Il succo è nel titolo. Cristo insegnava, non dialogava.
Come più si addice a questo strumento, invece di una ponderosa trattazione, propongo una affermazione essenziale e lapidaria che inquadra direttamente il nucleo del problema e ne indica e motiva i tratti essenziali. A chi legge sarà più agevole formulare gli sviluppi e trarre le conclusioni conseguenti. Anche in ragione del recente documento Dal conflitto alla comunione.[vedi]
Il tema è quanto mai attuale e suscettibile di riproporsi in maniera eclatante e controversa nell'approssimarsi del 2017, visto che siamo ancora e sempre più alle prese con il falso ecumenismo che prevederebbe possibili commistioni con i festeggiamenti luterani - c'è da chiedersi noi cos'abbiamo da festeggiare (!?) - in occasione del 500.mo anniversario delle tesi di Lutero. [vedi precedenti nel blog - e qui]
Nostro riferimento, ancora una volta Romano Amerio e le sue riflessioni dense e pertinenti, porte con garbo teoretico e con un pensiero costruttivamente cattolico, che cogliamo in un'altra Chiosa dall'ultimo suo lavoro, Stat Veritas, che analizza e commenta la Tertio millennio adveniente, di Giovanni Paolo II che definisce gli orientamenti pastorali per la Chiesa del nuovo millennio. Da rilevare l'accenno alla communicatio in sacris.
Di seguito alla Chiosa, colgo l'occasione per estrarre, dal documento citato in apertura, la parte relativa alla Convergenza nella comprensione del sacrificio eucaristico, perché è il nodo centrale su cui non possiamo sorvolare né rifugiarci nelle fumosità che non mancano nel documento, sulla scia del famigerato "spirito del concilio", ma dobbiamo trarre le nostre conclusioni.
Di seguito alla Chiosa, colgo l'occasione per estrarre, dal documento citato in apertura, la parte relativa alla Convergenza nella comprensione del sacrificio eucaristico, perché è il nodo centrale su cui non possiamo sorvolare né rifugiarci nelle fumosità che non mancano nel documento, sulla scia del famigerato "spirito del concilio", ma dobbiamo trarre le nostre conclusioni.
CHIOSA 25: Commento al § 34, p. 43.
«Bisogna proseguire nel dialogo dottrinale, ma soprattutto impegnarsi nella preghiera ecumenica.»
In Iota unum, noi abbiamo dedicato un intero capitolo al dialogo (cfr. Iota unum, XVI); qui vogliamo solo ricordare che il dialogo deve mirare a cambiare le opinioni errate del collocutore. Invece, secondo i moderni, non si deve mirare al proselitismo ma soltanto a una reciproca confidenza perché le due parti vengano a conoscersi. [Sul dialogo di recente, vedi qui]
Quindi, quando il Documento apostolico parla di dialogo ecumenico, adopera un’espressione che non ha un significato preciso, ma in ogni caso non ha un significato ortodosso. Si continua a parlare di dialogo, ma senza dire di mirare alla conversione; infatti i fratelli protestanti, in fondo, si pensa che non abbiano motivo di convertirsi perché, fatte tutte le somme, sarebbero come noi; anzi, per certi versi, sarebbero più di noi e noi, si ritiene, abbiamo alcune cose da imparare dai fratelli.
Noi, dialogando, non vogliamo convertire, e lo diciamo apertamente, perché rispettiamo la fede dei nostri fratelli separati che, in fondo, è la nostra stessa fede.
Ma questo postulato neoterico contraddice l’alto Magistero di Papa Pio XI che, con la Mortalium animos, fermamente comanda:
«La Chiesa cattolica possiede la pienezza del Cristo e, questa pienezza, non deve perfezionarla ad opera delle altre confessioni».
Certo, riguardo alla preghiera ecumenica, bisogna dire che questa preghiera è importantissima. Ma deve avere un’intenzione retta, e questa intenzione è retta solo quando chiede la conversione dei fratelli erranti.
Poi bisogna vedere se per «preghiera ecumenica» non si intenda la communicatio in sacris: una comunione di preghiere e di atti sacri che, una volta, nella Chiesa era proibitissima: nelle cose sacre non si può avere nessuna comunione con quelli che sono al di fuori della Chiesa.
Ora, invece, la communicatio in sacris è diventata una manifestazione arbitraria dello spirito ecumenico, perché i ministri protestanti celebrano con i ministri cattolici la santa Eucaristia come succede in Germania, in Olanda, in Svizzera, in Francia. E, anche qui, c’è un equivoco, perché forse il ministro protestante che celebra l’Eucaristia col ministro cattolico spesso ha un concetto erroneo dell’Eucaristia, perché non crede né nella Presenza reale, né nel valore sacrificale espiatorio, né nella celebrazione in persona Christi.
Ma questi tre argomenti non si considerano, perché si dice che noi cattolici abbiamo in comune con i separati tante cose e, nella prassi ecumenica, bisogna badare a quelle cose. Questa confusione incongrua viene chiamata un passo avanti nell’ecumenismo, nella preghiera ecumenica.
Dopo la limpida chiosa di Amerio, eccoci al nostro oggi, in riferimento al documento citato all'inizio, scaturito dagli esiti del dialogo cattolico-luterano, che il Vaticano ha fatto proprio avendolo reso ufficiale con la pubblicazione sul sito della Santa Sede. Esso reca le firme di Karlheinz Diez, Vescovo ausiliare di Fulda co-presidente cattolico e di Eero Huovinen, Vescovo emerito di Helsinki co-presidente luterano.
Non tocco diversi punti su cui ci sarebbe molto da dire. Si tratta di un documento molto complesso e articolato, che riprende tutte le novae conciliari e post, sulle quali molte riflessioni si potranno ricavare dai testi di cui ai link inseriti nell'introduzione sopra. Mi soffermo solo sulle conclusioni riguardanti l'Eucaristia, che è il centro e il culmine di tutto, come prioritaria e inalienabile funzione della Chiesa. E dunque tutto il resto non è che conseguenza.
Dal documento Dal conflitto alla comunione :
Convergenza nella comprensione del sacrificio eucaristico
[...]
157. Riguardo alla questione che per i riformatori era della massima importanza – il sacrificio eucaristico – il dialogo luterano-cattolico ha dichiarato come principio basilare: «Cattolici e luterani riconoscono insieme che Gesù Cristo nell’eucaristia “è presente come crocifisso, morto per i nostri peccati e risorto per la nostra giustificazione, come vittima offerta una volta per sempre per i peccati del mondo”. Questo sacrificio non può essere né continuato né ripetuto né sostituito né completato; ma può e deve diventare operante in modo sempre nuovo in mezzo alla comunità. Sul modo e la misura di questa efficacia esistono fra di noi diverse interpretazioni» (L’eucaristia, n.56; EO 1/1263).158. Il concetto di anamnesis ha contribuito a risolvere la controversa questione di come porre il sacrificio unico e sufficiente di Gesù Cristo nel giusto rapporto con la Cena del Signore: «Attraverso il memoriale degli atti salvifici di Dio nel culto, questi atti stessi diventano presenti nella potenza dello Spirito, e la comunità celebrante è connessa con gli uomini e le donne che in precedenza sperimentarono gli atti salvifici stessi. Questo è il senso in cui s’intende il comando espresso da Cristo nella Cena del Signore: nella proclamazione, con le sue stesse parole, della sua morte salvifica e nella ripetizione delle sue proprie azioni compiute durante la Cena, viene in essere la “memoria” in cui la parola e l’azione salvifica stesse di Gesù diventano presenti».[liv]159. Il risultato decisivo è stato il superamento della separazione del sacrificium (il sacrificio di Gesù Cristo) dal sacramentum (il sacramento). Se Gesù Cristo è realmente presente nella Cena del Signore, allora anche la sua vita, passione, morte e risurrezione sono veramente presenti insieme al suo corpo, così che la Cena del Signore è «il rendersi veramente presente dell’evento della croce».[lv] Non solo l’effetto dell’evento della croce, ma anche l’evento stesso è presente nella Cena del Signore senza che questa Cena sia una ripetizione o un completamento di esso. Questo unico evento è presente in una modalità sacramentale. La forma liturgica della santa Cena deve, comunque, escludere tutto quello che potrebbe dare l’impressione di ripetizione o completamento del sacrificio sulla croce. Se la comprensione della Cena del Signore come vero memoriale viene costantemente presa sul serio, le differenze nella comprensione del sacrificio eucaristico sono accettabili per cattolici e luterani.
Richiamo la vostra attenzione sul linguaggio di questo testo, che veicola, attraverso un abile uso dei termini, nuovi significati e corrispondenti atteggiamenti interiori.
Da notare il passaggio riguardante la separazione tra sacrificium e sacramentum. Non che il termine sacramento di per sé sia sbagliato; ma mentre la Santa Messa è la riattualizzazione incruenta del Sacrificio di Cristo e come tale di questo è anche Sacramento, separando artatamente il Sacrificio dal Sacramento si può arrivare a dire: le differenze nella comprensione del sacrificio eucaristico sono accettabili per cattolici e luterani.
È evidente poi la confusione tra Sacrificio di lode - che l'Eucaristia è - e Sacrificio di Espiazione (termine decisamente espunto da ogni formulazione post-conciliare), che essa non è da meno. L’offerta sacrificale di Gesù e la sua espressione sacramentale ricapitola e compie l’economia dell'Antico Testamento: è nello stesso tempo olocausto; sacrificio di comunione (alleanza) e di lode; kippur (offerta espiatrice). Tra i due Testamenti non c'è cesura ma superamento, perché l’offerta del Figlio è perfetta, così come universale è la sua efficacia.
C'è da notare, inoltre, nell'anamnesis, il rovesciamento del soggetto : piuttosto che l'actio di Cristo che ad ogni celebrazione si fa realmente presente, viene sottolineata la compresenza della "comunità celebrante" (mentre il vero celebrante è il Signore) agli "atti salvifici del culto" (l'atto è uno solo: l'offerta al Padre, da cui derivano tutte le grazie a partire dalla Redenzione espiatrice per culminare nella Risurrezione rigenerativa) e "a tutti coloro che li hanno sperimentati". Non che i fedeli singolarmente e comunitariamente non siano resi presenti con la partecipazione, ma scopo della celebrazione non è questo, che è piuttosto la conseguenza della presenza e dell'azione di Colui che ripresenta il suo fiat al Padre (vero scopo e fulcro del culto) consegnandolo alla Sua Chiesa fino alla fine dei tempi. E non che non ci sia, nella Comunione dei Santi, la compresenza della Chiesa di ieri di oggi e di domani ad ogni atto di culto. Ma espressi in quei termini, concetti così sublimi risultano fumosi e imprecisi.
Riprendo qui dalla Mediator Dei:
È vero che la Messa nasce nell'Ultima Cena, come ci viene ricordato anche di recente. È lì l'istituzione dell'Eucaristia. Tuttavia essa non riproduce e non ricorda la Cena, ma ciò che il Signore ha compiuto e ci ha consegnato: è lì ch'Egli porta i Suoi direttamente sul Calvario, dove a breve si compirà il Sacrificio. Il che è desumibile anche dall'uso del futuro nella formula consacratoria effundetur = sarà versato - e non versato al participio passato - riferito al Sangue già transustanziato da Gesù durante l' Ultima Cena, che non è solo un convivio (Cena Pasquale ebraica), ma trasporta appunto al Calvario, il luogo del Sacrificio del vero Agnello. È questo il Novum, l'inedito, che dobbiamo custodire e vivere e che rende possibile il riscatto e la risurrezione nobis e per i molti che faranno questo in Sua memoria.
È questo che non è più significato pienamente nella liturgia, nella quale come segno più che eloquente, persino l'Altare è sostituito da una mensa mentre quel versato, usato al passato nella traduzione in lingua volgare, sembra narrare più che compiere.
Inoltre Gesù nella Cena non proclama la sua morte salvifica, la anticipa, introducendo a ciò che sta per compiersi sul Calvario e che rimane come eterno presente in ogni presente della storia della salvezza che è la nostra storia.
A questo punto siamo già perfino oltre ciò che ho scritto qui, sull'oltrepassamento della Mediator Dei da parte della Sacrosanctum Concilium. Francamente la situazione appare grave e poco recuperabile con chi non condivide le stesse coordinate fondamentali.
Da notare il passaggio riguardante la separazione tra sacrificium e sacramentum. Non che il termine sacramento di per sé sia sbagliato; ma mentre la Santa Messa è la riattualizzazione incruenta del Sacrificio di Cristo e come tale di questo è anche Sacramento, separando artatamente il Sacrificio dal Sacramento si può arrivare a dire: le differenze nella comprensione del sacrificio eucaristico sono accettabili per cattolici e luterani.
È evidente poi la confusione tra Sacrificio di lode - che l'Eucaristia è - e Sacrificio di Espiazione (termine decisamente espunto da ogni formulazione post-conciliare), che essa non è da meno. L’offerta sacrificale di Gesù e la sua espressione sacramentale ricapitola e compie l’economia dell'Antico Testamento: è nello stesso tempo olocausto; sacrificio di comunione (alleanza) e di lode; kippur (offerta espiatrice). Tra i due Testamenti non c'è cesura ma superamento, perché l’offerta del Figlio è perfetta, così come universale è la sua efficacia.
C'è da notare, inoltre, nell'anamnesis, il rovesciamento del soggetto : piuttosto che l'actio di Cristo che ad ogni celebrazione si fa realmente presente, viene sottolineata la compresenza della "comunità celebrante" (mentre il vero celebrante è il Signore) agli "atti salvifici del culto" (l'atto è uno solo: l'offerta al Padre, da cui derivano tutte le grazie a partire dalla Redenzione espiatrice per culminare nella Risurrezione rigenerativa) e "a tutti coloro che li hanno sperimentati". Non che i fedeli singolarmente e comunitariamente non siano resi presenti con la partecipazione, ma scopo della celebrazione non è questo, che è piuttosto la conseguenza della presenza e dell'azione di Colui che ripresenta il suo fiat al Padre (vero scopo e fulcro del culto) consegnandolo alla Sua Chiesa fino alla fine dei tempi. E non che non ci sia, nella Comunione dei Santi, la compresenza della Chiesa di ieri di oggi e di domani ad ogni atto di culto. Ma espressi in quei termini, concetti così sublimi risultano fumosi e imprecisi.
Riprendo qui dalla Mediator Dei:
Cristo Signore, «sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisedec» che, «avendo amato i suoi che erano nel mondo», «nell'ultima cena, nella notte in cui veniva tradito, per lasciare alla Chiesa sua sposa diletta un sacrificio visibile - come lo esige la natura degli uomini - che rappresentasse il sacrificio cruento, che una volta tanto doveva compiersi sulla Croce, e perché il suo ricordo restasse fino alla fine dei secoli, e ne venisse applicata la salutare virtù in remissione dei nostri quotidiani peccati, ...offrì a Dio Padre il suo Corpo e il suo Sangue sotto le specie del pane e del vino e ne diede agli Apostoli allora costituiti sacerdoti del Nuovo Testamento, perché sotto le stesse specie lo ricevessero, mentre ordinò ad essi e ai loro successori nel sacerdozio, di offrirlo».Ed ora, senza mezzi termini si vuole abbracciare l'eresia protestante che sostituisce la riattualizzazione del Sacrificio di Cristo con un revival della Cena Pasquale. Cena e Sacrificio sono due cose diverse; così come ripetizione o revival e riattualizzazione sono due cose diverse. L'Eucaristia non ripete la Cena ma riattualizza il sacrificio del Calvario. Tutto il resto è eresia.
L'augusto Sacrificio dell'altare non è, dunque, una pura e semplice commemorazione della passione e morte di Gesù Cristo, ma è un vero e proprio sacrificio, nel quale, immolandosi incruentamente, il Sommo Sacerdote fa ciò che fece una volta sulla Croce offrendo al Padre tutto se stesso, vittima graditissima. «Una... e identica è la vittima; egli medesimo, che adesso offre per ministero dei sacerdoti, si offrì allora sulla Croce; è diverso soltanto il modo di fare l'offerta».
È vero che la Messa nasce nell'Ultima Cena, come ci viene ricordato anche di recente. È lì l'istituzione dell'Eucaristia. Tuttavia essa non riproduce e non ricorda la Cena, ma ciò che il Signore ha compiuto e ci ha consegnato: è lì ch'Egli porta i Suoi direttamente sul Calvario, dove a breve si compirà il Sacrificio. Il che è desumibile anche dall'uso del futuro nella formula consacratoria effundetur = sarà versato - e non versato al participio passato - riferito al Sangue già transustanziato da Gesù durante l' Ultima Cena, che non è solo un convivio (Cena Pasquale ebraica), ma trasporta appunto al Calvario, il luogo del Sacrificio del vero Agnello. È questo il Novum, l'inedito, che dobbiamo custodire e vivere e che rende possibile il riscatto e la risurrezione nobis e per i molti che faranno questo in Sua memoria.
È questo che non è più significato pienamente nella liturgia, nella quale come segno più che eloquente, persino l'Altare è sostituito da una mensa mentre quel versato, usato al passato nella traduzione in lingua volgare, sembra narrare più che compiere.
Inoltre Gesù nella Cena non proclama la sua morte salvifica, la anticipa, introducendo a ciò che sta per compiersi sul Calvario e che rimane come eterno presente in ogni presente della storia della salvezza che è la nostra storia.
A questo punto siamo già perfino oltre ciò che ho scritto qui, sull'oltrepassamento della Mediator Dei da parte della Sacrosanctum Concilium. Francamente la situazione appare grave e poco recuperabile con chi non condivide le stesse coordinate fondamentali.
44 commenti:
Au fond, si je comprends bien, ce que prétend nous dire ce nouveau document ("Dal conflitto alla comunione") c'est que les luthériens sont aussi et même plus catholiques que nous — ce que, sottement, nous ignorions depuis cinq siècles…
Il nous reste donc à nous convertir au luthéranisme pour devenir enfin de vrais catholiques et mettre enfin un terme aux malentendus qui nous ont séparés !
Quod erat demonstrandum !
Quando qualche anno fa ho letto che era in preparazione un documento comune catto-luterano in vista di quell`anniversario e che vi si parlava di "celebrazione" ho reagito basita dicendomi : ma che cosa c`è da celebrare in quella data tragica?
Oggi vedo che quel documento è arrivato a "buon porto" e che non mi sembra che si parli di celebrare ma di commemorare, di, insomma, fare memoria insieme.
È ormai evidente che la Chiesa cattolica non vuol più convertire nessuno, che è lei a fare continui passi in avanti verso i "diversamente credenti", loro restano dove sono, non cambiano una virgola alle loro credenze e perchè lo farebbero visto che sono i cattolici a mettere in saldo la Dottrina, i fondamenti della Fede cattolica, a togliere quelle che Bugnini chiamava pietre d`inciampo nel dialogo con i protestanti, e poco importa se quelle pietre sono le basi, la fonte e l`apice della nostra Fede e della vita della Chiesa.
Una fede ibrida, geneticamente modificata, è a quella "fede" che l`élite della Chiesa vuole convertirci?
Le celebrazioni, i convegni e i documenti sono chiacchierate per addetti ai lavori, la reductio del cattolicesimo al luteranesimo presso il popolo è stata fatta con la Messa in volgare (che era quel che voleva Lutero: la Messa come mero momento formativo per il popolo), la comunione in mano (altra idea di Lutero), gli altari-mensa (idem) ecc. E poi facendo scomparire gran parte di quello che era pietra d'inciampo per i luterani: le indulgenze, il purgatorio (ad abundantiam anche l'inferno), le Messe per i defunti, il culto dei santi, il culto mariano ecc. Lutero ha vinto? Mah, è stato sconfessato dalla sua stessa "chiesa", che adesso si diletta di amenità quali nozze gay e vescovesse con l'hobby di alzare il gomito. Questo è il capolavoro degli ecumenisti degli ultimi decenni: decretare la vittoria ai punti di uno che è stato cestinato dai suoi stessi seguaci.
Non mi piace affatto la dichiarazione congiunta luterani-cattolici linkata al principio, a partire dal linguaggio fino agli spostamenti e sinuosi slittamenti logici.
Non c'è poi da aggiungere nulla Mic sulla tua argomentazione.
Eucarestia e Cena, Riattualizzazione e...semplice memoria non sono la stessa cosa.
E poi riattualizzazione non solo della "Cena"...ma di tutta l'opera che Cristo ha compiuto e comandato; il vero Sacrificio.
Nello stesso linguaggio poi effundetur di un tempo, e ora "versato" segna anche la differenza tra VO e NO, testimoniando di quest'ultimo che è un uso protestantizzato, come l'Altare divenuto solo mensa.
E tornando all'inizio del tema, mi pare non ci sia proprio nulla da celebrare di Lutero, nè ora np nel 2017, ma da piangerci addosso per avergli ceduto anche troppo spazio, dal linguaggio alle furbe riformulazioni al rito diminuito.
Tempi nuovi…Chiesa nuova - La Chiesa si adegua al mondo
( l’ a b c del cattolico adulto)
Basta con la fissazione di una Chiesa universale, cattolica, che vuole imporre le proprie regole al mondo intero ! nessuna religione possiede la verità tutta intera, tutte ne vanno in cerca, ma nessuna la possiede. Ogni religione possiede una parte di verità, ed è in cammino verso il divino, l’assoluto.
Bisogna andare incontro alle altre religioni, per fare il cammino insieme verso la Verità. Non esistono quindi religioni scismatiche o protestanti (contro chi?). Le diverse confessioni cristiane sono tutte religioni con pari dignità, siamo tutti fratelli in Cristo, tutti cristiani. Noi cattolici non dobbiamo imporre niente ai fratelli delle altre confessioni cristiane, non abbiamo niente da insegnare loro; camminiamo insieme, quindi, siamo un solo popolo in cammino, dialoghiamo assieme ed aiutiamoci vicendevolmente. Abbiamo molto da imparare da loro, ci possiamo arricchire vicendevolmente.
Dobbiamo uscire dal chiuso dei nostri palazzi, delle nostre certezze, abbandonare l’ossessione dogmatica, la fissazione sui c.d. valori non negoziabili ed andare incontro ai fratelli nelle periferie esistenziali del mondo, per, curare le loro ferite, in quell’ospedale da campo che è oggi la Chiesa. Tutto ciò, però, senza voler imporre loro alcunché, senza caricarli di pesi gravosi ed inutili (confessione, pentimento, cambiamento di vita, conversione, ecc.). Basta con le condanne, con l’odio, con le divisioni, oggi la chiesa invita tutti ad andarsi incontro gli uni agli altri, per camminare insieme, per dialogare: imporre o richiedere la conversione? No, no, andiamo ad incontrarli (i fratelli ndr), basta questo.
Chi vi ricordano queste parole? sono i frutti di una albero piantato circa 50 anni fa, molto più pericolosi della mela dell'Eden, perché volutamente ambigui, mascherati, e oltremodo velenosi. meditate gente, meditate
Credo proprio sia giusta l'osservazione di Raoul. Per la Nuova Chiesa se diventeremo luterani/protestanti o musulmani o altro o magari anche atei convinti allora sì, a qual punto saremo dei veri buoni cattolici.
D'altra parte i vecchi cattolici non hanno forse sbagliato tutto per duemila anni? Non si sono forse macchiati di ogni nefandezza accaduta al mondo nei secoli come più volte ammesso dai Papi stessi? Non sono forse le altre religioni e gli atei stessi esempi eccelsi di ogni virtù umana e divina? Non sono forse le altre religioni, al contrario del bieco, ottuso e gretto cattolicesimo, espressione della più pura e profonda spiritualità?
Miles
una festa, in quale i vitimi (i Cattolici), che sono stato uccisi alla migliaia, e i colpevoli (i luterani), i quali sono gli eredi spirituali e di stirpe degli uccisori, è un cerimonie di crudeltà in quali gli eredi dei vittime si fanno vittime di nuovo...
immagina, se Bergoglio ha scritto un documento chiedendo gli Ebrei di celebrare 60° anniversario dell'Olocausto insiemi con gli eredi impentiti di Nazisti!
non può essere un segno maligno della malignità di Bergoglio e la sua falsa fede che questo...
Romano
Turiferario purtroppo non solo le vescovesse luterane bevono, anche il vescovo cattolico di San Francisco,Cordileone, è stato arrestato per guida in stato di ubriachezza.
Paul
A me il documento scritto a quattro mani dai due vescovi, cattolico e luterano, sembra piuttosto preciso e "fine" per contenuti teologici e riferimenti storici, non la solita deprimente melassa-volemose bene-perché mai abbiamo litigato-è davvero uno scandalo ( a prescindere dalla validità dei singoli particolari e dell'intelaiatura generale ).
Credo che il problema sia un altro: le motivazioni della rivolta di Lutero erano profondamente medievali: il peccato, la colpa, la pena da espiare in Purgatorio con o senza sconti indulgenziali, l'"economia" deella salvezza, il timore effettivamenmte sentito di incorrere nell'ira di Dio e di dannarsi eternamente.
Poi, per "eterogenesi dei fini" la rivolta protestante nel corso dei secoli e "in fine velocior" ha avuto l'esito di sdoganare liberalismo e latitudinarismo religioso, aprendo le porte all'Illuminismo.
Dal momento in cui il tema del peccato mortale e dell'Inferno come pericolo effettivo incombente su chiunque è stato dismesso dalla predicazione protestante prima, da quella cattolica poi ( nell'ultimo cinquantennio ) protestantesimo liberale e cattolicesimo liberalprogressista tendono ovviamente a considerare meno importanti o addirittura ininfluenti i punti di divergenza.
Su questi argomenti bisognerebbe chiedere il parere di mons. Gherardini, autore del pregevolissimo e amplissimo studio "La seconda Riforma. Uomini e scuole del protestantesimo moderno" Morcelliana ( ! ) 1964-65, oltre che di altri sulla spiritualità protestante e sull'immagine di Maria in quell'ambito.
Inoltre il grande ( e grosso ) volume "Simbolica" ( 1932 )di Johann Adam Moehler, un teologo cattolico che si dedicò a puntualizzare rigorosamente le diversità tra i teologemi delle varie chiese protestanti e i dogmi cattolici. Il libro è stato pubblicato da Jaca Book nel 1984 ( e ho avuto la cttiva idea di non acquistarlo allora ); non sono in grado di dire se sia ancora reperibile in commercio. Qualche stralcio su Internet. Significativo il fatto che Moehler abbia scritto nel 1927 un testo su Atanasio, il grande difensore del dogma cristologico.
Scusate le citazioni, ma per ragionare utilmente bisogna partire da dati solidi e precisi.
è scivolato via dalla predicazione ( prima quella protestante, più tardi, dopo il Concilio, quella cattolica )
Dimenticavo: Moehler era citato in termini favorevolissimi ( anche come sostenitore del celibato dei preti ) nel volume "L'avventura della teologia progressista" di Cornelio Fabro, il sacerdote-filosofo di altissima levatura ( tomista, studioso di metafisica classica, esperto di Kierkegaard e dell'esistenzialismo ) che nel 1974 per primo puntò l'indice contro Karl Rahner ( "La svolta antropoloigica di Karl Rahner" ).
Rinnovo la richiesta di scuse per il citazionismo. Però sono convinto che certi libri possano essere decisivi per il cammino spirituale di talune persone. A me è capitato così.
È umiltà o una frenetica voglia di attirare l`attenzione su di sé?
È umiltà, o orgoglio, fare molto se non tutto diversamente da chi lo ha preceduto, e farlo sapendo di attirare l`attenzione su di sé?
È umiltà, o autoritarismo e cocciuttagine, imporre le proprie voglie, abitudini, anche se in contrasto con quel che è stato fatto prima, anche da secoli, anche se facendolo possono nascere confusione e disorientamento?
Ecco l`ultima trovata, prima della prossima, del vescovo di Roma:
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/settimana-santa-holy-week-semana-santa-33432/
Papa Bergoglio ha confermato Mons. Guido Marini nel suo attuale incarico di Maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie.
Ricordiamo che il Sommo Pontefice LEONE X condannava con la bolla EXSURGE DOMINE 41 delle 95 tesi di Lutero, scrivendo, dopo averli elencati:
“[…]Con la consulenza e il consenso di questi nostri Venerabili Fratelli, con matura deliberazione su ogni una delle tesi di cui sopra, e l'AUTORITA’ DI DIO ONNIPOTENTE, i beati APOSTOLI PIETRO E PAOLO, e LA NOSTRA AUTORITA’,
NOI CONDANNIAMO E RIFIUTIAMO
completamente ciascuna di queste tesi o errori come ERETICI, SCANDALOSI, FALSI, OFFENSIVI per le orecchie pie o seducenti per le menti semplici, e CONTRO LA VERITA’ CATTOLICA. Elencandoli, decretiamo e dichiariamo che tutti i fedeli dei due sessi devono considerarli come CONDANNATI, RIPROVATI E RESPINTI. . . Noi tratteniamo tutti in virtù di santa obbedienza e SOTTO PENA DI SCOMUNICA MAGGIORE AUTOMATICA ....”
Inoltre vietava in tutti i paesi cattolici la stampa, la vendita e la lettura di ogni libro contenente gli errori e le eresie contenuti nelle tesi.
In tutta risposta il 10 dicembre 1520 LUTERO BRUCIAVA LA SUA COPIA DELLA BOLLA E I VOLUMI DI DIRITTO CANONICO, e il 3 genn. 1521 il papa con la bolla “Decet Romanum Pontificem” lo SCOMUNICAVA.
Ma, dopo qualche centinaio di anni…(segue nel secondo e ultimo post)
En jetant son froc aux orties, en prenant pour concubine (parmi d'autres) une religieuse qu'il avait séduite et raptée (Catherine de Bora, une moniale cistercienne qu'il épousera sur le tard), en "déconstruisant" savamment l'exégèse, le dogme et la liturgie, il n'y a pas de doute que Luther était une sorte de prophète à suivre, de précurseur à imiter…
Le probe abbé Bergier écrit à son sujet : « Si l'on ramassait toutes les grossièretés, les propos de taverne, les traits de folie répandus dans les livres de Luther, on serait tenté de dire qu'il méritait pour le moins autant d'être mis aux petites maisons que d'être condamné comme hérétique. Mais on les ignore, personne ne les lit plus, pas même les luthériens ; cela sauve l'honneur du patriarche de la réforme » (cf. "Dictionnaire de Théologie", t. VII, art. "Tanchelin").
Jacques Maritain, dans "Trois réformateurs", dit à peu près la même chose, mais, aujourd'hui, depuis Vatican II, il est devenu "théologiquement incorrect" d'en parler.
1) GIOVANNI PAOLO II: 'LA SCOMUNICA E' DECADUTA'
[...] Ti chiedo, scrive il pastore [al papa], di togliere la scomunica al nostro fratello Martino. TOGLI QUELLA SCOMUNICA E ALLORA POTRAI PREDICARE QUI DA NOI E ANCHE BENEDIRCI.
Dopo che la Chiesa cattolica, ha detto ieri, ha compreso che la scomunica ha fine con la morte di ogni uomo questo tipo di provvedimenti sono visti come misure nei confronti di qualcuno finché è in vita. E il papa HA RIPETUTO UN ELOGIO DEL CAPO DELLA RIFORMA già pronunciato sei anni fa e ha parlato della “PROFONDA RELIGIOSITA’ DI LUTERO, che ARDEVA DALL’ANSIA BRUCIANTE per il problema della salvezza eterna”.
[…]A Turku, la città più antica della Finlandia, dopo una PREGHIERA COMUNE NELLA CATTEDRALE LUTERANA [nota mia: e dopo aver detto ai luterani “mi avete fatto visita a Roma. Siete venuti A INAUGURARE UNA CAPPELLA nella chiesa di santa Maria sopra Minerva”], Wojtyla è stato ospite a colazione dal vescovo protestante. Con il PAPA, seduto a tavola accanto alla MOGLIE DEL VESCOVO, si è svolta una lieta conversazione su temi sportivi, sciistici soprattutto, per poi passare anche ad argomenti ecumenici. Alla fine, il vescovo ha presentato a Wojtyla un proprio nipotino, e IL PAPA ha accarezzato e benedetto IL FRUTTO DELL’UNIONE CONIUGALE DEL FIGLIO DEL VESCOVO.
[…] [In Danimarca, poi] il papa ha espresso il suo giudizio sulla scomunica di Lutero, in un discorso nel quale ha ammesso, citando il Concilio Vaticano II, che anche la CHIESA CATTOLICA HA BISOGNO DI UNA PERMANENTE RIFORMA E RINNOVAMENTO. Ha detto che TUTTI DEVONO RICONOSCERE LE PROPRIE COLPE.
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/06/07/il-papa-assolve-martin-lutero-la-scomunica.html
2) -Dal Discorso del Santo Padre BENEDETTO XVI durante l’incontro con i rappresentanti del consiglio della CHIESA EVANGELICA in Germania, settembre 2011
“[…]Vorrei inoltre ringraziare tutti per il vostro dono di poter conversare insieme come cristiani qui, in questo LUOGO STORICO.
Per me, COME VESCOVO DI ROMA, è un momento di PROFONDA EMOZIONE INCONTRARVI QUI, nell’antico convento agostiniano di Erfurt. Abbiamo appena sentito che QUI LUTERO HA STUDIATO TEOLOGIA. QUI HA CELEBRATO LA SUA PRIMA MESSA”.
-Dalle parole di BENEDETTO XVI durante la “CELEBRAZIONE ECUMENICA”
Chiesa dell'ex-Convento degli Agostiniani di Erfurt, 23 sett. 2011
“[…]Ogni volta che, come cristiani, CI TROVIAMO RIUNITI NELLA PREGHIERA, questa lotta di Gesù riguardo a noi e con il Padre per noi dovrebbe toccarci profondamente nel cuore.
L’UNITA’ FONDAMENTALE consiste nel fatto che crediamo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra. L’unità suprema non è solitudine di una monade, ma UNITA’ attraverso l’amore.
[…]Mi piace ricordare l’incontro con la commissione guidata dal VESCOVO [LUTERANO] LOHSE, nella quale ci si è esercitati insieme in questo penetrare in modo profondo nella FEDE mediante il pensiero e la vita”.
VIDEO della Celebrazione “ecumenica”:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=b1oKq6z8XI0
3) “Domenica 14 marzo 2010, BENEDETTO XVI si è recato al TEMPIO LUTERANO di Roma
“Il papa ha partecipato alla celebrazione luterana della Parola. PREGANDO E CANTANDO con i membri della comunità, RECITANDO CON LORO IL CREDO di Nicea-Costantinopoli e il PADRE NOSTRO, Benedetto XVI E’ SALITO SUL PULPITO del tempio dopo il Pastore Kruse, e lì ha commentato un passo del Vangelo di San Giovanni (12, 20-26, «se il grano non muore»).
DISPIACENDOSI tuttavia per il fatto che «non possiamo bere allo stesso calice, non possiamo stare intorno allo stesso altare» e questo «ci deve riempire di tristezza perché PORTIAMO QUESTA COLPA».
Fonte:
http://gloria.tv/?media=257573
VIDEO visita tempio luterano di Benedetto XVI
http://www.youtube.com/watch?v=VNgtM2V57u4
Notare che sia GPII prima che BXVI dopo parlano di "COLPE" anche da parte cattolica per la separazione e la non riunione vera e propria...mala tempora currunt...
Notare che sia GPII prima che BXVI dopo parlano di "COLPE" anche da parte cattolica per la separazione e la non riunione vera e propria...mala tempora currunt...
Riconoscere colpe o responsabilità da parte di "uomini di Chiesa" cattolici (e non della Chiesa nella sua essenza: è un distinguo che va fatto) non significa e non comporta cedimenti nella dottrina.
Del resto sono ben chiare le cause e le argomentazioni del contendere, ma sono anche altrettanto chiare le "deviazioni" eretiche dei "riformati", che sembrano progressivamente rarefarsi per effetto delle fumosità conciliariste.
1 sola fede, la bolla "Exurge Domine et judica causam tuam" finì in fumo perché Lutero la bruciò, ma ironia della sorte è finita in fumo anche la sua pseudoreligione che esiste solo sulla carta ormai.....parlare qui delle nefandezze di chi è già stato giudicato non mi pare il caso, cerchiamo qualche prete che non si faccia idee religiose pro domo sua e ce ne sono tanti, si cerca di discernere e scartare, ma ormai è rimasto più nulla......diciamo il rosario anche se passiamo da sospetti e sorpassati e 'fuori', io includo te e tutti ogni sera, (temo di non avere molta audience in alto loco, ma persevero). Lupus et Agnus.
Replico ad alcune obiezioni:
- che Cena e Sacrificio non sono assolutamente in contraddizione, ma sono intimamente connessi;
Chi ha mai detto che sono in contraddizione?
La Comunione al Corpo e al sangue del Signore non costituisce forse il vero "banchetto escatologico" degli ultimi tempi e fino alla fine dei tempi?
Ma non ci nutriamo forse del Corpo ora glorioso dell'Agnello immolato nel momento sacro e solenne della Sua morte in Croce annunciata nel corso della Cena Pasquale, nella benedizione della quarta e ultima Coppa che indica che è arrivato il tempo messianico?
E, questo, non scaturisce dall'Incarnazione che culmina nel "mistero pasquale" tutto intero ma del quale il Sacrificio è il 'passaggio' ineludibile?
- che la liturgia tridentina riguardo alla liturgia cattolica ortodossa "rappresenta, sia nel suo insieme come nei particolari, un impressionante allontanamento dalla teologia cattolica della Santa Messa", quale fu quella della Chiesa romana (occidentale ed orientale) almeno fino al IX secolo, forse più grande di quanto lo sia stato il NO rispetto al VO.
In seguito a Trento San Pio V non fece altro che semplificare (lasciandone intatta la sostanza) e codificare per tutto l'occidente latino la Messa Gregoriana.
Tenendo conto che il canone romano risale ai tempi apostolici...
mic qua più che di generiche colpe degli uomini della Chiesa, i pontefici intendono più che altro colpe nel non essere riusciti ancora a "riunirsi", colpe nell'essere "separati", dimenticandosi e facendo dimenticare che l'eresia è eresia e la fine della separazione si avrebbe laddove l'eretico fa atto di abiura, si confessa e si impegna con tutte le forze a rientrare pienamente nell'UNICO ovile santo. Non attraverso improbabili riunioni o addirittura celebrazioni ecuneniche, da sempre avversate da ogni papa ante-conciliare e da tutta la Dottrina.
grazie Lupus et Agnus, persevera come persevero io...alla fine bussa, bussa e ribussa vedrai che Colui che ci incoraggia a farlo senza stancarci, aprirà...
uniti nella preghiera e avanti!
OT Mic, ti risulta che durante la visita in terra santa verrà diramato un comunicato congiunto col patriarca Bartolomeo per 'ridisegnare i ruoli' e che i discorsi che il vdr terrà sono stati scritti e visionati da Skorka che ha scelto anche i luoghi e le personalità da incontrare ? Le news pullulano non so se attendibili o meno. Lupus et Agnus.
Premesso che non sono un teologo, nè un filosofo e, anzi, a dirla tutta probabilmente secondo i requisiti della Nuova Chiesa non sono più nemmeno cattolico. Mi chiedevo, per quel che può valere il mio interrogativo, che senso ha parlare ancora di Chiesa Cattolica e di vera religione quando il Rappresentante di Gesù, quindi di Dio in terra, ha consegnato al Sommo Pontefice laico cioè Scalfari, nel Tempio Sacro del progressismo cioè Repubblica, l'attestazione che "Dio non è cattolico". Se non è cattolico Dio lo può essere la Sua Chiesa? Anzi, una Sua Chiesa, ha ancora ragione di essere se ogni cosa intanto è relativa ed ugualmente vera?
Miles
vi ho letto con cura e piacere, grazie a Mic, Turiferario e Una Sola Fede...
Franco, per quanto il doc. vaticano
sia intellettuale e "fine", rimane che per termini usati e questioni mixate sembra che cattolici e luterani siano tanto ma tanto simili, quanto non sono in realtà...
-----------------
alcune riflessioni verso la fine dei commenti qui:
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/04/il-cenacolo-del-giovedi-santo.html
Una breve ....nota di colore:
Col vat II è chiaro che i dogmi di Trento furono oggetto di rinnovata riflessione teologica e di parziale annacquamento.
Per l'occasione Hans Küng nel 1957 pubblicò "Giustificazione", in cui dice di "autocompiacersi" della Tradizione Cattolica e la rivaluta "allo specchio della teologia di Karl Barth" (di cui ottimo studioso fu proprio Amerio).
Küng nel libro afferma che cattolici e luterani sono afflitti solo da "una incomprensione vecchia di 500 anni" e da nient'altro.
"Giustamente interpretate -afferma- le vedute di Trento e dei riformatori sulla giustificazione per sola fede si trovano essenzialmente in accordo tra loro "
(il che è falso, e anche il doc. congiunto vaticano-luterano anche se raddolcito, in fondo tuttora lo nega)
A una successiva ristampa, il libro di Küng è corredato di una divertente lettera di risposta di Karl Barth che era stato tirato in ballo proprio da Küng in "Giustificazione" sul fatto che le visioni di Trento e Lutero coincidessero, che riporto:
Barth: "Lei può immaginare il mio comprensibile stupore a questa notizia; suppongo che molti lettori cattolici romani non resteranno meno sorpresi al principio...naturalmente il problema è se quello che lei ha qui presentato rappresenti veramente l'insegnamento della sua Chiesa...Se le cose che lei cita dalla S.Scrittura, dalla teologia cattolica romana, vecchia e recente, da Denzinger e di qui al testo del Conclio di Trento, rappresentano in effetti l'insegnamento della sua Chiesa e sono stabilite come tali,...allora essendomi recato già 2 volte nella Chiesa di S. Maria Maggiore a Trento per comunicare con il genio del luogo, farei bene ad andarci in fretta una terza volta per fare una contrita confessione "Padri, ho peccato".
Ma prendendo in esame le dichiarazioni della Sesta Sessione così come le abbiamo davanti a noi - dichiarazioni formulate correttamente o incorrettamente per motivi considerati allora impellenti - non conviene lei che mi dovrebbe esser permesso di addurre delle circostanze attenuanti per la difficoltà da me avuta nel cercare di scoprire in quel testo quello che lei ha scoperto come vero insegnamento cattolico?"
le opinioni di Barth sulla giustificazione per sola fede differiscono da Küng, e anche da quelle dei "riformatori", ma è vero che la visione di Trento rimane diversa da quella di Lutero, e il recente testo vaticano condiviso è a sua volta un allentamento rispetto a Trento e alle puntuali dottrine cattoliche di sempre.
Rispondo a Raoul,
Effettuvamente è incomprensibile oltre che sconcertante la rivalutazione di Lutero che sia di Giovanni Paolo II che di Benedetto XVI.
Il discorso di Erfurt di quest'ultimo mi ha molto sorpresa.
Più vi leggo, e più sono convinta della ragione di Pio (XI?) che NON voleva che i cattolici "dilagassero" con gli eretici. O, per dirla con un proverbio popolare, "chi va con lo zoppo, impara a zoppicare".
A me basta guardare i vari ritratti di Lutero per ritrarmene schifata.
Più seriamente: le cose positive del luteranesimo non riguardano la religione, ma la lingua e letteratura tedesca, che da quel momento ha iniziato un processo di unificazione e di miglioramento culturale, la musica (Bach!)e…non mi vene in mente altro. Bisogna però chiedersi se queste cose non sarebbero venute comunque fuori lo stesso e Lutero abbia semplicemente agito da catalizzatore.
Comunque se mai si dovesse arrivare ad una "fusione", si finirebbe con chiese cattoliche e templi luterani comunque vuoti, anche perché di veramente luterano credo sia rimasto ben poco.
Rosa
"anche perché di veramente luterano credo sia rimasto ben poco."
C'è rimasto il Vaticano II...
Nel caso fosse sfuggito a qualcuno.
A me fanno riflettere.
rafminimi ha detto...
Nel 1983, in occasione del V Centenario della nascita di LUTERO, fiorirono vari studi.
Alcuni studiosi tedeschi, giunsero a delle scoperte imbarazzanti.
Del tipo:
a) IL VOTO A SANT'ANNA.
Le biografie ufficiali narrano che si sarebbe fatto monaco per adempiere un voto fatto a Sant'Anna (figura verso la quale, per tutta la vita mantenne un incoerente "Devozionalismo"), per ringraziarla di averlo salvato da un fulmine che, invece colpì un suo amico vicino a lui. Sembra che, altro che fulmine, l'amico lo avrebbe ucciso lui e poi si sarebbe fatto monaco solo per sfuggire al magistrato. In tale ipotesi, la sua vita sacramentale, da allora, con sulla coscienza un omicidio mai confessato, forse neppure al confessore, altro non sarebbe stato che una lunga catena di sacrilegi. E' normale che, PER LUI, le indulgenze sarebbero state senza valore/senso;
b) LA MAMMA è SEMPRE LA MAMMA.
E' stato ritrovato un epistolario con la madre. In una di queste lettere, la madre gli chiede se, per salvarsi, si deve fare evangelica. Risposta :"RESTATE CATTOLICA. TUTTO IL MONDO VOGLIO INGANNARE, SALVO MIA MADRE";
c) PADRE DEL GERMANESIMO ANTI-ROMANO? E FOSSE STATO UN AGENTE DELLA ROMA PAGANA?
Alcuni spunti, ma è un aspetto che non ho approfondito, lasciano pensare che fosse in contatto con una società segreta di "rifondatori" del paganesimo romano e, quindi, sostenitori di un ghibellinismo estremo, qualche cosa di simile all'imperialismo pagano di alcuni intellettuali del XX secolo;
d) MORTO SUICIDA
Le circostanze in un fu rinvenuto il corpo, lasciano pensare ad una morte per mano propria.
10 aprile 2014 10:58
Curiosamente in Germania in moltissime chiese protestanti c'è l'altare "versus Deum", mentre in tutte quelle cattoliche "istituzionali" c'è il cd. "Volksaltar", cioè "vesrus popolum".
Tutto procede a gonfie vele nello smantellamento della chiesa cattolica! I frati dell'Immacolata ancora nei sepolcri e "presto presto" è arrivata la visita anche alle suore. Ormai si distruggerà l'intera famiglia, come previsto.
cosa comporta oggi luteranesimo & co:
http://foto.panorama.it/Svezia-Eva-Brunne-prima-lesbica-Vescovo-luterano2
http://www.voceevangelica.ch/news/news.cfm?id=14605
http://www.voceevangelica.ch/news/news.cfm?id=10633
http://www.voceevangelica.ch/news/news.cfm?id=9569
http://www.chiesavaldese.org/pages/archivi/index_commenti.php?id=437
Luther était obsédé par le diable, il en parlait tout le temps.
Un de ses biographes, l'excellent Funck-Brentano, rapporte notamment le fait suivant, survenu peu de temps avant sa mort, en 1546 : « Un soir, docteur Martin priait, debout près de la fenêtre, quand il aperçut devant lui, "se tenant debout sur le tuyau des eaux" [c'est-à-dire les latrines] le diable en personne. Voyant que Luther le regardait, le grossier personnage osa se déculotter pour montrer son derrière au réformateur »… ("Luther", Paris, Grasset, 1934, p. 344).
Cela ne confirme-t-il pas ce que disait l'abbé Bergier ?
circa GPII, e la prossima canonizzazione....
"Forzare la mano di Dio:
Santo subito, è una buona idea ?"
http://remnantnewspaper.com/web/index.php/articles/item/490-forcing-the-hand-of-god-is-santo-subito-a-good-idea
http://www.latinospost.com/articles/24488/20130728/groups-seek-halt-pope-john-paul-ii-canonization-process.htm
per chi non avesse letto mai letto resoconti di mistici e santi che per volontà di Dio videro l'inferno (tra di essi anche S. Faustina e la Beata Emmerick),
segnalo l'art. di don Marcello Stanzione, in cui si dice che Lutero è all'inferno, dove fu visto da una mistica, suor Maria Serafina Micheli, beatificata nel 2011
(che raccontò di una sua visione, e l’incontro con Lutero, dannato)
Lutero affermava che «neanche gli angeli potevano contestare la sua dottrina»: vanità delle vanità, dice la Bibbia, quanta superbia!
Nel 1883 Suor Maria Serafina Micheli (1849-1911, beatificata il 28 maggio 2011), si trovava a passare per Eisleben, nella Sassonia, città natale di Lutero in occasione del centenario della sua nascita. Trovando una Chiesa chiusa, si mise a pregare sugli scalini, ma un angelo la avvisò dicendo che era un tempio luterano protestante e le fece vedere Lutero all’inferno nei suoi patimenti. Così racconta l’episodio: mentre pregava le comparve l’angelo custode, che le disse: «Alzati, perché questo è un tempio protestante».
Poi le soggiunse: «Ma io voglio farti vedere il luogo dove Martin Lutero è condannato e la pena che subisce in castigo del suo orgoglio».
Dopo queste parole vide un’orribile voragine di fuoco, in cui venivano crudelmente tormentate un incalcolabile numero di anime. Nel fondo di questa voragine v’era un uomo, Martin Lutero, che si distingueva dagli altri: era circondato da demoni che lo costringevano a stare in ginocchio e tutti, muniti di martelli, si sforzavano, ma invano, di conficcargli nella testa un grosso chiodo. La suora pensava: se il popolo in festa vedesse questa scena drammatica, certamente non tributerebbe onori, ricordi, commemorazioni e festeggiamenti per un tale personaggio. In seguito, quando le si presentava l’occasione, ricordava alle sue consorelle di vivere nell’umiltà e nel nascondimento. Era convinta che Martin Lutero fosse punito nell’Inferno soprattutto per il primo peccato capitale, la superbia.
L’orgoglio lo fece cadere nel peccato capitale, lo condusse all’aperta ribellione contro la Chiesa Cattolica Romana. La sua condotta, il suo atteggiamento nei riguardi della Chiesa e la sua predicazione furono determinanti per traviare e portare tante anime superficiali ed incaute all’eterna rovina. Se vogliamo evitare l’Inferno viviamo nell’umiltà
....
(Don Marcello Stanzione, su
pontifex.roma.it)
@Josh.
Ti scandalizzi per Eva Brunne prima donna vescovo luterana lesbica e non ti scandalizzi dei tanti sacerdoti cattolici omosessuali e i vescovi e certamente anche di diversi cardinali? In curia sanno tutti che c'è la lobby dei gay. Il cognome Ricca non ti dice niente, non ti scandalizzi?
La differenza è che i luterani almeno non sono ipocriti, si sposano, hanno figli e hanno la dignità di farlo alla luce del sole.
Nel paese dove vivevo anni fa, il vecchio parroco, morto nel 1992 aveva avuto di nascosto due figli ai quali ha lasciato una cospicua eredita. In paese lo sapevano pure le pietre e anche il vescovo era stato informato e non fu preso nessun provvedimento.
Quindi c'è poco di cui esser fieri.
@Josh, grazie veramente a te...un caro saluto e un grazie ancora per i tuoi rimandi e i tuoi interventi che leggo sempre...
@Rosa, visto che (ti) chiedi nuovamente se fosse Pio XI a non autorizzare per nessuna ragione incontri e riunioni (tanto meno “celebrazioni ecumeniche” all’epoca neanche ipotizzabili), ti rispondo di sì, anche se naturalmente ciò non significa, lo diciamo sempre, che non si debba amare chi è apostata, eretico o è un infedele, ma che al contrario l’amore vero nei confronti di queste persone dovrebbe principalmente consistere nel cercare caritativamente e con l’aiuto di Dio di (ri)portarle a Cristo, cioè all’interno della Sua Unica Vera Chiesa, la Cattolica. Pio XI in particolare con la Enciclica Mortalium Animos scrisse tra l’altro questo (LO RIPRENDO SOLO per rispondere a te, Rosa, visto che lo chiedi…), riportando automaticamente così anche lo stralcio che in qualche modo ho ripreso nella mia risposta (ore 17.53) all’intervento di mic (ore 16.50):
“[…]Potrà sembrare che questi PANCRISTIANI, tutti occupati nell’unire le chiese, tendano al fine nobilissimo di fomentare la carità fra tutti i cristiani; MA COME MAI POTREBBE LA CARITA’ RIUSCIRE IN DANNO DELLA FEDE?
“Pertanto, Venerabili Fratelli, facilmente si comprende come questa Sede Apostolica non abbia mai permesso ai suoi fedeli d’intervenire ai congressi degli acattolici; INFATTI NON SI PUO’ ALTRIMENTI FAVORIRE L’UNITA’ DEI CRISTIANI CHE PROCURANDO IL RITORNO DEI DISSIDENTI ALL’UNICA VERA CHIESA DI CRISTO, dalla quale essi un giorno infelicemente s’allontanarono: a quella sola vera Chiesa di Cristo che a tutti certamente è manifesta e che, per volontà del suo Fondatore, deve restare sempre quale Egli stesso la istituì per la salvezza di tutti.”
@anonimo 12 aprile 2014 23:50
1) sono un tipo che per certi versi non si scandalizza ormai di nulla; Eva Brunne può far ciò che le piace nella sua vita privata, basta che sia non nella Chiesa del Signore e non venga a dire che l'ha comandato il Signore...poi sai a me che mi cambia? Ma se uno conosce anche solo le dottrine bibliche....
2) tranquillo, non vedo ora che c'entri, ma non sono d'accordo nemmeno coi sacerdoti cattolici omosessuali e non vedo quando mai io o altri qui abbia sostenuto una cosa del genere...
3)il cognome Ricca che citi: è anche un pastore valdese di un link sopra, che afferma che gli atti om. non sono peccato, dicendo che S. Paolo non aveva capito bene
4)la differenza è che i luterani e post-tali hanno mutato la dottrina e se ne sono fatta una su misura: i loro peccati in tal senso li peretendono benedetti e anzi voluti da Dio;
peccati similri commessi da qualcuno in seno alla Ch. catt. sono invece in aperta disobbedienza: ancora la dottrina non è stata cambiata a tal punto
ma il Giudizio arriva, non temere
Non vedo di cosa sarei "fiero" se non di Gesù Cristo...
Buona Domenica, ammesso che sia ancora il giorno del Signore o non sia subentrata un'altra nuova dottrina ancora.
“Trovando una Chiesa chiusa, si mise a pregare sugli scalini, MA UN ANGELO LA AVVISO’ dicendo che era un tempio luterano protestante e le fece vedere Lutero all’inferno nei suoi patimenti. Così racconta l’episodio: mentre pregava le comparve l’angelo custode, che le disse: «ALZATI, PERCHE’ QUESTO E’ UN TEMPIO PROTESTANTE».
L’Anonimo delle 23.26, che ringrazio, il quale riporta la visione della beata Micheli, mi ha fatto subito venire alla mente lo stridente contrasto tra ciò che le avrebbe detto l’Angelo in modo perentorio, cioè appunto: “ALZATI, PERCHE’ QUESTO E’ UN TEMPIO PROTESTANTE!” (e che comunque sarebbe del tutto in linea con gli ammonimenti che ci vengono dalla retta Dottrina, dal Magistero perenne) e ciò che invece ci dicono, di fatto, TUTTI i papi di questa chiesa 2.0 da circa quarant’anni: “ENTRATECI E PREGATE, PERCHE’ QUESTO E’ UN TEMPIO PROTESTANTE!”, visto che i primi a farlo e a “pregarci”, a farci “celebrazioni ecumeniche”, a elogiare in modo stupefacente Lutero, sono stati proprio loro…
Vorrei anch'io rispondere all'anonimo delle 23:50. Vorrei farlo soprattutto per rispondere al diffusissimo argomento per cui predicare bene e razzolare male sarebbe ipocrisia, e quindi a quel punto sarebbe meglio predicare direttamente male, perché almeno non si sarebbe ipocriti.
Chissà che chi legge non ne possa trarre giovamento.
L'Italia è largamente percepita dai suoi stessi abitanti come uno Stato corrotto e clientelare. È esperienza comune, ma è altrettanto diffuso il senso dell'ingiustizia di questo stato di cose, che resta comunque ufficialmente illecito.
Ci si immagini invece uno Stato X in cui la corruzione e il sistema clientelare siano non solo diffusi, ma leciti, anzi istituzionali.
Ecco, la differenza tra Battista Ricca ed Eva Brunne, tra il cattolicesimo e il luteranesimo, beninteso in questo rispetto, è quella tra l'Italia e lo Stato X.
Chi ha più possibilità di correggersi?
Preferire il luteranesimo di Eva Brunne equivale ad auspicare che la corruzione diventi legale e magari sia pure incoraggiata; e che la speranza di correggersi diventi sempre più un miraggio.
Caro Una Sola Fede, un mio caro amico, purtroppo passato al mondo protestante/pentecostale (i dolori non sono mai finiti purtroppo in quest'epoca così terribile) restò tutto ammirato giorni fa di un versetto che gli avevo detto a risposta di alcuni suoi quesiti, e voleva usarlo "in assemblea" da loro.
ma il Signore è all'opera!
Il brano è dal Siracide/Ecclesiastico, e non lo può adoperare! Sì perchè nelle loro Bibbie quel libro non c'è; per noi è deuterocanonico, ma degno d'attenzione e sapienza, per loro un apocrifo sbagliato da espungere.
Oggi lui pensa che ...là...in effetti forse si stiano "perdendo qualcosa".
Continuiamo a pregare per il reditus!
Josh, lo sanno tutti più o meno che le traduzioni ad personam della bibbia ne fanno un libro che, se letto nelle varie interpretazioni, non pare neanche trattarsi dello stesso testo, quanto a Lutero, non solo era ossessionato dal diavolo che lui credeva di vedere nella sua cella ad Erfurt, ma soprattutto era ossessionato dalla lussuria e dall'impossibilità di ottemperare al voto di castità, possessione che poi lo porterà a cancellare di fatto il senso del peccato, 'pecca fortiter sed crede fortius' più esplicito di così......mi permmetto di dissentire dallaio temo di più un aditus da parte nostra alla loro 'dottrina'.......ho anch'io tanti amici e conoscenti che si sparpagliano per varie sette, a volte mi trovo meglio a discutere con agnostici onesti ed atei intelligenti, questi ultimi assai rari a dire il vero. Buona settimana santa e sursum corda! Lupus et Agnus. P.S. Grazie a Mic per aver postato la foto di BXVI con la palma in mano.....sulla processione di oggi del vdr mi avvalgo della facoltà di non rispondere.
Sì, Josh, preghiamo! conosco diverse persone evangeliche pentecostali specie provenienti dalla Nigeria e che sono emigrate qua in cerca di lavoro ma che nella maggior parte dei casi non ne stanno ricavando che delusioni e quattro spiccioli che però sono necessari per inviarli alle loro famiglie, tipo moglie con quattro figli...Quando possiamo io e mia moglie ci fermiamo e nel dare loro qualcosa o fargli un po' di spesa non abbiamo mai dimenticato di dire alla fine che dovevano ringraziare non noi, ma Gesù e la Sua e nostra Santissima Madre, regalando magari anche qualche medaglietta con immagini della Vergine Maria e opuscoletti in inglese (la loro lingua nella maggior parte dei casi) sul cattolicesimo, la Beata Vergine Maria, San Giuseppe...
Come diceva infatti sempre San Luigi Orione: "dare pane e... Dio!"...cioè il Dio vero, il Dio cattolico, quello che oggi pare che neanche nelle alte sfere gerarchiche si voglia più sentir nominare, suggerendo semplicemente di non cercare di convincere nessuno a farsi cattolico (no, macchè, casomai poi quello si salvasse!..per carità!) ma solo di andare ad abbracciare, ad incontrare...come se questa vita fosse il parametro unico di comportamento, lo scopo ultimo di tutto!..non è così, lo sappiamo bene che questa è solo una tenda provvisoria, ma che la nostra patria è lassù che ci aspetta per grazia di Dio, dopo aver sudato tanto qua, dopo aver dato tutto noi stessi, dopo aver cercato di portare la Parola con i fatti e con le parole, laddove si può, e sempre naturalmente con l'aiuto indispensabile di Dio!
Leggo nel Catechismo di San Pio X: Il Papa e i Vescovi uniti con lui costituiscono la Chiesa docente, chiamata così perché ha la missione di insegnare le verità e le leggi divine. La Chiesa docente non può errare nell'insegnarci le verità rivelate da Dio: essa è infallibile, perché lo Spirito di verità l'assiste continuamente. Il Papa da solo non può errare nell'insegnarci le verità rivelate da Dio, ossia è infallibile come la Chiesa.
Leggendo il documento "Dal conflitto alla comunione" pare che la Chiesa, il Papa e i Vescovi con lui abbiano sbagliato nel giudicare le opinioni di Lutero, sino al Concilio Vaticano II. La mia confusione è massima.
Emanuele
@Lupus
il piccolo episodio che ho riassunto su me e il mio amico passato ai pentecostali non riguarda la traduzione della Bibbia;
sappiamo entrambi, penso, la differenza che può fare una traduzione, quando sfocia nell'interpretazione; e in questo caso anche la mancanza della dottrina di sempre, e quindi l'unire punti "altri" fino a fargli dire altro;
purtuttavia anche una traduzione protestante, che io non amo, contiene ancora molte cose vicine alla vera dottrina.
Il punto che ho sottolineato non riguarda invece la traduzione, ma proprio il Canone, che non è lo stesso nostro.
Libri biblici che noi abbiamo nella Bibbia, loro li hanno espunti.
Libri che per noi sono ammessi e considerati al più deuterocanonici, per loro sono apocrifi e vanno espunti, e infatti le loro bibbie non li contengono.
Segnatamente sono:
- Tobia;
- Giuditta;
- Sapienza di Salomone;
- Ecclesiastico/Siracide (o Sapienza di Gesù figlio di Sirac);
- Baruc;
- Epistola di Geremia (inclusa alla fine di Baruc);
- parti del libro di Ester (il "sogno di Mardocheo");
- tre parti del libro di Daniele ("il cantico dei tre giovani", "Susanna e i vecchi", "Bel e il dragone");
- i libri 1 Maccabei e 2 Maccabei.
_per quel che dici su Lutero: beh la lussuria si può vincere come molte altre cose...poi se uno non si sente "crocifisso al mondo" come spiega San Paolo beh allora la questione si fa più difficile:)
_il reditus lo desidero sia per i prot. che tornino alla vera Chiesa Cattolica, sia la stessa Chiesa Catt. che si emendi di varie schegge impazzite...e torni ad essere ciò che doveva:)
A Dio piacendo, naturalmente....
Beh, credo sia la conditio sine qua non, ma non vedo segni incoraggianti al momento, sempre quaresima è, speriamo e andiamo avanti.....grazie per la risposta. Lupus et Agnus.
Posta un commento