martedì 28 marzo 2023

Laicità o avversione al cristianesimo?

Qui l'indice degli articoli sul filo-islamismo. Qui e qui su una falsa idea di fratellanza...
Laicità o avversione al cristianesimo?

Sorprende che i sostenitori di una malintesa laicità, portino avanti con tanto zelo la battaglia per eliminare il crocefisso dalle aule scolastiche (o il presepe nel periodo natalizio), salvo poi ritenere normale che apposite aule vengano date agli islamici per esigenze di culto. Viene naturale dubitare ed essere indotti a pensare che dietro all'ideale di laicità, il più delle volte, si nasconda solo un'avversione verso il cristianesimo.(Flavio Rozza su FB)

L'Europa che dà di matto per una croce al collo si metterà la mezzaluna. A una giornalista televisiva impediscono di presentare col crocifisso. Succede ovunque. I simboli islamici intanto dilagano e finiremo come il Libano, dove da ieri ci sono due fusi orari per consentire ai musulmani un regolare Ramadan (che il Vaticano ha appena detto "è importante anche per i cristiani"). O sono pazzi o sono in malafede. In ogni caso, questo flaccido multiculturalismo è il nostro harakiri... (vedi).

Basta. Questa non è la chiesa di Gesù. O ci inginocchiamo a Gesù e adoriamo solo lui, perché vero uomo e vero Dio figlio del Dio Altissimo morto e risorto per noi per la nostra salvezza caricandosi tutti i nostri peccati oppure se ascoltiamo il mondo... non ci siamo, siamo fuori rotta ma fuori di molto.

La Messa proibita: una campagna per la tradizione a Roma

Ricevo da Aurelio Porfiri e volentieri pubblico con tutta la nostra adesione, il comunicato riguardante la campagna iniziata oggi 28 marzo 2023, che alcuni fedeli hanno organizzato a Roma, con dei manifesti in Italiano e Inglese in cui vengono riportate frasi elogiative sulla Messa tradizionale di San Pio V, San Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI. E le affissioni si possono sempre ripetere... Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes e successivi.

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La Messa proibita: una campagna
per la tradizione a Roma

Uno degli elementi per cui il Pontificato di papa Francesco sarà ricordato sarà sicuramente per le sue misure molto severe verso coloro che trovano nella Messa celebrata con il Messale del 1962 un modo più degno di dare gloria a Dio, rispetto alla nuova Messa. Queste misure ad alcuni, anche nel campo progressista, sembrano sproporzionate rispetto a problemi enormi che la Chiesa deve affrontare, come le sfide di una cultura che non solo non è più Cristiana, ma che è sempre più anti Cristiana. Eppure sembra che il problema vero della Chiesa siamo i tradizionalisti.
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Io penso che il recente intervento del card. Arthur Roche sulla necessità di limitare la celebrazione di quella Messa perché ora c’è una teologia diversa [vedi] sia stato, dopotutto, chiarificatore. Finalmente si delineano le vere posizioni, senza i compromessi a volte sterili del passato. Viene detto chiaramente che la Chiesa oggi è altro rispetto al suo passato, che ci piaccia o no. Se qualcuno pensa che la Chiesa deve essere una continuità nella sua tradizione, piuttosto che una rottura con essa, ovviamente ora si trova in grande difficoltà perché, al contrario di quello che ci è stato detto negli ultimi decenni sulla continuità fra le varie forme del rito romano, ci si rende conto di quale distanza abissale si è creata tra la Messa tradizionale e quella di Paolo VI. Una distanza che si è oramai cristallizzata e che è molto difficile colmare. 

Incertezze, speranze e cautela della comunità fuori-le-mura di Saint-Germain-en-Laye

Condenso di seguito, nella nostra traduzione dalla Lettera 927 del 20 Marzo 2023 di Paix liturgique, la versione narrativa in luogo di quella ridondante dell'intervista, degli aggiornamenti in ordine alla vicenda di Saint-Germain-en-Laye, da noi puntualmente seguita nel corso del tempo. Precedenti a partire da qui. Alcuni mesi fa il vescovo, mons. Luc Crepy, ha fatto un primo passo concedendo, ai fedeli che da due anni assistono alla messa all'aperto davanti alla porta chiusa della chiesa vuota dell'ospedale, la celebrazione di due messe cantate da Natale nella cappella dei francescani, e promettendo di continuare il dialogo. Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes e successivi.

Incertezze, speranze e cautela 
della comunità fuori-le-mura di Saint-Germain-en-Laye

Le ultime notizie mostrano una sorta di apertura da parte del vescovo Crepy, anche se gli interessati non possono fare a meno di richiamare il detto "Il lupo perde il pelo ma non il vizio" in ragione di quanto accaduto fino ad ora.
Poco più di un anno fa padre Boulle aveva immaginato una strategia vecchia come il mondo per dividere i fedeli legati all'usus antiquor presenti e noti ormai da trent'anni a Saint-Germain- en-Laye stabilendo nella cappella dei francescani una messa cosiddetta "gregoriana", cioè una messa novus ordo, in latino ben celebrata con comunione sulle labbra...
Con l'ovvio risultato che nessuna famiglia della comunità di "Fuori le mura" dell'ospedale ha abboccato a questa grossolana esca che non rispondeva alla richiesta di vivere la propria fede cattolica secondo la liturgia tradizionale. Tant'è che dopo le prime esperienze il numero dei partecipanti è andato progressivamente scemando. Fino a che, una volta che i fedeli della Messa gregoriana si sono perfettamente resi conto, tra il surrogato e l'autentico hanno scelto in massa cambiando messa.

Pratica del tempo di Passione e della Settimana Santa

Vedi Cap. I - Storia del tempo di Passione e della Settimana Santa [qui]; Cap. II - Mistica del Tempo di Passione [qui].

TEMPO DI PASSIONE
Capitolo III 
Pratica del tempo di Passione
e della Settimana Santa

Contemplazione di Cristo.
Il cielo della santa Chiesa si fa sempre più cupo; non bastano più al suo dolore le tinte severe di cui s'era rivestita durante le quattro passate settimane. Ella sa che gli uomini cercano Gesù e hanno deciso la sua morte; non passeranno dodici giorni e i suoi nemici gli metteranno addosso le loro mani sacrileghe. Lo seguirà sul monte Calvario per raccoglierne l'ultimo suo anelito, e farà porre sul suo corpo esanime la pietra del sepolcro. Non ci dobbiamo quindi meravigliare, se invita i suoi figli, durante questa quindicina, a contemplare colui che forma oggetto di tutti i suoi affetti e di tutte le sue tristezze.

Amore.
Non le lacrime, od una sterile compassione ci domanda la nostra Madre; ma che approfittiamo degl'insegnamenti che derivano dagli avvenimenti della grande Settimana. Essa ci ricorda ciò che il Salvatore disse, salendo il Calvario, alle donne di Gerusalemme che osavano piangerlo al cospetto dei carnefici: "Non piangete sopra di me, ma su di voi stesse e sui vostri figli" (Lc 23,28). Non che egli rifiutasse il tributo delle loro lacrime, di cui anzi era commosso; ma fu l'amore che sentiva per loro a suggerirgli quelle parole, soprattutto perché voleva vederle ben comprese della grandezza di ciò che si stava adempiendo, nel momento in cui la giustizia di Dio si manifestava così inesorabile verso il peccato.

lunedì 27 marzo 2023

Mistica del Tempo di Passione e della Settimana Santa

Vedi Cap. I - Storia del Tempo di Passione e della Settimana Santa [qui]; Capitolo III - Pratica del Tempo di Passione [qui]
TEMPO DI PASSIONE
Capitolo II
Mistica del Tempo di Passione
e della Settimana Santa


Misteri e riti.
La Liturgia è piena di misteri in questo tempo nel quale la Chiesa celebra gli anniversari di sì meravigliosi avvenimenti; ma riferendosi per lo più a riti e cerimonie propri d'alcuni giorni particolari, ne tratteremo a misura che si presenterà l'occasione. Intendiamo qui solamente dedicare alcune parole alle costumanze della Chiesa nelle due prossime settimane.

Il digiuno.
Non abbiamo nulla da aggiungere a quanto abbiamo esposto sul mistero dei quaranta giorni; il periodo dell'espiazione perdura nel suo corso fin quando il digiuno degli uomini non abbia raggiunta la durata di quello che fece l'Uomo-Dio nel deserto. I fedeli di Cristo continuano a combattere, sotto l'armatura spirituale, i nemici invisibili della salvezza; assistiti dagli Angeli della luce, essi lottano corpo a corpo con gli spiriti delle tenebre, mediante la compunzione del cuore e la mortificazione della carne.

domenica 26 marzo 2023

Domenica di Passione ("Iúdica me")

Vedi: Cap. I - Storia del Tempo di Passione e della Settimana Santa [qui]; Cap. II - Mistica del Tempo di Passione [qui] e Cap. III - Pratica del Tempo di Passione [qui]
Domenica di Passione

Oggi, se udirete la voce del Signore, non indurite i vostri cuori.
Intróitus
Ps. 42, 1-2 - Iúdica me, Deus, et discérne cáusam meam de gente non sancta: ab hómine iníquo et dolóso éripe me: quia tu es Deus meus, et fortitúdo mea. Ps. 42, 3 - Emítte lucem tuam et veritátem tuam: ipsa me deduxérunt, et adduxérunt in montem sanctum tuum, et in tabernácula tua.
(Omíttitur: Glória Patri…) 
Ps. 42, 1-2 - Iúdica me, Deus
Introito
Sal. 42, 1-2 - Fammi giustizia, o Dio, e difendi la mia causa da gente malvagia: liberami dall’uomo iniquo e fraudolento: poiché tu sei il mio Dio e la mia forza. Sal. 42, 3 - Manda la tua luce e la tua verità: esse mi guidino al tuo santo monte e ai tuoi tabernacoli.
(Si omette il: Gloria al Padre…)
Sal. 42, - Fammi giustizia, o Dio

L’insegnamento della Liturgia.

La santa Chiesa comincia oggi il Mattutino con queste gravi parole del Re Profeta. Una volta i fedeli si facevano un dovere d’assistere all’ufficiatura notturna, per lo meno le Domeniche e le Feste, perché ci tenevano a non perdere nessun insegnamento della Liturgia. Ma dopo tanti secoli la casa di Dio non fu più frequentata con quell’assiduità che formava la gioia dei nostri padri; e un po’ alla volta anche il clero cessò di celebrare pubblicamente gli uffici che non erano più seguiti. All’infuori dei Capitoli e dei Monasteri, non si sente più risuonare il coro così armonioso della lode divina, e le meraviglie della Liturgia non sono più conosciute dal popolo cristiano che in una maniera imperfetta.

Il Cardinal Roche sulla rottura perpetrata dal Vaticano II

Nella nostra traduzione da OnePeterFive ulteriori sottolineature della grave affermazione del card. Roche che avevamo già presa in esame qui. Qui l'indice dei precedenti articoli sulla vexata quaestio.

Il Cardinal Roche sulla rottura perpetrata dal Vaticano II
Joseph Shaw, 24 marzo 2023

Come ho scritto di recente su Catholic Answers, la confusione riguardo al significato della Traditionis Custodes e della sua flottiglia di documenti supplementari comincia a somigliare a quella che grava attorno all’Amoris Laetitia. Interrogandomi sulla finalità del documento, mi chiedevo proprio: quale visione del panorama ecclesiale lo ispira? Qui mi concentrerò sul ragionamento altrettanto opaco su cui si fonda.

Domenica scorsa BBC Radio 4 ha mandato in onda un breve servizio sulla Messa tradizionale in cui sono stati fatti parlare la blogger cattolica Maria Jones (date un’occhiata al suo canale “One of Nine” [“Uno di nove”]), un sacerdote che celebra la Messa tradizionale in latino e alcuni partecipanti alla Messa tradizionale trovati per caso fuori da una chiesa. È stato anche emesso un clip di Austen Ivereigh, biografo papale, e del cardinale Arthur Roche. (Si può ascoltare qui.)

Storia del Tempo di Passione e della Settimana Santa

"Con la quinta domenica di Quaresima si entra nel “Tempo di Passione“, caratterizzato da una marcata attenzione al mistero della Passione e Morte del Signore Gesù. 
 In origine limitata alla sola Settimana Santa, che si apriva con la Domenica delle Palme, detta appunto “De Passione Domini”, nel tempo la contemplazione della Passione del Signore, culmine della Redenzione e fonte di vitalità spirituale, venne anticipata e celebrata anche nella settimana precedente. 
Questo tempo speciale, che si inserisce nel già propizio tempo di Quaresima, viene sottolineato con alcune specifiche regole cultuali. Tra queste la più caratteristica è la “Velatio”, ovvero la velatura delle croci e delle immagini della chiesa esposte alla venerazione dei fedeli. 
Di seguito la prima parte del Tempo di Passione di Dom Prosper Guéranger. (vedi: Cap. II - Mistica del Tempo di Passione [qui] e Cap. III Pratica del Tempo di Passione [qui].

TEMPO DI PASSIONE
Capitolo I
Storia del Tempo di Passione
e della Settimana Santa


Preparazione alla Pasqua.
La santa Chiesa, dopo aver presentato alla meditazione dei fedeli, nelle prime quattro settimane di Quaresima, il digiuno di Cristo sulla montagna, consacra ora le altre due settimane che ci separano dalla festa di Pasqua alla commemorazione dei dolori del Redentore, non permettendo che i suoi figli arrivino al giorno dell’immolazione del divino Agnello, senza aver prima disposte le loro anime alla compassione dei patimenti da lui sofferti in loro vece.
I più antichi documenti della Liturgia, i Sacramentari e gli Antifonari di tutte le Chiese, col tono delle loro preghiere, la scelta delle letture ed il senso d’ogni sacra formula, ci avvertono che la Passione di Cristo, a partire da oggi, forma l’unico pensiero della cristianità. Fino alla Domenica delle Palme potranno ancora aver luogo, nel corso della settimana, le feste dei Santi; ma nessuna solennità, a qualsiasi classe appartenga, avrà la precedenza sulla Domenica di Passione.

sabato 25 marzo 2023

25 marzo Annunciazione della Beata Vergine Maria

A Maria
Vi salutiamo, o Maria, piena di grazia, in questo giorno in cui vi allietate dell’onore che vi fu attribuito. L’incomparabile vostra purezza attirò gli sguardi del sommo creatore di tutte le cose e la vostra umiltà lo fece venire nel vostro seno; la sua presenza accresce la santità della vostra anima e la purità del vostro corpo. Con quali delizie sentite il figlio di Dio vivere della vostra vita e prendere dalla vostra sostanza il nuovo essere cui si unisce per nostro amore! Ecco, è già stretto tra voi e lui il legame noto soltanto a voi: è il vostro creatore e voi ne siete la madre; è il vostro figlio e voi siete una sua creatura. Davanti a lui si piega ogni ginocchio, o Maria! Perché è Dio del cielo e della terra; ma pure ogni creatura s’inchina davanti a voi, perché lo portaste nel vostro seno e lo allattaste; sola tra tutti gli esseri, voi potete chiamarlo, come il Padre celeste: “Mio figlio!”. O donna incomparabile, voi siete lo sforzo supremo della potenza divina: accogliete dunque l’umile sottomissione del genere umano, che si gloria di voi più che gli stessi angeli, perché avete il suo stesso sangue e la medesima natura. O novella Eva, figlia dell’antica, senza peccato! Per la vostra obbedienza ai divini decreti salvaste la vostra madre e tutta la sua fìgliolanza, ridando l’innocenza perduta al padre vostro e all’intera sua famiglia. Il Signore che portate ci assicura tutti questi beni, ed è per voi che noi lo possiamo avere; senza di lui noi rimanemmo nella morte e senza di voi egli non potrebbe riscattarci, perché in voi attinge il sangue prezioso che ne sarà il pegno. La sua potenza protesse la vostra purezza nell’istante dell’Immacolata concezione, nella quale si formò il sangue di un Dio per la perfetta unione tra la natura divina e quella umana.

Vaticano: verso una sepoltura definitiva della Messa tradizionale?

Purtroppo le voci che circolano da tempo [vedi] acquistano sempre più consistenza. Ma nel mondo della Tradizione la parola d'ordine è resistere [alcuni esempi qui - qui]... Qui indice degli articoli sulla vexata quaestio.

Vaticano: verso una sepoltura definitiva della Messa tradizionale? Secondo il sito di lingua tedesca Summorum Pontificum del 13 gennaio 2023, ripreso dai siti tedeschi katholisch.de e cath.ch il 26 gennaio, una nuova costituzione apostolica limiterebbe ulteriormente la possibilità di celebrare la messa tridentina.
Questa costituzione stabilirebbe quattro nuove disposizioni: 
  •  In nessuna chiesa si può celebrare esclusivamente la Messa antica.
  •  Nelle chiese non si può celebrare ogni domenica secondo il rito antico. 
  • L'uso dei libri del 1962 (con le modifiche volute da Francesco) è autorizzato solo per la celebrazione della messa, ma non per l'amministrazione dei sacramenti e dei sacramentali. 
  • Ogni sacerdote è tenuto a celebrare anche secondo il messale di Paolo VI.
L'annuncio di questo irrigidimento è, per il momento, solo una voce. Ciò si spiegherebbe con il fatto che alcuni cardinali progressisti troverebbero l'attuazione di Traditionis custodes troppo lenta e indulgente.