Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 19 gennaio 2025

Le due feste della Cattedra di San Pietro

Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement un articolo che racconta l'avvincente storia della festa della cattedra di San Pietro del 18 gennaio (ora osservata solo dalla FSSP e dalle comunità pre-55), ma mostra anche quanto sono ben organizzate le feste del vecchio calendario dal 18 al 25 gennaio.

Le due feste della Cattedra di San Pietro

La festa della Cattedra di San Pietro era originariamente celebrata in una di due date. Alcune fonti, risalenti al IV secolo, la attestano al 18 gennaio, tra cui un antico Martirologio attribuito in passato a San Girolamo. Altri la collocano al 22 febbraio, come il Calendario Filocaliano, che contiene un elenco altrettanto antico di celebrazioni liturgiche. Non è affatto chiaro perché esattamente la stessa festa si trovi in due date diverse, e ancora meno chiaro perché un sorprendente numero di primi sacramentari e lezionari romani non vi faccia alcun riferimento. Tuttavia, nel tardo Medioevo, l'osservanza del 18 gennaio era stata quasi completamente dimenticata, e i libri liturgici del periodo precedente al Concilio di Trento, persino quelli dei riti ambrosiano e mozarabico, sono quasi unanimi nel celebrare la festa il 22 febbraio.

Dominica secunda post Epiphaniam („Omnis terra“)

Sul ricchissimo simbolismo del miracolo di Cana vedi approfondimenti qui - (qui vedi nota).
Dominica secunda post Epiphaniam
(„Omnis terra“) 

Ps. 65, 4 - Omnis terra adóret te, Deus, et psallat tibi: psalmum dicat nómini tuo, Altíssime.
Ps. 65, 1-2 - Iubiláte Deo, omnis terra, psalmum dícite nómini eius: date glóriam laudi eius. Glória Patri…
Ps. 65, 4 - Omnis terra adóret te…

Sal. 65, 4 - Tutta la terra Ti adori, o Dio, e inneggi a Te: canti salmi al tuo nome, o Altissimo.
Sal. 65, 1-2 - Alza a Dio voci di giubilo, o terra tutta: canta salmi al suo nome e gloria alla sua lode. Gloria al Padre… Sal. 65, 4 - Tutta la terra Ti adori…
Il miracolo di Cana.
Il terzo Mistero dell'Epifania ci mostra la realizzazione dei piani della divina misericordia sul mondo, come pure ci manifesta una terza volta la gloria dell'Emmanuele. La Stella ha guidato l'anima alla fede, l'Acqua santificata del Giordano le ha conferito la purezza, il Banchetto nuziale la unisce al suo Dio. Abbiamo cantato lo Sposo che usciva radioso incontro alla Sposa; l'abbiamo sentito chiamarla dalle vette del Libano; ora che l'ha illuminata e purificata, vuole inebriarla del vino del suo amore.
Si è preparato un banchetto, un banchetto nuziale; la Madre di Gesù vi assiste; poiché, dopo aver cooperato al mistero della Incarnazione del Verbo, è giusto che sia associata a tutte le opere del suo Figliuolo, a tutti i favori che egli prodiga ai suoi eletti. Ma nel bel mezzo del banchetto viene a mancare il vino. Fin'allora la Gentilità non aveva conosciuto il dolce vino della Carità; la Sinagoga non aveva prodotto che graspi selvatici. Cristo è la vera Vite, come dice egli stesso. Egli solo poteva dare quel vino che allieta il cuore dell'uomo (Sal 103), e offrirci a bere di quel calice inebriante che David aveva cantato (Sal 22).

sabato 18 gennaio 2025

La falsa unità e il dialogo interreligioso propagandati sulla base del Concilio Vat II

La falsa unità e il dialogo interreligioso propagandati sulla base del Concilio Vat II

L'unità dei cristiani per la quale si prega oggi nella Chiesa ufficiale [qui] è la falsa unità propagandata sulla base del Concilio Vat II, il quale ha dichiarato esser anche le "Chiese" e "comunità" non cattoliche strumenti di salvezza, in quanto tali, anche se di una salvezza non "piena" come quella offerta dalla Chiesa cattolica. Si tratta di un'impostazione ereticale e demenziale, i cui risultati negativi sono da decenni sotto gli occhi di tutti, o dovrebberlo esserlo ma prevale sempre una diffusa omertà sui motivi profondi della crisi della Chiesa.

Inizia la settimana per l'unità dei cristiani

Precedenti sulla Settimana per l'unità dei cristiani a partire da qui. Sul falso ecumenismo qui.
Unità dei cristiani

Inizia la settimana per l'unità dei cristiani che, al netto delle sviolinate conciliari, fu sempre intesa come un auspicare il ritorno dei dissidenti alle Vera Fede cattolica e non ad una sorta di sacra maxichiesa in cui tutti convivono.
Un'ottima settimana per mandare definitivamente in pensione la frase "cerchiamo ciò che ci unisce, non ciò che ci divide", per ricordarsi che esiste il vero e il falso e non possono avere lo stesso peso. Recuperare le definizioni di eretici e scismatici, che il postconcilio ha tolto ai legittimi proprietari e affibbiato a coloro che non si rassegnano al nuovo corso che vorrebbe appunto l'abolizione di tali termini.
Essere antiecumenici non vuol dire tirarsi le pietre ad ogni momento, come fanno credere alcuni modernisti, bensì il primo frutto dell'essere sinceramente convinti che come fuori dell'arca di Noè tutti morirono, così fuori della Chiesa non ci si salva (e chi si salva è perché, come spiega il catechismo, viene comunque incorporato alla Chiesa e si tratta sempre di casi limitatissimi).
Impopolare essere di questi tempi antiecumenici? Può essere; un grande religioso del Novecento, come Massimiliano Maria Kolbe, disse :"non c'è peggior nemico dell'Immacolata e della sua Milizia che l'ecumenismo attuale, contro il quale ogni Cavaliere non solo deve combattere, ma anche fare opera di neutralizzazione attraverso un'azione diametralmente opposta che in ultima battuta lo annienti". (Charlie Bunga Banyangumuka)

Un mistico che versò lacrime durante la messa: rivedere la nostra immagine di San Tommaso d'Aquino

San Tommaso legge la liturgia come legge la Scritture. Sotto la “buccia” del senso letterale, egli trova il significato spirituale più profondo, una lettura spesso allegorica, ossia di un genere che è stato assai disdegnato dalla moderna erudizione liturgica, ma che è molto fruttuoso per la nostra vita cristiana. Nuovi spunti dalla seguente nostra traduzione da New Liturgical Movement. Precedenti: Tommaso d'Aquino come mistagogo della Santa Messa nel Rito tradizionale qui ; La Tomistagogia qui

Un mistico che versò lacrime durante la messa: 
rivedere la nostra immagine di San Tommaso d'Aquino
   
Il 7 marzo celebriamo il dies natalis di San Tommaso d'Aquino, il giorno in cui passò da questa vita mortale alla gloria immortale e, per questo motivo, la data tradizionale della sua festa liturgica. In uno schizzo biografico, Padre Simon Tugwell annota quanto segue:
La profonda devozione di Tommaso alla Messa emerge chiaramente da tutte le nostre fonti. Talvolta egli evidentemente ne era profondamente assorto e ne era profondamente commosso. Verso la fine della sua vita talvolta ne era così assorto che si fermava e doveva essere riportato alla realtà dai fratelli per continuare la celebrazione. [1]
I contemporanei di questo frate domenicano spesso silenzioso testimoniarono molto più spesso le sue lacrime durante la messa, la sua preghiera vigile e la sua purezza verginale, rispetto alle sue dispute e pubblicazioni. Come scrive uno dei suoi primi biografi, Guglielmo di Tocco:

venerdì 17 gennaio 2025

17 Gennaio, Sant'Antonio Abate / l'Oriente e l'Occidente si uniscono per celebrare il Patriarca dei Cenobiti

Precedente: Sant'Antonio Abate: impariamo dai suoi scritti qui.
17 Gennaio, Sant'Antonio Abate

Oggi, l'Oriente e l'Occidente si uniscono per celebrare il Patriarca dei Cenobiti, il grande Antonio. Prima di lui, la professione monastica già esisteva, come dimostrano irrefutabili documenti; ma egli appare come il primo degli Abati, perché costituì per primo sotto una forma permanente le famiglie dei monaci, consacrati al servizio di Dio sotto la guida d'un pastore.

Dapprima ospite della solitudine e famoso per le sue lotte con i demoni, ha accolto attorno a sé i discepoli che le sue opere meravigliose e il fascino della perfezione gli avevano acquistati; e il deserto ha visto, con lui, iniziare la vita monastica. L'era dei Martiri volge alla fine; la persecuzione di Diocleziano sarà l'ultima; è tempo per la Provvidenza, che veglia sulla Chiesa, d'inaugurare una nuova milizia. È tempo che si riveli pubblicamente nella società cristiana il carattere del monaco; gli Asceti, anche consacrati, non bastano più. Sorgeranno da ogni parte i monasteri, nei deserti e finanche nelle città, ed i fedeli avranno d'ora in poi sotto gli occhi, come un incoraggiamento ad osservare i precetti di Cristo, la pratica devota e letterale dei suoi consigli. Le tradizioni apostoliche della preghiera continua e della penitenza non si spegneranno più, la dottrina sacra sarà coltivata con amore, non passerà tempo che la Chiesa andrà a cercare in quelle roccaforti spirituali i suoi più validi difensori, i suoi più santi Pontefici e i suoi più generosi Apostoli.

Siamo convolti in una battaglia a lungo termine

Di seguito trovate le riflessioni di un prete USA rivolte al prof, Kwasniewski, con una immagine molto eloquente — riprese da Facebook — che valgono anche per noi, posto che non ci siamo mai limitati alle critiche; ma siamo andati all'origine dei problemi, argomentando. Penso anche ai miei due libri, alle approfondite e ampie analisi di Paolo Pasqualucci, ai suoi libri e alle sottolineature, documenti, denunce, dei più autorevoli difensori della Tradizione in rapporto alle variazioni conciliari qui puntualmente evidenziate, spesso con diretto coinvolgimento. Siete d'accordo sulla conclusione circa la "battaglia a lungo termine" che implica una resistenza ancora strenua e senza soste?

Siamo convolti in una battaglia a lungo termine

« Si dice che un'immagine dica mille parole. Guardando la mia biblioteca, mi è venuto in mente di avere quasi due interi scaffali di studi critici sulla rivoluzione liturgica postconciliare.

Negli anni del mio seminario (1990-95) esistevano solo una manciata di tali opere (almeno in inglese): Rivoluzione liturgica di Michael Davies (Angelus, 1980) e diversi suoi libretti (TAN, Angelus Press, Neumann Press), edizione di Una Voce di Msgr. La riforma della liturgia romana di Gamber (1993), i problemi di don Cekada con le preghiere della messa moderna (TAN, 1991), e l'intervento di Ottaviani  [vedi] (TAN, 1992). Questi pochi oggetti sono cerchiati nella foto allegata di quei due scaffali. [Se conoscesse il nostro oscuro blog dovrebbe aggiungere anche 15.027 articoli: frutto del mio quasi ventennale impegno... -ndT]

Tutto il resto è dei trent'anni che ho lasciato il seminario. I cattolici tradizionali di oggi hanno molto altro a disposizione rispetto a allora, grazie in gran parte a voi. Oltre alla vostra vasta produzione, ho gli atti della conferenza di Fontgombault; "Beyond the Prosaic" (Oxford 1996); Fota (dal 2008); Sacra Liturgia (dal 2013); e CIEL (dal 1995); la rivista di breve durata Usus Antiquior (2010-12), e titoli di Nichols, Mosebach, Crouan (ex-ROTR'er, come me), Pristas, Hazell, et al. , ecc. Laus Deo! »

Da ricordare: la differenza tra attivismo e conoscenza accademica è che l'attivismo lancia critiche e magari ha effetti immediati, ma solitamente svanisce; mentre la conoscenza pervade lentamente i ranghi e vince sulle menti, preparando a un cambiamento di mentalità, che si riversa nel mondo quotidiano. Siamo in questa battaglia a lungo termine. 

giovedì 16 gennaio 2025

La preghiera dell'Epifania / Benedizione della Casa

Un'unica casa è rimasta indenne dall'incendio a Pasadena. I suoi proprietari, cattolici, avevano segnato le porte con "20+C+B+M+25" durante la festa dell'Epifania. "Perché Egli ordinerà ai Suoi angeli che ti proteggano in tutte le tue vie." (Salmo 91:11) ; «Non temere, perché io sono con te; non aver paura, perché io sono il tuo Dio. Io ti fortificherò e ti aiuterò; io ti sosterrò con la destra della mia giustizia" (Isaia 41:10)

La preghiera dell'Epifania / Benedizione della Casa

E' cattolico il proprietario della casa rimasta intatta a Pasadena, il quale aveva praticato la Benedizione della preghiera dell'Epifania mentre la maggior parte dei proprietari delle altre andate distrutte, sono quelle celebrità di Hollywood che ridevano Dio di e del Papa ai Golden Globe Awards in quanto atei o protestanti anticattolici.
La benedizione dell'Epifania è un'antica tradizione che prevede, ogni anno per l'Epifania, la benedizione di una casa. Lo si fa:
  • Cospargendo acqua santa.
    Alcune famiglie cospargono acqua santa in ogni stanza della loro casa mentre cantano inni o pregano il rosario.
  • Leggendo preghiere
    Alcune benedizioni includono preghiere che chiedono a Dio di benedire la casa, riempirla con la luce di Cristo e proteggere coloro che vi vivono.
  • Segnando la porta co i gessetti benedetti
    Sullo stipite della porta vengono scritte le iniziali C, M e B, che sta per "Christus Mansionem Benedicat" : "Cristo benedica questa dimora". Questa la formula: 20+C+M+B+25 - Il simbolo “+” rappresenta la croce e il 2025 è l’anno. I segni di solito vengono lasciati sulla porta tutto l'anno come segno che la casa è cristiana.
Al rientro, il giorno seguente dopo l'evacuazione, il proprietario ha scoperto che la sua casa era l'unica risparmiata, intatta tra le case circostanti totalmente distrutte dal fuoco.

È stata pubblicata la nuova autobiografia di Papa Francesco, Speranza.

Ha destato scalpore l'autobiografia di Bergoglio di recente pubblicazione. Interessante l'analisi che segue dalla nostra traduzione da un sito USA qui. Comprende anche il riferimento al disprezzo della tradizione che ampio scalpore ha suscitato da parte dimolti commentatori.

È stata pubblicata la nuova autobiografia 
di Papa Francesco, Speranza.

Con lui è sempre così: più sai, meno ne sai.

Mio marito Phil Lawler [editore di Catholic World News (CWN) -ndT] riferisce che il documento rivela poco su una delle questioni più urgenti e decisive, lo scandalo degli abusi sessuali, e su come questo sia correlato alle dimissioni di Papa Benedetto:
Mentre esprime il suo dolore per gli scandali che hanno avvolto il Vaticano, Papa Francesco non fornisce alcuna nuova informazione neanche su quel fronte. Poco dopo la sua elezione, Papa Francesco ha incontrato il suo predecessore, Papa Benedetto XVI, che gli ha presentato una grande scatola di documenti. In Speranza, Papa Francesco conferma ciò che molti osservatori del Vaticano avevano fortemente sospettato: che la scatola conteneva "documenti relativi alle situazioni più difficili e dolorose: casi di abusi, corruzione, affari loschi, illeciti". Ma Papa Francesco non dice altro sulle informazioni contenute in quei file, o su cosa, se mai, egli abbia fatto per affrontare gli scandali. [Ce lo eravamo chiesto qui]
Oltre allo scandalo, un'altra questione di grave importanza — ancor più perché riguarda un mezzo essenziale per uscire dal pasticcio — riguarda la liturgia e la tradizione in generale.

Un passato difficile da valutare, un futuro difficile da prevedere

Alcuni elementi un po' visionari in conclusione, ma per il resto condivisibile. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Un passato difficile da valutare, un futuro difficile da prevedere

Un panorama sempre più conflittuale
L’anno appena concluso risulta difficile da valutare e quello appena iniziato risulta difficile da prevedere, perché da tempo il panorama mondiale manifesta segnali e sintomi buoni che si succedono e si sovrappongono a quelli cattivi, anzi talvolta gli uni si rovesciano negli altri.

I programmi e i progetti delle cosiddette “transizioni epocali”, quanto più tentano di realizzarsi, tanto più tendono a opporsi tra loro. Ad esempio, l’opera distruttiva del decentramento ecologista e quella costruttiva dell’accentramento tecnocratico, pur cospirando per ridurre l’uomo a cosa, sembrano difficilmente conciliabili.

mercoledì 15 gennaio 2025

LIBERALMENTE CORRETTO – I nemici del libero arbitrio

Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
LIBERALMENTE CORRETTO – I nemici del libero arbitrio

I nemici del libero arbitrio – L’edificio della civiltà occidentale poggia su un fondamento, dato per scontato e trascurato dagli ignari fruitori dei suoi benefici: il principio del libero arbitrio, che suppone la pari dignità di ogni uomo. Storicamente il principio giunge a forma compiuta nell’alveo culturale del cristianesimo, poiché nelle altre aree della civiltà umana incontra qualche ostacolo.

Semplificando al massimo, si può osservare che l’idea della gerarchia delle caste sociali, o della superiorità dei fedeli rispetto agli infedeli, o del popolo (inteso come etnia) eletto, o della missione salvifica di una determinata nazione, ne contraddice il postulato di fondo. Al contempo il principio è ridotto a vuoto simulacro quando la sfera privata è sopraffatta da quella pubblica e l’individuo perde i suoi diritti di fronte ai comandi dell’autorità politica. Ed è proprio quest’ultima l’insidia più grande dei tempi moderni, nella nostra area culturale, la quale rimane storicamente cristiana, sebbene le classi dirigenti non ne siano consapevoli.

Colligite Fragmenta – Domenica della Sacra Famiglia

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente qui.

Colligite Fragmenta – Domenica della Sacra Famiglia

Siamo nel periodo dell'Epifania. Come sapete, Epifania deriva da un termine greco che significa "manifestazione". La festa era particolarmente importante nelle antiche Chiese orientali. Tradizionalmente celebrava in modo particolare tre manifestazioni della divinità di Cristo, vale a dire, l'Adorazione dei Magi (l'incenso è un simbolo della divinità), il Battesimo del Signore da parte di Giovanni (il ponte tra la vita privata del Signore e il Suo ministero pubblico quando si fece udire la voce del Padre), e le Nozze di Cana (il Suo miracolo pubblico iniziale). Nella Chiesa romana, nell'Epifania, l'antifona per i Vespri menziona questi tre misteri, ciascuno introdotto con " Hodie... oggi":
Onoriamo questo giorno santo arricchito da tre miracoli: oggi la stella guidò i Magi alla mangiatoia; oggi alle nozze il vino fu fatto dall'acqua; oggi Cristo si degnò di essere battezzato da Giovanni nel Giordano per salvarci. Alleluia. 

martedì 14 gennaio 2025

Dalla certezza atomica all’incertezza digitale. La nuova era della deterrenza cyber secondo Iezzi

Ricevo e volentieri pubblico l'interessante analisi che segue, che ci introduce in uno dei tanti ambiti della poliedrica serie di cambiamenti epocali che riguardano il nostro tempo e che non vogliamo passino sulla nostra testa. Sarà importante reperire anche visuali da angolature diverse. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Dalla certezza atomica all’incertezza digitale. 
La nuova era della deterrenza cyber secondo Iezzi

L’equilibrio strategico della Guerra Fredda si è retto per decenni su un elemento cardine: la deterrenza nucleare, basata sulla certezza di un risultato catastrofico in caso di utilizzo delle armi atomiche. Il lancio di un ordigno nucleare avrebbe comportato, con ogni probabilità, una reazione egualmente devastante, sancendo il principio della mutua distruzione assicurata. L’intera dottrina di sicurezza di quegli anni si fondava su un’equazione semplice e spietata: un attacco atomico, una volta rilevato dai sistemi di early warning, avrebbe scatenato una controffensiva altrettanto terribile, senza lasciare scampo. Questa trasparenza reciproca delle rispettive capacità di fuoco contribuiva a mantenere la stabilità: chiunque avesse premuto il “bottone rosso” sarebbe stato inevitabilmente destinato a subire la stessa sorte.

Opzione Benedetto: la civiltà cristiana è sempre scaturita dal singolo e dal nascondimento

Riprendo dall'Osservatorio Card. Van Thuân. Precedenti qui - qui e a partire da qui.
Opzione Benedetto: la civiltà cristiana 
è sempre scaturita dal singolo e dal nascondimento

In due occasioni[1] ho avuto modo di parlare di Rod Dreher e del suo libro[2]. Ma prima di tornare a Dreher, autore passato dal cattolicesimo alle Chiese ortodosse, è necessario fare un esempio storico di come si potrebbe salvare una civiltà.

Ci si ricorda spesso, a ragione, del beato Marco d’Aviano e del suo intervento decisivo in occasione della vittoria cristiana sui turchi (1683), che assediavano Vienna. Ci si dimentica, però, dell’azione altrettanto decisiva del meno celebre papa di allora – il beato Innocenzo XI – che formò (il verbo, come vedremo, non è per nulla casuale) la coalizione vincitrice: con un’azione diplomatica martellante, mise d’accordo Leopoldo I d’Asburgo (imperatore del Sacro Romano Impero), Carlo V (duca di Lorena), Giovanni III (Jan Sobieski, re di Polonia) ed Eugenio di Savoia (generale sabaudo).

Le preghiere leonine dopo la messa (Parte 3: Conclusione)

Per una migliore comprensione di un piccolo ma potente tesoro devozionale. Prima parte qui: Seconda parte qui. Precedenti su Leone XIII qui - qui - qui - qui. Sulla sua visione qui

Le preghiere leonine dopo la messa (Parte 3: Conclusione)
La visione di Leone XIII e la Preghiera a San Michele Arcangelo
Peter Kwasniewski

La rinascita dell'interesse e della devozione per il Rito rito romano classico o messa tridentina, una rinascita che non sarebbe stata certamente prevista nel periodo di massimo splendore della riforma liturgica, ha fatto rivivere l'usanza di recitare le preghiere leonine alla fine della messa, che a volte si riversa nel mondo del Novus Ordo
La crescente rilevanza di queste preghiere, in particolare quella a San Michele Arcangelo, in un momento in cui il mondo ha più che mai bisogno dell'intervento celeste contro le influenze diaboliche, può essere negata solo da coloro che non credono più nel diavolo (come il superiore generale dei gesuiti) o da coloro il cui odio per tutte le cose tradizionali è il principio più forte che anima le loro vite (persone che chiamiamo ideologi, come l'autore di Traditionis Custodes qui).(1)
Nella parte 1 e nella parte 2, abbiamo offerto un commento teologico e devozionale all'insieme di preghiere recitate dopo la Messa bassa. Oggi, nella parte finale, esaminerò più da vicino la figura di San Michele, la visione di Leone XIII e le intenzioni per cui preghiamo queste preghiere.
Nell'immagine: Blake, “L’angelo Michele che lega Satana” (fonte)

lunedì 13 gennaio 2025

Un altro segnale di normalizzazione. Via gli assorbenti dai bagni maschili.

Un altro segnale di normalizzazione. Deriva demenziale in retrocessione. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
Via gli assorbenti dai bagni maschili.

Il vento sta cambiando e Mark Zuckerberg lo sa, è un uomo sveglio, così venerdì scorso in una conversazione di tre ore con Joe Rogan, conduttore del podcast più seguito del mondo, ha raccontato tutte le forti pressioni subite durante l’amministrazione Biden, cosa che aveva già cominciato a fare qualche mese fa in una lettera, pubblicata su FB, in cui scriveva di aver occultato le notizie sugli affari sporchi di Hunter Biden e di aver censurato fino all’inverosimile, una censura maniacale su tutto ciò riguardasse il Covid (ce li ricordiamo tutti i post bloccati perché andavano contro le regole della cosiddetta community?).
Il nostro Zuck, quasi si confessa con Rogan, fino a dirgli «ci hanno pressato molto forte per eliminare cose che, onestamente, erano vere. In sostanza ci hanno detto: tutto ciò che sostiene che i vaccini potrebbero avere effetti collaterali, dovete eliminarlo».

McElroy e la follia

Ricevo e volentieri condivido un commento del prof. Kwasniewski sulla nomina del cardinale McElroy alla guida della diocesi di Washington. Precedente qui.

McElroy e la follia
La notizia più importante della scorsa settimana, ovviamente, è stato il disgustoso annuncio che il cardinale di San Diego Robert McElroy, che niente meno che il vescovo Thomas Paprocki aveva accusato non troppo sottilmente di eresia circa due anni fa su First Things, è stato nominato nuovo arcivescovo di Washington DC, con l'effetto (come ha osservato seccamente Eric Sammons) non tanto di esaltare l'uomo quanto di sminuire la reputazione della diocesi costretta a riceverlo.

Nelle parole dell'annuncio di Rorate Caeli :
Il vescovo di San Diego, ex-alunno di McCarrick e cardinale nominato da Cupich Robert McElroy, sarà il nuovo arcivescovo di Washington. Sembra abbastanza appropriato che la notizia arrivi mentre il Distretto di Columbia è colpito dalla più grande tempesta invernale degli ultimi dieci anni. Neve e ghiaccio soffiano da ovest, mentre venti gelidi portano il massimo esperto di McCarrick nella capitale degli Stati Uniti.

Porte aperte ai “Migranti”, ma non nella Città-stato di papa Bergoglio

Clandestini, stretta del Vaticano. Qui l'indice degli articoli sull'immigrazionismo.
Porte aperte ai “Migranti”, ma non
nella Città-stato di papa Bergoglio


Una notizia “curiosa” ci arriva dalla Città del Vaticano, dove con decreto del presidente della Pontificia Commissione per lo Stato sono state recentemente inasprite le pene in materia di ingressi illeciti nel territorio pontificio. Chiunque infatti fa ingresso nel territorio dello Stato della Città del Vaticano con violenza, minaccia o inganno «è punito con la reclusione da un anno a quattro anni e la multa da euro 10.000,00 a euro 25.000,00».

Secondo l’articolo 1 comma 2 del decreto «Si considera verificatosi “con inganno” l’ingresso avvenuto con elusione fraudolenta dei sistemi di sicurezza e di protezione dello Stato ovvero sottraendosi ai controlli di frontiera». Costituisce circostanza aggravante, il che comporta l’aumento della pena fino a due terzi, «se la persona, per commettere il fatto, accede nel territorio dello Stato alla guida di un veicolo, eludendo o forzando il controllo alla frontiera o non ottemperando all’invito a fermarsi impartito dalla forza pubblica».

domenica 12 gennaio 2025

La più antica preghiera a Maria conosciuta

La più antica preghiera a Maria conosciuta si trova in un testo greco del 250 d.C., che Le si rivolge come "Theotokos", cioè "Portatrice di Dio" che implica "Madre di Dio". I cattolici la conoscono da una versione latina chiamata "Sub tuum praesidium". 

Sub Tuum Praesidium (Antifona)
Il Sub Tuum Praesidium è probabilmente uno dei canti più antichi. Il latino [c'è la versione romana e quella ambrosiana. Io ho scelto la romana -ndr] di questa preghiera potrebbe essere la traduzione "successiva": antiche versioni esistono in greco, copto, siriaco e armeno. Gli studiosi dibattono molto sulla datazione del frammento di papiro raffigurato sopra, alcuni sostengono la fine del III secolo, altri sostengono un secolo più tardi, fino al IX, ma è stato scoperto in un libro di canti di Gerusalemme che ne indica un uso liturgico almeno nel V secolo.

Questo canto è breve e facile da imparare: a volte viene recitato dopo il rosario, ma è adatto tutto l'anno, per qualsiasi necessità.
Ὑπὸ τὴν σὴν εὐσπλαγχνίαν καταφεύγομεν, Θεοτόκε. Τὰς ἡμῶν ἱκεσίας μὴ παρίδῃς ἐν περιστάσει, ἀλλ᾽ ἐκ κινδύνων λύτρωσαι ἡμᾶς, μόνη Ἁγνή, μόνη εὐλογημένη Sub tuum praesidium confugimus, Sancta Dei Genetrix. Nostras deprecationes ne despicias in necessitatibus, sed a periculis cunctis libera nos semper, Virgo gloriosa et benedicta. Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta

Domenica prima dopo l'Epifania - Festa della Sacra Famiglia

Domenica prima dopo l'Epifania
Festa della Sacra Famiglia


Intróitus
Prov. 23, 24 et 25 - Exúltat gáudio pater Iusti, gáudeat Pater tuus et Mater tua, et exúltet quae génuit te. Ps. 83, 2-3 - Quam dilécta tabernácula tua, Dómine virtútum: concupíscit et déficit ánima mea in átria Dómini. Glória Patri… Prov. 23, 24 et 25 - Exúltat gáudio pater Iusti…
Introito
Prov. 23, 24 e 25 - Esulti di gàudio il padre del Giusto, goda tuo Padre e tua Madre, ed esulti colei che ti ha gene- rato. Sal. 83, 2-3 - Quanto sono amabili i tuoi tabernacoli, o Signore degli eser- citi: anela e si strugge l’ànima mia nella casa del Signore. Gloria al Padre… Prov. 23, 24 e 25 - Esulti di gàudio il padre del Giusto…

Scopo di questa festa.
Fino a pochi anni fa era la regalità di Cristo, il suo impero eterno che la Liturgia cantava in questa Domenica, unendo i suoi cantici a quelli dei Cori angelici nell'adorazione del Dio fatto uomo (Introito della Messa della Domenica nell'Ottava della Epifania). Ma la Chiesa, guidata dallo Spirito Santo e dalla sua materna sollecitudine, ha pensato che poteva essere opportuno invitare le generazioni del nostro tempo a considerare oggi le mutue relazioni di Gesù, di Maria e di Giuseppe, per raccogliere le lezioni che esse contengono e trarre profitto dai soccorsi così efficaci che offre il loro esempio (Martirologio romano). Il fatto che nel Messale è assegnato lo stesso brano evangelico alla Domenica nell'Ottava dell'Epifania e alla recente festa della Sacra Famiglia, non è stato senza influsso - si può supporre - sulla scelta del posto che occupa ormai nel calendario la nuova solennità. Questa d'altronde non distoglie completamente il nostro pensiero dai misteri del Natale e dell'Epifania: la devozione alla sacra Famiglia non è forse nata a Betlemme, dove Maria e Giuseppe ricevettero dopo Gesù, gli omaggi dei pastori e dei Magi? E se l'oggetto dell'odierna festa sorpassa i primi momenti dell'esistenza terrena del Salvatore e si estende ai trenta anni della sua vita nascosta, non si trovano forse già presso la mangiatoia alcuni dei suoi aspetti più significativi? Gesù, nella volontaria debolezza in cui lo pone il suo stato d'infanzia, si abbandona a coloro che i disegni del Padre suo hanno affidato alla sua custodia; Maria e Giuseppe esercitano, nell'umile adorazione riguardo a Colui che ha loro dato l'autorità, tutti i doveri che impone la loro sacra missione.

sabato 11 gennaio 2025

Le preghiere leonine dopo la messa (parte 2)

Per una migliore comprensione di un piccolo ma potente tesoro devozionale. Prima parte qui.
Le preghiere leonine dopo la messa (parte 2)

Peter Kwasniewski

Nella prima parte, abbiamo esaminato le origini delle Preghiere Leonine e abbiamo iniziato a considerare la loro ricchezza e bellezza, osservando in particolare come invocano l'intercessione dei santi e quindi ci insegnano a fare lo stesso nella nostra preghiera personale. Questa serie di preghiere illustra perfettamente la relazione tra il primato di Gesù Cristo, l'unico Mediatore tra Dio e l'umanità, e il ruolo appropriato della Sua santissima Madre nel condurci a Lui e ottenere la Sua grazia per noi.

Nell'immagine: Cristo e la sua sposa, la Chiesa: Cantico dei Cantici 1:1, Bible moralisée (76 E7, f. 122r): c. 1371 - 1372, Biblioteca nazionale dei Paesi Bassi, L'Aia ( fonte )

Il Capo e i membri
Non appena le nostre labbra formano la parola “Maria”, la parola “Gesù” non tarda ad arrivare, perché Maria conduce sempre a Gesù; quando preghiamo la nostra Avvocata più che benevola, non preghiamo per altro se non perché ci mostri Gesù e lo formi dentro di noi.

Quando preghiamo tutti i santi, per cosa preghiamo? La conversione dei peccatori, anche la nostra conversione, perché il peccato inizia nel mio cuore. La libertà e l'esaltazione della Santa Madre Chiesa, che include la nostra libertà ed esaltazione come membri della Chiesa militante. Chiediamo ai santi di portarci Gesù, di renderci simili a Gesù. Chiediamo loro di chiedere a Dio di convertire i nostri cuori affinché anche noi possiamo stare tra coloro che sono perfetti imitatori di Gesù e mediatori della Sua vita per gli altri. Invochiamo un assaggio della vera libertà che non è altro che Gesù Cristo. Chiediamo la vera esaltazione, che non è altro che la gloria celeste di contemplarLo faccia a faccia.

Notate il modo in cui le Preghiere Leonine invocano dolcemente e amorevolmente il nome di Gesù, il Nome al di sopra di tutti gli altri nomi, l'Unto di Dio o Cristo:
  • «benedetto il frutto del tuo seno, Gesù »;
  • «dopo questo esilio, mostraci il frutto benedetto del tuo seno, Gesù »;
  • “pregate per noi… affinché siamo resi degni delle promesse di Cristo”;
  • “Sacratissimo Cuore di Gesù , abbi pietà di noi.”
Questo è lo stesso Signore che noi — o meraviglia delle meraviglie! — abbiamo appena ricevuto nella Santa Comunione, condividendo il Corpo, il Sangue, l'Anima e la Divinità di Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo, presente nel Santissimo Sacramento dell'Altare. Queste preghiere mantengono i nostri cuori fissi sull'amato che abbiamo ricevuto, o meglio, sull'Amante divino che ci ha chiamati e ci ha rapiti a Sé.

“Non lasciare che nulla si frapponga tra noi”, sembra dire il Signore. “Lascia che la nostra amicizia cresca finché non sia vasta e grande, come la comunione dei cuori che godo con Mia Madre; lascia che la Mia grazia sempre fluente ti renda degno di Me e delle Mie promesse, affinché non possiamo mai essere separati nel tempo o nell'eternità; lascia che le preghiere di tutti i Miei amici, gli angeli e i santi, ottengano grazia per te e ti guidino fino al giorno della tua liberazione ed esaltazione, il giorno in cui sarai finalmente liberato dalla malizia e dalle insidie del diavolo e mi contemplerai faccia a faccia, il tuo divino Redentore, Colui che ti ama con un amore dolce e ardente che non potresti mai immaginare...”

In questo modo si può vedere il legame indissolubile tra la comunione dei santi, il Corpo Mistico di Cristo, e il suo Capo, il Signore Gesù, che è il Santo dei santi, la fonte del potere delle loro preghiere, il Re da cui irradia la loro gloria. Non c'è conseguimento di Cristo al di fuori dell'appartenenza al Suo Corpo, la Chiesa, per la quale Egli ha dato la Sua vita sulla Croce, affinché "fosse una sposa immacolata, senza macchia" (Ef 5,27).

Questo è ciò che rappresentiamo ogni volta che invochiamo i santi, i nostri modelli nella fede, i nostri fratelli e sorelle, i nostri patroni celesti, che sono già perfettamente liberi ed esaltati nella Città del Dio vivente, mentre noi stiamo ancora lottando per essere degni della nostra chiamata.

La Madonna è il membro più perfetto e l'esempio più rappresentativo della Chiesa: è la Regina degli Angeli, che sta al vertice dell'intero ordine creato.

La bellezza dell'ordine, con la Madonna al primo posto
Un'altra cosa che si nota nelle preghiere leonine è la bellezza del loro ordine: il loro ordine reciproco e l'ordine interno delle loro petizioni...

[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

Quando l'attacco a Musk parte dai difensori dell'ordine globalista

I commenti che seguono di Antonio Catalano, sono preceduti dalle dichiarazioni di Giorgia Meloni in occasione della recente conferenza stampa. Al momento la Presidente del Consiglio italiana si evidenzia come l'interlocutrice privilegiata e credibile, a livello europeo, del nuovo corso USA. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Quando l'attacco a Musk parte
dai difensori dell'ordine globalista

Dichiarazioni di Giorgia Meloni
La premier bolla come "false notizie" quelle circolate sulla firma di un presunto accordo di 1,5 miliardi con SpaceX, società che fa capo a Elon Musk. "Valuto gli investimenti stranieri solo con la lente dell'interesse nazionale - puntualizza -, non delle amicizie. Non è mio costume usare il pubblico per fare un favore agli amici". Poi mette in chiaro: "Il problema con Space X è che è privato o che è Musk? Perché io non faccio favori agli amici, ma non accetto nemmeno che a persone che hanno buoni rapporti con me venga attaccata una lettera scarlatta...".
Meloni afferma di dover ricondurre le cose nell'alveo nel quale si trovano. Cita quindi George Soros, il magnate noto anche per aver finanziato partiti di sinistra. "Musk è una persona molto nota e facoltosa che esprime le sue posizioni. Quando mi si dice che è un pericolo per la democrazia io segnalo che non è il primo... di persone note e facoltose che esprimono le loro opinioni ne ho viste parecchie, spesso le esprimono contro di me. Il problema è quando delle persone facoltose utilizzano quelle risorse per finanziare partiti ed esponenti politici per condizionare le scelte politiche.

L’“opzione Benedetto” è una valida strategia di riscossa cristiana?

Riprendo dall'Osservatorio Card. Van Thuân. Precedenti qui e a partire da quiqui.
L’“opzione Benedetto” è una valida strategia di riscossa cristiana?

[Sull’argomento il nostro Osservatorio gradirebbe aprire una discussione – S.F.]

Una proposta di resistenza cristiana al laicismo
Com’è noto, nel 2017, il giornalista statunitense Rod Dreher pubblicò un libro che propose la cosiddetta Benedict option, intesa come scelta strategica tesa a preservare la residua civiltà cristiana dalla offensiva di un laicismo sempre più aggressivo e repressivo. Questo libro riscosse un successo mondiale, anche nella sua edizione italiana (L’opzione Benedetto, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsano 2018). Pochi anni dopo, nel blog The American Conservative, l’autore ha rivisto e corretto la sua proposta alla luce delle obiezioni ricevute e delle novità sopraggiunte.
Tuttavia, ci pare opportuno esaminare brevemente quel suo libro perché contiene una buona analisi storica e molte valide indicazioni, raccogliendo suggerimenti provenienti da esperti appartenenti a varie confessioni cristiane. Soprattutto, ci sembra necessario valutare se l’originaria proposta “neo-benedettina” costituisca una valida strategia di resistenza culturale e politica che permetta ai cristiani di salvarsi dalle persecuzioni, nella prospettiva di preparare una riscossa capace di vincere il nemico della civiltà cristiana.
Infatti, a un’attenta analisi, i dubbi al riguardo non mancano.

venerdì 10 gennaio 2025

10 gennaio 2025 / Infra l'Ottava dell'Epifania

10 Gennaio 2025: infra l'Ottava dell'Epifania

I Magi davanti a Gesù

I Magi sono giunti a Betlemme; l'umile rifugio del Re dei Giudei s'è aperto per essi. "Vi trovano - dice san Luca - il Bambino e Maria Madre sua". Si inginocchiano, e adorano il divino Re che hanno tanto cercato, e che la terra brama.

In questo momento comincia ad apparire la Chiesa Cristiana. In quell'umile dimora, il Figlio di Dio fatto uomo presiede come Capo del suo corpo mistico; Maria assiste come cooperatrice della salvezza e Madre di grazia; Giuda è rappresentato da essa e da Giuseppe suo sposo; la Gentilità adora, nella persona dei Magi, perché la loro fede ha compreso tutto alla vista di quel Bambino. Non è un Profeta che essi adorano, né un Re terreno a cui aprono i tesori; è un Dio davanti al quale si umiliano e si annientano. "Osservate - dice san Bernardo nel suo secondo Sermone sull'Epifania - osservate la penetrazione degli occhi della fede! La fede riconosce il Figlio di Dio lattante, lo riconosce appeso al legno, lo riconosce fin nella morte. Il ladrone lo riconosce sulla croce, i Magi nella stalla; il primo malgrado i chiodi che lo tengono attaccato; gli ultimi attraverso le fasce che lo avvolgono".

Insulti e fischi alla processione di Gesù Bambino: lo sfregio dei ragazzi musulmani

Miserere nobis, Domine, che non siamo più capaci di farti conoscere e quindi di conventire i nostri invasori. Qui l'indice dei precedenti e correlati.

Insulti e fischi alla processione di Gesù Bambino: 
lo sfregio dei ragazzi musulmani

Sta facendo discutere nelle ultime ore ciò che è accaduto a Paternò, in Sicilia, in occasione di una processione che si è svolta durante lo scorso primo gennaio: stando a quanto riferito da un testimone che ha assistito alla scena, alcuni giovani di religione islamica hanno rivolto insulti e fischi nei confronti dei partecipanti.

Come anticipato, i fatti si sono svolti durante un evento religioso che si ripete da anni nel comune della città metropolitana di Catania: ad essere ostentata durante la processione, che si svolge per le vie del centro storico della città, è la statua di Gesù Bambino custodita all'interno della chiesa di San Domenico. E così è avvenuto anche il primo giorno del 2025: in questo caso, tuttavia, nel momento in cui il piccolo simulacro si trovava nel piazzale antistante l'edificio religioso, un gruppo di ragazzi musulmani avrebbe iniziato a rivolgere fischi e qualche impropero nei confronti dei partecipanti.

giovedì 9 gennaio 2025

Dichiarazione storica a Damasco: i capi delle Chiese siriane uniscono le loro voci per la pace

I capi delle Chiese cristiane in Siria si appellano alla comunità internazionale affinché si schieri dalla parte dei siriani nella ricostruzione della loro patria entro i confini riconosciuti a livello internazionale, per evitare qualsiasi invasione esterna della sovranità nazionale. E esprimono la loro visione di una Siria unita, come modello di Stato moderno basato sui principi della cittadinanza, della democrazia e dei diritti umani. Qui l'indice dei precedenti.

Dichiarazione storica a Damasco: 
i capi delle Chiese siriane uniscono le loro voci per la pace.

In questa storica dichiarazione pubblicata il 29 dicembre 2024 a Damasco, Sua Beatitudine Giovanni X, patriarca di Antiochia e di tutto l'Oriente dei greci ortodossi, Sua Santità Efrem II, patriarca di Antiochia e di tutto l'Oriente, capo supremo della Chiesa siriana ortodossa e Sua Beatitudine Joseph I, patriarca della Chiesa greco-melchita cattolica hanno lanciato un vibrante appello alla riconciliazione nazionale, alla revoca delle sanzioni economiche, a una partecipazione attiva nella redazione di una nuova Costituzione, e alla speranza di un futuro migliore per il loro paese, segnato da anni di guerra e sofferenza.

Il latino liturgico è stato introdotto come (e perché era) la “lingua comune”?

https://www.newliturgicalmovement.org/2023/02/was-liturgical-latin-introduced-as-and.html
Il latino liturgico è stato introdotto 
come (e perché era) la “lingua comune”?

In una conferenza pubblicata di recente su Church Life Journal , “ In the Swarm: The Liturgy and Liquid Identity,” Angela Franks offre un’analisi intrigante degli aspetti “solidi” e “liquidi” del cristianesimo e dell’impatto che questo dovrebbe avere sul nostro concetto di cura pastorale. L’articolo, un discorso programmatico per la Society for Catholic Liturgy, contiene molte intuizioni: la sua linea generale ricorda l’enfasi di John Henry Newman sullo sviluppo ecclesiale come arricchimento e articolazione di ciò che è sempre già dato in Cristo e nel deposito della fede.
Bisogna, tuttavia, fare eccezione a un'illustrazione che la dottoressa Franks offre dalla storia liturgica, dove purtroppo ripete un malinteso che ha mostrato una notevole resilienza contro tutti i tentativi di correggerlo. Ecco cosa scrive: Abbiamo bisogno di solidità… Non ignoriamo però troppo in fretta la realtà equilibratrice della liquidità. Anche la storia dello sviluppo della liturgia e della teologia sacramentale lo conferma. Non tenterò di addentrarmi in questa storia, ma prendiamo un semplice esempio: i cambiamenti nelle lingue liturgiche della Chiesa. La primissima liturgia cristiana privilegiava il greco (anche se non esclusivamente) come lingua della Scrittura e lingua universale “comune” ( koiné ), ma altri riti in lingua volgare hanno radici antiche, come il copto e il siriaco. La standardizzazione del latino come lingua liturgica occidentale iniziò a verificarsi quando il latino divenne la lingua “comune”. In questo e in molti altri modi, la liturgia si è sviluppata e cambiata sotto la guida della Chiesa.

Colligite Fragmenta. Domenica del Santissimo Nome di Gesù

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente [vedi].

Colligite Fragmenta. Domenica del Santissimo Nome di Gesù

Nel calendario del Vetus Ordo, il rito romano, in prossimità di quella che per secoli è stata chiamata la festa della Circoncisione – quel momento in cui Nostro Signore ricevette formalmente dall'Arcangelo Gabriele il Nome prescritto dal Padre – in questa domenica veneriamo liturgicamente il Santissimo Nome di Gesù.

Questa è una festa relativamente nuova, celebrata originariamente dai francescani. Innocenzo XIII la estese a tutta la Chiesa nel 1721.

Non potremmo fare di meglio per introdurre questa domenica che citare l'Introito della Messa da Filippesi 2:10-11
Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.

mercoledì 8 gennaio 2025

'Surge et illuminare'. Omelia nell'Epifania di Nostro Signore

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Mons. Carlo Maria Viganò
Surge et illuminare
Omelia nell'Epifania di Nostro Signore

Surge et illuminare, Jerusalem,
quia venit lumen tuum,
et gloria Domini super te orta est.

Sorgi e risplendi, Gerusalemme:
poiché è venuta la tua luce
e su di te è sorta la gloria del Signore.
Is 60, 1
Questa grande festa dell’Epifania, che assieme alla Pasqua, all’Ascensione e alla Pentecoste è chiamata giorno santissimo nel Canone della Messa, completa la festa del Natale del Signore. Se nella Notte santa abbiamo adorato l’Emmanuele con gli Angeli e con i pastori, oggi nel Re Bambino adoriamo il dominator Dominus, ai piedi del Quale tutte le genti sono chiamate da ogni confine della terra. Et adorabunt eum omnes reges terræ: omnes gentes servient ei, dice la Scrittura: Lo adoreranno tutti i re della terra, e tutti i popoli Lo serviranno. L’abbiamo cantato nell’Introito: Ecce, advenit dominator Dominus; et regnum in manu ejus, et potestas, et imperium. Ecco viene il Signore dominatore: nella sua mano il regno, e la potestà regale e il potere.

Non è, questo, un auspicio, un pio desiderio destinato a compiersi solo in parte o ad essere infranto dalla cruda realtà di un mondo ribelle; è invece un’affermazione certissima, fondata sulla necessità ontologica del trionfo di Cristo, al quale nessuno potrà mai opporsi e che nessuno potrà mai impedire.

Il cardinale pro-LGBT McElroy nominato alla guida dell'arcidiocesi di Washington

Nella nostra traduzione da Lifesitenews la notizia della nomina del nuovo vescovo di Washington con diversi dettagli.
Il cardinale pro-LGBT di San Diego Robert McElroy 
nominato alla guida dell'arcidiocesi di Washington

A seguito del pensionamento del cardinale Wilton Gregory, Bergoglio (annuncio del 6 gennaio) ha nominato il cardinale pro-LGBT di San Diego Robert McElroy alla guida dell'arcidiocesi metropolitana di Washington, DC, trasferendolo dal suo attuale incarico di presidente della diocesi di San Diego, California.
Secondo quanto riportato da The Pillar, McElroy era stato precedentemente proposto come sostituto del dimissionario Gregory, ma all'epoca il Papa non sveva raccolto.
Il 70enne McElroy, elevato al cardinalato da Papa Francesco nell'agosto 2022, ha una storia di sostegno a cause in contrasto con gli insegnamenti della Chiesa cattolica.

Diocesi di Fréjus-Tolone. Mons. Dominique Rey annuncia le sue dimissioni

Si è dimesso (o meglio, é stato costretto a farlo, come nel caso di mons. Strickland) mons. Dominique Rey, 25 anni fa nominato da Giovanni Paolo II vescovo di Fréjus-Toulon. Ha fatto scalpore anche sugli organi di stampa. Alcuni dei precedenti più significativi qui - qui - qui - qui - qui

Diocesi di Fréjus-Tolone.
Mons. Dominique Rey annuncia le sue dimissioni


Monsignor Dominique Rey, vescovo della diocesi di Fréjus-Tolone, ha annunciato di aver recentemente presentato le sue dimissioni al papa, in un comunicato stampa pubblicato martedì 7 gennaio.
Monsignor Dominique Rey, vescovo della diocesi di Fréjus-Tolone, ha annunciato le sue dimissioni martedì 7 gennaio in un comunicato stampa, due anni dopo un audit richiesto dal Vaticano sulla sua controversa gestione della diocesi. Recentemente ha presentato le sue dimissioni al Papa.
Un anno fa, monsignor François Touvet è stato nominato dal Papa vescovo coadiutore al suo fianco. secondo monsignor Dominique Rey, il 23 dicembre 2023, Bergoglio lo aveva "incoraggiato a non dimettersi e ad accogliere" la collaborazione di monsignor François Touvet. Ora è quest'ultimo a essere nominato dal papa nuovo vescovo di Fréjus-Tolone, ha annunciato a mezzogiorno il Vaticano.
Il vescovo aggiunto era stato nominato per influenzare i metodi di Dominique Rey, considerato uno dei vescovi più conservatori di Francia. Anche se egli rifiuta l'etichetta di “troppo antiquato” come conservatore, monsignor Rey ha comunque dato un forte sostegno nel 2012-2013 a La Manif pour Tous che si opponeva al matrimonio per tutti. L'accoglienza riservata nel 2015 a Marion Maréchal in occasione di una scuola estiva cattolica nel Var ha suscitato entusiasmo anche tra le file cristiane.

martedì 7 gennaio 2025

Mons. Strickland. Un pastore (uno dei pochi) che chiamano le cose col loro nome.

Ecco un vescovo (purtroppo dimissionario non per sua volontà) che ha il coraggio di dire la verità. Dove sono gli altri? Di seguito la traduzione. Qui l'indice dei precedenti.


A novembre ho chiesto ai vescovi degli Stati Uniti (qui): “Cosa ci vorrà?”. Non sorprende che non abbia ricevuto risposta da loro. La nomina del corrotto Cardinal McElroy all’arcidiocesi di Washington DC solleva di nuovo la questione.
La sfacciata corruzione di Papa Francesco e dei cardinali degli Stati Uniti è in piena mostra con la nomina di un clone di McCarrick alla stessa arcidiocesi dove i suoi crimini regnavano vent’anni fa. Tutti noi che amiamo Gesù Cristo e la sua Chiesa dobbiamo alzare la voce contro questi lupi della gerarchia. Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a questa sfacciata corruzione.
Ancora una volta invito i miei fratelli vescovi a parlare e dire NO a questo continuo indebolimento della Verità che è Gesù Cristo. Abbiamo tutti bisogno della voce di San Giovanni Battista per ammonire la nidiata di vipere in Vaticano gridando: “Pentitevi e credete nel Vangelo”. Non dobbiamo rimanere in silenzio mentre un altro gregge nella Chiesa è gravato da un pastore mercenario e corrotto.

Perché Rod Dreher è diventato ortodosso orientale?

Nella nostra traduzione da OnePeterFive apprendiamo la conversione di Rod Dreher all'Ortodossia greca. Ma l'articolo che segue è di un ortodosso russo riconciliato con Roma. Ci rammenta l'analoga decisione del nostro Alessandro Gnocchi... L'analisi che segue è la dimostrazione evidente del ginepraio in cui siamo coinvolti e dal quale può preservarci solo la grazia della fedeltà all'insegnamento perenne della della Chiesa e alla Sacra Liturgia di sempre, nonostante tutto. Interessante per i raffronti con le attuali diramazioni dell'ortodossia. 
Se è lo stesso Rod Dreher che ricordiamo per la sua famosa Opzione Benedetto, precedenti  qui - qui. Inoltre partire da qui - e anche qui - trovate il link a diversi altri. Più recentemente ne parlavamo qui.

Perché Rod Dreher è diventato ortodosso orientale?
Nota dell'editore: facciamo appello con amore e rispetto al nostro fratello separato, Rod Dreher, e a tutti i cattolici che hanno messo in dubbio o perso la fede nell'antica dottrina della Sede Apostolica e si sono rifugiati tra gli scismatici greci. Questo articolo è stato scritto da un cristiano ortodosso russo che si è riconciliato con Roma dopo uno studio approfondito dei Padri e scrive dalla Russia.
Gli Stati Uniti e la Russia non sono in buoni rapporti. Eppure, nessun mio connazionale negherebbe a voi Yankee la vostra propensione per un buon affare. Quindi, come russo, vorrei interpellarvi su una questione molto importante: i Tradizionalisti Latini che si convertono all'Ortodossia Orientale.

Immaginate una persona che ha trascorso una parte considerevole della sua vita a lottare per il matrimonio cristiano come unione indissolubile e sacramentale tra un uomo e una donna, che è anche aperta alla vita. È abbastanza zelante da sfidare Papa Francesco che ha leggermente aperto la porta ai cattolici risposati civilmente per ricevere la Santa Comunione. È ragionevole per lui lasciare la Chiesa cattolica che ha il monopolio di questo ideale senza alcuna concorrenza all'interno della cristianità? Inoltre, sarebbe giovevole per lui unirsi a una di quelle chiese che consentono la contraccezione e riconoscono letteralmente decine [1] di motivi ufficiali per il cosiddetto "divorzio cristiano" aperto al secondo matrimonio, non avendo quasi problemi a dare la Santa Comunione a queste persone, in alcuni casi consentendo persino ai preti vedovi o abbandonati di trovare una nuova moglie? [2]

Quando i vescovi francesi condannarono la laicità

Riprendo da Res Novae – Perspectives romaines – Lettera di analisi e di prospettive a cura di don Claude Barthe.

Quando i vescovi francesi condannarono la laicità

Nove mesi prima dell’enciclica di Pio XI, Quas Primas dell’11 dicembre 1925 sulla regalità di Cristo e sul rifiuto dell’ateismo di Stato, l’ACA (Assemblea dei Cardinali e degli Arcivescovi di Francia) l’aveva anticipata condannando la laicità in quanto contraria ai diritti di Dio sulla società. Questo accadde cent’anni fa.

Un episcopato francese in prevalenza intransigente
La Separazione della Chiesa e dello Stato nel 1905 aveva provocato un profondo trauma nell’episcopato francese, che si sentiva privato allo stesso tempo, oltre che dei propri palazzi, anche di gran parte della sua influenza sociale. Tuttavia, mentre sotto il regime concordatario qualsiasi riunione nazionale era vietata, dopo la Grande Guerra poté organizzarsi liberamente un’Assemblea di Cardinali e Arcivescovi, l’ACA[1], con la benedizione di Benedetto XV e poi di Pio XI.

lunedì 6 gennaio 2025

Perché l’episodio dei Magi, a differenza di quanto si creda e si affermi, condanna il multiculturalismo?

Anche oggi non sono mancate le onnipresenti esortazioni di Bergoglio all'accoglienza (che alla fine sappiamo essere quella indiscriminata). Anche se è vero che : “La stella ci ricorda che Dio, facendosi uomo, viene nel mondo per incontrare ogni uomo e donna della terra, a qualsiasi etnia, lingua e popolo appartenga, e ci chiama a mettere al bando qualsiasi forma di selezione, di emarginazione e di scarto delle persone, e a promuovere, in noi e negli ambienti in cui viviamo, una forte cultura dell'accoglienza, in cui alle serrature della paura e del rifiuto si preferiscano gli spazi aperti dell'incontro, dell'integrazione e della condivisione. Luoghi sicuri, dove tutti possano trovare calore e riparo”. Il problema è che il calore e il riparo lo stiamo perdendo noi, a causa di integrazioni impossibili, sappiamo bene perché e lo sperimentiamo sempre più. Qui l'indice degli articoli in tema.

Perché l’episodio dei Magi, a differenza di quanto
si creda e si affermi, condanna il multiculturalismo?


Nella Messa del giorno della Festa dell’Epifania si legge un brano di Isaia 60 dove si dice: “Le nazioni pagane cammineranno verso la tua (di Gerusalemme) luce ed i re verso il tuo splendore nascente.” 
Parole chiare: tutti devono andare verso Gerusalemme. Perché? Perché lì si è realizzata la Salvezza. Attenzione: lì, non altrove. In alcune zone dell’Italia qualcuno potrebbe farci obiezione dicendoci: “Avete scoperto l’acqua calda!”, per dire che abbiamo affermato una cosa del tutto scontata, lapalissiana
Da che mondo è mondo si sa che per i Cristiani la redenzione si è realizzata a Gerusalemme, allorquando Gesù (lì, proprio lì) ha patito ed morto sulla Croce. Eppure -acqua calda o meno- la cosa non sembra tanto scontata. Almeno in questi tempi.