Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 30 settembre 2023

Dalla storia della Chiesa, Mater et Magistra / Esempi eloquenti

Dalle segnalazioni dei lettori.
La storia ci parla sempre

Il 28 settembre del 235 si dimette, dopo cinque anni di pontificato, san Ponziano.
Un Papa può dimettersi, non esistono cose come "sei Papa per sempre"; in certi casi anzi risulta necessario.
San Ponziano si dimise perché, essendo deportato in Sardegna, gli sarebbe stato difficile mantenere il controllo di tutta la Chiesa da oriente ad occidente e preferì fare spazio per permettere l'elezione del suo successore.
Questo comportamento è simile a quello di san Clemente I che, impossibilitato dall'esilio, si dimise a fine primo secolo o a quello di san Celestino V che, sentendosi inadeguato, ebbe la felice idea di lasciare il Papato, permettendo ad una figura energica come quella di Bonifacio VIII di difendere la Chiesa. Senza dimenticare Pio XII che aveva predisposto una lettera di dimissioni in quanto minacciato di esser catturato dai nazisti.
Vi è però un fatto; san Ponziano non si dimise perché si sentiva accerchiato e perseguitato.
San Ponziano si dimise, senza ambiguità, perché doveva far spazio al proprio successore. A conferma di ciò, egli morì martire.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Oggi invece il popolo muore martire, mentre il così detto papa fa la Rivolución.

Anonimo ha detto...

Sono soliti indire congressi, riunioni, conferenze, con largo intervento di pubblico, ai quali sono invitati promiscuamente tutti a discutere: infedeli di ogni gradazione, cristiani, e persino coloro che miseramente apostatarono da Cristo o che con ostinata pertinacia negano la divinità della sua Persona e della sua missione. Non possono certo ottenere l’approvazione dei cattolici tali tentativi fondati sulla falsa teoria che suppone buone e lodevoli tutte le religioni, in quanto tutte, sebbene in maniera diversa, manifestano e significano egualmente quel sentimento a tutti congenito per il quale ci sentiamo portati a Dio e all’ossequente riconoscimento del suo dominio. Orbene, i seguaci di siffatta teoria, non soltanto sono nell’inganno e nell’errore, ma ripudiano la vera religione depravandone il concetto e svoltano passo passo verso il naturalismo e l’ateismo; donde chiaramente consegue che quanti aderiscono ai fautori di tali teorie e tentativi si allontanano del tutto dalla religione rivelata da Dio.
(Mortalium animos, Pio XI)

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