Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 13 dicembre 2024

Con l'America che si dirige verso il paganesimo, l'opzione Benedetto non è né benedettina né opzionale

Purtroppo è una situazione che riguarda non solo l'Occidente Atlantico, ma anche quello Europeo; il nostro. Precedenti: qui - quiqui - qui (tutti con diversi link di richiamo).

Con l'America che si dirige verso il paganesimo,
l'opzione Benedetto non è né benedettina né opzionale


Con l'America che si dirige verso il paganesimo, l'opzione Benedetto non è né benedettina né opzionale. I social media sono pieni di video di violenze e disordini civili. A volte sembra che la civiltà sia ridotta a una sottile patina. L'unica cosa che sembra tenere la società ancora fuori dalla barbarie è quel poco che resta della civiltà occidentale e dei suoi costumi. Un sottile e fragile guscio è tutto ciò che ancora protegge le persone dagli orrori crudeli del paganesimo, e quel guscio rischia di andare in frantumi. Molte persone sono alla ricerca di rifugi del tipo “opzione Benedetto” per scansare la tempesta.

Questa situazione precaria è il tema del libro di John Daniel Davidson (2024), Pagan America: The Decline of Christianity and the Dark Age to Come (ndt: "L’America Pagana: il declino della Cristianità e l’epoca oscura in arrivo"). La tesi del suo libro è affascinante. Il giovane autore cattolico afferma che l'America si sta dirigendo verso il paganesimo.

Questo avrà gravi conseguenze e l’autore non si fa illusioni su ciò che questo significa. Il paganesimo non è quella rappresentazione politicamente corretta che Hollywood fa di popoli primitivi o di nobili selvaggi. È quello stato dell'umanità in cui non esistono restrizioni e interdizioni, e ogni tipo di crudeltà e barbarie è consentita. I cittadini sono trasformati in schiavi; abbondano rituali, persecuzioni e satanismo. In effetti, si crea un inferno sulla terra.

Il cammino verso il paganesimo
Non si tratta di elucubrazioni inutili. L'autore fornisce esempi molto grafici di paganesimo per documentare la minaccia. Esamina le atrocità di popoli pagani come i vichinghi e i sanguinari aztechi. Cita persino i rabbiosi radicali della Rivoluzione francese, il cui culto della Ragione e il regno del Terrore sono modelli compiuti di un moderno esperimento pagano.

Soprattutto, i suoi esempi mostrano come il paganesimo cercherà di sradicare il cristianesimo e, soprattutto, la Chiesa cattolica. Cercherà di ripristinare gli orrori pagani dei sacrifici umani, del culto degli idoli e della superstizione. "Se lasciata fuori controllo e non avversata dalla fede cristiana" - scrive Davidson - "una società potrà indugiare indefinitamente nel paganesimo, persino in quello della peggior specie".

Usare i mezzi moderni per un futuro pagano
La tecnologia moderna non fa che peggiorare la diffusione del neopaganesimo, aumentandone la portata. Il paganesimo high-tech sta entrando in scena, soprattutto con l'introduzione dell'IA. In effetti, l'autore riferisce che coloro che lavorano sull'IA "parlano apertamente di 'costruire dio' o 'creare dio', sfruttando poteri simili a quelli di un dio per trascendere i limiti della semplice umanità".

I metodi moderni contribuiscono anche a schiacciare la resistenza al neopaganesimo in arrivo. L'autore sostiene che il nuovo ethos neopagano post-cristiano "inaugurerà una persecuzione religiosa sponsorizzata dallo Stato su una scala mai vista dai tempi della persecuzione dioclezianea dell'inizio del IV secolo".

La strada verso il paganesimo
Davidson analizza quindi una per una tutte le influenze che stanno spingendo l'America verso il paganesimo: l'aborto, l'eutanasia, il transgenderismo, il satanismo, l'IA e lo Stato pagano.

L'autore entra nei dettagli (a volte un po' troppo), mostrando lo sviluppo di ogni influenza e il suo parallelo pagano. Vede l'aborto e l'eutanasia come manifestazioni del sacrificio umano. La stregoneria e il satanismo postmoderni sono l'equivalente dei culti religiosi pagani. Documenta persino casi di apparizione di spiriti demoniaci nella nascente IA di oggi. È un libro avvincente che mostra dove si sta dirigendo la nazione.

Cosa aspettarsi dai neobarbarici
L'autore è coraggioso. Non usa mezzi termini e non cerca di indorare la pillola sull'imminente neopaganesimo. Non si fa illusioni su ciò che accadrà quando il guscio dell'insegnamento morale della Chiesa cattolica e ciò che resta della civiltà cristiana occidentale cadranno del tutto. Ciò porterà alla distruzione dell'Occidente, alla persecuzione dei cristiani e persino al martirio.

In effetti, ci si inganna se si pensa che, dopo l'estinzione del cristianesimo, si vivrà in un ordine costituzionale in cui tutti rispetteranno i loro diritti e le loro libertà. Non appena l’ordine cristiano cadrà, saranno possibili gli atti e le persecuzioni più barbari.

L'autore ha anche l'onestà di dire che in queste circostanze non può esistere un'opzione Benedetto. L'America pagana non permetterà mai ai cristiani di vivere in pace. Soltanto proteggersi dalla cultura dominante, come propone l'opzione Benedetto, è uno scarso minimo. Limitare la propria reazione alla sola difesa non è veramente né "benedettino" né "opzionale". I veri cristiani hanno il dovere di fare molto di più.

Un'opzione Bonifacio
In effetti, il signor Davidson assume un’ammirevole posizione proattiva. Il futuro è in mano a una "minoranza forte e senza tentennamenti, che proclama con coraggio la propria fede in pubblico". Chiaramente egli preferisce all'opzione Benedetto piuttosto quella di Bonifacio. I veri cristiani dovrebbero imitare san Bonifacio e tagliare le sacre querce pagane. Non c'è nulla di sbagliato in questa scelta.

Tuttavia, c'è un grosso problema nel modo in cui viene presentata nel libro. Questo appello all'azione si limita a soluzioni politiche naturali e locali che, a suo avviso, richiederanno generazioni per essere attuate. Purtroppo, l'autore esclude proprio l'azione fulminante della Grazia e dell'assistenza divina che ha sostenuto e permesso a San Bonifacio di realizzare conversioni e cambiamenti immediati. I cristiani devono tempestare il cielo di soluzioni che arrivino presto come parte di un attivismo efficace.

Nonostante questo particolare, America pagana: The Decline of Christianity and the Dark Age to Come è un libro altamente rinfrescante, con il giusto atteggiamento che spesso manca a chi cerca solo di sopravvivere. Aggiungendo questa assistenza divina, il suo programma per l'America è altrimenti eccellente. Consiste nell'agire "per cacciare i neopagani, tagliare i loro alberi sacri e, in nome di San Bonifacio, usare il legno per costruire una nuova chiesa". (John Horvat - Fonte)

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Dal titolo della Verità di oggi.
Dal PD a Forza Italia chiedono condoni milionari per i palazzinari milanesi o i delinquenti nelle carceri sovraffollate e poi urlano indignati se si prepara la cancellazione delle multe ai cittadini non vaccinati ultracinquantenni, conseguenza di deliri scientisti e totalitari.
La Verità di Belpietro è sempre una boccata d'ossigeno nell'asfissiante panorama giornalistico.

Anonimo ha detto...

Parlare di opzione Benedetto (San Benedetto o Ratzinger con la sua profezia delle piccole comunità disperse?) o di opzione Bonifacio mi dà l'orticaria... A me piace solo l'opzione Cristo e l'esempio di tanti santi, non solo quello di turno. Tutti gli altri sono etichette e slogan buoni per farsi pubblicità ed intruppare qualcuno.
L'importante invece è contrastare il male con tutte le energie di cui disponiamo, a cominciare dalla preghiera ma non solo, e ricostruire ciò che viene distrutto ma anche costruire ex novo perché sicuramente lo Spirito Santo non ci farà mancare la Sua Grazia. Non buttiamo via la Tradizione ma guardiamo anche avanti, se non vogliamo essere trasformati in statua di sale, come la moglie di Lot in fuga da Sodoma.

mic ha detto...

"Non buttiamo via la Tradizione ma guardiamo anche avanti, se non vogliamo essere trasformati in statua di sale, come la moglie di Lot in fuga da Sodoma."
Ben detto

da ex studente di Giurisprudenza ha detto...

Mi piace aver visto questo post (non i contenuti, però), perchè dimostra che l'opinione nel vedere in Donald J. Trump una specie di inviato di Cristo non è unanime nemmeno Oltreatlantico.
Bene, continuate così.
Più l'informazione è completa, più si sa, meglio si sa come muoversi.

Anonimo ha detto...

Tirare in ballo sempre il paganesimo convince sino ad un certo punto. Anche nel paganesimo bisogna distinguere. C'era quello primitivo dei barbari (celti, germani, slavi, popoli delle steppe) che praticava anche i sacrifici umani o di semicivilizzati come gli Aztechi, che oltre ai sacrifici praticava il cannibalismo.
Ma questo paganesimo feroce e tenebroso era detestato anche dai pagani più evoluti quali p.e. i Romani. I Romani sempre perseguitarono e distrussero tutte queste forme barbariche di religiosità, sentendole giustamente come cosa incompatibile con la civiltà da essi rappresentata. I funerei boschetti sacri dei druidi, pieni di serpenti e robaccia, i Romani li distruggevano completamente, bruciavano tutto.
C'è poi il paganesimo degli Stoici, che tende a risolversi in una forma intellettualmente elevata di razionalismo religioso, ben lontano non solo dal paganesimo popolare (quello a sfondo sensuale dei pellegrinaggi ad Eleusi, p.e., delle fattuchiere, etc) ma anche da quello barbarico dei popoli ancora primitivi.
Insomma, la decadenza e la corruzione che si vedono oggi sembrano peggiori di qualsiasi paganesimo del passato, rappresentano sino a questo momento un unicum nella storia della civiltà o, se si preferisce, nella storia della decadenza delle civiltà.
H.

Catholicus ha detto...

Mi associo di tutto cuore, grazie cara Mic

Anonimo ha detto...

A proposito dell'opzione BONIFACIO, un documento storico.
Si tratta della lettera che il monaco anglosassone Wilfrid, l'Apostolo della Germania, martirizzato da Germani pagani nell'AD 758, noto con il nome di S. Bonifacio, scrisse al papa Zaccaria, descrivendogli in sintesi la situazione disastrosa della regione che doveva esser da lui riorganizzata. Il testo l'ho trovato in : Etienne Gilson, La filosofia del Medio Evo. Dalle origini patristiche alla fine del XVI secolo, 1952, tr. it. di Maria Assunta del Torre, Firenze, La Nuova Italia, 1973 e 1983, pp. 215-6.
"Nel 742 Carlomanno, che doveva abdicare nel 747 e farsi religioso, invitò Vinfrith a riorganizzare la Chiesa del suo ducato di Austrasia [di poi regione del Nord-Est della Francia, la cui capitale è Metz]. Avendo accettato, Bonifacio scrisse una lettera al papa Zaccaria per consultarlo a questo proposito. [...] La religione, dice Vinfrih, si è perduta già da 60 o 70 anni; da 80 anni nessun concilio di vescovi franchi è stato riunito. Infatti, non c'è più nemmeno un solo arcivescovo per convocare tale concilio ma soltanto dei vescovi, che d'altra parte non sono che dei laici, dei chierici adulatori o dei pubblicani che sfruttano i vescovati 'seculariter ad perfruendum'. Che cosa fare di quei diaconi che vivono con tre o quattro concubine, e tuttavia leggono il Vangelo in pubblico? Che fare, soprattutto, di quelli di questi diaconi che diventano preti, o anche vescovi, senza modificare in nulla il loro modo di vivere: bevendo, andando a caccia, battendosi come soldati e uccidendo indifferentemente pagani e cristiani? Mettere ordine in tale caos era una fatica senza fine. Non si poteva sapere chi fosse cristiano, chi pagano, in questa Gallia già cristiana, dove certi preti non sapevano nemmeno più battezzare. Si dovevano considerare cristiane, domanda Vinfrith, le persone battezzate 'In nomine Patris et FILIAE et Spiritus Sancti'?
- Certamente, rispondeva Zaccaria nel 746: non ribattezzatele; questo prete non ha voluto realmente battezzare in nome della 'Figlia', semplicemente non sa il latino".
Situazione di decadenza spaventosa eppure il santo monaco con l'appoggio del papa e delle autorità civili fece pulizia e ricostruì.
Oggi la crisi della Chiesa è ben peggiore, provenendo il marcio dal vertice stesso, inquinata la dottrina. Ma è certo che se finalmente venisse un papa degno di questo nome molte cose cambierebbero in meglio.
pp

Silente ha detto...

Neanch'io, come H qui sopra, apprezzo un uso indifferenziato e superficiale del termine "pagano". Quale paganesimo? Quella della sanguinaria Pachamama, dei sacrifici umani atzechi o quello di Marco Aurelio, di Plotino, di Giamblico, di Proclo?
Il grande Nicolás Gómez Dávila ci ha ammonito: "E' un perfetto cattolico solo chi la cattedrale della su anima su cripte pagane". E ancora: "Il paganesimo è l'altro Antico Testamento della Chiesa".
Silente

Anonimo ha detto...

Ancora prima della calata dei barbari l'impero romano era decaduto nei suoi valori. Roma non era piu quella della Repubblica né quella dei tempi di Augusto. Comunque, anche a quei tempi d'oro la civiltà romana era pagana e conteneva la sua dose di barbarie.
Ma è quando si arriva a quello che noi chiamiamo gender che l'impero romano crolla. Stessa sorte per l'impero bizantino quando a governare sono gli eunuchi e si approva il matrimonio tra uomini dello stesso sesso (il cosiddetto "affratellamento").
Noi non siamo lontani da quei tempi. Meglio o peggio, chissà? Il crollo della nostra civiltà cristiana è in atto, e va di pari passo con la demolizione della fede iniziata dalla rivoluzione francese e continuata con successo fino ai nostri giorni, quando le spinte autolesioniste e suicide si sono impossessate della Chiesa postconciliare e con Bergoglio sono arrivate all'apoteosi.

Anonimo ha detto...

Ma da dove risulta che l'affermarsi del "gender" avrebbe fatto crollare l'impero romano? E anche quello bizantino? Da dove risulta che nel diritto dello Stato bizantino si approvasse il matrimonio contro natura? Bisognerebbe esser più precisi.
Gli eunuchi erano in genere schiavi comperati già eunuchi. La schiavitù rimase ancora per diversi secoli, la Chiesa fece migliorare la condizione degli schiavi, ma non si impegnò ad abolire l'istituzione. Comunque, l'eunuco Narsete, che alla fine vinse i Goti in Italia, fu un grande generale, era stato comprato schiavo già castrato da bambino. Poi si affrancò e fece carriera per le sue qualità. Nel sistema romano, dalla schiavitù si poteva uscire.

Le cause della decadenza dell'impero romano furono molteplici. Intanto era troppo vasto: dovette dividersi di fatto in due imperi collegati, dei quali uno crollò (in Occidente) nel V secolo. Ma non si trattò solo di corruzione dei costumi. Le pestilenze devastarono l'impero in modo impressionante, unitamente ai massacri compiuti dai barbari invasori durante la crisi del III secolo. La corruzione dei costumi fu forse esagerata dai polemisti cristiani. C'era ma non era totale. Persino i giochi del circo si erano umanizzati sotto gli imperatori influenzati dallo stoicismo.
Prima delle epidemie, diventate poi ricorrenti, e delle invasioni barbariche, il dominio romano entrò in grave crisi con le guerre civili, altamente distruttive, anche sul piano morale.
La guerra civile è un passaggio classico nella decadenza dei popoli, anche se ad essa segue a volte una fase di ripresa e l'esplodere di nuove energie. Il cristianesimo non è sfuggito a questa regola: le guerre di religione, che devastarono la cristianità dall'inizio dello scisma protestante (1517) sino al 1648, fine della guerra dei Trent'anni, furono le guerre civili intermittenti che in Europa indebolirono enormemente la religione cattolica, aprendo la strada alla sua decadenza nella società, nonostante i periodi di ripresa.
H.

Anonimo ha detto...

Lasciamo perdere questi esoteristi pseudo cristiani, per favore

Anonimo ha detto...

Una delle forze della Repubblica romana era la natalità. I popoli italici, cui appartenevano i Romani, schierati sulla dorsale appenninica (Umbri, Marsi etc, ossia Umbri e Sanniti, nerbo delle legioni) erano molto prolifici e avevano un forte senso della famiglia, al contrario di altre etnie pagane. Anche i latini erano così. Ancora sino all'epoca di Nerone, la gran maggioranza dei legionari era reclutata in Italia. Alla fine del lungo servizio ricevevano terre a scelta e molti preferivano la Gallia meridionale, la Provenza, terra molto ricca per l'agricoltura. Questo fu uno dei fattori dello spopolamento dell'Italia, anche se minore.
Gli italici, romani inclusi, erano molto religiosi, nel senso pagano si intende: non facevano nulla senza consultare gli dèi, anche tramite gli àuguri. Scrisse Cicerone: noi romani siamo stati il popolo più religioso della terra, per questo abbiamo conquistato il mondo.
Per le madri italiche e romane avere dai sei agli otto figli era normale. Con l'inizio della decadenza morale seguita alla guerre civili, (ma già con la crisi di valori seguita alla II guerra punica), le mogli cominciarono ad aver meno figli, ad abortire.
Ma ho anche letto, in Santo Mazarino, che le madri cristiane, soprattutto nelle alte classi non erano così prolifiche, restavano in genere al di sotto delle madri pagane. Una giusta interpretazione?
Tra le cause di diminuzione della popolazione bisogna includere anche le perdite in guerra. La seconda guerra punica o Annibalica fu lunga e feroce, crudele. Annibale l'aveva impostata per distruggere completamente il dominio romano in Italia e occupare Roma, fare dell'Italia un dominio cartaginese. In certe zone dell'Italia meridionale fece delle devastazioni che non furono mai riparate. Era un grande stratega e fu battuto solo con enorme difficoltà. Scrive Mommsen che alla fine di quella lunga guerra (219 aC-201 aC), un quarto dei cittadini era scomparso dagli elenchi, cioè il 25%, un numero enorme. Al tempo potevano servire nell'esercito solo i cittadini.

Questi sono solo riferimenti sparsi per un discorso organico sul tema della decadenza, non per morboso interesse ma semplicemente perché viviamo dentro una fase di spaventosa decadenza di un'intera civiltà. Bisogna quindi innanzitutto capirne il più possibile le cause. Vengono spontanei i paralleli con la decadenza antica e, diciamo, con la decadenza come fenomeno storico generale, che puntualmente appare all'orizzonte delle istituzioni e dei popoli. Non per nulla il mondo "è il regno del Principe di questo Mondo".
Un altro elemento, piuttosto trascurato, della decadenza del mondo antico è rappresentato dalle epidemie, che a un certo punto (secondo gli storici moderni) decimarono la popolazione mediterranea dell'impero romano. Non erano il risultato dei vizi ma soprattutto delle continue campagne militari. Ora, le epidemie sembrano esser tornate in auge, come si è visto di recente, provocando risposte assai discutibili per non dire errate da parte delle classi dirigenti.
Il rapporto tra epidemie e decadenza merita comunque un discorso a parte.
H.

Anonimo ha detto...

Le notizie storiche che riporta sono utili, ma ovviamente le cause materiali del crollo di un impero sono solo l'apparenza, la superficie visibile. Al di sotto vi sono cause spirituali che i materialisti o i razionalisti non considerano per niente o non a sufficienza. Per la decadenza spirituale e morale sia dell'impero romano che di quello bizantino basta leggere i padri della chiesa latini e greci. Oppure, andando ancora più indietro, San Paolo, che scriveva a delle comunità cristiane ancora non del tutto fuori dai costumi pagani. L'immoralità che San Paolo castiga evidentemente non fu sconfitta del tutto dal cristianesimo, se riaffiorò con virulenza soprattutto tra i bizantini, alcuni secoli dopo. Il discorso è comunque lungo e i commenti non sono lo strumento giusto per dipanarlo in tutta la sua estensione.