Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 20 gennaio 2025

Deus qui humanae substantiae

Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement un fantastico articolo sulla preghiera pronunciata dal sacerdote nella prima parte della Santa Messa nel miscelare l'acqua e il vino, che ha plasmato il concetto di dignità umana di un'intera civiltà. Certamente si riferisce all'autentica dignità umana e non alle sue contraffazioni! [vedi, ad esempio, ultimo documento vaticano Dignitas infinita qui]. Sulla vera dignità umana precedenti qui - qui - qui.

Deus qui humanae substantiae

Dopo aver offerto l'ostia, il sacerdote prepara il dono successivo versando vino nel calice e acqua nel vino. Oltre a rimanere fedele alle usanze degli ebrei in Terra Santa al tempo dell'Ultima Cena (per non parlare dei romani e dei greci), la mescolanza di acqua e vino simboleggia l'unione ipostatica delle nature divina e umana nella persona di Gesù Cristo. Una conferma indiretta di questa interpretazione dell'usanza è che la Chiesa apostolica armena, che è monofisita (o, se preferite, miafisita) , si rifiuta di farlo: per loro, almeno, aggiungere acqua al vino è una confessione della formulazione calcedoniana di Gesù Cristo che ha due nature in una Persona divina. Una volta ho sentito che l'unico cambiamento liturgico che la Chiesa cattolica armena è stata tenuta a fare quando si è riunita a Roma è stato quello di aggiungere acqua al suo vino come una sconfessione del monofisismo.

domenica 19 gennaio 2025

Le due feste della Cattedra di San Pietro

Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement un articolo che racconta l'avvincente storia della festa della cattedra di San Pietro del 18 gennaio (ora osservata solo dalla FSSP e dalle comunità pre-55), ma mostra anche quanto sono ben organizzate le feste del vecchio calendario dal 18 al 25 gennaio.

Le due feste della Cattedra di San Pietro

La festa della Cattedra di San Pietro era originariamente celebrata in una di due date. Alcune fonti, risalenti al IV secolo, la attestano al 18 gennaio, tra cui un antico Martirologio attribuito in passato a San Girolamo. Altri la collocano al 22 febbraio, come il Calendario Filocaliano, che contiene un elenco altrettanto antico di celebrazioni liturgiche. Non è affatto chiaro perché esattamente la stessa festa si trovi in due date diverse, e ancora meno chiaro perché un sorprendente numero di primi sacramentari e lezionari romani non vi faccia alcun riferimento. Tuttavia, nel tardo Medioevo, l'osservanza del 18 gennaio era stata quasi completamente dimenticata, e i libri liturgici del periodo precedente al Concilio di Trento, persino quelli dei riti ambrosiano e mozarabico, sono quasi unanimi nel celebrare la festa il 22 febbraio.

Dominica secunda post Epiphaniam („Omnis terra“)

Sul ricchissimo simbolismo del miracolo di Cana vedi approfondimenti qui - (qui vedi nota).
Dominica secunda post Epiphaniam
(„Omnis terra“) 

Ps. 65, 4 - Omnis terra adóret te, Deus, et psallat tibi: psalmum dicat nómini tuo, Altíssime.
Ps. 65, 1-2 - Iubiláte Deo, omnis terra, psalmum dícite nómini eius: date glóriam laudi eius. Glória Patri…
Ps. 65, 4 - Omnis terra adóret te…

Sal. 65, 4 - Tutta la terra Ti adori, o Dio, e inneggi a Te: canti salmi al tuo nome, o Altissimo.
Sal. 65, 1-2 - Alza a Dio voci di giubilo, o terra tutta: canta salmi al suo nome e gloria alla sua lode. Gloria al Padre… Sal. 65, 4 - Tutta la terra Ti adori…
Il miracolo di Cana.
Il terzo Mistero dell'Epifania ci mostra la realizzazione dei piani della divina misericordia sul mondo, come pure ci manifesta una terza volta la gloria dell'Emmanuele. La Stella ha guidato l'anima alla fede, l'Acqua santificata del Giordano le ha conferito la purezza, il Banchetto nuziale la unisce al suo Dio. Abbiamo cantato lo Sposo che usciva radioso incontro alla Sposa; l'abbiamo sentito chiamarla dalle vette del Libano; ora che l'ha illuminata e purificata, vuole inebriarla del vino del suo amore.
Si è preparato un banchetto, un banchetto nuziale; la Madre di Gesù vi assiste; poiché, dopo aver cooperato al mistero della Incarnazione del Verbo, è giusto che sia associata a tutte le opere del suo Figliuolo, a tutti i favori che egli prodiga ai suoi eletti. Ma nel bel mezzo del banchetto viene a mancare il vino. Fin'allora la Gentilità non aveva conosciuto il dolce vino della Carità; la Sinagoga non aveva prodotto che graspi selvatici. Cristo è la vera Vite, come dice egli stesso. Egli solo poteva dare quel vino che allieta il cuore dell'uomo (Sal 103), e offrirci a bere di quel calice inebriante che David aveva cantato (Sal 22).

sabato 18 gennaio 2025

La falsa unità e il dialogo interreligioso propagandati sulla base del Concilio Vat II

La falsa unità e il dialogo interreligioso propagandati sulla base del Concilio Vat II

L'unità dei cristiani per la quale si prega oggi nella Chiesa ufficiale [qui] è la falsa unità propagandata sulla base del Concilio Vat II, il quale ha dichiarato esser anche le "Chiese" e "comunità" non cattoliche strumenti di salvezza, in quanto tali, anche se di una salvezza non "piena" come quella offerta dalla Chiesa cattolica. Si tratta di un'impostazione ereticale e demenziale, i cui risultati negativi sono da decenni sotto gli occhi di tutti, o dovrebberlo esserlo ma prevale sempre una diffusa omertà sui motivi profondi della crisi della Chiesa.

Inizia la settimana per l'unità dei cristiani

Precedenti sulla Settimana per l'unità dei cristiani a partire da qui. Sul falso ecumenismo qui.
Unità dei cristiani

Inizia la settimana per l'unità dei cristiani che, al netto delle sviolinate conciliari, fu sempre intesa come un auspicare il ritorno dei dissidenti alle Vera Fede cattolica e non ad una sorta di sacra maxichiesa in cui tutti convivono.
Un'ottima settimana per mandare definitivamente in pensione la frase "cerchiamo ciò che ci unisce, non ciò che ci divide", per ricordarsi che esiste il vero e il falso e non possono avere lo stesso peso. Recuperare le definizioni di eretici e scismatici, che il postconcilio ha tolto ai legittimi proprietari e affibbiato a coloro che non si rassegnano al nuovo corso che vorrebbe appunto l'abolizione di tali termini.
Essere antiecumenici non vuol dire tirarsi le pietre ad ogni momento, come fanno credere alcuni modernisti, bensì il primo frutto dell'essere sinceramente convinti che come fuori dell'arca di Noè tutti morirono, così fuori della Chiesa non ci si salva (e chi si salva è perché, come spiega il catechismo, viene comunque incorporato alla Chiesa e si tratta sempre di casi limitatissimi).
Impopolare essere di questi tempi antiecumenici? Può essere; un grande religioso del Novecento, come Massimiliano Maria Kolbe, disse :"non c'è peggior nemico dell'Immacolata e della sua Milizia che l'ecumenismo attuale, contro il quale ogni Cavaliere non solo deve combattere, ma anche fare opera di neutralizzazione attraverso un'azione diametralmente opposta che in ultima battuta lo annienti". (Charlie Bunga Banyangumuka)

Un mistico che versò lacrime durante la messa: rivedere la nostra immagine di San Tommaso d'Aquino

San Tommaso legge la liturgia come legge la Scritture. Sotto la “buccia” del senso letterale, egli trova il significato spirituale più profondo, una lettura spesso allegorica, ossia di un genere che è stato assai disdegnato dalla moderna erudizione liturgica, ma che è molto fruttuoso per la nostra vita cristiana. Nuovi spunti dalla seguente nostra traduzione da New Liturgical Movement. Precedenti: Tommaso d'Aquino come mistagogo della Santa Messa nel Rito tradizionale qui ; La Tomistagogia qui

Un mistico che versò lacrime durante la messa: 
rivedere la nostra immagine di San Tommaso d'Aquino
   
Il 7 marzo celebriamo il dies natalis di San Tommaso d'Aquino, il giorno in cui passò da questa vita mortale alla gloria immortale e, per questo motivo, la data tradizionale della sua festa liturgica. In uno schizzo biografico, Padre Simon Tugwell annota quanto segue:
La profonda devozione di Tommaso alla Messa emerge chiaramente da tutte le nostre fonti. Talvolta egli evidentemente ne era profondamente assorto e ne era profondamente commosso. Verso la fine della sua vita talvolta ne era così assorto che si fermava e doveva essere riportato alla realtà dai fratelli per continuare la celebrazione. [1]
I contemporanei di questo frate domenicano spesso silenzioso testimoniarono molto più spesso le sue lacrime durante la messa, la sua preghiera vigile e la sua purezza verginale, rispetto alle sue dispute e pubblicazioni. Come scrive uno dei suoi primi biografi, Guglielmo di Tocco:

venerdì 17 gennaio 2025

17 Gennaio, Sant'Antonio Abate / l'Oriente e l'Occidente si uniscono per celebrare il Patriarca dei Cenobiti

Precedente: Sant'Antonio Abate: impariamo dai suoi scritti qui.
17 Gennaio, Sant'Antonio Abate

Oggi, l'Oriente e l'Occidente si uniscono per celebrare il Patriarca dei Cenobiti, il grande Antonio. Prima di lui, la professione monastica già esisteva, come dimostrano irrefutabili documenti; ma egli appare come il primo degli Abati, perché costituì per primo sotto una forma permanente le famiglie dei monaci, consacrati al servizio di Dio sotto la guida d'un pastore.

Dapprima ospite della solitudine e famoso per le sue lotte con i demoni, ha accolto attorno a sé i discepoli che le sue opere meravigliose e il fascino della perfezione gli avevano acquistati; e il deserto ha visto, con lui, iniziare la vita monastica. L'era dei Martiri volge alla fine; la persecuzione di Diocleziano sarà l'ultima; è tempo per la Provvidenza, che veglia sulla Chiesa, d'inaugurare una nuova milizia. È tempo che si riveli pubblicamente nella società cristiana il carattere del monaco; gli Asceti, anche consacrati, non bastano più. Sorgeranno da ogni parte i monasteri, nei deserti e finanche nelle città, ed i fedeli avranno d'ora in poi sotto gli occhi, come un incoraggiamento ad osservare i precetti di Cristo, la pratica devota e letterale dei suoi consigli. Le tradizioni apostoliche della preghiera continua e della penitenza non si spegneranno più, la dottrina sacra sarà coltivata con amore, non passerà tempo che la Chiesa andrà a cercare in quelle roccaforti spirituali i suoi più validi difensori, i suoi più santi Pontefici e i suoi più generosi Apostoli.

Siamo convolti in una battaglia a lungo termine

Di seguito trovate le riflessioni di un prete USA rivolte al prof, Kwasniewski, con una immagine molto eloquente — riprese da Facebook — che valgono anche per noi, posto che non ci siamo mai limitati alle critiche; ma siamo andati all'origine dei problemi, argomentando. Penso anche ai miei due libri, alle approfondite e ampie analisi di Paolo Pasqualucci, ai suoi libri e alle sottolineature, documenti, denunce, dei più autorevoli difensori della Tradizione in rapporto alle variazioni conciliari qui puntualmente evidenziate, spesso con diretto coinvolgimento. Siete d'accordo sulla conclusione circa la "battaglia a lungo termine" che implica una resistenza ancora strenua e senza soste?

Siamo convolti in una battaglia a lungo termine

« Si dice che un'immagine dica mille parole. Guardando la mia biblioteca, mi è venuto in mente di avere quasi due interi scaffali di studi critici sulla rivoluzione liturgica postconciliare.

Negli anni del mio seminario (1990-95) esistevano solo una manciata di tali opere (almeno in inglese): Rivoluzione liturgica di Michael Davies (Angelus, 1980) e diversi suoi libretti (TAN, Angelus Press, Neumann Press), edizione di Una Voce di Msgr. La riforma della liturgia romana di Gamber (1993), i problemi di don Cekada con le preghiere della messa moderna (TAN, 1991), e l'intervento di Ottaviani  [vedi] (TAN, 1992). Questi pochi oggetti sono cerchiati nella foto allegata di quei due scaffali. [Se conoscesse il nostro oscuro blog dovrebbe aggiungere anche 15.027 articoli: frutto del mio quasi ventennale impegno... -ndT]

Tutto il resto è dei trent'anni che ho lasciato il seminario. I cattolici tradizionali di oggi hanno molto altro a disposizione rispetto a allora, grazie in gran parte a voi. Oltre alla vostra vasta produzione, ho gli atti della conferenza di Fontgombault; "Beyond the Prosaic" (Oxford 1996); Fota (dal 2008); Sacra Liturgia (dal 2013); e CIEL (dal 1995); la rivista di breve durata Usus Antiquior (2010-12), e titoli di Nichols, Mosebach, Crouan (ex-ROTR'er, come me), Pristas, Hazell, et al. , ecc. Laus Deo! »

Da ricordare: la differenza tra attivismo e conoscenza accademica è che l'attivismo lancia critiche e magari ha effetti immediati, ma solitamente svanisce; mentre la conoscenza pervade lentamente i ranghi e vince sulle menti, preparando a un cambiamento di mentalità, che si riversa nel mondo quotidiano. Siamo in questa battaglia a lungo termine. 

giovedì 16 gennaio 2025

La preghiera dell'Epifania / Benedizione della Casa

Un'unica casa è rimasta indenne dall'incendio a Pasadena. I suoi proprietari, cattolici, avevano segnato le porte con "20+C+B+M+25" durante la festa dell'Epifania. "Perché Egli ordinerà ai Suoi angeli che ti proteggano in tutte le tue vie." (Salmo 91:11) ; «Non temere, perché io sono con te; non aver paura, perché io sono il tuo Dio. Io ti fortificherò e ti aiuterò; io ti sosterrò con la destra della mia giustizia" (Isaia 41:10)

La preghiera dell'Epifania / Benedizione della Casa

E' cattolico il proprietario della casa rimasta intatta a Pasadena, il quale aveva praticato la Benedizione della preghiera dell'Epifania mentre la maggior parte dei proprietari delle altre andate distrutte, sono quelle celebrità di Hollywood che ridevano Dio di e del Papa ai Golden Globe Awards in quanto atei o protestanti anticattolici.
La benedizione dell'Epifania è un'antica tradizione che prevede, ogni anno per l'Epifania, la benedizione di una casa. Lo si fa:
  • Cospargendo acqua santa.
    Alcune famiglie cospargono acqua santa in ogni stanza della loro casa mentre cantano inni o pregano il rosario.
  • Leggendo preghiere
    Alcune benedizioni includono preghiere che chiedono a Dio di benedire la casa, riempirla con la luce di Cristo e proteggere coloro che vi vivono.
  • Segnando la porta co i gessetti benedetti
    Sullo stipite della porta vengono scritte le iniziali C, M e B, che sta per "Christus Mansionem Benedicat" : "Cristo benedica questa dimora". Questa la formula: 20+C+M+B+25 - Il simbolo “+” rappresenta la croce e il 2025 è l’anno. I segni di solito vengono lasciati sulla porta tutto l'anno come segno che la casa è cristiana.
Al rientro, il giorno seguente dopo l'evacuazione, il proprietario ha scoperto che la sua casa era l'unica risparmiata, intatta tra le case circostanti totalmente distrutte dal fuoco.

È stata pubblicata la nuova autobiografia di Papa Francesco, Speranza.

Ha destato scalpore l'autobiografia di Bergoglio di recente pubblicazione. Interessante l'analisi che segue dalla nostra traduzione da un sito USA qui. Comprende anche il riferimento al disprezzo della tradizione che ampio scalpore ha suscitato da parte dimolti commentatori.

È stata pubblicata la nuova autobiografia 
di Papa Francesco, Speranza.

Con lui è sempre così: più sai, meno ne sai.

Mio marito Phil Lawler [editore di Catholic World News (CWN) -ndT] riferisce che il documento rivela poco su una delle questioni più urgenti e decisive, lo scandalo degli abusi sessuali, e su come questo sia correlato alle dimissioni di Papa Benedetto:
Mentre esprime il suo dolore per gli scandali che hanno avvolto il Vaticano, Papa Francesco non fornisce alcuna nuova informazione neanche su quel fronte. Poco dopo la sua elezione, Papa Francesco ha incontrato il suo predecessore, Papa Benedetto XVI, che gli ha presentato una grande scatola di documenti. In Speranza, Papa Francesco conferma ciò che molti osservatori del Vaticano avevano fortemente sospettato: che la scatola conteneva "documenti relativi alle situazioni più difficili e dolorose: casi di abusi, corruzione, affari loschi, illeciti". Ma Papa Francesco non dice altro sulle informazioni contenute in quei file, o su cosa, se mai, egli abbia fatto per affrontare gli scandali. [Ce lo eravamo chiesto qui]
Oltre allo scandalo, un'altra questione di grave importanza — ancor più perché riguarda un mezzo essenziale per uscire dal pasticcio — riguarda la liturgia e la tradizione in generale.