« Fra tutte le devozioni, quella di adorare Gesù Sacramentato è la prima dopo i sacramenti, la più cara a Dio e la più utile a noi »
Sant'Alfonso Maria dè Liguori
Ogni primo venerdì del mese, presso il Priorato Madonna di Loreto di Rimini, si svolge l'adorazione notturna.
Da più di un anno si registra la presenza costante, oltre che dei tanti fedeli della FSSPX, di persone che provengono da parrocchie del circondario e si sono avvicinate alla tradizione grazie a questo momento di grazia che termina con la celebrazione della Santa Messa nel rito Romano antiquior.
Per le confessioni, ci sono sempre sacerdoti disponibili.
L'appuntamento di questo mese è per
Venerdì 1 alle ore 21
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Pane santo, Pane vivo… che sei disceso dal cielo e dai la vita al mondo, vieni nel mio cuore e mondami da ogni impurità della carne e dello spirito: entra nella mia anima e santificami interiormente ed esteriormente. Sii tu la continua salvezza della mia anima e del mio corpo. Allontana da me i nemici che mi tendono insidie: fuggano lontano dalla presenza della tua potenza, affinché da te fortificato fuori e dentro, giunga per retto sentiero al tuo regno, dove ti vedremo, non avvolto nel mistero come in questa vita, ma faccia a faccia… Allora mi sazierai di te con una sazietà mirabile, cosicché non avrò più fame né sete in eterno.
S. Anselmo, Orationes 29
Dammi te stesso, Signore, e mi basta, poiché fuori di te non c’è vera consolazione. Non posso vivere senza di te, non posso stare senza la tua visita. Devo quindi accostarmi frequentemente a te e riceverti come mezzo di salvezza, affinché non cada per la via, privandomi del cibo celeste.
Tu infatti, misericordiosissimo Gesù, parlando una volta alle turbe e curando varie malattie dicesti: Non voglio lasciarli andare digiuni, affinché non vengano meno per via. Opera dunque così con me, tu che a conforto dei fedeli hai lasciato te stesso nel Sacramento.
O Signore mio Dio, illumina i miei occhi a penetrare intimamente questo mistero, e dammi la forza di crederlo con fede incrollabile. Poiché questa è opera tua e non di alcuna potenza umana, è tua sacra istituzione e non invenzione degli uomini…
Signore, nella semplicità del mio cuore, con buona e ferma fede e per obbedire al comando che tu mi hai fatto, mi accosto a te pieno di speranza e di rispetto e veramente credo che tu, Dio e uomo, sei presente in questo Sacramento. Vuoi che ti riceva, che a te mi unisca con vincoli di carità, perciò supplico la tua clemenza, Signore, e imploro una speciale grazia: che io tutto mi strugga in te, che sia tutto amore per te, né più mi curi di cercare alcun’altra consolazione.
Imitazione di Cristo IV, 3, 2; 4, 1‑2
«Fiori, felici voi, che notte e giorno
vicini al mio Gesù sempre ne state;
né vi partite mai, finché d’intorno
tutta la vita alfin non vi lasciate [...]
Ahi! qual sorte saria la mia, qual vanto
finir la vita alla mia Vita accanto».
S.Alfonso Maria de' Liguori
S. Alfonso visse l’Eucaristia anzitutto come sacrificio. Nelle sue opere ascetiche trattò ripetutamente della Messa, mettendone in risalto la natura, la celebrazione, i segni, i frutti e soprattutto le diverse maniere di parteciparvi. Vi dedicò anche un libretto intitolato "Del sacrificio di Gesù Cristo". Alcuni estratti...
« Si è detto del sacrificio di Gesù Cristo, perché quantunque da noi si distingua con diversi nomi il sacrificio della croce da quello dell’altare, tuttavia in sostanza è lo stesso, perché la stessa è la vittima, Gesù, e lo stesso è il sacerdote, Gesù, che un giorno sacrificò se stesso sulla croce, e solamente la ragione di offrire è diversa. Sicché il sacrificio dell’altare è una continuazione, ossia rinnovazione della croce, solo nel modo di offrire diverso».
«Essa abolisce e assume tutti i sacrifici antichi, perché è l’unico perfetto. In quanto rinnova il sacrificio della croce, è potente a espiare tutti i peccati e a ottenere agli uomini tutte le grazie. Offrendolo noi riusciamo a soddisfare a tutti i nostri doveri religiosi verso Dio e giungiamo a stabilire un rapporto di amicizia e di fedeltà con Gesù».
Ancora S.Alfonso:
« Il nostro amoroso Redentore continuamente in cielo sta intercedendo per noi, ma ciò specialmente lo fa nella Messa, nella quale Egli, anche a questo fine di ottenerci la grazia, presenta se stesso al Padre per mezzo del sacerdote».
da "La Messa e l’Ufficio strapazzati."
«Posto dunque che la messa è l’opera più santa e divina che possa da noi trattarsi, ne deriva che deve impiegarsi tutta la diligenza, affinché un tal sacrificio si celebri con la maggior purezza interna e con la devozione esterna che sia possibile».
«Osservando come dicono la messa la maggior parte dei sacerdoti, con tanta fretta e tanto strapazzo di cerimonie, bisognerebbe piangere e piangere lacrime di sangue».
Ed ora per condensare il tutto ascoltiamoci questi due video
http://www.youtube.com/watch?v=lQviJeFiuXo&list=RD029xMdMzsAGEg
http://www.youtube.com/watch?v=hlTny87LIq8
Non può marciare degnamente nella Chiesa chi non è di animo forte, e chi non è pronto al combattimento.
[Citazione tratta da "La Sacra Scrittura", vol. III, "Numeri - Deuteronomio", di don Dolindo Ruotolo, Apostolato Stampa.]
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