti i suoi limiti: le linee del fronte restano pressoché immutate, mentre la Russia continua a consolidare le proprie posizioni.
A livello diplomatico, l’Ucraina è ormai in una posizione di debolezza evidente. L’Europa, schiacciata dai problemi interni e dai crescenti malumori sulle sanzioni alla Russia, sta progressivamente riducendo il suo sostegno. Negli Stati Uniti, con il ritorno di Trump, il vento sembra cambiare: la nuova amministrazione ha chiarito che non intende proseguire con la politica di finanziamenti illimitati e che una soluzione diplomatica è l’unica via d’uscita. Ma Zelensky, legato mani e piedi agli interessi di chi lo ha sostenuto fino a oggi, non può accettare di trattare con Mosca senza perdere definitivamente la sua credibilità.
... un articolo che fa pensare a quella povera donna mostrata in TV al festival di Sanremo. da Carlo Conti, anche lei vittima del diabolico intruglio....oltre che elogiare il suo indubbio coraggio, avrebbero dovuto denunciare i responsabili..ma non ci si può aspettare il coraggio della verità da chi va in TV
https://www.marcotosatti.com/2025/02/20/oncologo-di-fama-mondiale-aumento-terribile-dei-tumori-tra-i-sierati-a-mrna-slay-news/
Tutte le colpe sarebbero di Zelensky, che certamente di colpe ne ha parecchie. Ma non quella di non voler far partecipare il suo governo a trattative di pace con Mosca, visto che è stato proprio Trump a dirgli subito :"No, tu no". La pace deve esser decisa dal Direttorio russo-americano. Bene. Prevalgono sempre i rapporti di forza effettivi.
L ' aria che tira è però brutta, ricorda tanto quella del ritiro dall'Afganistan, fatte le opportune differenze. Il Wall Street Journal scrive che Trump sta svendendo l'Ucraina ai russi. Il WSJ, al contrario del New York Times, non è "woke".
Mi viene in mente quello che successe in Cambogia, al tempo della guerra nel Viet Nam. Anche con la Cambogia gli americani avevano un'alleanza e forinivano appoggio militare. Ma dopo il ritiro dal Viet Nam la Cambogia fu abbandonata a se stessa e fu travolta dai famigerati Khmer Rossi, milizie tra le più feroci mai esistite, quelli che in un solo giorno fecero evacuare la popolazione della capitale, sterminandone poi una buona parte, per ricostruire da zero secondo i canoni rivoluzionari (i loro capi si erano formati nelle Università francesi, dominate dalla sinistra).
Il capo del governo cambogiano, poi trucidato dai Khmer (cito a memoria), disse, secondo si è letto: "Ho fatto un solo grande errore nella mia vita, fidarmi degli americani".
Vedremo se Trump vuole solo far cadere lo scomodo Zelensky e sostituirlo con un altro esponente del governo ucraino, oppure vuole davvero "svendere" l'Ucraina ai russi (= accettare le condizioni di pace volute dai russi pur di chiudere alla svelta la guerra). Forse si attuerà una via di mezzo, un pasticcio indecoroso ma utile ai disegni delle due Superpotenze.
Mi sembra impossibile che commetta un errore così grande.
Quasi tutti i commenti si concentrano con maligna soddisfazione sul destino infelice che attende ora Zelensky, messo al bando in modo brutale da Trump (diplomazia del cow-boy, alla John Wayne, potremmo chiamarla). Ed estendono il giudizio negativo su Zelensky, per molti aspetti meritato, all'intero popolo ucraino, come se fosse un popolo di artisti di varietà, buffoni, comici da strapazzo, mercenari al soldo dello zio Sam.
Nessuno fa notare che gli ucraini hanno combattuto valorosamente per tre anni contro un nemico assai più potente. Certo, sono stati aiutati dall'Occidente, Americani in primis. Ma sul campo c'erano comunque loro a morire. Hanno confermato qualità militari emerse già in passato, sin dal tempo delle Repubbliche cosacche. Chi combatte valorosamente e contro un nemico più forte merita rispetto. Non merita di esser adesso trattato nel modo in cui lo sta trattando Trump.
Inoltre, nessuno fa notare che gli ucraini hanno combattuto soprattutto per se stessi, perché vogliono essere una nazione indipendente e sovrana, aspirazione legittima. Hanno fatto degli errori, anche gravi, lasciandosi prendere da un'ambizione smodata, non rendendosi conto che la Russia mai avrebbe accettato di perdere la Crimea e il Donbass, e non capendo che la pace andava ricercata subito, dopo i primi mesi di guerra (anche se ci mancano sicuramente dettagli importanti su quello che è veramente successo in occasione delle trattative fallite nel 2022).
Ma gli errori, chi non ne fa? Dipende poi dai rapporti di forza se te li fanno pagare o meno.
La realtà è di una semplicità disarmante.
Gli Usa avevano deciso di fare guerra alla Russia fino all'ultimo ucraino. E avevano aizzato l loro servi europei (Draghi in primis) contro Putin.
Eletto un nuovo presidente degli Usa ed entrato in carica il suo nuovo governo, gli americani hanno cambiato idea e ora vogliono trattare la pace con Putin.
In Ucraina è già previsto il cambio di burattino, che non sarà più il comico talmudico che ballava desnudo, ma forse qualcuno leggermente più rispettabile, e la pace si farà.
I governanti europei hanno una sola possibilità: adeguarsi.
Non sarà troppo difficile, hanno il servilismo nel sangue.
Game over.
Martino Mora
Com'era? Mutatis mutandis.
È finita per questo imbecille di Zelensky. O per lo meno, è finita se non si mette in testa di aver perso la guerra e accettare il ruolo da perdente. Perché è così, quando vuoi andare avanti fino alla vittoria alla fine se perdi sono cazzi amari. Amarissimi!
Avrebbe potuto ottenere accordi migliori per il suo popolo qualche mese dopo il febbraio 2022, ma ha preferito andare avanti e buttarsi a testa bassa verso il baratro. Gli hanno fatto credere che lo avrebbero sostenuto a oltranza, gli hanno fatto toccare con mano la celebrità occidentale facendolo partecipare a ogni evento: cinematografico, talk show, premiazioni, interviste nei tg nazionali all'ora di punta, perfino a Sanremo è arrivato a fare propaganda di guerra. Ve lo ricordate il casino che venne fuori in Italia?
Gli hanno fatto credere che sarebbe riuscito nell'impresa di battere la Russia, roba nella quale hanno fallito personaggi come Napoleone e Hitler. È finito per fare la stessa fine di Napoleone e Hitler. Ma mentre questi ultimi due avevano qualche possibilità di vittoria, l'imbecille di Kiev, di possibilità, non ne aveva nemmeno mezza sin dall'inizio.
Trump ne dice di cavolate, a migliaia. Ma quando dice che Zelensky è un comico e un dittatore ha ragione da vendere. Comico perché lo è nella sua natura, dittatore perché ha messo fuori legge chiunque potesse ostacolare il suo potere: stampa, opposizione fino ad arrivare prima a eliminare le elezioni, poi a rifiutarle. Se non è dittatura questa ditemi voi quale sarebbe la dittatura.
In ogni caso la storia ci insegna che come tutti i fantocci Usa, anche Zelensky è arrivato al capolinea. La differenza tra Trump e i guerrafondai democratici sta solo nel fatto che Trump ha accelerato il fatidico evento. Ma se ci fossero stati gli altri, sarebbe solamente stata questione di tempo. Avrebbero fatto lo stesso. Resta il fatto che in questo momento, gli alcolisti anonimi dell'UE, dovrebbero stare in una posizione ancora vacante: quella di prendere Zelensky e dirgli che il suo tempo è finito. Convincerlo ad accettare le elezioni (che perderebbe!) per facilitare un accordo di pace. Zelensky avrebbe salva la pelle e l'UE una voce in capitolo.
Invece si ostinano a difendere colui che ha rifiutato ogni tipo di negoziato, arrivando a metterlo financo nero su bianco in un decreto presidenziale. Continuano a stare dalla parte della guerra e, cosa incomprensibile, dalla parte degli sconfitti. Pensateci bene: questi strateghi volevano sconfiggere la Russia di Putin e Lavrov che è riuscita a dettare le regole anche contro gli Stati Uniti d'America...
Questa è la realtà, il resto è propaganda. Manco propaganda di guerra, ma propaganda da alcolisti anonimi...
T.me/GiuseppeSalamone
Se uno volesse bene veramente agli ucraini si rallegrerebbe assai della piega che ha preso la situazione con Trump e Putin che cercano la pace. Se uno volesse bene non solo agli ucraini ma anche ai russi europei italiani americani non farebbe sterili polemiche su coloro che cercano pace , ma le farebbero su inglesi e francesi che la guerra vogliono continuare .
"Sterili polemiche" contro chi cerca la pace?
C'è pace e pace. Tutti sono concordi nel dire oggi che la pace di Versailles, nel 1919, è stata pessima perché ha voluto umiliare la Germania, cui era stata imposta la resa incondizionata. Questa pace mal fatta sarebbe poi stata una delle cause profonde della II guerra mondiale.
Quindi: la pace va bene, ovviamente. Bisogna però vedere come viene fatta, quali sono i termini concreti. Se Trump davvero è disposto a "svendere" l'Ucraina ai russi pur di arrivare rapidamente alla pace, questo oltre che ingiusto, sarebbe un grave errore, che in un secondo tempo avrebbe conseguenze negative anche per l'America.
Chi parla di "sterili polemiche" non sa evidentemente nulla della storia di Russia e Ucraina e nulla intende dei risvolti militari e diplomatici della questione.
Il premier inglese, Starmer, ha appena fatto la proposto dell'invio di 30.000 soldati europei non Nato come forza di pace che separi russi e ucraini una volta ottenuto il cessate il fuoco. Non sembra la proposta di uno che ha intenzione di continuare la guerra.
C'è un'enorme menzogna che aleggia sul tema: che sia stata la Russia ad aggredire l'Ucraina. Ci vogliono far dimenticare il colpo di stato di Maidan 2014, voluto dagli USA attraverso l'USAID e le associazioni di Soros. Ci vogliono far dimenticare che la NATO si era impegnata con la Russia, nel 1991, a non allargarsi ad est, in cambio del consenso della Russia alla riunificazione tedesca. Ci vogliono far dimenticare l'aggressione dell'Ucraina alle regioni abitate da russi del Donbass che chiedevano autonomia e la possibilità di continuare a vivere e parlare, studiare in russo. Ci vogliono far dimenticare che l'Ucraina ha bombardato per mesi la popolazione russofona, ha torturato, massacrato, ucciso, rapinato in quelle regioni. I morti civili causati dall'Ucraina nel Donbass dal 2014 in avanti sono tra i 14.000 e i 20.000. L'Operazione Militare Speciale è stata decisa da Putin in seguito alle richieste d'aiuto dei russi del Donbass, che altrimenti sarebbero stati massacrati dagli Ucraini.
Tra i molti testi che narrano le nefandezze degli ucraini contro russi, russofoni e filorussi nel Donbass, ma anche a Odessa (citta russa, fondata dai russi ed eretta da architetti italiani), si consiglia Enrico Vigna, "Ucraina, Donbass. I crimini di guerra della giunta di Kiev", Zambon Editore, testo terribile per le foto dei massacri ucraini.
Struggente il volume fotografico del bravissimo fotoreporter Giorgio Bianchi, "Donbass Stories. Otto anni di guerra civile in Ucraina, da Maidan ai giorni nostri". Edito da Meltemi.
Ristabiliamo la verità.
Silente
La Russia è stata fortemente provocata ma l'aggressione c'è stata: un'operazione militare in grande stile diretta ad occupare tutta l'Ucraina, completamente fallita nel suo obbiettivo iniziale.
In quanto ad atrocità non credo che i russi a loro volta debbano andare a scuola di qualcuno in materia.
Per la precisione: l'accordo (solo verbale) a non espandere la Nato ad Est i russi l'avevano preso con gli americani, non con la Nato, la cui dirigenza non conta nulla, non ha mai contato nulla.
In un discorso a Philadelphia l'arcivescovo uniate (cattolico) di Kiev ha ricordato che nelle zone dell'Ucraina occupate, i russi perseguitano le altre religioni e in particolare i cattolici ucraini di rito greco, dichiarati fuori legge. Beni sono stati ampiamente confiscati, chiese distrutte. Ci sono state anche uccisioni di sacerdoti.
Siamo tornati alla politica di Stalin nei confronti della Chiesa Uniate, a quanto pare.
Fonte: articolo su LifeSiteNews.
Trump ha dato scacco matto all'Unione Europea:
L'UE o accetta di essere il grande paria internazionale che la situazione dimostra che è
o deve fare qualcosa, ma cosa può fare un'élite politica effeminata e sodomita? Se decidono di fare qualcosa, qualunque cosa decidano, non faranno altro che peggiorare la situazione.
Nella storia, l'unico paese che è stato contemporaneamente nemico della Russia e degli Stati Uniti è stata la Germania nazista di Hitler. Ora l'Unione Europea, quasi tutta l'Europa, si trova nella stessa situazione di Hitler.
"La Russia è stata fortemente provocata ma l'aggressione c'è stata: un'operazione militare in grande stile diretta ad occupare tutta l'Ucraina, completamente fallita nel suo obbiettivo iniziale".
Se l'obiettivo fosse ocuparem tutta l'Ucraina, la Russia farebbe una guerra totale, non una operazione speciale militare.
Cerca l'espansione della nato...
Le promesse della Nato di non espandersi verso est. Parole rinnegabili (A. Puccio)
https://www.farodiroma.it/le-promesse-della-nato-di-non-espandersi-verso-est-parole-rinnegabili-a-puccio/
Temo che l'ignoranza della storia inizi purtroppo dagli attuali inquilini della Casa Bianca.
Dal canto suo Putin , da studioso di storia qual'e', ha gia' riscritto la storia a modo suo e, godendo della sua posizione di autocrate , ha imposto la sua versione della storia a tutte le scuole della federazione russa.
Forse quando si parla di bolla di disinformazione russa ci si avvicina pericolosamente alla verita'.
Attaccano Trump ma l’unica alternativa è la sconfitta
Politici e giornalisti non vogliono rendersi conto che non c’è (non c’è mai stata) possibilità di vincere la guerra a Kiev. Per cui è meglio arrivare alla tregua il più in fretta possibile per evitare ulteriori morti e distruzioni.
• I pm: «Va assolto». Invece i giudici condannano Delmastro. La Meloni gli fa scudo.
• Il Csm boccia le nomine di Lo Voi: non motivate (e quasi solo di sinistra).
• Fine vita, un tavolo segreto dietro le scintille lombarde.
Era solo una "operazione militare speciale"?
E che significa? Intanto, un vasto attacco aria-terra-mare senza dichiarazione di guerra. Se poi uno si studia le carte, cioè analizza le direttrici di questa (ipocrita nella dizione) "operazione militare speciale", può accorgersi che si articolava simultaneamente su ben quattro direttrici (Kiev, Karchov, Donbass, Odessa). E se questa non era una campagna concentrica per occupare tutta l'Ucraina, cos'era allora?
L'occupazione di Kiev era un obbiettivo prioritario. Per aver successo, le truppe speciali russe avrebbero dovuto occupare in poche ore una grande aeroporto militare vicino a Kiev. Una volta occupato, sarebbe cominciato subito un ponte aereo che avrebbe portato truppe scelte per avanzare verso Kiev. Contemporaneamente colonne corazzate russe si dirigevano verso la capitale ucraina. Pare ci sia stato anche un tentativo fallito di ammazzare Zelensky. Ma gli ucraini aspettavano i russi, i quali ci misero tre giorni di feroci combattimenti ad occupare l'areoporto, invece di poche ore. Nel frattempo gli ucraini avevano fatto saltare tutti i ponti delle strade che portavano a Kiev. Così le colonne russe rimasero bloccate sulle strade, subito oggetto di devastanti attacchi con i droni e di pattuglie ucraine notturne, che le decimarono. Grazie alla tecnologia americana (compresa quella di Musk) gli ucraini poterono individuare i vari Stati maggiori delle unità russe ed eliminarli con droni e/o missili (si capisce dalle notizie che davano frequenti morti di generali russi in quei giorni). Questo fatto gettà l'armata russa nel caos, saltarono anche i rifornimenti, compresa l'intendenza.
Il caos fu tale che ci misero due o tre giorni i russi per ordinare alle loro colonne superstiti di disperdersi nei boschi.
A sud i russi occuparono Kherson ma l'avanzata su Odessa fu bloccata, sia in terra che in mare.
INsomma, chiamiamo le cose con il loro nome. Fu guerra in piena regola e senza dichiarazione di guerra. Anzi, Putin aveva ripetutamente detto, nei giorni precedenti, che le manovre russe in corso erano solo esercitazioni.
Lo shock fu grande in Europa sia perché si era convinti che Putin non avrrebbe mai fatto una cosa del genere, sia perché per la prima volta dalla fine della II gm la guerra riappariva in Europa imposta come mezzo legittimo per risolvere le contese tra Stati. Si ritornava al passato dunque, stabilendo un precedente pericoloso.
Trump fa bene a dire che la guerra è cominciata prima del 2022 e chi ci sono colpe anche da parte degli ucraini. Farebbe però malissimo a "svendere" l'Ucraina attuale ai russi, anche per una questione di dignità per una superpotenza come l'America, che ha incoraggiato gli ucraini nel loro acceso nazionalismo e trascinato gli europei ad impegnarsi con gli aiuti in questa guerra.
Sarebbe un grave errore dare ai russi un'impressione di debolezza o di volersi addirittura sganciare dall'Europa.
Anche se la Nato dovesse rimanere, gli Europei dovrebbero comunque rivedere certe posizioni. La domanda è questa: gli USA si impegnerebbero direttamente in una futura guerra per difendere l'Europa contro un ipotetico attacco russo? I dubbi sono forti. La deterrenza è un conto, entrare direttamente nella guerra vera un altro.
Agli inizi degli anni Cinquanta, quando ci fu la crisi per Trieste italiana, con morti e feriti a aTrieste, Tito, capo comunista della Jugoslavia, mobilitò le sue truppe al confine con noi. Il governo italiano (Pella, democristiano) rispose con uguale mobilitazione da parte nostra. Ci fu un momento di forte tensione e gli americani si interposero con le truppe che avevano tra Vicenza e Verona. Perché ricordare questi fatti? Perché tanti anni dopo, Cossiga, al tempo giovane deputato DC, disse che gli USA avevano informato i sovietici che comunque non avrebbero usato le armi atomiche per difendere l'Italia da un eventuale attacco titoista. E non era chiaro sino a che punto si sarebbero impegnati con le truppe convenzionali.
«Nei primi anni Novanta, Clinton decise che l’Ucraina sarebbe entrata nella sfera d’influenza americana, ma invitò a procedere con cautela per non scatenare l’ira del Cremlino e le sue eventuali contromosse. Essendo un progetto di lungo periodo estremamente rischioso, l’inclusione dell’Ucraina nella Nato è stata perseguita da tutte le amministrazioni americane dopo Clinton, inclusa l’amministrazione Trump (2017-2021). Sotto Biden, il progetto ha ricevuto una brusca accelerazione che ha fatto precipitare tutto. Nel 2021 Biden ha firmato una serie di protocolli con Zelensky per la penetrazione militare degli Stati Uniti in Ucraina, pubblicati sul sito della Casa Bianca. Nel giugno, luglio e settembre 2021, la Nato ha organizzato tre esercitazioni militari in Ucraina. [...] Mary Sarotte, nel suo Not One Inch, si è soffermata sulla nota del 13 ottobre 1994 di Lake a Clinton (Sarotte è filo-Zelensky e ferocemente anti-Putin). [In essa si sosteneva che la Nato avrebbe dovuto inglobare i Paesi baltici e l’Ucraina] Il primo punto da fermare è questo: la Casa Bianca ha deciso di includere l’Ucraina nella Nato nel 1994. Nel summit Nato di Bucarest dell’aprile 2008, George W. Bush si limitò a ottenere il consenso degli europei a una decisione presa 14 anni prima da Clinton.»
Alessandro Orsini
Ma se alla Russia è ai suoi governanti gliene hanno dette di tutti i colori... Ringrazi V. Putin che ha guerreggiato questa guerra coi guanti bianchi. Se avesse copiato dagli aggressori della Serbia, l'Ucraina sarebbe già tutta russa da un pezzo, come deve essere.
Che lo stato profondo mondiale cerchi di agguantare la Russia e di esportare le schifezze che.ben sappiamo, delle quali coloro che occupano da decenni la Sede Petrina sono pure alfieri, non è un segreto.
Constato senza meravigliarmi che i sostenitori di UE, NATO, BIDEN e TEOCONS quassù fioriscono come le ortiche. Altro che Cattolicesimo (tradizionale)!
Laurentius, da quel che pubblico e dico penso sia chiaro da che parte sto (stiamo). Per quanto mi riguarda non sono russofoba, ma direi russofila con quel tanto di spirito critico che non guasta mai.
Poi càpita che ci sia qualche commento con visuali diverse; ma lo passo perché non siamo autoreferenziali e il confronto giova sempre per approfondire. Purtroppo tanti non li passo perché mi manca il tempo e l'energia per rispondere adeguatamente....
"Era solo una "operazione militare speciale"?
E che significa? Intanto, un vasto attacco aria-terra-mare senza dichiarazione di guerra. Se poi uno si studia le carte, cioè analizza le direttrici di questa (ipocrita nella dizione) "operazione militare speciale", può accorgersi che si articolava simultaneamente su ben quattro direttrici (Kiev, Karchov, Donbass, Odessa). E se questa non era una campagna concentrica per occupare tutta l'Ucraina, cos'era allora?"
Questa posizione ricorda quella dei giornali che affermano che la Russia stava combattendo con le pale e non aveva né carburante né cibo per i soldati...
Il fatto è che si parla di "operazione speciale" a causa del contingente minimo impiegato, come ha scritto il generale francese.
"Fino a prova contraria, la Russia non ha dichiarato una mobilitazione parziale e ancor meno generale delle sue forze per svolgere questa “operazione speciale”. Nell’ambito dell’operazione Z, finora ha utilizzato solo il 12% dei suoi soldati (professionisti o volontari), il 10% dei suoi aerei da combattimento, il 7% dei suoi carri armati, il 5% dei suoi missili e il 4% della sua artiglieria. Tutti osserveranno che il comportamento delle élite dominanti occidentali è, ad oggi, molto più febbrile e isterico del comportamento del governo russo, più calmo, più determinato, più sicuro e padrone di sé, della sua azione e della sua discorso. Questi sono fatti.
La Russia non ha quindi utilizzato le sue immense riserve (riserve che quasi non esistono più nell’UE). Ha molto più di una settimana di munizioni come dimostra ogni giorno sul campo. Non siamo così fortunati in Occidente dove la carenza di munizioni, l’obsolescenza dei principali equipaggiamenti, la loro insufficiente manutenzione, il loro basso DTO (Technical Operational Availability), l’assenza di riserve, la mancanza di formazione del personale, la natura campionaria dei moderni equipaggiamenti e molti altri elementi non ci permettono di considerare seriamente, oggi, una vittoria militare della NATO contro la Russia. Questo è il motivo per cui ci accontentiamo di una guerra “economica” nella speranza di indebolire l’orso russo.
Veniamo alla qualità della leadership militare della parte russa e confrontiamola con quella della “coalizione occidentale”.
Il 24 febbraio i russi hanno intrapreso urgentemente una “operazione speciale” preventiva, che ha preceduto di pochi giorni un assalto delle forze di Kiev contro il Donbass. Come va alla Russia? Il generale Delawarde fa un confronto con le forze NATO - https://www.maurizioblondet.it/come-va-alla-russia-il-generale-delawarde-fa-un-confronto-con-le-forze-nato/
L'obiettivo dichiarato dell'operazione militare speciale è sempre stato quello di smilitarizzare e denazificare l'Ucraina. Se l'obiettivo iniziale principale fosse stato quello di conquistare Kiev e tutta l'Ucraina, la Russia avrebbe impiegato una forza più grande per raggiungere il suo obbietivo.
Laurentius e Mic.
Il cattolicesimo c.d. "tradizionale" non è particolarmente noto per spirito critico; piuttosto è noto per la sua faziosità. E anche per la mancanza di approfondimento dal punto di vista storico e politico, a parte qualche eccezione. Mic rientra nell'eccezione e chi ancora cerca di ragionare con la sua testa gliene è grato. Il "politicamente corretto" non esiste solo a sinistra.
Nella storia il diritto e il torto spesso si incrociano malamente. Non dovrebbe esser difficile capire che i russi, pur avendo ragione nel reagire alla politica di accerchiamento stupidamente impostata e imposta dagli americani (e contro gli accordi verbali iniziali), a reagire anche con le armi, sbagliano a loro volta quando cercano di eliminare del tutto l'Ucraina come Stato indipendente (anche neutrale) cioè di occuparla tutta militarmente, cosa che risultava in modo evidente dal modo nel quale avevano impostato la loro campagna, posta sotto l'etichetta buona solo per i gonzi di "operazione militare speciale".
Né dovrebbe esser difficile capire che un conto è una "giusta pace", giusta nei limiti del possibile, altro conto una pace fatta in fretta svendendo l'alleato di ieri alla controparte. Se questo dovesse accadere, e speriamo non accada, sarebbe assai grave, anche per gli Stati Uniti.
Nel XXV Concilio mondiale del popolo russo, tenutosi nel 2024 sotto l'egida del Patriarcato di Mosca, il documento finale recita, tra l'altro: "Una volta conclusa l'Operazione militare speciale, tutto il territorio dell'attuale Ucraina dovrà rientrare nella zona di influenza esclusiva della Russia...."
Il contingente iniziale dell'invasione era di centomila uomini, come si può leggere:
Da settimane la comunità internazionale si chiede se, come e quando, potrebbe scoppiare un conflitto in Ucraina. La Russia ha ammassato alla frontiera con l’Ucraina 100 mila uomini e Biden risponde inviando 3 mila uomini in più nel cuore dell’Europa. Circa 2 mila soldati saranno inviati da Fort Bragg, nella Carolina del Nord, in Polonia e Germania. Altre mille saranno spostati dalla Germania alla Romania
I toni fra Mosca e Washington restano duri, ma intanto si sta assistendo a una intensa attività diplomatica che vede protagonisti non solo Russia e Stati Uniti, ma anche la Francia (Macron è presidente di turno del Consiglio Europeo), Regno Unito (Johnson, in disgrazia a casa, cerca visibilità sulla scena internazionale), l’Italia (Draghi ha parlato al telefono con Putin). «Una guerra in Ucraina non conviene a nessuno» - https://www.famigliacristiana.it/articolo/una-guerra-in-ucraina-non-conviene-a-nessuno.aspx
Quindi la Russia voleva conquistare tutta l'Ucraina con un contingente di 100.000 uomini? Basta questo per conquistare un territorio di 600.000 km2 difeso da un esercito di 250.000 uomini, armati fino ai denti dalla NATO? Qualcuno sciocco ancora crede che è stata appena una "guerra" tra Russia e Ucraina...
Quindi la Russia voleva conquistare tutta l'Ucraina con un contingente di 100.000 uomini? Basta questo per conquistare un territorio di 600.000 km2 difeso da un esercito di 250.000 uomini, armati fino ai denti dalla NATO?
Dopo aver protestato, lamentato e utilizzato tutti i mezzi per protestare contro l'espansione della NATO nell'Europa orientale, il colpo di stato di Euromaidan è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Rimaneva solo l'alternativa militare, scelta azzeccata. L'altra alternativa era continuare a negoziare con un'élite politica europea e americana perversa. Solo un analfabeta in geopolitica potrebbe credere a una simile alternativa!
Chi si presenta come il "paladino" del senso critico e dice simili assurdità, si distingue di più per il suo faziosità, poiché dimostra di non avere alcun senso critico, se non russofobia.
"Per la precisione: l'accordo (solo verbale) a non espandere la Nato ad Est i russi l'avevano preso con gli americani, non con la Nato, la cui dirigenza non conta nulla, non ha mai contato nulla."
Ritorno a questo commento per mostrare il brillante senso critico del commentatore anonimo.
Gli Stati Uniti sono il paese membro dominante nella NATO oppure no?
Chi è a capo della NATO?
Il cittadino non ha abbastanza senso critico per rendersi conto che ai russi questo non importa nulla; ciò che importa è che la promessa è stata fatta e che deve essere compita (Der Spiegel ha dimostrato l'esistenza di documentazione sull'accordo).
Poi dirà:
"Trump fa bene a dire che la guerra è cominciata prima del 2022 e chi ci sono colpe anche da parte degli ucraini. Farebbe però malissimo a "svendere" l'Ucraina attuale ai russi, anche per una questione di dignità per una superpotenza come l'America, che ha incoraggiato gli ucraini nel loro acceso nazionalismo e trascinato gli europei ad impegnarsi con gli aiuti in questa guerra".
La promessa fatta alla Russia sulla base della non espansione della NATO verso l'Europa orientale, non ha nessuno valore per l'Anonimo. Tuttavia, quando si tratta dell'Ucraina, sarebbe molto dannoso per la dignità di superpotenza americana "svendere" l'Ucraina ai russi.
Questo è puro e semplice faziosità, non ha alcun senso critico.
Giusto per stemperare: vado su Rai news e leggo che, secondo la stessa (non è dato sapere chi faccia i brevi articoli in tempo reale sui principali argomenti), in questo primo mese il nuovo Presidente degli USA avrebbe adottato misure "talora scioccanti", come quelle sul gender, sugli immigrati ecc. Si tratta di un commento al grande raduno in corso a Washington dei partiti conservatori nel mondo.
“Malgrado tutta la mia passione – scriveva il grande dissidente – non obietto alla separazione dell’Ucraina. Ma se si tratta veramente dell’Ucraina. Ora che nell’Ucraina Occidentale vengono abbattuti i monumenti a Lenin (e lo meritano!), perché gli ucraini occidentali più di tutti gli altri vogliono che l’Ucraina abbia proprio i confini leniniani, ossia quelli regalati alla stessa dal caro Lenin che, cercando di rabbonirla in qualche modo per la privazione dell’indipendenza, aggiunse ad essa territori che non erano mai stati ucraini, ossia la Novorossija (Russia del Sud), Donbass (per isolare il bacino del fiume Donets dalle influenze ‘controrivoluzionarie’ della regione del Don) e parti rilevanti della riva sinistra del Dnepr? (E Krusciov in un batter d’occhio “regalò” anche la Crimea.) Ed ora i nazionalisti ucraini difendono ferreamente proprio questi ‘sacri’ confini leniniani?”.
Arcipelago Gulag, parte 5, capitolo 2 (scritto nel 1968, pubblicato nel 1974):
Mi duole scrivere questo poiché sia l’Ucraina, che la Russia sono fuse nel mio sangue, nel mio cuore e nei miei pensieri. Ma i frequenti contatti amichevoli con gli ucraini nei campi di lavoro mi hanno mostrato quanto doloroso rancore essi nutrono. La nostra generazione non potrà evitare di pagare per gli errori commessi dai nostri padri. Marcare il territorio con il piede e gridare “Questo è mio” è l’opzione più semplice. È molto più difficile dire: “Chi vuole viverci, ci viva!”. Sorprendentemente, la previsione del marxismo secondo cui il nazionalismo sta svanendo non si è avverata. Al contrario, in un periodo di ricerca nucleare e di cybernetica, è per qualche motivo fiorito. E il tempo, che ci piaccia o no, di rimborsare tutte le cambiali dell’autodeterminazione e dell’indipendenza sta arrivando, fatelo voi stessi piuttosto che aspettare di essere bruciati sul rogo, annegati in un fiume o decapitati. Dobbiamo dimostrare che siamo una grande nazione non per la vastità del nostro territorio o per il numero dei popoli di cui ci prendiamo cura, ma per la grandezza delle nostre azioni. E con la profondità dei solchi tracciati dall’aratro che avremo lasciato dopo che quelle terre che non vogliono stare con noi si staccheranno.
Con l’Ucraina, le cose andranno in modo estremamente doloroso. Ma bisogna capire il grado di tensione che essi provano. Se per secoli è stato impossibile risolvere questo problema, ora sta a noi mostrare buon senso. Dobbiamo lasciare loro la responsabilità della decisione: federalisti o separatisti, a seconda di chi vincerà. Non cedere sarebbe folle e crudele. Più accomodanti, pazienti, coerenti ci mostreremo adesso, più speranza ci sarà in futuro di ripristinare l’unità. Lasciate che vivano questa nuova situazione, lasciate che provino. Presto capiranno che non tutti i problemi possono essere risolti attraverso la secessione. (Dato che in diverse regioni dell’Ucraina c’è una percentuale diversa di coloro che si considerano ucraini, coloro che si considerano russi e coloro che non si sentono né l’uno né l’altro, ci saranno molte difficoltà lì. Forse sarà necessario disporre un referendum in ogni regione e quindi garantire un trattamento preferenziale e poco invasivo per quelli che vogliono la secessione. Non tutta l’Ucraina nei suoi attuali confini sovietici è davvero Ucraina. Alcune regioni sulla riva sinistra [del fiume Dnepr] chiaramente propendono di più verso la Russia. Quanto alla Crimea, la decisione di Kruscev di consegnarla all’Ucraina è stata totalmente arbitraria. E che dire della Rutenia (Rossa) Carpatica? Anche questa servirà da test: mentre chiederanno giustizia per se stessi, come potranno gli ucraini essere carpazi russi?
Da una lettera in occasione della conferenza di Toronto sulle relazioni russo-ucraine, Harvard Ukrainian Research Institute (aprile 1981). Testo pubblicato sulla rivista Russkaya Mysl il 18 giugno 1981 e per la prima volta in Russia sulla rivista Zvezda, n. 12, 1993
Sono assolutamente d’accordo sul fatto che il problema russo-ucraino è uno dei principali temi dell’attualità e, certamente, di cruciale importanza per i nostri popoli. Eppure, mi sembra che la passione fanatica e il conseguente clima incandescente che ne deriva siano dannosi per la causa. (…) Ho più volte affermato e sto ribadendo qui e ora che nessuno può essere trattenuto con la forza, nessuna delle due parti deve ricorrere alla coercizione verso l’altra o verso la propria stessa parte, che rappresenti l’intero popolo o una qualsiasi piccola minoranza, laddove ogni minoranza contiene, a sua volta, una propria minoranza (…) In ogni caso l’opinione della popolazione locale deve essere riconosciuta e messa in pratica. Così, tutte le questioni possono essere veramente risolte solo dalla popolazione locale piuttosto che tramite le lontane argomentazioni avanzate nei circoli di emigrati, le cui percezioni sono distorte. (…) Trovo che questa feroce intolleranza nella discussione del problema russo-ucraino (fatale per entrambe le nazioni e vantaggiosa solo per i loro nemici), particolarmente dolorosa perché io stesso sono di origine mista russo-ucraina, sono cresciuto sotto l’influenza congiunta di entrambe queste culture e non ho mai visto né vedo tutt’ora alcun antagonismo tra di loro. Ho più volte scritto e parlato in pubblico dell’Ucraina e della sua gente e della tragedia della carestia ucraina; Ho molti vecchi amici in Ucraina; Ho sempre saputo che la sofferenza dei russi e degli ucraini era in entrambi i casi causata dal comunismo. Nel mio cuore, non c’è posto per un conflitto russo-ucraino, e se, Dio non voglia, le cose arriveranno alle estreme conseguenze, posso dire che mai, in nessun caso, né io né i miei figli ci uniremo a uno scontro russo-ucraino, non importa in che modo alcune teste calde possano spingerci gli uni contro gli altri.
Ricostruire la Russia. Testo scritto e pubblicato nel 1990. Indirizzato a ucraini e bielorussi
Separare l’Ucraina oggi significa spaccare milioni di famiglie e di persone: basti pensare quanto è mista la popolazione; ci sono intere regioni [in Ucraina] con una popolazione prevalentemente russa; quante persone ci sono che hanno difficoltà a scegliere a quale delle due nazionalità appartenere; quante persone ci sono di origine mista; quanti matrimoni misti ci sono (a proposito, nessuno ha finora pensato a loro come misti). Nella popolazione in generale non c’è alcun accenno di intolleranza tra ucraini e russi. Naturalmente, qualora il popolo ucraino dovesse davvero decidere per la secessione, nessuno avrebbe il coraggio di trattenerlo con la forza. Ma questo territorio è molto vario ed è solo la popolazione locale che può decidere il destino del proprio paese, della propria regione, mentre qualsiasi minoranza etnica che si è formata di recente su questo territorio deve essere trattata con la stessa non-violenza.
Con l’Ucraina le cose andranno in modo doloroso”. Firmato Solzhenitsyn. Una profezia che si sta avverando, https://www.aldomariavalli.it/2022/02/26/con-lucraina-le-cose-andranno-in-modo-doloroso-firmato-solzhenitsyn-una-profezia-che-si-sta-avverando/
Francamente non capisco se ci sono o ci fanno. E' ovvio che se Trump ha deciso che si fa la pace, che si dialoga con la Russia, che ne ha piene le p*lle di Zelensky e company, che si faccia di tutto per abbassare i toni. Quindi è normale, logico, direi lapalissiano che non si definisca "Aggressore" la Russia in una dichiarazione del G7, o che non si appoggino risoluzioni ONU di condanna di Mosca. Non mi sembra una cosa fuori dal mondo, o cosi assurda da meritarsi lo stracciamento di vesti a cui assistiamo in queste ore. Per di più la questione "Aggressore" e "Aggredito" è oggetto di dibattito da quando è iniziato questo conflitto. Putin è davvero aggressore o semplicemente ha reagito, dopo anni di pazienza, a manovre sospette (politicamente e militarmente) nel cortile di casa sua? E' vero o no che gli Ucraini si sono incaponiti a non voler dare autonomia alle regioni russofone? E' vero o no che hanno inscenato una "rivoluzione" per cacciare un presidente regolarmente eletto perché filo-russo? Siamo proprio sicuri che Mosca abbia aggredito e non si sia invece preventivamente difesa? Oppure le difese preventive valgono solo se le dispone Washington, tra l'altro sulla base di falsità?
Impossibile un'Ucraina libera (o neutrale), quando non abbiamo nemmeno un'Europa libera:
La Plutocrazia del Deep State spiegata bene
Come gli americani super ricchi controllano il governo degli Stati Uniti, e quindi quelli dei paesi vassalli dell’UE
https://www.maurizioblondet.it/la-plutocrazia-del-deep-state-spiegata-bene/
Replica.
Forse non riesco a spiegarmi bene. Non ho mai detto che Putin non dovesse intervenire militarmente, ho solo considerato negativamente il suo obiettivo di occupare tutta l'Ucraina e l'ipocrisia della "spedizione mil. speciale", etichetta appiccicata per motivi politici, perché il diritto internazionale vieta oggi le dichiarazioni di guerra. Sono due cose diverse. Hitler non era nel giusto quando si è incamerato i Sudeti, abitati in gran prevalenza da tedeschi? Però poi ha prevaricato quando l'anno dopo ha smembrato la Cecoslovacchia, pappandosi la Boemia e Moravia, cèche, ridotte a protettorato tedesco.
Il parallelo è da tener presente anche se scandalizza le anime belle, adesso adepte della nuova moda che si chiama "russofilia", ovvero portiamo l'acqua anche con le orecchie al nuovo padrone che si profila, questa volta da Est (ex Oriente lux, come è noto). Tra l'altro, usare l'aggettivo "russofobo" è scopiazzare l'uso di simili sinistri aggettivi, come "omofobo", "islamofobo"...Denota un atteggiamento mentale abbastanza chiuso, ideologicamente ristretto da parte di chi lo usa. Sarebbe meglio giudicare gli argomenti nel merito.
Dunque, solo centomila uomini erano troppo pochi per invadere tutta l'Ucraina? Io mi ricordo di aver letto che erano di più, con cifre che andavano da centocinquantamila a duecentomila. In ogni caso, non si tratta di quantità né del numero di km quadrati. È evidente che l'occupazione di Kiev con fuga o sterminio del governo Zelensky (che pare sia stato tentato) e di Karchov, unitamente a quella di Odessa, avrebbero dato un colpo mortale alla sopravvivenza dello Stato ucraino. Per conseguire questi obbiettivi non occorrevano soldati in gran numero, occorrevano truppe scelte e ben addestrate e una superiorità aerea assoluta, che consentisse ai carri armati di muoversi agevolmente.
È la molteplicità e valore strategico degli obbiettivi che dimostra il vero intento strategico dei russi.
Sembra poi che i miei critici non abbiano mai sentito parlare di quello che si chiama "errore di valutazione". Russi, anche ufficiali, presi prigionieri nei primi fallimentari giorni dell'offensiva, hanno dichiarato che era stato detto loro che gli ucraini non avrebbero combattuto, che li avrebbero accolti come liberatori della critica neonazista al potere etc. Tutte bugie derivanti da convinzioni errate del governo russo, pagate care sul campo di battaglia.
Le forze impiegate inizialmente da Putin erano in realtà sufficienti alla bisogna, un mix dei migliori reparti d'assalto con elementi meno addestrati. Non occorreva una mobilitazione generale, cosa lunga e macchinosa e non sempre efficace. La realtà è che i russi hanno sottovalutato il nemico, errore sempre gravissimo in guerra. Invece gli ucraini si sono battuti alla morte, facendogli vedere i sorci verdi. Questo, qualsiasi osservatore imparziale lo dovrebbe ammettere, non è un giudizio di valore ma una constatazione. Ciò dimostra che l'Ucraina non è riducibile al "guitto" Zelensky o alla parte corrotta del suo establishment. L ' esercito ucraino ha dimostrato di avere dei quadri di tutto rispetto e comandanti geniali.
L'insuccesso iniziale ha costretto i russi a successive mobilitazioni nazionali e non e a dipendere dall'estero per certe forniture di armi. Cioè: le perdite delle migliori truppe d'assalto nella fase iniziale devono esser state terribili, così Putin è dovuto ricorrere ai "mercenari", ai ceceni e infine persino ai nord-coreani, questi ultimi, pare, come carne da cannone. Ha arruolato anche i detenuti, una prassi russa tradizionale. Molte delle feroci battaglie urbane vinte dai russi, lo sono state con truppe di mestiere, professionisti della guerra.
Incidentalmente: nelle terre del Donbass sotto amministrazione russa è cominciata la persecuzione dei cattolici uniati, quelli di rito greco. Sarebbe troppo chiedere a Trump di contrastare questa deriva anticattolica nelle trattative di pace?
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