Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 17 gennaio 2013

Apertura al mondo? Mala tempora per i cattolici, a causa di leggi civili promosse da una laicità senza Dio

Leggo ieri su Fecit Forum: La legge sul matrimonio precederà le persecuzioni anticristiane e stamane trovo un articolo di Corrispondenza Romana che pubblico di seguito, evidentemente correlato, che allarga lo sguardo alle decisioni del Parlamento Europeo che ricadranno sui singoli Stati non più sovrani, non solo nell'economia che ha già sostituito la politica, ma anche nella legislazione che regolerà i comportamenti civili e morali dei cittadini. Più la nostra consapevolezza della situazione interna ed esterna alla Chiesa aumenta più emerge la nostra umana impotenza.
Come credenti amanti della Tradizione siamo messi inesorabilmente ai margini nella stessa Chiesa, mentre anche come laici, a quel che appare, le forze politiche che potrebbero rappresentarci non hanno voce o sono in forte minoranza. Al momento la sola arma che abbiamo è quella dell'informazione e della riflessione, per smascherare i meccanismi perversi che tentano di schiavizzarci sempre più e diffondere e difendere ciò in cui crediamo; ma soprattutto ci resta quella della preghiera e della penitenza .È arrivato il momento di farne un uso sempre più intenso e fedele.
Nel frattempo i cosiddetti pastori parlano tanto di morale e persino di politica, ma si sono dimenticati che l'etica scaturisce dalla Verità, ed è questa che non difendono, anzi contribuiscono ad oscurare sempre di più. Non si scende a compromessi con l'errore, lo si chiama col suo nome, condannandolo, e lo si rifiuta in nome di Cristo!

La legge sul matrimonio precederà le persecuzioni anticristiane
di fleur de lys il 16-01-2013 (18:39:41)

1.054 preti e 13 vescovi e responsabili di comunità religiose della Chiesa d'Inghilterra hanno co-firmato una lettera aperta su The Daily Telegraph per mettere in guardia dalle conseguenze per i cattolici del  « matrimonio » di persone dello stesso sesso. La libertà d’espressione e la libertà di praticare la fede cattolica sono minacciate.
"[...] Se dovesse essere adottata la legalizzazione del matrimonio di coppie dello stesso sesso, se ne avranno numerose conseguenze giuridiche, che ridurranno notevolmente la capacità dei cattolici nell'insegnare la verità sul matrimonio nelle loro scuole, istituzioni caritative o luoghi di culto. Non ha alcun senso sostenere che i cattolici ed altri potranno ancora insegnare la loro dottrina sul matrimonio nelle scuole e in altri luoghi se se si presume che debbano nello stesso tempo farsi sostenitori del punto di vista contrario. [...]"
Segno evidente di cattoignoranza
La combinazione delle leggi di parità e altre leggi contro la discriminazione in ragione dell' « orientamento sessuale » e una eventuale legge sul « matrimonio » di persone dello stesso sesso metteranno la museruola ai cattolici nei loro luoghi di culto e di azione educativa o caritativa, e li esporranno a persecuzioni che potranno arrivare ad escluderli dal novero dei mestieri o delle professioni. Anche la libertà di predicare  potrebbe essere minacciata, specialmente per i cappellani militari, delle prigioni o degli ospedali. [Questo non accadrà a tutti i cattolici, ma solo a quelli veri, perché già si è visto come dappertutto ci sono vescovi e sacerdoti tiepidi o addirittura schierati con il nuovo che avanza... vedi immagine a lato.- ndR]

Mons. Philip Egan, vescovo di Portsmouth, stima che il tono della lettera è « drammatico », ma in nessun caso « esagerato ».
« È davvero Orwelliano definire il matrimonio ». [...] « una cosa come questa è totalitaria ».
Egli ha aggiunto di temere di veder i preti arrestati come « omofobi » o «fanatici ».
(Michel Janva)

C.R. 16 gennaio 2013 - La rivoluzione antropologica delle nuove carte d’identità

Il 2007, per decisione del Parlamento Europeo, è stato l’anno europeo delle pari opportunità per tutti. Pochi in realtà hanno compreso il significato di questo evento e pochi sanno che la burocrazia di Bruxelles continua a lavorare per creare “una società più giusta”, lavoro che dovrebbe giungere in porto nel 2016 con le nuove carte d’identità personali in cui il termine sesso sarà sostituito dalla più moderna dizione IG (identità di genere). Pochi sanno che la decisione di adottare la “moderna” prospettiva di genere è stata il frutto dell’applicazione dei “Principi di Yogyakarta”, principi che intendono applicare le leggi internazionali sui diritti umani in relazione all’orientamento sessuale e all’identità di genere. [Nelle nostre carte d'identità l'indicazione riguarderà lo stato civile che per i non coniugati non sarà, evidentemente, più distinto dai termini celibe e nubile, legati al sesso, ma da qualcosa di generico, uniforme e uniformante.- ndR]

Questi principi sono stati stilati da 31 “esperti” di varia provenienza che, di fatto, hanno deciso di abolire le leggi di natura perché considerate obsolete e hanno deciso anche quale debba essere il futuro per l’intera umanità. Data la portata dell’argomento sarebbe stato, forse, il caso di informare in maniera adeguata i cinquecento milioni di persone che vivono in Europa e che dovrebbero adottare questa insana rivoluzione antropologica. In realtà tutto procede sotto traccia fino a quando un giorno arriveranno le nuove carte d’identità in cui le tradizionali figure di maschio e femmina saranno sostituite da 5 generi secondo le indicazioni di Anna Fausto Sterling (The five sexes: Why Male and Female Are Not Enough, “The sciences”, March/April 1993, pp. 20-24).

In base ai principi di Yogyakarta tutti gli orientamenti sessuali (cioè l’attrazione sessuale nei confronti dell’altro sesso, del proprio sesso, dei minori, di qualsivoglia soggetto o oggetto) devono avere uguale valenza nel mondo governato dalla modernità, così come deve essere possibile cambiare la propria identità sessuale (il maschio che si sente intrappolato nel corpo sbagliato può diventare femmina, e viceversa, senza alcuna interferenza e a spese del Sistema Sanitario Nazionale). Queste sono le nuove frontiere dei diritti umani che portano con sé anche i nuovi diritti civili.

Non si può dire che questi argomenti non giungano all’attenzione del pubblico, se ne discute, ma nessuno sa che, indipendentemente da tutto, il processo prosegue indisturbato il suo iter burocratico. La politica sembra propensa a varcare la soglia del nuovo mondo. La posizione assunta dal conservatore Cameron in Inghilterra, per non parlare della Spagna, dei paesi nordici, e anche le recentissime aperture di Berlusconi in questa direzione lasciano intendere che non esistono preclusioni. Questa è la ragione per cui bisogna svegliarci e reagire oppure un giorno non lontano ci diranno che gli Stati che non collaboreranno all’attuazione del nuovo paradigma stabilito dal Parlamento europeo saranno sottoposti a sanzioni. A quel punto non resteranno aperte che due strade: accettare la situazione o armarci. 
(Dina Nerozzi)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Nelle nostre carte d'identità l'indicazione riguarderà lo stato civile che per i non coniugati non sarà, evidentemente, più distinto dai termini celibe e nubile, legati al sesso, ma da qualcosa di generico, uniforme e uniformante.- ndR]

Già da diversi anni, le carte d'indentà di non pochi comuni, alla voce "Stato civile" lo portano SBARRATO. HO chiesto il perchè. Mi è stato risposto che, per legge sulla privacy, lo stato civile va messo solo su ESPLICITA RICHIESTA.

il vandeano ha detto...

Se non ci lasceranno altra scelta, non rimane che armarci, come prima di noi, hanno fatto i Cristeros , i Vandeani e i crociati. E se,prima di allora, i cattolici facessero propria una lotta per uscire da questa Europa unita dall'apostasia e dal dominio del demonio? Son sicuro che anche molti protestanti, ortodossi ed ebrei si potrebbero unire.

Dubitans ha detto...

Con una famosa sentenza, la corte costituzionale di Karlsruhe ha decretato anni fa che le direttive europee possono essere recepite nel sistema tedesco, solo se non violano la Costituzione: così facendo, la Germania si è resa il solo Stato a mantenere la sovranità. È diventata da allora la Prussia d’Europa, e noi, che ci siamo obbligati a recepire qualunque cosa, i piccoli principati.

Come si spiega e dove porterà tutto questo?

Anonimo ha detto...

Si spiega col fatto che la Germania è un "gendarme" che non teme confronti per il controllo delle masse a cui porta sempre più la mondialista gestione tecnocratica dell'Europa.

Amicus ha detto...

Volevo scrivere qualcosa sull'assurda "sana laicità dello Stato" promulgata dal superconcilio ed oggi osannata da Benedetto XVI, ma lo ha già fatto ottimamente Baronio nel suo blog: http://opportuneimportune.blogspot.it/2013/01/eritis-odio-omnibus.html#!/2013/01/eritis-odio-omnibus.html

da Baronio ha detto...

Chiedere che le Nazioni non legiferino conseguentemente alla loro impostazione atea ed irreligiosa è assurdo: se manca il riferimento da una Legge eterna, che trova il proprio autore in un Dio personale e trascendente che si è rivelato, per quale motivo si dovrebbero mantenere delle apparenze di Cristianesimo? E dopo aver decantato le lodi della democrazia, come si può sperare di avere cittadinanza in un mondo in cui la maggioranza numerica prevale?