Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 12 ottobre 2023

Il patriarca latino. I Santuari di Terrasanta rimarranno aperti

“I santuari resteranno aperti anche per una questione di principio: sono luoghi di preghiera, è la cosa di cui c’è più bisogno in questo momento”
Il patriarca latino.
I Santuari di Terrasanta rimarranno aperti

Il messaggio dei patriarchi è partito quando non si aveva ancora piena coscienza di quello che stava accadendo. Comprendiamo lo stato d’animo degli israeliani di fronte all’orrore e alla barbarie di cui solo ora si prende coscienza. Forse sono stati troppo precipitosi nel rispondere ma non è il momento delle polemiche. La situazione è gravissima, dobbiamo lavorare per comprenderci”. Sono le parole che Sua Beatitudine il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, O.F.M affida al Quotidiano Nazionale dopo che l’Ambasciata d’Israele presso la Santa Sede ha emesso un vergognoso comunicato nel quale attacca i leaders delle Chiese di Gerusalemme perché non hanno definito, a suo dire, con chiarezza chi è il cattivo e chi il buono.

Forse la rabbia di Israele deriva dal fatto che i patriarchi non hanno nominato Hamas nel comunicato?, domanda il giornalista. “Sì, è questo il problema, ma loro sono entità politiche. È evidente che noi non possiamo usare il loro linguaggio. Cercheremo di comprendere le loro ragioni, ma non sono loro a determinare quello che diciamo noi”, ha risposto il porporato che è giunto da poche ore nella sua Gerusalemme ed ha specificato: “La situazione attuale manifesta in maniera evidente che la questione palestinese non è risolta”.

I santuari resteranno aperti anche per una questione di principio: sono luoghi di preghiera, è la cosa di cui c’è più bisogno in questo momento”, ha rassicurato.

È tutto presidiato, ci sono più check point di prima. Controllano il territorio perché temono gli attacchi. Lo fanno in maniera molto meticolosa ma insomma, ci si può ancora muovere”, ha riferito il presule.

Che cosa risponde all’Ambasciata?
“Il messaggio dei patriarchi è partito quando non si aveva ancora piena coscienza di quello che stava accadendo. Comprendiamo lo stato d’animo degli israeliani di fronte all’orrore e alla barbarie di cui solo ora si prende coscienza. Forse sono stati troppo precipitosi nel rispondere ma non è il momento delle polemiche. La situazione è gravissima, dobbiamo lavorare per comprenderci”.

Forse la rabbia di Israele deriva dal fatto che i patriarchi non hanno nominato Hamas nel comunicato?
“Sì, è questo il problema, ma loro sono entità politiche. È evidente che noi non possiamo usare il loro linguaggio. Cercheremo di comprendere le loro ragioni, ma non sono loro a determinare quello che diciamo noi”.

È vero che i santuari della Custodia di Terrasanta rimarranno aperti nonostante l’emergenza per consentire i pellegrinaggi?
“La Terrasanta è una terra di pellegrinaggi, ce ne sono tantissimi. Quello che è accaduto è stato come l’eruzione di un vulcano: nessuno la poteva prevedere. Ci sono migliaia di pellegrini, non solo italiani, qui. Alcuni sono bloccati perché gli aeroporti sono chiusi. Altri vogliono concludere il pellegrinaggio. Per questo i luoghi santi restano aperti. Ma anche per una questione di principio: sono luoghi di preghiera, è la cosa di cui c’è più bisogno in questo momento”.

A Gaza invece c’è una piccola comunità cristiana: poco più di mille fedeli dei quali solo un centinaio cattolici, appartenenti all’unica parrocchia latina della Striscia, dedicata alla Sacra Famiglia. Loro come stanno vivendo questa situazione?
“Stanno tutti bene. La maggior parte si è concentrata nel complesso della chiesa per stare al sicuro ed essere più uniti e sostenersi non l’altro. Ma anche per loro la situazione è difficile: Gaza è sotto i bombardamenti, le bombe non fanno distinzioni”.

Lei ha parlato della necessità di trovare una soluzione duratura e globale al conflitto palestinese-israeliano in questa terra.
“La situazione manifesta in maniera evidente che la questione palestinese non è risolta. Così come è chiaro che questa barbarie non ha alcuna giustificazione e non è un modo per reclamare i propri diritti. Ora però che c’è il fuoco delle armi bisogna fare il possibile per ricostruire la fiducia. Ma sappiamo che purtroppo è solo un primo passo”. - Fonte

8 commenti:

Dall'IBP di Roma ricevo e trasmetto : ha detto...

Sia lodato Gesu' Cristo!
Contrariamente a quanto annunciato, Venerdì 13 e Sabato 14 Ottobre ci sara' soltanto una sola Messa alle ore 12:00. Per Domenica 15 Ottobre e' confermata la S.Messa alle ore 12:00
Via delle Fornaci, 203 - Casa San Clemente - 2° piano.

Wisteria ha detto...

Sarebbe auspicabile al riguardo conoscere il parere di Mons. Viganò, certamente più profondo commentatore politico, e meno astretto al linguaggio diplomatico di Sua Beatitudine Pizzaballa.
Auguriamo comunque ai pellegrini di Terrasanta una fruttuosa preghiera e un sicuro ritorno a casa.

mic ha detto...

Teniamo conto che in Palestina ci sono anche dei cristiani e sarebbe bene non confondere la popolazione con i terroristi, così come gli ebrei non sono tutti sionisti.
Il problema, a livello politico e religioso (mi riferisco a sionisti e jihad) è che entrambi sono irriducibilmente votati alla distruzione reciproca...

mic ha detto...

In ogni caso non si può ignorare che la componente Islamica tramanda l'odio di generazione in generazione e che Israele ha sempre esercitato il suo 'diritto' alla terra da una posizione di forza e con metodi corrispondenti. Le reazioni ed ora le azioni dal versante opposto purtroppo scatenano violenza e distruzione e rappresentano rischi di ben più vaste proporzioni...
Stati Uniti e tutto il resto dello scacchiere non hanno mai favorito soluzioni diplomatiche (ad esempio il riconoscimento reciproco dei due stati), ma hanno strumentalizzato la situazione in base ai loro interessi...

Anonimo ha detto...

Nelle scuole di Gaza (e la popolazione della striscia come sappiamo e' piuttosto numerosa) si insegna ai piccoli l'odio per chi non è islamico. Non ha importanza se sia ebreo o cristiano. Spesso le scuole vengono finanziate con i denari dell'occidente. Bisognerebbe trovare un modo per poter verificare come vengono spesi i denari degli aiuti umanitari.

Anonimo ha detto...

Ugualmente è stato fatto per le armi nominalmente mandate all Ucraina finite nel commercio clandestino. Compra e vendi, vendi e compra materiale bellico i vampiri si arricchiscono e i disgaziati muoiono sul campo o di fame o di malattia o di vaccino (altra risorsa speculativa ammantata di buonismo per sfoltire la popolazione mondiale).

Anonimo ha detto...


# Il riconoscmento dello Stato palestinese.

Non dovrebbe Israele riconoscerlo? Non c'è una delibera dell'Onu a questo riguardo?
Il fatto è che i palestinesi sono di fatto il braccio armato dell'Iran, che manovra hamas a Sud e Hezbollah a Nord. Lo scopo di queste forze non è il riconoscimento dei palestinesi come Stato indipendente quanto la distruzione di Israele. L'anomalia "sionista" deve sparire, punto e basta. Gerusalemme deve tornare all'islam, che l'ha occupata (con la forza) per secoli. Questa è la posizione dell'Iran da quando gli Aihatollah sono al potere: era la posizione di Komeini. Prima dell'entrata in scena della Persia l'attacco permanente contro Israele era sostentuo dalla Siria a Nord e dall'Egitto a Sud. Israele ha sconfitto militarmente entrambi più volte. Alla fine l'Egitto si è tolto dalla "crociata" e ha fatto la pace con Israele. Era rimasta la Siria, che di fatto aveva ridotto ad una larva l'indipendenza del Libano, ora in mano a Hezbollah in parte consistente. La Siria poi è stata ridotta all'impotenza dalla guerra civile scatenata durante le "primavere arabe". È poi subentrato l'Iran, avversario temibile, dotato di una componente missilistica di tutto rispetto, che, dicono, potrebbe giungere sino a lambire l'Italia meridionale e intento da anni a dotarsi dell'atomica.
Ora, nella fase attuale, Israele sembrava convinta di aver trovato un modus vivendi con Hamas, ma l'illusione è stata bruscamente interrotta dal crudelissimo attacco di giorni orsono. Di portata tale da provocare una reazione, legittima ma che ora rischia di debordare in campagna di annientamento, almeno di una parte della striscia di Gaza.
Sul piano mediatico si è messa in moto tutta la retorica dei poveri palestinesi perseguitati, dei loro bambini morti nei bombardamenti israeliani etc. Ma già i loro bambini, ricordava Mic, sono indottrinati all'odio per l'ebreo e il non-musumano in generale, nello stile dell'Islam originario, duro, feroce, immortalato da certe Sure del Corano.
I cronachisti musulmani riferiscono che dopo la prima vittoria sui persiani, all'inizio dell'espansione araba, sul campo di battaglia, le donne e i bambini uccidevano gioiosamente i soldati persiani feriti e immobilizzati sul terreno, "in modo che andassero subito all'Inferno".
Del resto, Maometto non ha ripreso dall'ebraismo, una delle sue fonti, l'ebraismo ereticale della penisola arabica, la componente zelota? In più ci ha aggiunto la tradizionale ferocia dei beduini in guerra.
ap

Anonimo ha detto...

Dovrebbero essere bandite, dalla comunità internazionale, le milizie private di combattenti. Non sono poche, costano milioni e ammazzano di preferenza i civili. Sono una vergogna per chi li foraggia e per chi li utilizza. I chiacchieroni che, nel pensier si fingono, ordinatori del mondo sono i primi ad utilizzarle per i loro giochini di guerre e paci. Ora hanno stancato ed hanno imbarbarito interi popoli. Dieci ergastoli a colui che sovvenziona queste milizie.