Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 10 giugno 2023

Guerra in Ucraina. Qual è la posta in gioco culturale?

Indice degli articoli sulla guerra din ucraina.
Guerra in Ucraina.
Qual è la posta in gioco culturale?
in 50 punti

1. Qual è la posta in gioco culturale (spirituale, ideale, ideologica) del conflitto in Ucraina? Semplificando al massimo, cerco di rispondere alla domanda.

2. Se la Russia vince – se la Russia ottiene gli obiettivi politici limitati per conseguire i quali sta conducendo, con mezzi limitati, una guerra limitata, “vestfaliana” – segna l’inizio della fine dell’ordine internazionale unipolare liberal-democratico a guida USA.

3. L’ordine internazionale unipolare liberal-democratico a guida USA s’è inaugurato con la disgregazione dell’URSS. Trent’anni fa, sconfitta l’URSS, gli USA restano l’unica grande potenza al mondo: non hanno più nemici che possano minacciarne la sicurezza.

4. Esso è un ordine internazionale che ha un contenuto ideologico, il liberal-progressismo. È un contenuto ideologico obbligatorio perché sconfitti i suoi avversari storico-ideali (ancien régime, fascismi, comunismo) il liberalismo si conforma al suo concetto, e si manifesta come universalismo politico.

5. Il liberalismo è universalista perché si fonda sui “diritti inalienabili dell’individuo”. Postula dunque che l’intera umanità è composta da individui, tutti eguali in quanto dotati dei medesimi “diritti inalienabili”. La relazione di interdipendenza tra l’individuo e gli altri individui, tra l’individuo e la comunità politica, tra l’individuo e la dimensione trascendente (Dio) viene omessa o, nel linguaggio lacaniano, forclusa: anche perché famiglia, comunità politica, Dio sono le ragioni e le bandiere del primo avversario storico del liberalismo classico, l’alleanza Trono-Altare ossia la Cristianità europea.

6. Questa omissione o forclusione conforma il liberalismo alla logica capitalistica, nella quale esistono solo individui: individui produttori e individui consumatori, che si legano astrattamente tra loro mediante lo scambio di merci, compresa la merce-lavoro.

7. Esempio uno: “Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità” (Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America, 1776).

8. Esempio due: “I rappresentanti del popolo francese costituiti in Assemblea Nazionale, considerando che l’ignoranza, l’oblio o il disprezzo dei diritti dell’uomo sono le uniche cause delle sciagure pubbliche e della corruzione dei governi, hanno stabilito di esporre, in una solenne dichiarazione, i diritti naturali, inalienabili e sacri dell’uomo.” (Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, 1789).

9. Privo di avversari ideologico-politici che possano limitarne la manifestazione nell’effettualità storica, l’universalismo politico liberale, contenuto ideologico dell’ordine internazionale unipolare a guida USA, procede ad ampliarsi secondo la sua logica, e a estendersi all’universale umanità.

10. Esso tende ad estendersi all’universale umanità, intesa come collezione di individui, mediante la logica capitalistica (globalismo economico) e mediante la politica estera statunitense (globalismo politico). Il centro direttivo USA ritiene che politica estera statunitense e logica capitalistica siano perfettamente compatibili e operino a conseguire lo stesso scopo strategico finale.

11. La logica strategica dell’ordine internazionale unipolare a guida USA è la graduale creazione, prima de facto, poi de jure, di un governo mondiale. Esso controllerà un insieme di Stati, che gradualmente adotteranno sia la logica capitalistica, sia il regime sociale liberal-democratico dei quali gli Stati Uniti rappresentano il metro campione. Gli Stati Uniti d’America sono il “benign hegemon” mondiale.

12. La stessa logica strategica sarebbe stata adottata anche dall’URSS, qualora essa avesse vinto la Guerra Fredda e si fossero disgregati gli USA: perché anche il comunismo, come il liberalismo, è un universalismo politico. Ovviamente, il contenuto ideologico di un ordine internazionale unipolare a guida URSS sarebbe stato il comunismo, e non il liberalismo: la somiglianza che qui rilevo è puramente formale, logica.

13. Il postulato ideologico dell’ordine unipolare liberal-progressista a guida USA è che tutti gli individui componenti l’intera umanità non possono non desiderare che siano affermati nell’effettualità i “diritti inalienabili” di cui sono virtualmente titolari, anche se, magari, ancora non ne sono consapevoli.

14. Perché questi “diritti inalienabili dell’individuo” si realizzino nell’effettualità storica può essere sufficiente l’adesione alla logica capitalistica del loro sistema economico. Il premio che essa riserba a chi vi aderisca è il benessere, la ricchezza, la modernizzazione scientifica e tecnologica, e il conseguente “empowerment” degli individui, che nel settore politico conduce all’instaurazione di una liberal-democrazia, il regime storicamente e logicamente più conforme alla logica capitalistica.

15. Le liberal-democrazie sono per definizione pacifiche. Tra liberal-democrazie non si danno guerre. La competizione tra liberal-democrazie si limita alla competizione economica, un importante fattore di sviluppo i cui effetti collaterali indesiderati si possono ridurre con opportuni interventi politico-amministrativi.

16. Da questi postulati ideologici discende la scelta statunitense di una politica di “engagement” con la Cina.

17. Secondo logica capitalistica (teoria dei costi comparati di Ricardo) è perfettamente razionale integrare l’economia cinese con l’economia americana. Lo sviluppo economico cinese è poi destinato a trasformare anche la Cina in una liberal-democrazia, dunque in un pacifico partner della liberal-democrazia USA.

18. Secondo la logica di potenza, invece, con la disgregazione dell’URSS cessa ogni interesse USA all’alleanza con la Cina, che il presidente Nixon stipulò negli anni Settanta in funzione antisovietica. La scelta di favorire lo sviluppo economico della Cina è una scelta autolesionista, un errore strategico di prima grandezza perché la potenza economica è “potenza latente” destinata a trasformarsi in “potenza manifesta” ossia potenza militare.

19. Gli eventi storici dimostrano che la logica di potenza sconfigge la logica capitalistica. La Cina, già demograficamente fortissima, si sviluppa economicamente, inizia a sviluppare potenza militare, diviene una grande potenza nucleare, non si trasforma in una liberal-democrazia, e si profila come concorrente alla pari degli Stati Uniti, che dal 2017 in poi la designano come avversario principale. Essa può infatti divenire, in un futuro prossimo, egemone regionale dell’Asia Settentrionale.

20. Risalita dallo sfacelo impostole dalla sconfitta dell’URSS e dal susseguente “periodo di torbidi” provocato dalla introduzione della logica capitalistica nella sua forma più violenta e predatoria, la Russia si ritrova, si dà una direzione politica coesa ed efficace, si stabilizza come grande potenza. La sua “potenza latente” economica è insufficiente, la demografia manchevole, ma la sua “potenza manifesta” militare, convenzionale e nucleare, basta a garantirne l’autonomia politica rispetto all’egemone mondiale statunitense. Essa però, ad oggi, non è in grado di divenire egemone regionale, né lo sarà in futuro a meno che non riesca ad invertire la sua curva demografica e a sviluppare a ritmi cinesi la sua “potenza latente”.

21. Questa è la situazione odierna: con il sorgere di due grandi potenze politicamente capaci di autonomia, l’ordine internazionale unipolare liberal-democratico a guida USA è oggettivamente finito.

22. Nei decenni precedenti, e specialmente a partire dagli anni Duemila, gli Stati Uniti procedono ad attuare il loro progetto di uniformazione del mondo (globalizzazione o mondializzazione economico-politica). Vi impiegano tanto la persuasione (“soft power”) quanto la forza militare (“hard power”), combinandole.

23. L’episodio paradigmatico della combinazione tra soft e hard power nel perseguimento del progetto di uniformazione del mondo è la seconda invasione dell’Irak (2003). Essa si propone l’obiettivo di sconfiggere con le armi lo Stato irakeno, definito una “dittatura”, e di “esportarvi la democrazia”. L’operazione “Desert Storm” è intesa come primo passo di un progetto più ambizioso, che deve estendersi mediante la stessa combinazione di soft e hard power all’Iran e alla Siria, ridisegnando l’intero Medio Oriente.

24. Il testo che meglio illustra la ratio del progetto è “Shock and Awe: Achieving Rapid Dominance”, di Harlan K. Ullman and James P. Wade1, 1996.

25. In estrema sintesi, il progetto Shock and Awe combina una dottrina militare operativa con una dottrina psicologico-culturale. “Shock” significa “trauma”, “Awe” significa “timore reverenziale”, una parola che designa l’emozione travolgente che si prova di fronte alla manifestazione del sublime naturale (tifoni, terremoti, eruzioni vulcaniche) o del divino (apparizioni miracolose della potenza divina). Una buona benché libera traduzione potrebbe essere “Sidera e converti”.

26. Nel testo di Ullman e Wade infatti si argomenta che l’effetto psicologico sulla volontà del nemico di una tempesta di fuoco che lo soverchi e travolga come un’eruzione vulcanica o una manifestazione del Dio degli eserciti sortisca un effetto di vera e propria “siderazione”. La siderazione traumatica induce “awe”, timore reverenziale, e consente di convertire il nemico: convertirlo al modello di uomo e società portato da chi sa dispiegare tanta inarrivabile potenza (ovviamente la potenza è un attributo divino). Un modello – la liberal-democrazia – che d’altronde, garantendo i “diritti inalienabili dell’individuo”, è conforme a ciò che tutti gli uomini non possono non desiderare per sé, non appena siano liberati dai modelli oscurantisti cristallizzati negli Stati “dittatoriali”, non liberal-democratici. Nel testo si fa espresso riferimento all’esperienza del Giappone, convertito alla liberal-democrazia dopo una campagna di bombardamenti a tappeto terrificante, e suggellata dal lancio di due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.

27. Il progetto del ridisegno del Medio Oriente si risolve in una catastrofe politica, o ovviamente in una catastrofe umana per l’Irak. L’Irak sconfitta sul campo precipita nel caos e nella guerra civile, ed entra nella zona di influenza iraniana.

28. Un ulteriore progetto di esportazione della democrazia mediante la combinazione di soft e hard power, l’invasione e occupazione dell’Afghanistan, dopo vent’anni finisce anch’esso in una catastrofe politica per gli Stati Uniti, umana per l’Afghanistan.

29. Il progetto di esportazione della democrazia in Siria si arresta a metà dell’opera per l’intervento russo che sostiene il governo di Bashar El – Assad, e termina con una sconfitta politica degli Stati Uniti, una catastrofe umana per la Siria.

30. L’unico progetto di esportazione della democrazia che si concluda con un successo politico americano è la frammentazione della Jugoslavia, con la creazione dello Stato del Kosovo, e l’integrazione nella NATO di Slovenia, Croazia e Montenegro. La catastrofe umana provocata dalla guerra civile jugoslava è terribile.

31. Tranne (forse, è discutibile) il caso jugoslavo, gli altri interventi di esportazione della democrazia USA non rispondono a interessi strategici americani. Secondo logica di potenza, gli Stati Uniti non avevano alcuna ragione di occupare l’Irak, sino ad allora cliente degli USA, o l’Afghanistan, che non poteva minacciare l’India o il Pakistan, o la Siria, che non poteva minacciare Israele e apparteneva invece, storicamente, alla sfera d’influenza russa. Si tratta di guerre puramente ideologiche, decise in quanto conformi a un progetto globale di riconfigurazione economica, politica, culturale dell’intero mondo. (Poi ovviamente nella dinamica della decisione pesano anche gli interessi economici e istituzionali di tutti i centri coinvolti).

32. Il fallimento catastrofico del progetto di riconfigurazione globale del mondo in un insieme di pacifiche liberal-democrazie capitalistiche guidate dal metro campione di tutte le liberal-democrazie capitalistiche, gli Stati Uniti d’America, e il sorgere delle due grandi potenze cinese e russa, impone una battuta d’arresto finale all’ordine internazionale unipolare liberal-democratico americano, e ne segna la fine nell’effettualità storica.

33. Inizia a sorgere l’ordine internazionale multipolare.

34. La guerra in Ucraina, che vede la vittoria militare della Russia e la sconfitta politica degli Stati Uniti, è la prima doglia del parto dell’ordine internazionale multipolare.

35. La guerra ucraina è tutta – dalle cause lontane, alla conduzione delle operazioni militari, all’esito politico – conforme alla pura logica di potenza. La Russia scende in campo per difendere un interesse vitale: negare a un’alleanza militare straniera la creazione di un bastione alle proprie frontiere. Essa conduce una guerra limitata per obiettivi politici limitati, una guerra “vestfaliana” che non si prefigge di convertire o uniformare a sé il nemico ma semplicemente di impedirgli di nuocere alla propria sicurezza. La Russia cerca la trattativa col nemico in parallelo alla conduzione delle operazioni militari, come da Westfalia al Vietnam si è sempre fatto.

36. La causa lontana della guerra in Ucraina è l’espansione a Est della NATO. Secondo logica di potenza, essa non è conforme all’interesse strategico degli Stati Uniti, perché provoca inutilmente la Russia, una potenza che non è in grado di diventare egemone regionale sul continente europeo; e perché getta la Russia nelle braccia della Cina, della quale sarebbe rivale naturale (4250 km di frontiera in comune). Nonostante i ripetuti, chiari moniti russi, gli americani perseguono l’espansione NATO sino all’Ucraina, integrandovela de facto se non de jure, e provocano le attuali ostilità.

37. Quest’ultima forzatura statunitense è anche l’ultima manifestazione della logica dell’ordine internazionale unipolare liberal-democratico.

38. L’Ucraina è un interesse vitale russo, ma non è un interesse vitale degli USA. Infatti, gli USA si guardano bene (e razionalmente) dall’intervenire militarmente a sostegno dell’Ucraina.

39. Però, la reazione statunitense all’invasione russa è, su tutti i piani tranne quello che conterebbe davvero ossia il piano militare, violentissima. Contro la Russia, USA e UE scagliano un vero e proprio anatema, quando sarebbe nell’interesse americano (per tacere dell’interesse europeo) limitare i danni provocati dal proprio errore strategico e, in vista del conflitto con la Cina, non alienarsi radicalmente la Russia.

40. Perché l’anatema? Qual è la posta in gioco, per gli USA?

41. Per gli USA, la posta in gioco è il prestigio della loro posizione di guida dell’ordine internazionale unipolare. Dico “il prestigio”, perché nei fatti, con il sorgere di due grandi potenze come Russia e Cina, l’ordine internazionale unipolare è già finito.

42. Quel che non è finito è “il prestigio” di guida di quell’ordine, che gli USA ancora detengono e vogliono conservare.

43. È infatti questo prestigio che consente agli USA di presentarsi nel mondo come Stato eccezionale, che non conosce né superiori né eguali, e che dunque può pretendere di presentarsi come “giudice terzo” nelle controversie internazionali. Da questo scranno inarrivabile gli USA possono decidere che cosa è giusto, che cosa sbagliato, che cosa bene e che cosa male; quale regime sociale sia accettabile (la democrazia liberal-progressista) e quale inaccettabile (tutti gli altri); possono chiamare le loro guerre “instaurazione dei diritti e della democrazia”, e se le perdono, “sfortunati errori”: mentre le guerre altrui, vinte o perse, sono sempre “crimini”; possono insomma, come Dio nella teologia islamica, decidere a piacer loro se il fuoco debba esser caldo o freddo.

44. Con la sconfitta politica che conseguirà alla guerra ucraina, questo prestigio degli Stati Uniti, o se si vuole la loro “investitura” di eccezionalità e superiorità, comincerà a logorarsi.

45. Non può essere “giudice terzo” nelle controversie internazionali uno Stato incapace di eseguire le proprie sentenze.

46. Non può essere “eccezionale” uno Stato che promette protezione a un suo cliente, lo spinge a confrontarsi con un’altra grande potenza minacciandone un interesse vitale, e poi lo abbandona al suo destino.

47. Non può realizzare universalmente nell’effettualità i “diritti inalienabili dell’individuo” se rifugge dal confronto militare con una “dittatura” come la Russia, che agisce in conformità alla pura logica di potenza, la quale è sempre particolare, mai universale: perché la ratio della logica di potenza è l’anarchia del sistema-mondo, nel quale ciascuna potenza è costretta a garantire da sé la propria sicurezza, nel conflitto permanente con le altre.

48. Il prestigio o investitura degli Stati Uniti come guida dell’ordine internazionale unipolare liberal-democratico è il garante, o se si vuole, nel linguaggio della finanza, “il sottostante”, di tutto il pensiero dominante occidentale: “diritti inalienabili dell’individuo”, liberal-democrazia, primazia dell’economico, cosmopolitismo, universalismo politico.

49. Logoratosi e poi spentosi questo prestigio, deposta questa investitura, il pensiero dominante occidentale smetterà di essere dominante. I luoghi comuni, i riflessi condizionati, le certezze che oggi il pensiero dominante dà per scontate non saranno più scontate. Chi pensa nel mondo occidentale, ossia tutti gli occidentali, pensatori o no che siano, dovranno di nuovo interrogarsi su che cosa è uomo, che cosa è mondo, che cosa è giusto, che cosa è sbagliato, che cosa male e che cosa bene: e dovranno chiedersi “da che punto di vista pensiamo e parliamo”: un punto di vista che non sarà mai più l’unico vero punto di vista da cui guardare il mondo e l’uomo.

50. Come diceva un orientale,” Grande è la confusione sotto il cielo, quindi la situazione è eccellente.”

Roberto Buffagni - Fonte

36 commenti:

Ricevo e trasmetto : ha detto...

Fuori tema :
Domani Domenica 11 Giugno, all'IBP di Roma Casa S.Clemente - la S.Messa sara' celebrata alle ore 12 e straordinariamente alle ore 19.
Sia lodato Gesu' Cristo!

Ave Maria! ha detto...

Fuori tema n.2 : Pax!
Per chi vive a Roma e dintorni e volesse unire l'utile al dilettevole, domani Domenica 11 giugno, le Monache Benedettine di Orte - Laboratorio Santa Ildegarde - invitano alla S.Messa delle ore 9:00 a cui seguira' la bella Processione del Corpus Domini.
Alla Santa Provvidenza ed a loro va la gratitudine della nostra famiglia per aver contribuito con i loro prodotti a mantenerci in salute ed aver passato indenni, senza nemmeno un raffreddore,il periodo cosiddetto della viremìa

Per chi volesse acquistare i loro prodotti, mi permetto di aggiungere gli orari Inter Claustra Monasterii preparati per Voi :

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giorni festivi ore 11.00-11.45 oppure 16.00-16.45
Negli altri orari si puo' lasciare un messaggio nella segreteria telefonica:
Tel 0761 403267

Indirizzo Monache Benedettine di Orte
Via Le Grazie,9
01028 Orte (VT)

Anonimo ha detto...


In tema:

1. Bisognerebbe precisare che questa "democrazia liberal-progressiva" americana rappresenta in realtà una democrazia che contraddice i valori tradizionali della democrazia americana.
Infatti, intende i "diritti umani" alla maniera woke ossia comprendenti anche i diritti della sfera arcobaleno, il diritto ad abortire, etc insomma una vera e propria caricatura dei diritti umani tradizionali, come intesi a partire dalla rivoluzione americana e francese. Certo i liberali di un tempo, anche americani, mai avrebbero ammesso tali c.d. inesistenti "diritti".
2. L'involuzione politica americana in un imperialismo tronfio e cieco, che ha portato all'attuale guerra in Ucraina, è stata preceduta dall'involuzione morale della classe dirigente americana, in conseguenza della involuzione nella mentalità e nel costume sviluppatasi a partire dall'inizio degli anni Sessanta.
Il fatto che un uomo corrotto e incompetente come Bill Clinton, dopo lo scandalo allucinante dei rapporti contro natura con una stagista nella Stanza Ovale, sia stato nuovamente eletto presidente, la dice lunga sull'ottundimento del senso morale nella società americana del tempo, oggi ulteriormente deterioratosi.
3. La vecchia America "puritana" era faziosa, fanatica e anche ipocrita in certe circostanze tuttavia aveva e imponeva un codice di comportamento fondato su principi tradizionali e per chi sgarrava non c'era pietà. Ora in campo morale domina il caos ed anzi i valori si sono invertiti: il vizio è onorato e la virtù perseguitata.
4. Quando si combatte ci sono sempre dei valori ideali in gioco, oltre alle vitali questioni delle frontiere, dei territori, delle influenze economiche. I valori ideali per i quali combatte l'Ucraina, oltre alla sua indipendenza come nazione e Stato, sono però pseudo-valori ed anzi negazione dei veri valori quando coincidono con l'ideologia woke dell'Occidente, ormai in ostaggio al femmnismo, all'arcobaleno, al nichilismo radicale.
La Russia invece ha dichiarato di combattere anche per valori che sono quelli cristiani tradizionali, a cominciare dalla restaurazione della famiglia tradizionale, naturale, e dalla opposizione al transgenderismo, l'ultimo orrore della decadenza occidentale.
Il discorso sui valori non viene considerato nelle considerazioni che si stanno commentando eppure ha un'importanza nient'affatto secondaria.
5. Nella decadenza della democrazia americana, che si è trascinata le democrazie europee sempre attente ad imitarla, un peso non indifferente l'ha avuto la decadenza del cristianesimo. Sia nel protestantesimo americano, la cui etica sostanzialmente calvinista costituiva la base del moralismo pubblico del Paese, sia nel cattolicesimo americano. Quest'ultimo era in discreto sviluppo prima del Concilio e rappresentava un correttivo a certi aspetti della mentalità "puritana" da un lato, e della "religiosità" delle Sette dalll'altro. Ma a causa del Concilio sono prevalse al suo interno le correnti liberali ossia il neomodernismo, con il suo taglio appunto "americanista".

Anonimo ha detto...

Condivido il suo commento e particolarmente il punto riguardante 'il discorso sui valori', che è l'aspetto più importante di tutti. Immagino che conosca già il libro di Mons. Henri Delassus sull'Americanismo.

Anonimo ha detto...

''Ma a causa del Concilio sono prevalse al suo interno le correnti liberali ossia il neomodernismo, con il suo taglio appunto "americanista".''

Guarda che il concilio fu la conseguenza della diffusione dell'eresia americanista e dello stile di vita americano, in Europa dopo la vittoria degli USA, e non la causa.

Senza 1945, niente 1962.

Sveglia.

Anonimo ha detto...

Chi sta al centro di tutto questo? Ayn Rand. Ayn Rand è avversa ad ogni forma di "statalismo",compresa l'idea di un "regno metafisico". Questo è il motivo per cui va bene tanto al Partito Radicale, quanto a Donald Trump e a Vladimir Luxuria. Il contesto dove comandano gli imprenditori, o quella élite, che si concentra al vertice di questa, quindi l'opposto di Platone, avvantaggia gli interessi dei milionari. Cosa frega al milionario, che ha i soldi in Svizzera, paese tra i più laicisti, con tanto di eutanasia, se i vostri figli non potranno studiare, frequentare l'università o, se dovesse succedere qualcosa, non potranno curarsi, come fanno gli abbienti, invece, viaggiando persino all'estero in qualche ospedale privato,per farsi una semplice analisi. Ayn Rand direbbe che la colpa è vostra. Questo è il pensiero di Ayn Rand e questo è la base del pensiero del neoliberalismo occidentale. È un pensiero dichiaratamente satanista. Ed Ayn Rand, infatti, è la fondatrice del satanismo occidentale. È l'incarnazione del male. Dallo scandalo della discoteca "studio 54" in USA, abbiamo avuto una progressione in peggio. Questa è ora diventata all'ordine del giorno, in America ed in Occidente: l'america è uno Studio 54. Se avete visto il film "The island", si andrà in quella direzione. È Ayn Rand, un atea scappata al tempo dall'Unione Sovietica e che andava distribuendo pamphlets pornografici,avendo in odio qualsiasi forma di autorità. È se esiste una autorità, è soltanto quella che garantisce fisicamente ed economicamente soltanto quella della élite e della base che la sostiene.

Anonimo ha detto...


# "Guardi che il Concilo fu la conseguenza dell'eresia americanista e non la causa".

Forse non mi sono spiegato bene. L'americanismo (la prassi al posto della vita contemplativa, il dialogo con l'Altro, la libertà religiosa come diritto, etc) fu solo una delle componenti delle tesi eterodosse penetrate nel Concilio. Fu ripreso di fatto dal gesuita americano Murray, che esaltava la democrazia usa, innestandosi al personalismo di Maritain, che pure esaltava la democrazia usa (un bel salto mortale da quando militava da giovane nella Action Française ed era uno dei più reazionari). Maritain ebbe una notevole influenza sulla "nuova teologia" e su papi come Paolo VI, che ne era un ammiratore. Ammirava Paolo VI anche de Lubac il quale, assieme a Rahner, rappresenta l'altra grande influenza negativa sul Concilio. Ma questi ultimi due non li possiamo certo ricondurre all'americanismo, il loro retroterra è rappresentato da pensatori come Blondel e Heidegger (filosofia della vita, concetto "fluido" del vero, indistinzione fra natura e sovrannaturale, sostanziale immanentismo etc - insomma, una rielaborazione più complicata degli elementi del modernismo originario).
Dopo il Concilio e grazie al Concilio, concezioni eterodosse come quella detta appunto americanismo si sono diffuse, mescolate alle altre, tra i fedeli, nella fattispecie tra quelli americani, dei quali si stava parlando.
In questo senso il Concilio è stato una causa del diffondersi dell'americanismo.
Spero di aver chiarito.

Anonimo ha detto...

Boris Karpov Chronique de Russie
Telegram

Leggo il nuovo post su Soros che incomincia così:

George Soros a écrit un article politique pour Project Syndicate, qui, en fait, est un nouveau manifeste de l'élite mondialiste. Etc.

Nell'articolo in questione egli sragiona del clima e della guerra in corso. Sarebbe utile riuscire a trovare quell'articolo (immagino in lingua inglese) e, se, possibile, farlo conoscere in lingua italiana.

Anonimo ha detto...

Noi Italiani, discendenti dei latini, potremmo rivendicare i territori dell Impero Romano e visto che siamo un popolo di artisti poeti e navigatori potremmo rivendicare i territori della Cina dove pose il piede Marco Polo che lasciò con il Milione una guida per tanti contemporanei e posteri, guida a cui si abbeverarono molti come Cristoforo Colombo, che a sua volta aprì le porte dell America a milioni di italiani, quindi in forza della nostra presenza operosa, potremmo rivendicare anche parte dell America. Questi pensieri sono scaturiti da una notizia che all inizio della guerra diede Blondet: i genitori di VZ avevano comprato casa in Israele. Poco dopo ci fu altrove un altra notizia, certamente falsa e depistante, che esplicitava uno dei fini della guerra, quello di far diventare l Ucraina una sorta di Israele, nella vasta zona tra paesi baltici e caucasici. Nei fatti è vero che l elemento ebraico fu presente con i suoi commerci anche in quella zona, ma qual è il popolo che non è stato presente in qualche parte del mondo? Così non so come e perché ho iniziato per assurdo ad ipotizzare nostre rivendicazioni qui e là. Alla fine di questi pensieri è tornato alla memoria anche il ribaltamento della barca sul lago Maggiore, infine questo ricordo mi ha suscitato una domanda, ma qual è la nostra politica internazionale? Non lo so e non so rispondere.

Anonimo ha detto...

https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.project-syndicate.org/commentary/can-democracy-survive-polycrisis-artificial-intelligence-climate-change-ukraine-war-by-george-soros-2023-06/italian&ved=2ahUKEwj91N-ytbv_AhU3gf0HHaa2APoQFnoECAwQAQ&usg=AOvVaw1S5ZZ7DxOJd7m94GVZVykh

Anonimo ha detto...


Sulle notizie che fornisce Blondet non ci costruirei interpretazioni checchesia.
Blondet è poi notoriamente antiisraeliano.
La "rivendicazioni" che potrebbero fare gli italiani, di cui al commento qui sopra, sono un evidente paradosso, dette per scherzo.

mic ha detto...

Nato: da lunedì maxi-esercitazione. Obiettivo: prepararsi a un conflitto in Europa.
Lo sanno già.
Cit. Antonio Rossix

Anonimo ha detto...

Mi stavo proprio chiedendo quale fosse la meta degli aerei il cui rombo sfiorava il mio soffitto.

Anonimo ha detto...

Questa guerra è una matassa ingarbugliata e sbrogliarla diventa ogni giorno più complicato.Anche se tutti gli attori di questo dramma fossero sinceramente interessati ad avere una pace il più possibile giusta ,già il problema sarebbe di difficile soluzione. Il dato certo al momento è che i due popoli si odiano malgrado secoli di convivenza più o meno pacifica.Pesa il genocidio ,l'Holodomor di staliniana memoria, che colpì gli ucraini nel secolo scorso.In più l'attrazione del benessere occidentale è molto forte.C'è il desiderio dei russi fin dai tempi degli zar di arrivare al Mediterraneo .C'è la politica dell'Inghilterra prima e adesso degli USA tutta tesa ad impedirlo .Come finirà non è lo sappiamo ,il dato certo è che i due paesi si stanno dissanguando,che l'Europa è in gravi difficoltà e che i prezzi stanno lievitando in modo preoccupante.Al momento non si vede una via d'uscita.

Anonimo ha detto...

* Qual è la nostra politica internazionale?

E' molto semplice da capire, squilla il telefono a Palazzo Chigi, il PdC alza la cornetta e riceve istruzioni da WDC, che a sua volta si è consultato con la City e ISR, game over. Gli aerei da guerra, elicotteri, trasporti eccezionali ( di armi ed armamenti corazzati) fanno chiudere interi tratti autostradali, le basi USA in Itaglia sono pre- allertate da mesi, a 'sto punto bisogna solo pregare, e molto devotamente.

Anonimo ha detto...

Può darsi che l'Ucraina riesca a vincere sul terreno, ma non potrebbe mai invadere la Russia e occuparla., mentre il contrario sarebbe possibile. Perciò credo che a un certo punto dovranno accordarsi. Quando? Quando cesseranno gli aiuti e a Mosca ci sarà un nuovo leader.

Anonimo ha detto...

Grazie per questo insight preziosissimo e circostanziato.

Anonimo ha detto...

Leggo di un nuovo pacchetto di aiuti militari americani da 325 milioni di dollari all'Ucraina (=NATO). La guerra continua. Il denaro dei miliardari (Soros, Gates, Obama, etc...) è inesauribile, è vero. Tuttavia, per scialacquarne così tanto, quei miliardari devono pure avere la certezza della vittoria.

Anonimo ha detto...

Draghi dice: che "Kiev deve vincere", oppure per l'Unione Europea sarà un "colpo fatale".
Tavoli diplomatici? Scordateveli. La guerra deve continuare fino alla sconfitta di Mosca, costi quel che costi. Perché in ballo c'è la baracca europea, funzionale alla strategia americana.

Anonimo ha detto...

Uomo propone e Dio dispone.

Anonimo ha detto...

REC NEWS

Meloni alla Corte dem di Biden

Un buon articolo da leggere assolutamente, sulla imminente visita-rapporto di luglio della Prima Ministra a Biden. Riceveremo le promesse bricioline di pane, in cambio dei soliti compunti sdilinquimenti?

Anonimo ha detto...

# A. h: 07.54

In ballo non c'è la baracca europea che gli USA vogliono asservita e non competitor in alcun campo, in ballo c'è la credibilità della 'democrazia e i suoi valori' in salsa yankee, e i soldi erogati a fiume dai soliti noti, solo Dio sa chi vincerà, ma noi europoidi siamo comunque rovinati in ogni senso, in un caso o nell'altro.

Anonimo ha detto...

Biden verrà incriminato per Burisma.
I fatti cominciano nel 2014 (Maidan).
Basta per capire il marcio che c'è dietro quelli che consideravamo "i nostri"?

Anonimo ha detto...

Anche Biden è sotto stretto controllo. Difficile che possa arrivare alla presidenza USA uno non controllato. Speriamo che i tempi e i rapporti di forza interni stiano cambiando! I reali complottisti non sono molti e non sarebbe impossibile metterli in condizione di non nuocere, ma ci sono moltitudini che sono state corrotte, manipolate e messe in condizione di non saper distinguere il bene dal male.
Questo è il reale gigantesco ostacolo.

Anonimo ha detto...

Anche noi siamo responsabili di coloro che non distinguono, di generazione in generazione si è fatto spallucce ora su questo, ora su quello convinti che le regole di sempre, sempre sarebbero state rispettate malgrado la nostra vaghezza giovanile e/o matura intenzionale. Invece le regole infine sono state completamente ribaltate. Ed ora si fa una grande fatica per essere compresi e quand'anche ti spieghi con grande attenzione, sinteticamente, con scelta accurata dei vocaboli, vieni frainteso. Altro che Babele! Poiché ci sono certi tratti del nostro presente che mi sembrano l attuazione umana del racconto biblico attualizzato, dove un piccolo gruppo nel pensier e nei fatti si finge Dio e tutto il resto della umanità si pretende che giochi a questa tragica farsa affatto divertente, mi chiedo se costoro conoscano veramente la Sacra Scrittura a menadito. Mah!?

Anonimo ha detto...


Dice Reuters che dopo una settimana di combattimenti accaniti le cose vanno bene per gli ucraini i quali tuttavia sono ancora lontani dalla prima linea difensiva russa!
Qui si profila una nuova Guerra dei Trent'anni (1618-1648), quella che finì col Trattato di Westphalia e ridusse alle esterminio ampie zone della Germania. Ne troviamo il riflesso nei Promessi Sposi.

Biden non sembra avere alcuna intenzione di por fine a questa guerra.
Che venga incriminato per i suoi supposti traffici ucraini da vicepresidente non sembra. Da dove proviene questa notizia?

Intanto lui tramite il suo governo fa incriminare Trump per i documenti che costui avrebbe trattenuto nella sua residenza privata.
Il presidente in carica usa il suo governo per far incriminare il suo oppositore alle prossime elezioni e farlo possibilmente condannare, in modo che non possa partecipare alle elezioni.
Insomma, ha detto qualcuno in America, siamo ormai diventati una Repubblica delle Banane.

Anonimo ha detto...


# E lo fa incriminare per un reato risibile, quasi sicuramente inesistente.
Tra l'altro i documenti riservati e segreti, ammesso Trump li abbia veramente tenuti in casa, dopo un certo periodo di tempo perdono di valore, diventando superate le notizie che contengono.
E quindi sono solo carta straccia.

Anonimo ha detto...


Tornando alla guerra in Ucraina.

Una notizia che preoccupa e che sembra essere passata inosservata o quasi, almeno in Italia, è quella secondo la quale in Bielorussia i russi stanno installando testate atomiche. Il presidente bielorusso ha detto che si tratta di atomiche di limitata potenza, c.d. "tattiche", che hanno tuttavia un potere distruttivo tre volte superiore a quello di Hiroshima.
Calcolo approssimativo: se a Hiroshima sono morte 75.000 persone, gran parte delle quali in un attimo, l'atomica installata in Bielorussia ne farebbe morire 225.000 molte delle quali in un attimo. Senza contare le distruzioni. Ma la di là del numero dei morti, una bomba così, lanciata p.e. su Milano (tocca ferro) praticamente annichilerebbe la città, che potrebbe venir distrutta per circa la metà in un batter d'occhio.
Intanto, dalla Bielorussia, i russi tengono sotto tiro Berlino.
Sù alegher, direbbe Gianni Brera famoso giornalista sportivo del tempo che fu, che tanto vinciamo lo scudetto!

Anonimo ha detto...

Qualcuno saggiamente ha detto che gli USA, all interno, stanno patendo quello che hanno sempre innescato nei paesi che hanno aiutato, per la discesa!

Da Fb ha detto...

DA: L'UCRAINA DEVE VINCERE A TUTTI I COSTI
A: LA RUSSIA NON DEVE VINCERE
E la peggiore delle due è la seconda.

Come ha notato Stefano Orsi, il diavolo si nasconde nei dettagli linguistici.
Credo che siamo ormai tutti d'accordo che ai più alti livelli non siamo governati... ma sarebbe da dire sottomessi... da una casta politico-finanziaria non più razionale e completamente priva di ogni moralità.
Bisogna stare attenti perciò quando parlano i buffoni di corte.

Quando Draghi in America va a farsi premiare con un'altra testa di caprone da una cupola di massoni internazionali e boia finanziari, e dice - ed è il funzionario americano al più alto livello quale è - LA RUSSIA NON DEVE VINCERE LA GUERRA

Quando Stoltenberg 3 giorni dopo dice che LA RUSSIA NON DEVE VINCERE LA GUERRA

ecco, questo è il dettaglio linguistico entro cui si nasconde e rivela il demone meridiano.

Non dicono più, perché il calcolo si è rivelato sbagliato e nessuno ci crede ormai, L'UCRAINA DEVE VINCERE LA GUERRA.

Ma: LA RUSSIA DEVE PERDERE.

Non è un dettaglio secondario, ma di primaria, allarmante pericolosità:
1 tutti sanno che l'Ucraina ha definitivamente e totalmente perso
2 perché la NATO è praticamente in Europa ormai mezza disarmata
3 perché sono disarmati e perdenti, ma anche irrazionali e fanatici
4 perché a questo punto come PERDE LA RUSSIA se... se sono rimaste solo, all'Occidente, le atomiche?

Capite a quale maniglia di finestra di Overton stanno mettendo mano?
Dice: ma anche la Russia ha le atomiche e più di tutti.
Sì: lo sanno anche gli irrazionali suddetti, ma appunto sono irrazionali e siccome sono anche soprattutto sciocchi prima che bastardi dentro, si sono fatti un altro calcolo sbagliato tipo quello "incendiamo l'Ucraina, la Russia casca nella trappola, le facciamo le sanzioni e in un mesi distruggiamo militarmente, economicamente e politicamente la Russia e poi al terzo mese staremo già tutti lì a smembrarla e abbuffarci delle sue risorse, e poi passiamo alla Cina...". Non una cosa era realistica.

Capite?

Questi pensano, irrazionalmente:
1 la Russia non ricorrerà al nucleare
2 anche perché noi a sorpresa la bombardiamo prima e pesantemente con le atomiche e la "disattiviamo" così la Russia non potrà vincere e dunque, come dicevamo un anno fa, la smembriamo.

Intanto gli americani hanno portato altre 150 testate nucleari congiunte ai missili in Europa. Sottomarini nucleari stanno posizionandosi nei mari del Nord. Intanto organizzano una "esercitazione nucleare" sulla testa della Russia. E la Russia sta attivando tutti i sensori per rispondere. Non è escluso che la "esercitazione" da esibizione all'improvviso si trasformi in uno "strike" un primo pesante attacco nucleare alla Russia immaginando di poterne inibire la capacità di risposta.

DRAGHI è pazzo quanto STOLTEMBERG: è solo più istruito. La moralità è la medesima. E spiace sia cattolico nominalmente.

Resta solo da pregare il Cuore Immacolato di Maria. Alla quale la Russia è stata consacrata.

Anonimo ha detto...

“I 10 giorni che hanno sconvolto il mondo.
Washington è scioccata dalle perdite delle Forze Armate ucraine e dalla sicurezza di Putin.”
Il politologo americano John Varoli spiega come le parole di Putin sulle perdite ucraine abbiano sconvolto le élite di Washington. Vladimir Putin ha inviato un messaggio all'Occidente: "Vinceremo! Se volete continuare ad attaccarci, attaccateci pure, ma sappiate che vi sconfiggeremo. La NATO ha speso qualcosa come centinaia di miliardi? Un fallimento totale in 10 giorni!” Nel discorso tenuto allo SPIEF di San Pietroburgo ha assolutamente svergognato la NATO davanti al mondo, ha affermato che le perdite dell'esercito ucraino dall'inizio della controffensiva ammontano a 186 carri armati e 418 veicoli blindati. “Il regime di Kiev non ha ottenuto successi in nessuna direzione e le perdite di personale si avvicinano alla catastrofe.”

John Varoli, ex corrispondente estero per New York Times, Bloomberg e Reuters TV

Da Fb ha detto...

Dice che l'Ucraina ha dichiarato che "al momento la controffensiva è sospesa".
A parte il fatto che era una offensiva, la più patetica e suicida mai vista, immagine perfetta dell'Occidente, che è: le ferie per l'estate già che gli hanno dato ville in Toscana?

Dice comunque che una quantità enorme di soldati ucraini si sono consegnati volontariamente ai russi (e hanno fatto il migliore affare della vita loro)

Anonimo ha detto...

Il candidato alla presidenza degli Stati Uniti Robert Kennedy ha invitato il presidente Biden a scusarsi pubblicamente per due cose.

- chiedere scusa al popolo americano costretto a sostenere una brutale guerra per procura iniziata con falsi pretesti.

- chiedere scusa al popolo ucraino per averlo trascinato in questa guerra e aver distrutto il suo paese per il bene degli (immaginari) interessi geopolitici statunitensi.

In precedenza, Kennedy aveva già accusato le autorità statunitensi di fomentare una guerra in Ucraina: "Tutti sanno che il conflitto in Ucraina è stato provocato, e sanno da chi. Era un piano strategico grandioso per distruggere qualsiasi paese che si oppone all'espansione imperiale americana, e in questo caso c'è uno scontro con la Russia".

Anonimo ha detto...

ULTIME DALLA COMMEDIA IN SALSA RUSSA

🇷🇺 Peskov ha affermato:
1 il procedimento penale contro Yevgeny Prigozhin è stato chiuso. Si trasferirà in Bielorussia sotto la garanzia di Lukashenko.

2 I combattenti del PMC "Wagner" che non hanno preso parte alla "campagna" di Prigozhin a Rostov e Mosca firmeranno contratti con il Ministero della Difesa della Federazione Russa

3 I combattenti di PMC "Wagner" che hanno partecipato alla marcia invece, non saranno perseguitati in considerazione dei loro meriti al fronte.

Questo è quanto, e come ha detto qualcuno "finisce a tarallucci e vodka".

Anonimo ha detto...

"Putin è freddo, il suo cinismo è enorme e vive tutto con un certo distacco: è sicuro del suo potere perché è un suo marchingegno testato in 25 anni. Lui in questo momento sta osservando con curiosità e divertimento due ragni nel barattolo, ragni cattivi che non possono accettare di vivere in un spazio così ristretto in due. Ce li ha messi lui nel barattolo, e li guarda, aspettando di vedere chi dei due amm*zza l'altro. Quello che prevale avrà la sua proposta. In realtà sa anche chi prevarrà dei due... Ma tanto l'altro sarà stecchino, quando avrà fatto la sua scelta, e nessuno avrà da ridire"

Nicolai Lilin

Anonimo ha detto...

Ho letto una notizia curiosa che non posto perché non merita nemmeno l'onore essendo un canale di merda di feccia anglosassone. "Il piano di Zelensky", già questa fa ride perché figurati se lasciano a un attore ucraino per giunta drogato di fare piani.
Il piano Z avrebbe come finalità la pace entro la fine dell'anno.
Ma come si fa a farlo "da una posizione di forza"? Come si fa a non perdere né troppo né la faccia?
L'idea ha del geniale:
letteralmente "Crimea in ostaggio" e con quella in mano ricattare Putin e avere una carta da scambiare sul tavolo della pace.

Non ho letto il seguito, ma provo a immaginare: noi ti ridiamo la Crimea, tu tutto il resto.
Al massimo potrebbero "scambiare" il risparmio di Odessa, al massimo.
Un anno fa non c'era manco bisogno di scambi e sequestri: bastava accettare di rispettare gli accordi firmati da ambo le parti.
E tanti ucraini sarebbero ancora vivi