Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 31 gennaio 2014

"la Shoah sta prendendo il posto della crocifissione di Gesù Cristo"

Scrive Marcello Veneziani dalle pagine de il Giornale del 29 gennaio 2014:
Perché un evento tragico di settant'anni fa, unico tra gli orrori, tiene banco in maniera così prolungata, unanime e pervasiva nei media e nelle rievocazioni? Perché col passare degli anni anziché sopirsi, si acuisce la memoria della Shoah, oggi più di trent'anni fa? Non intendo aprire polemiche, si tratta di domande vere.
Provo a rispondere senza fare alcuna valutazione. La Shoah sta prendendo il posto della crocifissione di Gesù Cristo. Ovvero è l'Evento Cruciale che segna il Lutto Incancellabile per l'Umanità, lo Spartiacque Unico dei tempi e l'avvento del Male Assoluto, con la Redenzione seguente.
Stavolta non è il Figlio di Dio a finire in Croce e sacrificarsi per noi, ma è un popolo a essere immolato, eletto o maledetto secondo le due versioni classiche, e a redimere l'uomo dal Male. Benché Assoluto, il Male stavolta è storico e non satanico. E prelude non alla Resurrezione ma alla Liberazione. Non l'ascesa dei risorti in cielo ma la liberazione degli insorti in terra. Non riesco a trovare altra spiegazione all'Enfasi Assoluta, Indiscutibile, Indelebile sulla Shoah.
Questo forse spiega il tacito, inesprimibile fastidio che sfiora quanti pure non c'entrano nulla coi negazionisti e coi razzisti né denunciano campagne di speculazione sull'olocausto: Cristo ieri messo in croce oggi messo tra parentesi. Con Lui si relativizza la fede, la civiltà cristiana. Al Suo posto c'è la Shoah, religione dell'umanità, Auschwitz prende il posto del Golgota e il 27 gennaio sostituisce il Venerdì Santo.
Vedi precedente riflessione qui. E qui, specificamente sulla Giornata della memoria.
E che ci sia permesso di dirlo, con tutto il rispetto ma con la dovuta consapevolezza; il che non ha niente a che vedere con l'antisemitismo: non confondere le due fedi e anche [qui] [qui] [qui] [qui] [qui] o non enfatizzare oltre misura un fatto storico per quanto doloroso e deprecabile, speriamo continui ad essere consentito [qui] [qui]. Mentre il discorso generale a monte è qui

46 commenti:

Epiphanio ha detto...

Una molto interessante riflessione. Mi richiama alla memoria la dichiarazione di P. Lombardi alla fine di gennaio 2009, dopo le affermazioni "negazioniste" di Mons. Williamson. Il portavoce vaticano diceva: "Chi nega la Shoah non sa nulla della Croce di Cristo"... Il mistero della Passione, Morte e Resurrezione di Nostro Signore viene così svuotato, storicizzato, cioè reso "inteligibile" dentro i limiti della ragione. Niente di nuovo per la teologia moderna, la quale poggia su basi filosofiche immanentiste ed esoteriche. Ciò che preoccupa è l'impossibilità di dialogo fra i sostenitori di questa teologia con quelli che si sorreggono alla teologia perenne, cattolica. Due teologie, due filosofie. Una buona base filosofica da luogo ad una buona teologia. Ma non si risolve tutto qui. Alcune persone, pur avendo una buona base filosofica, possono non vedere certi problemi teologici. Dunque, questo atteggiamento non dipende tanto dall'intelletto, ma dalla volontà. Di fatto il pensiero moderno è volontarista. Quale teologia può sorgere da questo? Al dislocamento delle Persone della Trinità?

Anonimo ha detto...

Vecchie eresie ...

http://www.tracce.it/?id=340&id_n=4878

RIC ha detto...

Ineccepibile. E aggiungerei anche che a seguito della Shoha la comunità ebraica sente il diritto di intromettersi in questioni di stretta competenza della Chiesa cattolica scatenando attacchi che hanno immediata ripercussione sui media internazionali (vedasi la causa di beatificazione di Pio XII). E con il nuovo vdr e con le sue ben note simpatie non vedo grandi cambiamenti all'orizzonte.

Anonimo ha detto...

"Benché Assoluto, il Male stavolta è storico e non satanico. E prelude non alla Resurrezione ma alla Liberazione".

Stavolta il Male è storico e non satanico?
Solo "stavolta" nella storia?
È veramente assoluto?
Prelude veramente alla liberazione dell'umanità?
Mi sembra che l'autore nella sua spiegazione dia per scontate troppe cose, che andrebbero verificate.

mic ha detto...

La riflessione di epiphanio mi ha indotta a completare l'articolo con alcuni riferimenti e, se vuole approfondire gli aspetti teologici, lo invito a leggere, tra le pagine fisse del blog, quella dedicata alla teologia della sostituzione soppiantata da quella della doppia alleanza e una Lectio di mons. Gherardini su Nostra Aetate.

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/p/modifica-della-dottrina-della.html

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/05/brunero-gherardini-irrevocabili-le.html

martina ha detto...

Concordo, concordo pienamente! Mi viene 'l'orticaria' solo a sentirne parlare e non per manie negazioniste (l'olocausto c'è stato, eccome) ma per il semplice motivo che è diventato il Fatto della Storia, dimenticando tutti gli altri genocidi dei secoli passati soprattutto ai danni dei cristiani e questi uccisi sono molti, molti di più. Tutto qui! La verità va detta fino in fondo....

hpoirot ha detto...

Il "povero" Lombardi é solo il porta parola.

"Gli Ebrei sono nostri fratelli maggiore nella fede"
GPII

"Gli Ebrei sono i nostri padri nella fede"
BXVI

Rimando al discorso del tradizionalissimo BXVI alla sinagoga di Roma (2010)


" ... Con l’esercizio della giustizia e della misericordia, Ebrei e Cristiani sono chiamati ad annunciare e a dare testimonianza al Regno dell’Altissimo che viene, e per il quale preghiamo e operiamo ogni giorno nella speranza ... in quanto Cristiani ed Ebrei hanno una grande parte di patrimonio spirituale in comune, pregano lo stesso Signore"

http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2010/january/documents/hf_ben-xvi_spe_20100117_sinagoga_it.html

Turiferario ha detto...

L'intento di dare un significato sacrificale allo sterminio degli ebrei è evidente nella scelta di un termine come "Olocausto", poi abbandonato a favore del termine "Shoah" più schiettamente ebraico e quindi non utilizzabile per designare altri genocidi (come dire che "il nostro è il genocidio per eccellenza incomparabile con gli altri"). Anche solo dalla scelta dei nomi e dal loro succedersi si capisce che dietro queste cose c'è una raffinata strategia di marketing. Non credo però che l'intento sia obliterare in qualche modo la crocifissione di Cristo, gli scopi mi sembrano molto più concreti.

mic ha detto...

Hpoirot,
di queste cose ne abbiamo parlato a profusione e anche qui,

http://www.internetica.it/PapaSinagoga010.htm

con considerazioni poi riprese nel documento più generale.

mic ha detto...

È veramente assoluto?

Ricordiamoci bene che il male assoluto è stato sconfitto da Cristo, mentre il cosiddetto olocausto (che non è un olocausto è uno sterminio) non ha la stessa portata.

Attenzione al significato delle parole, perché il vero olocausto è quello di Cristo e - tanto per parlar chiaro - se gli ebrei sono stati sacrificati all'altare di una ideologia aberrante, non sono stati offerti al Padre in obbedienza al nostro posto come Cristo si è offerto riscattandoci dal male assoluto e venendoci in soccorso per quello personale e storico nel quale siamo comunque coinvolti.

mic ha detto...

in quanto Cristiani ed Ebrei hanno una grande parte di patrimonio spirituale in comune, pregano lo stesso Signore

Anche su questo ho cercato di chiarire meglio (il discorso riguarda anche l'Islam).

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/p/e-corretta-laffermazionedel-medesimo.html

Anonimo ha detto...

Veneziani si è posto la domanda del perché la Shoah in un certo senso “scalza” tra la gente la crocifissione di Gesù Cristo e ne prende il posto.
Da un punto di vista filosofico, teologico la risposta di Epiphanio appare molto interessante e va approfondita. Tuttavia non spiega il perché questa “sostituzione” è diventata, diciamo pure scontata, automatica tra la gente comune, che di solito non si sofferma troppo su quanto accade e da importanza all'effetto "pelle".
Il “perché” me l’ha spiegato nei giorni scorsi uno dei miei studenti, il quale discutendo in gruppo ha fatto notare che di fronte alla documentazione disponibile fotografie, filmati, racconti di persone viventi, le strutture ancora lì, quasi fumanti, non si possono chiudere gli occhi: è un fatto reale, si può guardare l'orrore in faccia. La crocefissione e la resurrezione di Cristo sono eventi essenzialmente legati alla fede e non sono documentabili.
L’antropologo.

mic ha detto...

Caro Antropologo,
il problema è che la Chiesa - no anzi - molti uomini di Chiesa si sono volutamente o meno dimenticati che anche la Crocifissione Morte e Risurrezione di Cristo sono eventi storici e dunque reali sui quali riescono a chiudere gli occhi della mente del cuore e dell'anima di fronte alle foto, ai filmati a tutto il tam tam mediatico, comprensibile per l'orrore dell'evento, ma non giustificato nella sua ossessività. Tanto più se serve a far dimenticare o a far passare in secondo piano altri terribili stermini dei quali purtroppo la storia è piena...

Gli ebrei non sono un 'unicum' come amano definirsi rispetto ai goyim = gli "animali parlanti" che saremmo noi cristiani insieme tutto il resto del mondo.

Inoltre Cristo Signore è ben documentabile e riconoscibile dai "Suoi" e nei "Suoi" che lo testimoniano davvero!!! E la storia ne è piena, Così come sarà piena di tradimenti fino alla fine dei tempi....

Anonimo ha detto...

Cara Mic non se la prenda.
Mi sono limitato a esporre ciò che si ascolta tra la gente.
Non è certamente la "risposta" al quesito di Veneziani, ma una risposta tra le tante, di cui tener presente per comprendere meglio l'attualità.

mic ha detto...

Ha ragione Turiferario circa gli "scopi concreti" tanto più perseguiti in un tempo e in un contesto in cui è stata accantonata la metafisica e il messianismo umano divino di Cristo Signore (la cui appartenenza è teologale prima di essere antropologica e storica) rischia di essere sostituito dal messianismo immanente di un'appartenenza etnica...

mic ha detto...

Non me la sono presa, Anonimo. Lei ha parlato con realismo.
Ho solo colto l'occasione per dire ciò che è bene non stancarsi mai di dire e ripetere. :)

Marco P ha detto...

Per Antropologo:
il Golgota è ancora lì.
frammenti della S. Croce sono ancora lì.
il S. Sepolcro è ancora lì.
la S. Sindone è ancora lì.
le prove della veridicità dei Vangeli sono ancora lì.
I miracoli eucaristici (da Bolsena a Buenos Aires - l'ultimo di cui ho notizia ancorché non pubblicizzato: carne umana di un cuore percosso e straziato) sono ancora lì, lì, lì e ci chiedono di aprire gli occhi per vederli ed il cuore per capirli. Tutto tangibile, tutto documentabile, tutto reale.
Tutto il resto è illuminismo: marciume.

Annarè ha detto...

Non credo che la Shoa sia il crimine in proporzioni più terribile che l'umanità abbia subito, perchè ci furono anche i 100 milioni di morti sterminati in gulag o fuori da essi dal comunismo. Senza poi parlare dell'aborto che continua a mietere vittime e mica senza crudeltà e torture indicibili.
Diciamo che la Shoa serve a qualcuno di importante, altrimenti sarebbe stata silenziata come gli altri genocidi. Sarebbe ora di silenzio, anche perchè non è vero che ricordando all'infinito certi orrori poi la società migliori, non mi pare almeno di vedere un cessato attacco all'uomo in quanto opera sublime di Dio. oggi l'uomo è più che mai seviziato, torturato, depresso, umiliato, ucciso, ma pare che nessuno se ne accorga.

mic ha detto...

Grazie Marco P.
Completamento dovuto.
Sopra parlo di "rischio". In realtà, non c'è un rischio, ci sono tentativi di sovvertire e seri oscuramenti della verità. Le crisi conseguenti, su tutti i fronti, non sono da poco.
Ma non praevalebunt. È Lui che lo ha detto. Noi dobbiamo solo custodire la nostra fedeltà.

mic ha detto...

Concordo con quanto mette in risalto Annarè.

D'altronde la shoah non va silenziata, come non va silenziato tutto il resto degli orrori di cui è piena la storia.
Va solo neutralizzato il tentativo di fare della shoah un 'unicum', e di servirsene come ricatto morale di fronte al mondo intero nonché come alibi per tutti i secoli e le generazioni future.

Giampaolo ha detto...

Se silenziare può sembrare azione autoritatia e violenta, ricordo però che il silenzio è virtù umana e cristiana.
D'altra parte la memoria è un fatto individuale, per renderla collettiva occorrono leggi ad hoc, quelle appunto che impongono di fare memoria di un dato evento che si è scelto più significativo di altri. Cos'è dunque questa imposizione ope legis se non altrettanta azione autoritaria e violenta. Poco importa che a compierla siano gli stati per tramite di leggi, sempre di imposizione si tratta e sempre su basi arbitrarie, il cui prodest è sin troppo evidente, per chi abbia occhi e volontà di vedere.

Il popolo ebraico gioca tutta la sua storia tra il ruolo di vittima e carnefice, di norma il primo a favore del secondo: a partire dai piedi del lisostroto al cospetto di Pilato, allorché protestarono oltre che di non avere altro dio che Cesare di essere offesi nel proprio credo da Nostro Signore (recitando la parte della vittima), per ottenerNe la crocifissione (se non proprio carnefici, sicuramenti mandanti).

Restare pervicacemente attaccati ai torti subiti (anche se la letteratura impropriamente detta negazionista, più correttamente revisionista, ha le sue ragioni di dubbio, cui ad oggi non si è stati in grado di rispondere, nascondendosi dietro leggi censorie), e insistere affinché l'umanità tutta lo veda, mentre non ha alcuna funzione di deterrenza rispetto al ripetersi di questo genere di eventi, basti pensare a ciò che gli stessi israeliani perpetrano nei confronti dei palestinesi, funziona benissimo come "lavacro morale" delle infinite vendette, ritorsioni e crediti che si vanno a compiere ed esigere ad libitum.

Da cattolici occorrerebbe rimarcare queste evidenze più che concelebrare il falso culto della ... nova aetate.

Un caro saluto a tutti

RIC ha detto...

Concordo con Annarè. L'aborto è il crimine più terribile perché perpetrato ai danni di esseri umani che non hanno alcuna possibilità di difesa e che vengono uccisi con il consenso dei genitori. E perché si tratta di un crimine che continua anche oggi esaltato come segno di civiltà e libertà.

Anonimo ha detto...

Per Marco P.
Lei ha fatto benissimo a elencare quelli che lei ritiene i punti fondanti del suo credo.
E tuttavia, realisticamente parlando, se quel giovanotto di 23 anni, come tanti altri non ritengono credibili e degni di fede quei punti fondanti un motivo ci dev'essere e non è detto che tutte le colpe siano da ascrivere a loro.
L'antropologo.

Anonimo ha detto...

Aggiungo una osservazione: lo stesso giorno dedicato alla Memoria, sono andato sui maggiori quotidiani francesi e inglesi. Mentre il Corriere era pieno di articoli e servizi (idem sulle radio e le tv), nulla di nulla emergeva sui quotidiani esteri on line.
Il che dà da riflettere sullo stato di pesante conformismo di tipo totalitario presente sui mezzi di informazione del nostro povero Paese.
Mi sembra di essere tornato agli anni Settanta (allora era il conformismo di sinistra). Qualcuno se ne ricorda?
Giorgio

Annarè ha detto...

Comprendo il dolore delle vittime, di coloro che hanno perso dei cari, o vissuto loro stessi quell'orrore, ma che dire di tutti gli ipocriti che oggi mentre permettono l'aborto, infliggono la giornata della memoria nelle scuole ed ovunque (che poi da giornata siamo arrivati a settimane della memoria)credendosi così dei giusti? A questi ipocriti non frega nulla di nessun genocidio, l'importante è non disturbare (e servire) chi tira le fila del mondo. Purtroppo molti genocidi sono ancora silenziati e molti sono ancora in atto, basti pensare ai cristiani massacrati in questi giorni di cui i media si disinteressano.

mic ha detto...

...fede quei punti fondanti un motivo ci dev'essere e non è detto che tutte le colpe siano da ascrivere a loro.
L'antropologo.


Vede, Antropologo,
bisognerebbe chiederlo a quegli uomini ci chiesa di cui parlavo nel commento precedente...

rosa ha detto...

dopo aver letto l' articolo di veneziani, piu' breve dei suoi soliti, e scritto in punta di penna, senza approfondire troppo e senza chiarire certi concetti - cosa che avrebbe potuto fare benissimo, data la sua preparazione filosofica- come se camminasse sulle uova, mi sarei aspettata polemiche su polemiche, invece niente. Come mai, secondo voi ?
Rosa
PS: i luoghi, antropologo, non sono affatto ancora fumnati, anzi, se non ci fosse una continua iniezione di denaro, la stessa auscwitz sarebbe cadente ed in rovina. Er le fotom le memorie, le trstimoninanze sono sempre le stessa, ora colorate, ora ritradotte, ora variamente riciclate. anche qui, anzi, piu' le fan circolare, e piu' dubbi e richieste di esami seri, scientifici, suscitano, v. l' ultima polemica con odifreddi.

Anonimo ha detto...

Bah, chi scrive è stato personalmente ad Auchswitz e Birkenau, quindi parla con cognizione, no, negare non si deve e non si può, ma il sottoscritto vorrebbe vedere riconosciuti i tanti, troppi genocidi accaduti su questo pianeta ed ignorati nell'indifferenza più assoluta e senza andare indietro nella storia fino all'impero romano, il secolo breve gronda di sangue innocente, ma si parla solo fino alla nausea del 27 gennaio, nelle scuole è un must, assieme a quello degli eroi partigiani che tutti ci siamo dovuti sorbire più o meno pesantemente, specie da queste parti; nel tempo mi sono fatto l'idea che esistano morti di serie A e Z, neanche B, perché troppo vicini, centinaia di mln. di morti dei regimi comunisti non fanno un sussurro, il nazismo coi suoi orrori ed errori, durò 13 anni, il comunismo è tuttora vivissimo e ammazza impunemente nel disinteresse interessato dell'occidente, quanto agli aborti, beh, ormai sono prassi, come l'eutanasia, fra un po' lo diventerà, anche per noi che siamo negli anta, le cose non si prospettano bene, siamo e saremo un peso economico insostenibile in fatto di sanità per lo stato, poi, ligi al NOM meno si è meglio si sta.....Lupus et Agnus.

Marco P. ha detto...

Caro Antropologo,
grazie per la risposta.
I punti elencati non sono quelli che io ritengo fondanti del mio Credo. Essi lo SONO, in quanto sono prove della resurrezione del Signore, al di là di quello che io o altri possano ritenere, ed il perché ce lo spiega S. Paolo quando dice che se Cristo non è risorto è vana la nostra Fede; lo spiega in termini molto comprensibili anche il card. Biffi in uno scritto che ho appena terminato di leggere e pubblicato sul sito conciliovatianosecondo.it a riguardo di Solovev e l'AntiCristo.
Comunque, se quel ragazzo di 23 anni ha i suoi dubbi circa quegli argomenti e non li ritiene degni di fede, da un lato la responsabilità è di chi ha il compito per vocazione di annunciargli il Vangelo, come evidenziato da Mic più sopra; dall'altro però, in misura minore ma sempre di responsabilità, e grave perché è in gioco la salvezza dell'anima, si tratta di responsabilità anche sua, del ragazzo, visto che presumo egli viva in una parte della terra dove è possibile documentarsi sul cristianesimo, la sua dottrina etc etc e aprirsi alla Fede supportati dalla ragione che alla prima docilmente si sottomette davanti al Mistero.
Il mio primo intervento intendeva confutare la sua affermazione nella quale sostiene che la resurrezione di Gesù non sia documentabile; invece, al contrario lo è, appunto perché è un fatto reale come è reale la presenza del Signore nel mondo, appunto perché è risorto.

OS ha detto...

A Rosa: avevo avuto la stessa impressione. Articolo di Veneziani degno (è già tanto alzare un po’ la testa) ma eccessivamente timoroso. A mic+: la liberazione passa proprio da qui, dal rifiutare i gioghi che i rabbini, con la complicità della gerarchia, stanno imponendo sul collo dei cattolici. Oltre a dover celebrare la nuova settimana santa, in nome dei comandamenti del sinedrio ci viene chiesto di approvare la svendita della fede (questo comporta la via parallela di salvezza, che nega la necessità della conversione a Gesù Cristo). Dev’essere ben chiaro a tutti che le richieste dei talmudici non si arresteranno, se non alla dichiarazione ufficiale di apostasia da parte degli attuali curatori del Vaticano. Infatti ad ogni nuova svendita della Verità, i membri del sinedrio rabbinico dichiarano: sono stati fatti importanti passi in avanti, MA… MA… MA…
È chiaro poi che sono totalmente d’accordo con Annarè

Alessandro Mirabelli ha detto...

Chi scrive per alcuni anni ha devoluto l'8 per 1000 all'unione delle comunità ebraiche italiane. Poi mi sono stufato perché gli ebrei non possono intromettersi in fatti che non li riguardano: revoca della scomunica ai 4 vescovi lefebvriani e processo di beatificazione di Pio XII. L'olocausto c'è stato e di dimensioni notevoli ma ricordiamoci anche che nei lager furono uccisi moltissimi prigionieri di guerra russi ed oppositori polacchi. Mi fa specie che la forte lobby ebraica stranamente taccia su olocausti non meno enormi quanto a numero: l'olocausto delle vittime del comunismo e segnatamente di quello dei cambogiani ed in un laso di tempo molto breve l'olocausto dei cristiani armeni, metodicamente ammazzati dal regime più che democratico dei giovani turchi. Su tutto questo la loby ebraica tace proprio perché appunto, come già detto in un intervento più Sora, esistono i morti ammazzati di serie A e quelli di serie Z.

Anonimo ha detto...

Per Rosa.
Certamente quei luoghi non sono più fumanti – lei in cuor suo avrebbe preferito di sì? – ed è normale che ci sia una continua iniezione di denaro per far sì che il campo di sterminio di Auschwitz e gli altri non vadano in rovina, ma restino quale monito per chi ancora possiede una coscienza. Così è altrettanto logico che le foto sono sempre le stesse – i morti sono quelli di allora – magari riciclate e colorate come dice lei, e così i filmati forse già convertiti in 3D, ma la realtà che quel materiale rappresenta non muta. Le testimonianze dei sopravvissuti invece si diradano, perché anche per chi è riuscito a sfuggire al massacro, gli anni passano.
Per avere foto recenti può iniziare a collezionare le foto del genocidio siriano, per esempio. La bestia umana non ci sorprende più e va presa nella sua integrità, nel bene e nel male: altre vie non ce ne sono.
Per quando riguarda il collega Odifreddi ho avuto l’opportunità di incontrarlo e di imbastire due chiacchiere proprio sulla risposta incriminata. Si tratta infatti non di un articolo ma di una sua risposta pubblicata sul suo blog. Il titolo della discussione era “Priebke come Welby”. Ho espresso serenamente il mio parere: si è trattato di uno scivolone, punto e basta. Può capitare a tutti e rimescolare le carte non giova.
Odifreddi è un logico matematico, io un fisico, che ha studiato per ben quattro anni al seminario vescovile di Cuneo, fino all’età di 14 anni, ma la logica e la matematica c’entrano poco, quando si scrivono cose del genere: «… Non entro nello specifico delle camere a gas, perché di esse “so” appunto soltanto ciò che mi è stato fornito dal “ministero della propaganda” alleato nel dopoguerra. E non avendo mai fatto ricerche al proposito, e non essendo comunque uno storico, non posso far altro che “uniformarmi” all’opinione comune. Ma almeno sono cosciente del fatto che di opinione si tratti, e che le cose possano stare molto diversamente da come mi è stato insegnato, affinché credessi ciò che mi è stato insegnato».
Le camere a gas non sono purtroppo un’opinione. Sono una realtà sconvolgente che pesa sulle coscienze di tutti noi ed è sufficiente andare nei campi di sterminio per fugare i dubbi. Io ci sono stato e quei forni non erano simili a quello che utilizzavano i miei nonni in campagna per farci il pane e le crostate. No, erano proprio diversi.
L'antropologo.

rosa ha detto...

Caro antropologo,
scusi, lei ha visto i forni crematori,simili, seppur più "datati",a quelli in uso oggi nei cimiteri per la cremazione delle salme, o ha visto le camere a gas ? i revisionisti, o negazionisti, se preferisce,discutono di queste, della loro esistenza e del perchè, eventualmente,ci fossero,non dell'esistenza ed utilizzo dei forni crematorii...
La differenza tra Auschwitz ed il Golgota,è che i Cristiani,ad un certo punto,non pretesero ed ottennero dall'Impero romano la Palestina,vi si insediarono, e cominciarono ad occuparne fasce sempre maggiori,finchè la restante popolazione non cristiana finì in "ghetti".Nè pretesero ed ottennero fiumi di danaro da Roma e da altri potentati dell'epoca per difendere questo loro paese,nè imposero un quasi silenzio-stampa e leggi contro il diritto di espressione per tutti coloro che osassero criticare la loro politica.Ed infine non pretesero ed ottennero fiumi di soldi per trasformare il Golgota in una specie (Dio mi perdoni!) di "theme park",visitato da milioni di persone,che van lì per una specie di rito collettivo di "volersi bene,e diventare giusti".Per non aprlare degli studenti che van lì,perchè "qualsiasi cosa è meglio che stare a scuola" - parlo per esperienza.
Di campi di concentramento prima della Guerra ce ne furono moltissimi: iniziarono gli Inglesi contro i Boeri (tassi di malattia e mortalità in quei campi per donne, vecchi e bambini,simili a quelli del campi tedeschi),proseguirono i Turchi con gli Armeni (anche se erano molto meno organizzati,e quindi ancor più letali),ed infine, in grandissima scala,i Bolscevichi con Lenin e Stalin.MA NESSUNO CHIEDE DI VISITARE I GULAG:perchè ?
Caro fisico-antropologo-ex seminarista: io non sono stata là, m ho letto, tra l'altro, quello che han scritto su Auschwitz Robert Van Pell e Jean-Claude Pressac, proprio per cercare di andare al di là dlle opinioni ricevute, ma di farmi un'idea un po' più scientifica della cosa.
Rosa








































Giampaolo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
rocco ha detto...

che marcello veneziani abbia dato un'occhiata al sito di don curzio?

http://doncurzionitoglia.net/2013/12/20/holocaustica-religio-una-contro-religione-in-un-mondo-alla-rovescia/

Silente ha detto...

Quanto ha detto Rosa nel suo post delle 19:21 è totalmente, incondizionatamente condivisibile. Grazie, cara Rosa, perché occorre coraggio, oggi, per affermare la verità.

rosa ha detto...

Grazie a te, Silente. Aggiungo che secondo me il nostro interlocutore, mai fin'ora presente sul blog, dev'essere dell'hasbara.
Peccato che l'latro blogger che ha postato do po di me si sia cncelalto.
Et de hoc satis, chè non è questo il sito adatto.
Rosa

Turiferario ha detto...

Teniamo sempre presente che queste celebrazioni a tutti i costi alla fine ottengono l'effetto opposto. In Italia per decenni si è insistito e insistito sul valore e sul significato della Resistenza, ma oggi i giovanni sanno solo che il 25 aprile non si va a scuola. Del resto perché sia intelligibile un discorso sullo sterminio degli ebrei è necessario avere un minimo di conoscenza di cosa è stata la seconda guerra mondiale e aggiungerei anche la prima con tutto quello che sta in mezzo, e questo minimo di conoscenza chi esce dalla scuola postsessantottina di oggi non lo possiede. E quindi quando sente parlare di sterminio degli ebrei è come se sentisse un racconto su Biancaneve e i Sette Nani che non è in grado di agganciare a circostanze e a un'epoca precise.

rosa ha detto...

Turiferario: e prima-ncora si dovrebbe studiare bene come si e' sviluppata la societa' europea nell' ottocento, in particolare da ' 48. in poi ed il ruolo degli ebrei in quegli anni. Quel che e' successo poi, non nasce dal nulla, ma e' cosi che viene presentato a scuola.
rosa

Anonimo ha detto...

Ultimissima, un paio di anni fa mio figlio è andato a Praga con amici e tornando a casa e facendo vedere le foto ha detto: C'era in una piazza una stella con delle scritte in ceco, non abbiamo capito che ci stava a fare.....della serie di Jan Palach e delle efferatezze di certi regimi non se ne parla proprio, mio figlio ha poco più di 20 anni, i libri di storia sono più o meno quelli dei tempi miei, salvo una nutrita mole di pagine dettagliate sulla storia italiana dal '94 ad oggi, tanto per.....Lupus et Agnus

Marco P ha detto...

Ultimissima pure per me:

scrive Antropologo:"Le camere a gas non sono purtroppo un’opinione. Sono una realtà sconvolgente che pesa sulle coscienze di tutti noi ..."

Mi spiace ma sulla mia coscienza non pesano, posto che poi tutto ciò che ha scritto Rosa lo sottoscrivo/condivido.

Anonimo ha detto...

Per Rosa.
Mi spiace del ritardo, ma leggo soltanto ora il suo intervento. Con tutta la buona volontà possibile, non credo sia utile a nessuno continuare ancora oggi a confutare o minimizzare la Shoah nei metodi o nei numeri. È stata e resta una grande tragedia di cui l'umanità dovrebbe vergognarsi, come nei confronti di tutte le pulizie etniche e i genocidi promossi e realizzati con cinica determinazione. Temo però questa immane tragedia abbia insegnato poco se non agli ebrei, certamente al governo israeliano, ma questa è un’altra storia.
E così nessun confronto tra il Golgota e la Shoah anche se virtuale può esser sostenuto. Ipotizzarlo soltanto vuol dire perdere del tempo.
Fossi in lei, gentile Rosa, non mi preoccuperei troppo dell’eventuale trasformazione dei luoghi testimonianza del genocidio degli Ebrei (Dio la perdoni! – l’ha scritto lei) in una specie di “theme park”, ma suggerirei ai cattolici tutti di stare attenti e di preoccuparsi che le loro chiese non diventino tali e non perché frequentate da milioni di persone, ma per ciò che si vede in giro ormai da parecchio tempo.
La considerazione sugli studenti, che “qualsiasi cosa è meglio che stare a scuola”, è un luogo comune piuttosto infantile e la si potrebbe applicare per esempio anche a chi “frequenta” l’ora di religione nelle scuole dell’obbligo: quello sì, un rito privo di senso, utile forse per giustificare la paga a oltre 26.000 docenti, mero contentino alla Chiesa, che s’illude così di trarre qualche beneficio.
Un’ultima cosa: non sono stato io a frequentare da ragazzo il seminario da studente ma Odifreddi.

Per Marco P.
«… Mi spiace ma sulla mia coscienza non pesano …».
Va bene, si rassereni. Se è per questo, non pesano in modo diretto nemmeno sulla mia coscienza, ma come uomo ne avverto comunque il peso e non soltanto nei confronti di quelle vittime, ma di tutte quante le altre.
Se il suo ragionamento fosse valido, e probabilmente lo è sotto certi aspetti, non capisco allora il motivo per cui l’intera umanità debba pagare ancora oggi le conseguenze del peccato originale, commesso da una certa Eva. A me oltretutto le mele piacciono soltanto nello strudel, quindi si figuri un po’.
L'antropologo.

mic ha detto...

Le sue considerazioni, Antropologo, non colgono il focus di ciò che è stato detto.
Nessuno di noi minimizza l'orrore di quelle realtà; ma ne abbiamo fin sopra in capelli che se ne continuino a servire come ricatto morale per noi e per le generazioni future e di quanto ancor più serio ne consegue nei confronti dell'Unico Olocausto della Storia: quello di Cristo Signore.

Anonimo ha detto...

Innanzitutto la ringrazio dell'attenzione, gentile dottoressa.
Le mie considerazioni sono la puntuale risposta all’intervento della signora Rosa, le cui parole, temo, tendevano proprio a minimizzare l’orrore di quelle realtà. Spesso dietro un malcelato sarcasmo si tende in realtà a fare dei distinguo sgradevoli e ingiustificati.
Per il resto non ho nessuna difficoltà a convenire e non da oggi, sul comportamento platealmente vessatorio e ricattatorio che persegue la classe politica di quella nazione. La vera causa che non consente il raggiungimento di un iniziale equilibrio in quella parte del mondo, auspicato e necessario per una pace onorevole e duratura. L’odio non può generare buoni frutti.
Non desta meraviglia invece il ricatto morale nei confronti dell’Unico Olocausto della Storia e cioè del Cristo Signore: le religioni non sono fatte per riconoscere le ragioni dell’avversario, ma di contrastarle sempre e comunque per primeggiare.
L'antropologo.

M.B. ha detto...

È impressionante vedere come la Chiesa, da quando si è affermata in essa la tendenza modernista, abbia perso la capacità di leggere «i segni dei tempi». Il numero delle cantonate nella lettura dei «segni», è davvero clamoroso. Dall’annuncio di Maritain di un «nuovo umanesimo integrale» e cristiano che mancò all’appuntamento, alla «svolta antropologica» di Rahner e dei suoi Rahnerini, dalla convinzione che il comunismo fosse vincente nel mondo, destinato a durare secoli, ed occorresse raggiungere con esso una conciliazione – tanto più che era un inveramento della carità e povertà cristiana, dalla derisione pontificale dei «profeti di sventura» per adottare un vacuo ottimismo verso il «mondo» e le sue magnifiche sorti e progressive, fino all’auto-proclamazione anticipata che il Concilio sarebbe stato «una nuova Pentecoste» per poi constatare che da lì cominciava l’auto-demolizione della Chiesa, l’apostasia di massa di consacrati e di laici, e che «il fumo di Satana» era penetrato nella sacra istituzione, e non si sapeva dire precisamente da dove...

Ma cosa può succedere ad una gerarchia che equivoca i «segni dei tempi»? O ne tace? Luca, 12, 54-57: «Quando vedete una nuvola salire a ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo?».

M.B. ha detto...

È una vecchia verità per noi, per dichiarare la quale abbiamo accettato l’accusa (ovvia) di «antisemiti». Ora, una cosa mi colpisce: che Veneziani, che i lettori abbiano una così chiara coscienza della natura pseudo-religiosa del culto olocaustico, che ne colgano così bene il carattere di parodia del sacrificio di Cristo; che dei laici qualunque insomma, senza speciale cultura teologica, siano disturbati dal culto pubblico ed obbligatorio dell’Olocausto in cui vedono la sostituzione del «giorno della Memoria» col Venerdì Santo – insomma l’evidente azione di Colui che è stato detto Simia Dei, Scimmia di Dio, l’Impostore –....e la Chiesa non se ne senta offesa ed allarmata. Anzi partecipi, coi suoi vertici, a questo «culto», eseguendone gli atti prescritti: basta ricordare il «pellegrinaggio ad Auschwitz» di Benedetto XVI, e i continui mea culpa papali per «le persecuzioni» subite dagli ebrei – ossia dal nuovo Agnello Innocente per definizione.

Eppure proprio la Chiesa, i prelati e il Pontefice dovrebbero ricordare che questi loro «atti» equivalgono al bruciare del grano d’incenso a Cesare, a cui la Chiesa primigenia si rifiutò, e per il qual rifiuto molti cristiani accettarono la morte. Anche quello era un culto pubblico ed obbligatorio, eppure assai meno virulento del culto della shoah, perché, almeno, non era una contraffazione del sacrificio di Gesù Salvatore sulla croce. La religione della shoah non ammette non si dice miscredenza (allora si è «negazionisti dell’Olocausto», punibili per legge penale), ma neppure agnosticismo; tutti sono obbligati a compierne la liturgia – che comporta il riconoscersi misticamente colpevoli, in quanto esseri umani goym, del delitto assoluto, l’uccisione dell’Innocente Collettivo: dagli scolari mobilitati in tutte le scuole occidentali, a tutte le autorità civili, fino e soprattutto alle più alte, obbligate a dichiarare la loro fede nella versione ufficiale, senza alcun dubbio né deviazione dal dogma, e proclamare che mantengono la Memoria dell’atto sanguinoso: esattamente come Gesù disse «Fate questo in memoria di Me».