Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 30 novembre 2020

Presepe per il Santo Natale 2020 in Piazza San Pietro: BRUTTO!

Segnalazioni dei lettori.
Questo il PRESEPE per il Santo Natale 2020 in Piazza San Pietro: BRUTTO! 
BRUTTO come l'anno che sta per concludersi ...
BRUTTO come questo periodo storico della Chiesa e del mondo ...
BRUTTO come il nuovo messale.
E non crediamo che non vi siano oggi, come al tempo di Giulio II o di altri papi, artisti capaci di realizzare belle opere d'arte che elevino lo spirito, ma semplicemente c'è ormai il culto dell'orrido che rispecchia una certa cultura, una certa spiritualità cosiddetta modernista, come certe chiese che sono soltanto colate di cemento dove non ti viene voglia di entrare per dire una preghiera. 
BRUTTO!
È l'unico pensiero che ci viene dal profondo del nostro cuore ferito da tanta bruttezza consapevoli che Dio può ispirare soltanto ciò che EGLI È: BELLEZZA INFINITA! - dachiandremo -

Il Papa va in difesa dell'islam. Ma cala il silenzio sui cristiani

Fanno discutere le parole di Francesco sugli uiguri in Cina. C'è chi reclama più attenzione per i cristiani perseguitati. Evidentemente sa farsi sentire in difesa di comunità perseguitate a causa della loro religione, e nei riguardi dell'adorata Cina per di più. Peccato solo che gli uiguri siano musulmani... E qui potete trovare molti articoli sulla difficile situazione dei cattolici in Cina.
Leggo su Repubblica Lo strappo di Papa Francesco con la Cina: "Gli uiguri sono perseguitati
Per la prima volta il pontefice interviene con toni tanto critici sulla situazione della minoranza musulmana. Una presa di posizione che ha irritato Pechino: "Parole prive di fondamento" [...]
Mentre stralcio da Il Giornale
Le ultime evidenze pubblicate da Aiuto alla Chiesa che Soffre sono molto più che preoccupanti. Stando a quei dati, i cristiani non sono mai stati perseguitati come in questo periodo storico. Si pensi alle giovani donne costrette al matrimonio dopo un processo altrettanto forzato di conversione: quante sono? Difficile esibire numeri precisi. Sappiamo che il fenomeno esiste, come in Pakistan, dove la questione delle "spose bambine" però è emerso. Esistono nazioni in cui hanno attecchito tragedie sommerse? In Pakistan a volte si arriva a processo, ma la sensazione è che il dramma dei cristiani perseguitati sia più esteso di come appare: "Quest’ultima - ci dice Dalla Valle, riferendosi alla persecuzione "incruenta" - colpisce, secondo la Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre, oltre 300 milioni di cristiani che vivono in terra di persecuzione. Questi cristiani patiscono l’umiliazione, le vessazioni, in tanti casi sono ingiustamente accusati del cosiddetto crimine di blasfemia e messi in prigione. Tante volte hanno le loro case distrutte e costretti a andare via dai loro villaggi. Più grave ancora sono le ragazze rapite e fatte sparire, tante di loro obbligate a “convertirsi” e sposare il loro aguzzino". Le statistiche non hanno la capacità di essere esaustive. La domanda diviene allora retorica, oltre che spontanea: perché gli uiguri sì e la repressione cristiana ad opera dei cinesi - quella che viene ventilata per esempio dal cardinale conservatore ed ex arcivescovo di Hong Kong Joseph Zen - no? 
Era addirittura venuto a Roma dall'altra parte del mondo ma è stato lasciato ripartire senza riceverlo [vedi]. Credo che non ci siano più parole...

domenica 29 novembre 2020

Le oscure convergenze tra lo scientismo prometeico e il paganesimo occultista

L’uomo, per sua natura, è un ricercatore e un inventore. Dalle sue scoperte, se non custodisce la consapevolezza che ogni sua facoltà e relativi frutti discende dall’immagine e somiglianza col suo Creatore, scaturisce l’orgoglio ottimistico che mette insieme l’Homo faber e l’Homo sapiens. E dunque possiamo considerarlo “prometeico” in relazione all’eroe rapitore del fuoco, che strappa agli Dei i loro segreti e sfida proibizioni e vendette, per comunicare ai propri simili la potenza divina. Ma, inebriato dall’entusiasmo e dell'orgoglio, l'uomo “prometeico” finisce per perdere il controllo di sé e della realtà e diviene vittima delle degenerazioni dello scientismo positivista secondo cui la scienza e la sperimentazione hanno la capacità di risolvere tutti i problemi e soddisfare tutti i bisogni dell’uomo. Oggi questa parabola è stata ampiamente percorsa e dobbiamo vigilare e pregare perché non raggiunga il punto di non ritorno e si possa invertire la rotta, che di fatto noi cerchiamo di non seguire custodendo, con l'aiuto della Grazia, il Depositum fidei ricevuto nella e dalla Chiesa. Con queste premesse, pubblico un piccolo saggio del nostro traduttore che fa un excursus interessante su tematiche per noi a tutt'oggi inesplorate, ma che — attraverso gli eventi e le dinamiche di potere dell'oscura temperie attuale sia nell'agone politico che in ambito ecclesiale — si affacciano con sempre maggiori evidenze ai nostri orizzonti di osservazione e di comprensione. E ci offre l'opportunità di decifrarne alcuni retroscena significativi, prossimi e remoti. È possibile scaricare qui il testo in formato pdf. (M.G.)

Il fil rouge del demonio
Le oscure convergenze tra lo scientismo prometeico e il paganesimo occultista

di Antonio Marcantonio (© Chiesa e post-Concilio 2020)

Poco tempo fa mi sono imbattuto nella lettura del libro di Gary North, Unholy Spirits: Occultism and New Age Humanism [Spiriti maligni: L’occultismo e l’umanesimo della New Age], pubblicato per la prima volta nel 1975, riedito nel 1986 e da allora ‘misteriosamente’ dimenticato (che io sappia, non è mai stato nemmeno tradotto dall’inglese in altre lingue). Si tratta di una lunga dissertazione sul parallelismo tra il risveglio dell’occultismo all’interno delle società occidentali e la rinascita di un umanesimo
  1. ecumenista (ma fondamentalmente pagano),
  2. basato su una concezione monista (ossia
    1. sostenitrice dell’unità tra natura umana e divina — irrazionalismo — o semplicemente
    2. negatrice dell’esistenza del divino sulla scia di un evoluzionismo che esalta l’uomo e le sue conquiste tecnologiche e lo proietta in un prometeico futuro messianico — il cosiddetto razionalismo) della realtà e
  3. inneggiante a un Nuovo Ordine Mondiale in cui tutte le religioni saranno unificate e si vivrà all’interno di un governo unico mondiale.
Vi suona? Procediamo.

I 'due Papi' al termine del Concistoro 28 novembre 2020

Dopo ogni Concistoro per la creazione dei nuovi Cardinali è ormai consuetudine rivedere la rappresentazione dei 'due papi'. Una situazione paradossale che si ripete ad oltranza : precedenti, anno dopo anno qui - qui - qui - qui - quiqui. Vedi anche i numerosi articoli a partire dal 2013 [qui]. E lo stralcio delle dichiarazioni di Benedetto XVI, ogni volta che è uscito dal silenzio dopo l'abdicazione [qui].

Papa Francesco porta i nuovi cardinali a salutare Ratzinger:
l'arrivo in minibus e l'incontro

Al termine della celebrazione del Concistoro ordinario pubblico, papa Francesco e gli 11 nuovi cardinali presenti a Roma sono andati a far visita al Papa emerito, Benedetto XVI, nella Cappella del monastero "Mater Ecclesiae", in Vaticano. Nessuno dei due Papi indossava la mascherina. "In un clima di affetto, i cardinali sono stati presentati individualmente a Ratzinger che ha espresso la propria gioia per la visita", fa sapere il direttore della sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.
cliccare sulle immagini per ingrandire
Leggo su Fb: 
Forse non avete visto - con evidenza solare - che Papa Benedetto ha riconosciuto in tutto e per tutto Papa Francesco? Ha riconosciuto in tutto e per tutto il concilio e la linea fondamentale del post-concilio (combattendo gli estremismi modernistici) - vivete sulla luna? o vi piace rimanere accecati nelle illusioni consolatorie? I Papi post-conciliari - seppur legittimi e alcuni di grande spessore culturale e spirituale - sono tutti sulla stessa linea, chi in maniera più fine e intelligente come Ratzinger, chi in maniera carismatica e mistica come Wojtyla, chi in maniera sofferta come Montini, chi in maniera arrendevole e dolce come Roncalli e chi in maniera martellante e più mediatica come Bergoglio. Ma la linea conciliare e post-conciliare è la stessa. Cambiare la fede cattolica secondo la nuova Religione dei Diritti Umani con al centro al nuova Divinità chiamata Libertà! Allontanamento e ribaltamento, aggiornamento e invenzione.
Allontanamento dalla Verità di sempre e ribaltamento della Tradizione cattolica. Aggiornamento dell'ideale modernista e invenzione di una nuova chiesa che nessuno ancora conosce. Adorazione assoluta e irragionevole della Dea Libertà! Se non volete vedere la verità e volete mitizzare la contraddizione non arriverete a nulla. Se volete essere cattolici e razionali aprite gli occhi, soffrite fino in fondo il rinnegamento dei Padri e cominciate a lottare realmente, secondo fede e secondo ragione. rdv

sabato 28 novembre 2020

"C'è troppo silenzio?" La giovinezza della Messa tridentina

Nel programma del 29 novembre in live streaming alle 17 si parla della Messa Tridentina. L’occasione è data da un libro scritto dal noto autore cattolico Corrado Gnerre che si chiama "C’è troppo silenzio? La bellezza della Messa Tridentina spiegata ai miei studenti". 
L’autore, tra l’altro, dice nella prefazione: “c’è una bellezza che riguarda la celebrazione della Messa che solitamente non viene evidenziata; e cioè che in essa vengono sospese le categorie dello spazio e del tempo. Sì, avete capito bene: le categorie dello “spazio” e del “tempo”. Vi ricordate la saga di Ritorno al futuro? La possibilità di viaggiare nel tempo è sempre stato un sogno di tutti. Andare nel passato o lanciarsi nel futuro, veramente, concretamente e non solo con l’immaginazione. Ebbene, la Messa è questo. Prendere una macchina di questo tipo, accendere i motori, e viaggiare nella storia per andare, non con l’immaginazione, bensì veramente, ad atterrare sul Calvario ai piedi della Croce di Cristo. Con a fianco un’ottima (anzi la migliore) compagnia: la Mamma di Gesù, le Pie Donne e il buon San Giovanni, unico maschio che decise di accompagnare coraggiosamente il Maestro fino al patibolo e non come fecero gli altri che si dissolsero pavidamente. Anche se poi ebbero il tempo per rifarsi”. 
Intervengono con l’autore, il vescovo Athanasius Schneider, i sacerdoti Nicola Bux, Marino Neri, Rinaldo Bombardelli, il latinista e musicologo Guido Milanese. Modera Aurelio Porfiri
Il programma sarà trasmesso in live streaming sul canale You Tube RITORNO A ITACA, su TWITTER e sulla fanpage in Facebook di AURELIO PORFIRI.

La questione posta dagli attacchi terroristici non è solo un problema di sicurezza, ma culturale

Il problema che la Francia sta affrontando con l’islamismo radicale non è il separatismo, ma la conquista. Per combattere il terrore islamico, la Francia deve ricordare le radici cristiane della sua cultura e difenderle con forza. E siamo consapevoli che ciò che vale per la Francia vale per l'italia e per tutta l'Europa. Di seguito un articolo di Guillaume De Thieulloy da The Public Discourse, nella traduzione di Riccardo Zenobi.

Cinque anni dopo il massacro del “Bataclan” nel 2015, la Francia ha subìto ancora una volta diversi attacchi terroristici. Un insegnante è stato decapitato vicino a Parigi e tre cristiani che pregavano in una chiesa a Nizza sono stati uccisi, per parlare solo degli attacchi più impressionanti. In questi cinque anni, il radicalismo islamico ha ucciso più di 260 persone in Francia. 
Gli attacchi del 2020 sono stati molto difficili da prevenire. In generale, non c’era una logica di fondo e ciascuna di essi veniva perpetrato da un solo uomo con un semplice coltello. La maggior parte dei francesi capisce che questo tipo di attacco potrebbe diventare molto comune in futuro. E questi attacchi hanno ricevuto una risposta politica più forte rispetto agli attacchi più grandi del 2015 o del 2016 proprio perché i francesi non vogliono che questo diventi il loro futuro. 

In Cina il Partito comunista vieta il Natale: ‘È l’oppio dello spirito’

Non ne accettano il clamore commerciale e culturale, figuriamoci quello spirituale! Qui trovate i precedenti sulla questione cinese.

Pechino (AsiaNews/Rfa) – Il braccio disciplinare del Partito comunista cinese vieta a membri e funzionari del governo di celebrare il Natale, definendo la pratica “oppio spirituale” per gli iscritti. Una nota emessa dalla Commissione per l’Ispezione disciplinare della città di Hengyang, nella provincia centrale di Hunan, esorta i quadri locali a non presenziare banchetti e cerimonie durante la vigilia, avvertendo che chiunque vìoli le disposizioni sarà chiamato ad “assumersi la responsabilità”.
Il tono della missiva suggerisce che essa è stata inviata ai funzionari a livello nazionale. “Con l'avvicinarsi del Natale, i leader ed i funzionari di tutti i gradi devono promuovere la cultura tradizionale cinese e assumersi il compito di costruire una casa spirituale per il popolo”, si legge nel documento. “Essi sono tenuti a studiare seriamente la dottrina dell’autoconsapevolezza culturale, introdotta al 19mo Congresso del Partito, ed astenersi dal celebrare ciecamente feste straniere o impegnarsi nelle religioni occidentali. Non devono partecipare a celebrazioni di origine occidentale e svolgere un buon lavoro di sicurezza in occasione della vigilia e del giorno di Natale”.
Nel frattempo, fonti di Rfa riferiscono che un’azienda nella provincia nord-occidentale di Gansu ha rimosso gli alberi di Natale dal suo negozio online, dopo gli avvertimenti del Dipartimento locale del commercio e dell'industria. Questi provvedimenti seguono quello di un'università di Shenyang, nel nord-est della Cina, cha ha vietato ai suoi studenti di radunarsi per celebrare le festività natalizie. “Negli ultimi anni, alcuni giovani hanno celebrato ciecamente feste religiose occidentali come la 'Silent Night', il termine cinese per la vigilia, ed il giorno di Natale come risultato del clamore commerciale che circonda la cultura occidentale”, recita una direttiva della Lega della Gioventù del Partito comunista alla Shenyang Pharmaceutical University.

venerdì 27 novembre 2020

Preghiamo per Trump, contro la cupola satanica e le strategie degli empi

Avuto riguardo agli avversari c'è da scommettere sulla necessità della preghiera richiesta. Non disertiamo e affidiamo tutto alla Madonna del Miracolo.

APPELLO URGENTE ALLA PREGHIERA.
Abbiamo appena ricevuto questo testo: 
"Abbiamo appena ricevuto una chiamata direttamente dall'équipe di Sydney Powell che chiedeva le nostre preghiere affermando che non avevano "mai sperimentato prima attacchi così demoniaci". Pregate anche per l'équipe di avvocati di Trump. Grazie. (Per favore fate il forward a persone seriamente intenzionate a intercedere.)

Mercoledì 2 dicembre Requiem solenne per don Giuseppe Vallauri

A un mese dalla dipartita del Rev.do Sacerdote don Giuseppe Vallauri,

Requiem solenne
mercoledì 2 dicembre 2020 ore 16,00

Chiesa di Sant'Anna al Laterano
(Via Merulana 172)

Requiescat in pace

27 Novembre - Festa della Madonna del miracolo. Supplica


27 Novembre - Festa della Madonna del miracolo

O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;>
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!
Amen

Supplica alla Madonna del Miracolo 
Da recitarsi alle 17 del 27 novembre, festa della Medaglia Miracolosa, in ogni 27 del mese e in ogni urgente necessità.

Roma, S.Andrea delle Fratte,  
luogo della conversione di Ratisbonne
e delle Medaglie miracolose
O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia.

Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in quest'ora a te sì cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione. Noi dunque ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all'unisono col tuo. Lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà per portar ogni giorno la propria croce dietro a Lui.
O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a te ricorriamo e per quanti a te non ricorrono, in particolare per i peccatori e per coloro che ti sono raccomandati.

Aggiornamento su Mons. D'Ercole dal monastero trappista Notre Dame de l’Atlas

Avevamo lasciato Mons. Giovanni D'Ercole qui e qui. Ora lo ritroviamo nel testo e nelle immagini che seguono, della sua prima comunicazione dalla trappa. Appare una consapevole e offerta sofferenza passata e attuale che, tuttavia, porta sempre pace e serenità e frutti che spesso solo il Signore conosce...

Un saluto con affetto a tutti. Dopo una settimana di adattamento non facile per il freddo che qui in montagna (1500 metri di altitudine) si fa sentire notte e giorno, essendo il monastero privo di riscaldamento, ho chiesto alla comunità di potervi inviare una nostra foto. 
Il monastero trappista Notre Dame de l’Atlas, trasferitosi nel 2000 definitivamente da Tibhirine Algeria, ha cinque monaci che vi presento. Il più anziano padre Jean Pietre Shoumacher è l’unico superstite del monastero di Tibhirine, un vero sant’uomo, che comunica pace e gioia senza parlare. Io mangio accanto a lui nel refettorio e in chiesa mi è difronte. Poche parole ma sempre un sorriso. Ha 94 anni e quando parla dei confratelli martirizzati si chiede sempre perché sia stato risparmiato. La risposta? il priore padre Jean Pierre Laflachaire (il Monaco che gli è al fianco e lo sorregge) dice che è stato risparmiato per testimoniare il carisma e lo spirito di Tibhirine.
Una presenza apparentemente insignificante ma molto significativa di monaci cattolici in pieno ambiente mussulmano. Entrambi sono di nazionalità francese come il Monaco Antonio che sta accanto a me. Questo Monaco cura la liturgia che costituisce l’azione primaria della vita dei trappisti. Le pause fanno parte della preghiera e quando intona e guida le melodie si sente che questo Monaco ha nel cuore l’amore.

giovedì 26 novembre 2020

L'Abu Dhabi ante litteram di Benedetto XVI

Guardando a ritroso con attenzione alcuni documenti ecclesiastici non ci stupiamo più di nulla, visto che non è il primo caso in cui veniamo a scoprire i concreti prodromi delle scandalose conclusioni messe in atto dall'attuale pontificato. Eccone un'altra prova che, secondo il metodo efficace di Andrea Mondinelli, scioriniamo direttamente attraverso la lettura del testo con le adeguate evidenziazioni ad hoc, insieme ad alcune chiose col rinvio ai relativi approfondimenti. Ve lo sareste mai aspettati in questi termini? Anche se ci eravamo già imbattuti in questo precedente [vedi]. Vi ricordo che in ogni caso già Mons. Schneider e l'Arcivescovo Viganò erano passati per Assisi in relazione ad Abu Dhabi qui. Richiamo anche i precedenti sull'abominio di quella dichiarazione con annessi e connessi [qui]

L'Abu Dhabi ante litteram della Fondazione
per la Ricerca e il Dialogo interreligiosi e interculturali
*

Tra i fondatori, oltre Neil Bush (figlio del Presidente USA) scopriamo il Cardinale Joseph Ratzinger (il futuro Papa Benedetto XVI) [vedi]. Il testo che segue è tratto dal suo Discorso ai membri fondatori del 1° febbraio 2007, dalla cui lettura con evidenziazioni ad hoc emergono molti elementi che non ci saremmo aspettati e che dimostrano quanto già anticipato nell'incipit. 

Emblematica la visita alla Moschea blu
[...] Ringrazio il vostro Presidente, Sua Eminenza il Metropolita Damaskinos di Andrianopoli, che mi ha presentato il primo frutto del vostro lavoro: l'edizione congiunta, nella loro lingua originale e secondo l'ordine cronologico, dei tre libri sacri delle tre religioni monoteiste. È stato in effetti il primo progetto che abbiamo considerato nel creare insieme questa Fondazione, per "apportare un contributo specifico e positivo al dialogo fra le culture e fra le religioni"
[...] sulla scia della Dichiarazione conciliare Nostra aetate e del mio caro predecessore, Papa Giovanni Paolo II, siamo chiamati, Ebrei, Cristiani e Musulmani, a riconoscere e a sviluppare i vincoli che ci uniscono. È questa l'idea che ci ha portato a creare questa Fondazione, il cui fine è di ricercare "il messaggio più essenziale e più autentico che le tre religioni monoteiste, ossia ebraismo, cristianesimo e islam, possono rivolgere al XXI secolo", al fine di dare un nuovo impulso al dialogo interreligioso e interculturale, attraverso la ricerca comune [cosa deve ancora cercare insieme a fedi diverse chi custodisce la Rivelazione di Cristo Signore e degli Apostoli, consolidata da una Tradizione bimillenaria? Fa il paio col falso ecumenismo : vedi e implica anche la 'libertà religiosa' di conio conciliare : vedi -ndr] e mettendo in luce e diffondendo ciò che, nei nostri rispettivi patrimoni spirituali, contribuisce a rafforzare i vincoli fraterni fra le nostre comunità di credenti. Per queste ragioni, la Fondazione si è proposta, in un primo tempo, di elaborare uno strumento di riferimento che aiutasse a superare i malintesi e i pregiudizi e offrisse una base comune ai lavori futuri. Così avete realizzato questa bella edizione dei tre libri che sono all'origine di credi religiosi, creatori di culture, che segnano profondamente i popoli e a cui noi siamo oggi debitori.

mercoledì 25 novembre 2020

Sul tempo che viene - Giorgio Agamben


Ciò che sta oggi avvenendo su scala planetaria è certamente la fine di un mondo. Ma non – come per coloro che cercano di governarla secondo i loro interessi – nel senso di un trapasso a un mondo più consono alle nuove necessità dell’umano consorzio. Tramonta l’età delle democrazie borghesi, coi suoi diritti, le sue costituzioni e i suoi parlamenti; ma, al di là della scorza giuridica, certo non irrilevante, a finire è innanzitutto il mondo che era iniziato con la rivoluzione industriale e cresciuto fino alle due – o tre – guerre mondiali e ai totalitarismi – tirannici o democratici – che le hanno accompagnate. 

Il “Patto di Assisi” e le attuali caricature ecclesiastiche di san Francesco - Stefano Fontana

Qui indice precedenti.

Il Patto di Assisi, frutto della tre giorni dal titolo “Economy of Francesco” che si è tenuta on line dal 19 al 21 novembre scorso, è stato realizzato e proposto nel nome di san Francesco, nel gioco, poco rispettoso a mio parere, con il nome del papa. Ad essere chiamato in causa è il santo di Assisi, ma poi ci si accorge che il Patto di Assisi non nomina mai Gesù Cristo.
Di san Francesco si parla anche all’inizio dell’enciclica “Fratelli Tutti” di papa Francesco. Il titolo stesso dell’enciclica è preso dalle parole del santo, che però, nel discorso fonte della citazione, egli rivolgeva ai suoi frati e non al genere umano come la “Fratelli tutti” fa credere. Inoltre, nell’enciclica la figura di san Francesco è forzatamente stiracchiata, soprattutto tramite il travisamento del suo viaggio in Egitto per incontrare il Sultano. Del resto, la “Fratelli tutti” è piena di considerazioni sociologiche e politiche che non possono essere facilmente ricondotte al santo di Assisi, come invece essa pretenderebbe. Anche la Laudato sì’ – che prende addirittura il titolo da una lauda di san Francesco – vorrebbe far passare come francescane molte sue considerazioni e valutazioni opinabili e anche contestabili sul clima. 

martedì 24 novembre 2020

Prepariamoci alla venuta del Signore

Meditazione con S. Em. R. Cardinal Raymond Leo Burke. 

Il Tempo d'Avvento prepara al Natale del Signore Gesù Cristo, venuto a salvarci dal peccato. Ma dispone pure all'attesa di Lui che verrà a giudicare il mondo alla fine dei tempi. Nello stesso tempo ci chiede di riconoscerlo quando viene nei segni gioiosi o drammatici della nostra vita.

La povertà si ferma ai piedi dell'altare. Ogni lode, ogni arte, ogni ingegno, ogni pensiero, ogni azione rivolta all'Altissimo sia segno del Bello, del Sacro, del Prezioso, dell'Unico. Noi non sviliremo Nostro Signore. Oltre l'Altare non siamo nulla. (Il pensiero cattolico - collegamento)

L'immaginazione al potere. Che cosa implica? - Andrea Mondinelli

Una tanto interessante quanto intrigante e sorprendente riflessione di Andrea Mondinelli che, come suo solito, parla testi alla mano e sviluppa il discorso esibendoli nell'interezza dei riferimenti con le evidenziazioni significative che ne orientano la lettura. Una ulteriore dimostrazione di quanto la crisi attuale venga da lontano, con radici già presenti non solo nello spirito, ma anche nei documenti conciliari e post...

Cari amici,
nell’ultima domenica del tempo ordinario, la liturgia della Santa Messa prevede il Vangelo della 24esima domenica post Pentecosten (Mt 24, 15-35). Lettura escatologica, che vi invito a leggere e meditare.
Riprendo l’incipit: « Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo - chi legge comprenda -, allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti, chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa, e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello». 
Cerco di prendere molto sul serio l’esortazione “chi legge comprenda” e penso che, per comprendere quello che ci circonda, sia necessario conoscere la perversa strada che ci ha condotto fin qui. Mi vengono in mente le parole che re Theoden pronuncia nel momento della vestizione dell’armatura, prima della battaglia del fosso di Helm: «Dove sono il cavallo e il cavaliere? Dov'è il corno che suonava? Sono passati come la pioggia sulle montagne. Come il vento nei prati. I giorni sono calati a ovest dietro le colline, nell'Ombra. Come siamo giunti a questo? ».
Come siamo giunti a questo? Domanda ineludibile a cui occorre dare una risposta. In questi giorni sto cercando di approfondire il pensiero di Marshall Mcluhan per cercare di capire più a fondo i meccanismi mediatici. Leggendo la sua lettera a Walter J. Ong del 14 ottobre 1954, ho trovato questa pagina sulla Blavatsky (qui) e sulla teosofia: 

Arcivescovo Carlo Maria Viganò. A margine del 'Report McCarrick'

Qui l'indice dei precedenti e correlati.
A MARGINE
DEL RAPPORTO DELLA SEGRETERIA DI STATO
SU THEODORE MCCARRICK


Il Rapporto McCarrick pubblicato dalla Segreteria di Stato il 10 Novembre 2020 è stato oggetto di molteplici commenti: alcuni ne rilevano le lacune, altri lo elogiano come prova della trasparenza di Bergoglio e dell’infondatezza delle mie accuse. Vorrei soffermarmi su alcuni aspetti che meritano di essere approfonditi, e che non mi riguardano personalmente. Scopo di queste riflessioni non è quindi addurre ulteriori prove circa la falsità delle argomentazioni mosse nei miei confronti, quanto piuttosto evidenziare le incongruenze e i conflitti di interesse che sussistono tra chi giudica e chi è giudicato, tali a mio parere da inficiare l’indagine, il processo e la sentenza. 

lunedì 23 novembre 2020

Conseguenze del 'confinamento' sui giovani. È il momento di usare il grosso calibro

Un lettore: 
“Sulle conseguenze psicologiche del lockdown, le racconto. Mio figlio più grande ha quindici anni (ne ho quattro, due femmine due maschi), frequenta (?) il secondo anno del Liceo Classico ed è in “DAD”. È una persona brillante, alcuni anni fa ha scritto due racconti horror, sullo stile di Lovecraft (aveva letto tutti e tre o quattro i volumi che raccolgono i racconti), davvero ben fatti per un tredicenne. Legge tanto e apprende velocemente. L’anno scorso è stato promosso con 10 sia a greco che latino. È da tempo a casa, dopo un inizio d’anno scolastico in parziale presenza, hanno sospeso le lezioni ed ora le segue la mattina a casa al tablet e il pomeriggio studia.
Sta deperendo a vista d’occhio, non fisicamente, ma psicologicamente. Veste perennemente in pigiama e vestaglia, ha lo sguardo perso da knerd, risponde appena, tortura la sorella canzonandola, a volte con crudeltà e sta perdendo la capacità di studiare.
Studia senza prospettiva. Sta arrivando a lasciarsi andare, ha orari assurdi e fa spesso notte per fare i compiti. Sta solo a casa per ore, senza compagnia.

Suor Teresa Forcades e la “nuova religione” dell’Anticristo

Di Suor Forcades scrivevo qui. Mentre qui si sottolineava: "Vescovo José Tolentino Mendonça - Nel 2013 Mendonça ha elogiato la teologia di Suor Teresa Forcades, la quale sostiene che gli atti omosessuali sono morali, che l'aborto è un diritto e ha affermato che “Gesù di Nazareth non ha codificato o stabilito regole”. Nel 2018 Papa Francesco lo ha fatto arcivescovo e lo ha nominato capo degli Archivi Segreti Vaticani. Lo stesso anno lo ha anche scelto per predicare nel ritiro spirituale quaresimale del papa e degli alti dignitari curiali." 
Le suore di clausura, come l'autrice del testo che segue, hanno dimestichezza con “strategie” soprannaturali, che sfuggono notevolmente anche alle forze più organizzate e totalitarie. Ma il problema attuale è che, mentre le forze avverse incalzano, il tempo sembra veramente breve e bisogna raccogliere tutte le energie e le grazie per tenere il fronte.

Suor Teresa Forcades
e la “nuova religione” dell’Anticristo

Esiste una “teologia omosessualista”?

Suor Teresa Forcades è una monaca benedettina ormai famosa per la sua attività mediatica nel proporre una “nuova teologia” che in verità appare ben chiaro essere priva di qualsiasi fondamento teologico. La definizione dei mass media per identificare il ruolo di questa monaca è quello di “teologa femminista”, e già questo titolo ci fa intuire che c’è qualcosa che non ha proprio niente a che fare con la disciplina teologica. La stessa suora catalana si auto-definisce come “teologa femminista”, e sembra che tale titolo sia accettato dalla massa in quanto è stata pure Vicepresidente dell’Associazione europea delle ricercatrici in teologia. Famosa è la sua dichiarazione che la teologia “o è liberazione o non è teologia. O è femminista – nel senso di una identità per uomini e per donne a immagine di Dio non incasellata in nessun stereotipo – o non è teologia ”.
Ancor più, la presunta “teologa femminista”, attraverso specifici interventi sull’omosessualità, ha fatto come un salto ulteriore e potremmo dire che con questo salto ha acquistato ufficialmente il titolo “onorifico” di “teologa omosessualista”. Un titolo, pertanto, altrettanto assurdo, ma che nella sua paradossale incongruenza e vergogna è in perfetta sintonia con la cultura dominante e con quel nuovo umanesimo che vuole imporsi nel pensiero globale, senza lasciare spazio ad un Dio che ha voluto incarnarsi per rivelare la Sua Essenza d’amore e redimere il genere umano attraverso la sofferenza, la morte e la risurrezione. 

domenica 22 novembre 2020

Cristo Universorum Rex hodie et semper

Nell'Anno Liturgico dell'Ordo Antiquior, e a coronamento di esso, la festa di Cristo Re è assegnata all'ultima domenica di ottobre, ultima Domenica prima della Festa di Tutti i Santi, che tali sono in virtù di Lui, mentre il Messale romano riformato, approvato da Paolo VI nel 1969, la colloca all'ultima domenica dell'anno liturgico. Dunque comunemente la si celebra oggi.
Riproponiamo un testo da rivisitare per i lettori abituali e da meditare per i nuovi per meglio comprendere ciò che sta avvenendo della Tradizione, ma soprattutto della Regalità di Nostro Signore, universorum Rex = Re di tutti e di tutte le cose. E non soltanto genericamente Re dell'universo, come l'ha declassato la Festa di Cristo Re del NO, che indebolisce la dimensione storica, immanente del Regno : Daniele di Sorco, La festa di Cristo Re nella storia, nella liturgia, nella teologia
Può essere interessante riprendere anche questo testo : Oggi celebriamo Cristo, universorum Rex, ponendo attenzione all'Inno Te sæculórum Príncipem, e all'indicazione delle strofe inopinatamente soppresse (nel Mattutino e nelle Lodi) e quindi non più né pregate né meditate sui nuovi breviari... Poi dicono che non è cambiato nulla! 
Completo con questi altri link:
  • Arcivescovo Viganò: Cristo Re è stato 'detronizzato' non solo 'dalla società ma anche dalla Chiesa' [qui]
  • Leone XIII. Atto di Consacrazione del genere umano a Cristo Re [qui
  • Il nostro Signore e il nostro Re, dove lo hanno messo? [qui]

D’Avenia ha ragione: c’è bisogno di un’ipotesi positiva per vivere

Il professore scrittore vien considerato uno dei pochi in Italia che ha il coraggio di dire ciò in cui crede. Lo fa anche nell'ultimo libro “L’appello”. In calce un capitolo. interessante sotto molti punti di vista. E non manca del soprannaturale poiché al senso della vita dà il Nome di Gesù Cristo.

C'è un video in cui un intervistatore domanda ad un ruspante don Luigi Giussani: «Perché la aspettavano così?», in riferimento alle molte persone che lo attendevano desiderose al Meeting di Rimini. Risposta: «Perché credo in quello che dico» 
Io non ho conosciuto don Giussani direttamente, ma attraverso il movimento che il buon Dio ha generato mediante lui e le persone che lo hanno conosciuto. So di lui che assieme all’essere un santo era un educatore, e che il sassolino divenuto poi valanga l’ha fatto cadere in un’aula di liceo. 
Chi altri è un vero educatore è Alessandro D’Avenia. Lui sì lo conosco in prima persona. Da quando per l’esattezza io ero un quattordicenne pieno di sé, arrabbiato con l’universo e desideroso di fare lo scrittore, e lui non era che il professore di italiano per i suoi alunni e un nessuno per il grande pubblico. Non era infatti ancora stato dato alle stampe il suo primo e forse più bel romanzo, Bianca come il latte, rossa come il sangue. Il destino ci mise uno in faccia all’altro ad un cineforum organizzato nell’ambito di alcuni amici liceali dell’Opus Dei, durante il quale Alessandro ci mostrò e fece approfondire alcune pellicole come The Truman Show, Alla luce del sole e soprattutto A beautiful mind, il mio film preferito da quella sera in avanti. 

sabato 21 novembre 2020

Contro l'ecologismo globalista. Il XII Rapporto dell'Osservatorio Cardinale Van Thuân

Sull’ecologia girano troppe bugie. Il XII Rapporto dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân, appena pubblicato da Cantagalli, mette a nudo le bugie dell’ecologismo ideologico che oggi ottengono ampi consensi anche nella Chiesa.

CONTRO L’ECOLOGISMO GLOBALISTA

IL XII RAPPORTO DELL’OSSERVATORIO CARDINALE VAN THUÂN


Per acquisti scrivere a: info@vanthuanobservatory.org

Cosa dice il Rapporto
Sull’ecologia girano troppe bugie. Il XII Rapporto dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân, appena pubblicato da Cantagalli, mette a nudo le bugie dell’ecologismo ideologico che oggi ottengono ampi consensi anche nella Chiesa. Gli autori del Rapporto – dal titolo “ECOLOGISMO E GLOBALISMO, NUOVE IDEOLOGIE POLITICHE” –  spiegano che le emissioni umane di anidride carbonica non hanno effetti sul riscaldamento globale, come invece si continua a dire; che il programma verde dell’Unione Europea ha poca scienza, molta ideologia  e troppo dirigismo normativo; che il dogma dell’esaurimento delle risorse naturali non ha fondamento nei dati e le rinnovabili non sono così green come dicono di essere; che la teologia cattolica della creazione non fonda in nessun modo l’ecologismo pastoralista di oggi; che  il sottosviluppo inquina più dello sviluppo; che l’ecologismo ideologico esasperato sta distruggendo molte nazioni europee … e altro ancora...

Signore, ripulisci la tua casa! - don Elia

Domum Dei decet sanctitudo: Sponsum eius Christum adoremus in ea (dall’Ufficio Divino).
«Alla casa di Dio si addice la santità: in essa adoriamo Cristo, suo Sposo». La festa della dedicazione della basilica lateranense riguarda tutta la Chiesa; essa è infatti riconosciuta mater et caput omnium ecclesiarum. All’epoca dei miei studi, un professore contestò questa designazione della cattedrale del Papa, in quanto la Chiesa di Roma andava certamente considerata – bontà sua – capo di tutte le altre, ma non madre, titolo, questo, che sarebbe invece spettato alla Chiesa di Gerusalemme. Egli, però, non teneva conto del fatto che la primitiva comunità giudeo-cristiana, fiorita nella Città santa a partire dal giorno di Pentecoste, la abbandonò poco prima della sua distruzione, avvenuta nel 70 d.C., per poi scomparire nei decenni successivi. Col trasferimento di san Pietro da Antiochia nella capitale dell’impero, in realtà, il centro della cristianità era già stato fissato lì circa vent’anni prima. Da Roma, come spesso ricorda il Martirologio, il Principe degli Apostoli inviò numerosi discepoli, consacrati vescovi, in altrettante città, soprattutto dell’Italia settentrionale e della Gallia, a fondarvi delle Chiese locali con la loro predicazione. 

venerdì 20 novembre 2020

Sabato 21 novembre ore 10.30 Messa da Requiem in suffragio dei Monsignori Antonio Piolanti e Brunero Gherardini

SABATO 21 NOVEMBRE alle ore 10.30 nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù in Prato (via Ofanto, 9), su iniziativa del parroco, Monsignor Vittorio Aiazzi, sarà celebrata una Solenne Messa da Requiem in suffragio dei Monsignori Antonio Piolanti e Brunero Gherardini.
Presteranno servizio liturgico i Chierici e Seminaristi dell'Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote. La Santa Messa sarà celebrata da uno dei Superiori del Seminario San Filippo Neri di Gricigliano, mentre il sermone sarà tenuto dal Canonico Don Enrico Bini, del clero pratese e allievo dei due illustri e compianti teologi, ultimi esponenti della scuola teologica romana.
In Xto Rege. 
Rodolfo Abati
 

Il vescovo di Pinerolo priva i suoi diocesani della messa

Dovremmo prendere esempio dei nostri fratelli (quelli veri) francesi [qui].

Timor di Dio nel cestino, ora c'è responsabilità. Il vescovo di Pinerolo fa scuola: a Biella il parroco "amico" della Bonino sospende la Messa. Ma il suo vescovo alla Bussola lo e: «Non sono d'accordo, Messa cuore della nostra vita». A Trento Messe sconsigliate: 2 metri fra i fedeli, over 70 a casa. E a Verona niente Cresime né Prime Comunioni. (La Bussola)

I Sacramenti sono necessari alla salute dell'anima più dell'ossigeno alla vita del corpo; I sacri ministri hanno il dovere primario ed essenziale di amministrarli; non esiste Madre Chiesa senza Eucaristia. La Parola di Dio soltanto sull’altare s’incarna! Senso di responsabilità civile, pavidità, mancanza di fede, tradimento al cuore della fede stessa? Nei tempi delle persecuzioni più cruente, nel corso della Storia della Chiesa, vescovi e sacerdoti, forti in Cristo, hanno continuato, alla presenza dei fedeli, pure clandestinamente (anche papa Giovanni Paolo II, nella sua Polonia, dovette vivere da sacerdote clandestino), a celebrare la Santa Messa, consapevoli che non esiste sacrificio propiziatorio più grande. Il Santo Sacrificio dell’altare, dove è Cristo in Persona che si immola ogni volta grazie alla presenza del suo ministro in terra, è l’apice della vita di Santa Romana Chiesa e della vita di preghiera: non esiste Madre Chiesa senza Eucaristia. (Il Pensiero cattolico)

Il vescovo di Pinerolo priva i suoi diocesani della messa

Mons. Derio Olivero, vescovo di Pinerolo, in Piemonte, vicino Torino, si è distinto nella penisola italiana per la decisione sorprendentemente unilaterale di sospendere per due settimane la celebrazione pubblica della Messa. 

Nella Francia laica e 'sottomessa' i cattolici non tacciono e ci sono d'esempio



In Francia vige il confinamento fino al 1 dicembre e, come da noi, i cittadini non possono percorrere più di un chilometro, tranne per ragioni di lavoro, salute o urgenze. Anche lì sono chiuse molte attività commerciali; ma non mancano le contraddizioni, se sono aperti i supermercati  mentre sono sospese le Messe. Di fatto i cattolici francesi stanno vivendo sotto il fuoco incrociato del governo e degli integralisti islamici [quiqui - quiqui].
I vescovi francesi, a differenza di quelli italiani, non hanno taciuto, ma il loro appello al Consiglio di Stato è stato respinto. Tuttavia hanno replicato dichiarando che «deplorano soprattutto che i fedeli rimangano così impossibilitati a partecipare alla messa, vertice della vita di fede e incontro insostituibile con Dio e i fratelli» e che «le chiese rimangono aperte, che sono luoghi che devono essere vissuti e dove si può venire a meditare, pregare, adorare il Signore e ricevere i sacramenti come quello della Riconciliazione». Per ora sono riusciti solo ad ottenere che i sacerdoti possano continuare a ricevere i fedeli e recarsi nelle case o negli istituti di cui sono cappellani mentre chiunque potrà recarsi in chiesa senza condizioni adducendo un "convincente motivo familiare". 

Il cardinal Pell sui Novissimi: «La speranza cristiana richiede il giudizio di Gesù»

Precedenti interessanti del Card. George Pell: “Amazzonia o non Amazzonia, in ogni luogo, la Chiesa non può permettere alcuna confusione” [qui]; La voce del Cardinale George Pell si unisce a quella dei 'Dubia' dei 4 Cardinali [qui]

Oggigiorno pochi sacerdoti, sempre meno, parlano dei Novissimi, ossia delle “cose ultime”: la morte, il giudizio (universale e particolare), l’Inferno e il Paradiso. O, meglio, talvolta questi concetti emergono nelle prediche ma in maniera incompleta e (almeno in parte) distorta: è esperienza comune quella di andare a un funerale e sentire il prete affermare che la persona defunta è sicuramente già in Paradiso, così come è noto l’adagio per cui l’Inferno, sempre che esista!, sarebbe vuoto. 
Eppure, la posizione della Chiesa su questi temi non è mutata: il Signore è giudice sì misericordioso, ma anche giusto. Quindi, già su questa terra, ogni fedele è chiamato a fare memoria del fatto che il corpo fisico perirà («Memento mori!»), ma che quel momento dischiuderà all’anima la vita eterna, di fronte alla quale è necessario farsi trovare pronti («Estote parati!»). 

giovedì 19 novembre 2020

Asserragliati nei fortini di paura di un Occidente imbelle lodiamo il Signore per un sacerdote che tiene il fronte

Preghiamo e speriamo non debba diventare un altro martire. Onore a lui sia come uomo che come sacerdote. Quanto stride il confronto con i preti filo islamici, a partire da Bergoglio!

Il Monastero di Dadivank (XII-XIII, sec.), uno dei tesori della Chiesa Apostolica Armena, verrà dato all'Azerbaigian il 15 novembre. Il priore del Monastero, Padre Ter Hovhannes, ha deciso di non abbandonare la sua santità e di rimanere nel Monastero, consegnando il suo destino al Signore. Anche molti altri preti armeni si uniscono a lui. 
Vi chiediamo gentilmente di raccontarlo a tutti i media / giornalisti che conoscete. Speriamo che un'ampia comunicazione di questo evento sui principali canali di notizie possa salvare i nostri preti dalla violenza. Grazie mille in anticipo. (Anahit Adamyan)

Quando Hovhannes Hovhannisyan, l'abate del monastero di Dadivank, è arrivato con i soldati armeni che hanno ripreso il controllo dell'area nel 1993, ha scoperto che la chiesa era stata convertita dagli azeri in un allevamento di bestiame. “Non riesco a immaginare di lasciare il monastero di Dadivank”, dice ora Hovhannisyan. Questo religioso non abbandonerà la chiesa armena anche se finisse nelle mani degli azeri. C’è un affresco in cui è scritto che le reliquie di Tat furono portate in questa chiesa armena nel Karabakh da Gerusalemme nel IV secolo e affidate ai sacerdoti armeni. Il monastero fu fondato da San Dadi, discepolo di San Giuda Taddeo, l’apostolo che diffuse il cristianesimo nell'Armenia orientale durante il primo secolo. Hovhannisyan non lascerà il monastero. “Resto con alcuni sacerdoti che lo desiderano e non ho paura di quello che mi può accadere, perché la fede mi porta in questa missione di conservazione e salvaguardia della nostra storia, del nostro patrimonio culturale e religioso”. Fuori, i fedeli scattano un'ultima foto come a fermare il tempo. C'è chi battezza in extremis. Non torneranno più nel monastero. “Ho protetto la maggior parte dei dipinti e degli oggetti religiosi. Anche le campane sono state nascoste in un luogo segreto”. C'è Hovhannisyan e poi ci sono i tanti Don Abbondio occidentali. (Giulio Meotti)

Una gestione folle oppure criminale

Nel suo libro “Imparare l’ottimismo”, il neuropsichiatra Seligman, spiega il concetto dell’impotenza appresa. Quando un gruppo di cani viene sottoposto allo stress di scosse elettriche imprevedibili e quindi impossibili da evitare, una parte di loro sprofonda in una situazione di disagio totale, di malattia psichica, ma anche fisica, fino all’automutilazione, al rifiuto del cibo, situazione da cui non uscirà nemmeno quando finalmente le scariche elettriche cessano.
Il neuropsichiatra David Servain Schreber, nel suo libro Anticancro riporta innumerevoli esperimenti che hanno dimostrato e animali sottoposti allo stress di scosse elettriche imprevedibili diventavano enormemente suscettibile al cancro, il cancro su di loro ha attecchito facilmente e molto rapidamente lo ha devastati.
Sono esperimenti molto crudeli che ci hanno dato informazioni certe e terribili: essere in balia degli eventi, essere aggrediti a tradimento, senza una propria colpa, essere terrorizzati, distrugge la psiche e il corpo.

Critiche al 'Dossier McCarrick' perché evita la pervasività nel clero cattolico del problema dell'omosessualità

Nella nostra traduzione, uno stralcio interessante dal National Catholic Register che va ad aggiungersi alle constatazioni e riflessioni conseguenti al recente 'Rapporto McCarrick' reso noto alcuni giorni fa dal Vaticano. A proposito del Rapporto leggo su la Bussola che dal National Catholic Reporter al New York Times è iniziata la campagna per screditare Giovanni Paolo II e metterne in dubbio la santità. In realtà l'errore della nomina di McCarrick ad arcivescovo di Washington, in assenza di prove che dessero consistenza alle voci, fu indotto dal parere di due consiglieri di fiducia, secondo lo stesso rapporto. Ma tale circostanza è stata stranamente ignorata nel sommario. Così il Rapporto vaticano facilita l'operazione culturale contro Giovanni Paolo II.
 Qui i precedenti e correlati.
Critiche al 'Dossier McCarrick' perché evita la pervasività nel clero cattolico del problema dell'omosessualità

[...] Nei commenti al Register, un cardinale che ha parlato sotto anonimato ha detto che “la radice del problema dello scandalo McCarrick è l’omosessualità. Un atto omosessuale con giovani seminaristi è un peccato mortale. Ecclesiasticamente è un crimine perché distrugge la fede di questi giovani e il loro rapporto con Dio, oltre che la credibilità della Chiesa”. 
Sostiene tuttavia che il Vaticano “non tiene conto del vero problema, e cioè che l’80% degli abusi sessuali clericali sono commessi da omosessuali e che le vittime non sono solitamente bambini ma maschi post adolescenti”. 
Ha ricordato i tre giorni del summit vaticano dell’anno scorso sugli abusi sessuali clericali [qui - qui Appunti ignorati resi noti da Joseph Ratzinger], in cui si è notato che il tema dell’omosessualità era completamente assente durante la giornata di apertura dell’incontro, e che i promotori dell’incontro hanno cercato di evitare l’argomento, sostenendo che una sottocultura dell’omosessualità nei seminari non aveva “nulla a che fare con l’abuso sessuale dei minori”.

mercoledì 18 novembre 2020

"POVERI TUTTI" All’economia serve la conversione, non l’utopia. Per collegarsi


Lo annunciavamo qui.
Molti trovano motivo di preoccupazione nella strada che la Chiesa sembra avere intrapreso su alcune questioni fondamentali di Dottrina sociale della Chiesa come l’economia, l’ambiente, la fratellanza universale, l’educazione, la società globale e il dialogo interreligioso.
L’enciclica Fratelli tutti e le prossime iniziative relative agli eventi dal titolo Economy of Francesco indicano e sollecitano forme di impegno nel campo globale che sembrano contenere aspetti utopici e nello stesso tempo pragmatici [vedi].
"POVERI TUTTI" All’economia serve la conversione, non l’utopia
Convegno on-line 18 novembre 2020, ore 18.00