Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 21 ottobre 2024

Come si concilia il professare il valore delle antiche tradizioni orientali con il non accordare un uguale rispetto alle proprie?

Una riflessione interessante, che molto dà da pensare sul diverso atteggiamento, divenuto addirittura avversione e persecuzione, nei confronti del Rito tradizionale latino.
Come si concilia il professare il valore delle antiche tradizioni
orientali con il non accordare un uguale rispetto alle proprie?

Le Chiese orientali
La conservazione e la promozione in Occidente dell’antica tradizione liturgica occidentale ha rilevante importanza per i cristiani di altre antiche tradizioni liturgiche, sia di quelle che sono in piena comunione con la Santa Sede sia di quelle che non lo sono. Il rispetto per il rito romano classico e il suo continuo uso è un necessario corollario pratico della costante politica ufficiale della Santa Sede di rispetto per la tradizione delle Chiese orientali.

La promozione dell’unità e il rispetto per le tradizioni orientali.
Papa Leone XIII chiarì e sottolineò l’attitudine appropriata di rispetto per i riti orientali, specialmente nella sua enciclica Orientaliun Dignitas (1894). Parlando della Santa Sede in relazione alle Chiese orientali, egli dichiara: Né trascurò mai di vigilare affinché in quei popoli si conservassero sempre integre le consuetudini loro proprie e le forme dei sacri riti, che essa nella sua sapienza e potestà aveva riconosciute legittime.

Il Card. Zen avverte che il Sinodo mira a "rovesciare" la gerarchia della Chiesa verso "un sistema democratico"

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews. Card. Zen : "Lo scopo di questo Sinodo è quello di rovesciare la classe gerarchica della Chiesa e implementare un sistema democratico... Il Papa ha il diritto di convocare qualsiasi riunione consultiva, ma il Sinodo dei vescovi, introdotto da Paolo VI, era stato concepito specificamente per consentire al Papa di ascoltare le opinioni dei suoi fratelli vescovi". Con i "non vescovi che votano insieme, non è più un Sinodo dei vescovi". Qui trovate diversi interventi del card. Zen. Qui un mio articolo sulla sinodalità.

Il Card. Zen avverte che il Sinodo mira a "rovesciare" la gerarchia
della Chiesa verso "un sistema democratico"


Il cardinale Joseph Zen ha lanciato un forte monito sul Sinodo sulla sinodalità e sulle persistenti divisioni che ne derivano, affermando che il "futuro della Chiesa" è "incerto" se non si risolvono i problemi. Il vescovo emerito di Hong Kong ha esordito dicendo: "Sono molto preoccupato di come questa cosiddetta "sinodalità" del Sinodo dei Vescovi possa concludersi senza intoppi".
Il suo ultimo saggio, pubblicato 17 ottobre, rinnova il suo preoccupazione e critica preventiva sul Sinodo sulla sinodalità, ma si collega anche alla controversa dichiarazione del 2023. Fiducia Supplicans [vedi] che ha approvato le "benedizioni" di coppie dello stesso sesso. La sinodalità per "rovesciare" la gerarchia della Chiesa
Zen ha presentato una comprensione tradizionale del sinodo, spiegando che "c'è un documento della Chiesa che definisce il Sinodo (riunione), come un fatto storico importante della Chiesa, una struttura nella storia attraverso la quale la gerarchia guida la Chiesa".

domenica 20 ottobre 2024

Aggiornamento del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum 2024

Precedenti qui - qui.
Aggiornamento del programma del 13º Pellegrinaggio 
Populus Summorum Pontificum 2024

A pochi giorni dall’inizio del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum (Roma 25/27 ottobre) ci sono modifiche nel programma dell'atteso appuntamento dei coetus fidelium di tutto il mondo, a causa della improvvisa indisponibilità della Basilica minore dei Santi Celso e Giuliano, improvvisamente e improvvidamente chiusa per lavori che forse bastava spostare di qualche giorno. Di seguito trovate il comunicato ufficiale ed il programma aggiornato.

Da venerdì 25 a domenica 27 ottobre 2024
Roma e Città del Vaticano
13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum


A causa di lavori improvvisamente disposti nella Basilica minore dei Santi Celso e Giuliano a partire da lunedì 14 ottobre, la prevista Santa Messa solenne celebrata da mons. Gilles Wach I.C.R.S.S., Priore Generale dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote, non potrà aver luogo. I fedeli che lo desiderano potranno assistere alla Santa Messa delle ore 7:15 celebrata nella Chiesa parrocchiale della Santissima Trinità dei Pellegrini. Quindi il programma verrà eseguito come di seguito.

Domenica XXII dopo Pentecoste (Si iniquitátes observáveris)

L'uomo è sacro perché appartiene solo a Colui di cui è immagine. Rendete dunque a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio.
Domenica XXII dopo Pentecoste

Intróito
Ps. 129, 3-4. Si iniquitátes observáveris, Dómine: Dómine, quis sustinébit? quia apud te propitiátio est, Deus Israël.
Ps. ibid., 1-2. De profúndis clamávi ad te, Dómine: Dómine, exáudi vocem meam. Glória Patri.

Orátio
Deus, refúgium nostrum et virtus: adésto piis Ecclésiæ tuæ précibus, auctor ipse pietátis, et præsta; ut, quod fidéliter pétimus, efficáciter consequámur. Per Dóminum.
Introito
Sl. 129, 3-4. Se tieni conto delle colpe, o Signore, Signore, chi mai potrà sussistere? Ma presso di te è il perdono, o Dio di Israele.
Dal fondo della mia angoscia a te, o Signore; Signore, ascolta la mia supplica! Gloria al Padre.

Colletta
Dio, nostro rifugio e nostra forza, ascolta le fervide preghiere della tua Chiesa, tu che sei la sorgente stessa della pietà, e concedici di ottenre realmente ciò che domandiamo con fede. Per il nostro Signore.

Messa 
Secondo Onorio di Autun la Messa di oggi richiama i tempi dell'Anticristo (Gemma animae, l. IV, 93). La Chiesa volgendo i suoi occhi nel futuro al regno di questo uomo del peccato (2Ts 2,3), e come se già provasse la persecuzione finale, prende l'Introito dal Salmo 129.
Se, insieme al senso profetico che hanno oggi le parole di questo salmo, noi vogliamo una applicazione presente e pratica, data la nostra miseria, richiamiamo il Vangelo della settimana precedente, che era una volta il Vangelo di questa Domenica. Ciascuno di noi si riconoscerà nel debitore che non può pagare e può sperare soltanto nella bontà del padrone e, nella confusione della nostra anima umiliata, grideremo: Se tu, o Signore, consideri le iniquità, chi può resistere davanti a te?

sabato 19 ottobre 2024

Martino Mora / Puntualizzazioni al padre Farè

Tradizione versus conservatorismo.
Martino Mora / Puntualizzazioni al padre Farè

In un suo video, padre Giorgio Maria Farè ha tirato in causa il mio articolo [da noi ripreso in una discussione e riportato in nota con il link all'omelia di p. Farè -ndr], in cui affermavo essere insostenibile la sua posizione.

Dopo avere affermato, con una certa strafottenza, che a differenza mia lui è laureato in teologia (come se non fossero proprio le facoltà di teologia, da decenni, il focolaio di ogni eterodossia), il padre Farè afferma che io gli avrei attribuito in maniera non corretta, non avendo letto le sue glosse, posizioni che non gli appartengono.
Credo di compiere una sintesi onesta se riassumo le sue principali obiezioni.

I vescovi norvegesi firmano dichiarazione ecumenica: «Esistono solo due sessi»

Indice degli articoli su Bergoglio ì, lobby gay, ambiguità.
I vescovi norvegesi firmano dichiarazione ecumenica:
«Esistono solo due sessi»


I vescovi norvegesi firmano dichiarazione ecumenica: «Esistono solo due sessi» Insieme a circa 30 altre comunità cristiane in Norvegia, i vescovi cattolici hanno firmato una dichiarazione ecumenica sulle questioni della teoria del genere e della sessualità, per dare «un contributo costruttivo»; il documento intitolato “Dichiarazione ecumenica sulla diversità di genere e sessuale” è stato pubblicato ieri e «nasce in preghiera, dal nostro impegno per la nostra nazione e dal desiderio di costruirla», afferma il presidente della Conferenza episcopale nordica, Erik Varden von Trondheim.

In un’intervista con Cna Deutsch, il vescovo ha spiegato: «Il progetto ha come sottofondo una dichiarazione ecumenica del 2016 sul matrimonio, di cui anche i vescovi cattolici sono stati cofirmatari. Un seminario tenutosi questa primavera ha stimolato l’idea che sarebbe potuto essere costruttivo prendere in considerazione una dichiarazione simile sulla questione della “diversità” sessuale e di genere, un argomento attualmente molto discusso e che incide profondamente sulla vita di molte persone».

70 anni fa l’enciclica Ad Caeli Reginam di Pio XII

Qui l'indice degli articoli su Pio XII.
70 anni fa l’enciclica Ad Caeli Reginam di Pio XII

In questo mese ricorrono 70 anni dalla promulgazione dell’enciclica di Pio XII Ad Caeli Reginam. Era, infatti, l’11 ottobre 1954 quando papa Pacelli decise di istituire la festa della regalità di Maria Santissima. La Madre di Dio, da sempre nella tradizione della Chiesa, è considerata Regina, come ben evidenziato nelle Litanie Lauretane: Regina degli angeli, dei patriarchi, dei profeti, degli apostoli, dei martiri, dei confessori della fede, delle vergini, di tutti i santi, concepita senza peccato, assunta in cielo, del rosario, della famiglia, della pace.

La devozione costante della Cattolicità per Maria Vergine, culminata con la proclamazione del dogma della sua Assunzione in Cielo in anima e corpo da parte di Pio XII, il 1° novembre 1950, con la costituzione apostolica Munificentissimus Deus, è stata coronata con il riconoscimento del potere regale della Madonna attraverso la festa del 31 maggio, a chiusura del mese mariano, al fine di ricorrere alla Madre di Dio, imitandone le virtù, impetrando la forza nelle tribolazioni, la pace fra i popoli e la visione eterna del suo Figlio divino. Tuttavia, a causa della rivoluzione liturgica, con il nuovo calendario del 1969, la memoria obbligatoria della Beata Vergine Maria Regina fu trasferita al 22 agosto.

venerdì 18 ottobre 2024

Silenzioso e sorridente, Papa Francesco offre un’apertura ai sostenitori del 'transgender'

Nella nostra traduzione da Catholic Culture l’articolo di Phil Lawler suk recente incontro di Bergoglio con i sostenitori della “terapia per il cambiamento di sesso”.
Silenzioso e sorridente, Papa Francesco
offre un’apertura ai sostenitori del 'transgender'


Non è che Papa Francesco abbia detto che la Chiesa cattolica dovrebbe porre fine alla sua opposizione alle operazioni di cambio di sesso. Lo ha fatto 
  • consentendo ad un incontro con i sostenitori della “terapia per il cambiamento di sesso” organizzato da suor Jeannine Gramick del New Ways Ministry, la quale “voleva che Papa Francesco ascoltasse direttamente i cattolici transgender e intersessuali e coloro che li sostengono”.
  • Di fatto non ha rilasciato alcuna dichiarazione pubblica per esprimere riserve sulle argomentazioni dei sostenitori della “transizione”, ma ha rifiutato di riaffermare l’insegnamento – emesso solo pochi mesi fa nella Dignitas Infinita [vedi] – secondo cui “qualsiasi intervento di cambio di sesso, di norma, rischia di minacciare la dignità unica che la persona ha ricevuto dal momento del concepimento”.

Al capezzale dell’Europa in agonia Il 16mo Rapporto dell’Osservatorio Van Thuân

Volentieri condivido su segnalazione dell'dell’Osservatorio Van Thuân.
Al capezzale dell’Europa in agonia
Il 16mo Rapporto dell’Osservatorio Van Thuân
Stefano Fontana

Nel mese di ottobre, da sedici anni a questa parte, l’Osservatorio Cardinale Van Thuân pubblica il suo Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo. Ogni anno una quindicina di esperti affrontano criticamente il “problema dell’anno”, vale a dire il fenomeno socialmente e politicamente più rilevante e che merita la nostra preoccupata attenzione. Il punto di vista di queste analisi monografiche è, naturalmente, la Dottrina sociale della Chiesa, i suoi principi, criteri e direttive di azione. In questo nostro tempo non si sente parlare granché di Dottrina sociale della Chiesa, un sapere ecclesiale che rischia di venire dimenticato nella fretta di buttarsi nelle cose da fare senza però criteri non generici alle spalle. Per questo motivo l’uscita annuale dei Rapporti dell’Osservatorio può essere considerata un unicum che merita attenzione e promozione.

giovedì 17 ottobre 2024

Può esistere la coscienza senza cervello?

Nella nostra traduzione da The Epoch Times. Gli scienziati hanno dedicato innumerevoli sforzi alla ricerca dell’elusivo correlato anatomico della coscienza. Ciononostante, le origini e la collocazione di quest’ultima restano poco chiare. L'articolo illustra le scoperte che consentono ipotesi interessanti; es: "le vibrazioni nelle molecole lipidiche all’interno della guaina mielinica possono creare coppie di fotoni aggrovigliati quantisticamente. Ciò suggerisce che questo aggrovigliamento quantistico potrebbe aiutare a sincronizzare l’attività cerebrale, fornendo intuizioni sulla coscienza."

Può esistere la coscienza senza cervello?
Dr. Yuhong Dong, medico, e Makai Allbert
28 settembre 2024, aggiornato il 5 ottobre 2024

Questa è la prima parte di “Da dove viene la coscienza?”.

Questa serie di articoli analizza le ricerche svolte da rinomati medici per sviscerare questioni profonde sulla coscienza, sull’esistenza e su cosa possa trovarsi al di là di esse.
“Come neurochirurgo, mi è stato insegnato che il cervello crea la coscienza”, ha affermato il Dr. Eben Alexander, che ha scritto in dettaglio sui suoi studi sulla coscienza di persone in coma profondo.

È probabile che a molti dottori e studenti di medicina sia stata insegnata la stessa cosa sulla coscienza. Ma gli scienziati stanno ancora dibattendo se questa teoria sia vera.