Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 25 marzo 2012

Celebrazioni acritiche e apologetiche. Qual è e quale sarà lo spazio per le critiche propositive e per ogni "discorso mancato"??

Amici miei, credo sia necessario fare un punto della situazione, alla luce di tutto quanto sta emergendo in questi giorni. Intanto non è arrivando con altro veleno che si curano le piaghe della Chiesa.

La confusione e il disorientamento che da troppo tempo ormai la fanno da padroni nella nostra Chiesa, sta assumendo livelli che non mi sembra esagerato definire di guardia.

Mentre attendiamo la definizione della vicenda legata alla regolarizzazione canonica della Fraternità di San Pio X, assistiamo ogni giorno a prese di posizione sempre più forti della cultura egemone a favore di un Concilio assurto a mito e trasformato in un superdogma, che sembrerebbe non più discutibile, soprattutto ora che ci si avvia a commemorarne il cinquantennale con iniziative dal sapore quasi esclusivamente apologetico. Per contro, non c'è alcun accenno alla necessità di procedere  nel dibattito allargato, al fine di realizzare una revisione critica dei documenti conciliari, che ha suscitato e suscita numerosi e qualificati interventi non soltanto da parte della stessa Fraternità.

Stiamo assistendo anche alla 'strana' alleanza, che va vieppiù rafforzandosi, tra modernisti e conservatori conciliaristi (vedi Ocáriz, Cantoni & C. e loro sostenitori), che hanno come scopo quello di soffocare ogni voce contraria, anche se critica in maniera costruttiva.

Proprio oggi ci arriva una ulteriore testimonianza dell'attestarsi delle posizioni egemoni: l'incontro nazionale dei vescovi di Francia intercorso ieri e oggi a Lourdes. Il cardinal Vingt Trois sta ricordando in diretta come il posto dell'uomo è la strada della Chiesa (sull'onda della Gaudium et spes): antropocentrismo spinto, si direbbe, se pensiamo a Cristo Signore "Via, Verità e Vita"! Del resto è un punto controverso di cui abbiamo già parlato e discusso qui. Questa tematica, insieme a quelle sviluppate dagli altri vescovi condensano ciò che, secondo loro, il concilio ha apportato alla Chiesa e alla nostra coscienza cristiana.

Ebbene, proprio dalla Francia, abbiamo visto, per un verso, una esternazione dell'ala più oltranzista della Fraternità riproposta in questo momento cruciale della questione e, per contro, la riproposizione convinta e tenace delle istanze più innovative e, alla fine, sovvertitrici, introdotte dall'assise conciliare.

Da ciò che appare a noi che seguiamo un po' più da vicino lo svolgersi degli eventi, che non mancheranno di avere conseguenze sul futuro della Chiesa, la Santa Sede sembra abbia messo Mons. Fellay nella stessa situazione, se non peggiore, di quanto non fosse Mons. Lefevbre nel 1988. Allora il card. Ratzinger si rammaricò che forse non era stato fatto tutto il possibile, oggi Benedetto XVI sembra avallare - anche se è tutto da verificare - la posizione oltranzista, ora come allora, assunta dalla Curia. E, oggi vediamo la Fraternità sottoposta alle "forche caudine" di un "Preambolo" - tranquillamente bypassato ad esempio per i Neocatecumenali, che non sono frutto solo del concilio e presentano una situazione molto complessa - nonché una soluzione canonica presa direttamente su iniziativa papale per gli Anglicani.

Nel frattempo, le posizioni oltranziste non mancano di farsi sentire anche nel campo FSSPX; il che certo serve solo a gettare benzina sul fuoco ad uso e consumo di una contrapposizione che rischia - Dio non voglia - di divenire insanabile.

Queste vicende ci riportano al concilio, fonte e culmine di tutte queste dispute, che alla resa dei conti  continua ad essere celebrato e acriticamente osannato; "il discorso mancato" di Mons. Brunero Gherardini è più che mai drammaticamente attuale. E noi siamo qui a seguire gli eventi senza abbandonare la Fiducia e la Speranza cristiane che, comunque vadano le cose, il Signore - per vie che sembrano sfuggirci ma delle quali conosciamo l'oriente - sta già salvando la Sua Chiesa.
Maria Guarini

4 commenti:

Luisa ha detto...

Ho visto ieri sera su Kto, canale satellitario cattolico francese, un documentario sul Vaticano II con immagini e filmati dell`epoca, datato del 2002.
La guida era mons. Bettazzi, con diversi interventi di persone che hanno vissuto quel Concilio dall`interno, parola data al prof. Alberigo e a un teologo protestante che ha senza problemi confermato l`influenza e il ruolo che la presenza dei consultori protestanti ha avuto, si è visto come da subito l`ala progressista ha preso in mano la direzione dei dibattiti, interessante vedere come i Padri conciliari davano il loro assenso su un foglietto, palese l`orientamento di chi testimoniava del suo ruolo di traduttore per chi non padroneggiava troppo bene il latino e di legame con i media, più volte è stata menzionata l`importanza dei colloqui informali e privati che avevano luogo in bar o altri locali, sono state descritte le lacrime del card. Lercaro perchè il presidente della commissione per la liturgia, uno spagnolo, non voleva la riforma liturgica, impressionanti quelle immagini di un lunghissimo corridoio contro i muri del quale sui due lati erano posti degli altari ai quali i Padri Conciliari celebravano la Santa Messa prima dell`inizio delle sedute, evidentemente accento posto sulla Chiesa che dialoga con il mondo, che parla un nuovo linguaggio comprensibile al mondo, e evidentemente è stata data un`immagine negativa della Chiesa prima del Concilio, insomma niente di nuovo, salvo delle immagini che mi hanno "rinfrescato" la memoria.
Dopo aver visto e ascoltato quei protagonisti dell`assise conciliare che, tutti, sottolineavano la svolta epocale data alla Chiesa dal Vaticano II, è difficile credere che nell`intenzione di chi ha diretto quei dibattiti ci fosse la volontà di inserirsi nella continuità con la Tradizione, evidente invece la loro intenzione di rompere con una Chiesa di cui parlavano con evidente rigetto o insofferenza.

gianluca cruccas ha detto...

E quindi quando andò in Vaticano, incontrando il Cardinale Ratzinger, egli lo confrontò al riguardo. Non pesò le sue parole. Disse: “Questo è impossibile! Non può proprio essere l’intero Terzo Segreto!” Ed egli insistette affinché Ratzinger gli rispondesse si o no.“E’ tutto qui? E’ tutto o no? Non può essere, ora me lo deve dire!” Ratzinger ammise: “In verità, non tutto è stato pubblicato”
Questo professore è un sacerdote che conosco di persona, e molte altre persone che conosco lo conoscono a loro volta. Egli ha insistito per avere una risposta, non si sarebbe tirato indietro. Ed ha preteso di sapere “Cosa c’è nel Segreto? Se non è tutto li, ebbene, cosa c’è scritto?” La risposta di Ratzinger lo rende chiaro. Non è più un mistero il motivo per cui lo abbiano tenuto nascosto per così tanti anni. E del perché perché i funzionari Vaticani, durante il pontificato di Papa Giovanni XXIII, dissero nel loro comunicato stampa che “avrebbe potuto non essere mai pubblicato”. Ratzinger disse che nel Terzo Segreto, la Madonna ci ammoniva che vi sarebbe stato un concilio malvagio. Ed ella ci avvertiva contro i cambiamenti: contro i cambiamenti effettuati nella liturgia e nella Messa. E’ tutto esplicitamente menzionato nel Terzo Segreto.

http://nullapossiamocontrolaverita.blogspot.it/

Anonimo ha detto...

Calma, calma... mettetevi in coda! Prima deve rispondere del "Breve esame Critico", poi, e solo poi risponde a Gherardini.

Marco Marchesini ha detto...

Purtroppo come ho già scritto l'unico tipo di critiche ammesse sono quelle che rientrano nello spazio previsto dalla "Professio Fidei" comma 3:

http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_1998_professio-fidei_it.html

e dalla "Donum Veritatis" punti 24-31.

http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19900524_theologian-vocation_it.html

Non basta però. Vista la gravità della crisi e dei problemi sarebbe necessario un documento in cui si sollevano i cristiani da ogni dovere di assenso e obbedienza al Magistero NON infallibile degli ultimi 50 anni.

Marco Marchesini