Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 7 agosto 2022

Domenica IX dopo Pentecoste Messa “Ecce, Deus”

Domenica IX dopo Pentecoste

Messa “Ecce, Deus
 
Ho un vecchio Messalino del 1958, intitolato "Sacrificium nostrum".  Prima di ogni Messa - e di ogni momento topico della celebrazione - reca scritte che aiutano a viverla con maggiore partecipazione. Riprendo qui, prima di completare con i testi successivi, la scritta che precede la Santa Messa di oggi, Domenica IX dopo Pentecoste. Giudicatene voi la pertinenza con la temperie che stiamo vivendo e sulla condizione umana di ogni tempo. Meditiamo e preghiamo,

Il castigo della colpa
I castighi e le calamità pubbliche sono causati dalla inosservanza della legge divina: questo l'insegnamento della liturgia odierna. Quando gli Ebrei rinnegarono il loro Dio, preoccupati solo di «mangiare bere e... divertirsi», furono colpiti dal castigo; pestilenza, fame, guerra, distruzione (Epistola - Vangelo). Raccogliamo la lezione. Anche in fondo al male dei nostri tempi c'è il peccato come ultima causa, sebbene non ci si pensi. Purifichiamoci, e viviamo secondo i precetti del Signore (Offertorio): allora ci sarà amico e protettore (Introito, Graduale) ed avremo portato il miglior contributo alla pace sociale. Guardate con particolare attenzione il Vangelo e il commento: Le lacrime di Gesù sulla città che s'era scelta... Ma è la fine che attende tutti i nemici della Chiesa di tutti i tempi.
* * *
Introitus
Ps 53:6-7
Ecce, Deus adiuvat me, et Dóminus suscéptor est ánimæ meæ: avérte mala inimícis meis, et in veritáte tua dispérde illos, protéctor meus, Dómine.
Ps 53:3
Deus, in nómine tuo salvum me fac: et in virtúte tua libera me.
Ecce, Deus adiuvat me, et Dóminus suscéptor est ánimæ meæ: avérte mala inimícis meis, et in veritáte tua dispérde illos, protéctor meus, Dómine.
Introito
Sl 53:6-7.
Ecco, Iddio mi aiuta, e il Signore è il sostegno dell’ànima mia: ritorci il male contro i miei nemici, e disperdili nella tua verità, o Signore, mio protettore.
Sl 53:3
O Dio, salvami nel tuo nome: e líberami per la tua potenza.
Ecco, Iddio mi aiuta, e il Signore è il sostegno dell’ànima mia: ritorci il male contro i miei nemici, e disperdili nella tua verità, o Signore, mio protettore.
Graduale
Ps 8:2
Dómine, Dóminus noster, quam admirábile est nomen tuum in universa terra!
V. Quóniam eleváta est magnificéntia tua super cœlos. Allelúia, allelúia.
Ps 58:2
Eripe me de inimícis meis, Deus meus: et ab insurgéntibus in me líbera me.
Allelúia.

Offertorium
V. Dóminus vobíscum.
R. Et cum spíritu tuo.
Orémus.
Ps 18:9; 18:10; 18:11; 18:12
Iustítiæ Dómini rectæ, lætificántes corda, et iudícia eius dulcióra super mel et favum: nam et servus tuus custódit ea.
Graduale
Sl 8:2
Signore, Signore nostro, quanto ammirabile è il tuo nome su tutta la terra!
V. Poiché la tua magnificenza sorpassa i cieli. Allelúia, allelúia
Sl 58:2
Allontànami dai miei nemici, o mio Dio: e líberami da coloro che insorgono contro di me. Allelúia.

Offertorio
V. Il Signore sia con voi.
R. E con il tuo spirito.
Preghiamo
Ps 18:9; 18:10; 18:11; 18:12
La legge del Signore è retta e rallegra i cuori, i suoi giudizi sono più dolci del miele e di un favo stillante: e il tuo servo li custodisce.

I guai di Gerusalemme.
La deplorazione dei guai di Gerusalemme forma in Occidente l'argomento del Vangelo del giorno e ha dato da lungo tempo il suo nome, presso i Latini, alla nona Domenica dopo la Pentecoste.
È facile trovare ancor oggi, nella Liturgia, le tracce della preoccupazione della Chiesa nascente riguardo alla prossima realizzazione delle profezie contro la città ingrata che fu oggetto delle prime predilezioni del Signore. Il termine stabilito dalla misericordia alla giustizia divina giunge alfine. Gesù Cristo, parlando della distruzione di Sion e del tempio, aveva predetto che la generazione che ascoltava le sue parole non sarebbe passata prima che si fosse compiuto quanto egli annunciava (Lc 21,32). Circa quarant'anni lasciati a Giuda per allontanare l'ira del cielo non hanno fatto che consolidare nel suo ostinato rinnegamento la razza deicida. Come un torrente a lungo trattenuto che infrange le sue dighe, la vendetta si precipita sull'antico Israele; l'anno 70 vede eseguire la sentenza che egli stesso ha pronunziata, quando esclamava mostrando ai Gentili (Mt 20,19) il suo re e il suo Dio: Il suo sangue cada su di noi e sui nostri figli! (ivi 27,25).

Messa
Israele era diventato il nemico della Chiesa; Dio, come aveva annunciato (Dt 28,15-68) lo castiga e ne disperde i resti. La Chiesa coglie l'occasione dall'esecuzione dei giudizi del Signore, per professare l'umile fiducia che pone nell'aiuto del suo Sposo.
EPISTOLA (1Cor 10,6-13). - Fratelli: Non desideriamo cose cattive come essi fecero; né diveniate idolatri, come alcuni di loro, conforme sta scritto: Si adagiò il popolo per mangiare e bere, poi si alzò per divertirsi; né fornichiamo come alcuni di essi fecero e ne caddero morti in un sol giorno ventitremila; né tentiamo Cristo, come lo tentarono alcuni di loro, che furono uccisi dai serpenti; né mormoriate, come alcuni di essi mormorarono, e furono distrutti dallo sterminatore. Or tutte queste cose accaddero loro in figura, e sono state scritte a nostro avvertimento, per noi che siamo venuti alla fine dei secoli. Quindi chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere. Non vi hanno assaliti che tentazioni umane: or Dio è fedele e non permetterà che voi siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione darà anche il modo di trame profitto, donandovi la forza di poterla sopportare.
Una lezione profetica.
"Tutti gli Ebrei - dice san Paolo - sono stati gratificati delle attenzioni di Dio. Nulla è mancato loro. Tuttavia, la benevolenza del Signore si è definitivamente allontanata da essi. Questo, perché l'amore di Dio ci crea una responsabilità davanti a lui e i suoi benefici non recano profitto se non a coloro che, ricevutili nell'umiltà, li fanno fruttificare con la completa fedeltà della vita. Sicché, nessuno dica che tutto ciò è solo storia antica e non riguarda che gli Ebrei. No, nella persona del popolo ebraico noi riceviamo una lezione profetica: ci si avverte di distoglierci dalle terrene cupidigie che l'hanno condotto alla perdizione, come potrebbero condurvi anche noi... Il popolo ebraico ha fatto, e spesso a sue spese, esperienze che dovevano servire al mondo intero. Tutti gli eventi della sua storia sono accaduti, sono stati scritti e sono giunti fino a noi come una lezione di cose destinata nella mente di Dio a illuminare noi che siamo gli ultimi venuti nel corso dei secoli, noi che apparteniamo alla alleanza nuova, ultima, eterna.
Vediamo in questo modo come si possa venir meno, anche dopo aver raccolto i benefici di Dio. Sicché, lungi da noi la presunzione e ogni ingannevole sicurezza. Possono sopraggiungere prove più dure di quelle sopportate finora e che Dio ha proporzionato alla nostra debolezza. Non già che il Signore, il quale è fedele, permetta mai che la prova superi assolutamente le nostre forze: con la tentazione che aumenta, Dio da la forza soprannaturale richiesta per resistere; ma non dobbiamo mai far assegnamento su di noi, e questa maggiore forza ci verrà soltanto da lui" [1].
VANGELO (Lc 19,41-47). - In quel tempo; Gesù, come fu vicino alla città, al vederla, pianse su di lei, e disse: O se conoscessi anche tu, e proprio in questo giorno, quel che giova alla tua pace! Ora invece è celato agli occhi tuoi. Che verranno per te i giorni nei quali i nemici ti stringeranno con trincee, ti chiuderanno e ti stringeranno da ogni parte, e distruggeranno te e i tuoi figli che sono in te, e non lasceranno in te pietra sovra pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata. Poi, entrato nel tempio, cominciò a scacciare coloro che vi vendevano e vi compravano, dicendo loro: Sta scritto: La mia casa è casa di preghiera; ma voi ne avete atta uria spelonca di ladri. Ed ogni giorno insegnava nel tempio.
Le lacrime di Gesù.
Il passo che abbiamo ora letto nel santo Vangelo si riferisce al giorno dell'entrata trionfale del Salvatore a Gerusalemme. Questo trionfo, che Dio Padre faceva provare al suo Cristo prima dei giorni della sua passione, non era, purtroppo - lo si vede presto il riconoscimento dell'Uomo-Dio da parte della sinagoga. Né la dolcezza di quel re che veniva alla figlia di Sion a cavallo di un'asina (Zc 9,9) né la sua severità misericordiosa contro i profanatori del Tempio, né i suoi ultimi insegnamenti nella casa del Padre suo dovevano aprire quegli occhi ostinatamente chiusi alla luce della salvezza e della pace. I pianti stessi del Figlio dell'Uomo non potevano dunque arrestare la vendetta divina: è pur necessario che alfine la giustizia abbia il suo corso.
È opportuno che contempliamo per un istante le lacrime di Gesù. "Il Signore fermò lo sguardo sulla grande città, sulla mole del Tempio, e una tristezza infinita gli invase l'anima... Pianse sulla sua patria: furono veri singhiozzi; e le parole che pronunciò hanno, infatti, un accento quasi rotto, in cui si tradisce la violenza dell'emozione. Non dimentichiamo mai quanto il Signore appartenesse alla nostra umanità. Amava Gerusalemme come ebreo, come Figlio dell'Uomo, come Figlio di Dio. Gerusalemme era il cuore d'Israele e di tutto il mondo religioso, la città che Dio s'era scelta. Sarebbe potuta divenire la capitale del regno messianico destinato ad abbracciare tutte le genti. Nel passato non le erano mancati gli avvertimenti e i castighi salutari, e da tre anni il Signore stesso le aveva prodigato così abbondantemente la sua luce! Fin sul Calvario e oltre, mediante il ministero degli Apostoli, egli doveva tendere le braccia al suo popolo. Ma tutto sarebbe stato vano. Sarebbe stato pur necessario che intervenisse alfine la giustizia. E possiamo leggere presso lo Storico Giuseppe (V e VI libro della Guerra Giudaica), con quale rigorosa esattezza si è realizzata la profezia del Salvatore riguardo al castigo di Gerusalemme che rimane la più impressionante lezione della storia" [2].

Preghiamo

O Signore, nella tua grande misericordia, ascolta le nostre preghiere e, affinché tu possa esaudire le nostre domande, fa' che chiediamo ciò che ti è gradito.
__________________________ 
[1] Dom Delatte, Epitres de saint Paul, I, p. 337.
[2] Dom Delatte, Evangile de N. S. J. C., II, p.74
(da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 460-463)

14 commenti:

Anonimo ha detto...

http://blog.messainlatino.it/2022/08/esilarante-dichiarazione.html

Anonimo ha detto...

Giudici e medici britannici propensi a sopprimere bambini disabili negano al mondo i doni di Dio.

https://www.tempi.it/archie-mistero-amore-tradito-ideologia-giudici-inglesi/

Poniamo nelle Sue mani Immacolate le sofferenze della S.Madre Chiesa e tutti i sacerdoti.. ha detto...

IX Domenica dopo Pentecoste in rito tradizionale a Vocogno in Val Vigezzo (VB).
Santa Messa cantata.
Domenica 7 Agosto 2022 ore 10.30.
**
https://www.youtube.com/watch?v=8eJYvDhxroo

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=4qh6x6jqUBo

Anonimo ha detto...

"... furono colpiti dal castigo; pestilenza, fame, guerra, distruzione (Epistola - Vangelo)..."

Oggi con uno studio onesto ed attento l'essere umano potrebbe arginare le calamità naturali che il Signore manda per ammorbidire le dure cervici e...invece no! Nel pensier fintosi dio, l'uomo organizza tecnologicamente pestilenze, fame, guerre, distruzioni e tecnologicamente riduce in poltiglia le dure e non cervici del suo prossimo.

Quindi il progresso della modernità consiste che pochi esseri umani si son fatti dio e sadicamente tormentano il prossimo loro con pestilenze,fame, guerre, distruzioni per fingersi nel pensiero onnipotenti e poter fare e disfare la molle creta umana secondo quanto la scienza esige per i suoi esperimenti genetici.

A ben vedere la modernità è peggio assai del diluvio che fu un castigo annunciato, agito, concluso. Qui no, qui si tratta di un lungo sadismo, di pochi sulle moltitudini dei loro simili; un sadismo sempre più perverso perché il piacere si esaurisce presto e allora bisogna sadicamente complicarlo affinché piacere rimanga.
E' chiaro ormai che qui si ha a che fare con Satana. La firma è la sua nel particolare e nel generale. Ognuno scelga da che parte stare.

mic ha detto...

Anonimo 11:39 e tutti gli anonimi che pubblicano link isolati. Potreste sforzarvi di aggiungere almeno il titolo?
Ho appena visto a cosa si riferisce il suo:
IX Domenica dopo Pentecoste - Santa Messa cantata - FSSPX Italia

Anonimo ha detto...

Benedetto XVI non è mai esistito: cancellati tutti i Suoi insegnamenti liturgici ed i Suoi ammiratori "schedati".

Anonimo ha detto...

Ditemi, di grazia, se quando andate in Chiesa per ascoltare la Messa ponderaste ben bene che andate al Calvario per assistere alla morte del Redentore, vi andreste con modi immodesti e con abbigliamenti sfacciati?

Se la Maddalena fosse andata al Calvario, ai piedi della Croce, tutta abbigliata, profumata ed imbellettata, che si sarebbe detto di lei? Ora, che si deve dire di voi che andate alla Santa Messa come se andaste ad una festa da ballo? Che sarebbe se profanaste quell'azione sacrosanta con cenni, con risa, con cicalecci e sacrilegi?

lo dico che l'iniquità è disdicevole in ogni tempo e in ogni luogo, ma che i peccati che vengono commessi in tempo di Messa e vicino agli altari, sono peccati che si tirano addosso la maledizione di Dio:
maledictus homo qui facit opus Domini fraudulenter
(maledetto l'uomo che compie l'opera del Signore con negligenza)
(Ger 48, 10).

San Leonardo da Porto Maurizio

Abbiamo dimenticato il pianto del Signore. ha detto...

radicatinellafede rnf
https://www.youtube.com/watch?v=1nC3uqNwqyE&t=16s

IX Domenica dopo Pentecoste in rito tradizionale a Vocogno in Val Vigezzo (VB).
Omelia di don Alberto Secci: Abbiamo dimenticato il pianto del Signore.
Domenica 7 Agosto 2022

E'un film. ha detto...

Sono... Gabriele
https://www.youtube.com/watch?v=nfhzqxbo1Ng&t=420s
Il nemico (Libera nos a malo) si e' radicato in tutta la citta': siccita',malattie, poverta' imprese fallite, disperazione e mancanza di fede. E' il tema di questo piccolo film del 2012 , la necessita' del ritorno a Dio, alla preghiera, alla intimita' con Lui. Il regista ci e' un po' riuscito?

Anonimo ha detto...

7 agosto 2022 23:50

Sì, la storia è chiara e ben raccontata. Bisogna tener conto che, malgrado una parte degli americani sia indemoniata, fondamentalmente il popolo ha un'anima semplice, che semplice è restata, e queste comunità religiose, che spesso vengono rappresentate nei film, ancora esistono. Noi italiani benché nella vulgata passiamo per degli zoticoni, nei fatti siamo complessi, esigenti, con la tendenza atavica a spaccare il capello in quattro per poi calar le braghe per sfinimento precoce. Forse perché la storia frammentata in tanti stati piccoli e piccolissimi della nostra Italia, ha portato tutti gli italiani, in un modo e/o in un altro , faccia a faccia col Potere e forse questa prossimità ha fugato nel tempo tante illusioni sulla sacralità del potere, ma anche sulla semplice onestà del potere. Così siamo cresciuti in piccoli gruppi gli uni contro gli altri armati, facendoci le pulci a vicenda, favorendo così sempre lo straniero e non fidandoci mai gli uni degli altri. Il popolo americano ritengo che sia più semplice di quello italiano e questo tipo di racconti là sono partecipati e creduti sinceramente. Certamente in questa conservata semplicità sono avanti a noi. Noi dobbiamo forse riconquistarla passando attraverso la nostra complessità levantina.

Situazioni che si ripetono ha detto...

SVILUPPO SPIRITUALE ARRESTATO .

“AVETE DI NUOVO BISOGNO
CHE VI SIANO INSEGNATI
I PRIMI ELEMENTI DEGLI
ORACOLI DI DIO”.
EBREI 5:12

Rivolgendosi alla chiesa
primitiva, l’apostolo Paolo
disse: “Avremmo molte cose
da dire… ma è difficile spiegarle
a voi perché siete diventati lenti
a comprendere. Infatti, dopo
tanto tempo dovreste essere maestri; invece avete bisogno
che vi siano insegnati i primi elementi degli oracoli di Dio;
siete giunti al punto che avete bisogno di latte e non di cibo solido” (vv 11-14). Possiamo chiamarlo “arresto di sviluppo spirituale” e può succedere a chiunque di noi. Tra le prime
prove che un bambino sia sano
e cresca bene c’è che non ha
più bisogno di essere nutrito
col biberon o imboccato con
cibo sminuzzato. Se l’unica
volta in cui ti nutri spiritualmente
è in chiesa la domenica mattina, perché dovresti sorprenderti
di non avere la fede per credere
che Dio esaudisca la tua preghiera, la forza per superare la tentazione o il senso della guida di Dio nella tua vita? Quanto pensi di poter vivere mangiando solo una volta alla settimana? Giobbe disse:
“Io… ho custodito nel mio cuore
le parole della sua bocca”
(Giobbe 23:12). Davide disse:
“Oh, come sono dolci le tue
parole al mio palato! Son più
dolci del miele alla mia bocca!” (Salmo 119:103).
Geremia scrisse: “Appena
ho trovato le tue parole,
io le ho divorate; le tue parole
sono state la mia gioia, la delizia del mio cuore” (Geremia 15:16).
Per crescere spiritualmente hai bisogno del “cibo solido” della Parola di Dio (cfr. Ebrei 5:14).

Anonimo ha detto...

8 agosto 2022 10:02

Bravo! Anch'io lo penso e lo credo. Però rimane lo scoglio,per noi cattolici, dei Sacramenti sui quali bene o male si sono scagliati tutti coloro che dalla Chiesa si sono allontanati e/o sono stati allontanati e/o non sono mai entrati. Per non dire della figura del Papa. Comunque è certo che noi dovremmo avere maggiore dimestichezza con la Sacra Scrittura, senza cestinare i Sacramenti e la Tradizione.

Anni fa andai alla inaugurazione di una scuola cattolica ed un anziano sacerdote avvicinandosi ad un'insegnante, mentre io passavo, le chiese se la Storia della Chiesa era parte del programma, non colsi chiaramente la risposta dell'insegnante, ma il tono era di chi sta parlando con un anziano ormai fuori dal mondo.

Il grande problema è quello dei programmi scolastici e dei libri che li sostanziano è un problema immenso, che a guardarlo da vicino annienta.

Certo che la Storia della Chiesa dovrebbe far parte del curriculum scolastico, come dovrebbe avere il suo posto la lettura della Bibbia, la Geografia e tutte quelle materie neglette per favorire slides, filmati senza pretesa di insegnare e di imparare.

Credo che sia possibile fare molto meglio di quanto si è fatto da quaranta anni a questa parte. Occorre preparare bene gli insegnanti, anzi benissimo. Da decenni la scuola è considerata un ammortizzatore sociale e questo spiega le conseguenze che sono sotto i nostri occhi. Adesso non so quante migliaia di nuovi insegnanti sono sul punto di entrare nella scuola, che lo Spirito Santo li aiuti a diventar insegnanti sul serio!

Torniamo un momento a questa Istruzione Domenicale . ha detto...

Il Pensiero Cattolico
XVIII Domenica del Tempo Ordinario: Il discepolo deve liberare il cuore dalla cupidigia.
Don Mario Proietti, cpps
https://www.facebook.com/ilpensierocattolico/videos/1408844352948623/

Tra l'altro:
"Quando non ci si ritiene degni di un ministero che non veste il nostro stile, non veste la nostra identita',ci imbarazza e la preziosita' e il valore dei segni che siamo costretti a portare, basta semplicemente dire di "no"; non c'e' bisogno di questa volonta' di rivoluzionare...non c'e' bisogno di umiliare un ministero livellandolo alle personali convinzioni.."