Michael Trehorne Davies è un noto scrittore cattolico inglese scomparso nel 2004. Fu presidente della Federazione Internazionale Una Voce dal 1995 al 2003 e soprattutto autore di numerose opere in difesa della Tradizione cattolica, nelle quali il rigore delle argomentazioni e l’accuratezza delle informazioni si accompagnava ad una eccellente preparazione teologica. L’allora cardinale Ratzinger, che lo conobbe personalmente, lo definì “un uomo di profonda fede”, “sempre fedele alla Chiesa”. Mentre è molto conosciuto nel mondo cattolico anglofono, non lo è altrettanto nel nostro. I suoi scritti hanno aiutato a dissipare le nubi dell'incomprensione e dell'ignoranza su numerose delle ambigue questioni sorte, in materia liturgica, in seguito alle decisioni del Vaticano II. Propongo l'immagine di uno dei suoi libri, L'Altare cattolico, edito dal Monastero delle Murate, come informavamo qui.
« Egli era infatti convinto che la pratica liturgica quotidiana avrebbe trasformato le idee e le mentalità meglio di qualsivoglia libro o discorso. La storia della riforma inglese è quella di un disegno che, pur a momenti alterni, finì per prevalere grazie al carattere profondamente equivoco del Book of Prayers cranmeriano, suscettibile per la sua ambiguità, di opposte “ermeneutiche ».I titoli del testo che pubblichiamo oggi sono molto attuali e pertinenti con la situazione che stiamo vivendo.
Consenso artificiale
Il più deprimente aspetto della vita contemporanea è il modo in cui coloro che controllano i media fabbricano un consenso artificiale. I sud-vietnamiti sono stati consegnati ad una dittatura comunista principalmente come risultato del consenso pacifista fabbricato in Occidente dai media controllati dai liberali. Il punto fondamentale del liberalismo condannato per secoli dai Pontefici è che ogni individuo ha il diritto di costruire le sue leggi morali. La società ha ormai pienamente accettato questo concetto. Le donne che uccidono i loro figli non nati stanno «esercitando il diritto di scegliere». La letteratura che una volta era chiamata pornografica è stata riclassificata come «per adulti». I pervertiti che una volta erano considerati individui malati dai quali la società andava protetta, ora vengono considerati come gruppi di minoranza con uno stile di vita «alternativo» (e legittimo). Perfino i vescovi cattolici li trattano con molta più simpatia di quanta ne concedano ai cattolici tradizionalisti.
Ho descritto e documentato nel mio libro Pope John's Council il modo in cui i Padri Conciliari sono stati ingabbiati in un consenso artificialmente creato, che ha avuto come primo risultato l'abbandono da un giorno all'altro, da parte della maggioranza di loro, delle attitudini di una vita intera. Dai tempi in cui Hitler ipnotizzava i tedeschi, sono stati pochi gli esempi di condizionamento di massa così drammatici. Ancor oggi si fatica a capire come la quasi totalità dei circa 3000 Padri (per gran parte di retta ortodossia) entrati nella Basilica di San Pietro l'11 ottobre 1962 ne uscì l'8 dicembre 1965 in forma di poco più che marionette programmate ad essere felici di abbandonare la saggezza e la spiritualità accumulate in 2000 anni a favore dei cliché fabbricati dagli "esperti" liberali, ripetendo ad nauseam ai media controllati da questi ultimi quelle "novità" del Vaticano II in sintonia con la mentalità contemporanea. Chi chiedesse una prova di come i vescovi si siano resi burattini dei loro "esperti", può anzitutto trovarla nell'imposizione ai fedeli della Comunione "sulle mani", così come desiderato dagli "esperti".
Una volta che il consenso è stato stabilito all'interno di un gruppo sociale, è difficile per i suoi appartenenti resistere al conformismo. Se uno rifiuta di conformarsi, è più facile venir rifiutato dal gruppo che influire sull'attitudine di un apprezzabile numero di membri. A volte questo è un bene, altre volte è vero il contrario. Quelli che hanno osannato Gesù nella domenica delle Palme e chiesto la sua morte nel Venerdì successivo erano solo individui che seguivano la maggioranza. Nel Vangelo di Matteo leggiamo di due decisioni collegiali del collegio dei vescovi: Mt 26,35: "...Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò». Lo stesso dissero tutti gli altri discepoli". Poco dopo, Mt 26,56: "...Allora tutti i discepoli, abbandonatolo, fuggirono". Comunque uno degli Apostoli era ai piedi della Croce - ma non era san Pietro. Il principio dell'ubi Petrus, ibi Ecclesia (laddove c'è Pietro, c'è la Chiesa) si può applicare "normalmente" ma non "invariabilmente".
Manipolazione mentale
Certamente questo non è il posto adatto a discutere in dettaglio la tecnica delle dinamiche di gruppo utilizzata per convincere interi gruppi ad immergere l'intelletto e la volontà individuali nella mente collettiva del gruppo. Laddove un individuo opponga resistenza significativa, i manipolatori (correttamente) stabiliscono che sarebbe controproducente spendere energie per sopraffarlo, poiché capiscono che ciò che conta è il controllo del gruppo; l'individuo recalcitrante, dunque, viene semplicemente isolato.
Il gesuita p. Paul Crane mi ha fatto notare che dal Vaticano II la Chiesa in occidente è stata sottoposta ad un processo di condizionamento su vasta scala e che i tradizionalisti sono stati efficacemente isolati dal gruppo dei cattolici e dal momento che la nostra capacità di influenzare il gruppo è minima, i manipolatori non sono particolarmente preoccupati da noi. Come mostrerò più tardi in questo stesso studio, i normali fedeli sono indotti dalla propaganda ad abbandonare la maniera tradizionale di ricevere la Comunione violando le norme più elementari dell'etica naturale (ancor prima che la morale cristiana); propaganda che offende i più semplici standard culturali, semantici, e di semplice onestà. Etiche o no, tali tecniche riescono ad essere efficaci. I nazisti hanno dimostrato che la propagazione costante di informazioni false e tendenzione è stata sufficiente per convincere i normali tedeschi incapaci o non troppo desiderosi di consultare fonti informative alternative. Stalin osservò che la maggioranza delle persone non ha una mentalità critica. I più sono convinti che le informazioni ufficiali siano informazioni corrette. Così, in un editoriale del 21 maggio 1976, The Universe (il più grande settimanale cattolico inglese) informava i suoi lettori che:
Papa Paolo VI ha dato il permesso per la Comunione sulle mani perché crede, come i vescovi, che ciò evidenzi la natura sacra del comunicante come tempio dello Spirito Santo, così come la sacra natura dell'Eucarestia come Corpo e Sangue di Nostro Signore.
Il tipico fedele cattolico, leggendo queste parole, non si chiederà «ma è vero?» ma lo accetterà per vero semplicemente perché lo ha letto in The Universe. Sarebbe irrealistico aspettarsi che reagisca in qualsiasi altro modo. Per cui rimarrà ignaro del fatto che il Papa ha invece detto chiaramente che desidera che i fedeli seguano la maniera tradizionale di ricevere la Comunione; e che una minoranza di vescovi inglesi ha combattuto quell'innovazione coi denti e con le unghie; e che il modo tradizionale di ricevere la Comunione non riduce affatto la dignità del cristiano battezzato come tempio dello Spirito Santo ma era intesa ad evidenziare la natura del Santissimo Sacramento come Corpo di Cristo. I riformatori protestanti hanno abolito la pratica per evidenziare la loro credenza che l'Eucarestia non è il Corpo di Cristo, e tuttavia su The Universe si afferma - senza una sola parola di spiegazione - che tale innovazione enfatizzerebbe la Presenza Reale, certi che questa asserzione gratuita e senza senso non verrà verificata, oppure, che se qualcuno osasse sfidarla, i lettori non ne verrebbero a conoscenza.
L'esempio per eccellenza del modo in cui i cattolici possono essere condizionati si trova nel caso dell'arcivescovo Marcel Lefebvre. Un'analisi dettagliata dei suoi scritti e delle sue omelie rivela che tutto ciò che sta facendo è tener viva quella che era la normalità prima del Concilio, e che nel fare questo è stato minacciato di scomunica e perfino descritto come un rinnegato.
L'ortodossia di ieri è divenuta l'eresia di oggi. I cattolici che non avrebbero mai messo piede in una chiesa protestante poiché il loro parroco gli aveva detto di non farlo, ora si recheranno volentieri a quelle noiose celebrazioni ecumeniche, poiché il parroco dice che devono. E glielo dice perché è ciò che il vescovo ha ordinato; e il vescovo, a sua volta, sta semplicemente seguendo le direttive ricevute dal Vaticano. In nessun livello della piramide si capisce bene l'inconsistenza e l'illogicità di un simile comportamento - chiunque abbia da ridire sulla saggezza del contraddire l'attitudine all'eresia fino alla Chiesa degli apostoli viene marchiato come ribelle. Molte cose si spiegano nel momento in cui si capisce chi dentro (o fuori) il Vaticano avvia direttive e riforme che stanno distruggendo la fede.
(Michael Davies, primo capitolo del testo 'Comunione sulle mani e frodi dello stesso genere', Remnant Press, 1978; traduzione a cura di Chiesa e postconcilio)
34 commenti:
Articolo molto interessante, perchè indaga sul potere della propaganda, e oggi di propaganda ce n'è molta, ossessiva, martellante, spesso intorno a concetti che ormai ribadiscono tutti, per es. da capi di stato a papi a ONU a "esperti" televisivi, tutti sembrano dire e credere la stessa cosa, in svariati campi.
Ma questo è ancora più invasivo e sottile nei fatti di Chiesa, e più tragico.
dal post
"Una volta che il consenso è stato stabilito all'interno di un gruppo sociale, è difficile per i suoi appartenenti resistere al conformismo. Se uno rifiuta di conformarsi, è più facile venir rifiutato dal gruppo che influire sull'attitudine di un apprezzabile numero di membri."
La natura dell'uomo purtroppo di solito è gregaria,
e su questo desiderio di adeguarsi al gruppo, di specchiarvisi, quindi di esserne accettato (rinunciando a più di qualcosa della propria interiorità), la manipolazione ha spesso svolto il suo gioco.
una sola cosa per paradosso mi rasserena in un panorama così grigio...
ho un pessimo carattere:-)
e non mi sono mai piaciute le cose che piacevano alla massa, e pur avendo una mia..cerchia, non mi è mai interessato far parte di "gruppi". E' molto difficile farmi digerire qualcosa se non sono d'accordo, anche se me la propinano 10000 volte.
Chissà che da questo difetto scaturisca una difesa da strane dottrine...
Comunque non ho mai ricevuto la Comunione in mano in vita mia.
So qualcosa del mondo inglese per alterne vicende. E' sicuramente più che vero dell'ambiguità del Book of Prayers.
e non mi sono mai piaciute le cose che piacevano alla massa, e pur avendo una mia..cerchia, non mi è mai interessato far parte di "gruppi". E' molto difficile farmi digerire qualcosa se non sono d'accordo, anche se me la propinano 10000 volte.
Chissà che da questo difetto scaturisca una difesa da strane dottrine...
Come mi riconosco ! ;)
E sapessi da quante esperienze di ogni sorta - che purtroppo pullulano a Roma e nella Chiesa tutta - posso dire di essere scampata proprio per questo e, ovviamente, con l'aiuto del Signore...
" ...i manipolatori (correttamente) stabiliscono che sarebbe controproducente spendere energie per sopraffarlo, poiché capiscono che ciò che conta è il controllo del gruppo; l'individuo recalcitrante, dunque, viene semplicemente isolato."
E' quello che regolarmente fanno all'interno delle comunità neocatecumenali.
E' quello che stanno facendo con i francescani dell'Immacolata considerati "ribelli" (al progressismo)
Ottimo articolo e concordo sia con Josh che con Mic.
Posso dire che per me è la stessa cosa, i gruppi specie i movimenti all'interno della Chiesa NON mi sono mai piaciuti,
Sarebbe interessante che qualcuno cominci ad analizzare quella nefasta multirealtà manipolatrice.
Ogni movimento è legato all'altro come scatole cinesi e tutti servono ad un unico scopo:
portare i cattolici ad aderire alla religione del nuovo ordine mondiale.
'Lo schiavo migliore è colui che è stato convinto di essere libero;sarà lui stesso a lottare coi denti per difendere le sue catene'.J.K.Chesterton.Ho trovato uno scritto di Pio XII del 1939,in inglese'I hear all around me innovators who wish to dismantle the sacred chapel,destroy the universal flate of the church,reject her ornaments and make her feel remorse for her historical past'(odo intorno a me innovatori che vogliono smantellare la sacra cappella,distruggere l'afflato universale della chiesa,disprezzare i suoi ornamenti e farle sentire il rimorso per il suo passato storico)mi sembrano commenti adatti alla strana situazione che stiamo vivendo,d'accordo in tutto,nessun movimento ecclesiale,molto meglio la preghiera personale,il colloquio intimo con Dio,vorrei poter ancora a lungo pensare colla mia testa.GR2
L'unica via di uscita da questa situazione di apostasia generale, alimentata e sostenuta dalla manipolazione mentale attraverso i media, è che un qualsiasi "vescovo residenziale" (cioè un vescovo che ha giurisdizione su di una diocesi) si decida ad accusare pubblicamente Bergoglio di eresia. A quel punto, se Bergoglio ritratta le sue tesi erronee, si confermerebbe come legittimo Papa della Chiesa Cattolica, altrimenti, se non lo facesse, decadrebbe automaticamente dal suo incarico di Sommo Pontefice e potrebbe essere indetto un nuovo Conclave.
http://www.youtube.com/watch?v=5YVqc0Nbs4s
Preghiamo, affinchè questo avvenga al più presto, prima che "i cani e i porci" - come li chiama N.S. Gesù Cristo nel Vangelo (Mt 7,6) - calpestino le cose sante e le perle della fede cattolica (in primis i Sacramenti)...
Qualcuno ha visto questa mattina p. Alfonso Bruno ospite in TV (in un importante network televisivo)a commentare i fatti tragici di Lampedusa? Io non ricordo, prima del commissariamento e di tutto quanto è successo in seguito, di avere mai visto nessuno di quel carissimo ordine invitato a parlare pubblicamente in televisione.. Non so, forse è solo un caso
Scusate l'OT ... ora un Papa contro l'altro?:
http://rorate-caeli.blogspot.com/2013/10/explosive-revelation-benedict-xvi.html
Vorrei dire che anche le minoranze, come la vostra per esempio, fanno opinione, eccome, e anch’esse nel bene e nel male. La storia lo insegna, anche la nostra cronaca politica. Il Vangelo lo dimostra. La Chiesa è nata dalla fede di un piccolo disarmato gruppetto di pover’uomini. Quel che conta non è il potere di persuasione o di manipolazione del pensiero, che sempre c’è stato, ma stare nella verità la quale vince, perché ha già vinto in Cristo, su ogni sopruso e furberia. La verità, che è oggettiva e conoscibile, e che è stata affidata alla Chiesa.
Ora, leggo:
Comunque uno degli Apostoli era ai piedi della Croce - ma non era san Pietro. Il principio dell'ubi Petrus, ibi Ecclesia (laddove c'è Pietro, c'è la Chiesa) si può applicare "normalmente" ma non "invariabilmente".
Non è forse anche questo un costruire un’opinione? Non è forse questo un sottile apporre dubbi sulla garanzia di unità che il ruolo di Pietro ricopre? Quell’ubi non allude ad un luogo geografico, ovviamente, né alla indefettibilità personale di Pietro, come invece l’indebita deduzione lascia supporre. Ma nel frattempo quel principio è stato ridimensionato, cosa molto appetitosa di questi tempi peraltro. E mi verrebbe da chiedere: se la Chiesa non è ‘invariabilmente’ ubi Petrus’, dov’è? Quel principio andrebbe protetto, oggi più che mai, da ogni genere di manipolazione. Perché esso non mi impegna ad assentire a qualunque cosa dica o faccia questo o quel papa, ma a riconoscere nel successore di Pietro l’identità stessa della Chiesa.
E mi verrebbe da chiedere: se la Chiesa non è ‘invariabilmente’ ubi Petrus’, dov’è?
Cara giovanna, la tua osservazione è più che giusta e ti ringrazio. L'affermazione, se non ben intesa, rischia di indurre un inganno sottile. Bisogna ripescare il testo originale inglese e poi anche rifletterci un po' su.
Però tutto il resto non fa una piega e qui più che altro ci stiamo chiedendo se il 'Petrus' attuale è con la Chiesa...
mic, reitero la domanda perche' ancora non capisco: come interpretare il non prevalebunt?
se la morte ha colpito Cristo almeno apparentemente,non puo' essere cosi' anche per la Santa Chiesa?
potrebbe apparentemente morire? di fronte ad una morte vera ma impotente potrebbe la Chiesa morire e risorgere?
se la Chiesa non è ‘invariabilmente’ ubi Petrus’, dov’è?
Nei cuori di chi professa la fede integra, contro tutti e contro l'imbonitore argentino, cara signora. La Chiesa è un mistero troppo grande per ridurla a organizzazione burocratica localizzabile a Città del Vaticano (dove, sicuramente, non è).
Rocco,
non possiamo ignorare che il Signore è Risorto e la morte l'ha vinta definitivamente. La Chiesa Una Santa, non può morire, è già risorta in Lui...
Se ha detto non praevalebunt è così e basta, perché Lui ha già vinto.
Potrà esserci un'eclissi, ma non uno 'spazzar via' totale equivalente alla morte.
Il come il tutto si configurerà negli eventi storici, non so dirlo
se la morte ha colpito Cristo almeno apparentemente,non puo' essere cosi' anche per la Santa Chiesa?
Attenzione a come ci esprimiamo.
La morte non ha colpito Cristo Signore apparentemente.
Lui l'ha subìta e l'ha ingoiata realmente, proprio per neutralizzarla definitivamente - attraversandola - con la Risurrezione.
_Agnese, ho letto quello che hai scritto tra movimenti e NWO...non l'avevo detto per timore di offendere qualcuno che passasse a leggere, magari qualcuno in difficoltà, ma penso la stessa cosa.
_Tramviere-Cattolico,
di padre Bruno dei FI puoi trovare perle recentissime su Zenit, a proposito di manipolazione mentale agli astanti
(qui dà ordine allo stato italiano di cambiare le sue leggi e di trasformarsi TUTTO in ospedale da campo: è Bergoglio che lo chiede):
http://www.zenit.org/it/articles/un-carabiniere-salva-i-migranti-e-salva-lo-stato
estraggo
"...L'otto settembre 1943 l'Esercito si sbandò, e i soldati vennero aiutati dagli sconosciuti a rivestirsi in borghese e a raggiungere in qualche modo i loro luoghi di origine.
Potremmo anche ricordare la persecuzione nazista degli Ebrei, quando tanti Italiani guadagnarono il riconoscimento di "Giusti tra le Nazioni" aiutandoli a nascondersi e a sopravvivere.
In entrambi i casi, un senso morale innato, un afflato di carità cristiana verso gli innocenti perseguitati costituirono gli infiniti tasselli della ricomposizione del tessuto della solidarietà collettiva, base per la sopravvivenza della Patria e per la ricostruzione dello Stato.
La pratica dei respingimenti in mare è vietata dalle norme del Diritto Internazionale vigenti perfino in tempo di guerra; se il comandante di una nave militare non ripesca i nemici finiti a mare, ne risponde come criminale di guerra.
Lo Stato italiano dovrà riconsiderare le sue norme tenendo conto dell'attuale emergenza mondiale;
dovrà tradurre nelle sue leggi quell'obiettivo che Papa Francesco ha indicato quando ha detto che cosa deve divenire tutta l'Europa Occidentale, sull’esempio della Chiesa: un grande ospedale da campo.
Forse un giorno si dirà che il nuovo patto tra gli Italiani è sorto su di una spiaggia della Sicilia, in un mattino di settembre, quando un Carabiniere ha salvato dei naufraghi."
qui invece dice di riassumere pareri su PF:
http://www.zenit.org/it/articles/chi-e-papa-francesco
Ma omette di dire che Ferrara -di cui parla- ha scritto di PF:
"la sua apertura è un adulterio col mondo"
grazie mic,
per questo avevo scritto morte vera ma impotente. non puo' morire il Corpo mistico, ma in qualche modo essere oscurata come tu dici. sulle modalita' dell'oscuramento, dell'eclissi, (si potrebbe dire di una morte apparente?) nessuno puo' dirlo! ma devo dire che si puo' cercare di stare accorti.
"apparentemente"
infatti grazie mic! non sapevo come scrivere e alla fine ho scritto male! Cristo ha vinto la morte! grazie per le precisazioni e le puntualizzazioni alla mia ignoranza.
@Tramviere-Cattolico, bis....
non ti nascondo che quando sento P. Bruno dire che dobbiamo trasformare tutto il nostro mondo in ospedali da campo,
che dobbiamo cambiare leggi per favorire l'invasione, magari anche d'altra "fede",
pensando alla gloriosa opposizione della Chiesa Cattolica passata alle invasioni,
e pensando che questa immigrazione è causata dalle solite superpotenze,
e ancora lui che afferma che dobbiamo smantellare la nazione (per quanto solidarizzi e sia convinto di dover dare aiuto, che poi già diamo dalle tasse)...
....mi viene in mente Ernst Jünger (da Der Waldgang),
quel punto dove il padre di famiglia attorniato dai suoi figli, si presenta sulla soglia di casa brandendo la scure.
In altre parole a noi e ai nostri chi ci protegge? chi ci garantisce almeno il necessario? Chi è costui per venirci a dire di abolire i confini?
roba dell'altro mondo. Bastavano Merkel e van Rompuy, Obama e gli altri globalisti.
Caro Josh,
sono d'accordo e aggiungo ancora che se, come ha detto ci considera tutti responsabili (cainiti per di più!), dove vanno a finire le responsabilità vere, quelle dei burattinai?
Perché canonizzare un Papa di cui si contraddice il magistero?
http://fidesetforma.blogspot.it/2013/10/perche-canonizzare-un-papa-di-cui-si.html?m=1
lcapito perche' bisognava " far fuori i FFI?
tout se tienRosa
Mi piacerebbe sapere che pensa Mic della lettera di Langne ai tradizionalisti pubblicata sul Foglio di oggi, giovedì.
Ori
Avresti il link, per favore?
Me l'hanno segnalata.
Appena l'avrò letta, risponderò.
Mamma mia che bella conversazione tra anticonformisti, come mi ci ritrovo!
La Verità vi farà liberi!
Osservatore dice,
Bergoglio rivela il vero senso della pastoralità del Concilio: un desiderio per conformarsi al mondo e allo spirito del mondo, tanto che da scandalo alla Chiesa Santa...
In genere condivido le idee di Langone; ho letto la sua Lettera. Da battagliero sembra però diventato rassegnato o forse fatalista.
Però non ho capito come fa ad avere orrore per le posizioni di gesuiti simili al Papa e a cui il Papa si ispira (p.e. card. Martini)e contemporaneamente aderire alla nuova linea.
Miles
A proposito dei gruppi ecclesiali, a cosa servono? Da che mondo è mondo un laico è chiamato a ordinare le realtà temporali secondo Dio, e quindi a fare il proprio dovere sul lavoro e in famiglia. Non si può sottrarre del tempo al lavoro e alla famiglia per stare con i gruppi! Basta la Messa festiva e confessione settimanale per progredire nella fede. Amareggia constatare che molti gruppi sono ormai una Chiesa nella Chiesa. Uno solo è Cristo!! I differenti carismi che Lui ci dà si vivono nel mondo e non nei gruppi.
Zag
Personalmente non penso che nel fenomeno dei movimenti ci sia qualcosa di negativo in sé. Anzi, forse ognuno nella sua peculiarità, potrebbe essere di aiuto per offrire una "cerchia" di riferimento più stretta in termini di impegno e di formazione, tale da favorire la crescita personale e spirituale (che vanno di pari passo).
Tuttavia, nel concreto, e da esperienze dirette, ho constatato in ognuno dei movimenti che ho conosciuto un aspetto "sviante" di diverso genere dal punto di vista dottrinale e totalizzante, in alcuni casi fagocitante e massificante. Inoltre è notevole il rischio di cadere nel "culto della personalità" del fondatore o nell'enfasi sul senso di appartenenza o nell’elitarismo. Tutto ciò può diventare simbiosi invece che relazione sana.
Ciò che accomuna tutti è anche un notevole potere economico e l’aspetto di ‘consorteria’ con tendenza ad escludere “il resto del mondo”.
Faccio una essenziale carrellata.
Comunità di S. Egidio, conosciuti per il lavoro comune in parrocchia e diversi contatti più ravvicinati:
- 'pecca' dottrinale: rifiuto dei dogmi
- aspetto operativo: dialogo interreligioso senza rete con tendenza a sostituirsi all'Istituzione, non soltanto a livello ecclesiale ma anche in quello politico (richiamati in questo da organi governativi per eccesso di indebita ingerenza nei riguardi del mondo islamico).
Comunione e liberazione, diversi amici in comune e un docente universitario in filosofia.
'pecca' dottrinale: enfasi sull'incontro col rischio di ridurre tutto all'esperienza e meno alla 'conoscenza'.
Sul piano operativo, molto accentuato l'aspetto di consorteria (piaceri scambiati solo tra "amici degli amici”)
---> segue
Focolarini
- 'pecca' dottrinale: l'accentuato sincretismo con altre religioni
Esempio non banale e non unico: ai funerali della fondatrice, in S. Maria Maggiore hanno fatto la comunione persone non cattoliche.
Credo fosse partito da una intuizione autentica di approfondimento spirituale, ma si sia guastato nell'evolversi per effetto dello "spirito del concilio".
Cammino neocatecumenale, ultimo ma non ultimo per la sua aggressività arrembante. Conosciuto in Parrocchia, dalla quale sono emigrata dopo anni e diversi inutili tentativi di dialogo.
- ‘pecche’ dottrinali: diverse a partire dal fatto che è (anche ben mimetizzato) un messianismo giudaico-luterano gnostico, con una componente settaria ormai smascherata. Potere da lobby con sponsor di alto lignaggio curiale.
- Chi volesse approfondire non ha che armarsi di pazienza e leggere qui
http://www.internetica.it/neocatecumenali/
"Se uno rifiuta di conformarsi, è più facile venir rifiutato dal gruppo che influire sull'attitudine di un apprezzabile numero di membri"
Se questo è vero, come lo è in genere, e se lo è anche per la chiesa postconciliare, come molte evidenze sembrano dimostrare implacabilmente, allora questa si comporta in modo antievangelico. Infatti, nel Vangelo è descritto il buon pastore che va alla ricerca della singola pecora smarrita (colui che sbaglia, pecca, fa il male), lasciando le altre (al sicuro nell'ovile).
Invece qui, chi non si vuol conformare è abbandonato. Se i conciliaristi pensassero veramente al bene delle anime dovrebbero correr dietro a ciascuno per portarlo nell'ovile. Ma così non fanno, infatti abbandonano a sé stessi i ribelli (ovviamente questa opera di ricerca della pecorella smarrita presuppone che i conciliaristi siano convinti di essere nel giusto).
Ora, i casi sono due ed entrambi risultano in un giudizio negativo per i conciliaristi:
a) O sanno di non essere nel giusto, sono in malafede; però anche se non "convertono" tutti, in fin dei conti almeno qualcuno si salva....
b) Oppure pensano di essere nel giusto (sbagliando) ma non si curano di chi non è "convertito". In questo caso però la deformazione e l'errore hanno raggiunto livelli ben oltre quello di guardia perché non c'è più capacità di distinguere il bene dal male (fatti salvi i "ribelli") ed infatti poiché si scambia il male con il bene, si agisce male (antievangelicamente).
Viceversa se quanto professano fosse conforme al messaggio evangelico, allora anche il comportamento dovrebbe essere ad esso coerente.
Mic, concordo su gran parte della tua analisi, tranne in quella iniziale, perché contraddice il resto. Non si può dire, infatti, che i gruppi in genere sono buoni per poi fare un'analisi spietata della realtà che evidenzia il contrario, e cioè tante Chiese nella Chiesa. L'esigenza di formazione spirituale va fatta in parrocchia dal parroco, o chi per lui, ma per tutta la parrocchia, e non a favore di un gruppetto. L'unico vero gruppo, nella Chiesa, è infatti la comunità parrocchiale i cui membri sono chiamati a vivere come fratelli, in comunione con altre comunità, con il vescovo e con il Vescovo di Roma. E il momento migliore rimane quello liturgico. E' da lì che si attinge forza e sapienza per fare le scelte fondamentali della vita.
Zag
Zag,
non ho detto che i movimenti sono un bene in assoluto.
Ho detto che il fenomeno non è negativo di per sé, anzi potrebbe presentare delle opportunità. E ovvio che ciò è possibile solo a determinate condizioni che il clima di sperimentazione avventuristica post-conciliare non ha consentito e tuttora non consente di porre in essere.
Tanto per cominciare l'errore non si chiama più col suo nome e tutto si tollera in virtù di un esiziale inclusivismo...
Condivido, il problema sono i gruppi che diventano movimenti istituzionalizzati, con finalità politiche o di riforma della liturgia (vedi Cammino NC) e quindi minano l'unità della Chiesa.
Zag
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