Oggi,16 dicembre, inizia la Novena di Natale per preparare il cuore alla venuta di Gesù, tempo per fermarsi ad adorare il Signore che è il nostro Tutto. È Re onnipotente che si fa umile e s’incarna in un Bambino.
Tutte le Parrocchie la celebrano comunitariamente. Chi non può farlo, può unirsi spiritualmente aiutato dai testi che seguono.
Parti da dirsi ogni giorno
+ Deus, in adiutòrium meum intende. Domine, ad adiuvandum me festina.
Dio, volgiti in mio aiuto. Signore, affrettati a soccorrermi. (Salmo 69,2)
In nomine Patris +, et Filii +, et Spiritus Sancti +. Amen.
Canto delle «Profezie»
Regem venturum Dominum, venite adoremus. Iucundare filia Sion, et exulta satis filia Ierusalem, ecce Dominus veniet, et erit in die illa lux magna et stillabunt montes dulcedine et colles fluent lac et mel, quia veniet Propheta magnus et Ipse renovabit Ierusalem. Regem venturum Dominum, venite adoremus. Ecce veniet Deus, et Homo de domo David sedere in throno; et videbitis et gaudebit cor vestrum. Regem venturum Dominum, venite adoremus. Ecce veniet Dominus protector noster, Sanctus Israël, coronam Regni habens in capite suo et dominabitur a mari usque ad mare et a flumine usque ad terminos orbis terrarum. Regem venturum Dominum, venite adoremus. Ecce apparebit Dominus, et non mentietur: si moram fecerit, expecta eum quia veniet et non tardabit. Regem venturum Dominum, venite adoremus. Descendet Dominus sicut pluvia in vellus, orietur in diebus eius iustitia et abundantia pacis et adorabunt eum omnes reges terrae, omnes gentes servient ei. Regem venturum Dominum, venite adoremus. Nascetur nobis parvulus et vocabitur Deus fortis; ipse sedebit super thronum David patris sui et imperabit; cuius potestas super humerum eius. Regem venturum Dominum, venite adoremus. Betlehem civitas Dei summi, ex te exiet dominator Israel, et egressus eius sicut a principio dierum aeternitatis, et magnificabitur in medio universae terrae, et pax erit in terra nostra dum venerit Regem venturum Dominum, venite adoremus. Alla vigilia di Natale si aggiunge Crastina die delebitur iniquitas terrae, et regnabit super nos Salvator mundi. Regem venturum Dominum, venite, adoremus. Prope est iam Dominus: venite, adorémus. |
Venite, adoriamo il Re Signore che sta per venire. Godi figlia di Sion, esulta figlia di Gerusalemme, ecco il Signore verrà ed in quel giorno vi sarà gran luce; i monti stilleranno dolcezza e dai colli scorreranno latte e miele, perché verrà un gran profeta ed Egli rinnoverà Gerusalemme. Venite, adoriamo il Re Signore che sta per venire. Ecco, dalla casa di Davide verrà il Dio-Uomo a sedersi sul trono; vedrete e godrà il vostro cuore. Venite, adoriamo il Re Signore che sta per venire. Ecco, verrà il Signore, il nostro Protettore, il Santo d'Israele, portando sul capo la corona regale e dominerà da un mare all'altro e dal fiume ai confini estremi della terra. Venite, adoriamo il Re Signore che sta per venire. Ecco, apparirà il Signore e non mancherà di parola; se indugerà attendilo, perché verrà e non potrà tardare. Venite, adoriamo il Re Signore che sta per venire. Il Signore discenderà come pioggia sul vello, in quei giorni spunterò la giustizia e l'abbondanza della pace; tutti i re della terra lo adoreranno e i popoli lo serviranno. Venite, adoriamo il Re Signore che sta per venire. Nascerà per noi un bimbo e sarà chiamato Dio forte; egli siederà sul trono di Davide suo padre e sarà un dominatore e avrà sulle spalle la potestà regale. Venite, adoriamo il Re Signore che sta per venire. Betlemme, città del sommo Dio, da te nascerà il dominatore d'Israele; la sua nascita risale al principio dei giorni dell'eternità e sarà glorificato in mezzo a tutta la terra; e, quando Egli sarà venuto, vi sarà pace sulla nostra terra. Venite, adoriamo il Re Signore che sta per venire Alla vigilia di Natale si aggiunge Domani sarà sconfitto il male della terra e regnerà su noi il Salvatore del mondo. Ecco il Signore viene, venite adoriamo. Il Signore è vicino, venite adoriamo. |
(Nota: Tutte le strofe dal n.1 al n.7 devono essere recitate o cantate ogni giorno dal 16 fino al 23 dicembre; la Vigilia di Natale, il 24 dicembre, si aggiunge la strofa n. 8)
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Cantico della Beata Vergine (Magnificat)
Lc 1, 46-55
Magníficat * ánima mea Dóminum, et exsultávit spíritus meus * in Deo salutári meo; quia respéxit humilitátem ancíllæ suæ, * ecce enim ex hoc beátam me dicent omnes generatiónes. Quia fecit mihi magna, qui potens est, * et sanctum nomen eius, et misericórdia eius a progénie in progénies * timéntibus eum. Fecit poténtiam in brácchio suo, * dispérsit supérbos mente cordis sui depósuit poténtes de sede, * et exaltávit húmiles, esuriéntes implévit bonis, * et dívites dimísit inánes. Suscépit Israel, púerum suum, * recordátus misericórdiæ suæ sicut locútus est ad patres nostros, * Abraham et sémini eius in sæcula. | L’anima mia magnifica il Signore * e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. * D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente * e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia * si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, * ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, * ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, * ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, * ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, * ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre. |
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Le antifone "O"Trovate dopo il testo tutte e sette le Antifone nell'originale latino e nella traduzione italiana
Durante la preghiera serale degli ultimi giorni d'Avvento, la Chiesa canta una solenne antifona prima del Magnificat. In ciascuno dei sette giorni, la Chiesa si rivolge al Messia, Cristo, con uno dei titoli a Lui dati nelle Sacre Scritture. Queste sette antifone sono conosciute popolarmente nella Chiesa come antifone "O", perché ognuna inizia con l'esclamazione "O" prima di nominare il titolo di Cristo tratto dalle Sacre Scritture. Dopo l'invocazione del titolo del Nostro Signore, segue una preghiera, perché venga a noi, a visitarci e riempirci della grazia dello Spirito Santo.
Le antifone "O" vengono cantate durante la preghiera della sera perché "come la Chiesa canta in uno dei suoi inni, è stato nella sera del mondo (vergente mundi vespere) che il Messia è venuto tra noi" (Prosper Guéranger, OSB, L'Anno liturgico). Sono cantate al Magnificat "per mostrarci che il Salvatore che ci aspettiamo verrà a noi da Maria" ( * ).
Il canto gregoriano delle antifone "O" è particolarmente bello ed esprime il desiderio della Chiesa di celebrare ancora una volta il grande giorno della nascita di Nostro Signore e il desiderio di ogni anima di conoscere Cristo e di offrirgli la dimora di un cuore puro e disinteressato. Il canto degli antifone è pieno di speranza, perché sappiamo che il Signore è venuto e che il suo grande desiderio è trovare in noi la risposta dell'amore al suo incommensurabile e incessante amore per tutta l'umanità.
Offro l'esempio di due delle antifone "O". La prima, si rivolge a Cristo con titolo biblico di Sapienza: « O Sapienza, che esci dalla bocca dell'Altissimo, ed arrivi ai confini della terra, e tutto disponi con dolcezza: vieni ad insegnarci la via della prudenza ». La preghiera esprime la verità che, in tutte le cose, Dio compie la sua santa e salvifica volontà, lo fa senza violenza alla nostra libertà e chiede che possiamo avere la prudenza che ci permette in tutto di scegliere ciò che conduce alla salvezza eterna.
L'ultima delle antifone si rivolge a Cristo con il titolo biblico che più esplicitamente dichiara la realtà della sua venuta. Lui è l'Emmanuele; Egli è Dio-con-noi: « O Emmanuel, nostro re e legislatore, speranza delle genti, e loro Salvatore: vieni e salvaci, Signore, nostro Dio ». La preghiera proclama la verità che solo Cristo risponde al desiderio di ogni persona di ogni tempo e di ogni luogo di conoscere la verità e l'amore di Dio. Cristo regna diventando il servitore di tutti, offrendo la sua vita totalmente per la salvezza eterna di tutti gli uomini, senza confini. Cristo è il Legislatore la cui disciplina non piega o distrugge la libertà umana, ma conduce la libertà umana alla sua più piena fioritura nell'amore disinteressato e altruista a Dio e al prossimo, fino alla morte e per tutta l'eternità.
Vigilia di Natale
Al termine della nostra preparazione alla celebrazione della nascita del Signore giungiamo alla vigilia di Natale. Le ultime ore che precedono il Natale siano osservate con grande raccoglimento, concentrando la nostra attenzione sul grande mistero dell'Incarnazione e sul significato sostanziale e immutabile che essa dà alle nostre vite.
Qualunque cosa possa mancare nella nostra preparazione alla celebrazione del Natale, nella disposizione dei nostri cuori per ricevervi pienamente Cristo, la preghiera della Chiesa ci annuncia: "Oggi saprai che il Signore verrà, e al mattino vedrai la Sua gloria". La preghiera della Chiesa indica la realtà dell'incessante effusione dell'Amore Divino su di noi in Gesù, il Cristo nato per noi a Betlemme per morire per noi a Gerusalemme.
La vigilia di Natale, non può esserci posto nei nostri cuori per lo scoraggiamento, per non parlare della disperazione; piuttosto il nostro cuore deve essere pieno di fiducia nell'amore di Dio, con la chiara speranza che ci ha redenti da tutti i nostri peccati, e per questo ha mandato il suo Figlio unigenito. Come possiamo dubitare della misericordia di Dio che viene a noi in tutta umiltà e povertà per noi tutti! Non permetterà che il suo piano di infinita misericordia e amore verso di noi fallisca! Che la celebrazione della nascita di Nostro Signore, quest'anno, porti a tutti noi una conoscenza più profonda di quanto Dio ci ha amato e continua ad amarci nel nostro Signore Gesù Cristo! Possa tale conoscenza, che davvero ci raggiunge pienamente nella Santa Eucaristia, renderci portatori luminosi e instancabili dell'amore di Dio per coloro che si trovano nell'oscurità del peccato!
__________________* (Prosper Guéranger, OSB, The Liturgical Year, tr. Dom Laurence Shepherd, OSB, Fitzwilliam, NH: Loreto Publications, 2000, vol.1, pag 484)
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Le Antifone maggiori dell'Avvento
O Sapientia, quae ex ore Altissimi prodisti, attingens a fine usque ad finem, fortiter suaviter disponensque omnia: veni ad docendum nos viam prudentiae. O Adonai, et dux domus Israël, qui Moysi in igne flammae rubi apparuisti, et ei in Sina legem dedisti: veni ad redimendum nos in brachio extento. O Radix Jesse, qui stas in signum populorum, super quem continebunt reges os suum, quem gentes deprecabuntur: veni ad liberandum nos, jam noli tardare. O Clavis David, et sceptrum domus Israël, qui aperis, et nemo claudit, claudis, et nemo aperit: veni, et educ vinctum de domo carceris, sedentem in tenebris, et umbra mortis. O Oriens, splendor lucis aeternae, et sol justitiae: veni, et illumina sedentes in tenebris, et umbra mortis. O Rex Gentium, et desideratus earum, lapisque angularis, qui facis utraque unum: veni, et salva hominem, quem de limo formasti. O Emmanuel, Rex et legifer noster, expectatio gentium, et Salvator earum: veni ad salvandum nos, Domine, Deus noster. |
O Sapienza, che esci dalla bocca dell'Altissimo, ed arrivi ai confini della terra, e tutto disponi con dolcezza: vieni ad insegnarci la via della prudenza. O Adonai, e condottiero di Israele, che sei apparso a Mosè tra le fiamme, e sul Sinai gli donasti la legge: redimici col tuo braccio potente. O Radice di Jesse, che sei un segno per i popoli, innanzi a te i re della terra non parlano, e le nazioni ti acclamano: vieni e liberaci, non tardare. O Chiave di David, e scettro della casa di Israele, che apri e nessuno chiude, chiudi e nessuno apre: vieni e libera lo schiavo dal carcere, che è nelle tenebre, e nell'ombra della morte. O (Astro) Sorgente, splendore di luce eterna, e sole di giustizia: vieni ed illumina chi è nelle tenebre, e nell'ombra della morte. O Re delle Genti, da loro bramato, e pietra angolare, che riunisci tutti in uno: vieni, e salva l'uomo, che hai plasmato dal fango. O Emmanuel, nostro re e legislatore, speranza delle genti, e loro Salvatore: vieni e salvaci, Signore, nostro Dio. |
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