Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 4 settembre 2023

L’Ungheria afferma di essere orgogliosa della sua eredità cristiana

La Chiesa, Sposa di Cristo, resta l'Una Santa; ma nella sua parte militante, attingendo al Cantico dei Cantici possiamo definirla nigra (peccatrice) et formosa (in quanto resa bella dalla Grazia del Salvatore). Nella notizia che segue essa ci mostra il suo vero volto. Non siamo favorevoli al falso ecumenismo [qui] modernista (Orban non è cattolico); ma nel deserto attuale cogliamo il refrigerio di un'oasi spirituale.

L’Ungheria afferma di essere 
orgogliosa della sua eredità cristiana

Il 20 agosto si svolge a Budapest la festa di Santo Stefano, Re d’Ungheria, canonizzato il 20 agosto 1083 da Papa Gregorio VII.
La festività ha un’importanza nazionale perché viene ricordata anche la fondazione della nazione ungherese, voluta da Santo Stefano nell’anno 1000 insieme alla fondazione della Chiesa cattolica in Ungheria.

I festeggiamenti iniziano la mattina del 20 agosto con la parata militare davanti all’ingresso centrale del Parlamento in piazza Kossuth alla quale partecipano le autorità politiche.
Nel pomeriggio si celebra la Santa Messa davanti alla Cattedrale di Santo Stefano, al termine inizia la processione nel quartiere attorno alla Cattedrale.
Nel corso della processione, l’Aeronautica effettua dei voli acrobatici e per mezzo di “droni” compone una croce tridimensionale nel cielo sopra il Parlamento.

L’Ungheria non è solo orgogliosa di essere un Paese cristiano: il suo governo afferma di essere cristiano e conduce politiche coerenti con questa natura cristiana del Paese.

Il governo ungherese guidato da Viktor Orbán ha ottenuto in 10 anni risultati coerenti: il numero di matrimoni è raddoppiato, il tasso di divorzi è diminuito e gli aborti sono diminuiti di circa il 50%.
Orbán ci tiene a dichiarare che gli Ungheresi possono sopravvivere solo come nazione cristiana e che ogni nuova chiesa costruita nel Paese è un bastione nella lotta della nazione per la libertà e la grandezza.

Il parlamentare europeo József Szájer, in visita a Roma ha recentemente dichiarato: «C’è qualcuno che avrebbe preferito che non avessimo menzionato Re Santo Stefano nel preambolo alla nostra nuova Costituzione. Ebbene, se non lo avessimo fatto avremmo negato le nostre radici, la nostra storia, in una parola la verità».
József Szájer ha presieduto la Commissione per la Redazione della Legge Fondamentale Ungherese ed è a lui che si deve il celebre e contestato preambolo che recita:
«Noi, appartenenti alla nazione ungherese, all’inizio del nuovo millennio, provando senso di responsabilità per ogni nostro connazionale, proclamiamo: Siamo orgogliosi che il nostro re Santo Stefano abbia costruito lo Stato ungherese su un terreno solido e abbia reso il nostro paese una parte dell'Europa cristiana mille anni fa. Siamo orgogliosi dei nostri antenati che hanno combattuto per la sopravvivenza, la libertà e l’indipendenza del nostro Paese. Siamo orgogliosi delle eccezionali conquiste intellettuali del popolo ungherese. Siamo orgogliosi che il nostro popolo nel corso dei secoli abbia difeso l’Europa in una serie di lotte e arricchito i valori europei comuni con il suo talento e diligenza. Riconosciamo il ruolo del cristianesimo nel preservare la nazione. Apprezziamo le varie tradizioni religiose del nostro paese. Ci impegniamo per preservare l’unità intellettuale e spirituale della nostra nazione lacerata nelle tempeste del secolo scorso. Le nazionalità che vivono con noi fanno parte della comunità politica ungherese e sono parti costitutive dello Stato» - Fonte

16 commenti:

Anonimo ha detto...

It's time to ignore the Bill Kristols, Max Boots, and David Frums of the political spectrum. They have been disastrously wrong for 30 years.  https://thefederalist.com/2023/09/04/ukraine-is-neocons-last-gasp/ 

In Italia ci si autocensura, in USA dibattono su quanto sia deleteria la banda Biden.
Povera Italia, resa stracciona per servire i distruttori dell'occidente del capitalismo cristiano.
Per fortuna la Russia ha i missili puntati su Washington, New York, Los Angeles etc. Altrimenti l'Europa sarebbe già stata distrutta. Questa è la vera realtà.
Paolo Montagnese 

Anonimo ha detto...

La Presidente della Repubblica è però cattolica.
Rosy Capudi

Anonimo ha detto...

Nei nostri partiti, in Parlamento e fuori, a stento si ascolta un cattolico consapevole che senza Gesù Cristo non riusciremo mai a toglierci i ceppi che altri italiani hanno servilmente aiutato lo straniero a serrarci alle caviglie. Purtroppo la nostra classe politica è usa servire due padroni e spesso uno solo, chi la paga meglio. Direi che gran parte della classe politica ed imprenditoriale italiana è figlia o nipote del mafioso e/o del delinquente comune arricchito e studiato. Di cattolico ci rimane ben poco, qualche sognatore, anche la Chiesa aggiornata si è messa al traino dell americanismo modernista.

Anonimo ha detto...

Sì, la Russia ha i missili ipersonici puntati su obiettivi ben precisi, ma non è cosa buona, come non è bello sentire volare a livello coppi del tetto un F15 e vedere Apache a coppia, talora anche in 4 ad ogni ora del giorno e anche della notte, essere illuminati a giorno a volo rasente a notte fonda e sperare che.......ciò detto mi auguro che all'Ungheria venga permesso di godere ancora a lungo di questo status, e auspicare che le gangs siano spazzate via, ma io dico meglio pregare e sperare in aiuti divini.

Questione di scelte ha detto...

Lo avete visto Oppenheimer?
Guardatelo, così vedrete come ragionano certi scienziati,
come si diventa distruttori di mondi,
come indietro non si torna,
come si pianifica uno sterminio di massa,
come i cani di paglia ballano sui cadaveri,
come si fa a far cadere a brandelli la pelle di 220.000 scheletri,
come soldi, fama e potere corrompono l'animo,

e capirete come mai nel 1938 Ettore Majorana se ne andò, salutando tutti. Capirete cosa e chi non è voluto essere, né diventare, né a cosa ha voluto partecipare, perché ciò che vedrete proiettato per tre ore, lui lo vide in un baleno nella sua testa
e se ne tirò fuori.

Anonimo ha detto...

Sempre ammirato per questo Majorana, meglio povero e sconosciuto che famoso e distruttore di mondi. Io non l'ho studiato Majorana, ma incominciai a conoscere vedendo lo sceneggiato di via Panisperna e capii chi era.
Ogni tanto si parlava di lui, ma vagamente, come Tesla del resto. Se non fai parte di loro sei sconosciuto, meglio così!

Anonimo ha detto...

Lo stesso non si può dire dell'Italia, nonostante i suoi presidenti "cattolici", i suoi partiti di ispirazione cristiana (del passato, soprattutto, perché negli ultimi 30 anni non si può dire vi sia un partito di conclamata ispirazione cristiana), la Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
Cosa festeggia l'Italia? Il 25 aprile, su cui è meglio stendere un velo pietoso, e poi il 2 giugno, festa della c.d. Repubblica fondata sul lavoro......(o sul parassitismo di stato?).
È proprio il caso di dire che l'Italia, a differenza dell'Ungheria, non sa più a che Santo votarsi.

Gz

Anonimo ha detto...


Commenti non poco faziosi

-- accusare in pratica l'intera classe politica e industriale italiana di esser discendenti di mafiosi e criminali è da ignoranti.
-- Oppenheimer e la bomba atomica. Gli scienziati si divisero sul suo impiego effettivo, sembra appunto che Oppenheimer fosse a favore. Ma la loro opinione non è che contasse molto.
La decisione di impiegare le due bombe in arsenale fu presa esclusivamente dai politici americani. Solo un cerchio molto ristretto di persone era a conoscenza della esistenza della terribile arma. Se ci si documenta si scopre che i capi militari americani erano contrari. Sia il generale Mac Arthur, comandante in capo del settore del Pacifico, che il generale Eisenhower, comandante in capo del settore europeo, erano del tutto contrari. Non volevano l'impiego di quest'arma così terribile. Mac Arthur sottolineò che la guerra col Giappone era ormai vinta, si trattava solo di aspettare ancora un po' di tempo.
Fu il cerchio ristretto dei politici attorno al presidente Truman a spingerlo a dare il suo assenso. L'opinione pubblica americana era rimasta scioccata o meglio lo erano i politici dalle perdite subite dai marines per conquistare Jwo Jma, una delle isole fortificate che aprivano la strada verso il Giappone: 15.000 caduti e poco importava che i morti giapponesi fossero stati quasi centomila, pare. Conquistare il Giappone territoriale quante perdite avrebbe comportato? Però la bomba atomica rappresentava uno scenario mostruoso e veniva tirata contro un nemico praticamente vinto.
Putin ha detto, mi pare l'anno scorso, in uno dei suoi tanti discorsi di questo difficile periodo per la Russia: usando l'arma atomica, gli americani hanno stabilito un precedente.
Quindi, okkio ragazzi, nonché compagni e postcompagni...

max ha detto...

Una grande Nazione cristiana, l'Ungheria. Spero che al prossimo conclave il cardinale Erdo venga eletto papa.

Anonimo ha detto...

Quando Papa Francesco dice che "il prossimo viaggio in Mongolia lo farà Giovanni XXIV", sta di fatto dicendo, nella scelta del nome pontificale, una cosa importante che molti non hanno colto pienamente: ha già scelto il successore, cosa che del resto era prevedibile visto che i cardinali che eleggeranno il prossimo pontefice li ha nominati lui.
E questo significa che, purtroppo, la Chiesa proseguirà sullo stesso nefasto cammino di Bergoglio.

Catholicus ha detto...

"...ora lo so / tutto il mondo è una filanda / c'è sempre chi comanda / e chi ubbidirà" cantava la brava Milva nel 1972, anche il Vaticano è cone una filanda : c'è chi tira i fili, e chi obbedisce ( i fili sostengono le marionette, veri pappagalli ripetenti il mantra globalista massonico- satanico), personalmente sono incline a ritenere che Bergoglio sia uno di quelli che obbediscono ai pupari, i veri padroni del vapore e della filanda....

Anonimo ha detto...


Una grande nazione cristiana l'Ungheria, certamente, ma alcuni distinguo vanno fatti.
A partire dalla Riforma, c'è sempre stata in Ungheria una forte componente calvinista, tant'è vero che nell'Esercito Austro-Ungarico si dovette istituire la figura del pastore calvinista per la componente ungherese (L'imperiale esercito austriaco divenne imperial-regio [k. u. k.] con l'istituzione della duplice monarchia nel 1867).
Il calvinismo era diffuso soprattutto nella borghesia. La presenza calvinista non fu una cosa buona. Per esempio, in alcune circostanze, i calvinisti ungheresi si allearono con i turchi contro i cattolici loro connazionali e non.
(In generale, i calvinisti erano considerati dagli Ottomani una loro quinta colonna dentro la cristianità. Quando ci fu l'occasionale massacro di quelli francesi nella famosa notte di S. Bartolomeo, il Sultano, il Turco protestò vivacemente e minacciò rappresaglie).
In Ungheria la presenza ebraica divenne ad un certo punto molto forte, nacque un feroce antisemitismo, che raggiunse l'acme dopo l'esperienza sanguinosa della Repubblica dei Consigli, ovvero della rivoluzione bolscevica attuata dal partito comunista locale, guidato in prevalenza da ebrei, Repubblica rapidamente repressa. Il loro capo, il famoso Bela Kuhn, fuggì in Russia e più tardi fu eliminato da Stalin in una delle famose periodiche "purghe" della dirigenza sovietica.
L'Ungheeria pre-Riforma era molto cattolica. Dopo, no.

Anonimo ha detto...


Sembra che papa Francesco sempre in aereo abbia attaccato il libro critico dell'incombente Sinodo, che ha la Prefazione del card. Burke, pur non nominando il cardinale.
Non ha usato argomenti, non li usa mai, si limita in pratica a ricoprire di epiteti i difensori della Tradizione della Chiesa.
Chi critica l'incombente e già famigerato Sinodo di tutti i Sinodi sarebbe contrario alla vera dottrina della Chiesa, avrrebe detto.
Il Sinodo dei Sinodi appare una sorta di Costituente sotto l'egida dell'omofilo card. Hollerich, dovrebbe elaborare un progetto in grado di consegnare la Chiesa ai gay e alle femministe, facendo piazza totalmente pulita della morale cristiana, oltre che del dogma.
Questa sarebbe per papa Francesco (dei francescani detti "fraticelli", gli eretici medievali antesignani della rivoluzione sessuale, come Fra' Dolcino e compagnia), questa sarebbe la vera dottrina della Chiesa.
Il card. Burke si è esposto di più questa volta. Bene.
Speriamo in ulteriore sviluppi.

Settembre 2023 ha detto...

Siamo nel settembre del 2023... del tempo per "esporsi" Burke ne ha avuto fin che ha voluto, mi dirà che è meglio tardi che mai, ma, sinceramente, non credo alla sincerità di "esposizioni" tardive, per le quali, peraltro, rischia meno di una tirata di orecchio da parte delle autorità della chiesa conciliare, della quale egli fa parte.

Anonimo ha detto...

Ecco questa è la la forza dell Opus Dei che ha dietro di sé una moltitudine. Credo che sia questa realtà ad avergli dato una spintarella. Una moltitudine ove è presente ogni classe sociale, ogni mestiere, ogni professione, tutti oranti, studenti e lavoratori. Tanto di cappello, dal punto di vista pratico. Sta a loro riconoscere i loro errori, prima o poi li vedranno, a noi continuare a chiarire sempre meglio il vero. Senza invidia ed insofferenza, abbiamo molto da imparare anche da loro.

Anonimo ha detto...


# Settembre 2023

Lei sembra accusare il card. Burke di malafede ma questo mi sembra del tutto scorretto.
Si può forse accusarlo di timidezza nella critica alle deviazioni di papa Francesco, una volta intrapresa la strada della rispettosa critica.
Ma di mialafede, direi proprio di no.