Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 5 dicembre 2013

I riformatori di Francesco iniziano dalla liturgia (brividi tradizionalisti)

Il titolo che ho utilizzato è quello apparso oggi, a firma di Matteo Matzuzzi sul quotidiano Il Foglio, ormai tribuna quotidiana delle vicende ecclesiali che si dipanano in questo tempo di riforme inconsulte e dirompenti e provvidenziale specchio del sentire di credenti, siano essi amanti della tradizione con un'ottica innovativa ma in continuità autentica e non solo proclamata oppure riformatori nel senso pieno del termine in quanto aperti ad ogni vento di rottura. Almeno esiste un ambito - sia pure offerto dalla solita impropria mediaticità - in cui le visioni antitetiche si confrontano più o meno civilmente, dal momento che il confronto - tanto meno il dialogo - è totalmente impossibile nell'ambito proprio: quello istituzionale ecclesiale. Nonostante il paradosso di una Chiesa dialogante - con tutti tranne che con la sua Tradizione - ma non più docente.
Si tratta evidentemente del solito titolo ad effetto, ma non possiamo ignorare che è sulla Liturgia, in primis, che si gioca l'essenza della Chiesa.

Di solito evito di raccogliere voci su nomine e avvicendamenti curiali, se non per registrare gli eventi, piuttosto che le ipotesi che possono lasciare il tempo che trovano. Tuttavia in quel che leggiamo ci sono degli elementi di per sé significativi. C'è da chiedersi infatti, come mai il 3 dicembre scorso, a Santa Marta, prima ancora di decidere l'ordine dei lavori successivi alla prima sessione che li ha visti metter mano alla riforma della curia, gli otto della Consulta si sono impegnati a discutere sulla Liturgia.

E' questo il dato dato più rimarchevole che possiamo registrare, prima ancora di conoscere il nuovo assetto della curia, che non mancherà di raccogliere gli auspici e i progetti delle varie conferenze episcopali - nell'ottica dell'ormai decollato decentramento e conseguente decapitazione del primato petrino - senza che una voce autorevole accenni a farsi sentire nell'affermare il sensus Ecclesiae più universale e meno "periferico", ma soprattutto legato alla divina istituzione che ce ne ha consegnato l'ordine mirabile fin dall'epoca Apostolica. Il Papato, infatti, nonostante la scomparsa del triregno, è un’istituzione monarchica assoluta di derivazione divina, prima di essere “una comunione” con il collegio episcopale.

E un conto è promuovere possibili e opportune modifiche organizzative, un altro conto è picconare le strutture e delegare un potere che è centralizzato non per ragioni di dominio ma di servizio illuminato a garanzia dell'unità; unità che non è pensabile possa venir fuori dalle strategie umane ed è operata solo dal Signore attraverso l'azione santificatrice: il munus sanctificandi esercitato nella vita Sacramentale, da lui affidato alla Sua Chiesa, che solo da questo può attingere la missionarietà, cioè l'evangelizzazione ab intra ad extra e non viceversa. Se non si parte da qui, è la riprova che l'antropocentrismo innescato dall'assise conciliare ed insinuatosi per gradi nonostante le voci di allarme lanciate da teologi e studiosi consapevoli, sta esplodendo nelle sue conseguenze più nefaste, ora pienamente allo scoperto e neppure mascherate da una "riforma della riforma", tanto improbabile quanto solo promossa nei suoi elementi più esteriori piuttosto che nella sostanza del Rito Antiquior ormai imbastardito, se non fosse per chi resiste e lo difende e lo diffonde.

Se  il cardinale honduregno Oscar Rodríguez Maradiaga, coordinatore degli otto cardinali membri della speciale “consulta outsider” istituita da Francesco, promette - o piuttosto minaccia - che stanno facendo sul serio, possiamo prevedere che nel giro di due o tre anni il nuovo sistema entrerà a pieno regime. E il Sinodo dei vescovi diventerà struttura di fatto permanente, mentre nel frattempo si procederà a ridimensionare i dicasteri della curia. 
Non è un caso che la Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti sia stata la prima a registrare cambiamenti significativi che vanno in direzione opposta alla visione ratzingeriana. Oltre alla notizia ormai certa che il cardinale Antonio Cañizares Llovera  - che lo stesso Matzuzzi ricorda come “il piccolo Ratzinger” per la consonanza di vedute con il Pontefice oggi emerito - si prepara a  lasciare l’incarico, già dal settembre scorso Bergoglio ha sostituito tutti i consultori dell’Ufficio per le celebrazioni liturgiche – giunti a scadenza del mandato quinquennale, comunque rinnovabile –, sostituendoli con personalità più vicine alla sensibilità progressista.

Un altro segnale del cambiamento in atto è la vicenda dei Francescani dell'Immacolata, apparsa come la cartina di tornasole del nuovo corso che sta mostrando comportamenti stalinisti che ormai appaiono irreversibili. Senza che ci sia stato un vescovo che abbia mosso un dito, nonostante sia stato calpestato il diritto dei fedeli oltre a quello dei sacerdoti cui è stato ignominiosamente proibito di celebrare nel Rito Antiquior, de facto e inopinatamente bypassando una legge universale come il Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI. Non senza aver deposto dagli incarichi, trasferito e allontanato, in fretta e furia, i frati fedeli al carisma dei Padri Fondatori e promosso tutti quei frati che appoggiano la “nuova” linea nei vari conventi dei F.I. sparsi per il mondo; il tutto senza spiegazioni e con un autoritarismo mai visto e degno di miglior causa.  

E non pare in vista - sempre che non sia magari ancora in incognito - un vero pastore che ci salvi dai lupi, mentre appare sempre più evidente che Benedetto XVI, che al momento della sua elezione aveva chiesto di pregare perché non fuggisse, sia stato costretto a farlo. E oltretutto nessuno accenna alla tanto inedita quanto anomala diarchia tra il Papa Emerito in servizio contemplativo e il vescovo di roma in servizio attivo (fin troppo !?).

23 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho letto la lunga intervista di mons.Fellay, e l'ho trovata molto interessante, anche se ovviamente non la condivido in tutto e per tutto, credo abbia pienamente ragione quando paventa la cancellazione di molti dicasteri io temo che oltre a quelli su citati il prossimo sarà la Cdf, Mueller succederà a Meissner, a Koln, non sono solo rumors, Canizares va a Madrid, Rouco Varela va in pensione e la damnatio memoriae di qualsiasi tipo di collegamento o aggancio col precedente pontificato, saranno totali, les jeux sont faits, faites vos jeux.Lupus et Agnus.

Anonimo ha detto...

Quella foto con i due "papi" mi atterrisce

Anonimo ha detto...

è interessante e importante di notare questa notizia...

http://eponymousflower.blogspot.com/2013/11/influence-of-american-promontory-group.html

il Promontory Group, fondato da un ebreo appartenente al partito Democratico Americano (Communisti e seguci da altri ebrei atei in finanza) ha messo il loro scelto come direttore del IOR...

adesso è evidente che i massoni e ebrei controllano la Banca Vaticano...

Romano

likeafairytale ha detto...

e meno male che dicevano che non era interessato alla liturgia, che su quel punto avrebbe mantenuto lo "status quo". Questo dimostra sempre più che spaventandoci il "mare aperto" ci siamo illusi che le cose non fossero poi così nere, che chi diceva il contrario, come ai tempi di Giovanni XXIII era un profeta di sventura...ecco la realtà che prende corpo sotto i nostri occhi. Qualcosa mi diche che il compimento totale dell' "abominio della desolazione" è ad un passo.

mic ha detto...

Il problema non sta nella riduzione dei dicasteri, che può essere uno snellimento organizzativo, ma nello svuotamento del potere primaziale del papa.

Amicus ha detto...

Ottima sintesi.
In realtà il punto centrale è l'attacco al Primato papale giurisdizionale, programmato nella Evangelii gaudium ai nn. 16 e 32 (ormai è nero su bianco, visto che l'Evangelii gaudium ha valore di programma ufficiale: vedasi il n. 25).
L'obiettivo di Bergoglio è pur sempre quello di una trasformazione della Chiesa cattolica in una mega setta pentecostale protestantizzata, ma evidentemente è un obiettivo che non può essere raggiunto immediatamente.
Ecco dunque il primo passo programmato: quello di 'ortodossizzare' (perdonatemi l'orrendo neologismo)la Chiesa cattolica 'decentrando' a più non posso, fino a raggiungere gli pseudo-ortodossi, appunto, nella loro divisione in molteplici chiese nazionali autocefale ed indipendenti tra di loro.
La pseudo-ortodossia si sta rivelando anche da questo punto di vista, come già dicevo tempo fa, come il più pericoloso nemico del Cattolicesimo, peggiore ancora del protestantesimo perché meglio mascherato. E non per nulla Bergoglio la cita come modello ed esempio da seguire.

A differenza del primo, il secondo attacco, quello contro la Divina Liturgia evocato nel titolo, è per ora meno evidente, ma credo che non tarderà a manifestarsi in tutta la sua virulenza soprattutto nei confronti di ciò che resta di cattolico nel Novus ordo. Ricordo bene a questo proposito un'intervista al card. Hummes, grande amico di Bergoglio, in cui annunciava l'intenzione di 'Francesco' di intervenire con modifiche in questo campo. Purtroppo non riesco ora a ritrovarla, ma si tratta di un'intervista rilasciata poco dopo il 13 marzo scorso.
Il combattimento ormai è a viso aperto. Chiediamo alla Madonna di ottenerci la grazia di resistere nella Fede.

mic ha detto...

Ringrazio Romano per l'interessante link, che consente rimandi ulteriori.
Molto significativi!

Anonimo ha detto...

Credo che la vicinanza religiosa di Bergoglio a massoni, la sua vicinanza nella politica a temi di Obama, e poi adesso la nomina di un uomo vicino a tutti dui come direttore del IOR significa una verità tristissima...

il compimento della profezia di Nostra Signora di La Saletta

Roma caderà...


Romano

Giovanni ha detto...

I riformatori non "iniziano" ma "completano" la riforma liturgica bugninana probabilmente imponendola in ogni chiesa...
Temo che un giorno sarà ovunque come nella foto a questo link: https://www.facebook.com/events/235461993287204/?ref=22
Ecco dove vogliono arrivare!

una sola fede ha detto...

Se mic me lo consente, inserirei un O.T. riguardante la VIOLENTISSIMA TEMPESTA che sta cominciando ad abbattersi su tutta l'Europa Settentrionale (l'Italia invece non sarà raggiunta).

CHIEDO A TUTTI, FRATELLI, di PREGARE l'IMMACOLATA in questa Novena, per questa situazione, perchè è la peggiore tempesta nel nord Europa DAL 1962...


Dal sito meteoweb.it.

16:40 – SITUAZIONE CRITICA NEL REGNO UNITO, ZONE COSTIERE GIA’ INONDATE . RAGGIUNTI I 228KM/H IN SCOZIA, COME UN URAGANO DI 4^ CATEGORIA -
E’ critica la situazione nel Regno Unito, con venti che soffiano fino a 230km/h in Scozia, con la stessa forza degli Uragani di 4^ categoria.

16:30 – BELGIO E OLANDA SI PREPARANO A UNA NOTTE TERRIBILE - “Nessuno potrà chiudere occhio nella prossima notte, sarà un incubo”: con queste parole il portavoce di un sindaco delle isole del mare del Nord, tra Belgio e Olanda, annuncia l’arrivo della tempesta “Xaver”. Nell’area sono attese onde altissime che potranno inondare vaste aree costiere, tutte densamente abitate. “La situazione potrà essere più grave di quanto ci saremmo aspettati fino a stamattina, gli ultimi aggiornamenti hanno peggiorato l’entità della tempesta” spiegano le autorità.

15:50 – LA TEMPESTA ARRIVA IN GERMANIA, MASSIMA ALLERTA: “NON VI MUOVETE DA CASA” - La Germania centro/settentrionale è letteralmente paralizzata per l’arrivo della tempesta Xaver, con i primi venti che iniziano a soffiare con raffiche superiori ai 100-120km/h. Sono stati chiusi tutti i mercatini di Natale, oltre a scuole e uffici pubblici. In Germania in particolare Xaver potrebbe rivelarsi la tempesta piu’ violenta degli ultimi 50 anni, le autorità sono state chiarissime: “non muovetevi dalle vostre case per nessun motivo“.

Qui in diretta la situazione sempre aggiornata quasi minuto per minuto:

http://www.meteoweb.eu/2013/12/speciale-meteoweb-la-tempesta-xaver-live-mareggiate-devastanti-foto/245123/


E qui un video:
http://www.meteoweb.eu/2013/12/uragano-xaver-incredibili-foto-e-video-dalla-citta-porto-di-whitehaven-inghilterra/245210/

rosa ha detto...

una sola fede,
il tuo non e' un OT, ma semplicemente il manifestarsi del dies irae...
rosa

Anonimo ha detto...

questa nuova persecuzione dei laici fideli alla marianità francescana dei FFI e la separazione imposta tra i frati e le suore è tanto dura che mi pare una prova di creare o dar occasione a un nuova "scisma" ...

già un frate è giunta con i padri della FSSPX che seguono Mons. Williamson...quanti più nei prossimi mesi?

la verità semplice è: quando il Santo Padre sta in scisma con Cristo (vedi l'intervista con Scalafari), con gli Apostoli (la vita fidele religiosa) e con la Tradizione (la sopressione della Messa Antica per tanti fideli) e con i laici innocenti (i seguaci dei FFI), divenne più necessario ogni giorno per tutta la Chiesa di stare in scisma con lui...

Pacifico

mic ha detto...

Rosa,
conosci Žižek?
Che ne pensi?

Luisa ha detto...

Pacifico, lei mi sembra molto provocatore e assai poco pacifico.

Anonimo ha detto...

“Ipocrita e marxista”, l’America dei Tea Party contro Francesco

http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/usa-us-estados-unidos-papa-pope-el-papa-30384/

mic ha detto...

Non ho ancora letto vatican insider. Ma già indicare il dissenso come attribuibile alla destra reazionaria lo squalifica.
Inoltre denota ignoranza. Vogliamo ricordare che il tea party, essenzialmente protestante mormone e guerrafondaio, non ha nulla a che vedere con i cattolici?

mic ha detto...

O, se non è ignoranza, è il solito pressappochismo tendenzioso?

Anonimo ha detto...

Comunque in US vescovi come Chaput, Dolan sono chiamati spesso Tea- Party bishops..
Questo per dire che non è tanto questione di appartenenza, ma di idee che professi.

rosa ha detto...

mic,
non conosco zizek, in compenso conosco i teaparties, che non demonizzerei. tornielli e' uno dei tanti giornalisti italiani " follow the wind and help the winners", oltre ad essere, pare, amico personale di bergoglio, ergo non obiettivo.
rosa

Anonimo ha detto...

Comunque oggi Canizares è stato ricevuto in udienza dal Papa e probabilmente a brevissimo sarà annunciato il suo trasferimento in Spagna. C'è chi parla di Barcellona, chi di Madrid (più probabile). Vedremo chi verrà scelto al suo posto...

Silente ha detto...

Carissima Mic, perdonami, ma, con molta simpatia, devo purtuttavia smentirti: non è vero che il "tea party, essenzialmente protestante mormone e guerrafondaio, non ha nulla a che vedere con i cattolici".
I "Tea Party" sono un arcipelago fluido e "confederale", in cui convivono "old conservatives", "libertarians", fondamentalisti protestanti, "southern democrats", cattolici pro-life e conservatori, populisti (nel senso americano), esponenti e gruppi anti-lobbies e tutte le pulsioni della stratificata e variegata destra statunitense. Non sono "guerrafondai" alla Bush perché, molto americanamente, sono concentrati sulle issues interne e pesa la tradizione isolazionista degli "old repubblicans".
In ogni caso, molti cattolici aderiscono ai Tea Party che, comunque, è interconfessionale.
Nella convention per la nomina dei candidati "Reps" alle ultime elezioni presidenziali, i Tea Party imposero Paul Ryan, a loro organico, quale candidato vicepresidente in ticket con Mitt Romney (lui sì mormone). E Paul Ryan è cattolico, cattolicissimo, indefettibilmente pro-life, anti-gay e pro-family.

Tutto ciò senza negare che, personalmente, l'ideologia "mainstream" dei Tea Party mi lascia perplesso per certi eccessi di antistatalismo e di ultra-liberismo. Ma, complessivamente, il fenomeno non lo considero negativo.

Anonimo ha detto...

I teaparties sono qualcosa che esula dalla nostra mentalità italiota da guelfi e ghibellini in perpetuum, invece Zizek è un philostar, un epigono di Heidegger, ateo, possibilista, che viene invitato nelle più prestigiose università a tenere conferenze, un post Frankfurtersschule, che ha tradotto Chesterton(!) e scritto vari libri su disparati argomenti, Feltrinelli ne ha in catalogo un vagone, insomma quello che il 'nostro' Cacciari non diventerà mai, con tutto il rispetto; il successore di Canizares pare sia un gesuita argie (fra con-fratelli, si sa....)lui va a Madrid, ma non sarà a capo della CE spagnola, lì andrà, almeno stando ai rumors, un progressista all'opposto, insomma uno che piace alla gente che piace, that's the way of the world...Mandela è sempre stato una policy'star, untouchable, as always....Lupus et Agnus.

rosa ha detto...

ho appena sentito scola. con tutti i suoi limiti, che papa sarebbe stat!
scusate, un po' di campanilismo. domani e' sant' ambrogio.
ha citato bxvi
rosa