Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 28 gennaio 2025

Buona festa di San Pietro Nolasco e ottava di Sant'Agnese!

Buona festa di San Pietro Nolasco e ottava di Sant'Agnese! Ma facciamo i conti anche con il nuovo calendario liturgico.

Oggi circolano molti post oggi su San Tommaso d'Aquino. Il motivo è questo: Il "trio di maniaci" (nella frase di Bouyer) che ha messo insieme il nuovo calendario erano in un bel pasticcio con San Tommaso e altri santi, perché da un lato hanno cercato di assicurarsi che ogni festa ricadesse sul "dies natalis" del santo, ma, dall'altro mano, hanno cercato di sgomberare più celebrazioni possibili dalla Quaresima. Tommaso morì il 7 marzo, che cade in Quaresima, così per il rito moderno di Paolo VI hanno scelto invece la data della traduzione delle sue reliquie, 28 gennaio 1369. Tuttavia, nacque alla vita eterna il 7 marzo, la sua storica, tradizionale e autentica festa, è ancora oggi osservata come tale nel rito romano.
Nell'immagine: Trionfo di san Tommaso d'Aquino, di Benozzo Gozzoli (Louvre, 1470-1475) (particolare)
Riprendo una sua preghiera.
Concedimi, o Dio misericordioso,
di desiderare con ardore
ciò che tu approvi,
di ricercarlo con prudenza,
di riconoscerlo secondo verità,
di compierlo in modo perfetto,
a lode e gloria del tuo nome.
Metti ordine nella mia vita,
fammi conoscere ciò che vuoi che io faccia,
concedimi di compierlo come si deve
e come è utile alla salvezza della mia anima.
Che io cammini verso di te, Signore,
seguendo una strada sicura, diritta,
praticabile e capace di condurre alla meta,
una strada che non si smarrisca
fra il benessere o fra le difficoltà.
Che io ti renda grazie
quando le cose vanno bene,
e nelle avversità conservi la pazienza,
senza esaltarmi nella prosperità
e senza abbattermi nei momenti più duri.
Che io mi stanchi di ogni gioia
in cui tu non sei presente,
che non desideri nulla all’infuori di te.
Ogni lavoro da compiere per te
mi sia gradito, Signore,
e insopportabile senza di te ogni riposo.
Donami di rivolgere spesso il mio cuore a te,
e quando cedo alla debolezza,
fa’ che riconosca la mia colpa con dolore,
e col fermo proposito di correggermi.
Signore, mio Dio,
donami un cuore vigile, che nessun pensiero curioso trascini lontano da te;
un cuore nobile che nessun indegno attaccamento degradi;
un cuore retto che nessuna intenzione equivoca possa sviare;
un cuore fermo che resista ad ogni avversità;
un cuore libero che nessuna passione violenta possa soggiogare.
Concedimi, Signore mio Dio,
un’intelligenza che ti conosca,
uno zelo che ti cerchi,
una sapienza che ti trovi,
una vita che ti piaccia,
una perseveranza che ti attenda con fiducia,
e una fiducia che alla fine arrivi a possederti.
Ma oggi più curioso di San Pietro Nolasco è il giorno quasi-ottava di Sant'Agnese. Non c'è niente di simile altrove, visto che non è un'ottava normale. Secondo la sua vita è apparsa ai suoi genitori in una visione una settimana dopo la sua morte.  È uno dei tanti piccoli dettagli del rito romano che lo rendono così bello, come un giardino inglese un po’ selvaggio ma pieno di fiori incantevoli.

Riprendo da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico
Cinque giorni sono trascorsi dal martirio della vergine Emerenziana. I genitori di sant'Agnese erano venuti, durante la notte, a pregare e a piangere sulla sua tomba. Era l'ottavo giorno dal suo martirio e ripensavano nel dolore alle circostanze di quella morte crudele che le aveva meritato la palma, sottraendola al loro amore. D'improvviso Agnese apparve loro, incoronata e radiosa, in mezzo a una schiera, di Vergini sfavillanti di bellezza e di luce. Al suo fianco; alla destra c'era un agnello di splendente candore, sotto le cui sembianze si manifestava il divino Sposo. La Vergine raggiante si volge con tenerezza verso i genitori e dice loro: "Non piangete più la mia morte; congratulatevi piuttosto con me della beata compagnia che mi circonda. Sappiate che vivo ora in cielo accanto a Colui che, sulla terra, ha avuto tutto il mio amore". In ricordo di questa apparizione, la santa Chiesa ritorna ancora oggi sulla dolce memoria di Agnese; e questa festa si chiama: Santa Agnese per la seconda volta: Sanctae Agnetis secundo [1]. Preghiamo la tenera sposa dell'Agnello immacolato di ricordarci presso di lui, e di presentarci al divin Salvatore, in attesa che ci sia concesso di possederlo senza veli nel soggiorno della sua gloria. Uniamoci alla santa Chiesa, e cantiamo insieme con lei oggi:
Alla sua destra, apparve un Agnello più bianco della neve, Cristo che la consacrava come sua Sposa e sua Martire.
V/. Nel tuo splendore e nella tua bellezza, o Vergine ! R/. Avanza, va' verso la vittoria, e cogli la corona
Preghiamo
O Dio, che ci allieti con questa annuale solennità della beata Agnese Vergine e Martire, degnati di farci la grazia di imitare con una santa vita gli esempi di colei alla quale oggi rendiamo i nostri omaggi.
_______________
[1] Questa festa sembra essere la conclusione dell'Ottava con la quale un tempo sant'Agnese, come san Lorenzo, era onorata a Roma. 

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Seconda festa di Sant'Agnese,
stranezza liturgica
https://www.newliturgicalmovement.org/2016/01/the-second-feast-of-st-agnes-liturgical.html

Anonimo ha detto...

In cosa fu rivoluzionario San Tommaso? Nel superare il suo gigantesco, quell'Aristotele che, alla base dell'esistenza di Dio, metteva la cosiddetta prova ontologica per la quale Dio c'è perché risalendo la catena delle cause e degli effetti, esiste una causa prima che nessuno può aver creato se non Dio. Questa tesi venne aspramente contestata da Kant, il quale sosteneva che non si può attribuire a priori una qualità ad un ente se prima non si è certi che esista.
San Tommaso va oltre questa contrapposizione e svela la grande verità realtà dietro la fede. Sottovalutato e trascurato da moltissimi pseudofilosofi (che in realtà sono solo mangiatori di testi di antologia filosofica) il vero merito dell'Aquinate fu di superare il concetto che la verità risieda soltanto nella ragione e che esistano dimensioni oltre le quali il conscio non può arrivare con le proprie forze, se non per effetto di un'energia spirituale che vada oltre la materia.
Con Tommaso d'Aquino abbiamo la certezza che il mondo non è solo materia ma anche, e aggiungerei soprattutto, spirito.

Anonimo ha detto...

«L’anima vera dell’insegnamento tomistico è la fiducia nella ragione; dell’insegnamento luterano la vera anima fu la sfiducia nella ragione».
(https://www.radiospada.org/2025/01/la-grandezza-di-san-tommaso-secondo-chesterton/

Anonimo ha detto...

A Gesù Cristo crocifisso

Liberami, Signore Gesù Cristo, con la forza ardente del tuo soave amore, dai vincoli che mi legano alle cose di quaggiù. Possa così io morire per amore del tuo amore, come Tu, per amore del mio amore, ti sei degnato di morire sulla croce.
San Tommaso d'Aquino

Viandante ha detto...

Ci si può mbattere in un passaggio come quello che segue in quella che molti potrebbero considerare una fonte autorevole:

"Egli [Aquino] non si propone, come il Socrate platonico, di seguire ovunque l'argomento possa condurre. Non è impegnato in un'indagine il cui risultato è impossibile conoscere in anticipo. Prima di iniziare a filosofare, conosce già la verità; essa è dichiarata nella fede cattolica. Se riesce a trovare argomenti apparentemente razionali per alcune parti della fede, tanto meglio; se non ci riesce, deve solo ripiegare sulla rivelazione. Trovare argomenti per una conclusione data in anticipo non è filosofia, ma una difesa speciale. Non posso, quindi, pensare che meriti di essere messo allo stesso livello dei migliori filosofi della Grecia o dei tempi moderni."

Tratto da History of Western Philosophy di Bertrand Russell. Mi chiedo se qualcuno lo legga ancora, a parte coloro che sono rimasti stregati dal diffuso scetticismo e libertinismo di Russell della metà del XX secolo.

Anonimo ha detto...

Bertrand Russell come filosofo ha dato contributi interessanti solo alla filosofia della matematica. Per il resto non esiste. La sua celebre Storia della filosofia occidentale riflette tutti i pregiudizi anticattolici e anticristiani tipici della sua mentalità "liberale". E anche una notevole ignoranza degli autori che critica. La sua diffusione di quella Storia nella nostra cultura è stata un'operazione tipica della sudditanza psicologica a fasulli modelli stranieri, soprattutto anglosassoni, affermatasi in Italia subito dopo la fine della II guerra mondiale, per ovvi motivi.
Non dovevamo "emendarci" dalle colpe del fascismo, anzi dalla stessa nostra cultura considerata troppo nazionalista e metterci alla scuola degli stranieri, in particolare del pensiero "democratico"? Non tanto di quello di autori classici del passato, come i teorici ottocenteschi del liberalismo, quanto del "pensiero" alla moda, dei vari Bertrand Russell in circolazione. I quali già spargevano i semi del nichilismo poi affermatosi.

Anonimo ha detto...

28 gennaio, San Pietro Nolasco, Confessore (+ 1256).
“San Pietro Nolasco Confessore, Fondatore dell’Ordine della beata Vergine Maria della Mercede per la redenzione degli schiavi: si addormentò nel Signore il venticinque Dicembre”.
O Vergine Santissima della Mercede, Tu che per pietà verso i miseri schiavi cristiani, scendesti dal Cielo, ingiungendo a S. Pietro Nolasco di fondare un Ordine religioso che, con voto eroico, attendesse alla loro liberazione, deh! ti muova a pietà lo stato di tanti che giacciono sotto la più dura schiavitù, quella del peccato. Liberali, o Vergine Santa, e concedi loro la libertà dei figli di Dio! Minacciati, come siamo, dalla stessa schiavitù, anche per noi risplenda la tua pietà, o Vergine Santissima della Mercede! Tu che conosci l’insufficienza nostra nelle dure lotte contro il comune nemico, accorri in nostro aiuto, rinsalda le nostre vacillanti volontà, donaci la vittoria. Su Te, Madre nostra Santissima, sono riposte le nostre speranze. Da Te ci aspettiamo il trionfo finale per raggiungere il Paradiso e sciogliere un cantico di gloria e di ringraziamento a Te che ne sei la Regina. Così sia. Pater; 3 Ave; 5 Gloria .