Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 15 gennaio 2023

Maria, a Cana, associata all'opera del Figlio

Bernardo di Chiaravalle diceva: "De Maria numquam satis". Il Vangelo di oggi ci offre spunti di meditazione che ci aiutano a porci con sempre maggior fiducia sotto la sua protezione (Sub tuum praesidium confugimus, Sancta Dei genetrix...). Vi invito a consultare la nota e a non perdervi altre luci da uno scritto prezioso [qui].

Maria, a Cana, associata all'opera del Figlio

Un protestante ha detto che la Madonna alle nozze di Cana non ha mediato perché nessuno glielo ha chiesto. Incredibile, come si possa essere così ciechi. Da una parte c'erano gli sposi che erano rimasti senza vino e dall'altra c'era Gesù che poteva risolvere il problema. Maria dunque ha mediato tra Gesù e gli sposi senza che nessuno glielo chiedesse perché ha visto il bisogno, ma il fatto che nessuno glielo abbia chiesto non significa che non abbia mediato. Quanto più medierà se qualcuno gli chiede qualcosa, tant'è vero che la Madonna è la Mediatrice universale di tutte le grazie.
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Di più; Maria non ha chiesto esplicitamente a Gesù di trasformare l'acqua in vino ma ha esposto a Gesù un bisogno sapendo che Gesù poteva risolverlo.
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Di più; Gesù ha detto: "Che ho io da fare con te, o donna?" nel senso che, come dice sant'Agostino, Gesù è Dio e la Madonna è creatura. Creatura si, ma eccelsa fra tutte le creature, sublime, Immacolata, piena di grazia, sempre Vergine, che non ha rifiutato nulla a Dio e quindi Gesù non rifiuterà nulla a lei che è sua Madre, Madre di Dio; anche se "Non ancora è venuta la mia ora". Cioè l'ora non era giunta di manifestarsi facendo miracoli ma cambia "la sua ora" perché sua Madre glielo ha, non esplicitamente, chiesto.
Questo miracolo, tra l'altro, manifesta quanto sia potente l'intercessione della Madonna, al punto da far cambiare i piani di Gesù. Gesù è onnipotente perché è Dio, la Madonna è onnipotente, non per natura, ma per grazia, nel senso che può ottenere da Dio tutto quello che chiede.
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Di più; la Madonna non lo ha certo fatto presente a Gesù perché Lei stessa volesse bere ma per gli altri.
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Di più; dicendo: "fate quello che vi dirà" ci fa capire l'importanza di seguire la parola di Gesù. 
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Di più; per l'intervento di Maria: "Così Gesù diede inizio1 ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui."
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Di più; con questo miracolo fatto per la mediazione di Maria, Gesù transubstanziando la sostanza dell'acqua in quella del vino mostra che potrà transubstanziare la sostanza del pane e del vino nel suo corpo e nel suo sangue, pur sotto le specie del pane e del vino che poi, con i miracoli eucaristici, mostrerà, anche visibilmente, che effettivamente sono il suo Corpo ed il suo Sangue.
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Questo miracolo delle nozze di Cana, che si commemora la seconda Domenica dopo l'Epifania, è così ricco di insegnamenti sul ruolo della santa Vergine, e non solo, che bisogna proprio essere accecati dall'eresia per non vederlo. (Franco Toscano)
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Nota di Chiesa e post-concilio
1. "Questo, a Cana di Galilea, fu l'inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui" (Gv 2,11) Il termine usato da Giovanni, non a caso, è ἀρχὴν e non possiamo fare a meno di collegarlo con Ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ λόγος del Prologo (In principio era il Verbo), che ci rimanda direttamente al Bereshit (בראשית in ebraico) il grande In principio della Genesi...
Inoltre le 6 giare (6 come i giorni della creazione) non sono di terracotta (materiale comunemente usato) ma di pietra: sulla pietra è stata scritta la legge di Dio. Di esse Giovanni esplicita il contenuto «due/tre» metrète, che corrisponde a quello delle מִקְוֶה mikvà pl. mikva'ot, le vasche usate per il bagno rituale purificatorio. Cana è parte di un processo che abbraccia tutta la storia di Israele e tutta la storia di Dio. Ed è quell'acqua della purificazione che Gesù trasforma in vino. A Cana non si consuma solo un matrimonio, ma si rinnova la creazione dell’universo, simboleggiato nel vino nuovo, quello della nuova creazione che ora ha avuto un nuovo inizio, in cui la purificazione è associata al sangue del Figlio. E dunque il vino è quello dei tempi messianici, quello che poi Gesù transustanzia nella quarta coppa del Cenacolo per anticipare il Calvario...

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Ed è così che si può volare alto... grazie!

Anonimo ha detto...

Lasciate perdere i protestanti, si fanno del male da soli anche se sono convinti di salvarsi comunque e quantunque.......il Signore ha sempre altri ed alti progetti.

Anonimo ha detto...

Quodcúmque díxerit vobis, fácite.

Anonimo ha detto...

Aqua eramus, vinum nos fecit

Anonimo ha detto...

Che il Signore abbia accettato l'invito e sia andato a nozze, a parte ogni significato mistico, è una conferma che egli è l'autore delle nozze. Sarebbero sorti taluni, di cui parla l'Apostolo, i quali avrebbero condannato il matrimonio (1 Tim 4, 3), considerandolo un male, una invenzione del diavolo, nonostante che lo stesso Signore nel Vangelo, alla domanda se fosse lecito all'uomo ripudiare la moglie per un qualsiasi motivo, abbia dichiarato che non è lecito, eccetto il caso di fornicazione. In quella risposta, se ricordate, egli sentenziò: L'uomo non divida ciò che Dio ha unito (Mt 19, 6).

Il Signore accettò l'invito alle nozze per consolidare la castità coniugale e rivelare il mistero dell'unione nuziale(S.Agostino)

E coloro che sono istruiti nella fede cattolica, sanno che è Dio che ha istituito le nozze, e quindi se l'unione viene da Dio, il divorzio viene dal diavolo. Se è lecito, poi, licenziare la moglie colpevole di fornicazione, è perché in tal caso la donna è stata lei la prima a non voler essere moglie, venendo meno alla fedeltà coniugale verso il marito. E non si può dire che siano prive di nozze quelle donne che consacrano a Dio la loro verginità, esse che occupano nella Chiesa un grado più elevato di onore e di santità; poiché anch'esse partecipano insieme con tutta la Chiesa di quelle nozze nelle quali lo sposo è Cristo.

Il Signore, dunque, accettò l'invito alle nozze, per consolidare la castità coniugale, e rivelare il mistero dell'unione nuziale. Lo sposo delle nozze di Cana, infatti, cui fu detto: Hai conservato il buon vino fino ad ora (Gv. 2,10), rappresentava la persona del Signore. Cristo, infatti, aveva conservato fino a quel momento il buon vino, cioè il suo Vangelo.

II DOMENICA DOPO L’EPIFANIA

Gv. 2,1-11 [Le nozze di Cana]

S.AGOSTINO

Tractatus 9 in Joann. post initium

Breviario Romano, Mattutino, Lezioni del III Notturno

Catholicus.2 ha detto...

Il terzo mistero dell'Epifania

Anonimo ha detto...

Nel deserto, Nostro Signore moltiplicò il pane, e a Cana, cambiò l’acqua in vino. Abituò così il palato dei suoi discepoli al suo pane e al suo vino, fino al tempo in cui avrebbe dato loro il suo corpo e il suo sangue. Fece loro assaggiare un pane e un vino materiali per suscitare in loro il desiderio del suo corpo e del suo sangue vivificanti. Diede loro liberalmente queste cose di poco conto perché sapessero che il suo dono supremo sarebbe stato gratuito. Gliele diede gratuitamente, anche se avrebbero potuto compragliele, affinché sapessero che non sarebbe stato chiesto loro di pagare una cosa inestimabile; perché anche se avessero potuto pagare il prezzo del pane e del vino, non avrebbero potuto pagare il suo corpo e il suo sangue.

      Non solo ci ha colmati gratuitamente dei suoi doni, ma ci ha anche coccolati con affetto. Perché ci ha dato gratuitamente queste cose di poco conto per attirarci, affinché venissimo a lui e ricevessimo gratuitamente quel bene così grande che è l’Eucarestia. Quei pezzetti di pane e il vino che ha dato erano dolci al palato, però il dono del suo corpo e del suo sangue è utile allo spirito. Egli ci ha attirati con questo cibo gradevole al palato per trascinarci verso ciò che vivifica la nostra anima. (…)

      L’opera del Signore raggiunge ogni cosa: in un batter d’occhio ha moltiplicato un po’ di pane. Ciò che gli uomini fanno e trasformano in dieci mesi di lavoro, le sue dieci dita l’hanno fatto in un attimo… Dalla poca quantità di pane, è nata una moltitudine di pani. Fu come al momento della prima benedizione: « Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra » (Gen 1, 28).

Sant'Efrem il Siro

Anonimo ha detto...

ngelo ha detto...
Con questo Gesù ci fa comprendere che Maria Lo spinge ad anticipare i tempi.
La sua missione materna è, da subito, quella di moltiplicare a dismisura i frutti magnifici del Sacrificio Redentivo di Cristo Signore.
Infatti, il mio vecchio arciprete spiegava il senso del testo come se Gesù avesse voluto venire a dire più o meno :"MA GUARDA UN PO' COSA SEI CAPACE DI FARMI FARE! I segni non dovevano cominciare adesso, ma tu mi fai anticipare l'inizio della mia manifestazione"

27 dicembre, 2017 17:05

Seriamo finalmente di poterlo vedere questo film. ha detto...

Le riprese del sequel de "La Passione di Cristo" inizieranno questa primavera
Jim Caviezel interpreterà ancora una volta Gesù. Tornano anche Maia Morgenstern nel ruolo della Beata Vergine Maria, Christo Jivkov nel ruolo del discepolo Giovanni e Francesco De Vito nel ruolo del discepolo Pietro.

https://www.ncregister.com/cna/filming-of-the-passion-of-the-christ-sequel-set-to-begin-this-spring