Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 13 gennaio 2023

Svizzera: bufera nelle diocesi di lingua tedesca

Una delle tante facce della crisi nella Chiesa.
Svizzera: bufera nelle diocesi di lingua tedesca

Una forte reazione si è manifestata nelle tre diocesi germanofone della Svizzera – Basilea, Coira e San Gallo – a seguito della lettera di auguri congiunta pubblicata il 5 gennaio 2023 sotto la firma dei vescovi di queste tre diocesi, cioè, nell'ordine, mons. Felix Gmür, mons. Joseph Bonnemain e mons. Markus Büchel.

La lettera degli auguri
Dopo una cordiale introduzione, i vescovi esprimono preoccupazione alle soglie del nuovo anno. Pur non dubitando della fede e dell'impegno degli agenti pastorali, e di questo li ringraziano, aggiungono che "la testimonianza comune richiede forme e regole comuni".
I tre vescovi affermano inoltre di "ricevere regolarmente richieste e reazioni preoccupate, soprattutto per quanto riguarda le celebrazioni religiose. I fedeli hanno diritto alle funzioni religiose che rispettano le regole e le forme della Chiesa". Infatti, in Svizzera, "vigono le forme e le regole liturgiche secondo le disposizioni dei vescovi", prosegue la lettera.

L'ombra del caso Monika Schmid
La lettera arriva al punto mirato in particolare: "Voi tutti sapete che solo il sacerdote presiede validamente l'Eucaristia, concede la riconciliazione sacramentale e impartisce l'unzione degli infermi. Questo è precisamente il motivo per cui è ordinato. Questa regola di fede cattolica romana deve essere osservata senza restrizioni anche nelle nostre diocesi", avverte il messaggio.
Gli osservatori non hanno avuto difficoltà a fare il collegamento con il caso di Monika Schmid, riportato dalle nostre colonne: in occasione della sua partenza, una "assistente pastorale" e una teologa avevano "concelebrato" in modo sacrilego l'Eucaristia con due sacerdoti il 28 agosto .
In questa occasione, i commenti avevano suggerito che il caso non fosse isolato. E il fatto che i vescovi delle tre diocesi di lingua tedesca abbiano firmato questa lettera – mentre l'evento è avvenuto nella diocesi di Coira – la dice lunga sulle pratiche che fioriscono in questa parte della Svizzera.

Una reazione violenta e rivelatrice
Appena pubblicata la lettera episcopale sono esplose le reazioni. Gli operatori pastorali hanno definito gli auguri di Capodanno come una "strigliata" (Ruffel-Brief). Tra le più forti, la reazione della principale interessata si è distinta per la sua virulenza. In una lettera aperta Monika Schmid dice ai vescovi che "la vostra lettera è una tragedia teologica e umana".
L'accusa si fa più violenta: "A che gioco vigliacco e indegno state giocando? Roma vi tiene talmente per la gola che potete solo chinarvi? (…) In che modo la vostra lettera è un incoraggiamento, quando giustifica ancora una volta l'ingiustizia fatta alle donne?", insiste.
La presidente del Consiglio sinodale di Zurigo, dal canto suo, definisce "grottesca" la lettera dei vescovi. Si indigna davanti alla raccomandazione fatta alle donne di coltivare la forma liturgica del silenzio. "Non so nemmeno chi possa prendere sul serio questo richiamo all'ordine dei vescovi per gli operatori pastorali, impacchettato come un augurio di Capodanno", ha detto.
La presidente della Chiesa evangelica riformata della Svizzera è solidale con le sue sorelle cattoliche. "In ogni confraternita ecumenica, devo contraddire le ramanzine dei vescovi. (…) In nessun luogo il clericalismo patriarcale è più visibile che nella liturgia cattolica romana (…) perché le donne ne sono escluse".
Queste reazioni mostrano quanto sia grave la situazione del cattolicesimo nella Svizzera tedesca, ma questo non è un segreto. È irreversibilmente compromesso? Le celebrazioni "sacrileghe" continueranno? Il futuro lo dirà.
(Fonti: cath.ch/kath.ch – FSSPX.Actualités)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

In questa epoca di quote rosa compulsive, quando in più il maschio non brilla affatto, è davvero un azzardo riporre una minima fiducia nel legno storto sia esso maschile o femminile. Per quello che riguarda il femminile si capisce sempre meglio la saggezza della vecchia divisione dei ruoli. Le donne dalla loro casa guidavano l economia nazionale, l educazione delle nuove generazioni, tenevano al riparo gli uomini dalle sciantose di turno, ma soprattutto erano le missionarie naturali di ogni contrada, castello, palazzo, casa, spelonca. Aver tirato fuori la donna dalla sua casa è stata la bomba atomica che ha polverizzato la società.

Anonimo ha detto...

"la presidente della chiesa evangelica riformata della svizzera" afferma che "In nessun luogo il clericalismo patriarcale è più visibile che nella liturgia cattolica romana (…) perché le donne ne sono escluse". La signora (o signorina) in questione si dimentica però che in "nessun luogo" come nell'Ultima Cena" le donne sono assenti. Ma come? Lei, la corifea dei riformati che hanno capito tutto del vangelo si dimentica che la liturgia cattolica è esattamente identica all'Ultima Cena? Se è aberrante la liturgia cattolica più aberrante deve esser l'Ultima Cena. Parafrasando la reverenda io dico: in nessun luogo il nulla della teologia riformata è più visibile nella fredda, gelida, vuota, finta ed insignificante liturgia protestante. Anche una giovanissima Oriana Fallaci, notoriamente poco indulgente verso il cattolicesimo, percepì il nulla pneumatico della liturgia protestante. Ed è tutto dire. Donfi

Anonimo ha detto...


A ben vedere le varie sette protestanti non costituiscono una religione.

Infatti hanno eliminato sia "il santo" che "il sacro". Abolire santità e sacralità significa eliminare il Trascendente dalla religione.
Il protestantesimo è una forma di spiritualità che utilizza i Testi Sacri della tradizione cattolica ed ebraica.
Ma non è affatto religioso, è nella sua essenza laico. Si basa infatti sul libero esame individuale dei Testi cioè sulla coscienza di sé del singolo che li legge, fondamento laico quindi. Tant'è vero che la caratteristica fondamentale della personalità protestante è la superbia, spesso smisurata (le eccezioni, dovute alla divina Misericordia, non cambiano il quadro).
Il protestantesimo ha creato una visione del mondo, un tipo di etica, una filosofia ma non può esser considerato una vera religione.
La sua "religiosità" è contraffatta perché proiezione dell'ego individuale del singolo.
I protestanti, quali che siano, hanno fondato una religione del tutto diversa dalla nostra. Una religione "finta", in quanto propriamente religione.
L'evoluzione naturale del protestantesimo, proprio perché fondato sull'uomo e non su Dio, è stata verso il Deismo e una concezione del tutto razionalistica del Cristianesimo. Dal Deismo anglo-olandese è scaturita la Massoneria. Dal luteranesimo, colto nella sua essenza di liberazione assoluta dell'Io da ogni dogma o autorità, è scaturito il razionalismo kantiano prima, idealista poi, per ciò che riguarda l'idea di Dio e della religione.
Con l'irruzione del femminismo anche nella sfera religiosa siamo adesso alla farsa delle Pastore, portatrici della rivoluzione sessuale nelle loro sette, imitate dalle femministe cattoliche, anche loro dichiaratamente omofile, per tacer del resto.
Siamo alla dissoluzione finale, sotto una valanga di melma.


T.

Catholicus ha detto...

Perfetto, caro amico, il suo ragionamento non fa una grinza. Non per niente il CV II e i papi conciliari e postconciliari hanno voluto protestantizzare la Chiesa Cattolica, perché sono ribelli e rivoluzionari come Lutero, anzi forse peggio di lui, apostati passati dal Cristocentrismo all' antropocentrismo ( l' uomo che si fa Dio, disse Montini a chiusura del Concilio! una follia totale !!!)

Aloisius ha detto...

Il pericolo è la smania di giungere all'"unione dei cristiani voluta da Gesù", come ho sentito dire nell'omelia domenicale della mia parrocchia.
Non gli bastano le anomalie protestanti già introdotte nella Chiesa e nel Rito, dobbiamo fonderci in un unico pastone.
La maggioranza cattolica è pronta: la vede come un segno di fratellanza dovuta ed evangelica, e la confonde con l'amore del prossimo, quindi la carità.
E se ribadisci la differenza totale e il male assoluto di una "riunione", in cui la Chiesa cattolica rinuncia alla sua identità per assomigliare a loro, che invece non si muovono di un millimetro continuano a sputare su tutto ciò che è cattolico, sei un "integralista divisivo, che odia i fratelli protestanti". Mi è capitato più di una volta in varie conversazioni, non se ne esce. Un disastro.
Aloisius

Aloisius ha detto...

Ma l'omelia nella mia parrocchia è voluta dall'alto e tale orientamento non l'ha certo inventato Papa Francesco, che sta solo spingendo sull'acceleratore.
Leggo su ADR Kronos
https://www.google.com/amp/s/www.adnkronos.com/papa-coltivare-virtu-di-farsi-da-parte-al-momento-opportuno_2mWMEw9M8bZFiAMnPciBxO/amp.html
"...... Il Papa comunica che "sabato 30 settembre in piazza San Pietro avrà luogo una veglia ecumenica di preghiera con la quale affideremo a Dio i lavori della XVI assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Per i giovani che verranno alla veglia ci sarà un programma speciale in tutto quel fine settimana". E "dal 18 al 25 gennaio si svolgerà la tradizionale settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. Tema di quest'anno, tratto dal profeta Isaia, 'Imparate a fare bene cercate la giustizia...'".
Laddove la giustizia è riunirci con i protestanti in un unica chiesa cattoprotestante