Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 12 novembre 2023

Mons. Schneider sulla destituzione di Strickland: "Siamo testimoni di una flagrante ingiustizia nei confronti di un vescovo che ha fatto il suo dovere"

Nella nostra traduzione da Infovaticana l'intervento di mons. Schneider che è sempre il primo a prendere posizione a non si sottrae mai ogni volta che c'è da ripareggiare la verità. (Vedi). È intervenuto anche il card. Müller: “ Ciò che sta accadendo al vescovo Strickland è terribile, un abuso del diritto divino dell'episcopato”. Fonte: Rorate caeli
Da JH Westen apprendiamo che uno dei motivi indicati da Roma per la rimozione di Strickland è stato la sua "mancata applicazione di Ttaditionis Custodes (un titolo, una beffa...)". E il buon vescovo, Dio lo benedica, dice che non ha potuto e non ha voluto attuare un decreto che toglie nutrimento ai fedeli, e che lo rifarebbe.

Monsignor Schneider sulla destituzione di Strickland: "Siamo testimoni di una flagrante ingiustizia nei confronti di un vescovo che ha fatto il suo dovere"

Il vescovo ausiliare di Astana, monsignor Athanasius Schneider, è una delle prime voci a valutare la rimozione del vescovo di Tyler da parte di papa Francesco.

Su richiesta di InfoVaticana, mons. Schneider ci ha inviato la sua valutazione sull'insolita decisione del Papa di rimuovere Joseph Strickland dall'incarico di vescovo della diocesi di Tyler.

Di seguito, vi proponiamo la sua valutazione:

"L'unica accusa che ora assicurerà sicuramente una severa punizione è quella di aver mantenuto scrupolosamente le tradizioni dei Padri". Queste parole di San Basilio (Ep. 243) sono molto appropriate per illustrare la deposizione del Vescovo di Tyler, TX/USA, Sua Eccellenza Joseph E. Strickland. La deposizione del vescovo Joseph E. Strickland rappresenta oggi una giornata buia per la Chiesa cattolica. Assistiamo ad una flagrante ingiustizia nei confronti di un vescovo che ha adempiuto al suo dovere di predicare e difendere con parresia l’immutabile fede e morale cattolica e di promuovere la sacralità della liturgia, soprattutto nell'immemorabile rito della Messa tradizionale. Tutti capiscono, anche i nemici dichiarati di questo vescovo confessore della fede, che le accuse mosse contro di lui sono, in definitiva, inconsistenti e sproporzionate e sono state usate come una buona opportunità per mettere a tacere una scomoda voce profetica all'interno della Chiesa.
Ciò che accadde ai vescovi durante la crisi ariana del IV secolo, che furono deposti ed esiliati solo perché predicarono senza timore la tradizionale fede cattolica, si ripete ai nostri giorni. Allo stesso tempo, diversi vescovi che sostengono pubblicamente l’eresia, gli abusi liturgici, l’ideologia gender e invitano apertamente i loro sacerdoti a benedire le coppie dello stesso sesso non sono affatto perseguitati o sanzionati dalla Santa Sede.
Il vescovo Strickland passerà probabilmente alla storia come un “Atanasio della Chiesa in America”, che, a differenza di sant’Atanasio, non è perseguitato dal potere secolare, ma incredibilmente dal Papa stesso. Sembra che una sorta di “epurazione” dei vescovi, fedeli all'immutabile fede cattolica e alla disciplina apostolica, in atto da tempo, sia ormai giunta ad una fase decisiva.
Possa il sacrificio che Nostro Signore ha chiesto al Vescovo Strickland portare abbondanti frutti spirituali per il tempo e per l'eternità. Monsignor Strickland e gli altri vescovi fedeli, a cui è già stato chiesto di dimettersi, che sono attualmente emarginati o che saranno i prossimi nella lista, dovrebbero dire in tutta sincerità a papa Francesco: “Santo Padre, perché ci perseguiti e ci colpisci? Cerchiamo di fare quello che tutti i santi Papi ci hanno chiesto!
Con amore fraterno offriamo il sacrificio di questo tipo di persecuzione e di esilio per la salvezza della Sua anima e per il bene di Santa Romana Chiesa. In effetti, siamo i tuoi migliori amici, Santissimo Padre!” 
+ Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Santa Maria ad Astana
_____________________
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
A I U T A T E, anche con poco,
l'impegno di Chiesa e Post-concilio anche per le traduzioni
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24 commenti:

Strickland rimosso ha detto...

Francesco ha rimosso il Vescovo Joseph E. Strickland dalla guida della Diocesi di Tyler. Un buon vescovo per la Chiesa sinodale è evidentemnente uno scandalo. Intanto, il Cardinal Sarah parla di "crisi del magistero", che è già crisi dell'autorità. Signore da chi andremo?
(Andrea Sandri)

Anonimo ha detto...

A proposito di misericordia…

Quando c’erano quelli intolleranti gli arcivescovi potevano autoproclamarsi “antepapa” e rimanevano dove stavano.

Oggi che abbiamo i tolleranti, qualsiasi voce dissonante viene silenziata

Aloisius ha detto...

Andremo dai Pastori buoni e che celebrano il Rito antico e che comunque difendono i pilastri della fede, ma senza criticare sempre ogni parola che dicono perché "impura" e non abbastanza "tradizionalista".
Ci stringeremo a loro come la tartaruga romana, con gli scudi del Rosario, dei digiuni e delle nostre opere. .
E allora avremo come condottiera la Madonna, "terribile, ut castrorum acies ordinata, e con Lei la Schiera celeste celeste, con a capo San Michele Arcangelo, e con Loro la Santissima Trinità
Ecco da chi andremo.
Aloisius

Catholicus ha detto...

@ "Ecco da chi andremo." : grazie, caro Aloisius, grazie di cuore; lei ha riassunto sinteticamente e magistralmente il dovere ell'ora èresente, che si impone a noi che vogliamo rimanere fedeli alla fede cattolica bimilenaria, al magistero dei papi preconciliari, specialmente a quello dei papi di nome Pio, agli insegnamenti di due millenni di santi, martiri e testimoni della fede; tutto il marciume che ammorba la Chiesa di Cristo proviene dal nefasto "conciliabolo", (come è stato definito da eminenti studiosi il C.V.II), da coloro che lo hanno promosso, indetto e manipolato, da coloro che questi indegni poontefici hanno invitato nell'assise conciliare per ribaltare base, strumenti ed obiettivi di Santa Romana Chiesa (cioè dottrina, liturgia e pastorale), rifiutando, con il loro folle delirio ecumenista, di adempiere il compito missionario affidato da Cristo ai Suoi discepioli ed a tutti i loro successori al momento della Sua gloriosa Ascensione, cioè la conversione di tutte le genti, fino ai confini della terra....

Anonimo ha detto...

In compenso i vescovi tedeschi che benedicono le coppie gay restano al loro posto... più chiaro di così... la linea di papa Francesco si capisce benissimo... poi vedo tanti che non la vogliono capire

Anonimo ha detto...

Autorità e violenza
Appartiene alle regolarità del diritto il fatto che dove diminuisce l’autorità, aumentano la violenza e l’arbitrio come principi di un ordine tirannico.

Anonimo ha detto...

Ti adoro, o Croce Santa, che fosti ornata del Corpo Sacratissimo del mio Signore, coperta e tinta del Suo Preziosissimo Sangue.
Ti adoro, mio Dio, posto in croce per me.
Ti adoro, o Croce Santa, per amore di Colui che è il mio Signore.
Amen
https://gloria.tv/post/3iijNvD4LzJx2EeFMv2ZhxFHf
Preziosissimo Sangue di Gesu', avviluppa il cuore e le menti dei Tuoi consacrati affinche' le tenebre non abbiano su di loro alcun supremazia. Lode, onore e gloria alla SS.Trinita'!

EquesFidus ha detto...

Il commento di Aloisius è da incorniciare: è ora di prendere atto che 1) siamo tutti peccatori; 2) noi fedeli laici (per quanto preparati, competenti ecc...) non siamo Chiesa docente, la quale è composta solo ed esclusivamente dai vescovi; 3) che è ora che i cosiddetti "tradizionalisti" smettano di odiarsi fra loro e di contestare ogni parola dei loro legittimi pastori: il momento è grave, e tutti noi legati alla Messa apostolica ed alla Dottrina di sempre dobbiamo stringerci a coorte, con Rosario, penitenza e digiuni come nostre armi ed armature, i indipendentemente da simpatie, antipatie o convinzioni personali spesso spacciate come "verità assolute". Appianeremo le diatribe dopo: quando la città è sotto assedio, non ha senso litigare e combatterli fra noi, dobbiamo tutti correre alle mura e respingere gli assalitori fianco a fianco, guidati da coloro che, piaccia o meno, hanno l'autorità per farlo.

Anonimo ha detto...

Ormai bisogna prendere atto che ci sono da una parte i Cattolici (probabilmente minoranza) e dall'altra i Cattoprotestanti, forse a loro insaputa, ma l'ignoranza non e' ammessa.


Gz

Matteo ha detto...

Non ho la minima competenza in merito, e quindi forse non dovrei commentare questa notizia. Però c'è una cosa che mi turba. Si parla di Traditionis Custodes, e di una violazione di questo decreto come uno dei motivi per l' allontanamento del Vescovo. Ma tutti i Vescovi hanno rispettato fino in fondo un decreto che di fatto ostacolava la Messa di Sempre?
Se questo fosse il reale motivo, ci dovrebbe essere una sorta di autodenuncia da parte di tutti quei Vescovi che lo hanno violato anche solo in parte, per solidarietà e per dare un segnale fortissimo.
Perché a me sa tanto di "punirne uno per minacciarne 100".
Prima o poi questo decreto era destinato a produrre questo, la rimozione di un Vescovo.

Anonimo ha detto...


“Friends I want to be clear with you … In the Church there is room for everyone, for EVERYONE, and no one is superfluous — for the one who makes mistakes, for the one who falls … REPEAT AFTER ME: EVERYONE!! For me, for you ….”

Bergoglio, à Lisbonne le 3 août 2023.

Quel hypocrite !

Anonimo ha detto...

"Andremo dai Pastori buoni e che celebrano il Rito antico"

Grazie a chi si è conservato il rito antico?
Forse grazie a quelli che si sono adeguati al nuovo corso conciliare dicendo volemose bene?

Anonimo ha detto...

https://babylonbee.com/news/pope-francis-fires-bishop-for-being-too-catholic

EquesFidus ha detto...

Questo è proprio ciò che bisogna evitare: è un atteggiamento caritatevole cercare la polemica ad ogni costo? È cristiano? Forse, se il mondo "tradizionale" (cioè cattolico) é colpa di simili atteggiamenti, di sensi di superiorità, invidie ed odi che non hanno nulla di cattolico, o no?

Aloisius ha detto...

Grazie a voi, EquesFidus e Catholicus, un abbraccio virtuale e fraterno, anche se non ci conosciamo.
Aloisius

EquesFidus ha detto...

Contraccambio, e ricambio con un Pater-Ave-Gloria per le intenzioni da Lei espresse nel Suo intervento (cioè unità dietro ai buoni pastori, e perché nel mondo tradizionale si smetta di dividersi ed affogare in inutili polemiche).

Anonimo ha detto...

I semiariani erano pure di questo avviso.
La storia si ripete...: pfui! a quel polemizzatore ad ufo d'un Atanasio!

Anonimo ha detto...


Con tutto quello che succede, sembra che il problema più importante ed anzi fondamentale sia costituito dalle polemiche.
Non bisogna far polemiche, ci mancherebbe...
Polemiche aizzate dall'ambiente "conservatore" anzi "tradizionalista", fate voi.
SVEGLIA, una buona volta!!
Il problema più importante è come riuscire a deporre Bergoglio, un papa che non s'è mai visto nella storia della Chiesa, espressamente intento a demolirla interamente, a non lasciar pietra su pietra...

Anonimo ha detto...

@ Anonimo13 novembre, 2023 22:12
Conservatore e tradizionalista non sono solo etichette vuote, ma significano una rispettiva posizione di fronte alla crisi nella Chiesa. Allo stesso modo anche la sua posizione, caro Anonimo13 novembre, 2023 22:12, non è neutra o neutrale, ma si coagula con altre numerose sue simili posizioni (dentro questo blog e al di fuori di esso), che vorrebbero veder risolta la crisi a modo vostro: forse vi manca ancora un'etichetta, forse non vi è ancora stata appioppata, o forse pensate di essere depositari di una semplice patente di cattolicità, ma ciò che non vi manca di certo è un atteggiamento polemico e ostile a ciò che ritenete non vi appartenga, che però in realtà è la vostra cifra.

Anonimo ha detto...


caro anonimo delle 9 e 32

non mi intendo di etichette. Semplicemente, non capisco perché il peccato più grave, assolutamente da evitare, sia quello di esprimere dei commenti che fatalmente danno esca a polemiche.
Guarderei piuttosto al merito di questi commenti o interventi, qui o altrove, se sono buoni o cattivi.

La differenza tra conservatore e tradizionalista viene spesso invocata in vari commenti. Ma anche spiegata?
Viene lasciata all'intuizione del lettore. Forse sarebbe bene spiegarla.
Non essendo un esperto in materia. POsso solo appuntarmi qualche concetto.

1. conservatore e tradizionalista sono due modi diversi di concepire la Tradizione della Chiesa.

2. bisogna comunque distinguere tra tradizione (della Chiesa) e tradizionalismo. Esempio, per ciò che riguarda la filosofia della politica: per la Tradizione della Chiesa (s. Paolo, Rom 13) non esiste un sistema politico a priori privilegiato, che sia l'unico veramente compatibile con il cattolicesimo. Per i tradizionalisti invece esiste, si tratta della monarchia c.d. tradizionale (appunto), detta anche organica, che si sarebbe attuata nel Medio Evo. O quella o niente. I rappresentanti odierni di questa concezione sono soprattutto i neo-carlisti, l'ala più intransigente del cattolicesimo spagnolo, famosa per il suo valore militare ma anche per il suo fanatismo. I tradizionalisti italiani (o alcuni tra essi) cercano di trapiantare in qualchemodo l'ideologia neo-carlista in Italia, terra ove non c'è alcuna tradizione di monarchia organica o tradizionale che dir si voglia, da far rivivere, tanto meno nel Mezzogiorno (l'Italia non è la Navarra).
Continuo? Meglio di no, il seguito al prossimo numero, se ci sarà.

Anonimo ha detto...

@ Anonimo 14 novembre, 2023 19:17

Lei sta legando una questione ecclesiale fondamentale, la crisi nella Chiesa, a contesti politici vari, cercando di trovarvi la distinzione tra conservatori e tradizionalisti. Sì, esistono anche questi aspetti, ma sono marginali e comunque non non sono assolutamente essenziali a livello di fede cattolica, per la quale non esiste una preferenza di forma per la gestione della cosa pubblica.

La vera differenza tra conservatorismo e tradizionalismo sta nella questione nodale del Concilio Vaticano II: i primi lo vogliono conservare in quanto, malgrado gli errori dottrinali ivi contenuti, lo ritengono in continuità con il magistero di sempre (ermeneutica della continuità); i secondi invece lo contestano apertamente e lo ritengono alla base di tutta la deriva postconciliare fino al pontificato attuale.

Non si tratta di una questione da poco! Come vede, le vituperate etichette nascondono posizioni inconciliabili, perché in campo di fede anche un solo iota può far la differenza, similmente a quanto avvenne nel quarto secolo (crisi ariana) nella disquisizione sui termini homoiousios e homoousios.


Anonimo ha detto...


Conservatori e Tradizionalisti

Grazie della spiegazione. Adesso è più chiaro. I termini in questione vanno applicati solo alla crisi di fede che sta scuotendo da tanti anni la Chiesa.
Il termine "tradizionalista" mi sembra tuttavia troppo ampio. Esso include in genere anche il tradizionalismo politico e persino quello a sfondo esoterico. Certo, stiamo parlando di cattolici. Ma anche tra i cattolici che si considerano "tradizionalisti" non ci sono quelli che traggono ispirazione,p.e., da un Evola?
Secondo me, invece di "tradizionalisti" bisognerebbe dire "fedeli alla Tradizione della Chiesa". Con questa definizione si taglierebbe via il tradizionalismo politico (ostile al Vaticano II ma non in tutti i suoi componenti) e si farebbe capire che si tratta di una contrapposizione che vale eminentemente sul piano religioso.
Si dovrebbe anzi dire, credo, "rimasti fedeli al dogma" (come fissato al Tridentino e al Vaticano I). Ma quest'espressione sembrerebbe troppo forte. Meglio, allora, "fedeli alla Tradiziona della Chiesa".

Ricordiamoci che mons. M. Lefebvre, in una delle sue accese interviste disse ad un certo punto: "Io non mi considero il capo dei tradizionalisti" o qualcosa del genere. Lui si considerava giustamente solo un vescovo cattolico che aveva continuato a fare quello che faceva prima del Concilio, restando appunto fedele alla Tradizione della Chiesa - e proprio questa fedeltà diventava adesso una colpa!!

Anonimo ha detto...

Sono felice di essere riuscito a farmi capire.
Certo, il termine tradizione ha a che vedere con molti campi, compresi perfino quelli dell'arte casearia e vinicola ecc; ma nel nostro caso, scrivendo qui su un blog dedicato alla crisi postconciliare (vedi scritta in epigrafe sotto il titolo "Chiesa e Postconcilio) ho dato per scontato che ci si confronti in questo preciso ambito.

Mons. Lefebvre disse sì quella famosa frase, consapevole del fatto di rimanere semplicemente cattolico così come lo era sempre stato nella sua operosa vita di vescovo missionario. Di fatto poi il tempo ed gli avvenimenti fecero in modo che la sua autorevolezza lo facesse risaltare come il "tradizionalista" per eccellenza: il cattolicesimo semplicemente detto era ormai mutato geneticamente, cosicché per intendere il cattolicesimo autentico di sempre ora occorse corredarlo dell'aggettivo specificativo "tradizionale".

Anonimo ha detto...


Cattolicesimo tradizionale = fedele alla Tradizione della Chiesa ovvero all'insegnamento del magistero sino a Pio XII incluso, con le sue grandi Lettere Encicliche sulla liturgia, sugli studi biblici, sulla condanna degli errori della teologia cattolica deviata.
Il Cattolicesimo tradizionale (non "tradizionalista" poiché tradizione e tradizionalismo non sono la stessa cosa) si oppone al cattolicesimo cosiddetto "conciliare" o del "dialogo" col mondo moderno al posto della conversione del mondo a Cristo, considerandolo dottrinalmente inquinato da ambiguità ed errori nonché posseduto da una m e n s che appunto non è più cattolica.