Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 2 ottobre 2011

Echi del Convegno "Pellegrini della Verità verso Assisi"

Nella giornata di ieri si è tenuto a Roma il Convegno “Pellegrini della Verità verso Assisi“, curato dalla Associazione Catholica Spes, con la finalità di evidenziare il significato di ASSISI 2011, la giornata convocata per il 27 ottobre prossimo.

Gli atti usciranno entro breve tempo: gli organizzatori sperano di renderli disponibili prima dell'evento, insieme ad adeguate e calibrate comunicazioni sia rivolte ai media che diffuse attraverso la rete. Sostanzialmente questa relazione è già un primo assaggio...

Il dibattito sviluppato dagli autorevoli intervenuti era orientato a sottolineare il modo in cui i fedeli cattolici possono avvicinarsi a questo incontro per la pace e la giustizia nel mondo, nella consapevolezza dei rischi di oscuramento della verità che eventi come questo sollevano per gli effetti della comunicazione mass-mediatica che manipola, massifica, banalizza, distorce e crea confusione soprattutto nei più semplici. I loro interventi hanno sviluppato insegnamenti, basati sul Magistero, legati alla più limpida e consapevole cattolicità.

La giornata si è aperta con la S. Messa nella forma extraordinaria celebrata da Mons. Guido Pozzo, Segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei.

Nell'intervento che ha aperto i lavori, Padre Serafino Lanzetta ha parlato sull’unicità salvifica di Cristo e della Chiesa richiamandosi sapientemente alla Dominus Iesus. Successivamente Don Mauro Gagliardi ha approfondito aspetti sia dell’interpretazione magisteriale che di quella mass-mediale delle giornate di Assisi. L’intervento di don Alessandro Olivieri Pennesi ha fornito un chiaro quadro del cosidetto “super-market religioso” con particolare riferimento ai cosiddetti movimenti religiosi alternativi ed al tipo di dialogo da instaurare con essi.

Nel pomeriggio i lavori sono ripresi con una prolusione di S.E. il card. Raymond Leo Burke, che tra l'altro ha rilevato: “non sono pochi i rischi che un tale incontro può sollevare quanto alla comunicazione mass-mediatica dell’evento di cui - come è chiaro - il Pontefice è ben cosciente. I mezzi della comunicazione mass-mediale diffonderanno, anche solo con le immagini, che tutte le religioni si sono trovate insieme per chiedere a Dio la pace. Un cristiano poco formato nella fede può trarvi la conclusione gravemente erronea che una religione valga l'altra e che Gesù Cristo è uno dei tanti mediatori di salvezza.”

Il dibattito conclusivo, che si è svolto sotto la forma di tavola rotonda includendo le domande dei presenti, è stato animato da Don Nicola Bux (Noi adoriamo quello che conosciamo (Gv 4,22). Verità, Chiesa e salvezza), da Don Manfred Hauke (“Semina Verbi”, oppure opera diabolica? I Padri della Chiesa sulle religioni pagane) e dal prof. Corrado Gnerre (Pellegrini della Verità verso Assisi).

La preoccupazione sull'impatto mediatico, che ha trovato unanimi tutti i partecipanti, è stata tuttavia mitigata da una notizia fino ad oggi inedita fornita dal moderatore, Prof. Lorenzo Bertocchi, nel corso dell'introduzione dei lavori. Si tratta del significativo estratto di una lettera datata 4 marzo 2011 che il Santo Padre ha inviato al suo collega di Tubinga, il pastore luterano Prof. Peter Beyerhaus, il quale nel febbraio scorso gli aveva espresso perplessità sul rischio sincretistico di una nuova convocazione della giornata di Assisi. Il professore ne aveva parlato nel mese di aprile nel corso di un’intervista al giornale tedesco “Kichliche Umschau”. Cortesemente egli ha ora autorizzato gli organizzatori a rendere noto il brano della comunicazione di Benedetto XVI, che trascrivo di seguito:
Comprendo molto bene - scrive Benedetto XVI il 4 marzo 2011 - la sua preoccupazione rispetto alla partecipazione all’incontro di Assisi. Però questa commemorazione doveva essere festeggiata in ogni modo e, dopo tutto, mi sembrava la cosa migliore andarvi personalmente per poter provare in tal modo a determinare la direzione del tutto. Tuttavia farò di tutto affinché sia impossibile un interpretazione sincretista o relativista dell’evento ed affinché rimanga che sempre crederò e confesserò ciò che avevo richiamato all’attenzione della Chiesa con la Dominus Iesus”. [Fonte: http://verumperegrinantes.blogspot.com/]
Ne risulta con tutta evidenza il desiderio del Papa che si presti totale fiducia nel suo impegno ad evitare una flessione sincretista e relativista della giornata. Sta di fatto che nessuno dei presenti aveva dubitato del Santo Padre. Semmai i dubbi riguardavano e riguardano - come già detto - i risvolti mediatici dell'evento e lo scritto del Pontefice autorizza a pensare che i rischi temuti saranno probabilmente neutralizzati da fatti concreti.

Tutti, organizzatori e relatori, si sono trovati concordi, pur attraverso le diverse prospettive delle loro analisi, nel ribadire la propria fiducia nel Santo Padre e la disponibilità a cooperare con ogni mezzo, alcuni già indicati all'inizio, affinché le sue intenzioni trovino effettiva realizzazione. Il convegno è stato un primo esempio ed una prima tappa in tale direzione. Se il posto rilevante dato alla piazza pubblica fin dalle prima giornate dipende dal fatto che le religioni non sono solo un fatto privato, occorre che anche l'informazione corretta trovi adeguata diffusione nelle diverse pubbliche Agorà.

Concludo esprimendo in estrema sintesi, in attesa di elaborare appena possibile alcune perle tra le più significative dichiarazioni dei convenuti, l'affermazione emersa con vigore che il cristiano è santificato dalla Verità e vive in essa. Dal "rimanervi" dipende la possibilità che altri vi si accostino e la accolgano a loro volta. Lo Spirito Santo è lo Spirito di Cristo inviato dal Padre che realizza l'economia salvifica universale del Verbo Incarnato. Nessun'altra religione può essere neppure lontanamente considerata via complementare: l'unica Via è Cristo, mentre ognuna di esse presenta lacune insufficienze ed errori. Quando lo Spirito opera al di fuori della Chiesa, opera una "preparazione ad accogliere il Vangelo".
Maria Guarini

31 commenti:

metaraf ha detto...

"Però questa commemorazione **doveva essere festeggiata in ogni modo**"
CHI MAI LO HA STABILITO?
Ragazzi/e,
auguriamoci che il Pontefice sia SOLO "costretto" a dire e fare determinate cose, come quelle del viaggio tedesco e queste che leggiamo, perchè "prigioniero" di un apparato ancora montiniano-wotilyano.
E non che le dica e le faccia perchè, magari in buona fede, ne sia convinto e, quindi, dell'apparato di cui sopra, ne sia il (contestato dai peggiori di lui) CAPO.
Chi scrive moltiplicherà, per ciò che può, le preghiere sue e della sua famiglia contro Assisi 3. Poi, si compia ciò che Dio vuole. E speriamo non anche ciò che permette e, soprattutto, ciò che sopporta e, nel frattempo, lascia che sia di punizione.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Non mi sembra che la lettera possa lasciar qualche dubbio sulla precisa volontà del pontefice di festeggiare "in ogni modo" la ricorrenza infausta.
Non ho mai creduto alla favola della prigionia. A meno che non ci sia materia per ricatti.

Anonimo ha detto...

A me capita di fare questa riflessione.

Si è detto che al Papa, già 5 anni fa, era stato chiesto di celebrare con una commemorazione ad hoc l'evento-Assisi e lui ha preso tempo affermando che, semmai, era il venticinquennale che andava celebrato.

Ora il venticinquennale è arrivato e il cosiddetto 'spirito-di-Assisi' ha preso piede nella Chiesa, purtroppo credo al di là delle intenzioni di Giovanni Paolo II che negli anni successivi in molti insegnamenti (tutti citati nel convegno) ha cercato a più riprese di interpretare in termini cattolici documenti conciliari come N.Aetate ed altri documenti magisteriali come ad es. la Redemptoris Missio (e tuttavia l'esito non è garantito).

E' quindi plausibile che Benedetto XVI, che già a suo tempo ebbe ad esprimere le sue perplessità sull'evento, voglia in qualche modo ricondurlo su un alveo non ambiguo e recarvisi personalmente proprio "per poter provare in tal modo a determinare la direzione del tutto".

E dunque aspettiamo con fiducia e vediamo, mettendo in atto anche, a supporto di questa intenzione del Papa, ogni mezzo per contrastare la controinformazione mediatica; compito che, per la verità, spetterebbe alla Sala Stampa Vaticana, oltre che ad una Segreteria di Stato meno ingessata che non si limitasse a parlare dall'Osservatore Romano letto da pochi (vedi Bertone nel luglio scorso), ma si rivolgesse direttamente agli organi di informazione con un essenziale comunicato redatto con parole chiare e distinte ed inequivocabili...
Un comunicato ufficiale in tal senso diramato da questi Organi che dovrebbero sempre essere molto attenti e pronti ad interpretare il pensiero del Papa e ad evitare i fraintendimenti che cogliamo frequenti, avrebbe di sicuro effetti più efficaci di maggiore chiarificazione.

lonewolfe ha detto...

Ho avuto il piacere di esserci a questo convegno, e ne sono grata al Signore. Non oso entrare nel merito, anche perché è stata promessa una tempestiva pubblicazione degli atti. Solo sono grata perché ho visto lì la Chiesa come la amiamo, come la vorremmo vedere sempre, e questo è per me, penso per tutti, motivo di una corposa speranza. Persino Assisi3 potrebbe smentire le legittime perplessità, perché la Chiesa è viva e il Signore in essa non smette mai di allietare la nostra giovinezza. I FFI che hanno accompagnato l’incontro ne sono una prova in carne ed ossa. Il magnifico saio che indossano racconta e veste di autentica letizia la loro fedeltà operosa al Signore, alla Sua Parola e alla Sua volontà, nella Chiesa e al servizio della Chiesa. Ho proprio visto in loro il Sorriso di Dio, una meraviglia di cui sono grata. La Chiesa è viva e giovane sempre, e sono lieta di poter condividere questa rinnovata certezza con voi.

Irma ha detto...

gent. Mic
concordo con metaraf e riporto qui le domande in sospeso altrove di una blogger che faccio mie:
1 - perchè i parroci non parlano AFFATTO di questo evento così importante, che avrà larga eco in tutto ilmondo ?
2 - perchè si è letto sulla Mortalium animos di Pio XI che TUTTE queste specie di incontri sono da condannarsi e da evitare, e invece GPII li ha voluti inaugurare e Benedetto XVI, prima contrario, ora li vuol ripetere, dicendo che DEVE commemorare il predecessore ?
3 - qui si legge dalle sue parole :
Però questa commemorazione doveva essere festeggiata in ogni modo...
io chiedo : perchè DEVE ? se Assisi1 è ERRORE, grave pericolo per la Fede, PERCHE' DEVE essere commemorato ?
da dove, da chi viene reso OBBLIGO , cioè gesto-evento-insegnamento ? da ripetere in ogni modo , cioè a tutti i costi, INEVITABILE ?
4 - se esso è un obbligo DEL PAPA, i cattolici devono sapere se è un OBBLIGO che riguarda la nostra Fede, attiene cioè alla professione della Fede cattolica, o no: qualcuno me lo può spiegare , per favore ?
....
e siccome molti (compresi i sacerdoti che sostengono la necessità di tale evento) continuano a dire, su qeusto blog e su quasi tutti i media che dobbiamo seguire la volontà del Papa e il suo MAGISTERO , io chiedo ai sacerdoti qui presenti, che per favore ci spieghino chiaramente CHE COSA ci insegna il Papa Benedetto con questo suo ATTO DI MAGISTERO, e come tale atto si collochi nella Tradizione della Chiesa Cattolica, compresa l'enciclica ricordata di PIO XI.
Gradirei che i volonterosi bloggers chiarificatori dell'intenzione MAGISTERIALE DEL PAPA, dessero una spiegazione dell'insegnamento che scaturisce da ASSISI3, in parole semplici e chiare, che io le possa ripetere a ragazzi di 10-12 anni.
Grazie a chi vorrà rispondere.

Icabod ha detto...

una domanda:

perchè c'è stato bisogno delle perplessità di un luterano per provocare una precisazione del Papa ed una precisa affermazione delle sue intenzioni?

E' come se il Santo Padre si trovi costretto in molte occasioni a trovare il modo per porre rimedio agli effetti di una deriva che va in una direzione diversa dalla sua.

Tuttavia questa è una supposizione ma ci rende ragione di una crisi difficile da gestire e da superare se non con un Aiuto soprannaturale.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Vedremo se il Papa dirà, come da mandato di Cristo: fratelli cristiani e non cristiani, l'unica verità è nella Chiesa Cattolica, l'unica Chiesa di Cristo e sola via di salvezza eterna. Vi porto questa buona novella, accettatela, venite a noi, venite sulla barca che non affonderà quali che sian le tempeste che dovrà affrontare.

Non è un linguaggio da Vicario di Cristo?

DANTE PASTORELLI ha detto...

Vi comunico una bella notizia: mons. Gherardini ha superato l'intervento, abbastanza complesso.
Ora dovrà affrontare con tranquillità la convalescenza. Ma il suo spirito, già in quel che m'ha scritto, è fantastico.
Ora, una preghiera di ringraziamento.

Anonimo ha detto...

Deo Gratias, caro Dante!

e grazie per la bella notizia in anteprima, che mi ha dato molta gioia!

Anonimo ha detto...

Cara Irma,
ho letto con attenzione le tue domande, che sono anche le mie.

Nel convegno sono state date risposte dotte e comunque condivise da ognuno di noi cattolici doc. E tuttavia, la convinzione e la preoccupazioni di tutti, l'ho detto anche nell'articolo era evidente, così come era evidente il proposito di dare fiducia la Santo Padre.
Sarà mio impegno rispondere a tutte le tue domande ad evento concluso.
Per ora, aspetto e spero in una confessione di fede che renda ragione del nostro essere cristiani in comunione con Pietro...

Anonimo ha detto...

non è un linguaggio da Vicario di Cristo?

E' quel che ognuno di noi si aspetta di sentirgli dire opportune et importune.

Anonimo ha detto...

io chiedo : perchè DEVE ? se Assisi1 è ERRORE, grave pericolo per la Fede, PERCHE' DEVE essere commemorato ?

Assisi rientra nell'essere fedeli a Cristo solo nell'ottica che il posto rilevante dato alla piazza pubblica da Giovanni Paolo II (poi forse sfuggitogli di mano) fin dalle prime giornate dipende dal fatto che le religioni non sono solo un fatto privato.

E tuttavia occorre fare in modo che non si determinino ambiguità e la nostra Fede venga confessata apertamente, perché non è un optional e, poi, che anche l'informazione corretta trovi adeguata diffusione nelle diverse pubbliche Agorà.

In fondo non c'era certo bisogno di ripetere Assisi se non, forse, per invertire il senso che ha preso il cosiddetto "spirito-di-Assisi". Ed è in questo che mi sento di dar fiducia al Papa.

DANTE PASTORELLI ha detto...

L'ambiguità, cara MIC, è nei fatti: è oggettiva. Se il Papa pronuncerà parole del tono e contenuto di quelle da noi attese, allora potrò ricredermi.

Luisa ha detto...

Insomma e con parole povere, spero non irrispettose, è un pò come se il Papa dicesse: personalmente avrei fatto a meno di andare a Assisi, ma dal momento che in ogni modo (dunque inevitabile) quell`anniversario doveva essere commemorato=festeggiato (che cosa ci sia da festeggiare non lo so ma transit) tanto vale che sia io a prendere le cose in mano e tentare di dare la direzione che voglio, a dire il vero il Papa è meno affermativo perche dice "per poter provare", non sembra poi così sicuro del risultato ma ci proverà, possiamo essere certi che farà, come lo scrive, "di tutto affinchè sia impossibile un interpretazione sincretista o relativista dell`evento".
Wait and see dunque, se ho fiducia nel Papa ne ho nettamente meno nei media internazionali, e spero anche che gli organizzatori locali non saranno i primi a tradire le direttive e intenzioni del Papa.
Comunque Assisi3 è e resta un evento ad alto rischio di ripercussioni negative, non sentiamo il bisogno di un surpiù di confusione, relativismo e sincretismo, ma dal momento che comunque avrà luogo è il tempo di pregare e affidare il Papa e le sue intenzioni alla Vergine Santissima.

Anonimo ha detto...

Wait and see dunque, caro Dante e cara Luisa!

Luisa ha detto...

Grazie Dante per le belle notizie, ringrazio il Signore e continuerò a pregare per il pieno ricupero della salute di mons.Gherardini che non conosco ma che è caro al mio cuore!

Piùcheperplesso ha detto...

Se è vero che lo scopo di Assisi3 sarebbe quello di contrastare coloro che vogliono relegare la fede nel privato, allora perchè si deve lasciare nel privato proprio la fede cattolica che viene "confusa" insieme alle altre?

Non è una patente contraddizione: quale sarebbe il modo in cui la fede cattolica viene resa pubblica se si tace il Nome di Gesù Cristo?

Anonimo ha detto...

Per Piùcheperplesso:

Io mi sono espressa diversamente. Non ho detto che Assisi3 è nata per far uscire dal privato la fede cattolica. Ho riferito quel che è stato all'origine di Assisi1, secondo l'intento di Giovanni Paolo II, che voleva contrastare le tendenza di relegare nel privato la religione e quindi vi ha incluso tutte le religioni che, invece, devono appartenere anche alla sfera pubblica. Per questa ragione, sull'onda di quanto promuoveva allora l'ONU per la pace, il Papa allora ha voluto far emergere in maniera eclatante questo principio portando le religioni su una piazza pubblica come Assisi.

Quanto ad Assisi3, ho fatto emergere l'intento di Benedetto XVI di invertire il cosiddetto "spirito-di-Assisi" sincretista relativista che ne è venuto fuori forse per una sorta di eterogeneità dei fini.
Intanto speriamo che il Papa riesca in quello che dichiara come suo intento. Tuttavia, proprio l'eterogeneità dei fini mi fa riflettere sul fatto che, se essa si determina, probabilmente c'è qualcosa di viziato in partenza...

stettino ha detto...

Vorrei dire la mia:
1) l'unico modo per non chiamare sincretico questo evento è quello descritto dal Dott. Pastorelli e cioè per convertire se così non fosse e non lo sarà, non illudiamoci, nessuna giustificazione per questo grave errore. (Cerchiamo di stare attenti a dove sarà collocata la Madonna e capiremo tutto)
2) Mic, forse non ho ben compreso se quello che riporta è anche il suo pensiero a riguardo di GPII sulla fede.
Dobbiamo far notare, come senz'altro saprà, che la professione di una falsa religione riguarda solo il "foro interno" e non quello esterno nel quale nessuno ha diritto di esporre la propria falsa religione (che correttamente deve essere chiamta idolatria), l'errore purtroppo ricorrente è chiamere religioni le varie confessioni idolatriche.
L'insegnamento della Chiesa pre conciliare è chiaro, nessuno ha il diritto di spargere l'errore in pubblico, nel privato entra in ballo il libero arbitrio.
La DH come saprà ha spalancato le porte al pubblico errore.
Assisi ne è una semplice applicazione, che però non ha nessun fondamento teologico se non sulla teologia personale di GPII (a tal prposito si veda La teologia di GPII e lo spirito di Assisi del prof. Dormann)
CVCRCI

DANTE PASTORELLI ha detto...

Non c'è diritto all'errore, è vero, ma tolleranza: questa è la posizione della Chiesa che mi ha formato. Tolleranza per evitare un male sociale maggiore, ad es. la rivolta di una parte della popolazione con gravi conseguenze. I principii almeno salviamoli!
Da qui alla convocazione delle false religioni da parte di un Papa ce ne corre. Se si afferma che tutte le religioni hanno diritto a manifestarsi pubblicamente, non mi si venga poi a dire che la DH vuole soltanto che lo stato non impedisca la professione pubblica del Cattolicesimo. E c'è chi pensa che siam tutti grulli.

DANTE PASTORELLI ha detto...

"Un cristiano poco formato nella fede può trarvi la conclusione gravemente erronea che una religione valga l'altra e che Gesù Cristo è uno dei tanti mediatori di salvezza.”

Appunto. Da 50 anni a questa parte la stragrande maggioranza dei cattolici sono poco e mal formati. Si è coscienti che costoro, la maggioranza, accoglieranno il messaggio che una religione vale l'altra. E allora? Perché consapevolmente por questi fedeli in una situazione di grave rischio?
Se il Papa farà un discorso dal contenuto cui ho accennato sopra, il rischio non ci sarà; ma se il discorso sarà "ecumenico" ed ambivalente, il rischio sarà reale.

Spe salvi ha detto...

Se il 27 ottobre il Santo Padre intende veramente escludere dalle sue azioni e parole ogni possibile interpretazione sincretistica o relativistica che si allontani dal 'focus' del 1986 e in più chiarire la sua affermazione del contenuto della Dominus Iesus, possiamo sperare che sarà uno dei giorni più significativi e positivi di questo Pontificato. Se il Papa dovesse poi arrivare fino a predicare esplicitamente, ai pagani riuniti, che bisogna credere in Gesù Cristo e appartenere alla Chiesa cattolica per essere salvati, sarebbe la riparazione di un evento imperdonabile.

Dobbiamo pregare che il 27 ottobre il Santo Padre faccia qualcosa di coraggioso.

Spe salvi ha detto...

Se il 27 ottobre il Santo Padre intende veramente escludere dalle sue azioni e parole ogni possibile interpretazione sincretistica o relativistica in modo da allontanarsi dal 'focus' del 1986 e in più chiarire la sua affermazione del contenuto della Dominus Iesus, possiamo sperare che sarà uno dei giorni più significativi e positivi di questo Pontificato. Se il Papa dovesse poi arrivare fino a predicare esplicitamente, ai pagani riuniti, che bisogna credere in Gesù Cristo e appartenere alla Chiesa cattolica per essere salvati, sarebbe la riparazione di un evento imperdonabile.

Dobbiamo pregare che il 27 ottobre il Santo Padre faccia qualcosa di coraggioso.

DANTE PASTORELLI ha detto...

"Se il Papa dovesse poi arrivare fino a predicare esplicitamente, ai pagani riuniti, che bisogna credere in Gesù Cristo e appartenere alla Chiesa cattolica per essere salvati, sarebbe la riparazione di un evento imperdonabile."

Gli Apostoli questo facevano: predicavamo la Verità esplicitamente. Io non conosco altro modo di predicar la Verità, a meno che non si voglian presentar mezze verità, cioè mezze o intere falsità.

Irma ha detto...

Gli Apostoli questo facevano: predicavano la Verità esplicitamente.

E' proprio così. Così come Nostro Signore, senza ambiguità, che Lui ha detto essere roba di satana ! Mai Gesù ha comandaato agli apostoli l'ambiguità nel parlare, MAI.

Allora chiedo a D. Pastorelli:
1- la visita e il discorso del papa ad Erfurt sono fatti da Simone o da Pietro ? da dottore privato o da Pontefice ?
2- Assisi3 : idem come sopra, atto da dottore privato o da Pontefice ?
sono domande gravissime che dobbiamo porci, inevitabili.
Sono certo atti e discorsi che MAI nessun papa della storia avrebbe fatto e detto, fino al 1986.
3- Assisi3 con le sue belle intenzioni che qui mi pare che tutti condividiate, è sotto la benedizione di NOSTRO SIGNORE ?
è sotto la protezione della Madre Celeste, o no ?

se è una cosa che non è nè benedetta nè protetta da Gesù Cristo e dalla Madonna, può essere cosa buona, secondo voi ?

esistono COSE NEUTRE, che siano fatte o dette da un pontefice di Santa Romana Chiesa, e che però miliardi di persone sono pronte ad APPRENDERE, assorbire e ritenere come sicuramente buone, in virtù dell'IMMAGINE di colui che le fa, senza giudicarle affatto con la loro ragione, cioè come se dovessero firmare una cambiale in bianco ?

stettino ha detto...

Esatto, tolleranza, l'esempio è l'editto di Nantes e il discorso "ci riesce" di Pio XII.
Purtroppo il messaggio è questo proprio venerdì ho esonerato mio figlio dall'ora di religione:
1) Prima lezione: il sole visto da tre punti diversi è lo stesso, qual'è l'insegnamento che ne traete?
2) seconda lezione: diritti umani e dichiarizione sui diritti dell'onu.
Questa sarebbe religione cattolica?
Il resto del programma è tutto un programma.
Basta con il concilio.
CVCRCI

Anonimo ha detto...

Correva l'anno 1987.
Era in corso il tentativo di "Conciliazione" FSSPX/Vaticano, che, l'anno dopo portò al protocollo del 5 maggio. Protocollo che poi Monsignore dedise di ritirarvi la firam, poichè ci vedeva dei rischi. E, tenuto conto della fine che hanno fatto coloro che lo hanno accettato, bisogna dire che fu Profeta. In quell'anno, la rivista fondata dal'ex dom Franzoni "Com-nuovi tempi", il giornale dei "Cristiani per il socialismo" pubblicò un articolo:"Forza Lefebvre, siamo tutti con te". Il senso di questo articolo era: premesso che non abbiamo nulla a che fare con questo nostalgico dell'OAS, su una cosa dobbiamo dire che ha perfettamente ragione, al 1000%. La Chiesa del Vaticano II è un qualche cosa di totalmente altro da quella di prima. Hanno voglia a Roma a dire il contrario. NON C'è ARRAMPIcaTA SUGLI SPECCHI che possa trovare una qualche vera e coerente "continuità" tra la riunione di Assisi dell'anno scorso e il Syllabo"

metaraf ha detto...

Ed aggiunsero che, a Roma, hanno una tale faccia di bronzo che, quando approveranno il sacerdozio dei robot e l'ufficio del lettore ai pappagallini, avranno il barbaro coraggio di trovare delle pezze d'appoggio nel magistero precedente. NON C'è NE SONO!

DANTE PASTORELLI ha detto...

1) Non credo che qui tutti condividano le belle intenzioni di Assisi, tutt'al più manifestano la speranza che questo incontro non sia come gli altri se non peggio, e che comunque non rappresenti un altro pericolo per la Fede.
Per quanto mi riguarda, ché non posso parlar a nome d'altri, e non nascondo mai le mie meditate opinioni, la convocazione stessa delle false religioni, idolatriche comprese, è di per sé un gravissimo errore, amenoché il Papa non abbia intenzione d'esortar tutti a convertirsi alla vera religione.

2) Il Papa in Germania è andato da Papa. Ma i suoi discorsi non appartengono in alcun modo al magistero infallibile. Se ne può benissimo prender le distanze, salvo ch'Egli non li dogmatizzi o li dichiari in modo inequivocabile magistero ordinario infallibile, definitive tenendum.
Ma ricordiamoci che l'infallibilità deve sempre rientrar nell'ambito disposto dalla Pastor Aeternus. Se esce da tal quadro, che ne stabilisce l'ambito dei contenuti, non c'è dichiarazione che tenga.

bedwere ha detto...

A quanto pare il Santo Padre non andra` ad Assisi ma si limitera` ad una "Preghiera in preparazione all'Incontro di Assisi"

http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/calendar/hf_bxvi_calendar_it.html#OTTOBRE 2011

Anonimo ha detto...

Effettivamente, dal Calendario delle attività risulta assente il 27 ottobre...
Tuttavia, su Avvenire di ieri, era riportata la notizia che il viaggio per tutti i partecipanti avverrà in treno partendo dalla stazione del Vaticano...