Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 11 gennaio 2022

Centinaia di manifestanti e Zemmour per difendere una statua dell'Arcangelo Michele

Nella nostra traduzione da Riposte Catholique le reazioni in Vandea alla richiesta avanzata dall’associazione ultra-laicista e anti religiosa Libre Pensée, nota per le sue battaglie legali contro i simboli religiosi, in nome della laicità. Lo scorso 16 dicembre il tribunale amministrativo di Nantes ha richiesto di abbattere la statua di “San Michele e il drago”, inaugurata nell’ottobre 2018 nella piazza antistante la Chiesa di Saint-Michel del comune di Les Sables-d’Olonne, in Vandea, nella Francia occidentale. Éric Zemmour si è messo al centro del dibattito. Leggevo che quando la Baviera stabilì che ci fosse un crocifisso negli uffici pubblici e i vescovi tedeschi protestarono, Zemmour scrisse un articolo riprendendo il clero. Abbiamo già avuto occasione di sottolineare l'impegno di Zemmour per ripristinare, come candidato alle presidenziali francesi, un autentico dibattito democratico su temi come la sicurezza, l'immigrazione e l'Islam, che contano davvero per i francesi. Per molti, Zemmour è l'ultima possibilità per la Francia di non diventare una nazione islamica o un “Libano in Europa” qui. C'è chi lo definisce un pied noir ebreo, ma comunque sempre meglio di un qualsiasi democristiano italico o modernista globalista.

Lo scorso 8 gennaio, dopo Châteaudun, Éric Zemmour, candidato presidenziale, si trovava a Sables d'Olonne per difendere la statua di San Michele Arcangelo, minacciata di rimozione a seguito di una sentenza del tribunale amministrativo di Nantes, dopo un ricorso del Libero pensiero di Vandea. Il Comune ha fatto appello, “in nome del buon senso”.
È in nome di questo stesso buon senso che Éric Zemmour è stato accolto in municipio dal sindaco Yannick Moreau e in seguito ha tenuto, sempre accompagnato da Philippe de Villiers, un incontro in cui ha elogiato il coinvolgimento dei Vandeani nella storia di Francia, l'audacia delle loro imprese, il successo industriale e le loro radici.
Fuori, una ventina di oppositori con striscioni, che assimilavano Zemmour a Pétain e cantavano l'Internazionale, sono stati letteralmente sommersi dalla massa dei sostenitori del candidato e dei manifestanti per la salvaguardia della statua che erano più di 500 in p.za Saint Michel, ai piedi del monumento.
La vicenda ha suscitato una mobilitazione generale in Vandea, dove in pochi giorni sono state raccolte più di 40.000 firme per la manutenzione della statua. Il comune sta ora valutando di far votare la popolazione sull'argomento. La diocesi (ancora) non pervenuta.
Eric Zemmour ha preso la parola dicendo: “La statua di San Michele è oggetto di vendetta da parte degli imbecilli. Sono qui per difendere le tradizioni e le radici cristiane millenarie di questa regione e di tutta la Francia […] Per distruggere un popolo, occorre distruggere queste radici. Volendo distruggere la storia della Francia, è la Francia che vogliono decostruire per meglio distruggerla. ”
Ha anche twittato “laicità, sì, certo. La rimozione delle statue e la distruzione della nostra civiltà cristiana, mai”. Ha poi cantato la Marsigliese con i militanti presenti, il che è inconsueto nel cuore della ribelle Vandea, quantunque i vandeani abbiano la loro Marsigliese. 
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

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