La sera del 2 marzo 1939 Papa Pio XII Pacelli, il Pastor Angelicus, viene esaltato al Sommo Pontificato. "Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam! Eminentissimum ac reverendissimum Dominum, Dominum Eugenium Sanctæ Romanæ Ecclesiæ Cardinalem Pacelli, qui sibi nomen imposuit Pium". Precedente qui. Qui l'indice degli articoli dedicati a Pio XII.
Accadde oggi. 2 marzo 1939: l’elezione di Papa Pio XII.
Il cardinale Eugenio Pacelli fu eletto Papa proprio nel giorno del suo 63º compleanno. Pio XII è stato il 260º papa della Chiesa cattolica e il 2º sovrano dello Stato della Città del Vaticano dal 1939 alla sua morte, il 9 ottobre 1958.
Nel 1990, a conclusione della prima fase di beatificazione, ha ricevuto il titolo di servo di Dio. Mentre il 19 dicembre 2009, a conclusione della seconda fase, da papa Benedetto XVI, ha ricevuto il titolo di venerabile, che ne attesta l’eroicità delle virtù per la Chiesa. La causa di canonizzazione è affidata alla Compagnia di Gesù. Alcune considerazioni qui.
Cito di seguito, dalla Summi pontificatus, l'Enciclica in apertura del suo mandato, un sapiente richiamo alla Regalità di Cristo, che ci aiuta a colmare l'enorme lacuna che penalizza le generazioni successive, e particolarmente la nostra:
Se Noi contempliamo sotto la luce dell'eternità gli eventi esterni e gli interiori sviluppi degli ultimi quarant'anni e ne misuriamo grandezze e deficienze, quella consacrazione universale a Cristo re appare allo sguardo del Nostro spirito sempre più nel suo significato sacro, nel suo simbolismo esortatore, nel suo scopo di purificazione e di elevazione, di irrobustimento e di difesa delle anime e in pari tempo nella sua preveggente saggezza, mirante a guarire e nobilitare ogni umana società e promuoverne il vero bene. Sempre più chiaramente Ci si rivela come un messaggio di esortazione e di grazia di Dio non solo alla sua chiesa, ma anche a un mondo, troppo bisognoso di scuotimento e di guida, il quale, immerso nel culto del presente, si smarriva sempre più e si esauriva nella fredda ricerca di terreni ideali; un messaggio a un'umanità, la quale, in schiere sempre più numerose, si staccava dalla fede in Cristo e più ancora dal riconoscimento e dall'osservanza della sua legge; un messaggio contro una concezione del mondo, a cui la dottrina di amore e di rinunzia del Sermone della montagna e la divina azione d'amore della croce apparivano scandalo e follia. Come un giorno il precursore del Signore a coloro che, cercando, interrogavano, proclamava: «Ecco l'Agnello di Dio» (Gv 1,29), per ammonirli che l'aspettato delle genti (cf. Ag 2,8 Vg) dimorava, sebbene ancora sconosciuto, in mezzo a loro; così il rappresentante di Cristo rivolgeva scongiurando il suo grido potente: «Ecco il vostro Re!» (Gv 19,14) ai rinnegatori, ai dubbiosi, agli indecisi, agli esitanti, i quali o rifiutavano di seguire il Redentore glorioso, sempre vivente e operante nella sua chiesa, o lo seguivano con noncuranza e lentezza.Dalla diffusione e dall'approfondimento del culto del divin cuore del Redentore - che trovò lo splendido coronamento, oltre che nella consacrazione dell'umanità al declinare del secolo scorso, anche nell'introduzione della festa della regalità di Cristo da parte del Nostro immediato predecessore di felice memoria(3) - sono scaturiti indicibili beni per innumerevoli anime: «un impeto di fiumana», che «rallegra la città di Dio» (cf. Sal 45,5). Qual epoca più della nostra fu così tormentata da vuoto spirituale e da profonda indigenza interiore, nonostante ogni progresso tecnico e puramente civile? Non può forse ad essa applicarsi la parola rivelatrice dell'Apocalisse: «Vai dicendo: sono ricco e dovizioso e non mi manca nulla; e non sai che tu sei meschino e miserabile e povero e cieco e nudo» (Ap 3,17)?
4 commenti:
2 marzo 1876: nasce Eugenio Pacelli.
2 marzo 1939: il card. Pacelli viene eletto Papa col nome di Pio XII.
“Quando morì non lasciò niente a nessuno perchè non aveva niente”
Intervista a Giulio Pacelli, nipote del Papa:
“Pio XII amava concretamente e non a parole, tutti gli esseri umani soprattutto quelli che soffrivano. Questo amore lo spingeva a voler soffrire come loro, ad imporsi le stesse privazioni cui erano costretti. Durante la guerra sapeva che molti uomini soffrivano la fame, ed egli si privava del cibo che avrebbe potuto avere in abbondanza. Quando cominciarono i bombardamenti, molta gente restò senza casa e fu costretta a affrontare i rigori del freddo senza riscaldamento, con pochi vestiti in condizioni di grave indigenza. Pensando a quelle famiglie, Pio XII, durante la guerra, non volle che il suo appartamento fosse riscaldato. Aveva le mani e i piedi gonfi, pieni di geloni. Faticava a scrivere a macchina, a tenere la penna in mano, non stava bene di salute, ma non volle il riscaldamento. Quando in Italia cominciò a scarseggiare lo zucchero e il caffè, mio zio smise di prendere caffè e fino al termine della guerra non bevette più una sola tazzina di caffè. Le scorte di zucchero e di caffè che c'erano in Vaticano e quelle che arrivavano, le mandava agli ospedali della città per gli ammalati.
In pubblico mio zio voleva sempre apparire perfetto, impeccabile. Rappresentava la Chiesa, sentiva in modo elevatissimo il senso di questa suprema dignità. Il suo comportamento e i suoi abiti, esteriormente, erano impeccabili come quelli di un sovrano. Ma in realtà egli era poverissimo. Dopo la sua morte, scoprimmo che il suo corredo di biancheria era misero: aveva soltanto tre camicie, logore e rattoppate, alle quali cambiava spesso i polsini inamidati perché, quelli, si vedevano. Aveva due o tre paia di scarpe che faceva continuamente aggiustare e risuolare. Durante gli anni della guerra diede ai poveri tutto quello che aveva, tutto il denaro che riceveva. Quando morì, non lasciò niente a nessuno, perché non aveva niente. Come tutti hanno potuto constatare osservando le fotografie pubblicate dopo la sua morte, dormiva in una camera disadorna, su una branda di ferro.”
Viva Sua Santità Papa Pio XII Vicario di Cristo in Terra
Attualmente venerabile
Ricordo che la sua causa di canonizzazione è affidata alla Compagnia di Gesù, attendiamo fiduciosi, ora più che mai.
9 ottobre 1958 muore l'ultimo Principe di Dio!
Colui che era il fulcro e il centro della Chiesa, che con mano ferma seppe guidare i cattolici seppur nella tempesta della Seconda Guerra Mondiale.
Quel clero che oggi, ha preferito dimenticarlo, perché si vergogna di lui, oppure non ne vuol sentir parlare perchè Papa regnante prima del Concilio Ecumenico Vaticano II, non è amico mio.
All'interno del Vaticano solo Dio sa quanti sfollati accolse, rischiando tutto e per tutto, anche ebrei.
Il suo successo fu l'assolutismo, perché conosceva e valorizzava la simbologia del papato, oggi chiamata volgarmente da questi progressisti opulenza, quando questi signori sono i primi ad avere la pancia piena e non solo.
non possiamo dimenticare quanto fosse promotore di diverse cause di canonizzazione, così come nella santità di persone come Padre Pio, luoghi di culto. Una fede in Dio non comune, così come nella Vergine Maria.
Insomma un Papa tutto per Dio,a buon diritto chiamato il Pastor Angelicus. Difensore della Chiesa cattolica.
Con lui muore la tradizione della Chiesa, che posso portare nel cuore guardando qualche immagine di lui eretto con il Triregno e le parole dette con grande energia.
Grazie di cuore Santità per il Vostro operato..
Marco Lovison
Che pregi per noi, per l'Italia, per l'Europa, per il mondo, per la pace, per il Santo Padre e per il suo successore, per il prossimo conclave, per tutte le nostre intenzioni e per tutti i nostri bisogni. Così sia.
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