Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 31 marzo 2021

Spigolature. Emergenza socio-sanitaria. Aspetti da discutere

Intravedo diversi aspetti, da discutere seriamente, dell'attuale gestione totalitaria dell'emergenza epidemiologica, perché suscitano un mare di interrogativi:
Culmine della desolazione
nel cuore della cristianità
  1. Perché, ad un anno dall'insorgere del problema  e con l'esperienza nel frattempo maturata, anziché potenziare le strutture della sanità pubblica, si continua con inutili lockdown repressivi che non salvano le vite e invece uccidono la coesione sociale, l'economia, la struttura produttiva e creativamente identitaria della nazione insieme al benessere psico-fisico delle persone?
  2. Perché, non si è investito anche sulla medicina del territorio e non si sono cambiati i protocolli disastrosi prevedendo, all'insorgenza dei sintomi, invece della 'vigile attesa', cure domiciliari precoci (che tra l'altro eviterebbero una percentuale altissima di ricoveri) come il plasma iperimmune e altri rimedi di sperimentata efficacia?
  3. Perché si punta univocamente sulla vaccinazione di massa e non si parla d'altro, ossessivamente e senza alcuna voce che osi sollevare un minimo dubbio neppure dai ranghi dell'opposizione, mentre si sente dire e ripetere senza appello che solo alle vaccinazioni, peraltro reiterabili all'infinito, è subordinata la ripresa di una pseudo-normalità? E tutto questo mentre è ormai chiaro che queste non possono esser fatte in modo indiscriminato, perché quando ciò avviene le conseguenze sono sotto agli occhi di tutti?

L'eversiva proibizione delle Messe private in San Pietro legittima gli abusi delle altre Basiliche e chiese dell’orbe

Incisivo intervento dell'Arcivescovo Carlo Maria Viganò dopo quelli di 5 cardinali dei quali trovate i link nel testo che segue. Indice dei precedenti scritti di mons. Carlo Maria Viganò insieme a interventi ad essi correlati.

EXIVIT DE TEMPLO
A proposito della scandalosa proibizione delle Ss. Messe private
nella Basilica di San Pietro in Vaticano


Jesus autem abscondit se, et exivit de templo.
Gv 8,59
Il 12 Marzo scorso, con una ordinanza senza firma, senza numero di protocollo e senza destinatario, la Prima Sezione della Segreteria di Stato ha vietato la celebrazione delle Messe private nella Basilica di San Pietro in Vaticano, a decorrere dalla Prima Domenica di Passione [qui - qui]. Nei giorni successivi i Cardinali Raymond L. Burke [qui], Gerhard L. Müller [qui], Walter Brandmüller [qui], Robert Sarah [qui] e Giuseppe Zen [qui] hanno espresso il proprio motivato sconcerto per questa decisione, che per la forma irrituale nella quale è stata redatta lascia intuire un ordine esplicito di Jorge Mario Bergoglio.

La dottrina cattolica ci insegna quale sia il valore della Santa Messa, quale la gloria resa alla Santissima Trinità, quale la potenza del Santo Sacrificio per i vivi e per i defunti. Sappiamo parimenti che il valore e l’efficacia della Santa Messa non dipendono dal numero dei fedeli che vi assistono né dalla dignità del celebrante, ma dalla reiterazione in forma incruenta dello stesso Sacrificio della Croce per opera del sacerdote celebrante, il quale agisce in persona Christi e a nome di tutta la Santa Chiesa: suscipiat Dominus sacrificium de manibus tuis, ad laudem et gloriam nominis sui; ad utilitatem quoque nostram totiusque Ecclesiae suae sanctae.

Quaresima 2021 - Mercoledì Santo

"Caifa, sacerdote ebraico, stracciò le sue proprie vesti; mentre i soldati gentili conservarono intatta la veste di Gesù sul Calvario. Ciò significa che il sacerdozio di Cristo, figurato nella sua veste inconsutile, sarebbe restato perpetuamente intatto presso i popoli pagani divenuti cristiani, mentre rimaneva scosso e abolito per sempre presso il popolo ebraico" (San Girolamo)

La dissacrazione

Terza tappa della Passione del Signore.
La identifichiamo nel momento in cui nel tribunale del sommo Sacerdote, una delle guardie presenti osò schiaffeggiarlo rimproverandolo per avere risposto male a chi lo aveva interrogato. E fu l’unica volta quando Egli rivendicò la sua sapienza a confronto con la stoltezza umana. Disse: “Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?”.
Ci sembra di poter cogliere in questo episodio il momento più increscioso ed assurdo della passione di Gesù nella ribellione e nella opposizione della classe profetica e sacerdotale.
Gesù, fin da piccolo, si era presentato nel Tempio ed aveva dato prova della sua sapienza. In quel momento i “dottori” del Tempio lo avevano accolto ed ammirato. Aveva dato prova di preferire la casa di Dio per annunziare la sua dottrina.
Ma i custodi della legge e della autentica verità derivante da Dio non lo accettarono e si unirono a Giuda pattuendo il prezzo del tradimento. L’apostolo Giovanni, anche dopo molti anni da quella condanna, amaramente scriveva: “Venne fra la sua gente ma questi non l’accolsero”.
L’uomo è più incline a crearsi i “vitelli d’oro”, le immaginarie divinità o a coltivare strani riti, anche assurdi, a differenza dell’amore verso il vero culto che Gesù, il Figlio di Dio, ha consegnato agli uomini, attraverso i Suoi...
I veri adoratori”, aveva detto Gesù, “adorano Dio in spirito e verità”. Ed aveva messo in guardia la gente dall’imitare i comportamenti contro Dio, esortandoli a praticare la sua legge. Nuovi riti, nuove ideologie imperversano. La efferata dissacrazione contro Cristo, sta travolgendo ogni realtà umana. Occorre, con amore, toccare Gesù, il Sacerdote della nuova alleanza.
Credo in Te, Signore Gesù, perché Tu solo sei Via, Verità e Vita.
(Cammino quaresimale tratto da “Sulle tue orme Gesù di Nazareth“ di don Nicola Giordano – Edizioni Viverein)

martedì 30 marzo 2021

Card. Joseph Zen Ze-kiun - Lettera aperta al Cardinale Sarah

E ora i cardinali sono 5. Il card. Ioseph Zen non esita a parlare di mani sacrileghe! Abbiamo pubblicato qui la richiesta del card. Robert Sarah di eliminare il divieto di celebrare messe individuali in San Pietro di cui alla strana nota della Segreteria di Stato [qui - qui]. Abbiamo già esaminato le osservazioni del card. Walter Brandmüller sul Tagespost [qui] che fanno seguito al comunicato del card. Raymond Leo Burke qui. Analogamente si è espresso anche il card. Gerhard L. Müller [qui].
LifeSiteNews ha organizzato una petizione. Chi è interessato a firmarla : qui
Precedenti sul card. Zen e la questione Sino/Vaticana [qui]

A Sua Eminenza
Card. Robert Sarah

Cara Eminenza,
Dolore ed indignazione invadono il mio cuore a sentire certe incredibili notizie: hanno proibito le messe private in S. Pietro!?
Se non fosse per le restrizioni imposte dal Coronavirus io prenderei il primo volo per venire a Roma e mettermi in ginocchio davanti alla porta di Santa Marta finché il Santo Padre faccia ritirare quell’editto.
Era la cosa che più fortificava la mia fede ogni volta che venivo a Roma: alle sette precise si entra in sagrestia (incontravo quasi sempre il sant’uomo, l’Arcivescovo e poi Cardinale Paolo Sardi), un giovane prete si fa avanti e mi aiuta a vestire i paramenti, poi mi portano ad un altare (in Basilica o nelle grotte non fa differenza per me, siamo nella Basilica di San Pietro!). Penso che sono state le messe che, in vita mia, ho celebrato con più fervore e commozione, qualche volta con le lacrime pregando per i nostri martiri viventi in Cina (ora abbandonati e spinti nel seno della chiesa scismatica dalla “Santa Sede” [così si presentava quel documento del giugno 2020 senza firme e senza la revisione della Congregazione per la Dottrina]).
È momento di ridimensionare lo strapotere della Segreteria di Stato. Via le mani sacrileghe dalla casa comune di tutti i fedeli del mondo! Si accontentino di giuocare la diplomazia mondana con il padre della menzogna. Facciano pure della Segreteria di Stato “un covo di ladri”, Ma lascino in pace il devoto popolo di Dio! “Era notte!” (Giovanni 13:30)
suo fratello
Giuseppe Zen, SDB - Fonte

lunedì 29 marzo 2021

Il cardinale Sarah chiede al papa di ritirare il divieto delle messe “individuali” in San Pietro

Riprendo da Settimo cielo le osservazioni del card. Robert Sarah riguardo alla strana nota della Segreteria di Stato che proibisce le messe individuali nella basilica di San Pietro [qui - qui]. Abbiamo già esaminato quelle del card. Walter Brandmüller sul Tagespost [qui] che fanno seguito al comunicato del card. Burke qui. Analogamente si è espresso anche il card. Gerhard L. Müller.
LifeSiteNews ha organizzato una petizione. Chi è interessato a firmarla : qui

Osservazioni sulle nuove norme
per le Messe in San Pietro 
Robert Card. Sarah 

Vorrei spontaneamente aggiungere la mia voce a quella dei cardinali Raymond L. Burke, Gerhard L. Müller e Walter Brandmüller, i quali hanno già espresso il proprio pensiero riguardo alla disposizione emanata il 12 marzo scorso dalla segreteria di Stato vaticana, che proibisce la celebrazione individuale dell’Eucaristia sugli altari laterali della basilica di San Pietro.
I menzionati confratelli cardinali hanno già rilevato parecchie problematiche legate al testo della segreteria di Stato.
Il cardinale Burke ha messo in evidenza, da eccellente canonista qual è, i notevoli problemi giuridici, oltre a fornire altre utili considerazioni.
Il cardinale Müller ha ugualmente rimarcato un certo difetto di competenza, ossia di autorità, da parte della segreteria di Stato nell’emanare la decisione in parola. Sua Eminenza, che è un celebre teologo, ha fatto anche qualche rapido ma sostanzioso cenno ad alcune questioni teologiche rilevanti.

Ancora una volta Bergoglio nega “Maria Corredentrice”

L'immagine è del 2018, ripresa nella Basilica di Santa Maria Maggiore, in occasione della Messa per la Festa della Traslazione dell’Icona della Salus Populi Romani, molto cara al popolo romano, appena restaurata nei laboratori dei Musei vaticani.
Purtroppo questa immagine edificante di un momento di devozione in una splendida cornice fa  a pugni con il frequente uso di espressioni più consone ai nemici della gloria mariana.
Del resto non è un caso che la fronda dei Conciliaristi abbia espunto la dichiarazione di Maria Santissima “Mediatrice, Corredentrice e Avvocata”. Di fatto - e lo abbiamo comprovato in molte occasioni - Bergoglio rappresenta il culmine delle conseguenze nefaste dell'applicazione, travestita da aggiornamento, di tutte le variazioni subdolamente inserite nei documenti del Vaticano II.
Di seguito riprendo e contesto l'ultimo oltraggio alla Vergine: le parole puntualizzatrici su Maria Corredentrice pronunciate da Bergoglio nell'udienza generale del 24 marzo scorso. Ultimo di una lunga serie.

Una diminutio non nuova 
Ultimo di una lunga serie, dato che possiamo attingere ad un nutrito florilegio già stigmatizzato in diretta (vedi link di seguito). Purtroppo abbiamo dovuto registrare diverse mancanze di rispetto o, peggio, veri e propri oltraggi a partire da quel terribile 8 dicembre 2015 [qui - qui]. Lo scorso anno è stato abolito il tradizionale omaggio alla statua in Piazza di Spagna [qui - qui]. Che dire poi del fatto che dal 2015 è stata cancellata L'Assunta come solennità? Ovviamente non dichiaratamente ma attraverso la prassi eliminandola dalle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice sul sito della Santa Sede. Per non parlare del culmine di ogni nefandezza: la Pachamama al posto della Guadalupana per di più a pochi metri dalla tomba di Pietro [qui - qui - qui]...

I francesi vogliono il Latino come lingua ufficiale europea. Aiutiamoli!

Per chi vuole approfondire. Indice degli articoli sul Latino pubblicati nel blog.
In Francia si sta preparando un movimento anti-inglese. Il mese scorso Clement Beaune, ministro francese degli Affari europei, ha lanciato una campagna per la “diversità linguistica europea”, sottolineando la mancanza di bisogno dell’inglese dopo la Brexit.
“Abituiamoci a parlare di nuovo le nostre lingue”, ha affermato, esponendosi però a feroci critiche. Perfino il paladino dell’uscita della Francia dalla UE, la Frexit, Francois Asselineau, ha criticato il ministro per non aver compreso la posizione della Francia all’interno dell’UE.
“Credere che il francese sarebbe di nuovo la prima lingua in Europa dopo la Brexit non significa capire che l’UE è un’unità geopolitica sotto il dominio degli Stati Uniti e della NATO da 75 anni”, ha scritto Assileneau, concludendo che per riconquistare la propria lingua la Francia deve riconquistare la propria autonomia.

domenica 28 marzo 2021

Prete multato per aver celebrato messe pubbliche in Irlanda

La scristianizzazione, in Irlanda, ha raggiunto livelli davvero preoccupanti. Ne dà una drammatica sintesi Paolo Pasqualucci nel seguente articolo pubblicato sul suo blog: Crisi dei valori : Dilagano gli aborti multipli nelle Isole Britanniche qui. Per Grazia di Dio non mancano sacerdoti fedeli e coraggiosi che continuano a tenere un fronte sempre più minacciato. Dobbiamo persistere nella preghiera e nell'offerta...

Il quotidiano cattolico irlandese The Irish Catholic ha riferito che la polizia nazionale ha inflitto una multa di 500 euro a P. J. Hughes dopo che aveva celebrato alcune messe con un piccolo numero di parrocchiani nella parrocchia di Mullahoran e Loughduff, situata nella contea di Cavan.
Nell’ambito delle misure sanitarie decretate dal governo irlandese di fronte alla pandemia di COVID-19 durante la prima ondata, le messe pubbliche sono state sospese da marzo a giugno 2020. Il culto pubblico è stato di nuovo sospeso dal 7 ottobre dello scorso anno. Il 21 marzo, p. Hughes ha pubblicato la foto di una lettera, dove ha scritto: «Domenica prossima inizia il percorso della Settimana Santa. È difficile credere che per il secondo anno le persone non possano venire a partecipare alle cerimonie pasquali. Nonostante le dimensioni della chiesa e il luogo sacro grazie alla presenza di Gesù nel Santo Tabernacolo, la chiesa è stata considerata un punto focale per la diffusione del virus da parte della Gardaí [polizia nazionale]».
Ed ha aggiunto: «La maggior parte delle persone è sana e può fare acquisti, portare i propri figli a scuola e molti lavorano in ambienti chiusi. Stiamo facendo un grave errore nel rifiutare nostro Signore e Dio Gesù Cristo rimanendo lontani solo perché i funzionari governativi dicono che dobbiamo farlo».

Le monache di Qara riscoprono l'icona araba con la preghiera contro le epidemie invocata per la peste del 14° secolo

La preghiera è in calce.
Una storia straordinaria

Nel villaggio di Qara, in Siria, le suore dell'Unità di Antiochia hanno pregato per la fine della pandemia di coronavirus con la stessa preghiera che la regina Santa Isabella e le Clarisse di Coimbra invocarono per la fine della peste nel XIV secolo in Portogallo. E con successo, secondo la religiosa Maria Lúcia Ferreira, meglio conosciuta come suor Myri e che appartiene a quella congregazione religiosa.
È una storia quasi improbabile ma è accaduta. Recentemente, un viaggiatore - un viaggiatore raro in questi tempi di pandemia - è apparso con diverse icone, una delle quali si trova alla Temple Gallery di Londra.
Cercava l'occhio esperto di Madre Agnès de La Croix, superiora del Monastero di Mar Yacub, che si è dedicata per anni al restauro delle icone da quando ha iniziato la sua vita religiosa nel Carmelo di Harissa, in Libano, e fino a l'inizio della guerra in Siria.
La sua conoscenza in questo settore è rinomata e la sua parola è sufficiente per aiutare a rispondere a domande, identificare simboli, tradurre parole o semplicemente per chiarire l'autenticità dei pezzi. E la Madre Superiora, dopo aver analizzato l'icona custodita nel museo londinese, ha scoperto un incredibile legame con la regina Santa Isabel.

sabato 27 marzo 2021

È la fine di un percorso di ingegneria sociale per la Spagna post-franchista (ma soprattutto post-cattolica)

In Spagna le forze anticristiche - lo evidenziano le osservazioni che seguono - hanno raggiunto livelli inquietanti (purtroppo rischiamo di seguire a ruota e sta accadendo ovunque). Ma c'è un vescovo ad Alcalá de Henares! Mons. Reig Pla ha accusato «le forze laiciste unite alle forze politiche favorevoli alla relativizzazione culturale, morale e religiosa» d’aver trasformato «la Spagna in un “campo di sterminio”». I socialisti esigono le sue scuse ma lui rilancia [vedi]. E speriamo non resti rara avis!

Il parlamento spagnolo ha votato a favore del "diritto all'eutanasia". Pedro Sanchez, primo ministro socialista, esulta in tutta la sua malvagia nescienza spirituale. D'ora in poi il malato che avrà chiesto per cinque volte in un mese di essere eliminato, verrà eliminato dai dottor morte pagati dallo Stato spagnolo.
È la fine di un percorso di ingegneria sociale che la Spagna post-franchista (ma soprattutto post-cattolica) ha avviato col divorzio e l'aborto, e poi proseguito con i "matrimoni" omoerotici (incluse adozioni), con la fabbricazione dei bambini in laboratorio, con l'utero in affitto. Credo che manchi solo la liberalizzazione della droga per realizzare tutte le proposte anticristiane ed antiumane del pensiero liberal post-sessantottesco. Ma abbiamo fede che presto arriverà anche la libera tossicomania.

Reazioni al “Responsum” dell’ex Sant’Uffizio 15 marzo. L'approvazione di Bergoglio è più formale che fattuale?

La Santa Sede, con il Responsum della Dottrina della fede datato 22 febbraio - festa della Cattedra di San Pietro - pubblicato il 15 marzo, ha chiarito che non è consentita la benedizione delle coppie omosessuali. 
Due le firme in calce, quella del prefetto della Congregazione, il cardinale gesuita Luis Ladaria (nominato nel 2017 in sostituzione del cardinale Gerhard Ludwig Müller) e quella del segretario della stessa, mons. Giacomo Morandi.
Una tempistica attendibilmente rapportabile agli esiti del “percorso sinodale” in Germania e a quei vescovi che ammettono la benedizione.
Passaggio importante da ricordare:
“La Chiesa non dispone, né può disporre, del potere di benedire unioni di persone dello stesso sesso nel senso sopra inteso. Il Sommo Pontefice Francesco, nel corso di un’udienza concessa al sottoscritto segretario di questa Congregazione, è stato informato e ha dato il suo assenso alla pubblicazione del suddetto responsum ad dubium, con annessa Nota esplicativa”.
Doppiamente importante perché proprio da domenica scorsa, anche per via di alcune frasi pronunciate prima dell’Angelus, pullulano indiscrezioni secondo cui Bergoglio sarebbe propenso ad una presa di distanza dalle affermazioni del Responsum.  Risulta degli articoli di due autorevoli giornalisti, molto accreditati a Santa Marta, Elisabetta Piqué1 e Gerard O’Connell2 [qui].

venerdì 26 marzo 2021

Brandmüller sulle Messe in San Pietro: usurpazione, lettera non valida.

Riprendo da Stilum Curiae le dichiarazioni del cardinale Walter Brandmüller sul Tagespost riguardo alla strana nota della Segreteria di Stato che proibisce le messe individuali nella basilica di San Pietro. Fa seguito al comunicato del card. Burke qui. Altri precedenti qui - qui.
LifeSiteNews ha organizzato una petizione. Chi è interessato a firmarla : qui

Un ordine della Segreteria di Stato vaticana, divenuto noto anche ai media, decreta che un solo sacerdote non può più celebrare la Santa Messa nella Basilica di San Pietro, ma deve partecipare a una concelebrazione. C’è stupore generale, incomprensione e fastidio per questo in Vaticano.

Tuttavia, la suddetta lettera solleva alcune domande sulla sua forma e sul suo contenuto. Il fatto che la lettera non abbia né un numero di protocollo né una firma, ma solo il timbro della Segreteria di Stato insieme alla sigla del sostituto, suscita attenzione, anche dubbi. Soprattutto perché la Segreteria di Stato non ha competenza giuridica per la Basilica di San Pietro. Si tratta piuttosto del Capitolo di San Pietro, presieduto dal Cardinale Arciprete.

È quindi più che strano che i canonici del Capitolo non siano nominati come mittente, ma come destinatari di una lettera il cui oggetto rientra nella giurisdizione del Capitolo, e il nome dell’arciprete, il cardinale Gambetti, non sia nemmeno menzionato. In parole povere, si tratta di un caso di usurpazione di autorità o di violazione di diritti da parte di chiunque. Le ordinazioni riguardanti il servizio divino in San Pietro, invece, sono discusse e decise dal capitolo.

C’è un vescovo ad Alcalá de Henares.

L'articolo del vescovo Reig Pla che denunciava sia la legge sull'eutanasia recentemente approvata, sia altre leggi inique arrivate in Spagna grazie alla democrazia e alla Costituzione, ha provocato una rabbiosa reazione da parte della sinistra.

I socialisti esigono le scuse dal vescovo per aver definito la Spagna «campo di sterminio». Lui rilancia
C’è un vescovo ad Alcalá de Henares. Riprendendo la famosa frase attribuita a Bertolt Brecht – «ci sarà pure un giudice a Berlino!» – si potrebbe commentare così il coraggio con cui monsignor Juan Antonio Reig Pla, vescovo appunto di Alcalá de Henares – comune spagnolo di 200.000 abitanti nella comunità autonoma di Madrid -, ha deciso di denunciare la nuova legislazione eutanasica del suo Paese. Sì, perché la settimana scorsa mons. Reig Pla c’era andato giù molto duro, accusando «le forze laiciste unite alle forze politiche favorevoli alla relativizzazione culturale, morale e religiosa» d’aver trasformato «la Spagna in un “campo di sterminio”».

«L’Isis ha distrutto la Chiesa e noi l'abbiamo ricostruita»

Storia della chiesa di Qaraqosh che porta ancora le ferite inferte dai jihadisti. 
«La vita qui è bellissima: siamo così felici». Si fa quasi fatica a credere alle parole di Gwan Najeeb Bahnam, giovane di 33 anni, mamma di due figli, mentre spiega perché ha deciso di tornare con la sua famiglia a Qaraqosh. Anche lei, come tutti gli altri cristiani, è scappata dalla furia dell’Isis nel 2014, anche lei è stata tentata di abbandonare per sempre l’Iraq, magari per la Francia, come tanti suoi amici, ma alla fine nel 2017 ha fatto ritorno. La prima visita, però, è stata scioccante: «I jihadisti avevano rovinato la nostra casa. Le nostre cose, le nostre memorie: hanno distrutto tutto. Non avevamo più niente, ma l’edificio non era molto danneggiato e così, anche se ci è voluto molto tempo per sistemarla, siamo rientrati nella nostra casa».

Dopo la sua visita in Iraq, l’attacco dell’Isis al papa, “idolatra” e “crociato”

L'articolo che segue dà conto di un durissimo attacco contro Bergoglio, a causa della sua visita in Iraq (ne abbiamo parlato: qui - qui - qui), da parte di un giornale legato all’Isis. L’esperto di Islam Robert Spencer spiega che le conseguenze del viaggio rischiano di essere ben diverse da quelle auspicate dal papa. Chi conosce l'Islam può davvero meravigliarsi?

Dopo la sua visita in Iraq, l’attacco dell’Isis al papa, “idolatra” e “crociato”

Lo Stato islamico (Isis) sta minacciando nuovi attacchi alle chiese irachene dopo la visita di papa Francesco, con un ultimatum nel quale si afferma che i jihadisti “rimuoveranno le croci molto presto” come hanno già fatto “la prima volta, con Il permesso di Allah”.

In un durissimo editoriale del suo settimanale arabo, Al-Naba, il gruppo terroristico più temuto del mondo interpreta le aperture interreligiose di Francesco in Iraq come una “crociata” per “rimuovere la sharia di Allah da questa terra, stabilire al suo posto una religione politeista e sollevare la sua croce profana sulle rovine di Mosul”.

Church Militant ha ottenuto una copia dell’articolo e ne ha commissionato una traduzione in inglese. L’editoriale è intitolato Messages of the Christian Idolator-Tyrant [Taghut al-Nasara al-Baba] on His Visit to Iraq, ed è uscito su Al-Naba l’11 marzo.

giovedì 25 marzo 2021

Viganò. Pandemia: ampio excursus su inquietanti elementi di cospirazione criminale a livello globale

Testo originale italiano di una lettera nella quale l'Arcivescovo Carlo Maria Viganò condensa buona parte di un suo prossimo intervento predisposto per un imminente evento. Interventi precedenti e correlati qui.

Questa Lettera riflette in larga parte l’intervento che darò ai partecipanti al prossimo summit “Truth Over Fear: Covid-19, the Vaccine, and the Great Reset”, organizzato da Patrick Coffin, che si terrà tra il 30 Aprile e il 1° Maggio 2021. Questo evento importantissimo vede la partecipazione di oltre venti dei più importanti medici, ricercatori e avvocati del mondo e fornirà un approccio scientifico e di buon senso alla pseudopandemia. Tutte le persone hanno diritto al consenso informato. La registrazione online al summit può essere effettuata qui: www.restoretheculture.com
“La Verità oltre la paura:
Covid-19, il vaccino, e il Great Reset”

Ecce nova facio omnia Ap 21, 5

Quanto abbiamo appreso sin ora a proposito della pseudopandemia, ci dà il quadro di una realtà inquietante e di un’ancor più inquietante cospirazione criminale, ordita da menti traviate. Questa realtà, tuttavia, non viene presa in considerazione da quanti, ipnotizzati dall’indottrinamento mediatico, si ostinano a considerare una grave influenza stagionale come un flagello pandemico, inefficaci le cure conosciute e miracolosi i cosiddetti vaccini dichiaratamente inutili e dannosi.

Cancel Culture, l’idiozia è il nuovo standard: un favore ai nemici esterni e interni dell’America e dell'intero Occidente

Scrive Martino Mora: "Mi chiedo se oggi il grande Omero e il suo eroe Ulisse non verrebbero accusati di procio-fobia. Scherzi a parte, una scuola del Massachussets ha già bandito volontariamente Omero dai programmi scolastici per i crimini contigui di sessismo e razzismo. Insomma: la realtà dell'oscurantismo spirituale nella tanto decantata società aperta ormai supera la fantasia". L'articolo ripreso di seguito illustra efficacemente l'inquietante fenomeno che, ovviamente, seppur esploso negli USA, riguarda l'intero Occidente. Ne abbiamo già constatate allarmanti avvisaglie...

Non più tardi di cinque o sei anni fa, chi avrebbe mai pensato che le piattaforme dei social media dominanti d’America, come Facebook, Google-YouTube e Twitter, avrebbero attaccato i diritti del Primo Emendamento impegnandosi a mettere a tacere un numero enorme di loro utenti tramite censura, cancellazione e deplatforming? Di tutte le maledizioni che si potevano abbattere sugli Stati Uniti d’America, la censura e la cancel culture sono forse le peggiori.
Ma questi due fenomeni del nostro tempo non avrebbero mai oltrepassato il livello di guardia se non si fossero sommati ad un altro flagello biblico, non meno devastante, un fiume in piena che da qualche mese a questa parte ha rotto tutti gli argini e sta dilagando in tutto il Paese. Ne ha parlato qualche giorno fa, su American Thinker, un tale che utilizza lo pseudonimo A.C. Smith e che ha giustamente ritenuto opportuno ricordarci un film del 2006, Idiocracy, commedia di ambientazione fantascientifica in cui viene rappresentato uno scenario distopico del futuro dove, a causa della maggiore prolificità degli idioti, il livello di intelligenza medio raggiunge livelli talmente bassi da mettere addirittura a rischio la sopravvivenza del genere umano.

mercoledì 24 marzo 2021

Spigolature. La cancel culture, distopia dell'idiocrazia, non risparmia Leonardo

Ieri sera sono inorridita anch'io e non ce l'ho neppure fatta a guardare fino in fondo per rendermi conto di fino a che punto sarebbero arrivati... Riprendo di seguito Martino Mora, condividendo.

Ieri sera ho scoperto su Rai 1 che Leonardo da Vinci era un abitué delle carceri italiane. Prima in carcere per sodomia a Firenze, poi per omicidio a Milano. Insomma. gli americani autori dell'orribile fiction andata in onda ieri sera hanno confuso il da Vinci con il Caravaggio o il Cellini. Nella loro assoluta mancanza di rispetto per la storia hanno completamente inventato la figura della co-protagonista della loro (soap) opera, tale Caterina da Cremona, mai esistita. Che nell'orribile prodotto americanoide diventa la musa assoluta del grande artista. In compenso, invece di protestare per tale ignobile deformazione, anzi contraffazione, della vita e della figura del grande genio del Rinascimento, Renato Franco esulta così sul "Corriere della Sera". per il bacio omosessuale del presunto Leonardo con un prostituto fiorentino: "Un piccolo bacio per un uomo, un grande balzo dell'umanità". Siamo immersi fino al collo nel ridicolo, anzi nel grottesco, Viviamo nell'epoca della contraffazione, del grottesco e della comicità involontaria. Dove qualsiasi valore, etico, estetico e spirituale viene negato in nome dei soli valori mercantili e della dissacrazione fine a se stessa. E di fronte all'ignobile ideologia americanoide del politicamente corretto non resiste nemmeno il rispetto per i giganti della storia e della cultura. Fermate il mondo, voglio scendere.

24 marzo. In onore di San Gabriele Arcangelo

Facciamo oggi una breve tregua ai severi pensieri della Quaresima per festeggiare l'Arcangelo Gabriele. Domani lo vedremo spiegare il volo sulla terra e fermarsi, celeste messaggero della Santissima Trinità presso la più pura delle Vergini. Dunque a ragione i figli della Chiesa ricorrono a lui per poter degnamente celebrare il mistero che annunciò quaggiù.
Gabriele appartiene alle più eccelse gerarchie degli angelici Spiriti; come disse di sé a Zaccaria (Lc 1,19), è uno di quelli che stanno al cospetto di Dio. A lui sono riservate le missioni concernenti la salute del genere umano attraverso l'Incarnazione del Verbo, perché il nome Gabriele significa Forza di Dio, ed è in questo mistero, apparentemente umile, che si manifesta principalmente questa divina potenza. (dom Prosper Guéranger qui).

Bernardo di Chiaravalle
Lodi della Vergine Madre

L’Angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea chiamata Nazaret, ad una vergine promessa sposa ad un uomo della casa di David, di nome Giuseppe, e il nome della vergine era Maria ecc. (Lc 1, 26-27).

1. Perché mai l’Evangelista ha voluto indicare tante cose con il loro nome in questo passo? Credo che l’abbia fatto perché noi non trascurassimo nulla di quanto egli con tanta diligenza si è studiato di raccontare. Nomina infatti il Nunzio che viene inviato e il Signore da cui fu mandato, la Vergine alla quale è mandato, e anche lo Sposo della Vergine, la discendenza di entrambi, la loro città e la loro regione. E questo perché? Pensi forse che siano indicazioni superflue? No, certamente. Se infatti non cade una foglia senza una ragione, né cade sulla terra un passero all’insaputa del Padre celeste, potrei io forse pensare che dalla bocca del santo Evangelista sia uscita una parola superflua, specialmente nel racconto della storia sacra del Verbo (incarnato)? Non lo penso. Tutte quelle parole infatti sono piene di profondi misteri e spandono una celeste soavità, a condizione che uno le mediti con diligenza e sappia succhiare il miele dalla roccia (Dt 32, 13). In verità, in quel giorno i monti hanno stillato dolcezza, e i colli fecero scorrere latte e miele (G13, 18; Es 3, 8) quando dall’alto dei cieli stillava la rugiada e le nubi piovevano il giusto e la terra si apriva, germogliando con letizia il Salvatore (Is 45, 8; 35, 2); quando, manifestando il Signore la sua benignità, e dando la nostra terra il suo frutto, su quel monte eccelso, pingue e ferace, la misericordia e la verità si incontrarono, la giustizia e la pace si baciarono (Sal 84, 13. 11; 67, 16).

La Chiesa e la tirannia delle leggi o le leggi delle tirannie - don Claude Barthe

La candidatura del cattolico Joe Biden alla presidenza degli Stati Uniti, continuando questi a difendere il diritto all’aborto, ha diviso la Chiesa: un sacerdote gli ha rifiutato la Comunione in una chiesa del Carolina del Sud; il nuovo cardinale di Washington, Wilton Gregory, ha al contrario affermato ch’egli non rifiuterebbe a Biden l’eucarestia; da parte sua, monsignor Charles J. Chaput, arcivescovo emerito di Philadelphia, ha pubblicamente reputato che gli atti di Joe Biden dimostrino come egli non sia in comunione con la Chiesa.

È chiaro come il problema più immediato per la Chiesa, nelle democrazie moderne, sia quello delle leggi tiranniche, siano esse criminali o solamente ingiuste. Ma, al di là del rifiuto delle leggi tiranniche, si pone ad essa ed agli uomini di questo tempo il problema più generale della vita all’interno della tirannia. A questo proposito, la Chiesa e solo la Chiesa può oggi far risplendere la verità, «come una lampada in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno» (II Pt 1, 19).

La liturgia tradizionale - Intervista a don Eric Iborra

Effetti salutari della Santa Messa di sempre. Per chi ci leggesse solo ora e volesse approfondire alcuni aspetti essenziali delle variazioni operate dalla Messa riformata di Paolo VI [qui]. Vi si evidenziano gli elementi che sfatano la leggenda delle “due forme dell’unico Rito”, nel quale la forma è sostanza. Ho inserito. nel testo, altre ad alcuni link per l'approfondimento, alcune brevi chiose al discorso di un sacerdote che coglie e apprezza molti aspetti salienti del Rito antico ma lo fa con la chiave di lettura della sua formazione conciliare.

Com’è avvenuta la sua scoperta della forma extraordinaria del rito romano?

Semplicemente per obbedienza al mio arcivescovo! Nel 2007, il cardinale Vingt-Trois mi ha nominato vicario della parrocchia Saint-Eugène, ben nota nel mondo tradizionale. Avvisato a Pasqua, ho potuto imparare l’usus antiquior dai monaci dell’Abbazia di Triors. Devo dire che mi sono subito sintonizzato! Mi ci è voluta una settimana di esercizio per poter dire la mia prima Messa letta, dopo 18 anni di ordinazione in cui stavo già praticando, in privato, la versione originale del Messale del 1969! Per alcuni anni ho continuato a utilizzare, per la mia personale preghiera, la Liturgia horarum, che ho praticato sin dai miei anni di seminario a Roma. Prima di passare al Breviario del 1960, dal mio ingresso a Saint-Eugène...

Cosa pensa, in quanto sacerdote, di questa forma liturgica, come espressione della Fede?

Durante il mio apprendistato a Triors, sono rimasto colpito dalla precisione dei riti, che racchiudendo il celebrante – ma anche la comunità – nelle sue rubriche, fanno meglio comprendere, all’uno e agli altri, la grandezza del mistero che si sta compiendo all’altare. Ciò significa che la liturgia non è prodotta, ma è ricevuta, e questo al termine di un’evoluzione omogenea che sottolinea la sua fondamentale antichità. È il mistero della tradizione liturgica. I riti che circondano l’attualizzazione del sacrificio unico di Cristo da parte del sacerdote (cfr. Lettera agli Ebrei) evidenziano in particolare la presenza reale nelle oblate. Un richiamo alla fede, a ogni genuflessione!

martedì 23 marzo 2021

Segnalazioni dei lettori. L’ignoranza barbara di certa sinistra

L’ignoranza barbara di certa sinistra

“Ora che è tornato qui in Italia con il proposito fermo di integrare, Enrico Letta dovrebbe ricordare però che Claudio apparteneva alla gens Claudia, antica al punto da essere menzionata nell’Eneide. Era figlio di Druso Maggiore, nipote di Antonio. Era nato a Lungdunum, colonia romana in Gallia, semplicemente perché il padre stava combattendo in Gallia contro alcune popolazioni germaniche in quella che viene chiamata la terza campagna militare in Germania. Per carità, nessuno di noi vuole dare lezioni da storico, solo ricordare come stanno le cose quando si pretende di darne.” (Maria Giovanna Maglie)
   Per carità, nessuno di noi vuole dare lezioni da storico, solo ricordare come stanno le cose quando si pretende di darne manipolando la storia per sostenere tesi politiche.
 Senza dimenticare poi che di questo passo anche Sant'Ambrogio diventa straniero essendo nato ad Augusta Treverorum (l'odierna Treviri, nella Renania-Palatinato, in Germania). Questo professorino (come l'avrebbe chiamato Manara Valgimigli!) è abituato fin da ragazzo a darsi un'aria professorale e crede di essere sempre in cattedra.

Quando si pregava invece di piegarsi ai diktat: 'abbi paura', 'non fare domande', 'resta a casa'

Scrive il Comitato San Filippo Neri - Roma, a corredo della bella immagine d'altri tempi: 
"Fedeli in preghiera a San Francisco durante l'epidemia di spagnola. I cattolici di oggi confidano in Dio o nel CTS?"
Stralcio dal commento di un lettore:
Se davvero vogliamo che questa cosiddetta pandemia crolli come un castello di carte – come sempre è avvenuto per ben peggiori flagelli, quando il Signore ne ha decretato la fine – ricordiamoci di riconoscere a Lui, e a Lui solo, quella Signoria universale che ad ogni peccato usurpiamo, rifiutandoci di obbedire alla Sua santa Legge e rendendoci così schiavi di Satana. Se vogliamo la pace di Cristo, è Cristo che deve regnare, ed è il Suo regno che dobbiamo volere, ad iniziare da noi stessi, dalla nostra famiglia, dalla nostra cerchia di amici e conoscenti, dalla nostra comunità religiosa.
Adveniat regnum tuum.
Se viceversa lasceremo che si instauri l’odiosa tirannide del peccato e della ribellione a Cristo, la follia del Covid sarà solo l’inizio dell’inferno in terra.
Siano questi i nostri voti per la prossima Pasqua di Risurrezione, sotto lo sguardo benigno della Nostra Regina e Signora, Corredentrice e Mediatrice di tutte le Grazie.

lunedì 22 marzo 2021

Carlo Maria Viganò / Meditazione in preparazione della Pasqua

Testi precedenti e correlati qui.

Si iniquitates observaveris, Domine:
Domine, quis substinebit? PS 129, 3
Mors et vita duello
conflixere mirando.
Lo scorso anno, con una decisione tanto incomprensibile quanto sciagurata, per la prima volta nell’era cristiana, la Gerarchia cattolica ha limitato la celebrazione della Pasqua, assecondando la narrazione mainstream della pandemia. Molti fedeli, costretti a misure di confinamento dimostratesi inutili se non controproducenti, hanno potuto unirsi spiritualmente al Santo Sacrificio, assistendo alle funzioni tramite il computer. Un anno dopo nulla è cambiato rispetto ad allora, e ci sentiamo ancora ripetere che dovremo prepararci ad un ulteriore lockdown per consentire alla popolazione di essere sottoposta ad un siero genico sperimentale, imposto dalla lobby farmaceutica nonostante non se ne conoscano gli effetti collaterali a lungo termine. In molte nazioni si inizia a vietarne l’uso, davanti alle morti sospette che seguono la sua inoculazione; eppure, nonostante la martellante campagna di terrorismo dei media, le cure si dimostrano efficaci e in grado di ridurre drasticamente i ricoveri e, conseguentemente, anche i decessi.

Un diktat crudele e (molto) anomalo: sul divieto delle messe nella Basilica Vaticana

Nella nostra traduzione da Catholic World Report torniamo sull'anomalo divieto delle Sante Messe nella Basilica Vaticana pubblicato qui; Comunicato del card. Burke qui. Ora ne parla un articolo di George Weigel, scrittore, giornalista e biografo di Giovanni Paolo II. L'arbitrario divieto viola, insieme, l'unità l'universalità e l'ospitalità de La Catholica...
Ieri mattina si sono celebrate le ultime messe private (con o senza fedeli) presso gli altari laterali della Basilica di San Pietro a Roma, dopo un decreto della Segreteria di Stato Vaticana che le vieta da oggi. 
Questa Tradizione è sopravvissuta per secoli. Preghiamo affinché si riprenda nella Cattedra di San Pietro la possibilità di offrire queste Messe per la maggior Gloria di Dio.

Nell'immagine a lato:
La celebrazione del Rito Romano antico
all'altare di San Michele Arcangelo, 21 marzo 2021

Un diktat crudele e (molto) anomalo: sul divieto delle messe nella Basilica Vaticana

Una settimana dopo la pubblicazione di una bizzarra istruzione (successivamente affissa sulla porta della sacrestia della basilica) che vieta le Messe mattutine presso gli altari laterali dell’Arcibasilica Papale di San Pietro in Vaticano, restano interrogativi sulle origini di questo ukase (atto perentorio e assolutistico -ndT), sui suoi vizi formali [qui], sui suoi curiosi destinatari, sulla sua legalità, e sulla sua intenzione – nonostante numerose richieste all’Ufficio Stampa del Vaticano e alla Prima Sezione della Segreteria di Stato del Vaticano, sulla cui carta intestata il decreto è stato stampato.

Spigolature. La metamorfosi kafkiana del PC di Letta e enfasi sull'emergenza trasformata in pseudo-normalità

È tutto condivisibile quanto segue, tranne l’espressione “classi lavoratrici” dei brani riportati brano... è una espressione anacronistica: ormai non si può più parlare di classi in senso marxista... ciò che sta succedendo non è l’aggressione alla cosiddetta qui “classe lavoratrice”, l’attacco è molto più profondo, spietato e NON portato per ragioni economiche. Il punto è che Fusaro, per quanto onesto intellettualmente (e per questo le sue analisi sono condivisibili), a causa della sua formazione, come soluzione vede il socialismo....

Sono trascorsi pochi giorni dall'arrivo di Enrico Letta alla guida del Partito Democratico, ossia del punto terminale della metamorfosi kafkiana del glorioso Partito Comunista, divenuto ormai punto di riferimento delle classi dominanti e della loro lotta organizzata contro le classi lavoratrici e il mondo del lavoro.
Ebbene, in questi pochi giorni di attività Enrico Letta ha già tracciato una chiarissima traiettoria di quella che sarà la sua linea politica, peraltro perfettamente in continuità, in forma iperbolica, con le tendenze già da tempo in atto nello stesso Partito Democratico, indefesso difensore degli interessi del blocco oligarchico neoliberale senza frontiere.
Tre sono i punti sui quali Enrico Letta ha da subito insistito, assumendoli a riferimento della propria linea politica. 

Cattolici e protestanti tedeschi perseguono l'intercomunione nonostante le obiezioni del Vaticano

Nella nostra traduzione da CatholicNewsAgency riprendiamo la notizia che in Germania cattolici e protestanti annunciano che procederanno con l’intercomunione in un evento previsto per il prossimo mese di maggio, nonostante le obiezioni del Vaticano. Sull'intercomunione vedi - Sulla promozione di un ordinamento liturgico comune qui - qui - qui.

Cattolici e protestanti in Germania hanno annunciato che procederanno con l’intercomunione in un evento previsto per il prossimo mese di maggio, nonostante le obiezioni del Vaticano.
In un comunicato stampa del 16 marzo, gli organizzatori del terzo Congresso Ecumenico della Chiesa (ÖKT) a Francoforte hanno detto di aver pianificato per il 15 maggio un invito ai cristiani a partecipare alle celebrazioni “in molte chiese” nella città e in tutta la Germania.
Secondo CNA Deutsch, partner di CNA per le notizie in lingua tedesca, si sono espressi nei seguenti termini: “I cristiani di tutte le denominazioni questa sera hanno l’opportunità di venire ed entrare, di conoscere diverse tradizioni e – seguendo la propria coscienza – di celebrare la memoria vivente di Gesù Cristo.”
“Da Francoforte deve partire il segnale di continuare a cercare l’unione ecumenica, nella vita quotidiana e nella visita reciproca delle congregazioni”.

domenica 21 marzo 2021

Le 'impronte' di S. Benedetto nella Chiesa e nella storia in un'Omelia del Card. Siri e negli insegnamenti di dom Guéranger

Attingiamo alle sorgenti non inquinate... La Chiesa ce ne dispensa a piene mani. Bisogna solo disseppellirle e farne tesoro. Precedenti: sulla Regola di San Benedetto e la rinascita della civiltà qui; sulla spiritualità monastica qui; sulla Stabilitas loci qui; sui monaci di Norcia eterni costruttori tra le macerie del mondo qui; sul significato pieno dell'Ora et labora qui; un libro: Monaci nel mondo monaci nel cuore qui

Card. G. Siri, Omelia per la festa di S. Benedetto, 1979
 
Ora, vorrei intrattenere brevemente voi su questo premio, che è toccato a S. Benedetto: sulla funzione cioè che egli ha avuto rispetto alla storia, proprio perché ha dato tutto a Dio. Bisogna considerare anche questo, perché bisogna saper lodare Dio nei suoi Santi. Io ho l’impressione che ci sia della gente che si vergogna di lodare Dio nei suoi Santi. Io consiglio che si vergogni di se stessa. Dio ama essere lodato nei suoi Santi, perché i Santi sono un’opera di Dio più grande dei cieli, che non hanno intelligenza.
Ora vediamo questa grande funzione storica di S. Benedetto.
Punto primo: è... l’influenza che la Regola di S. Benedetto ha avuto sull’organizzazione della città, nel mondo, nella convivenza civile, nata dalla collisione frenetica e qualche volta sanguinosa dei Barbari. I Barbari avevano portato con sé una sorta di diritto, chiamiamolo così: era una prassi, non scritta. Questo diritto barbarico rendeva durissimi e spesso tirannici i rapporti tra quelli che comandavano e coloro che dovevano ubbidire. Ma rendevano estremamente spigolosi i rapporti tra la terra, unica sorgente o quasi dei beni, e coloro che la dovevano lavorare. Ora, cos’è che ha addolcito questo diritto barbarico, che ha portato un costume diverso in tutta l’Europa? Perché l’Europa si fa con il diritto, non si fa con le canzoni! È stata la Regola di S. Benedetto... 
Se è vero che i popoli sono fatti, tenuti insieme, rappacificati, ordinati, resi produttivi, dal diritto che seguono, è giusto dire che una paternità dell’Europa tocca a San Benedetto, dopo la frenetica confusione barbarica, anzi, in mezzo alla frenetica confusione barbarica...

21 marzo: San Benedetto da Norcia… Il significato pieno dell’ “ora et labora”

Precedenti: sulla Regola di San Benedetto e la rinascita della civiltà qui; sulla spiritualità monastica qui; sulla Stabilitas loci qui; sui monaci di Norcia eterni costruttori tra le macerie del mondo qui; un libro: Monaci nel mondo monaci nel cuore qui
L’ozio è nemico dell’anima; e quindi i fratelli devono in alcune determinate ore occuparsi nel lavoro manuale, e in altre ore, anch’esse ben fissate, nello studio delle cose divine
Così dice san Benedetto da Norcia nella sua Regola (XLIII, 1). D’altronde questo Santo è ricordato per il famoso ora et labora che si traduce semplicemente con prega e lavora.
È questa, però, una traduzione che traduce sì (scusate il gioco di parole), ma che non rende effettivamente l’idea di cosa volesse davvero dire san Benedetto e soprattutto dell’enorme portata innovativa di questa affermazione.
Pregare e lavorare sembra, infatti, una cosa scontata. Chi può sorprendersi del fatto che un santo inviti a i propri monaci e, al di là dei monaci, i cristiani in generale a pregare e lavorare?
Invece l’affermazione è totalmente nuova e lo si capisce dalla parola latina labor. Questo, il labor, per i latini non era il semplice lavoro, che loro solitamente definivano negotium da nec-otium, cioè non-ozio, bensì un certo tipo di lavoro, quello manuale, il lavoro fisico; per intenderci: quello che fa sudare.
Ebbene, nel mondo antico questo labor, cioè il lavoro fisico, era destinato solo agli schiavi, perché poco onorevole. San Benedetto, invece, che fa? Non solo dice che il monaco deve lavorare, cioè deve lavorare manualmente, ma va oltre, dice che questo lavoro fisico deve accompagnare la preghiera e che, accompagnando la preghiera, in un certo qual modo si fa esso stesso preghiera.
È per questo che san Benedetto è il padre della civiltà occidentale.

sabato 20 marzo 2021

“Non si può evangelizzare il mondo con una Messa che si rifà agli anni Sessanta del secolo scorso”. Un’analisi sincera

Uno dei precedenti più significativi [qui] per cogliere lo status questionis  e le differenze  tra i due Riti che veicolano due diverse teologie: cristocentrica, l'antico; antropocentrica, il novus.
Di recente padre Richard Gennaro Cipolla, ex pastore episcopaliano divenuto prete cattolico, si è rivolto con una lettera molto significativa al vescovo ausiliare di Los Angeles Robert Barron. Credo che sia interessante e istruttivo stare ad ascoltare padre Richard perché nella sua analisi, dedicata principalmente alla liturgia, tocca alcuni nodi decisivi, dei quali molti fedeli laici sono ormai consapevoli, mentre troppi vescovi continuano a ignorarli.

Padre Richard all’inizio del suo contributo rivolto al vescovo Barron scrive: “Sono un prete cattolico, che presto diventerà ottantenne. Sembrerebbe più prudente in questo momento della mia vita mettere da parte tutto ciò che minaccia la pace e l’equanimità a cui si dovrebbe tendere in questa fase della mia vita. Ma, ahimè, il mio corredo genetico dell’Italia meridionale non rende facile vivere una vita rilassata in questo momento in cui dovrei abbandonarmi alla contemplazione e al ricordo delle cose passate”.
Ma perché una lettera proprio a Barron?

Premio internazionale alla canzone che de-canta un suicidio: è della Star delle ragazzine-bambine. Tutto bene?

Tacere non è un'opzione. Eppure non esce una parola. Ne diciamo una qui, sperando che serva anche a una sola persona.
Ai Grammy 2021, il più importante premio musicale globale, «non è rimasta a mani vuote neanche Billie Eilish, rivelazione dell’edizione 2020, sorpresa di aver intascato due statuette anche quest’anno: la cantautrice 19enne è stata premiata nella categoria Best Song Written for Visual Media per il brano “No Time to Die”, ma soprattutto ha vinto nella categoria Record of the Year per “Everything I Wanted”» [Corriere].
La rivista specializzata RollingStone ci dice di cosa parla la canzone premiata: «Billie Eilish l’ha sognato davvero. Ha immaginato di percorrere il Golden Gate Bridge di San Francisco e buttarsi di sotto. E non è la parte peggiore, perché dopo la sua morte nessuno l’ha rimpianta. Lo racconta in 'Everything I wanted'» la canzone premiata ai Grammy. «L’inconscio di Billie Eilish non ha scelto un luogo qualunque per ambientare il suicidio. 

venerdì 19 marzo 2021

La scala misteriosa costruita da San Giuseppe - don Elia

In onore di San Giuseppe, ripropongo l'articolo che segue: don Elia, La scala del cielo.
Nella città di Santa Fe, nel New Mexico, da quasi un secolo e mezzo si ammira un prodigio di falegnameria che attira ogni anno un quarto di milione di visitatori. La cappella di Loreto fu eretta nella seconda metà del XIX secolo per un gruppo di religiose francesi giunte sul luogo per aprirvi un collegio femminile. Una volta terminata la costruzione, ci si accorse però con disappunto che l’architetto (lo stesso che aveva progettato la cattedrale) aveva omesso un passaggio per accedere alla cantoria. Dopo una vana ricerca di soluzioni, la comunità decise di affidarsi a san Giuseppe con una novena. L’ultimo giorno, ecco presentarsi un uomo anziano, accompagnato da un asinello, che propone di costruire una scala in legno. I suoi soli attrezzi, una sega, un martello e una squadra. In capo a sei mesi, una magnifica scala a chiocciola era pronta e lo sconosciuto sparì senza chiedere un soldo e senza lasciare traccia di sé.

Roma, manifestazione a piazza Sempione: “il sacro non si tocca”

Ne avevamo dato notizia qui.
Qualche giorno dopo la processione blasfema delle femministe, oggi in piazza Sempione si è svolta la manifestazione di protesta dei cittadini che si oppongono allo spostamento della statua della Madonna che si trova al centro della piazza. “Il sacro non si tocca, difendiamo piazza Sempione”, questo lo slogan e il nome del comitato che ha deciso di manifestare a Montesacro, comunicando le sue intenzioni in una nota riportata anche da Roma Today:
“È evidente che il progetto non tenga conto della specificità e della tradizione storica del quartiere Montesacro di cui la Madonna raffigurata è patrona e muta testimone. Le manifestazioni dei gruppi antifascisti e femministi estranei al quartiere mettono ben in luce che il punto non sia riqualificare la piazza per i cittadini ma smantellare i simboli di un'identità che ha da sempre accomunato tutti i residenti, a prescindere dall'effettivo credo religioso" - si legge nella nota del Comitato “Il sacro non si tocca, difendiamo piazza Sempione”.
"Quello che chiediamo è un progetto di reale riqualificazione che tenga conto dei bisogni del quartiere e non degli isterismi di chi non è in grado di esprimersi se non sbraitando mentre sventola vagine giganti. A loro consigliamo di rimodernarsi: queste pagliacciate erano passate di moda già negli anni '70". Fonte