La retorica sul Battesimo ne ha dimenticato il cuore
Veniamo da anni di retorica sul Battesimo, dimenticando il cuore del Battesimo.
Mai come in questi anni di Post-Concilio si è parlato tanto del Battesimo, del fatto che tutto nasce dal Battesimo, che il cristiano è generato dal Battesimo, che dal Battesimo nasce la vocazione del cristiano a vivere nella Chiesa e nel mondo il suo ruolo laicale... si sono spesi fiumi di inchiostro e conferenze su conferenze, corsi di catechesi e di aggiornamento del clero per ridare valore al Battesimo, da cui i laici ricevono il pieno mandato ad essere protagonisti, in una Chiesa sempre meno incentrata sul prete. Si sono inventate anche esperienze ecclesiali per appropriarsi “esperienzialmente” della propria vocazione battesimale, troppo spesso dimenticata in un angolo oscuro dell'inizio della propria vita.
E quanti sinodi diocesani sul ruolo dei battezzati, dei laici come si ama dire oggi, e quante riforme in nome del riscoperto compito dei fedeli nella Chiesa, Popolo di Dio. Quante revisioni dei vecchi catechismi e della pastorale considerata troppo clericale.
Tutto potrebbe andare bene se non si dimenticasse l'essenziale, perché quando si dimentica l'essenziale si dimentica tutto!
E qual è l'essenziale?
Attenti, leggete bene: è necessario! Non basta dire “il Battesimo dà la salvezza”, occorre dire “è necessario alla salvezza”. L'operazione che è stata fatta in questi ultimi decenni nella mente e nella coscienza dei fedeli cattolici è proprio questa: non ribadire più la necessità del Battesimo, portando a credere di fatto che tutti si possano salvare anche senza il Battesimo; quasi che il Battesimo sia un “optional” che migliora, anche di molto, la vita spirituale di chi lo riceve, ma che in fondo non sia del tutto necessario.
Invece la Chiesa Cattolica ha sempre affermato la necessità del Battesimo per salvarsi; lo ha fatto obbedendo al suo Signore: “Andate in tutto il mondo, predicate il vangelo ad ogni creatura, chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, chi non crederà sarà condannato” (Mc 16,15-16).
E la Chiesa ha ribadito più volte questa obbedienza a Dio scomunicando chi osava dire il contrario, come al Concilio di Trento: “Si quis dixerit Baptismum liberum esse, hoc est, non necessarium ad salutem, anathema sit” (Se qualcuno dirà che il Battesimo è libero, cioè non necessario alla salvezza, sia scomunicato).
Se più semplicemente andiamo a prendere il buon catechismo di San Pio X troveremo queste domande e risposte: - Quali sono i sacramenti più necessari per salvarsi? I sacramenti più necessari per salvarsi sono i sacramenti dei morti, cioè il Battesimo e la Confessione, perché danno la prima grazia o la vita spirituale. - Il Battesimo e la Confessione sono ugualmente necessari? Il Battesimo e la Confessione non sono ugualmente necessari, perché il Battesimo è necessario a tutti, nascendo tutti col peccato originale; la Confessione, invece, è necessaria a quelli che, dopo il Battesimo, hanno perduto la grazia peccando mortalmente.
Più chiaro di così!
Ma è ancora così chiara tra noi la dottrina cattolica, dopo anni di “riformulazioni” per parlare al “cuore dell'uomo di oggi”?
Non è che, strada facendo, volendo spiegare con un linguaggio fresco e moderno il Battesimo e il Cristianesimo al nostro tempo, abbiamo perso tragicamente l'essenziale?
Il Battesimo dà la salvezza ed è necessario per tutti, questo è l'essenziale! Cristo ci ha salvato sulla Croce ed il suo Sangue che salva ci raggiunge attraverso i sacramenti, primo e necessario fra tutti il Santo Battesimo. Questo è il cuore dell'opera della Chiesa nel mondo: predicare Cristo crocifisso e battezzare, perché gli uomini, i singoli uomini, si salvino.
C'è proprio da domandarsi se per i cristiani moderni sia ancora così.
Un tempo lo era e lo si vedeva dalla pratica del Battesimo dei bambini. Il bambino veniva battezzato il giorno stesso della nascita, massimo il giorno dopo, fino a tutto l'800. Fino agli anni '60 del novecento li si battezzò nei primi otto giorni. Oggi il Battesimo viene, nel migliore dei casi, dilazionato per mesi, magari perché la festa in parrocchia venga meglio! È chiaro che non si pensa più che il Battesimo sia proprio indispensabile, altrimenti non si lascerebbe così tanto tempo dei fanciulli nel peccato e lontano da Dio.
Antonio Rosmini, che molti oggi “tirano di qua e di là” per farlo diventare a tutti i costi anticipatore del Concilio e sopratutto del Post-Concilio, così disastroso nei suoi esiti, ha accenti molto severi contro chi dimentica la necessità del Battesimo. Rosmini, affermando che la Chiesa “riconosce la necessità del Battesimo dei bambini, acciocché evitino la condannazione del peccato e la morte eterna”, citando S. Agostino aggiunge, contro quei teologi che questa necessità non riconoscono, “...perché togliere la necessità del Battesimo? Perché adulare in tal modo l'umana natura? Perché ingiuriare alla redenzione, ed alla grazia di Gesù Cristo (…)?” ( A.Rosmini, Il razionalismo teologico, Città Nuova 1992, pag. 139).
La faciloneria con cui oggi fedeli e clero affermano che ci si può salvare senza Battesimo, é una vera “adulazione dell'umana natura” che insulta la redenzione di Cristo.
Da questo tragico pasticcio ha avuto origine una vera e propria rivoluzione nella Chiesa che ha portato a perdere l'essenziale. Se il Battesimo diventa un nobile “optional” per alcuni, se diventa solo un segno di riconoscimento per i cristiani, ma non urgente per tutti, allora la Chiesa e la sua pastorale si trasformerà in qualcosa di semplicemente umano, senza la grazia che salva: una società umana, troppo umana, senza Dio, inutile e triste. Così, la parabola del rincorrere la modernità finisce per distruggere dall'interno la Chiesa.
Ripartiamo carissimi, anche noi, dal Battesimo sì, ma dal suo cuore.
15 commenti:
Vorrei chiederti, Mic, un tuo parere su un tema che in qualche modo si collega all'articolo di cui sopra. La trasmissione della fede nel popolo cristiano. A chi spetta il compito di trasmettere la fede? Di educare ed insegnare le nuove generazioni circa i contenuti della fede cristiana?
Ebbene, Mic, una cosa che non mi sembra giusta è il fatto che la catechizzazione, nelle parrocchie, sia affidata in gran parte ai laici. Ma che tipologia di fede trasmettono questi laici? Ricevono un adeguata formazione? Seguono scrupolosamente dei programmi, degli indirizzi di insegnamento, il CCC oppure tutto è lasciato all'improvvisazione? Perché i presbiteri, che hanno sia la formazione che il carisma per catechizzare, hanno abdicato al loro ruolo di annunciatori e predicatori per lasciarlo in balia di laici dei quali non si può essere sicuri che la loro versione sia quella ufficiale o personale.
Insomma credo che non sia un problema da poco quello della carechizzazione, perché è in gioco il futuro della Chiesa, dei suoi fedeli, della percezione che essi hanno della fede e della Chiesa per come gli è stata trasmessa.
Micus
@Micus. Questo é un problema di Munus Docendi.
Un laico sebbene possa ricevere un adeguata formazione, seguire per anni buoni programmi e ottimi insegnamenti, senza lasciare niente all'improvvisazione ... non avrà mai il Munus Docendi.
Un sacerdote validamente ordinato invece ce l'ha sempre anche quando non ci pensa. Allora la grandezza del sacerdote é tale che anche quando risponde al telefono svogliatamente e col mal di testa ... grandi grazie possono passare dalla sua persona per il semplice fatto che HA il Munus Docendi.
Nella SPX il catechismo non é mai affidato ai laici per questo chiaro motivo teologico. Lo stesso che rende assurdo (nonché controproducente per le anime) che le letture e l'offertorio del NOM siano fatte da laici...
ma é solo uno dei tanti ERRORI teologici del NOM...
ha ragione,Micus;tra l'altro i sussidi della CEI sono del tutto inadeguati ;di tutto ciò si vedono le tristi conseguenze
correggo: nella SPX il catechismo é in casi limite affidato ai laici , ma solo quando il sacerdote non ha la possibilità do farlo (priorati lontani con presenza solo la domenica)
Un sacerdote validamente ordinato invece ce l'ha sempre anche quando non ci pensa. Allora la grandezza del sacerdote é tale che anche quando risponde al telefono svogliatamente e col mal di testa ... grandi grazie possono passare dalla sua persona per il semplice fatto che HA il Munus Docendi.
Il Munus docendi è l'unico che un sacerdote può delegare ai laici.
Ma per questo occorre che essi siano rettamente formati dalla e nella Chiesa, e 'mandati' dal Parroco, che non sia un modernista...
Purtroppo nella realtà troppe parrocchie sono invase da ben altra genìa di cosiddetti "testimoni laici", formati da iniziatori sospetti, che esercitano un indebito potere sulle coscienze dei singoli e persino sui sacerdoti (ai quali soltanto spetta il munus regendi, insieme a quello sanctificandi...
Sia Giovanni Paolo II che Benedetto XVI hanno richiamato la necessità di formazione ecclesiale (non da parte della setta di appartenenza, blindata e persino "segreta", come se nella Chiesa cattolica - e dunque universale - possano esistere dottrine "segrete" e appartenenze elitarie...).
Ma dell'osservanza di questi richiami, dati e ripetuti, riguardanti oltre la formazione dei catechisti anche il ruolo dei sacerdoti e la liturgia, nonché la comunione ecclesiale, rispetto alla constatata blindatura, nessuno si è mai preoccupato e sono finora rimasti nel corso degli anni lettera morta, nonostante le numerose testimonianze piovute in Vaticano....
Potenza delle lobbies...
E, paradossalmente, ciò avviene proprio col pretesto della "riscoperta del Battesimo", cosa sacrosanta in sé, ma diventa l'alibi per un "cammino"! trentennale e lì resta, perché non si integra mai nella parrocchia, se non quando la fagocita. Arrivando persino a dire che il Battesimo è "da ratificare", come se non fosse un sacramento che già conferisce un "carattere" indelebile...
Anche perché si conclude con un tanto misterioso quanto strano "Battesimo al Giordano"... (leggere per credere):
http://www.internetica.it/neocatecumenali/Battesimo-neocat.htm
Chi avesse abbastanza coraggio e pazienza per approfondire, basta legga cosa succede in una diocesi che è l'emblema di troppe altre, con l'avallo dei vescovi non si capisce se indifferenti, distratti, lontani o, peggio, conniventi...
http://www.internetica.it/neocatecumenali/la-nuova-chiesa.htm
Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato.
Ma questo è un comando, non un generico consiglio; a questo non si può rispondere “io non voglio convertire nessuno” ma, “Sì Signore, insegnerò a tutte le genti ad osservare ciò che Tu hai COMANDATO! Insisterò nei momenti opportuni e non opportuni, gridando dai tetti se necessario, il tuo Amore e i Tuoi INSEGNAMENTI; lo farò in unione al Tuo stesso Corpo che è quella Chiesa – Madre e Maestra – che Tu hai voluto arrivasse fino a noi, integra nel Deposito della Fede, espresso e garantito dal Catechismo e dalla Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica (cioè il Magistero “memorioso” delle cure ed attenzioni di Dio nei nostri confronti), e dalla purezza della Viva Tradizione apostolica!”
Ma come posso non sentirmi quantomeno frastornato, quando sento dire: «“Il nostro obiettivo non è il proselitismo” – “una solenne sciocchezza” che “non ha senso” ma “l’ascolto dei bisogni, dei desideri, delle delusioni, della disperazione, della speranza”.» e invece, proprio la scorsa domenica ho ascoltato nel Santo Vangelo che i dannati, ormai condannati alla pena eterna, avrebbero voluto conoscere già in vita gli insegnamenti di Dio, anche attraverso “severe ammonizioni” date da un “povero Lazzaro”, affinché, viste le loro crasse superficialità e viziate giustificazioni che li portavano ad esigere “bisogni” e “desideri” prettamente umani, non si fossero mai allontanati così pericolosamente dalla Verità!
Sto diventando schizofrenico o che altro?
Comunque una cosa è certa, “non praevalebunt!” e sono convinto che è arrivato il momento di imbracciare le armi di cui ci ha parlato nostro carissimo fratello San Paolo, perché la lotta si fa sempre più dura e il nostro nemico non è di carne ma di spirito …
Ringrazio mic (già mia cara amica...) per il sano servizio che rende alla Chiesa Cattolica e per l'opportunità di approfondimento che ci da.
"Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato."
c'e' in ballo la salvezza dell'anima e la Vita eterna... e tale comando mi sembra pressante piu che mai oggi
nel senso che se uno ti ama veramente non puo non cercare di parlarti della Verita', ne va della salvezza. e se tu sai la verita e la gravita' che ne deriva , allora senti il bisogno di parlarne. ogni volta che "dialogo" con gli amici e' perche non ho avuto la forza e il coraggio di dire la Verita' e vedo che in loro non e' sorto neanche il dubbio. cio' non e' accaduto quando ho avuto la forza, ma soprttutto la Grazia, di testimoniare Cristo( assai raramente). il dialogo serve a poco. meglio un sano e severo confronto.
"correggo: nella SPX il catechismo é in casi limite affidato ai laici , ma solo quando il sacerdote non ha la possibilità do farlo (priorati lontani con presenza solo la domenica)"
Caro Hpoirot,
È utile ricordare che il sermone nella Messa tradizione è anche un luogo per dare il catechismo. Nel catechismo tridentino è comune leggere le parole "il padre deve insistere sul questo nel sermone".
Un saluto dal Brasile
OT: segnalo che venerdi 11 a Roma ed altre citta ' ci sara' una ma ifestazione contro la proposta di legge Sclfarotto, gia' approvata alla CAmera, contro la cosiddetta omofobia. organizza la Manif pour tous Italia.
rosa
C'è proprio da domandarsi se per i cristiani moderni sia ancora così.
Un tempo lo era e lo si vedeva dalla pratica del Battesimo dei bambini. Il bambino veniva battezzato il giorno stesso della nascita, massimo il giorno dopo, fino a tutto l'800. Fino agli anni '60 del novecento li si battezzò nei primi otto giorni. Oggi il Battesimo viene, nel migliore dei casi, dilazionato per mesi, magari perché la festa in parrocchia venga meglio! È chiaro che non si pensa più che il Battesimo sia proprio indispensabile, altrimenti non si lascerebbe così tanto tempo dei fanciulli nel peccato e lontano da Dio.
vero. mi chiedo se il battesimo in ritardo rispetto alla nascita possa avere ripercussioni spirituali. cosa ne pensi mic?
di sicuro il disamore al battesimo indica il disamore alla Fede e forse anche verso Dio. tante volte ho detto a mia figlia che l'amore si dimostra coi fatti. l'amore verso il padre si dimostra anche (forse soprattutto)e lo si mette in pratica con l'obbidienza alle sue parole. cosi' e' per l'amore verso il Signore Gesu'.
io vedo lo sfacelo della cristianita nei cocci rotti della mia vita , ma anche nei vasi solo apparentemente sani dei miei amici. tranne mia figlia, tutti e dico tutti i figli dei miei amici( i pochi che hanno avuto) non sono battezzati. e quando penso a quei bambini ho pena . il battesimo non ha quasi piu senso, mentre la Verita' e' un altra. mi sento dire che sceglieranno qando saranno grandi, salvo poi non fare lo stesso ragionamento per politica, regole, fino addirittura alla fede calcistica! il battesimo e' opinabile, la squadra del cuore no! se il battesimo fosse ritenuto importante allora non lascerebbero scegliere i figli "quando saranno grandi", dimostrandosi liberali in un ambito in cui il liberalismo non c'entra nulla.
organizza la Manif pour tous Italia.
Grazie Rosa,
non si pubblicizzano mai abbastanza queste cose. Così c'è più speranza che ci sia una partecipazione significativa.
Ci preparo un articolo.
Mic, la manifestazione a Roma sara' in piazza del pantheon dalle19 alle 21. Anche Bolzano, Bologna, e altre citta', forse purtroppo non Milano. Se si va sul loro sito facebook, c' e' tutto
rosa
@Rocco:
"...tutti i figli dei miei amici non sono battezzati. e quando penso a quei bambini ho pena.... mi sento dire che sceglieranno qando saranno grandi..."
vero, sono casi comuni purtroppo...sembra un po' una protestantizzazione anche questa (con il battesimo da adulti).
l'altra cosa triste è che spesso anche chi battezza i suoi bambini appena nati, spesso lo fa per impartirgli il nome e poco altro.
Per quanto i sacerdoti dovrebbero formare un po' i genitori, spiegare il significato, nell'opinione comune il Battesimo è "quando si sceglie il nome".
E basta.
Inquietante.
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