Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 22 giugno 2025

Card. Burke: La corruzione dottrinale e morale è “direttamente correlata” alla falsificazione della liturgia

Ne avevamo dato notizia qui. Ora, nella nostra traduzione da National Catholic Register un articolo di Edward Pentin che ne riferisce i dettagli dalla Conferenza tenutasi a Londra per celebrare i 60 anni della Latin Mass Society of England and Wales.

Card. Burke: La corruzione dottrinale e morale è
“direttamente correlata” alla falsificazione della liturgia


Il cardinale Raymond Burke ha fatto appello a Papa Leone XIV affinché revochi le restrizioni sulla liturgia precedente al 1970, sottolineando che il rispetto della tradizione liturgica è fondamentale per la missione della Chiesa cattolica e che la corruzione dottrinale e morale si manifesta in «divisioni e fazioni» che portano all’abuso liturgico.

Parlando in videoconferenza a una conferenza a Londra per celebrare i 60 anni della Latin Mass Society of England and Wales, il cardinale Burke ha ricordato che la difficoltà più grave che San Paolo ha dovuto affrontare nella Chiesa primitiva di Corinto era «l’abuso che era entrato nella celebrazione della Santissima Eucaristia» e che era «direttamente collegato alle divisioni dottrinali e morali tra i membri della comunità».

Gli USA sono entrati ufficialmente in guerra

Qui l'indice degli articoli sulla situazione mediorientale.
Bene, siamo arrivati al capolinea. Gli USA sono entrati ufficialmente in guerra, attaccando tre siti nucleari iraniani ("C'era una volta un aggressore e un aggredito..."). Lo Yemen ha dichiarato che entrerà in guerra a fianco dell'Iran. Su Tel Aviv e Haifa sono arrivate stamane decine di missili, con effetti che cominciano a ricordare i paesaggi di Gaza.

Se l'Iran non riceverà aiuti esterni da uno dei pesi massimi, Cina o Russia, non sarà in grado di resistere nel lungo periodo ad un attacco congiunto USA-Israele. Se gli aiuti arriveranno - a meno che non riescano a farli arrivare in forme assai poco visibili - saremo nella Terza Guerra Mondiale.

Qualunque sia l'esito, ne uscirà un mondo diverso da quello che abbiamo conosciuto finora.

(Scusate l'interruzione, ora potete proseguire con la conferenza a reti unificate sulla difesa occidentale dei diritti umani.) (Andrea Zhok)

La GUERRA, uno scenario drammatico: Mons. Strickland parla chiaro

La GUERRA, uno scenario drammatico: Mons. Strickland parla chiaro. Qui l'indice dei suoi interventi. Qui l'indice sulla situazione mediorientale.

Miei cari fratelli e sorelle in Cristo,
Siamo ai margini di un mondo tremante. I venti di guerra si stanno nuovamente addensando in Medio Oriente, con tensioni crescenti tra Iran e Israele. Gaza sta di nuovo sanguinando e il mondo guarda con i pugni chiusi o le braccia conserte.

In lontananza, la Cina si muove silenziosamente, non solo attraverso i confini geopolitici, ma anche nel cuore stesso della Chiesa. In Nigeria, i nostri fratelli e sorelle subiscono violente persecuzioni. In Europa regna la confusione: culturale, morale, spirituale. E qui in patria, le strade risuonano di proteste, alcuni gridano "No al re". Eppure, come pastore di anime, vi dico: c'è un Re. Ce n'è uno solo. Non grida. Non si pavoneggia. Regna da una Croce, e il suo nome è Gesù Cristo.

Domenica seconda dopo la Pentecoste / L'Eucaristia sacrificio perfetto

Riscopriamo approfondiamo e meditiamo, ripercorrendoli sempre di nuovo, i tesori della nostra fede secondo i ritmi dell'Anno liturgico.

Domenica seconda dopo la Pentecoste
L'Eucaristia sacrificio perfetto

Intróitus
Ps. 17, 19-20 - Factus est Dóminus protéctor meus, et edúxit me in latitúdinem: salvum me fecit, quóniam vóluit me. Ps. 17, 2-3 - Díligam te, Dómine, virtus mea: Dóminus firmaméntum meum, et refúgium meum, et liberátor meus. Glória Patri… Ps. 17, 19-20 - Factus est Dóminus protéctor meus...
Introito
Sal. 17, 19-20 - Il Signore si è fatto mio protettore e mi ha tratto fuori, al largo: mi ha liberato perché mi vuol bene. Sal. 17, 2-3 - Amerò Te, o Signore, mia forza: o Signore, mio sostegno, mio rifugio e mio liberatore. Gloria al Padre… Sal. 17, 19-20 - Il Signore si è fatto mio protettore...

La nozione del sacrificio.
L'Eucaristia ha per fine principale l'applicazione incessante quaggiù del Sacrificio del Calvario. Bisogna dunque che consideriamo questo Sacrificio dell'Uomo-Dio in se stesso, onde meglio ammirare la mirabile continuazione che se ne fa nella Chiesa. A questo riguardo è opportuno precisare innanzitutto la nozione generale di Sacrificio.
Dio ha diritto all'omaggio della sua creatura. Se i re e i potenti della terra erano in diritto di esigere dai loro vassalli il solenne riconoscimento della loro sovranità, a maggior ragione il dominio supremo del primo Essere, causa prima e fine ultimo di tutte le cose, lo impone agli esseri chiamati dal nulla dalla sua onnipotente bontà. E come, mediante il tributo che lo accompagnava, l'omaggio dei servi e dei vassalli implicava, insieme con la confessione della loro sudditanza, la dichiarazione effettiva dei beni e dei diritti che essi riconoscevano di avere dal loro signore, così l'atto con il quale la creatura si umilia dinanzi al suo Creatore dovrà manifestare a sufficienza, per se stesso, che essa lo riconosce come Signore di tutte le cose e autore della vita.

sabato 21 giugno 2025

Massimo Scapin / Laudato Si – l'originale

Ringrazio Massimo Scapin per la segnalazione. L'interessante testo che segue nella nostra traduzione da OnePeterFive

Massimo Scapin / Laudato Si – l'originale

Quest'anno ricorre l'800° anniversario della composizione definitiva del Cantico di Frate Sole, noto anche come Cantico delle Creature o Laudes Creaturarum, di San Francesco d'Assisi († 1226). Quest'opera straordinaria, uno dei primi testi reperibili nelle antologie quando si studia la letteratura italiana, si distingue per la sua bellezza poetica e il suo profondo messaggio spirituale, radicato nella Sacra Scrittura, in particolare nel Salmo 148. La struttura del cantico si sviluppa in due sezioni: la prima parte è un Alleluia, un inno che celebra la natura come manifestazione della gloria divina; la seconda parte, che ricorda un Dies irae, offre una solenne meditazione sulla sofferenza e la mortalità umana.

Heiligenkreuz sotto attacco. Silenziare ciò che funziona: la strategia del potere frustrato

La vicenda Heiligenkreuz non è solo una questione interna all’Ordine Cistercense. È un banco di prova per tutta la Chiesa perché è un attacco ideologico (non il primo, speriamo l'ultimo) mascherato da Ispezione. Se verrà permesso che la vendetta personale e la gelosia ideologica prendano il sopravvento sulla verità dei fatti e sulla vitalità dei carismi, allora nessuno sarà al sicuro. 
Cito: "Le famiglie religiose, istituite per la maggior gloria di Dio Onnipotente e per procurare la salvezza delle anime ad opera di santissimi uomini sotto l’afflato dello Spirito Santo, e confermate da questa Sede Apostolica, con le loro molteplici caratteristiche formano quella bellissima varietà che mirabilmente abbellisce la Chiesa, e costituiscono quelle scelte milizie ausiliarie che furono sempre di grandissimo ornamento e di aiuto sia alla comunità cristiana, sia alla società civile" (Pio IX, Ubi primum, 17 giugno 1847). Ricordo alcuni precedenti qui - qui.

Heiligenkreuz sotto attacco. Silenziare ciò che funziona:
la strategia del potere frustrato


Città del Vaticano - Il nuovo tandem al vertice del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica — composto da Suor Simona Brambilla, Prefetto dal gennaio 2025, e Suor Tiziana Merletti, Segretario dal maggio successivo — ha già iniziato a imprimere la propria impronta ideologica. E, come da copione, le prime vittime rischiano di essere quelle realtà vive e dinamiche che non rientrano nella forma mentis di due sessantenni figlie della scuola sessantottina.

Pochi giorni fa, è partita da Piazza Pio XII una lettera indirizzata alla comunità cistercense di Heiligenkreuz, storica abbazia austriaca che rappresenta oggi uno dei rari esempi di rinascita monastica autentica in Europa. La missiva annuncia una Visita Apostolica da parte del Dicastero. Un segnale forte e chiaro che vede nell'ombra sempre Mauro Giuseppe Lepori.

venerdì 20 giugno 2025

Omelia del Patriarca latino di Gerusalemme card. Pizzaballa nella Solennità del Corpus Domini

Molto commovente. Da rileggere e da meditare.
Omelia del Patriarca latino di Gerusalemme
card. Pierbattista Pizzaballa

Solennità del Corpus Domini, 19 giugno 2025

Lc 9,11-17
Per Gesù l’Eucaristia non è soltanto un evento accaduto durante l’ultima cena con i suoi, quando ha preso il pane e il vino e li ha offerti ai discepoli come segno della sua vita donata.
Per Gesù l’Eucaristia è uno stile, una scelta quotidiana. È il suo modo di essere, al punto che i discepoli di Emmaus lo riconoscono proprio nel momento in cui il Signore prende il pane e lo spezza: lì si aprono loro gli occhi e da quel gesto risalgono a Lui, alla sua identità (Lc 24,31.35: “Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero… l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.”)
L’Eucaristia per Gesù, quindi, non è un evento occasionale, ma una storia, è la sua storia. Se volessimo dire in un’unica parola la storia di Gesù, potremmo utilizzare questa: Eucaristia.

Lo Spirito della Verità e lo spirito del tempo /Avvenire - Buonaiuti

Nel giorno della Pentecoste, Avvenire ha celebrato “la buona battaglia” del modernista Ernesto Buonaiuti. Quello di modificare la Chiesa dall’interno era l’antico sogno, irrealizzato, dei modernisti. “Fino ad oggi – aveva spiegato il sacerdote apostata Ernesto Buonaiuti – si è voluto riformare Roma senza Roma, o magari contro Roma. Bisogna riformare Roma con Roma; fare che la riforma passi attraverso le mani di coloro i quali devono essere riformati. Ecco il vero e difficile metodo; ma è difficile. Hic opus, hic labor”. Di seguito, alcune riflessioni che interrogano non solo la teologia, ma anche il modo in cui oggi si comunica nella Chiesa.

Lo Spirito della Verità e lo spirito del tempo

Nel giorno della Pentecoste, quando la liturgia ci fa proclamare: “Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità” (Gv 16,13), il quotidiano Avvenire ha deciso di affidare la sua prima pagina culturale alla figura di Ernesto Buonaiuti, sacerdote scomunicato per modernismo. Il titolo, eloquente: “La buona battaglia di Ernesto Buonaiuti”.

Firmato da Luigino Bruni, l’articolo non si limita a recensire due volumi appena pubblicati, ma rilancia, in modo implicito e poi esplicito, una revisione della scomunica, valorizzando Buonaiuti come “moderno profeta” capace di porre domande che “nemmeno i cattolici di oggi riescono più a formulare”. Non manca, nel cuore del pezzo, l’affermazione che il dogma sarebbe il frutto di un’evoluzione storica.

I. “LUMEN GENTIUM” 8, IMPUTATO DI UN INACCETTABILE CONCETTO “ALLARGATO” DELLA CHIESA DI CRISTO

A sessant'anni dalla fine del Concilio Vaticano II. Precedente: A sessant'anni dalla fine del Vaticano II -- I. Riflessioni sulla 'Gaudium et spes'. qui
Ed ora, una nozione di Chiesa di Cristo che possa esser rivendicata anche alle “confessioni” acattoliche (tutte settarie perché scismatiche ed eretiche) non può identificarsi con quella della Chiesa Cattolica autentica, che è la Romana, l’unica rimasta fedele nei secoli al Deposito della Fede. 
Come richiesto dai lettori, Paolo Pasqualucci affronta, dalle radici, il tema – o meglio il problema – del famigerato subsistit in nella Dominus Jesus
La trattazione offre il valore aggiunto del confronto con gli schemi preparatori rifiutati e sostituiti dalla fronda modernista, purtroppo poco noti e alcuni introvabili. 

A sessant'anni dalla fine del Concilio - II : analisi di LG 8.

II - Analisi critica di ‘Lumen Gentium” 8, articolo imputato di un inaccettabile concetto “allargato” della Chiesa di Cristo, e del decreto conciliare ‘Unitatis redintegratio” 3, che sanziona l’inclusione delle comunità acattoliche nella Chiesa di Cristo. Si aggiunge anche il “bilancio” del raffronto tra lo schema di costituzione della Chiesa rigettato (artt. 1-7 di Aeternus Unigeniti) e LG 1-8 -- di Paolo Pasqualucci.

Continuando nella pubblicazione di parti di questo mio libro Unam Sanctam. Studio sulle deviazioni dottrinali nella Chiesa Cattolica del XXI secolo, Solfanelli, 2013, mi addentro ora nell’indagine del problema rappresentato dal famoso “subsistit in”. Quest’indagine nel mio libro viene così sviluppata:

1. Esposizione del passo contenente il “subsistit in” della costituzione Lumen Gentium sulla Chiesa (= LG) 8.2 nella sua interezza, inquadrandolo nel complesso del capitolo I della LG;

2. Analisi del rapporto tra la dottrina esposta in LG 8 e quella del decreto Unitatis Redintegratio (=UR) 3, poiché quest’articolo del decreto sull’ecumenismo, per comune riconoscimento, costituisce in pratica l’autentica di LG 8.2;

3. Paragone del cap. I di LG con l’equivalente capitolo I dello schema originario “scartato” sulla Chiesa (Aeternus Unigeniti Pater = AeU). Fu “scartato” nella tumultuosa fase iniziale del Concilio, durante la quale i Novatori riuscirono (con la complicità del papa) a far rigettare tutti gli schemi preparati, per riscriverli con commissioni da loro controllate, indicate dalle Conferenze Episcopali. Lo schema respinto era stato elaborato sotto la guida del cardinale Alfredo Ottaviani (Prefetto del Sant’Uffizio) e di mons. Sebastiaan Tromp SI, olandese, custodi dell’ortodossia. Il cap. I di LG si serve del cap. I di questo schema rigettato, utilizzandone degli spezzoni. La comparazione tra i due testi si imponeva al fine di verificare l’esistenza o meno della continuità dottrinale affermata dai settatori del Concilio[1].

Un’analisi in parallelo di questi due testi, a quanto ne so, non è mai stata fatta. Quest’analisi con aggiunta la critica di mons. Gherardini a LG 8 e UR 3 e la mia critica dell’allora professore Karl J. cardinal Becker sostenitore della continuità tra lo schema scartato e l’ecclesiologia di LG, si estendono dal cap. I al cap. X del mio libro (pp. 37-154). Il cap. XI cambia argomento ed inizia la critica di Gaudium et spes 22.2 che si presenta addirittura con “una nuova dottrina dell’Incarnazione come unione di Cristo ad ogni uomo”. Il libro consta di venti capitoli.

Data la lunghezza delle analisi e la complessità del tema, mi limito a pubblicare qui t r e parti.

giovedì 19 giugno 2025

Maria “corredentrice”?

Nella nostra traduzione da France Catholique. Nessun'altra creatura, se non la Vergine, ha partecipato al così intimamente all'opera della Redenzione di suo Figlio. E questo rende il nostro rapporto con Lei poù intimo e fecondo, nutrendo la nostra devozione. Il testo che segue prende ispirazione da un Convegno del mese scorso. Nel blog ne abbiamo già parlato in più occasioni [vedi; a partire da qui gli abomini di Bergoglio. Invece qui - qui - qui - quiqui - qui - qui alcuni argomenti validi e profondi: organizzerò un indice].

Maria “corredentrice”?

Quale posto occupa Maria Immacolata nell'economia della Salvezza? Essendo Cristo il Redentore, possiamo considerare la Vergine – Madre del Salvatore e Madre della Chiesa – come corredentrice, e in che modo? Questa questione è stata a lungo dibattuta nella Chiesa, e proprio per contribuire a questa riflessione teologica si è tenuto a Parigi, il 23 e 24 maggio, un convegno sulla corredenzione della Beata Vergine, organizzato dalla Confraternita di Maria Corredentrice della parrocchia di Sant'Eugène-Sainte-Cécile a Parigi. Una nuova dottrina?
Prendiamo quella dell'Immacolata Concezione. Nel XVI secolo, san Pio V proibì di predicare in qualsiasi modo contro questa dottrina, sebbene non fosse ancora un dogma. Poi l'Immacolata Concezione divenne festa di precetto nella Chiesa universale nel 1708, sotto Clemente XI. Infine, nel 1854, papa Pio IX proclamò solennemente il dogma dell'Immacolata Concezione nella sua costituzione apostolica Ineffabilis Deus. Tuttavia, fino a Pio IX, il consenso non fu perfetto: lo stesso san Tommaso d'Aquino esitò sulla questione. La Tradizione e i secoli del cristianesimo hanno, a poco a poco, svelato il diamante di queste dottrine. L'autorità del Magistero completa la sua rivelazione proclamandola nel deposito della fede. È così che Pio IX poté affermare che la dottrina dell'Immacolata Concezione "è sempre esistita " nella Chiesa, che "da tempo immemorabile l'ha posseduta come dottrina ricevuta dagli Antichi e dai Padri, e rivestita delle caratteristiche di una dottrina rivelata".

Festa del Corpus Domini

La Festa del Corpus Domini segue la prima Domenica dopo Pentecoste. Qui il proprio della Messa - qui l'Ordinario. Trovate precedenti interessanti quiqui
Abbiamo notizia che Leone XIV ripristinerà la liturgia sul sagrato della Basilica lateranense e, a seguire, la processione per raggiungere Santa Maria Maggiore. Ovviamente, domenica, secondo il Novus Ordo.

Festa del Corpus Domini

Intróitus
Ps 17:19-20.-Ps 80:17. - Cibávit eos ex ádipe fruménti, allelúja: et de petra, melle saturávit eos, allelúja, allelúja, allelúja. ~ Ps 80:2 - Exsultáte Deo, adjutóri nostro: jubiláte Deo Jacob. ~ Glória ~ Cibávit eos ex ádipe fruménti...
Introito
Ps 80:17. - Li ha nutriti col fiore del frumento, alleluia: e li ha saziati col miele scaturito dalla roccia, alleluia, alleluia, alleluia. ~ Ps 80:2 - Esultate in Dio nostro aiuto: rallegratevi nel Dio di Giacobbe. ~ Gloria ~ Li ha nutriti col fiore del frumento

Il Ss. Sacramento al centro della Liturgia.
Il lume dello Spirito Santo che è venuto ad accrescere nella Chiesa l'intelligenza sempre più viva del mistero dell'augusta Trinità la porta a contemplare in seguito quell'altra meraviglia che racchiude per se stessa tutte le operazioni del Verbo incarnato, e ci conduce fin da questa vita all'unione divina. Il mistero della Santissima Eucaristia sta per apparire in tutto il suo splendore, ed è necessario disporre gli occhi della nostra anima a ricevere in modo salutare l'irradiazione che ci attende. Come non siano stati mai senza la nozione del mistero della Santissima Trinità e i nostri omaggi si sono sempre rivolti ad essa, così pure la Santissima Eucaristia non ha mai cessato di accompagnarci lungo tutto il corso di questo Anno liturgico sia come mezzo per rendere i nostri omaggi alla suprema Maestà, sia come alimento della vita soprannaturale. Possiamo dire che questi due ineffabili misteri ci sono noti, che li amiamo; ma le grazie della Pentecoste ci hanno aperto un nuovo ingresso in quello che hanno di più intimo, e se il primo ci è apparso ieri circonfuso dai raggi d'una luce più viva, il secondo risplenderà presto per noi d'una chiarezza che l'occhio della nostra anima non aveva ancora percepita.

mercoledì 18 giugno 2025

Aggiornamento sulla nuova piattaforma per il blog

Cari amici, 
Faccio seguito al precedente avviso qui. Con la vostra generosità, abbiamo compiuto i primi passi concreti verso la rinascita.
È stato acquistato il nuovo dominio: chiesaepostconcilio.it.
Abbiamo scelto WordPress come piattaforma per accogliere e custodire al meglio il nostro patrimonio di articoli, saggi e riflessioni. È un’opera viva, nata dall’amore per la verità e il servizio alla Chiesa.
Ma la strada è ancora lunga.
Occorrono energie, tempo, competenze per il recupero dei molti articoli da reinserire. Occorrono anime disposte a mettere qualcosa di sé per un bene più grande.
Se qualcuno tra voi ha conoscenze tecniche e vuole offrirsi per aiutare, sarà un dono prezioso.
A chi ha già donato: grazie, dal profondo.
A chi può continuare a farlo: ogni offerta è un atto di fede e di speranza.
A tutti: restiamo uniti. Perché ciò che ci guida non è un progetto umano, ma un fuoco spirituale che nessuna censura potrà spegnere. (Nel frattempo sono stati censurati altri tre articoli: stanno spulciando i contenuti non politicamente  né modernisticamente corretti...)
Chiesa e post-concilio non è solo un blog.
È una voce. È una veglia. È un servizio.
Aiutateci a custodirla, a rafforzarla, a farla risplendere.
IBAN - Maria Guarini
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Quando la verità viene oscurata, anche una piccola luce può essere segno di salvezza. Siate quella luce con noi.

La gloria dell'arcobaleno cristiano e il satanismo della sua inversione

Nella nostra traduzione da Substack. Ho sostituito alcuni termini specifici per evitare i censori. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
La gloria dell'arcobaleno cristiano
e il satanismo della sua inversione

Peter Kwasniewski

Nell'immagine: “Preghiera di ringraziamento dopo l'uscita dall'arca di Noè ”, di Domenico Morelli (1823–1901)

C'è qualcosa non solo di pubblicamente offensivo, ma di decisamente demoniaco nel modo in cui l'arcobaleno e il mese di giugno – tradizionalmente dedicati al Sacro Cuore di Gesù – sono stati violentemente fatti propri da una delle forze più socialmente e moralmente distruttive del mondo, il movimento d'inversione [vedi].  Pertanto, quando Padre James Martin, SJ, afferma che le chiese dovrebbero celebrare giugno come "Mese dell'Orgoglio" e che, così facendo, incarnerebbero il messaggio della devozione al Sacro Cuore, non potrebbe sbagliarsi di più.

“Una foresta di simboli”: la sacra liturgia nel Medioevo

Nella nostra traduzione da Substack.com. Tutte le miniature presenti in questo post sono state ricavate dai manoscritti digitalizzati dalla Bibliothèque nationale de France

“Una foresta di simboli”: la sacra liturgia nel Medioevo
Riflessioni su un capitolo dell'ultimo libro di Peter Kwasniewski

Molti di voi, immagino, siano consapevoli che nel mondo cattolico ci sia un certo disaccordo su come dovrebbero essere condotte le funzioni religiose. Molti di voi sanno anche che l'espressione "un certo disaccordo" è un eufemismo: il dibattito, le cui radici affondano ben oltre il Concilio Vaticano II, ha scosso le fondamenta della Chiesa ed è entrato nella vita delle comunità di tutto il mondo. Ad alcuni osservatori può sembrare strano che i riti liturgici provochino una controversia così duratura, diffusa, appassionata e persino aspra, ma da una prospettiva storica non lo è, poiché le società umane tendono a prendere molto sul serio il modo in cui il loro Dio o i loro dei saranno invocati e adorati. Si consideri, ad esempio, gli antichi Greci, che per i moderni secolarizzati potrebbero evocare pensieri di mitologia piacevolmente audace, raffinatezza intellettuale e uno stile di vita mediterraneo rilassato, libero dal "dogmatismo" cristiano:

martedì 17 giugno 2025

Corpus Domini a S. Anna al Laterano

Carissimo,
Concluso il tempo pasquale con la Pentecoste, la Liturgia ci offre una teoria di belle Feste legate tutte tra loro che rallegrano e consolidano la nostra vita cristiana: domenica scorsa la Festa della Santissima Trinità, giovedì 19 giugno la Festa del Corpus Domini e poi venerdì 27 la Festa del Sacratissimo Cuore di Gesù e il martedì 1 luglio la Festa del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore.
Vogliamo, il prossimo giovedì, riandare al Santo Giovedì dell’Ultima Cena nel quale il Signore istituì l’Eucaristia e il Sacerdozio. Vogliamo sostare con il cuore trepidante nella Cripta dei Papi delle Catacombe di San Callisto dove il giovane S. Tarcisio ricevette dal Vescovo di Roma le “celestia membra” e che salvò dalla profanazione col martirio. Sostiamo idealmente al Clivus Scauri del Celio ove il Papa S. Gregorio Magno vide il Sacrificio del Calvario rendersi presente nel Santo Sacrificio della Messa. Andiamo alla vicina Basilica del Salvatore, S. Giovanni in Laterano, dove S. Gregorio VII ascoltò la ritrattazione dell’eresia sull’Eucaristia di Berengario di Tours. Andiamo ad Orvieto dove il Papa Urbano IV, in seguito al Miracolo di Bolsena, con la Bolla Transiturus istituì la festa del Corpus Domini. Ricordiamo Innocenzo III e il suo De Sacri Altaris Mysterio. Rammentiamo i Papi promulgatori delle definizioni dogmatiche sull’Eucaristia del Concilio di Trento, S. Pio X il papa della Comunione quotidiana, Pio XII autore della Mediator Dei e i Papi recenti col loro magistero eucaristico. 

Andremo, la Domenica 22 giugno, al seguito del SS. Sacramento recato in processione dal Papa Leone XIV dalla Basilica di S. Giovanni a quella di S. Maria Maggiore: al seguito di Pietro e del suo Successore fidei eucharisticae praeco maximus, che ripetendo le parole della sua indefettibile fede “confirmat fratres suos”.
  • Ore 15.00 Apertura della Chiesa. Confessioni.
  • Ore 15.30 Recita del Santo Rosario
  • Ore 16.00 S. Messa seguita dalla solenne Processione e dalla Benedizione Eucaristica.
In Domino

Il latino appartiene alla liturgia

La rinascita liturgica, come ogni tipo di rinascita, nasce dal recupero di ciò che è stato dimenticato.  Nella nostra traduzione da News Catholic Register, l'ennesima reazione alle restrizioni del vescovo di Charlotte qui. Cose dette e ridette anche in termini più approfonditi; ma repetita iuvant! Qui l'indice degli articoli sulla Latina Lingua.

Il latino appartiene alla liturgia

Quando ero uno studente, un laureato e poi un giovane professore, vivendo in Carolina per nove anni, ho imparato ad apprezzare la gente e i loro modi spesso cortesi, particolarmente accattivanti quando si manifestavano, come spesso accadeva, nella classe operaia. Ho incontrato persone, non molte, di cui si potrebbe dire che stessero "combattendo di nuovo la Guerra Civile". In un certo senso, li consideravo come si potrebbero considerare i sostenitori di Bonnie Prince Charlie dopo la disfatta di Culloden, riconoscendo loro almeno il merito della lealtà. Questi sostenitori del sud non volevano parlare troppo della schiavitù, che non potevano e non volevano difendere, se non per dire che i nordisti non erano certo migliori, il che era abbastanza vero.

Una straordinaria famiglia di santi e il segreto dell'istruzione parentale cristiana

Nella nostra traduzione da Substack.com. Come il vero amore della saggezza (vale a dire, Vera Philosophia) può cambiare la vita

Una straordinaria famiglia di santi e il segreto dell'istruzione parentale cristiana

Nell'immagine: San Basilio di Cesarea, San Giovanni Crisostomo, San Gregorio di Nazianzo: un'icona del XVII secolo da Lipie, Museo storico di Sanok, Polonia.

Una famiglia, otto santi
La maggior parte dei fedeli cattolici avrà senza dubbio sentito parlare del celebre Dottore della Chiesa, San Basilio Magno (330-378). Alcuni potrebbero anche conoscere suo fratello, San Gregorio di Nissa (335-394 circa). Insieme a un terzo brillante teologo della nostra Chiesa, San Gregorio di Nazianzo (329-390 circa), formano il noto gruppo dei "Padri Cappadoci".

lunedì 16 giugno 2025

Mons. Viganò, In illo uno unum/ Omelia nella Domenica della Santissima Trinità

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Mons. Carlo Maria Viganò
In illo uno unum
Omelia nella Domenica della Santissima Trinità

Gratias tibi, Deus, gratias tibi,
vera et una Trinitas, una et summa Deitas,
sancta et una Unitas.
Ant. ad Magn.
La Santa Chiesa celebra oggi, con particolare solennità, uno dei principali Misteri della Fede Cattolica: la Santissima Trinità, l’unico vero Dio in tre Persone uguali e distinte, Padre, Figlio e Spirito Santo. Il Mistero – nell’accezione greca del termine μυστήριον – è ciò che la mente umana non riesce a conoscere se non mediante una Rivelazione divina. Nell’accogliere questa Rivelazione l’uomo accetta con umiltà il proprio stato di creatura bisognosa di un aiuto soprannaturale e gratuito, che vada al di là della razionale conoscenza di un unico Dio che premia i giusti e punisce i malvagi. Ogni persona porta infatti in sé quell’impronta del Creatore che gli mostra i principi morali della Legge naturale; mentre la conoscenza dei divini Misteri quali appunto la Santissima Trinità e l’Incarnazione è possibile solo grazie alla Fede in ciò che l’autorità del Dio rivelante ci propone a credere mediante il Magistero della Chiesa.

Non solo Roma. Se vede le ferite, c’è speranza per tutta la Chiesa

Roma non è un caso isolato. Una considerazione personale di don Mario Proietti a margine dell'incontro del Papa con il suo clero a Roma. Un misto di speranza per i contenuti e di preoccupazione per i frequenti richiami a figure o documenti in linea col Vaticano II, non ignorabile nelle parti commestibili; ma esecrabile in quelle a volte richiamate.

Non solo Roma. Se vede le ferite, c’è speranza per tutta la Chiesa


Oggi [mercoledì 12 giugno] Leone XIV, incontrando i sacerdoti della sua diocesi, ha parlato con toni affettuosi ma sobri, paterni ma lucidi. Ha scelto di non sorvolare sulla fatica del presbiterio romano, ma di chiamarla per nome: “ferite interne”, “stanchezza”, “incomprensioni”, “solitudini”.

E lo ha fatto non con la spavalderia del riformatore, ma con la delicatezza di chi conosce, di chi ha ascoltato, di chi ha visto da vicino. E qui, per me che non appartengo alla diocesi di Roma, si accende una luce: non sta parlando solo di Roma. Sta parlando della Chiesa intera.

Lettera a un pellegrino di ritorno dal pellegrinaggio di Chartres

Nella nostra traduzione da Renaissance catholique scopriamo un testo interessante per la storia e l'evolversi nel tempo dell'emozionante Pellegrinaggio di Chartres, che vede un numero sempre crescente di giovani partecipanti. Precedenti qui.

Lettera a un pellegrino di ritorno dal pellegrinaggio di Chartres

Compagno pellegrino,
Ora siete appagati, stanchi, rinvigoriti, rinvigoriti, perdonati, confortati, ma forse anche un po' turbati. Questi tre giorni nel cristianesimo, fuori dal tempo ma non dallo spazio, vi hanno fatto scoprire o comprendere meglio una realtà al tempo stesso molto misteriosa, così lontana eppure così vicina: la Messa cattolica.

Che cosa è la Messa?
Avete compreso meglio, grazie alla loro manifestazione particolarmente espressiva nel rito romano tradizionale, le tre realtà fondamentali che sono al cuore della celebrazione eucaristica. Anzitutto, la presenza reale e sostanziale di Cristo, sotto le specie del pane e del vino. Questo Dio che ci ha creati, che ci ha redenti, che ci mantiene nell'essere e ci accompagna, in ogni momento, con la sua Provvidenza è lì davanti a noi, come era presente tra gli apostoli sulle rive del lago di Tiberiade o alle nozze di Cana. È lo stesso Dio che avete adorato, in ginocchio, nella notte tra domenica e lunedì, nel silenzio della notte, in un cuore a cuore di cui solo voi conoscete il segreto. A questo Dio morto sulla croce perché voi aveste la vita in abbondanza, avete affidato il vostro passato, le vostre ferite e le vostre sofferenze, ma anche il vostro futuro, le vostre speranze e i vostri progetti. Siete rimasti affascinati, e forse sorpresi, da tutti questi segni di adorazione e rispetto (incensazione, inginocchiamento) resi a quello che sembra essere un semplice pezzo di pane. Poi, la liturgia vi ha ricordato costantemente che si trattava di un vero sacrificio a cui stavate partecipando. " Sacrum facere ": rendere sacro. Atto di adorazione, comune a tutte le religioni, con cui la creatura riconosce la sua dipendenza dal Creatore e implora da lui sia il perdono dei peccati passati sia, per il futuro, l'abbondanza delle grazie divine. I nostri antenati parlavano del " Santo Sacrificio della Messa". All'offertorio, la goccia d'acqua mescolata al vino dal sacerdote vi ha ricordato che le sofferenze e le sofferenze di questi tre giorni avevano senso solo se unite alla Passione di Cristo, da cui procede la salvezza. Infine, la pompa della liturgia tradizionale, manifestando l'omaggio della creatura al Creatore, significava questa anticipazione della liturgia celeste che è anche ogni Messa. Per alcune ore hai unito la tua lode al coro degli angeli che, senza sosta, cantano la gloria e la misericordia di Dio e attendono che tu ti associ alla loro felicità.

Il latino e la comprensione contestuale del rituale

Nella nostra traduzione da Unam Sanctam Catholicam. Nell'occasione della Pentecoste, si sottolinea il triste stato del latino – in questo caso liturgico e in quanto tale lingua sacra –, che era e dovrebbe continuare ad essere (anche se oggi misconosciuta) la lingua universale della Chiesa. Cose dette e ridette anche in termini più approfonditi; ma repetita iuvant! L'ennesima reazione alle restrizioni del vescovo di Charlotte qui. Qui l'indice degli articoli in tema.

Il latino e la comprensione contestuale del rituale

Buona festa di Pentecoste a tutti! In questo giorno santo in cui commemoriamo l'effusione dello Spirito Santo sulla Chiesa, possa lo stesso Spirito dimorare abbondantemente nei vostri cuori, affinché per la sua bontà abbondiate nei frutti della grazia e in ogni opera buona. Amen.

Nel giorno di Pentecoste, la Chiesa, per un singolare miracolo di Dio, parlò alle nazioni con un solo discorso. Con questa manifestazione dello Spirito fu annullata la separazione dei popoli iniziata a Babele. Con questo miracolo Dio dimostrò la cattolicità della Chiesa, nata per abbracciare persone di ogni tribù e lingua. Come scrisse memorabilmente Agostino:

domenica 15 giugno 2025

Dichiarazione di mons. Strickland sul conflitto Israele/Iran

Qui l'indice dei numerosi precedenti di un vescovo che non tace, anche se indegnamente rimosso.

Dichiarazione sul conflitto tra Israele e Iran
Vescovo Joseph Strickland
13 giugno 2025

La terra dei profeti è di nuovo inzuppata di sangue, e gli uomini parlano di guerra dimenticando la giustizia di Dio. Tuttavia la vera guerra non è di carne e sangue, "ma contro i principati e le potenze, e i dominatori del mondo di queste tenebre" (Ef. 6,12).

La Chiesa non deve tacere. Deve gridare con la voce del suo Signore: “Se non fate penitenza, voi tutti perirete allo stesso modo” (Luca 13:3).

Non lasciate che i vostri cuori siano induriti dal nazionalismo, dalla vendetta o dalla paura. Né Israele né l'Iran sono innocenti, e nemmeno le nazioni che li armano. Ma più delle loro armi, sono i loro peccati che provocano la giusta collera del Cielo.

La Messa antica continuerà ad essere celebrata in una parrocchia della diocesi di Saginaw

Nella nostra traduzione da Infocatolica. Non è noto se il vescovo abbia deciso di propria iniziativa o con l'avallo del Vaticano. In ogni caso spira un'altra aria rispetto al pontificato precedente.

La Messa antica continuerà ad essere celebrata
in una parrocchia della diocesi di Saginaw

Il vescovo Robert D. Gruss di Saginaw, Michigan, ha deciso di consentire che la messa latina tradizionale continui a essere celebrata ogni domenica nella parrocchia della Sacra Famiglia a Saginaw anche oltre il 13 giugno, data in cui è scaduta la dispensa concessa con il motu proprio Traditionis Custodes di Papa Francesco.

( LSN/InfoCatólica ) Il vescovo di Saginaw, nello stato americano del Michigan, ha autorizzato, nella diocesi, a tempo indeterminato, la celebrazione della Messa latina tradizionale, nonostante l'attuale permesso sia scaduto giovedì 13 giugno. La celebrazione prosegue ogni domenica alle 15:00 presso la parrocchia della Sacra Famiglia, l'unica chiesa della diocesi in cui questa forma liturgica viene attualmente offerta.

Domenica dopo Pentecoste/ Festa della Santissima Trinità

Riscopriamo approfondiamo e meditiamo i tesori della nostra fede secondo i ritmi dell'Anno liturgico. Qui il Simbolo Atanasiano.

Festa della Santissima Trinità

Intróitus
Tob. 12, 6 - Benedícta sit Sancta Trínitas, atque indivísa únitas: confitébimur ei, quia fecit nobíscum misericórdiam suam.
Ps. 8, 2 - Dómine, Dóminus noster, quam admirábile est nomen tuum in univérsa terra. Glória Patri…
Tob. 12, 5 - Benedícta sit Sancta Trínitas…
Introito
Tobia 12, 6 - Sia benedetta la Santa Trinità e indivisa Unità: glorifichiamola, perché ha fatto brillare in noi la sua misericordia.
Sal. 8, 2 - O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra. Gloria al Padre…
Tobia 12, 5 - Sia benedetta la Santa Trinità

Ragioni della festa e della sua tarda istituzione.

Abbiamo visto gli Apostoli nel giorno della Pentecoste ricevere lo Spirito Santo e, fedeli all'ordine del Maestro (Mt 28,19) partire subito per andare ad ammaestrare tutte le genti, e battezzare gli uomini nel nome della Santissima Trinità. Era dunque giusto che la solennità che ha per scopo di onorare il Dio unico in tre persone seguisse immediatamente quella della Pentecoste alla quale è unita da un misterioso legame. Tuttavia, solo dopo lunghi secoli essa è venuta a prender posto nell'Anno liturgico, che si va completando nel corso del tempo.

Tutti gli omaggi che la Liturgia rende a Dio hanno per oggetto la divina Trinità. I tempi sono per essa così come l'eternità; essa è l'ultimo termine di tutta la nostra religione. Ogni giorno ed ogni ora le appartengono. Le feste istituite per commemorare i misteri della nostra salvezza finiscono sempre ad essa. Quelle della Santissima Vergine e dei Santi sono altrettanti mezzi che ci guidano alla glorificazione del Signore unico nell'essenza e triplice nelle persone; quanto all'Ufficio divino della Domenica in particolare, esso offre ogni settimana l'espressione formulata in modo particolare, dell'adorazione e dell'omaggio verso questo mistero, fondamento di tutti gli altri e sorgente di ogni grazia.

sabato 14 giugno 2025

Il card. Burke ha già parlato con Leone XIV del futuro della messa tradizionale

Qui l'indice dei precedenti su Traditionis custodes e altre restrizioni successive.
Il cardinale Burke dice di aver già parlato con Leone XIV del futuro della messa tradizionale.

"Spero che ponga fine alla persecuzione dei fedeli che nella Chiesa desiderano adorare Dio secondo l'uso antiquior del rito romano; questa persecuzione proviene dall'interno della Chiesa”.

Commenti alla conferenza @latinmassuk a Londra

Notre-Dame de Chartres, una cattedrale ricca di storia

Nella nostra traduzione da Boulevard Voltaire
Notre-Dame de Chartres, una cattedrale ricca di storia

Ogni anno, a Pentecoste, migliaia di pellegrini percorrono i sentieri tra Parigi e Chartres in una fervente marcia verso Notre-Dame. Eppure, questo pellegrinaggio non è solo un'impresa fisica: è parte di una storia millenaria, segnata dalla fede, dalle lotte politiche e dalle principali svolte del Regno di Francia. Notre-Dame de Chartres non è solo un capolavoro gotico; è un monumento vivo, il cuore pulsante della nostra identità.

Un santuario mariano
Molto prima delle torri gotiche, i primi cristiani costruirono una prima cattedrale sulla collina di Chartres tra il IV e il V secolo, chiamata Aventino, dal nome di uno dei primi vescovi della città . L'edificio subì poi un incendio da parte dei Visigoti nel VII secolo, poi dei Vichinghi nell'858, costringendo i fedeli a ricostruirla più volte.

Etiamnunc Ecclesia quantum in Lingua Latina habeat non cognovit

Anche il disprezzo del latino del vescovo di Charlotte (vedi) ha suscitato scalpore e questo ha generato una serie di reazioni (precedenti qui - qui) che lo illustrano come dono prezioso. fornendone le ragioni a chi non le conosce a causa dello iato generazionale prodotto dalla Riforma liturgica di Paolo VI. Noi ne abbiamo parlato a fondo e diffusamente (qui indice articoli); ma repetita iuvant, in particolare per chi leggesse solo ora. E dunque raccogliamo le varie riflessioni che ci arrivano da oltreoceano.

Etiamnunc Ecclesia quantum in Lingua Latina habeat non cognovit
La Chiesa non si rende ancora conto di quanto sia grande il latino

La Chiesa è grande. Gli eventi raramente puntano tutti in un'unica direzione. Eppure, le notizie recenti possono insegnarci qualcosa di chiaro: la Chiesa non si rende ancora conto di quanto grande sia il latino. Non dovrebbe essere semplicemente permesso, ma dovrebbe essere trattato come un dono prezioso.

Mi spiego meglio. Papa Leone XIV è appena stato eletto. Quando è stato fatto l'annuncio, è stato fatto in latino. Tutti hanno applaudito ed erano impazziti. Ha cantato il Regina Caeli in latino. È piaciuto a tutti. Chi non lo sapeva voleva impararlo. Ha recitato il Pater Noster in latino. È piaciuto a tutti.

Perché la gente lo ama? Per molte ragioni. È un'esperienza unica e unitaria per tutti. Se l'annuncio papale fosse fatto nelle cinque principali lingue dell'Europa occidentale (che è il modo in cui spesso celebra le Messe in Vaticano), con tutti che aspettano di applaudire finché non sentono l'annuncio nella propria lingua, risulterebbe diviso ed escluderebbe tutte le altre lingue del mondo. Il latino è un'esperienza unica e unitaria. È unica e unitaria anche attraverso i secoli: questo è lo stesso annuncio (" Habemus papam ") che è stato usato per i papi per secoli. Fa risalire la mente ai secoli passati.

L'eresia albigese è un racconto ammonitore per tutti noi

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis cogliamo nelle pratiche albigesi aspetti inquietantemente moderni

L'eresia albigese è un racconto ammonitore per tutti noi
La strana storia dei puritani più importanti dell'Europa medievale
Robert Keim 8 giugno

HW Crocker, con la sua prosa caratteristicamente incisiva, descrisse gli Albigesi come "una sorta di Lega Pro-Morte". Erano, spiega,
contrari al matrimonio, ai figli e alla gravidanza (una calamità per la quale era raccomandato l'aborto); e se non si poteva seguire il percorso paolino del celibato, la soluzione migliore era la fornicazione che non perpetuasse la specie. Poiché la materia era peccaminosa – solo lo spirito era puro – la morte doveva essere affrettata. Il suicidio era accettato. Il metodo albigese preferito era l'autodigiuno supervisionato da operatori albigesi dell'ospizio per assicurarsi che la persona cara non scappasse per prendere un po' di pane e vino.(1)
Qui li sta dipingendo con ampie pennellate (e piuttosto sensazionalistiche). Ciononostante, il quadro che ne risulta trasmette quanto gli Albigesi fossero radicali, e radicalmente non medievali, nonostante il loro periodo di massimo splendore, nell'Alto Medioevo, coincidesse con la vigorosa maturità della cultura medievale. Avrete anche notato che il riassunto di Crocker mette in luce pratiche albigesi che sono inquietantemente moderne. C'è molto da imparare da una setta sprofondata profondamente nei disordini moderni, secoli prima che la modernità esistesse.

venerdì 13 giugno 2025

La comunità internazionale si trova davanti a un bivio storico.

In calce la Supplica alla Vergine del Card. Pierbattista Pizzaballa.
La comunità internazionale si trova davanti a un bivio storico.

Siamo entrati in un territorio ignoto, pericolosamente vicino a un conflitto regionale totale, con implicazioni mondiali.

I recenti attacchi all'Iran, rischiano di non restare confinati allo scacchiere mediorientale. La comunità internazionale si trova davanti a un bivio storico. Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, l’Unione Europea, la Russia, la Cina e gli Stati Uniti devono agire immediatamente, non con dichiarazioni vuote ma con iniziative concrete: cessate il fuoco, canali di mediazione, delegazioni diplomatiche, presidi umanitari. Non possiamo assistere impotenti a una crisi che potrebbe sfociare in una guerra regionale con armi di distruzione di massa sullo sfondo.

Le suggestioni di una semplice antifona.

Le infinite nascoste ricchezze dell'Anno liturgico tradizionale mostrano tutta la loro saporosa Sapienza a chi lo segue fedelmente e sa stare in ascolto. È da qui che nasce la contemplazione. Capite di cosa siamo stati privati e stiamo recuperando? Di seguito una tanto breve quanto mirabile osservazione di Peter Kwasniewski.

Le suggestioni di una semplice antifona.

Immagino che la Messa del 5 giugno (parzialmente propria) di San Bonifacio, apostolo di Germania, venga cantata molto raramente, al di fuori delle diocesi o dei paesi che lo hanno come patrono. Eppure, alla Messa Bassa, non potevo non essere colpito dal testo dell'antifona della Comunione, che è così ammirevolmente inserito per un periodo dell'anno in cui cade la festa dell'Ascensione.
"A Colui che vincerà, concederò di sedere con Me sul Mio trono: come anch'io ho vinto, e sono seduto presso il Padre Mio sul Suo trono. " (Rev 3:21)

Pratica del Tempo dopo la Pentecoste

Ci riappropriamo dei tesori della nostra Chiesa attraverso i testi che illustrano le ricchezze inesauribili dell'Anno Liturgico, la cui ripetizione è salutare per l'interiorizzazione sempre ulteriore dei miseri salvifici della nostra Fede. Vedi Storia del Tempo dopo la Pentecoste qui ; Mistica del tempo dopo la Pentecoste qui.

Tempo dopo la Pentecoste

Capitolo III

Pratica del Tempo
dopo la Pentecoste


Scopo dell'Anno Liturgico.
Lo scopo della santa Chiesa nell'Anno liturgico è di condurre l'anima cristiana all'unione con Cristo mediante lo Spirito Santo. Lo scopo che Dio stesso si è proposto dandoci il proprio Figlio perché fosse nostro mediatore, nostro dottore e nostro redentore, e inviandoci lo Spirito Santo perché restasse in noi. Questo è il fine verso cui tende quell'insieme di riti e di preghiere che abbiamo seguito, e che non è soltanto la commemorazione dei misteri operanti dalla bontà divina per la nostra salvezza, ma porta con sé le grazie corrispondenti a ciascuno di essi, onde farci pervenire, come dice l'Apostolo, "all'età della pienezza di Cristo" (Ef. 4, 13).

Dante e la politica moderna: contro lo Stato etico e la tecnocrazia, una lezione di libertà dalla “Divina Commedia”

Dante e la politica. Nelle terzine del Sommo Poeta le parole rivolte al mondo moderno e all'attualità.
Dante e la politica moderna: contro lo Stato etico e la tecnocrazia,
una lezione di libertà dalla “Divina Commedia”


Le terzine della “Divina Commedia” parlano al mondo moderno con rinnovata attualità. A 700 anni dalla morte, i sublimi versi del Sommo Poeta, con le loro allegorie, svelano un tesoro di saggezza universale e senza tempo, vivificato dalla fede cristiana, che spazia dallo splendore del vero, al primato della morale, alla difesa della vita, alla “semenza” dell’uomo etc.

Lo evidenzia con acutezza Daniele Fazio nel suo recente libro “Le stelle di Dante”. Tra le terzine citate, ne scegliamo una che ci pare particolarmente significativa, in relazione alle problematiche politiche della modernità. In paradiso Dante si avvale della guida di Tommaso d’Aquino; nel quarto cielo del Sole, il grande teologo gli si rivolge con queste parole: “Non ho parlato sì, che tu non posse – ben veder ch’el fu re, che chiese senno – acciò che re sufficiente fosse”.

giovedì 12 giugno 2025

Mistica del Tempo dopo la Pentecoste

Ci riappropriamo dei tesori della nostra Chiesa attraverso i testi che illustrano le ricchezze inesauribili dell'Anno Liturgico, la cui ripetizione è salutare per l'interiorizzazione sempre ulteriore dei miseri salvifici della nostra Fede. Vedi Storia del tempo dopo la Pentecoste qui; Pratica del Tempo dopo la Pentecoste qui.

Tempo dopo la Pentecoste

Capitolo II


Mistica del Tempo
dopo la Pentecoste


Scopo di questo periodo.
Per comprendere bene l'intento e l'importanza di questa stagione dell'Anno liturgico alla quale siamo giunti, è necessario rendersi conto di tutta la serie dei misteri che la santa Chiesa ha celebrati dinanzi a noi e con noi. La celebrazione di questi misteri non è stata un vano spettacolo posto sotto i nostri occhi. Essi hanno apportato con sé ciascuno una grazia speciale che produceva nelle anime nostre ciò che significavano i riti della Liturgia. A Natale, Cristo nasceva in noi; nel tempo della Passione, ci incorporava alle sue sofferenze e ai suoi meriti; nella Pasqua, ci comunicava la sua vita gloriosa; nell'Ascensione, ci trascinava al suo seguito fino al cielo; in una parola, per usare l'espressione dell'Apostolo, "Cristo si formava in noi" (Gal 4,19).

Vescovo Joseph Strickland / Il Cristo nascosto: quando la Chiesa soffre

La voce di un pastore - Trascrizione del 9 giugno 2025 : "Il silenzio della Chiesa non è abbandono. È il silenzio del Getsemani. La sofferenza della Chiesa non è una sconfitta. Sono gli spasimi di nascita della resurrezione". Qui trovate l'indice dei precedenti.

Il Cristo nascosto: quando la Chiesa soffre
“Ma Gesù ha taciuto... ” (Matteo 26:63).
Fratelli e sorelle in Cristo,
Ci sono momenti in cui il silenzio di Dio sembra risuonare più forte del rumore del mondo. Momenti in cui la sofferenza persiste, quando le risposte non arrivano, e quando i fedeli – anche il pastore – devono vigilare nel buio.

Questo è proprio un momento del genere.

E oggi, non vengo con soluzioni. Vengo a fare la guardia con te.

Cristo è ancora in mezzo a noi – non sempre in trionfo, non sempre in chiarezza – ma spesso nel nascondimento. Nascosto nelle ferite dei malati, nascosto nella confusione della Chiesa attuale, nascosto nella persecuzione di chi cerca la Messa Tradizionale, nascosto nelle lacrime silenziose di una madre che prega nella notte. Ed è lì, proprio lì, che i fedeli dovrebbero potersi aspettare che il loro pastore rimanga.

A sessant'anni dalla fine del Vaticano II -- I. Riflessioni sulla 'Gaudium et spes'.

A sessant'anni dalla fine del Vaticano II -- I. Riflessioni sulla 'Gaudium et spes'.
A sessant’anni dalla fine del Concilio
Ecumenico pastorale Vaticano II

I -- Riflessioni sull’Enciclica pastorale ‘Gaudium et spes’ dedicata al rapporto della Chiesa con il mondo contemporaneo -- di Paolo Pasqualucci.
[Per celebrare come merita il sessantesimo anniversario della fine del Vaticano II, nel dicembre del 1965, ho pensato di mettere in rete alcuni Capitoli del mio libro: Paolo Pasqualucci, UNAM SANCTAM. Studio sulle deviazioni dottrinali nella Chiesa Cattolica del XXI secolo, Solfanelli, Chieti, 2013, pp. 429. Ringrazio l’editore Marco Solfanelli per aver autorizzato questa mia iniziativa.

Il libro, rimasto in pratica sconosciuto, approfondiva, per quanto stava alle mie capacità, l’analisi critica di quello straordinario Concilio iniziata da studiosi del calibro di Romano Amerio, perfezionata da un illustre teologo quale mons. Brunero Gherardini, per tacere del contributo di altri studiosi, laici ed ecclesiastici, di minor levatura. Alla Gaudium et spes dedicavo una breve sintesi nell’ultimo capitolo del libro, intitolato: La neoilluministica “Gaudium et spes”, specchio della pastoralità confusa del Vaticano II (pp. 417-427).

mercoledì 11 giugno 2025

Le quattro tempora di Pentecoste (mercoledì, venerdì, sabato)

Ripubblico, per rispolverare e per chi leggesse solo ora. Per meglio conoscere l'Anno Liturgico e le sue gemme spirituali. Pratiche abbandonate con il Novus Ordo; ma tuttora vive in chi custodisce la Tradizione. Qui le Quattro tempora di Quaresima. Qui le Quattro Tempora di Avvento. Trovate, alla nota 2, un mio vecchio lavoro sul parallelo tra shavuot (che vedete richiamata nella Liturgia del sabato) e pentecoste.

Le quattro tempora di Pentecoste
(mercoledì, venerdì, sabato)


Le Quattro Tempora sono, giusta il rito romano, quattro periodi durante le quattro diverse stagioni (la I settimana di Quaresima per la primavera, l'Ottava di Pentecoste per l'estate, la settimana dopo l'Esaltazione della Croce per l'autunno e la III settimana d'Avvento per l'inverno), durante i quali tre giorni (mercoledì, venerdì e sabato) vengono dedicati a particolari digiuni e preghiere per consacrare a Dio i diversi tempi dell'anno, e specialmente per invocare la protezione sui campi e i raccolti. Queste "solennità rurali", che anticamente erano considerate di origine apostolica, si formano a Roma attorno al III secolo (la tradizione basata sul Liber Pontificalis ne attribuisce l'introduzione a Papa Callisto I; altri, addirittura a Papa Silicio, alla fine del secolo seguente, nell'ambito delle controversie coll'eretico Gioviniano circa l'utilità dei digiuni): in tale epoca esistevano solo tre tempora, e la quarta fu aggiunta in seguito per amor di simmetria: nel pieno V secolo Papa S. Leone Magno riferisce in un sermone l'esistenza di quattro periodi stagionali di digiuno, jejunum I, IV, VII et X mensis (che facendo partire l'anno a marzo, siccome era nell'antico calendario romano, combaciano perfettamente coi periodi attualmente osservati).
D'origine romana quindi, le quattro tempora si sono diffuse nei secoli successivi nel resto dell'Occidente (a Napoli nel VII secolo; in Inghilterra tra VII-VIII; in ambito gallicano nell'VIII; in quello ispanico e mozarabico nel XI; a Milano invece, nel rito ambrosiano, comparvero, con carattere esclusivamente penitenziale e non liturgico, solo attorno al XII secolo).
Attorno al 490 Papa Gelasio prescrisse di conferire le ordinazioni diaconali e sacerdotali nelle veglie notturne dei sabati delle Tempora, pratica spesso ancor oggi osservata.

Appello per la Messa antica a Biella

Ci arriva questo Appello, che volentieri condividiamo.
Vogliamo costituire un gruppo
per la Messa Vetus Ordo. Ci aiutate?

LEX ORANDI, LEX CREDENDI, LEX VIVENDI

Siamo alcuni fedeli della provincia di Biella che sentono la grande necessità spirituale di costituire un gruppo stabile, abbastanza numeroso, per avviare regolari celebrazioni private della Santa Messa in rito antico, considerato che nessuna parrocchia della diocesi, purtroppo, la prevede.

A nostro giudizio le Messe nuove sono ormai quasi impraticabili per motivi che non stiamo qui ad elencare, ma che tutti abbondantemente conosciamo, e il nostro digiuno spirituale forzato è diventato pressoché insopportabile.

Storia del Tempo dopo la Pentecoste

Ci riappropriamo dei tesori della nostra Chiesa attraverso i testi che illustrano le ricchezze inesauribili dell'Anno Liturgico, la cui ripetizione è salutare per l'interiorizzazione sempre ulteriore dei miseri salvifici della nostra Fede. Vedi Mistica del tempo dopo la Pentecoste qui; Pratica del Tempo dopo la Pentecoste qui.

Tempo dopo la Pentecoste

Capitolo I

Storia del Tempo
dopo la Pentecoste


Carattere di questo periodo.
Dopo la solennità della Pentecoste e la sua Ottava, il corso dell'Anno liturgico ci introduce in un nuovo periodo, che differisce completamente da quelli che abbiamo percorso finora. Dall'inizio dell'Avvento, che è il preludio alla festa di Natale, fino all'anniversario della discesa dello Spirito Santo, abbiamo visto svolgersi tutto il seguito dei misteri della nostra salvezza. La serie dei tempi e delle solennità narrava un dramma sublime che ci teneva sospesi e che ora si è compiuto. Tuttavia, siamo appena giunti alla metà dell'anno. Quest'ultima parte del tempo non è comunque sprovvista di misteri; ma invece di attrarre la nostra attenzione con l'interesse sempre crescente d'una azione che si precipita verso lo scioglimento, la sacra Liturgia ci offrirà una successione quasi continua di episodi diversi, gli uni gloriosi gli altri commoventi, che arrecano ciascuno un elemento speciale per lo sviluppo dei dogmi della fede o per il progresso della vita cristiana. Fino a quando, terminato il Ciclo, esso svanisce, per far posto a uno nuovo, che narrerà gli stessi avvenimenti ed effonderà le stesse grazie sul corpo mistico di Cristo.

Colligite fragmenta / Domenica di Pentecoste

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente qui
Colligite fragmenta / Domenica di Pentecoste

Di tutti i tesori liturgici della Santa Chiesa Cattolica Romana, forse la festa della Domenica di Pentecoste è la più ricca, almeno nel Vetus Ordo preconciliare. Nel tradizionale Rito Romano della Chiesa, la Pentecoste, come la Pasqua, prevede una Veglia del sabato che include la benedizione dell'acqua battesimale. Questo era ed è anche il momento per battezzare e confermare coloro che non hanno ricevuto il sacramento fondante a Pasqua. È seguita da un'Ottava, durante la quale cantiamo la splendida Sequenza Veni Sancte Spiritus, e il sacerdote recita nel Canone un Communicantes appropriato e Hanc igitur. Inoltre, durante l'Ottava di Pentecoste, osserviamo le Tempora di Primavera il mercoledì, il venerdì e il sabato [vedi].