Napoli : celebrazioni natalizie nella Basilica di San Paolo Maggiore
Orari delle Sante Messe nel venerabile rito romano antico che saranno celebrate nel complesso monumentale della
Basilica di San Paolo Maggiore dei Padri Teatini
Basilica di San Paolo Maggiore dei Padri Teatini
- 22 dicembre 2013, IV Domenica d'Avvento, ore 12:15, S. Messa nella Cappella-Santuario di S. Gaetano Thiene, Compatrono di Napoli, sull’Altare costruito sopra il sepolcro del Santo (l’accesso è sempre da piazza S. Gaetano, n. 79);
- Mercoledì 25 dicembre 2013, Natale di Nostro Signore Gesù Cristo, ore 10:30, S. Messa nella Cappella-Santuario di S. Gaetano Thiene;
- Giovedì 26 dicembre 2013, Festa di S. Stefano Protomartire, ore 12:15, S. Messa nella Cappella di S. Andrea Avellino;
- 29 dicembre 2013, Domenica infra octavam Nativitatis Domini, ore 12:15, S. Messa nella Cappella di S. Andrea Avellino;
- Mercoledì 01 gennaio 2014, Ottava del Natale di Nostro Signore Gesù Cristo, ore 12:15, S. Messa nella Cappella di S. Andrea Avellino;
- Domenica 05 gennaio 2014, Santissimo Nome di Gesù, ore 12:15, S. Messa nella Cappella di S. Andrea Avellino;
- Lunedì 06 gennaio 2014, Epifania di Nostro Signore Gesù Cristo, ore 12:15, S. Messa nella Cappella di S. Andrea Avellino.
15 commenti:
Grazie, Mic! Buona Domenica!
Antonio
NAPOLI: Cappella dell’Immacolata - Via S. Maria a Lanzati, 21. Domenica e festivi alle 11.00(per informazioni: 06.930.68.16 - albano@sanpiox.it).
Buona domenica, Mic, so di essere OT, ne chiedo venia, ma vorrei che qualcuno mi spiegasse che cosa erano i giorni delle braci ardenti in preparazione all'Avvento, non ne ho menzione, so solo che sono stati tolti dopo il vat 2. Grazie anticipatamente a chi gentilmente vorrà rispondermi. Lupus et Agnus.
Grazie Mic, non stancarti mai di informarci.
La Cappella dell'Immacolata in via S.Maria a Lanzati è minuscola ma ben frequentata, non c'è molto spazio e mi rattrista aver constatato che a pochi passi, nella centralissima via Foria aperta sulla strada c'è una Chiesa cattolica moderatamente capiente, dove si celebra il rito ortodosso, qualsiasi passante cattolico può soffermarsi , incuriosirsi e magari affascinarsi, mentre la fraternità celebra relegata in una stradina chiusa, in una Chiesa più piccola della "Porziuncola" e dove nessun passante cattolico può scoprire anche per caso, la bellezza della Santa Messa nel rito antico.
Santo Natale a tutti
Loredana
@Lupus et Agnus ...
Le braci ardenti e la leggenda del pastore cattivo.
C'era una volta un pastore che aveva un gran brutto carattere e due cagnacci anche peggiori di lui. Viveva da solo con le sue pecore e i suoi cani, perché anche gli altri pastori lo temevano. Era un uomo ringhioso e vendicativo, perennemente arrabbiato contro qualcuno o qualcosa. I suoi occhi erano solitamente accesi d'ira e la sua barba incolta e irsuta. Le sue parole erano sempre amare e nessuno lo aveva mai visto sorridere. I mendicanti che bussavano alla sua porta dovevano scappare di corsa, inseguiti dai cani e dalle minacce del pastore. Quando, nella notte santa, agli altri pastori apparve l'angelo che annunciava la nascita del santo Bambino, il pastore burbero brontolò: «Uno stupido trucco per i gonzi», e si avvolse con rabbia nel suo mantello, nero come il suo cuore. Ma proprio quella notte avvenne qualcosa di straordinario. Uno straniero nella notte poco lontano di là, un uomo camminava nella notte per cercare del fuoco. Bussava a tutte le porte. «Aiutatemi, brava gente», diceva, «mia moglie ha appena avuto un bambino e io devo accendere un fuoco per riscaldarli, lei e il piccolo». Ma era notte fonda, tutti dormivano e nessuno gli rispondeva. L'uomo cercava e cercava. Era San Giuseppe. Il buio lo avvolgeva da tutte le parti, ma ad un tratto vide il bagliore di un fuoco. Si avvicinò quasi correndo. Era il fuoco del pastore scontroso e iracondo che faceva la guardia al suo gregge. I cani dormivano accucciati ai suoi piedi e tutt'intorno le pecore dormivano una addossata all'altra. Quando San Giuseppe arrivò, i cani si destarono. Aprirono le fauci per abbaiare, ma non ne uscì nessun suono. Il pastore li incitò ad attaccare l'intruso. Con il pelo ritto e le zanne appuntite che luccicavano ai bagliori del fuoco, i cani si scagliarono su San Giuseppe, ma quando gli arrivarono vicino, come costretti da una mano invisibile, si accucciarono uggiolando ai suoi piedi. Il pastore sorpreso e contrariato strinse più forte il suo nodoso bastone, poi, con un impulso improvviso lo lanciò con tutta la sua forza contro lo straniero.Ma il bastone, arrivato davanti allo straniero, deviò dalla sua traiettoria e sibilando finì lontano nel campo. Il nuovo arrivato aveva l'aria mite e inoffensiva e si avvicinò al pastore camminando tranquillamente sulle pecore addormentate, sfiorandole appena, senza svegliarle. «Amico, dammi un po' di fuoco per scaldare il mio bambino e la sua mamma», chiese San Giuseppe. Il pastore stava per rispondere malamente, quando si ricordò che i cani non avevano morso, il bastone non aveva colpito e le pecore non si erano svegliate. Un po' inquieto, non osò rifiutare. «Prendine quanto ne vuoi!», fece brusco. Non c'erano quasi più fiamme, rami e tizzoni erano completamente consumati.
Segue ...
Seguito del racconto ...
C'era solo un mucchio di braci e lo straniero non aveva né secchio né pala per portarle via. Il vecchio pastore se ne accorse e malignamente ripeté: «Prendine quanto ne vuoi... Se puoi». San Giuseppe si chinò, prese con le mani un po' di braci ardenti, le avvolse in un lembo del suo mantello e, dopo aver ringraziato, se ne andò. E il fuoco non bruciò nè le sue mani nè il suo mantello. Se lo portò via come fosse una manciata di mele rosse. Il pastore era rimasto di sasso. «Ma che notte è mai questa», pensava «che i cani non mordono, i bastoni non colpiscono, le pecore non si spaventano e il fuoco non brucia?». Richiamò lo straniero, a voce alta: «Che notte è questa? Perché sono tutti buoni?». L'uomo rispose con la sua voce gentile: «Lo devi capire da solo. Con il cuore. Io non posso dirtelo». Il vecchio pastore decise di non perdere di vista lo straniero e incominciò a seguirlo da lontano. Così scoprì che quell'uomo non aveva neppure una baracca per ripararsi e che sua moglie e il bambino stavano in una specie di grotta, senza difesa per il freddo. Quando il pastore vide il bambino, il suo cuore freddo e inacidito si riscaldò un po'. Il buio, cupo e scontroso, che abitava la sua anima improvvisamente cominciò ad illuminarsi. Aprì la sua bisaccia ed estrasse un vello di pecora, bianco e morbido, e lo porse alla donna perché avvolgesse il bambino. Poi prese pane e formaggio e li offrì ai due sposi. In quel momento i suoi occhi si aprirono e vide ciò che prima non aveva potuto vedere e udì ciò che prima non aveva potuto udire. Si accorse di essere circondato da schiere di angeli che cantavano in coro che il Messia era nato in quella notte, il Messia che avrebbe liberato il mondo intero dal male. Allora comprese perché in quella notte di gioia niente e nessuno poteva fare del male. E gli angeli non erano soltanto intorno a lui ma dappertutto, nella grotta e sulle rocce, nel cielo e sulle colline: avanzavano in processione per contemplare il Divino Bambino. Dappertutto si respirava felicità, gioia, canti e danze. E il pastore vide tutto questo in quella notte che gli era sembrata nera e vuota prima che i suoi occhi fossero davvero aperti. Allora un'ondata di felicità lo travolse e una gioia incontenibile vibrò in tutto il suo essere, fibra per fibra. Come se tutto in lui si fosse trasformato in una di quelle arpe che suonavano gli angeli. Si buttò in ginocchio e ringraziò il Signore. E per la prima volta nella sua vita, i suoi occhi si riempirono di lacrime di felicità.
Buon Natale a tutti. Mario
@ Mario, non so come ringraziarla, è una storia bellissima che non avevo mai sentito prima....pensare che un accenno in inglese degli Ember days mi aveva acceso la curiosità....come mai durante il periodo del catechismo non si insegnano queste cose, passi per la mia generazione, 1 anno solo, ma adesso, che fanno in 4 anni, oltre a giocare e a guardare film improponibilmente cristiani, non oso dire cattolici, ma qua si va avanti a Juno et similia....mamma mia!.....Ancora grazie di cuore e Buon Natale a lei e famiglia.Lupus et agnus.
Cara Loredana,
è eaattamente quanto, purtroppo succede anche a Roma: Santa Caterina in Via Urbana è una piccola cappella angusta ricavata da un'officina, mentre Chiese storiche e importanti sono affidate ad ortodossi e copti.
Anche la grotta di Betlemme era angusta e di ripiego, ma quanta grazia!
Grazie a Lupus et Agnus che ha espresso la sua curiosirà e a Mario che ci ha donato un racconto bellissimo :)
Per caso alla cappella della fsspx di via dei lanzati ci sarà la messa di mezzanotte?
Non per caso ma come ogni anno la S.Mesa di mezzanotte è celebrata regolarmente.
Anche a Bologna ogni giorno dalla promulgazione del Summorum Pontificum grazie all'azione di alcuni fedeli e all'appoggio del card. Caffarra si celebra ogni domenica la Santa Messa nella forma extraordinaria ogni festività alle ore 18.00 presso la Chiesa Madonna della Pietà via S. Vitale 112
Auguri di santo Natale a tutti!
Tantissimi auguri anche da parte mia di un Santo Natale.
Buon e Santo Natale a tutti! Antonio
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