Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 31 dicembre 2019

Te Deum laudamus, hodie et semper!

Come ad ogni fine anno, il nostro Te Deum manifesta la Lode alle tre Persone della Santissima Trinità, nonché le invocazioni e i ringraziamenti verso Dio Onnipotente. Chi volesse ascoltarlo - e recitarlo - in Gregoriano può cliccare qui.

“Te Deum laudamus:
te Dominum confitemur.
Te aeternum patrem,
omnis terra veneratur.

Tibi omnes angeli,
tibi caeli et universae potestates:
tibi cherubim et seraphim,
incessabili voce proclamant:

"Sanctus, Sanctus, Sanctus
Dominus Deus Sabaoth.
Pleni sunt caeli et terra
majestatis gloriae tuae."

Te gloriosus Apostolorum chorus,
te prophetarum laudabilis numerus,
te martyrum candidatus laudat exercitus.

Te per orbem terrarum
sancta confitetur Ecclesia,
Patrem immensae maiestatis;
venerandum tuum verum et unicum Filium;
Sanctum quoque Paraclitum Spiritum.

Tu rex gloriae, Christe.
Tu Patris sempiternus es Filius.
Tu, ad liberandum suscepturus hominem,
non horruisti Virginis uterum.
Tu, devicto mortis aculeo,
aperuisti credentibus regna caelorum.
Tu ad dexteram Dei sedes,
in gloria Patris.
Iudex crederis esse venturus.

Te ergo quaesumus, tuis famulis subveni,
quos pretioso sanguine redemisti.
Aeterna fac
cum sanctis tuis in gloria numerari.

Salvum fac populum tuum, Domine,
et benedic hereditati tuae.
Et rege eos,
et extolle illos usque in aeternum.

Per singulos dies benedicimus te;
et laudamus nomen tuum in saeculum,
et in saeculum saeculi.

Dignare, Domine, die isto
sine peccato nos custodire.
Miserere nostri, Domine,
miserere nostri.

Fiat misericordia tua, Domine, super nos,
quem ad modum speravimus in te.
In te, Domine, speravi:
non confundar in aeternum.”

A Siviglia un vescovo blocca una Messa in favore della vita. A Recanati il comune ritira il patrocinio ad un concerto

Riprendiamo da Stilum Curiae e da Mil due notizie che - dal Manzanarre al Reno - hanno in comune il rifiuto della vita; ma quel che è grave è la dimostrazione della perversione di una gerarchia ecclesiale e di autorità pubbliche che aborrono la conversione degli infedeli o la preghiera per i bambini abortiti e comunque il sostegno ad iniziative pro-vita, in nome del “politicamente scorretto”, a fronte dell’estrema tolleranza con tutti i tipi di iniziative folli nelle chiese, troppo spesso trasformate in bivacchi a favore dei "poveri" o in salotti politici [qui]. 

In queste Feste natalizie abbiamo visto e sentito di tutto, nelle chiese e fuori, con paragoni fra la sacra famiglia e i migranti, forzature, chiese chiuse e blasfemie varie. Nel silenzio della Chiesa. ma laddove i Pastori si mobilitano abbiamo episodi come quello accaduto a Siviglia, denunciato dal sito spagnolo “Adelante la Fé”
A Siviglia
(El Correo Andalus) La messa che si sarebbe tenuta questo sabato a Gelves (Siviglia) convocata da Vox in memoria de “i bambini abortiti” e “per le donne che hanno intenzione di abortire” è stata sospesa su richiesta dell’Arcivescovado della provincia . Mentre alcune fonti di Vox citano che l’arcivescovato della provincia ha dato l’ordine di sospendere per evitare polemiche, altri indicano che gli organizzatori hanno ricevuto minacce per averla richiesta. Il fatto è che la Messa è stata programmata per le 11.00 di sabato in memoria di “tutti i bambini abortiti nel 2019”, con l’intenzione di pregare per tutte le donne “con pensieri di aborto” e, secondo i membri di Vox a Gelves, senza polemiche, perché “stiamo solo andando a pregare”.

1 gennaio 2020. 'Assalto al cielo' dei Guerrieri del Rosario con il card. Burke

In questi giorni il Card. Burke è in Terra Santa. in pellegrinaggio con dei sacerdoti, al fine di rafforzarli per le sfide alla loro vocazione in questi tempi così perigliosi. Aggiungiamoli, insieme a tutti i sacerdoti, alle nostre intenzioni, chiedendo la particolare intercessione della Vergine Santa nel giorno in cui la Chiesa celebra la solennità di Maria Santissima Madre di Dio. 
Domani 1 gennaio 2020, come il primo giorno di ogni mese, Sua Eminenza il Cardinale Raymond Leo Burke celebrerà la Santa Messa alle ore 4:00am (ora locale) a Betania nella Chiesa di San Lazzaro e, dopo, pregherà il Santo Rosario per 'prendere d'assalto il Cielo' con la Preghiera. Ognuno di noi potrà unirsi spiritualmente come d'abitudine ormai consolidata da due anni di fedeltà all'iniziativa.
Santa Messa celebrata dal Cardinal Burke
presso la Basilica dell'Annunciazione a Nazareth.
Verbum caro “hic” factum est!
Rimaniamo fedeli a questa esperienza forte di preghiera e intensifichiamola soprattutto in relazione alle vicende che vedono il Cardinale impegnato a riaffermare con parresìa l'insegnamento costante della Chiesa. Ricordando Padre Pio: « Il Santo Rosario è l'arma per questi tempi ». Senza dimenticare le forze oscure che, oltre alla Chiesa, minacciano il nostro Paese e l'Europa intera.
Anche in questo mese rinnoviamo il nostro fervore e preghiamo più che mai. Ricordiamo a tutti voi, compagni Guerrieri del Rosario che ci uniremo dai quattro angoli della terra per elevare insieme la nostra voce al Cielo. Gli oltre 151.000 Guerrieri del rosario reciteranno il Santo Rosario e prenderanno d'assalto il Cielo con la Preghiera, in unione alla Santa Messa celebrata dal Cardinale Burke.

lunedì 30 dicembre 2019

Roma Te Deum di fine anno e Santa Messa 1 gennaio con l'Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote

Carissimi amici,
Domani finisce il 2019 e, come ogni anno, la Chiesa ci invita a dire grazie con un cantico antico, il Te Deum.
Nella Basilica dei santi Celso e Giuliano via del Banco di Santo Spirito 5, si canterà questo bellissimo Inno di lode e di ringraziamento, alla presenza di Gesù vivo e vero nel Santissimo Sacramento.
Chiunque si troverà in zona e volesse venire a salutare Gesù e il benvenuto alle
ore 23:00 Esposizione del Santissimo Sacramento fino alla mezzanotte del nuovo anno.
Siete tutti invitati mercoledì 1 gennaio 2020 
ore 10:00 Santa Messa con il canto del Veni Creator

Vi ricordiamo il nuovo apostolato dell'Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote

Il coraggio della giovane avvocatessa cattolica che difende in Pachistan i cristiani perseguitati

Una giovane avvocatessa cattolica in Pachistan denuncia con coraggio i rischi che corrono gli avvocati a difendere i cristiani dai soprusi di varia natura ai quali vanno incontro in una società islamica dove la radicalizzazione resta in sottofondo. «Non è che io non abbia paura per la mia vita, ma considero assistere i cristiani perseguitati come una missione ed un servizio reso a Dio. E non saranno delle minacce a fermarmi» ha detto Tabassum Yousaf, avvocata dell’Alta Corte del Sindh, la provincia pachistana che ha come capoluogo Karachi. La giovane avvocatessa cattolica pachistana, 38 anni e madre di due figli, difende i genitori di Huma Younus, 14enne cristiana rapita e costretta a convertirsi all’Islam e a sposare il proprio aguzzino.

Questo è l'andazzo, urgono patrioti. 'Punto nave' di fine anno

Sempre più spesso sono le segnalazioni dei lettori a darmi l'input per dire la mia e sempre più spesso - ma è consequenziale - oltre alla crisi ecclesiale ci troviamo ad affrontare quella civile spirituale sociale culturale della nostra Italia, che è quello dell'intero Occidente. Oggi partiamo dall'efficace realistica descrizione dell'odierna prassi costituzionale di Biagio Buonomo, per proseguire con un essenziale 'punto nave', certamente allarmante se i venti di cambiamento continueranno ad essere imbrigliati dai poteri egemoni. Non ci resta che continuare a pregare e a sperare nonché perseverare nel nostro impegno di fedeli e di cittadini non anestetizzati.

Costituzione della neo-Repubblica - Articoli 1-6

Ieri c'era una Patria
Oggi è calpesta e derisa
Art. 1
L'Italia è una Repubblica oligarchica, fondata sull'intrigo.
La sovranità appartiene ai parlamentari che, eletti a destra, passano a sinistra o che, eletti a sinistra, passano a destra.
La Repubblica riconosce ai primi il titolo di Cavalieri della Democrazia e ai secondi quello di Traditori del Popolo.

domenica 29 dicembre 2019

Quei presepi così umani. Troppo umani

L'articolo, che riprendo da Duc in altum, si  riferisce al presepe con Giuseppe che culla Gesù Bambino e la Madonna che si riposa. Immagine che naturalmente ha raccolto il plauso generale da parte del mondo secolarizzato ed “è piaciuta tanto a papa Francesco”, secondo quanto prontamente riportato dai giornali mainstream. E diciamo anche che, oltre a questo, la creatività dissacratoria trova spunto soprattutto dalla cronaca interpretata secondo i canoni globalisti, che lo stesso Bergoglio ripropone  con ossessiva insistente caparbietà. Pensiamo ad esempio ai sempre più frequenti Presepi allestiti su gommoni... Ma riappropriamoci di ciò che ci appartiene, ben illustrato di seguito.

Tempo di Natale, tempo di presepi ma anche tempo di riflessioni sulle immagini che li rappresentano. In tanti ci rendiamo conto che la nostra Chiesa, oggi, non riesce più a comprendere il significato dei simboli, i “sacri segni” come li chiamava Romano Guardini. 

Niente segno della Croce in campo....

Ero restia a parlarne perché pensavo potesse apparire un accanimento. Ma ricevo la segnalazione di un lettore e mi pare che l'accanimento non sia tanto il nostro quanto quello di chi, anziché confermare nella fede, la scuote fin dalle fondamenta...

Nell'intervista di sere fa al TG5, il signor Mancini allenatore della nazionale ha invitato i suoi giocatori a NON farsi più il Segno della Croce al momento di entrare in campo e sapete perché? Perché un giorno Bergoglio ha esternato la sua disapprovazione sul Segno della Croce fatto dai calciatori in campo: "Il Papa Francesco mi ha chiesto perché ci facciamo il segno di croce prima di giocare. Così, ora non lo faccio più... Non vorrei che il Papa si arrabbiasse...". Sul CT della nazionale e i suoi "consigli " per compiacere Bergoglio non mi esprimo nemmeno, mi auguro solamente che i giocatori ragionino con la loro testa e continuino a fare il segno della Croce. Ma dobbiamo registrare gli ennesimi frutti marci di certe prediche eretiche.
Che Bergoglio poi preferisca i calciatori con il culo all'aria verso la Mecca come nella foto a lato questo è ormai chiarissimo.

Registravamo già nell'Omelia santa Marta 4 aprile 2017:
Farsi «il segno della croce» distrattamente e ostentare «il simbolo dei cristiani» come fosse «il distintivo di una squadra» o «un ornamento», magari con «pietre preziose, gioielli e oro», non ha nulla a che vedere con «il mistero» di Cristo. ....Conclusione «Ognuno di noi oggi — ha suggerito il Pontefice a conclusione della sua meditazione — guardi il crocifisso, guardi questo Dio che si è fatto peccato perché noi non moriamo nei nostri peccati e risponda a queste domande che io vi ho suggerito».
Al riguardo, se è giusto non farlo distrattamente, ricordiamo:

sabato 28 dicembre 2019

Chiese chiuse e porti aperti

C’è un prete a Genova che ha capito tutto e perciò ha deciso la serrata della sua chiesa di San Torpete. L’ha chiusa per tutte le vacanze di Natale, per protestare contro l’insensibilità verso i migranti, i poveri, la carità. Vorrei dire al prete, ormai famoso e recidivo, don Paolo Farinella, che se negli ultimi duemila e venti anni tutti i suoi predecessori in ogni parte del mondo avessero seguito il suo esempio, tutte le chiese sarebbero rimaste chiuse, e ininterrottamente. Anzi non le avrebbero nemmeno edificate. Perché l’egoismo, l’indifferenza, l’ingiustizia, le violenze, le guerre, le mafie, gli abusi e lo sfruttamento accompagnano e permeano la storia dell’uomo, prima, dopo Cristo e perfino durante, a Genova come nel resto del pianeta. Anche quando nacque Gesù era così; che vuoi festeggiare il Natale se c’è Erode che vuol massacrare il Neonato e c’è un popolo che poi lo condannerà a morte, su indicazione del sinedrio ed esecuzione dei romani?
Se per protesta contro il Male che c’è nel mondo noi sospendiamo il Bene, o ciò che perlomeno lo rappresenta, allora abbiamo consegnato il mondo al Male, in direttissima, senza contrastarlo. Abbiamo perso la speranza, non confidiamo nel miracolo, nella Divina Provvidenza, nei santi, negli angeli e nelle opere di bene. Lasciamo libero e indisturbato il campo alle forze del male.

Cina: "il Papa incoraggia uno scisma!". L'allarme del cardinal Zen

Uno stralcio più ampio delle recenti dichiarazioni del card, Zen. Qui potete consultare l'indice dei precedenti sulla questione Cina/Vaticano.

Il 3 dicembre 2019, la rivista online taiwanese New Bloom (fondata nel 2014) ha pubblicato un'intervista con il cardinale Joseph Zen Ze-kiun, vescovo emerito di Hong Kong. L'intervista si è svolta a Hong Kong, dove Nicholas Haggerty ha raccolto i commenti del prelato a metà settembre, prima delle escalation della polizia - con l'uso di vere munizioni contro i manifestanti - e l'assedio dell'università PolyU.
Dopo aver discusso della situazione sull'isola di Hong Kong, Nicholas Haggerty ha interrogato il cardinale Zen sulle relazioni del Vaticano con la Cina in merito all'accordo firmato il 22 settembre 2018 e ancora mantenuto segreto. Qui prendiamo un estratto delle risposte del cardinale:
"Sono stato nominato vescovo da Giovanni Paolo II. Ma in realtà non è stata una sua decisione. Fu la decisione del suo collaboratore, il cardinale Tomko, allora prefetto della Congregazione per l'evangelizzazione. (…) Il cardinale Tomko voleva essere coinvolto, perché proviene dalla Cecoslovacchia. Conosce i comunisti. Ha una lunga esperienza in Vaticano. Era un buon amico di Giovanni Paolo II. Ha funzionato molto bene. All'epoca non c'erano commissioni per la Cina, ma iniziò convocando riunioni segrete. (...) Tomko mi disse: 'Partecipa agli incontri con il Segretario di Stato Vaticano e la Congregazione per l'Evangelizzazione, i due dipartimenti che si occupano della Chiesa in Cina.' (... ) Questi incontri segreti sono stati molto utili perché Tomko è stato in grado di raccogliere molte informazioni. La Cina era aperta. Molte persone hanno visitato la Cina, hanno portato messaggi. In questo modo, potevamo esaminare la situazione, dare consigli e persino avere contatti informali con il Governo. (...)

venerdì 27 dicembre 2019

Card. Zen: “Francesco mette fine a tutto ciò che è stato fatto da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI”

Qui indice dei precedenti articoli sulla questione Cina/Vaticano (in calce al messaggio del card. Zen)

Il Cardinale Zen non tace.
“ L’accordo che il papa ha firmato con Pechino era già stato proposto a Benedetto XVI, e si era rifiutato di firmarlo. Ora mi dispiace dirlo, ma Francesco non ha rispetto per i suoi predecessori. Mette fine a tutto ciò che è stato fatto da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI. E, ovviamente, dice che si trova “nella continuità”. Ma è un insulto! Un insulto! Non c’è continuità!
Io sono uno dei due cardinali cinesi, e il testo dell’accordo tra Pechino e il Vaticano non mi è mai stato presentato. È onesto? La spiegazione non è la fede, ma la vanagloria diplomatica.
Non si possono ingannare i comunisti. Invece così si tradisce il mondo intero. Si sospingono i fedeli su una strada sbagliata. Per un prete, firmare il documento, non è semplicemente firmare una dichiarazione. Quando firmate, accettate di essere membro di questa chiesa sotto la direzione del partito comunista. È terribile, terribile. Di recente ho saputo che il Santo Padre, su un aereo, ha detto alla stampa: “ Non ho paura di uno scisma.” e io gli rispondo: “ State incoraggiando uno scisma. Voi incoraggiate la chiesa scismatica in Cina.” Incredibile.
I comunisti cinesi vogliono controllare tutto. Quando non possono distruggere, controllano. Vogliono controllare le chiese. Vogliono distruggerle dall’interno.
Non c’è più speranza. Nessuna.” - stralciato da Fonte

giovedì 26 dicembre 2019

O gloriosa Domina, pure nella musica c'è già la Corredenzione

Maria Corredentrice? L’invito ad applaudirla si trova nella terza strofa dello splendido inno O gloriosa Domina, che apre le Lodi mattutine nelle feste mariane (Comune della Beata Vergine Maria), a testimonianza di quanto nel sensus fidei del popolo di Dio - quella sorta di istinto soprannaturale che guida i cristiani - la verità della Corredenzione sia radicata nei secoli.
Il testo è attribuito a san Venanzio Fortunato (530-607), vescovo trevigiano di Poitiers, in Francia; il quale è autore pure di eleganti inni alla Santa Croce, come Pange lingua gloriosi proelium certaminis (quello del Venerdì Santo) e Vexilla regis prodeunt.
1. O gloriosa Domina / excelsa super sidera, / qui te creavit provide, / lactas sacrato ubere. 2. Quod Eva tristis abstulit, / tu reddis almo germine; / intrent ut astra flebiles, / sternis benigna semitam. / 3. Tu regis alti ianua / et porta lucis fulgida; / vitam datam per Virginem, / gentes redemptæ, plaudite. / 4. Patri sit Paraclito / tuoque Nato gloria, / qui veste te mirabili / circumdederunt gratiæ. Amen.
«1. O gloriosa Signora, / che t’innalzi sopra le stelle, / tu nutri col tuo seno / Chi nella provvidenza ti creò. / 2. Ciò che Eva purtroppo ci tolse / tu ridoni per mezzo del Figlio tuo; / come pallide stelle si avanzino i poveri; / si è aperta una finestra nel cielo. / 3. Tu sei la porta del Re del cielo, / la porta di una fulgida luce; / o genti redente, applaudite / alla vita data dalla Vergine. / 4. Sia gloria al Padre, al Paraclito, / e al Figlio tuo, / i quali ti rivestirono / di un abito meraviglioso di grazia. Amen».

Vigilia di Natale in Vaticano. Omaggi alla pachamama in mondovisione

Una cronaca senza tregua. il deterioramento continua. Da Stilum Curiae. Qui l'indice degli articoli sul Sinodo amazzonico

“Natale è innanzitutto la celebrazione della nascita di Gesù Cristo”, ha detto Boris Johnson, anglicano, in un messaggio registrato e trasmesso sui social, che potete trovare a questo collegamento.
E proprio quando pensavamo che almeno a Natale ci avrebbero lasciato tranquilli, invece abbiamo visto su Twitter quello che potete vedere anche voi. Era uno spezzone del Concerto di Natale, organizzato in Vaticano, dalla Sala Nervi, la Sala delle udienze.
E alla vigilia della nascita di Gesù Cristo, abbiamo potuto vedere una signora india (latino americana) che insegnava a tutti, prelati, vescovi, pubblico, presentatrice e chi più ne ha più ne metta a incrociare le braccia sul petto, in una specie di rituale che difficilmente avranno compiuto i pastori chiamati dall’angelo. Perché? Perché in quel modo, spiegava, la signora, (qui il collegamento)
“Sentirete una forte vibrazione. È il cuore. Il vostro cuore, ma anche il cuore della Madre Terra.
Dall’altro lato, dove c’è il silenzio, è lo Spirito. Lo Spirito che permette di sentire il messaggio della Madre
Per noi popoli indigeni, la madre terra, la Hicha Gueia, è tutto. È la Madre che ci da’ gli alimenti, il cibo, l’acqua sacra, le piante medicinali; e quello che offriamo alla terra è per renderle omaggio, la placenta e i primi capelli che ci tagliamo. Per noi la Madre Terra è fondamentale, la nostra connessione con essa è costante, come si sente il polso, come si sente il cuore”.
Ma non è vero che in Vaticano si sono svolti riti pagani, durante il Sinodo sull’Amazzonia, quando le Pachamama sono state portate in processione in San Pietro e poi alloggiate per favorire la venerazione in Santa Maria in Traspontina, prima dell’indignato ratto con tuffo nelle acque del biondo Tevere. No, sono i malpensanti che lo pensano. Rigidi, rigidi.
Invece avere alla Vigilia, in Vaticano, in Mondovisione o giù di lì una signora che insegna ai vescovi a “sentire lo spirito che permette di sentire il messaggio” della Madre Terra che cosa è?
Anche a Natale. Si può dire che non se ne può più, di queste pagliacciate, o sembra rigido anche questo?

mercoledì 25 dicembre 2019

Santo Natale 2019

I nostri più fervidi auguri di
Sereno e Santo Natale 2019
O Emmanuel, Rex et legifer noster,
expectatio gentium, et Salvator earum:
veni ad salvandum nos, Domine, Deus noster.


Le antifone "O"
Trovate dopo il testo tutte e sette le Antifone nell'originale latino e nella traduzione italiana

Durante la preghiera serale degli ultimi giorni d'Avvento, la Chiesa canta una solenne antifona prima del Magnificat. In ciascuno dei sette giorni, la Chiesa si rivolge al Messia, Cristo, con uno dei titoli a Lui dati nelle Sacre Scritture. Queste sette antifone sono conosciute popolarmente nella Chiesa come antifone "O", perché ognuna inizia con l'esclamazione "O" prima di nominare il titolo di Cristo tratto dalle Sacre Scritture. Dopo l'invocazione del titolo del Nostro Signore, segue una preghiera, perché venga a noi, a visitarci e riempirci della grazia dello Spirito Santo.

Le antifone  "O" vengono cantate durante la preghiera della sera perché "come la Chiesa canta in uno dei suoi inni, è stato nella sera del mondo (vergente mundi vespere) che il Messia è venuto tra noi" (Prosper Guéranger, OSB, L'Anno liturgico). Sono cantate al Magnificat "per mostrarci che il Salvatore che ci aspettiamo verrà a noi da Maria" ( * ).

martedì 24 dicembre 2019

Se Gesù deve essere difeso da un rabbino....

La neo-chiesa offre uno spettacolo davvero pietoso. Tant'è che, tra le tante profanazioni anche attraverso una mondanità politicamente corretta dietro il comodo paravento dei poveri, abbiamo assistito (lo abbiamo denunciato qui) all'uso di una chiesa bolognese, con la compiacenza del vescovo, come passerella per il leader delle sardine, peraltro già sponsorizzate da papa e segretario di Stato. Ora la scrittrice Dacia Maraini, in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera, per sostenere l’idealismo delle Sardine è arrivata a citare Gesù e il cristianesimo; ma le sue parole "Un giorno in cui si festeggia l’uomo [tra l'altro l'uomo e non l'Uomo-Dio] che ha riformato la severa e vendicativa religione dei padri" [qui] hanno suscitato lo sdegno della Comunità ebraica [vedi]. Una reazione che non desta alcuna meraviglia; ma la meraviglia la susc itano le parole del rabbino di Roma, che qualifica come "bestemmia" le similitudini attribuite a Gesù. Nessun vescovo, né tanto meno colui che riveste la funzione di Vicario di Cristo in terra, lo hanno fatto. Stralcio di seguito le sagge parole di Rav di Segni:
“Capisco che in questi giorni festivi si esaltino i buoni sentimenti e la non violenza. Capisco che si cerchi di sottolineare che il nuovo movimento politico che riempie le piazze porti una ventata di freschezza. Quello che mi riesce più difficile da capire è che si debba per forza trovare nelle complesse anime di questo movimento un afflato religioso natalizio. E ancora di meno capisco che si debba trovare in tutto questo una opposizione religiosa. Da una parte il vecchio testamento violento e misogino, dall'altra la rivoluzione cristiana pacifica e le sardine. Perché se è innegabile la presenza di violenza e di un atteggiamento maschilista nelle antiche pagine della Bibbia, è anche vero che le stesse pagine parlano di pace, perdòno e amore, esaltando ruoli femminili. E che tutto questo si trascina e cresce nella tradizione successiva. E che la rivoluzione cristiana è tutt'altra cosa. Oggi un cristiano informato sa evitare le banalità e le menzogne di questa antica opposizione (che ha un nome preciso: marcionismo), che è rimasta però in mente e in bocca ai laici più o meno credenti ma quasi sempre ignoranti. Bisogna diffidare di chi predica una bontà stucchevole condita di false informazioni. È normale che un nuovo movimento politico cerchi di ispirarsi agli insegnamenti antichi, ma dovrebbe essere cauto nelle semplificazioni. Dopo il Gesù socialista, rivoluzionario più o meno armato, femminista ecc., oggi abbiamo anche, grazie a Dacia Maraini, il Gesù sardina. A me pare quasi una bestemmia, ma fate voi.
E purtroppo è la più recente di una nutrita serie di bestemmie e mancanze di rispetto che mai come in questi ultimi tempi hanno preso di mira la persona del Signore. Sempre nell'assordante silenzio dei chierici, ma nel doloroso sconcerto manifestato da fedeli laici...

Aggiornamento:
Titolo di Magister su Dacia Maraini: "Povero Natale laico, fatto di pregiudizi antisemiti" [qui]
È vero che la Maraini ha manifestato un pregiudizio nei confronti dell'AT. Ma è frutto di ignoranza e non necessariamente di antisemitismo. Ma perché dobbiamo sempre pagare il tributo al vero o supposto antisemitismo e tenere in secondo piano la misconoscenza, oltre che il rinnegamento, della divinità del Signore? Oltre alla sua chiamata in causa strumentale a un'ideologia?

Inoltre segnala un lettore:
"La Dacia Maraini, in una sua ode al popolo delle sardine, irride i cattolici, schierandosi al fianco di quel parroco che ha chiuso i battenti della sua chiesa in segno di protesta contro la cattiveria del popolo che non accoglie. La Dacia Maraini inventa uno studio sulla similitudine tra la sarda e il pesce simbolo di Cristo, e su questo parallelismo giustifica e benedice il movimento di protesta".
Molto più gravemente lo stesso parallelismo lo aveva fatto il gesuita p. Sorge e avevo già denunciato e contestato [qui] quella che in quel caso appariva come una gesuitica blasfemia.

Natale in Iraq, dove i cristiani rischiano la vita a messa e risorgono le cattedrali

«Rischio attentati», cancellate le funzioni di mezzanotte a Baghdad. E mentre il paese conta i suoi morti a Qaraqosh rinascono case e chiese
Natale a Baghdad, cancellata la messa di mezzanotte. «In questo contesto un attacco sarebbe un disastro», ha spiegato il cardinale Louis Raphael Sako, patriarca della chiesa caldea ad AsiaNews, riferendosi alle violenze perpetrate da gruppi infiltrati nelle manifestazioni anti-governative che dal 1 ottobre stanno agitando l’Iraq, e delle milizie che continuano ad attaccare, sequestrare e uccidere giornalisti e attivisti. Preti e parroci della capitale sono tutti «d’accordo sulla cancellazione. Abbiamo sentito anche diversi fedeli e il sentimento è comune e condiviso». Baghdad ha paura e i religiosi temono che «i fedeli che vanno in chiesa, soprattutto di sera, possano diventare un obiettivo da colpire». Da qui la scelta di celebrare messa solo di giorno, in piena luce: «Vogliamo prima di tutto garantire e tutelare la sicurezza delle persone». Il provvedimento interesserà tutte le chiese della capitale di un paese senza premier e insanguinato dalle proteste represse dalla polizia e da gruppi che attaccano i dimostranti in piazza: 450 morti e 20 mila feriti è il bilancio di un’escalation di violenze culminate, a fine novembre, nel doppio assalto al consolato iraniano a Najaf.

Impregnati della divina rugiada - don Elia

Nel turbine delle cronache incalzanti, custodiamo l'atmosfera del Santo Nstale.

«Considera, o uomo, il piano di Dio, riconosci il piano della Sapienza, il piano della pietà. Prima di irrigare l’aia di celeste rugiada, la infuse tutta nel vello: quando si apprestava a redimere il genere umano, ne racchiuse l’intero prezzo in Maria. Perché questo? Forse perché Eva fosse scagionata mediante la figlia e l’accusa dell’uomo contro la donna fosse sopita una volta per sempre. Non dire più, o Adamo: “La donna che mi hai dato mi ha dato dell’albero proibito” [cf. Gen 3, 12]; di’ piuttosto: “La donna che mi hai dato mi ha cibato del frutto benedetto”» (san Bernardo di Chiaravalle, Sermone per la Natività della Beata Vergine Maria, 6). Tipico esempio di esegesi allegorica, quest’acutissima intuizione del Dottore mellifluo si presta a sua volta ad un’ulteriore interpretazione in rapporto con l’odierna congiuntura ecclesiale. Il nostro adorabile Maestro non smette di parlarci – attraverso la Scrittura, la Tradizione e gli stessi avvenimenti – per illuminare la situazione in cui viviamo e guidarci sulla via sicura dei Suoi disegni di soprannaturale sapienza, che si lasciano intravedere dagli umili e dai semplici.

Quando non è profanazione è eresia: è la volta della teologia 'queer'...

Il nostro quotidiano bollettino di guerra, affollato di notizie, dimostra che siamo sommersi dal degrado ingravescente che avanza e che rischierebbe di sommergerci se non avessimo la grazia di vedere e resistere sulla Via maestra.
L’ultimo numero di Concilium, rivista internazionale che si pone come uno dei forum della teologia cattolica contemporanea, pubblica quel che potere vedere dall'immagine a lato. Non ne ripeto il titolo perché mi ripugna riprodurre la bestemmia che rappresenta. Ogni commento mi pare superfluo, ma condivido di seguito l'esito delle mie ricerche, per capirne di più.
Cito Teresa Forcades, monaca di clausura benedettina nel monastero di Montserrat, in Catalogna, nonché teologa femminista e medico, che ha insegnato teologia alla Università Humboldt di Berlino, dove ha approfondito il tema della “teologia queer”, da lei così definita:
Uso la parola ‘queer’ per indicare questa caratteristica di unicità di ogni essere umano: ci sono stereotipi di femminilità e di virilità e molti altri stereotipi, ma ogni persona è cosciente di essere originale e unica. Questo è ciò che la parola queer indica nel mondo delle minoranze sessuali, ma è una parola che supera l’ambito sessuale e può essere applicata alla soggettività umana in generale. Io la applico alla teologia ispirandomi al capitolo III del Vangelo di Giovanni dove Gesù dice che bisogna nascere di nuovo, rinascere significa rinascere dallo spirito e dallo spirito possiamo rinascere solo in modo soggettivo, personale, originale. La relazione con la teologia femminista è chiara, perché la teologia femminista si fonda sulla base che come donne ci è stato imposto un modo di essere, delle caratteristiche che sembra che dobbiamo avere per essere ‘davvero’ donne. La teologia femminista dice no: ogni donna deve trovare il suo modo di esserlo. Questa libertà individuale, che da sempre il femminismo rivendica, trovo che dialoghi molto bene con le idee ‘queer’.

lunedì 23 dicembre 2019

Messa di Mezzanotte nell'Antico Rito ad Acquapendente

È la prima volta che accadde dalle nostre parti dal Natale 1968! 
È così! Vittima della riforma liturgica del 1969, che la relegò nella disponibilità di pochi fortunati fedeli e sacerdoti, dopo 50 anni, anche dalle nostre parti, sarà possibile rivivere l'atmosfera armoniosa, autentica, originale della tradizionale Messa di Mezzanotte, che per coloro che non l'hanno vissuta è qualcosa di molto più bello, più alto e suggestivo di ciò al quale ci hanno abituato nelle nostre parrocchie nell'ultimo mezzo secolo a suon di balli, canzonette rock, luci abbaglianti e quant'altro. É quell'immagine che tutti abbiamo dentro, quel sogno che tutti ci aspettiamo di vivere la notte di Natale, quel calore in fondo al cuore, che si sprigiona dall'anima quando pensiamo a questo particolarissimo momento dell'anno. È quella magia (in senso buono ovviamente) nella quale ognuno di noi si aspetta di immergersi la sera del 24 dicembre, ma che puntualmente non trova più, a prezzo di amare delusioni. Domani sera però, chiunque vorrà potrà rivivere o vivere per la prima volta questa fantastica esperienza e ritrovare così quello spirito del Natale di un tempo, da sempre desiderato. 
L'appuntamento è quindi alle ORE 23:55 del 24 dicembre ad Acquapendente (centro storico), presso la chiesa del Monastero di Santa Chiara, Via Malintoppa 12.

Una profanazione al giorno... Dalle segnalazioni dei lettori

Non bastavano le profanazioni nelle chiese trasformate in ristoranti con la scusa dei poveri. Il pranzo dei poveri a Bologna, con tutti gli spazi a disposizione, si sceglie di farlo all' interno della basilica dei servi tra tavoli, camerieri, chiacchiere e risate. Questa volta però diventa anche occasione di schieramento politico, ecco infatti tra gli illustri invitati Mattia Santori, il leader delle sardine anti Salvini che ride con il cardinale. Ad un mese dal voto questa presa di posizione della chiesa bolognese, è semplicemente disgustosa.
Sotto lo sguardo di un compiaciuto arcivescovo Zuppi attorniato da una corte di comici e scrittori, tra selfie, abbuffate e pacche sulle spalle va in scena il sacrilegio di usare la chiesa come passerella per il nuovo "salvatore della Sinistra", con la spocchia salottiera di chi dice di agire per il popolo. Quel popolo che invece è a casa e non entrerebbe mai in una chiesa per farsi un selfie mentre mangia.
Dice Francesco Agnoli:
Ho conosciuto il cardinal Biffi, poi il cardinal Caffarra e infine Zuppi... Inutile dire, l'ultimo è un segno dei tempi (nel dialogo che ebbi con lui, in una sala parrocchiale, non riuscì mai a parlare di Cristo, ma solo di ecologia, immigrati e altre questioni sociologiche. Una pena questi vescovi politicanti).  Mondanità, ma politicamente corretta dietro il comodo paravento dei poveretti... In quel momento la chiesa non era un luogo sacro, ma il contenitore di una passerella politico-mondana.  

Lo psicoreato di J.K. Rowling: La mamma di Harry Potter accusata di transfobia

Persino l'autrice di "Harry Potter", che pure è figlia integrale del pensiero unico, si è sentita in dovere di intervenire per difendere l'ennesima donna licenziata in Inghilterra per avere espresso su twitter opinioni contrarie al politicamente corretto, in questo caso alla presunta "normalità" del transessualismo. Ormai condannano persino gli omosessuali per "transfobia". La Rivoluzione, come sempre, divora (anche) i suoi figli.

«Vestitevi come vi pare, fatevi chiamare come vi pare, andate a letto con qualsiasi adulto consenziente: ma cacciare le donne dal loro posto di lavoro per aver affermato che il sesso è una cosa reale?». (Leggi il tweet originale a lato)

La mamma di Harry Potter e di Cormoran Strike, la scrittrice J. K. Rowling, è stata accusata di essere “transfobica”, dopo essersi schierata con un tweet in difesa di Maya Forstater, una ricercatrice che ha perso il posto di lavoro in un think tank per aver sostenuto che il sesso biologico è un dato oggettivo e che le donne transessuali non sono vere donne.
Apriti cielo!
I social si sono scatenati contro l’autrice di Harry Potter e i media la stanno mettendo alla gogna. Pattuglie di psicopoliziotti hanno la bava alla bocca per questo reato di opinione!

Il Vaticano pubblica un nuovo libro che riduce il “peccato di Sodoma” a “mancanza di ospitalità”.

Riprendiamo di seguito un articolo di Diane Montagna su LifeSiteNews che entra nel dettaglio sul contenuto del documento della Pontificia Commissione Biblica Cos’è l’uomo? Un itinerario di antropologia biblica”, del quale abbiamo già parlato qui. Ribaltando la tradizionale concezione del peccato di Sodoma, il testo afferma; La storia della città di Sodoma … illustra un peccato che consiste nella mancanza di ospitalità, con ostilità e violenza verso lo straniero, un comportamento giudicato molto grave e quindi meritevole di essere sanzionato con la massima severità”. Inaudita, ma non inedita mistificazione.

In quello che molti vedono come uno sforzo per normalizzare l’omosessualità nella Chiesa cattolica, il Vaticano ha pubblicato un nuovo libro che riduce il “peccato di Sodoma” (Genesi 19, 1-29) a “una mancanza di ospitalità”.

“La storia della città di Sodoma … illustra un peccato che consiste nella mancanza di ospitalità, con ostilità e violenza verso lo straniero, un comportamento giudicato molto grave e quindi meritevole di essere sanzionato con la massima severità”, afferma il nuovo libro.

Fonti consultate da LifeSite hanno descritto il libro come “assolutamente banale” e “ovviamente ridicolo”. Un teologo ha esclamato: “Grazie a Dio questa roba non è magistero”.

domenica 22 dicembre 2019

Roma: Apostolato dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote

Le funzioni liturgiche a cura dell'ICRSS a Roma, che fino ad oggi, Domenica 22 Dicembre si sono svolte nella Chiesa di Gesù e Maria a via del Corso,
A partire della notte di Natale 
si svolgeranno nella
Basilica dei SS Celso e Giuliano 
Via del Banco di Santo Spirito, 5 Roma
Info utili per raggiungerla
24 Dicembre 
ore 23:30: “chiamata dello zampognaro”
ore 24:00: Santa Messa solenne della Notte celebrata dal Reverendissimo Mons. Patrick Incorvaja,
della Congregazione per la Dottrina della Fede.

25 Dicembre
Santo Giorno di NATALE
ore 10:00, Santa Messa

1 Gennaio 2020
Ottava di NATALE
ore 9:30 Rosario e Confessioni
ore 10:00 Santa Messa

Ora Ratzinger riscende in campo in difesa dell’ortodossia cattolica. Quale?

Che dire della mossa di Ratzinger che anche in altre occasioni recenti non ha mancato di dire la sua [qui - qui], mentre di fronte a ciò che è accaduto in occasione del Sinodo Amazzonico, tace? Mentre i cambi di paradigma non mi pare gli siano estranei.
In ogni caso l'operazione può presentare una duplice chiave di lettura che assume l'aspetto di un dubbio amletico: da una parte effettivamente sembra in contrasto con la pastorale bergogliana; ma si dà il caso che Roma, mentre razzola male con la prassi, con i vescovi tedeschi predica bene (vedi lettera 29 giugno). E allora sotto questo aspetto Ratzinger - da profondo conoscitore dell'episcopato tedesco da anni attraversato da ansie talora eccessive di rinnovamento -, salvo prova contraria, potrebbe appoggiare la teoria bergogliana, ignorando la pratica... Se così fosse, verrebbe a cadere la "barriera contro il modernismo" prefigurata in conclusione dell'articolo. ma solo i risultati dell'attività della nuova fondazione potranno fugare ogni dubbio.

Joseph Ratzinger opera un’altra mossa. Il papa emerito coadiuva la nascita di una fondazione. Ma i progressisti insorgono.

Benedetto XVI ha coadiuvato e sostenuto la nascita della “Fondazione Die Tagespost per il giornalismo cattolico”. Una iniziativa che intende tutelare quel giornalismo in grado di difendere i cosiddetti “valori non negoziabili”. Una scelta nata in contemporeanea con l’inizio del “concilio interno” della Conferenza episcopale tedesca. E le tempistiche, in relazione a questa storia, hanno la loro importanza. Le spinte progressiste di una parte del clero teutonico sono evidenti, mentre l’iniziativa del teologo bavarese è tutta centrata sulla difesa del cattolicesimo conservatore. Alcuni vescovi tedeschi stanno cercando una definitiva svolta dottrinale. Dallo sdoganamento dell’adulterio alla nuova definizione catechetica della omosessualità: la rivoluzione sembra vicina. Ma Benedetto XVI, forse, vuole porre un freno.

Bergoglio riesuma il Card. Martini per gli auguri natalizi alla Curia. Cambiamenti epocali e alcuni retroscena sui rapporti con i cardinali

Il nostro quotidiano bollettino di guerra, mentre continuiamo a camminare sulle rovine...

Cari fratelli e sorelle, la Curia romana non è un corpo staccato dalla realtà – anche se il rischio è sempre presente –, ma va concepita e vissuta nell’oggi del cammino percorso dagli uomini e dalle donne, nella logica del cambiamento d’epoca. La Curia romana non è un palazzo o un armadio pieno di vestiti da indossare per giustificare un cambiamento. La Curia romana è un corpo vivo, e lo è tanto più quanto più vive l’integralità del Vangelo. Il Cardinale Martini, nell’ultima intervista a pochi giorni della sua morte, disse parole che devono farci interrogare: «La Chiesa è rimasta indietro di duecento anni. Come mai non si scuote? Abbiamo paura? Paura invece di coraggio? Comunque la fede è il fondamento della Chiesa. La fede, la fiducia, il coraggio. […] Solo l’amore vince la stanchezza».
Il Natale è la festa dell’amore di Dio per noi. L’amore divino che ispira, dirige e corregge il cambiamento e sconfigge la paura umana di lasciare il “sicuro” per rilanciarci nel “mistero”.
È la conclusione del discorso alla Curia per gli auguri di Natale.
È rimarchevole il fatto che il suo confratello gesuita abbia nominato Martini proprio in riferimento alla riforma della Curia inquadrata in una vera e propria rivoluzione della Chiesa, conforme alla visuale di Bergoglio, di Martini e di tutti i modernisti (compresi quelli avvicendatisi  sul soglio petrino durante gli ultimi cinquantanni che corrisponde ad una chiesa che deve costantemente adeguarsi al mondo che cambia, dapprima avvenuta in maniera soft ed ora con grandi fughe in avanti.

Alcuni passaggi inquietanti
La Chiesa che si adegua al mondo. “Non siamo più nella cristianità”: una morte annunciata.

sabato 21 dicembre 2019

Bergoglio incontra gli studenti di un liceo. Si ripete il copione del 'proselitismo come sciocchezza'

Stiamo camminando sulle rovine. Non possiamo fare altro che lanciare un quotidiano bollettino di guerra, apparentemente impotenti, tranne che per le preghiera e la speranza... E riprenderemo il discorso a partire dall'ultimo intervento dell'Arcivescovo Carlo Maria Viganò.

Questa è l'ultima, da Avvenire:
Papa Francesco ha voluto fare una sorpresa agli studenti del Liceo classico Pilo Albertelli di Roma, visitando l'Aula delle migrazioni realizzata con la collaborazione di docenti e studenti, inaugurata agli inizi di ottobre alla presenza del ministro dell'istruzione Fioramonti.
 "Tu sii coerente con la tua fede", "non si può dire" ai ragazzi ebrei o musulmani, "vieni e convertiti". Questo è il messaggio di papa Francesco durante l'incontro a sorpresa con gli studenti romani. "Quella coerenza ti farà maturare. Non siamo nei tempi delle crociate", ha aggiunto Bergoglio che ha incontrato i ragazzi nel cortile dell'istituto.
Quando mai, nella Chiesa, la conversione è posta in termini così banali? E quando mai le fedi si equivalgono? Ma se da' per scontato che non si debbano convertire, abolisce l'evangelizzazione, che è proposta e opportunità (non imposizione) di salvezza, comando di Cristo...

L'idolatria blasfema della pachamama continua a diffondere improvvide 'contaminazioni'

La contaminazione idolatrica avanza. Dopo le parrocchie e la CEI [qui] ora anche i Francescani. Purtroppo gli eventi idolatrici sinodali, oggetto di ripetute condanne [vedi], non solo hanno lasciato il segno (molto più grave per i suoi effetti preternaturali di quanto appaia a prima vista), ma sono stati seguìti da ulteriori offese alla Santa Madre del Signore e nostra [qui], che tuttavia hanno suscitato reazioni diffuse soprattutto riguardo al tema di Maria Corredentrice. Ne riprendo puntualmente quasi ogni giorno ad edificazione di tutti.
Cliccare per ingrandire
Sull'ennesima contaminazione riportata di seguito mi ero limitata ad una segnalazione in una discussione interna per non dare visibilità all'orrenda immagine. Ma penso sia bene guardare in faccia la realtà e disporsi ad una degna riparazione.

La ONG Francescani Internazionali (FI), fondata da vari Ordini Francescani sotto il patrocinio della "Conferenza delle Famiglie Francescane" e accreditata presso l'ONU fin dal 1989, invia auguri di Natale con la Pachamama come soggetto. 
Gli auguri sono firmati dal tedesco don Markus Heinze OFM, Direttore Esecutivo dei FI. Di seguito la traduzione del testo:
"Nel contesto della natività, Luca ci racconta dell'incontro tra Maria e sua cugina Elisabetta. Le due donne, entrambe in attesa di un bambino, si incontrano con attenzione e sensibilità. All'apertura del Sinodo, Papa Francesco ci ha chiesto di avvicinarci ai popoli dell'Amazzonia sulle nostre "punte dei piedi".
In questa immagine vedi Maria, che onoriamo come la "nuova Eva" o Madre della vita, insieme a Pachamama, che alcuni popoli indigeni onorano come la "madre terra". Anche Francesco d'Assisi descrive la terra come nostra madre nel Cantico.
Celebrando il Natale, vorrei che potessimo avvicinarci a Dio e agli altri sulle nostre "punte dei piedi" in modo da sperimentare in questi incontri il "vero vivere". A nome di Franciscans International,
Markus Heinze, OFM, Direttore esecutivo"
Non ci sono limiti all'improntitudine blasfema. In questo testo confuso - e proprio nei giorni in  cui leggiamo il brano evangelico della Visitazione di Maria ad Elisabetta - Heinze addirittura sembra alludere a Pachamama come Elisabetta e al suo bambino come Giovanni il Battista. (!?) Non ci sono più parole, mentre la china sembra inarrestabile.  Quid de nocte? (Maria Guarini)

Il valore corredentivo della “compassio” di Maria

Avevo già parlato qui delle diverse distorsioni e sviamenti sulla Madre del Signore e nostra, vista da Bergoglio come semplice discepola, per di più meticcia e giammai 'Corredentrice', nell’omelia del 12 dicembre, della Santa Messa nella festa della Madonna di Guadalupe. Nel testo di Silvio Brachetta, redattore dell’Osservatorio cardinale Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa, ripreso di seguito, possiamo approfondire il tema di Maria Corredentrice secondo il grande filosofo e teologo francescano san Bonaventura.

Maria Corredentrice in san Bonaventura da Bagnoregio

Tra gli autori che hanno trattato della mediazione e della corredenzione alla salvezza di Maria Santissima, san Bonaventura è da menzionare in modo speciale, non solo in quanto dottore serafico della Chiesa, ma perché è stato capace di dare la soluzione più elegante, profonda e semplice alla questione. Il serafico è noto non solo per il suo cristocentrismo, ma per la delicata mariologia, al punto da occuparsi «circa tremila volte della Madonna»[1] nelle sue opere.

Bonaventura, in particolare, dedica tutta la sesta conferenza delle sue Collazioni sui sette doni dello Spirito Santo[2] al dono della fortezza in Maria Vergine. Già dall’inizio insiste su un «prezzo» – un «pretium» – che la Vergine avrebbe pagato assieme al Figlio suo, secondo le parole arcane di Proverbi 31, 10: «Il suo prezzo supera quanto viene da lontano e dagli ultimi confini»[3]. Il testo è un crescendo stupefacente d’introspezione nel mistero e può essere paragonato ad uno degli inni mistici e speculativi più elevati in onore della Madre di Dio. Va anche osservato che Bonaventura parla in pubblico[4] nel pieno della sua maturità teologica, sei anni prima dell’anno della morte (1274) e, su questo presupposto, è fondata una maggiore autorevolezza di pensiero.

venerdì 20 dicembre 2019

Venerdì 20 dicembre. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità [qui], complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.
Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica ora perfino amazzonica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra. Si profilano all'orizzonte anche gli esiti inquietanti del Sinodo dell'Amazzonia [qui] mentre vanno moltiplicandosi ogni giorno profanazioni e blasfemie che ci spingono alla Riparazione,
Preghiamo per come viene contristato il Signore nella Sua Chiesa, nel nostro Paese e nell'Occidente già cristiano e nel degrado ingravescente che lo attanaglia specialmente in questo tempo, in cui vediamo prevalere le forze che promuovono un “nuovo umanesimo” senza Cristo, che dovrebbe rimpiazzare il “vecchio”, fondato sulle nostre radici cristiane.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “senza di Lui non possiamo far nulla” (Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga coloro che si espongono con parresìa.

Offerta della giornata al Sacro Cuore di Gesù
Cuore Divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere, le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre. Amen.
* * *
Riflessione settimanale
Dal trattato «Contro le eresie»
di sant'Ireneo Vescovo

(Lib 3, 20, 2-3; SC 34, 342-344)

L'italiano è la quarta lingua più studiata nel mondo. Prima del francese

Il cinese coinvolge miliardi di persone e oggi attrae soprattutto per motivi di lavoro e scambi commerciali. Cionondimeno, la lingua italiana scala le classifiche di gradimento per il fascino musicale, l’attrattiva del cinema, l'opera lirica, la moda, la cucina, l'arte e il fascino generale. Vedi anche qui - quiqui

Viaggiando all'estero è facile accorgersene: la maggior parte degli stranieri che provano a parlare italiano non riesce in realtà ad andare oltre a mamma, pasta, pizza e ciao, aggiungendo al tutto un convulso gesticolare di mani e dita che non fa più ridere da almeno una ventina di anni. Eppure la nostra lingua sarebbe pronta a prendersi una bella rivincita a livello mondiale: secondo i risultati della classifica stilata sullo scorso anno scolastico dalla rivista Ethnologue di Sil International l'italiano sarebbe di fatto la quarta lingua più studiata al mondo. Dopo l'inglese, lo spagnolo e il cinese, certo, ma prima del francese.
Un boom iniziato sin dal biennio 2014-2015, e che a portato ora a raggiungere il traguardo degli oltre 2,1 milioni di studenti stranieri impegnati sui loro libri di italiano. Merito anche dei numerosi Istituti Italiani di Cultura che hanno promosso all'estero la bellezza e la ricchezza della nostra lingua.

Bergoglio senza freni: una croce di salvagenti per ricordare i migranti morti in mare e continuare a favorire l'invasione

Ricordiamo che nel mondo, vengono uccisi migliaia di cristiani. In Nigeria - e non solo - non si contano più le stragi nei confronti delle quali, né preghiere né interventi. Anche i media generalisti le ignorano. Ma nei pensieri e nelle preghiere di Bergoglio non c'è posto per i cristiani. Non ha mai proposto "corridoi umanitari" per loro.
E ora registriamo un altro atto blasfemo. Per volere del papa è stata posta all'ingresso del Palazzo Apostolico, una croce composta dai giubbotti salvagente dei migranti morti nel Mediterraneo [qui].
Non sono mancate parole d'accusa di Bergoglio durante l'incontro con un gruppo di rifugiati arrivati in Italia con i corridoi umanitari: “Siamo tutti responsabili del nostro prossimo. La nostra ignavia è peccato”. Senza freni, ora attacca direttamente Salvini: “Bloccare le barche non risolve il problema

giovedì 19 dicembre 2019

Un atto di accusa a papa Francesco e di amore alla Chiesa di S.E. mons. Carlo Maria Viganò

Senza più mezzi termini, S.E. mons. Carlo Maria Viganò, già nunzio apostolico negli Stati Uniti, pubblica oggi un documento che costituisce un forte atto di accusa nei confronti di papa Francesco e, nello stesso tempo, di ardente amore alla Chiesa. Pubblichiamo il testo integrale.  Precedenti qui
Così dice il Signore Dio che crea i cieli e li dispiega,
distende la terra con ciò che vi nasce,

dà il respiro alla gente che la abita
e l’alito a quanti camminano su di essa:
«Io sono il Signore: questo è il mio Nome;
non cederò la mia gloria ad altri,
né il mio onore agli idoli…
»
Il Signore avanza come un prode,
come un guerriero eccita il suo ardore;
urla e lancia il grido di guerra,
si mostra valoroso contro i suoi nemici.
Per molto tempo ho taciuto,
ho fatto silenzio, mi sono contenuto;
ora griderò come una partoriente
,
gemerò e mi affannerò insieme.
Renderò aridi monti e colli,
farò seccare tutta la loro erba;
trasformerò i fiumi in terraferma e prosciugherò le paludi….
Retrocedono pieni di vergogna
quanti sperano in un idolo, quanti dicono alle statue:
“Voi siete i nostri dèi.
” …
Chi abbandonò Giacobbe al saccheggio,
Israele ai predoni?
Non è stato forse il Signore contro cui peccarono,
non avendo voluto camminare per le sue vie
e non avendo osservato la sua legge?
Egli, perciò, ha riversato su di lui
la sua ira ardente e la violenza della guerra.
L’ira divina lo ha avvolto nelle sue fiamme
senza che egli se ne accorgesse,
lo ha bruciato, senza che vi facesse attenzione.
(Isaia 42, 5-17)
* * *
Maria Immacolata Vergine Madre – Acies ordinata, ora pro nobis

Vi è forse nel cuore della Vergine Maria altra cosa oltre il Nome di Nostro Signore Gesù Cristo? Anche noi vogliamo avere nei nostri cuori un solo nome: quello di Gesù, come la Santissima Vergine.

La tragica parabola di questo Pontificato avanza con un susseguirsi incalzante di colpi di scena. Non c’è giorno che passi: dal trono più elevato il Sommo Pontefice procede allo smantellamento della Sede di Pietro, usando ed abusando della suprema autorità, non per confessare ma per negare; non per confermare ma per fuorviare; non per unire ma per dividere; non per edificare ma per demolire.

«In Nigeria il genocidio dei cristiani è alle porte. Bisogna fermare i Fulani»

Donne mutilate per non essersi convertite all’islam, giovani strangolate con i loro rosari, dovunque morte e distruzione. Il reportage dalla Nigeria di Bernard-Henry Lévy
«In Nigeria ho visto un massacro dei cristiani in atto e siamo alle porte del genocidio. Il mondo sembra non accorgersi che il gigante africano sta per diventare come Ruanda e Darfur». Così Bernard-Henry Lévy introduce in un video il suo reportage dalla Nigeria, pubblicato da Paris Match. L’intellettuale non si è recato nel nord-est del paese, dove infuria la violenza di Boko Haram, ma nella Middle Belt, dove i Fulani negli ultimi anni hanno cominciato in modo sistematico a uccidere migliaia di cristiani.

IL GRIDO «ALLAHU AKBAR» E POI IL MASSACRO
Bhl racconta di Jumai Victor, incontrata a Godogodo, nello Stato di Kaduna. Quando i Fulani, il 15 luglio, hanno fatto irruzione gridando «Allahu Akbar» nel suo villaggio, hanno ucciso i suoi quattro figli davanti ai suoi occhi. Poi, vedendola incinta e non volendo sventrarla per questo, le hanno preso un braccio e uno a uno come macellai glielo hanno amputato a poco a poco: prima le dita, poi la mano, quindi l’avambraccio e infine il resto.

Non si contano più le immagini blasfeme, Un pensiero del card, Burke

Vauro riesce anche a sporcare il Natale. Non ci stupisce. Ma almeno poteva risparmiare le piccole vittime della follia ideologica di Bibbiano. Nell’ultima vignetta pubblicata su Left è rappresentato uno strano presepe. San Giuseppe con il volto che assomiglia a Matteo Salvini. La Madonna con il volto che assomiglia a Giorgia Meloni. E in mezzo Gesù Bambino che dice: «Mi sa che quest’anno chiedo asilo politico a Bibbiano». Vauro ha pensato di prendere evidentemente tre piccioni con una fava. Attaccare la Meloni. Attaccare Salvini. E attaccare tutti coloro che hanno scoperchiato la botola degli orrori piddini di Bibbiano. Un vero pacco natalizio per i suoi beceri ammiratori. Ma un “pacco” tout court per tutti. Ammiratori e detrattori. Perché certi argomenti sarebbe meglio lasciarli perdere. Sarebbe meglio lasciare fuori l’infanzia che soffre dalla satira più scomposta.
Indignata la reazione della Meloni. Che distrugge Vauro con post. «La satira è sempre legittima e sacrosanta. Ma tentare di ridicolizzare uno scandalo che ha rovinato la vita di tanti genitori e bambini, per il semplice gusto di attaccarmi, è veramente qualcosa di ripugnante. Che pena».

Tuttavia quel che ripugna ancor di più e che non viene sottolineato nella cronaca riportata sopra, oltre alla mancanza di rispetto per i due politici, è quella nei confronti del Signore e della Sua e nostra Madre.
Sul fenomeno delle troppe immagini blasfeme in circolazione, il card. Burke si è recentemente espresso nei seguenti termini:

mercoledì 18 dicembre 2019

Documento della Dottrina della fede  'Relazione omosex non va condannata' 

Giocoforza parlare di neo-Chiesa... Si commenta da sé. Non abbiamo più parole; ma c'è chi non potrebbe esimersi da una condanna solenne dei cachinni mostruosi diffusi tra i 'fedeli' ( a chi?) in luogo del Verbo cattolico.

Documento della Dottrina della fede
'Relazione omosex non va condannata' 
Studio commissionato dal Papa, più attenzione pastorale
per queste unioni 


Città del Vaticano, 17 dic. (Adnkronos) - La Congregazione per la Dottrina della Fede chiede più "attenzione pastorale" alle unioni omosessuali. In un articolato studio commissionato dal Papa, la Pontificia Commissione Biblica (ramo dell’ ex Sant’Uffizio) ha dato vita ad una lettura antropologica - mai tentata prima - della Bibbia alla luce dell’uomo di oggi. In quattro capitoli di oltre 300 pagine (edizioni Lev, titolo ’Cosa è l’uomo’) si affronta anche il tema dell’omosessualità. Nel documento, la Dottrina della Fede, ribadisce che "l’istituzione matrimoniale, costituita dal rapporto stabile tra marito e moglie, viene costantemente presentata come evidente e normativa in tutta la tradizione biblica" e che non esistono "esempi di ’unione’ legalmente riconosciuta tra persone dello stesso sesso". Tuttavia, la Pontificia Commissione Biblica registra anche le voci che dissentono e che rivendicano accoglienza - al pari di quella per le unioni etero - della "omosessualità e delle unioni omosessuali quale legittima e degna espressione dell’essere umano".

Mercoledì delle Quattro Tempora di Avvento

Per meglio conoscere l'Anno Liturgico e le sue gemme spirituali. Pratiche abbandonate con il Novus Ordo; ma tuttora vive in chi custodisce la Tradizione. Qui le Quattro tempora di Quaresima. Qui le Quattro Tempora di Pentecoste.

La Chiesa pratica in questo giorno il digiuno chiamato delle Quattro Tempora, il quale si estende anche al Venerdì e al Sabato seguenti. Questa osservanza non appartiene punto all'economia dell'Avvento, essendo una delle istituzioni generali dell'Anno Ecclesiastico.
Si può annoverare nel numero delle usanze che la Chiesa ha derivate dalla Sinagoga; poiché il profeta Zaccaria parla di digiuno del quarto, del quinto, del settimo e del decimo mese.
L'introduzione di tale pratica nella Chiesa cristiana sembra risalire ai tempi apostolici; questa è almeno l'opinione di san Leone, di sant'Isidoro di Siviglia, di Rabano Mauro e di parecchi altri scrittori dell'antichità cristiana: tuttavia, è da notare che gli Orientali non osservano tale digiuno.
Fin dai primi secoli, le Quattro Tempora sono state fissate, nella Chiesa Romana, alle epoche in cui si osservano ancora attualmente; e se si trovano parecchie testimonianze dei tempi antichi nelle quali si parla di Tre Tempora e non di Quattro, è perché le Tempora di primavera, cadendo sempre nel corso della prima Settimana di Quaresima, non aggiungono nulla alle osservanze della Quarantena già consacrata a un'astinenza e a un digiuno più rigorosi di quelli che si praticano in qualsiasi altro tempo dell'Anno.