Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 23 agosto 2014

La tifoseria papista si rifiuta di vedere i veri problemi della Chiesa

Dalla tifoseria papista si è levata ieri più veloce della luce la voce di Tornielli che ha da ridire contro tutti gli «ex papisti» [sic] lamentando che due anni fa difendevano Benedetto XVI mentre oggi «bombardano con sarcasmo e talora disprezzo» [sic] Francesco. 

Siamo in quei tempi di ripudio della ragione oltre che della fede, ampiamente preannunciati da Chesterton: «...Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate...» E - ci permettiamo di aggiungere - piccoli blog di periferia verranno mobilitati per ricordare che si è fedeli al Papa perché cattolici, non viceversa. Non si tratta di un'opinione nostra ma di Colui che oltre a dire «pasci le mie pecorelle» aggiunse poi «e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli».

La nuda cronaca del pontificato bergogliano è più che sufficiente a riconoscere come quel ravvedersi sia così urgentemente necessario per «confermare» i fratelli. Pietro e i suoi successori sono custodi del deposito della fede, con tutta la responsabilità sull'intero gregge.

La Chiesa vive tempi che non sono normali.

In una Chiesa normale, parole e azioni del Papa sono quelle che «spiegano», non quelle che «hanno bisogno di spiegazioni».

In una Chiesa normale, le priorità sono «ab intra» (amministrare rettamente i sacramenti, insegnare bene la retta dottrina, guidare spiritualmente le anime), non le attività «ad extra» (dialoghi ecumenici e marce per la pace, preghiere sincretiste, osservatori e laboratori di accoglienza, campi scuola e centri di ascolto, sinodalità praticamente istituzionalizzata, interviste a fiumi e pastorale mediatica, pastorale del turismo e dello sport, partite interreligiose, ecc.)

In una Chiesa normale non si anima una tifoseria sofista arrivando ad evocare la vicenda di Pio XII: tutt'altra storia e fraintendimenti pilotati sappiamo da chi.

In una Chiesa normale, le vocazioni non vengono ostacolate e abortite a causa di legittime preferenze sulla liturgia  (caso FI) e non si lasciano inascoltate le richieste e le esigenze spirituali dei fedeli.

In una Chiesa normale non si interviene sui vescovi che fossero disposti ad accogliere gli esuli dal carìsma originario del proprio Ordine brutalizzato.

In una Chiesa normale, uno è cattolico in virtù di ciò che personalmente professa e di come vive i sacramenti, non per l'appartenenza a qualche tifoseria papista, non per l'attivismo chiesastico, non per il numero di volte che infila nel discorso qualche parolone del gergo cattolico di moda al momento, non per i soldi o l'impegno che investe per il suo movimento o per la sua apparizione preferita.

In una Chiesa normale, chi dice scempiaggini non è da applaudire ma da punire: tanto più quando si tratta di membri del clero o di persone di spicco.

In una Chiesa normale, la liturgia è culto a Dio, non un cerimoniale in cui occorra sforzarsi di dare il proprio contributo.

In una Chiesa normale, la teologia è quella che chiarisce anche ai semplici, non quella che richiede sforzo degli esperti.

In una Chiesa normale, la carriera ecclesiastica dipende dall'ortodossia, dai doveri di stato, dalla santità di vita, non da automatismi curiali o da benemerenze servili (quante berrette cardinalizie, rosse per la disponibilità al martirio, lo sono in pratica oltre che in teoria? E stendiamo un velo pietoso su quanto lo fossero in difesa o in comunione d'intenti con Benedetto XVI)

In una Chiesa normale non esce dalla Chiesa chi sta al suo passato, ne esce chi inventa un cristianesimo nuovo. Tornare al passato non è chiusura a nove, (i modi nuovi di riscoprire e approfondire la verità) ma a nova (le cose nuove che sovvertono).

In una Chiesa normale la Tradizione non è roba da museo, ma vita e giovinezza perenne, che è progresso autentico verso il fine cui è orientata; progresso nella sua giusta accezione e non da una visuale ideologica.

In una Chiesa normale l'ortodossia non è considerata “una violenza metafisica” che porta alla sostituzione del primato della dottrina con quello della prassi e dunque dell'azione sulla conoscenza.

In una Chiesa normale la storia  e la cultura vengono lette alla luce del Vangelo e non viceversa.

In una Chiesa normale, l'insegnamento di oggi non può contraddire quello di ieri.

85 commenti:

Anonimo ha detto...

In una Chiesa normale il vero è vero ed il falso è falso;
In una Chiesa normale il bene è bene ed il male è male;
In una Chiesa normale gli eretici sono condannati e non promossi nelle varie consulte pontificie;
In una Chiesa normale il papa difende i cattolici ed è attaccato dai nemici della Chiesa;
In una Chiesa norlmale il papa è cattolico e crede in un Dio cattolico;
In una Chiesa normale c'è un papa solo.

Anonimo ha detto...

...e i NORMALISTI sono invece quelli che si ostinano a considerare "normale" il penoso stato delle cose.

Massimiliano ha detto...

E sì, da "qualche fessura è entrato il fumo di Satana nel Tempio di Dio". La Chiesa "aggiornandosi" non ha trovato i nuovi modi di offrire le Verità di sempre ma è smottata verso il mondo, e per comodo o per non dispiacere al mondo ormai tace sulla sua missione e cerca di dire banalità pastorali per non offenderlo.

Questo abbraccio è mortale, lo vediamo, lo sentiamo: la Chiesa sta confondendosi nel mondo, nell'immanente, in ciò che è destinato a passare. Lo sconcerto infatti è grande nei fedeli, le angosce si moltiplicano, non si ammaestra più eppure l'uomo è assetato di verità alte ma la Chiesa ed i pastori non gli indicano più il Cielo.

E' il tempo della iniquità, è il tempo in cui lo specchio già opaco si fa ancora più opaco e sembra smarrirsi ogni senso.

Persino colui che siede sulla Cattedra di Pietro sembra dimentico della sua missione, che è primariamente quella di annunciare Cristo e di confermarci nella fede, così debole ormai, sempre più debole di fronte alle seduzioni di quel mondo che la Chiesa ha abbracciato, quel mondo che poi svela le sue seduzioni per quel che sono: orrori, valori rovesciati, nichilismo, aborto della Vita e della Speranza.

Proprio Francesco che tanto critica la "mondanità" sembra non fare altro che inseguirla in un balletto pericoloso e insensato. Si ricordi di essere il Papa, si ricordi che verrà chiesto conto delle anime smarrite e perdute per colpa dei pastori.

Cattolico ha detto...

Semplicemente meraviglioso: bisognerebbe incorniciarlo e poi inviarlo ai vari Tornielli, Introvigne & Co. Aggiungo di aver letto da un blogger la nota seguente: A Radio Maria, sul santo del giorno, hanno così apostrofato san Pio X: “col suo comportamento intransigente ha allontanato molte persone eminenti dalla chiesa”.
Gli eretici modernisti sono diventati vittime di san Pio X!
Questo per dire come i modernisti siano abili (come le sinistre politiche, d'altro canto) a manipolare la verità, facendola adeguare alla loro ideologia. Ma, caro Padre Livio, gli rispondo io, se così è, come la metiamo con le persone eminenti" che lei ha cacciato dalla sua radio? Gnocchi e Palmaro, De Mattei, ed ora Socci. Non erano certamente degli sprovveduti, né delle nullità, se lei li aveva presi con sé: ed allora, il suo non è stato un comportamento intransingente? veda che certi giudizi, dati con troppa fretta e superficialità (o in mala fede?9 poi si ritorcono contro chi li emette. Eh si, caro don Livio, il diavolo fa le pentole.. ma i coperchi, quelli mno, non imparerà mai a farli. Sia lodato Gesù Cristo !

E.P. ha detto...

Bisognerebbe chiedere ironicamente al compagno Livio Stalin Fanzaga come mai prima del pontificato di Francesco dichiaravano che l'intransigenza di Pio X era un bene per la Chiesa... e oggi "miracolosamente" invertono la rotta (contrordine, compagni! siamo in guerra con l'EstAsia, e l'Oceania è il nostro alleato più fedele!)

Bisognerebbe chiedere ironicamente a don Ariel Levi di Gualdo come ubbidire al pater familias quando quest'ultimo è ubriaco e comincia a pestare i figli pii e innocenti.

Bisognerebbe chiedere ironicamente a Tornielli dov'erano nascosti due anni fa tutti gli attuali tifosi di Francesco (non parlo dei cardinali, che notoriamente hanno fatto guerra a Ratzinger per poi eleggere Bergoglio).

E anche chiedere come mai quelli che Tornielli disprezza come "ex papisti" siano così fastidiosamente accaniti a difendere la verità anche quando Pietro smette di insegnarla "per riguardo ai circoncisi". (Mah! il club della tifoseria papista si scioglierà come neve al sole quando Bergoglio si ritirerà lasciando il posto ad uno meno peggiore di lui).

Nota per Tornielli qualora si degni di tornare su queste pagine: io lo chiamo "Bergoglio" perché "Francesco" è un nome troppo generico (fra i lettori di questo blog ci sono diversi Francesco): se si fosse chiamato "Francesco I" non avrei avuto necessità.

Ma non occupiamoci di queste quisquilie, Tornielli. Provi a scrivere un articolo sulle vocazioni nella Chiesa, chiedendosi come viene accolto nelle diocesi un candidato al sacerdozio che dichiari, alla luce del Summorum Pontificum, di preferire esclusivamente la liturgia tridentina... Provi a descrivere l'espressione del volto del vescovo (e anche del vescovo di Roma), ci spieghi come viene normalmente trattata questa pecorella rispetto alle altre novantanove...

mic ha detto...

Non solo rispetto alle altre novantanove, ma rispetto alle pecore di altri ovili...

Turiferario ha detto...

A Tornielli non viene in mente che chi ieri guardava con favore a Benedetto e oggi nutre dubbi su Francesco non lo fa perché è un incoerente voltagabbana, ma perché Francesco fornisce argomenti a tali dubbi?

mic ha detto...

Non lo fa perchè il sarcasmo è l'arma di chi non ha argomenti, ed è anche segno di "tifoseria" e non di tensione alla verità.

mic ha detto...

E, se è bene che Tornielli difenda il papa da accuse che si sarebbero rivelate ingiuste sul piano politico, ciò non ha niente a che vedere con le nostre riflessioni, estranee alla politica e a qualunque atteggiamento preconcetto, che replicano a contenuti che sono proprio i media a diffondere in chiave liberal o che risultano 'monchi' e dunque svianti di per sé...

Alessandro Mirabelli ha detto...

Lo credo che Tornielli, il portavoce privato del vdr, e' intervenuto subito! Si è accorto che nel fronte dei bergogliani si è aperta più che una frattura una crepa che potrà essere ricomposta o con un cambiamento di linea da parte del vdr oppure con le sue dimissioni o con la sua morte. A Parte Palmaro che ora ci guarda dal Cielo, Gnocchi, Demattei ed ora Socci non torneranno indietro. Le posizioni si sono cristallizzate. E per il fronte bergogliano la perdita di Socci e' notevole. A differenza di Gnocchi e Demattei dietro i quali non ci sono migliaia di persone, Socci e' di CL. Ed ora i casi sono due: essendo CL molto coesa o caccia Socci oppure segue Socci. E per i bergogliani alla Tornielli, dei quali è' il maggior esponente, non avere più dalla propria parte o anche non avere più la certezza della non belligeranza di CL e' una cosa molto grave. Tornielli ha sentito che il terreno sotto i piedi dei bergogliano ha iniziato a franare e da pompiere assuefatto alla corte bergogliana e' subito intervenuto. Non mi meraviglio di Tornielli. Lui è' fatto così. Che cuocia pure nel suo brodo.

Sara ha detto...

Sono d'accordo su tutto, sono cattolica e tale voglio restare. La nuova religione non mi interessa!

Luisa ha detto...


"LA CORTE E' LA LEBBRA DEL PAPATO" disse papa Bergoglio, di questo dovrebbe ricordarsi Tornielli ogni qualvolta comincia a scrivere un articolo che sia sulla Stampa, Vatican Insider o sul suo blog, scritti ripresi poi da siti come il Sismografo, non lo ha fatto di certo sul suo blog con il suo ultimo post sintomatico della sua ipersensibilità e iperreattività per tutto quel che riguarda papa Bergoglio.
Iperreattività che sfocia su una stupefacente intolleranza quando certe parole e gesti del Papa suscitano domande, dubbi, perplessità, analisi e anche critiche di chi non ha ancora perso per strada la sua retta formazione cattolica e non può condividere il suo entusiasmo acritico, Tornielli si spinge a parlare di "guerra" contro il successore di Pietro!

Se lo avesse fatto, se avesse riflettuto anche solo un pò, se si fosse riletto con la debita distanza, avrebbe subito visto le reazioni più che prevedibili che il suo articolo avrebbe provocato in chi ha anche solo una parcella di buon senso, non ha perso la sua capacità riflessiva e comincia a conoscere non solo il carattere ma anche le simpatie di colui che, prima di diventare Papa, era l`arcivescovo di Buenos Aires.

Sembra difficilmente immaginabile che il portavoce-addetto stampa dell`allora card. Bergoglio abbia pronunciato quelle parole senza avere l`avallo del suo superiore o, per lo meno, senza avere la certezza che sarebbero state da lui condivise, chi legge quel post di Tornielli e riflette si dice : anche ammettendo che l`allora card. Bergoglio non fosse al corrente e d` accordo con il suo portavoce perché non ha preso la parola per distanziarsi e portare il suo sostegno a Benedetto XVI?
Non mi sembra che lo abbia fatto.

Tornielli, che osa il paragone fra chi oggi critica papa Bergoglio e chi criticava Benedetto XVI, sa perfettamente che chi criticava Benedetto XVI lo faceva perché voleva ridare bellezza e sacralità alla Liturgia, perché lottava per la difesa della vita e della famiglia insistendo suoi valori non negoziabili, perché riprendeva dai suoi fondamenti la Dottrina messa a male da decenni di deformazione, e lo faceva con la sua chiarezza cristallina, tutto ciò era insopportabile per quell`élite che aveva imposto il suo pensiero unico e che ha fatto di tutto per mettergli i bastoni nelle ruote riuscendo non solo a vanificare la sua volontà ma anche a sfinirlo fisicamente e moralmente.

Coloro che si esprimono oggi anche criticando certe gesti o parole del suo successore, lo fanno perché si sentono disorientati, lo fanno perché quelle parole e quei gesti sono fonte di confusione, di perplessità, perché si prestano a diverse interpretazioni.
Lo fanno, dai pochi spazi a loro disposizione, anche nella speranza che le loro voci non siano ormai solo voci "che gridano nel deserto" ma voci che possano giungere anche al Papa e suscitare la sua attenzione se non riflessione.
Non mi sembra sia la stessa cosa.

Socci facebook ha detto...

Carioti cita fonti certe che dimostrano come il portavoce del cardinale Bergoglio non si dimise dopo il suo attacco a Benedetto XVI, ma successivamente, per dissidi con un ministro del governo argentino. Ma la questione di fondo è questa: l'arcivescovo di Buenos Aires Bergoglio aveva il dovere di dissociarsi pubblicamente dal suo portavoce e di esprimere la sua solidarietà e il suo appoggio a Benedetto XVI sotto attacco per il suo discorso di Ratisbona. Lo fece Bergoglio? Risulta di no. E Tornielli non sa dimostrare il contrario. Questi sono i fatti.

http://www.liberoquotidiano.it/news/11676232/Quando-Bergoglio-filo-islamico-attaccava-Ratzinger.html

AICI ha detto...

"Non lo fa perchè il sarcasmo è l'arma di chi non ha argomenti, ed è anche segno di "tifoseria" e non di tensione alla verità."
E' vero in toto quel che dici ma con il sarcasmo a livello comunicativo si arriva prima e si ha la possibilità che l'utente davanti a noi capisca e non si abbiocchi!
Non si può pretendere che tutti comprendano cose complesse ma se noi inoculiamo loro tali cose per 'spot'...scommetto quello che volete che davanti ad un contadino de la Bassa lo convinco prima io al VO con una delle mie uscite che ultimamente non escono più disamorandomi non poco che alcuni che tirano giù testi che come minimo non ti fanno digerire la cena per comprenderli. Per questo il Tonielli di turno sarà sempre più vincente di noi che ci buttiamo su trattati interessanti ma solo per noi, tratati che ripeto: la persona media dopo due righe che non capisce, va sul sito di ricette purtroppo!
Ne è la prova che almeno le mie uscite 'efficaci comunicativamente' e brevi inorridiscono qualcuno, altre molto più articolate e lunghe che nel 'detto non detto' magari palesano di peggio non scandalizzano perchè usano più un linguaggio da 'the delle 5' che da 'scaricatori di porto'. Tanti dicono: "usando bene il linguaggio si può dire tutto"; è vero ma se l'altro non capisce o fraintende, nel dubbio è meglio essere chiari rispetto ad usare bizantinismi molte volte necessari ma non di facile intuizione!

Anonimo ha detto...

Condivido tutto, inutile dire che il mio punto di riferimento resta sempre Benedetto XVI.
Neri

Anonimo ha detto...

Socci e' di CL. Ed ora i casi sono due: essendo CL molto coesa o caccia Socci oppure segue Socci.
Non è più del tutto vero.
Socci si è dissociato alcuni anni fa, se non da CL, quanto meno da certe sue posizioni e scelte.

Stefano78 ha detto...

@Mic

Non lo fa perchè il sarcasmo è l'arma di chi non ha argomenti, ed è anche segno di "tifoseria" e non di tensione alla verità.

Da incorniciare. Inoltre è il sintomo di assenza di etica personale. Oltre che Cattolica. La minimizzazione e l'esaltazione dell' Apparenza (la Chiesa "compatta e unita nell'unica fede", che vorremmo tutti ma che NON E'!), è un vulnus terribile per le anime. Di cui questi "giornalisti" della "Corte" si infischiano bellamente. Per un Cattolico, qualsiasi posto occupi, ci dovrebbe essere una prima e impellente necessità: l'ANIMA! POI IL CORPO. In questo ordine e senza permettere che un aspetto surclassi l'altro. Ma con precedenza all'Anima. Anche quando si cura il Corpo.

Questi metodi, è vero ed ha ragione Blondet in questo caso, sono Staliniani. E' vero! La squalificazione dell'altro (ovviamente un atto di "Misericordia", come l'applicazione dell' "occhio per occhio, dente per dente" di cui abbiamo avuto prova anche qui!), sono segni evidenti di un pensiero non solo debole, ma deprecabile.

Le cose NON SONO "NORMALI", per quanto Introvigne si occupi di fare il giocoliere. Tornielli lavora CONTRO iL Cattolicesimo, trattando le PECORE DI CRISTO come reietti a cui non riservare alcuna pietà (dialettica, almeno). E' configurato, da quel Benedetto XVI di cui era a Corte prima, come quelli per i quali c'è bisogno di scegliere un gruppo e scagliarvisi con ODIO e senza nessuna pietà.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Se Tornielli si lasciasse illuminare dalla Terza Persona della Ss. Trinità! Capirebbe e comprenderebbe che Bergoglio e' molto divisino, come già lo era da provinciale dei gesuiti. Un Papa che divide i cattolici ... e' un buon Papa? Svolge la funzione che Cristo gli ha conferito? Oppure è' solo un personaggio televisivo? Ma Tornielli questo proprio non lo vuol capire.

Alessandro Mirabelli ha detto...

@ anonimo delle 11,30. Per quanto mi consta Socci ad oggi è' ancora di CL.

mic ha detto...

Socci si è dissociato alcuni anni fa, se non da CL, quanto meno da certe sue posizioni e scelte.

Come ricordava anche ieri Stefano, Socci ha dimostrato in diverse occasioni, attraverso i suoi scritti, onestà intellettuale e tensione alla verità.

Anonimo ha detto...

Padre Livio non prende più il mio 8x1000 e mai più lo prenderà.Bobo

Alessandro mirabelli ha detto...

Aver ricordato che nel 2006 Bergoglio, almeno indirettamente, non difese il Papa può essere la classica buccia di banana sulla quale può scivolare e poi cadere fragorosamente l'episcopato romano. Nel marzo 2013 la notizia non fu amplificata perché comunque il nuovo vdr godeva ed era giusto che fosse così di una apertura di credito. Ora dopo un anno e mezzo di amenità anche Socci si è rotto. E non solo lui. Anche molti altri anche se la stampa del regime bergogliano non lo,vuole ammettere.

Stefano78 ha detto...

...e uno dei sintomi è anche il Sarcasmo preventivo e la squalificazione falsa dell'altro, accusandolo delle stesse cose che si stanno mettendo in pratica! L'articolo che attacca Antonio Socci, che da SIGNORE non ha raccolto la provocazione allo stesso modo, inizia dandogli del sarcastico e diffusore di disprezzo al papa. Quello che fa lui!

Gli articoli di Socci non contengono NESSUN SARCASMO, a differenza di quelli di Tornielli, che sono pieni di apostrofi su chi non è d'accordo con lui. Si dimostri il sarcasmo di SOCCI, a meno che si consideri sarcasmo rispondere per le rime a chi lo insulta!

Gli articoli di Socci contengono FATTI, a cui né Tornielli, né Introvigne, rispondono! Ma che USANO per attaccare ad personam e per deviare il discorso sulla presunta morale ferita.

In questa Chiesa le domande NON SI POSSONO FARE. Le critiche (a prescindere da quali, vengono tutte definite "lefebvriane"!) nemmeno! Le domande pubbliche ANCHE! E' consentita solo UNA COSA, che però non era consentita in passato con gli ALTRI Papi, non solo quello emerito (e Tornielli anche qui DISPREZZA E DERIDE chi esprime dubbi, compreso Socci, su questa figura inedita e impossibile da chiarire): l'esaltazione!

Mutatis mutandis. Chi non ha e non avrà mai problemi sarà la corte.. Ma il vento non va in una sola direzione...

Rr ha detto...

Tornielli, o le " Baruffe chiozzotte" ( Goldoni). Ma quando il VdR si ritirera' o sara' chiamato alal casa del Padre, luiche fara'? Ci graziera' e si ritirera' a vita privata?

A proposito di retta dottrina, sana liturgia, diritto canonico e prescrizioni del Magistero, dov'e' scritto che l' omelia deve essere tenuta da una donna?
Sono stata a Lucerna, di cultura tedesca, ma di religione cattolica. O almeno cosi era. Nella bella chiesa di San L eodegardo, in centro, ho letto che il Gottendiest ( servizio divino, perche' non Heilige Messe ?) di stasera e domani vedra' nell' ordine un Celebrant, segue nome NOn preceduto da DOn, Abbe' o Vater o Pfister, una donna Ruth Lydia..., " predingt" che il mio vocabolario italiano- tedeco traduce " predica", ed infine un terzo nome, all' Organ.
Chiedo lumi a Luisa, cittdina svizzera.
Rr

Anonimo ha detto...

Bravo, Mic!

La tifoseria papista oggi evidentamente non viene dall'interno della Chiesa...

Puzza della Loggia Verde...


Romano

Alessandro Mirabelli ha detto...

L'omelia può essere tenuta solo da un sacerdote o da un diacono. Tertium non datur. Se l'omelia è' tenuta da un laico, donna o uomo che sia, e' un grave abuso liturgico.

tralcio ha detto...

Davvero bello lo spunto proposto dal blog.

La tifoseria papista...

Se per un cattolico il Papa in un certo senso rappresentava il "giocatore più rappresentativo della squadra" (ma comunque si è tifosi della squadra) ecco che ora si è tifosi del "giocatore", al punto che si arriva a litigare tra "compagni di squadra".

In un certo senso il giocatore sembra giocare più per se stesso che per la squadra e -ammesso e non concesso- che sia un campione di primaria grandezza, in più di un'occasione contraddice uno dei caposaldi degli sport di squadra.

Un altro spunto degno di menzione è che se nel calcio la "tifoseria" esiste (il tifoso parteggia, ma non gioca), nella Chiesa non esistono "tifosi", ma ognuno, a diverso titolo, ha ruolo attivo nella "squadra".

I tifosi caso mai sono quelli che osservano dall'esterno, senza "far parte"; qui sta un altro snodo molto critico: il giocatore che strappa una tifoseria personale pare molto più attento al tifo di chi non sta in squadra che non ai propri compagni di gioco, anche se poi, tra questi, qualcuno si fa persino "suo tifoso".

Mi si dirà che anche con altri papati si sviluppò un'analoga dinamica, ma credo proprio che in questo caso vi sia un protagonismo e un accentramento anomalo, indebito e persino sospetto.

Per esempio: chi sente nominare mons. Parolin (segreteria di Stato) mentre mezzo mondo è in subbuglio politico-militare? Tutto riporta a "un uomo solo al comando".

Il quale ha una specificità più volte rimarcata: è scarsamente definitorio, dice sempre cose che si prestano a più letture e abbisogna di "spiegazioni" e "interpreti". Anche questo strano, ma il giocatore-tifoso non lo considera un problema, preferendo considerare problema gli altri giocatori, al punto da provocarne (almeno mediaticamente e per vie istituzionali) l'epurazione progressiva, ma parlando di misericordia verso tutti e "dialogo".

Ma si sa, ai grandi campioni si perdona qualche incoerenza... Loro "fanno divertire", "innamorano", non è più una questione di "Gioco", con le sue regole, ma di "fascino", di "seduzione"...

Chi è che ha detto che una squadra divisa al suo interno non va lontano? E che non bisogna fare i protagonisti, ma porsi al servizio (della Verità)?
Ah già, l'Allenatore!

Anonimo ha detto...

http://www.agerecontra.it/public/press40/?p=9868

bernardino ha detto...

@Rr delle 12,10 -

Più si gira e più ci si trova davanti a fatti che dimostrano che questa è la nuova chiesa due o ennesima chiesa protestante.
La Chiesa Cattolica infatti, ed è previsto nel Missale Romanum, dice : che oltre le balaustre debbono starci il celebrante della S.Messa, gli accoliti(ragazzi di sesso maschile) ed il coro - l'omelia deve essere tenuta dal celebrante o eccezzionalmente da altro sacerdote vestito con talare cotta e stola.
Dunque vedi Rr che si vergognano di chiamarla anche S.Messa e la chiamano servizio divino o liturgia oppure celebrazione dell'Eucarestia; si vergognano e non vogliono neanche sentir parlare di Messa; eppure P.VI la chiamava inizialmente Messa normativa poi Novus Ordo Missae.
Se non sono protestanti questi, chi sono i protestanti?
Mi ricordo che da ragazzo quando servivo Messa, (Messa Gregoriana o tridentina)
nella Messa Cantata, Il Parroco a volte lasciava celebrare Sacerdoti molto conosciuti ed amati dalla popolazione, ma l'omelia la teneva sempre lui, il parroco, perchè diceva che la guida del suo gregge era lui. Solo il vescovo era l'eccezzione a tenere l'omelia, ma questo è anche comprensibile, in fondo il vero pastore è il vescovo.

Luisa ha detto...

Cara Rosa, in Svizzera gli abusi liturgici sono legione, in particolare nella Svizzera tedesca, la penuria di preti, i laici che hanno preso il potere, l`organizzazione particolare della Chiesa in Svizzera, non li giustificano ma sono una ben triste realtà, che una donna, magari animatrice pastorale...,faccia l`omelia è lungi dall`essere un`eccezione, è perfino successo recentemente durante una Messa trasmessa dalla tv, chi commentava asseriva che quella animatrice aveva ottenuto il mandato di predicare dal vescovo, può anche capitare che sia un pastore o una pastora e non solo durante la settimana per l`unità dei cristiani.
Sono fuori, disprezzano Tradizione e Magistero, rigettano l`autorità della Chiesa e la Dottrina o l`interpretano a modo loro, hanno fabbricato una religione fai da te, ma osano ancora definirsi cattolici.

Luís Luiz ha detto...

Perfetto. Ma direi "Chiesa vera".

Anonimo ha detto...

Si, bernardino è proprio come ha detto lei e quel che accadeva nella sua Parrocchiale valeva per tutte le parrocchiali , prima del cvii. Solo al quaresimale il parroco non teneva l'omelia e lasciava predicare un predicatore, ovviamente ben conosciuto da lui. Ma altri tempi, altre sensibilità, altra formazione...
fr

Japhet ha detto...

Ricorda la Vergine a Suor Lucia:

‘nel tempo, una sola Fede, un solo Battesimo, una sola Chiesa, Santa, Cattolica, Apostolica. Nell’eternità il Cielo!’

bernardino ha detto...

@ Massimiliano,
""la Chiesa stà confondendosi nel mondo,lo sconcerto infatti è grande nei fedeli, le angosce si moltiplicano, non si ammaestra più eppure l'uomo è assetato di verità, ma la Chiesa ed i pastori non gli indicano più il cielo""

Gentile Massimiliano, dopo il vat.II, i nuovi pastori con tutte le innovazioni rivoluzionarie, cosa possono indicare ed a chi? a quali fedeli? Quali sono i fedeli che vivono lo sconcerto o si angosciano, chi è che può ammaestrare e con quali teologie? quelle nuove?

1 - i fedeli (fedeltà a Cristo) sono in linea di massima nella tradizione (e la nuova chiesa, sai come tratta le Dottrine di Pio X e la tradizione) e guarda cosa fà la nuova chiesa a chi vuole seguire la tradizione : FSSPX - FFI. Summ.Pont. ecc.

La grande massa che ancora entra nelle chiese ha subito il lavaggio del cervello con tutto il rivoluzionamento del vat.II e post., dunque come fanno queste misere masse ad angosciarsi se non conoscono nulla precedente il 1970, pertanto non possono essere sconcertate; prima dovrebbero essere indottrinate della vera Dottrina Cattolica e a quel punto capirebbero l'oggi; ma non c'è più nessuno (o quasi o pochissimi in segreto) che ammaestri e sveli il vero Vangelo, la vera Dottrina; i pastori non indicano più il cielo, ma la terra; l'amore al posto della Verità; pertanto l'uomo come fà ad essere assetato di Verità se nessuno gliene parla?
Ormai tutto è materializzato, e si " da qualche fessura è entrato il fumo di Satana nel Tempio di Dio" come diceva P.VI.

Ringraziamo il Buon Dio che ad alcuni di noi ha fatto ritrovare la strada giusta, la S.Messa (anche se con sacrifici un pò duri) i veri sacerdoti e pertanto possiamo beneficiare di tutti i Sacramenti; siamo dei fortunati, ma siamo molto pochi.

Chi dovrebbe darci una mano (cioè i Pastori,) sono i primi a scagliarsi contro di noi, perchè facciamo parte della traditio della Chiesa di Roma, perchè difendiamo il Cristianesimo anzichè le false religioni, perchè difendiamo il Papato anzichè la collegialità o la libertà religiosa (vedi assisi 1-2-3) ma cosa vogliamo dunque, se non l'aiuto di Nostro Signore.

che Dio ci benedica e ci protegga dal male.

Rr ha detto...

Ah, si, non era chiamata Gottesdienst, ma Eucharistischfest , o qualcosa di simile...
Peccato che, nonostante tutti questi adeguamenti, il numero dei fedeli decresce, decresce...e la tendenza non si inverte mai.
Definzione di stupidita': continuare a ripetre sempre gli stessi errori, senza mai chiedersi perche' i risultati non arrivano.
Quando non avranno più fedeli, che faranno? Si butteranno nei numerosi laghi, o si faranno tutti imam, cosi da avere ancora fedeli che li seguano ?
Rr

bernardino ha detto...

@ Luisa delle 13,55 -

Non solo a Lucerna in Svizzera accadono queste cose, ma sono cose normali nelle Chiese di Roma e dintorni.

Più di una volta, per non dire molto spesso (una volta c'erano i sacrestani) ho assistito a celebrazioni dove una donna vestita con un saccone bianco (chiamiamolo pure camice) serviva la liturgia, dava la comunione insieme al prete (per aiutarlo - si comunicavano una ventina di persone) faceva tutte le letture, meno il Vangelo - prendeva la pisside per la comunione e la portava sull'altare e la rimetteva nel tabernacolo che si trovava in un altro altare.

nella mia parrocchia, vedi sia in chiesa che altrove la stessa cosa - le stesse persone portano la comunione agli ammalati (io mi domando se i malati prima della confessione si sono confessati e da chi?)

Una volta ho addirittura visto in un funerale il sacerdote che ha dato l'aspersorio e il turibolo ai parenti del defunto ed essi hanno fatto chò che dovrebbe fare il celebrante intorno alla bara.

A voi tutte le valutazioni.

Luisa ha detto...

Chi difendeva Benedetto XVI lo difendeva contro modernisti, progressisti, laicisti vari, nemici della Chiesa, i media in prima fila, difendeva il Successore di Pietro contro chi lo considerava pietra di inciampo per la loro rivoluzione.
Chi oggi difende papa Bergoglio lo difende contro cattolici radicati nella loro fede, cattolici che domandano al Papa di essere confermati e non confusi nella loro fede, cattolici che non hanno gettato alle ortiche la Dottrina e mandato in vacanza mente e coscienza.
C`è una bella differenza mi sembra.
Chi ieri vomitava sulla Chiesa e su Benedetto XVI oggi è in estasi e porta un`ammirazione senza limiti al suo successore, i "nemici (loro si definivano come tali) di ieri sembrano essere diventati amici e alleati.
Chi invece ama ed è fedele alla Chiesa si vede stigmatizzato e messo all`indice perchè osa porre domande, esprimere e condividere le proprie incomprensioni e perplessità.
Cherchez l`erreur.

tralcio ha detto...

Gentile signora Luisa,
così va il mondo...

Se vedo un incidente in cui un mio conoscente ha ragione e testimonio a suo favore davanti ai vigili, il reporter scrive nel suo articolo che sono di parte e perciò, per simpatia, do ragione al conoscente.

Se vedo un incidente in cui un mio conoscente non ha così tanto ragione ed esprimo ai vigili il suo concorso di colpa, il reporter scrive sempre che sono di parte e perciò, per antipatia, non lo difendo come dovrei.

Quando il reporter si attiene alla dinamica dell'incidente e non entra a scavare nella psicologia dei testimoni e nella simpatia dei coinvolti? Ultimamente quasi mai... I fatti sono (al più) una scusa per tifare per questo o quell'uomo. E' "l'uomo" che va difeso, non la verità di quel che è o di quel che compie.

Ormai è tutto ridotto a "soggetto", l'oggettività è naufragata dopo fragorosa collisione con la capacità di attenersi ai fatti, la regola muta in funzione dei protagonisti e il protagonismo prevale sul nascondimento.

Abbiamo preferito "l'uomo psichico" all'uomo "spirituale", perchè è "il mondo" a giustificarci maggiormente.
Così l'uomo è "al centro".

Siccome non esistono "due centri", Qualcuno è finito nelle "periferie esistenziali".

Speriamo di andarci anche noi (per davvero, non come ennesimo spot alla nostra "diversità") in questa periferia, invece di essere sempre così egocentrici da lasciarLo là, sempre più solo, a sentirci parlare di noi, spesso con la scusa di parlare di Lui...

C'è una grande confusione. Chi difendeva Benedetto, lo difendeva perchè aiutava a far chiarezza. Oggi chi dovrebbe aiutare a far chiarezza non lo fa. Ma se lo dici, ti dicono che tu non lo difendi e invece difendevi Benedetto...

Mi aspetto ancora del sano rammarico da parte di chi non ha saputo difendere e comprendere quel papato (che per altro non si è ancora esaurito e questi discorsi lo mostrano inequivocabilmente).

AICI ha detto...

Rr, da quanto che non ti scrivo, come va?
"A proposito di retta dottrina, sana liturgia, diritto canonico e prescrizioni del Magistero, dov'e' scritto che l' omelia deve essere tenuta da una donna?"
Non c'è bisogno di andare lontano...io ho segnalato un caso eclatante in Italia ma Mic non mi ha ancora risposto su cosa noi possiamo fare davanti a questi fatti!
Credo che la predicatrice rientri
nella casualita' presentata alcune settimane fa' dal sito RotateCaeli
'dell'assistente pastorale con mandato episcopale per la
predicazione'....

https://translate.google.it/translate?sl=en&tl=it&js=y&prev=_t&hl=it&ie=UTF-8&u=http%3A%2F%2Frorate-caeli.blogspot.com%2F2014%2F06%2Fanother-kind-of-reform-of-reform-homily.html&edit-text=

mic ha detto...

Il caso eclatante in Italia, se non ricordo male, riguarda la comunità di Bose, il cui cosiddetto priore oltre ad essere gettonato da parroci e vescovi è stato nominato consultore di un organismo pontificio proprio dal. Papa. Non vedo mic cosa potrebbe fare se non continuare a rammaricarsi insieme a voi.
Però, francamente, con tutto quello che sta succedendo, la predicazione di una donna mi pare il male minore, anzi forse potrebbe anche essere un bene o comunque niente di peggio di quel che dicono tanti homines non proprio viri...

E' un'affermazione provocatoria ovviamente, fatto salvo ovviamente il sacerdozio maschile.

Rr ha detto...

Mic, a me personalmente vedere una donna trafficare sull' altare da' fastidio quasi fisico. Cosi come leggere Gottesdienst e Eucharistichfest. Saranno dettagli, ma rientrano nella progressiva protestantizzazione della Chiesa. Protestantizzazione prima, sincretismo verso un' unica religione indifferenziata poi.
Riprto un concetto: vuoi fare il protestante ? Vuoi NOn seguire quanto prescritto dalla Chiesa, anche di recente ? Padronissimo, ma esci dalla Catholica e non turbare, o peggio scandalizzare, gli altri.
Quando mi comunico, evito accuratamente i laici, ma anche la suora.
Rr

Alessandro ha detto...

Per quanto mi consta quando il guru di borse va nelle diocesi o nelle parrocchie non tiene le omelie. In any case l'omelia fatta da un laico, uomo o donna che sia, è e rimane sempre un grave abuso liturgico.

Alessandro ha detto...

Torniamo per favore all'argomento del post di Mic.

AICI ha detto...

Ti chiesi quali sono le procedure di 1 avventore a tale messa per denunciare il fatto presso gli organi competenti.
Possiamo denunciare? Come si fa? Bisogna andare dal vescovo di competenza territoriale o vi è 1 organismo/commissione pontificia a cui segnalare il tutto?
Nella mail, che avrei sicuramente letto tutta; ti chiedevo semplicemente questo...
Ok che non servirà a nulla dato che molte segnalazioni simili su Bose ho letto che sono state rimandate al mittente dicendo che era tutto normale...ma a noi resta comunque da fare il nostro dovere denunciando sino alla fine dei nostri giorni certe scorrettezze!

Alessandro Mirabelli ha detto...

Diamo a Bergoglio quel che è di Bergoglio. Il prossimo 12 aprile il Papa celebrerà una Messa in suffragio delle vittime del genocidio armeno. Fonte: card. Aurelio Poli, arcivescovo di Buenos Aires.

AICI ha detto...

"Padronissimo, ma esci dalla Catholica e non turbare, o peggio scandalizzare, gli altri."
condivido appieno tutto quanto da te detto Rr, il problema è che a turbarsi oggigiorno siamo io mammete e tu! La gente è stata sensibilizzata ad accettare tutto e tutto accetta; bisogna rieducare a certe sensibilità.

Anonimo ha detto...

Bergoglio destina 1.000.000.di $ per irakeni cristiani e yazidi, par condicio.....

mic ha detto...

Ti chiesi quali sono le procedure di 1 avventore a tale messa per denunciare il fatto presso gli organi competenti.
Possiamo denunciare? Come si fa?


Una lettera al vescovo, essenziale e precisa, con i punti più importanti.

Il mio scoraggiamento deriva da reiterate esperienze negative.
1) il vescovo, a cui mio figlio denunciava certi sconfinamenti di gruppi di preghiera, fa spallucce e dice: "ce ne sono tanti"! come dire non c'è niente da fare...
2) per anni e su richiesta della CDF ho mandato documenti e aggiornamenti e denunce su un certo movimento: risultato approvazione degli statuti da parte del Consiglio dei laici con rammarico espresso dalla CDF ma senza esiti di nessun tipo.
3) Richiesta senza esito all' ED da parte del mio gruppo di ripristino del primo sabato del mese a Santa Croce in Gerusalemme. Addirittura in Vicariato ci hanno detto di smetterla altrimenti ci avrebbero tolto anche la Messa domenicale che viene tuttora celebrata a S. Anna.
4) richieste senza esito del ripristino centri messa sottratti ai FI
5) richiesta senza esito ripristino primo sabato del mese in rito tradizionale a Santa Maria Maggiore, la Basilica Papale della Vergine!
6) L'unica iniziativa andata in porto è la "resistenza" per Gesù e Maria al Corso. Ma semplicemente perché si sono alterati per la grancassa mediatica che avevamo imbastito.
7) Adesso le grancasse mediatiche le fanno loro...

Ti basta?

La confusione e l'arbitrio regnano sovrani.
E allora? Prova a scrivere al vescovo. Potrai dire di aver fatto quel che dovevi e potevi.
Auguri!

Perdonami se non sono incoraggiante. Ma tant'è... Sarei anche leggermente esausta dopo tante lotte.
So che sono momenti che passano e, poi, il Signore dà la fortezza che serve. E, se del caso, susciterà qualcun altro...

Adesso vogliamo riprendere sul tema?

Anonimo ha detto...

Effettivamente molti preti hanno un concetto molto vago della Liturgia ed un senso del sacro pari allo zero.A dire il vero la laica che insieme al parroco distribuisce la Comunione nella mia parrocchia è cattolicissima mentre il parroco è di idee confuse ed ultra progressiste.Infatti spesso la offende gratuitamente davanti a tutti sperando che non che non si faccia più vedere.Siamo al punto che il prete cerca di ficcarti l'Ostia in mano e la laica in bocca.Che tempi...Bobo

mic ha detto...

Mic, a me personalmente vedere una donna trafficare sull' altare da' fastidio quasi fisico

Personalmente, quando ero catechista e mi capitava di entrare nel presbiterio (per le letture o altro), provavo un senso di disagio, come di profanazione di uno spazio che sentivo sacro.
Questo prima di riprendere i contatti con la Tradizione ricevuta e assimilata da bambina e adolescente.

Alessandro mirabelli ha detto...

@ anonimo delle 18,29: non proprio. Il 75% ai caldei! il 25% agli yazidi. Filoni dixit.

mic ha detto...

Per completezza, però non possiamo ignorare certe emergenze... mi viene in mente la testimonianza di mons. Schneider. In "Dominus est" parla delle "donne eucaristiche" durante la clandestinità sotto il regime sovietico. Sono loro che hanno mantenuto salda la fede e coesa la comunità, nei periodi di assenza dei sacerdoti che si muovevano nella massima segretezza in territori sconfinati e che potevano consacrare e amministrare i sacramenti solo saltuariamente e spesso con intervalli di anni.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Quando una di quindicina di anni fa scrissi al vescovo di Tortona Martino Canessa, allora abitavo in quella diocesi, segnalando l'abuso liturgico che nel 1999 o nel 2000, non ricordo bene, che nella parrocchia del Sacro Cuore di Novi Ligure il parroco del tempo, don Giuseppe Bruniera, aveva sostituito (con tanto di manifesti affissi in tutta la città') la solennità di Pentecoste con la festività del Sacro Cuore di Gesù poiché la festa patronale parrocchiale che veniva sempre fatta coincidere con la prima domenica di giugno, devo ancora ricevere risposta adesso.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Schneider e' una sorta di santo. Lui ha messo il dito nella piaga. Viviamo una crisi eucaristica, profondissima. Ma quanto accade in quella chiesa di Lucerna e' solo un abuso liturgico.

rr ha detto...

Non parlo dell Urss,ne se fossimo su un isola dezerta, io, la lsica e delle ostieconsacrate.Parluamo di Milano e, z wuanto pare, Roma. Rr

Alessandro mirabelli ha detto...

Oppure vogliamo ricordare che sei o sette anni fa nella parrocchia dei XII Apostoli di Alessandria il parroco, il liturgista Silvano Sirboni, uso' in occasione di un battesimo, presente chi vi scrive, il secchiello da muratore? In quella nuova chiesa manca il battistero. Proprio perché è' una chiesa progettata circa 35/40 anni fa.

mic ha detto...

Schneider e' una sorta di santo. Lui ha messo il dito nella piaga. Viviamo una crisi eucaristica

Mons. Schneider e le cinque piaghe del corpo mistico...

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2012/02/mons-athanasius-schneider-la-nuova.html

mic ha detto...

Non parlo dell Urss,ne se fossimo su un isola dezerta, io, la lsica e delle ostieconsacrate.Parluamo di Milano e, z wuanto pare, Roma.

Chiaro che dove non c'è emergenza gli abusi sono abusi. Il problema è che purtroppo si sta perdendo il confine tra il "timor di Dio" = rispetto, adorazione, senso del Sacro, dono dello Spirito e la "confidenza", che negli eccessi cui siamo arrivati diventa desacralizzazione e banalizzazione di un rapporto che non può essere alla pari...

Aici ha detto...

Mi sono agganciato ad un tema nato da 1 altro commento scaturito probabilmente xkè il pubblicante lo riteneva opportuno al post. Poi se i commenti uno tira l'altro vuol dire che gli utenti lo ritengono interessante. Se nn si vogliono fuori tema si deve cassare dall'inizio!

mic ha detto...

Alla fine ti ho finalmente risposto, visto che non riesco a gestire tutta la corrispondenza!

e non ho 'cassato' né la tua né le altre. In effetti ho richiamato sul tema e poi vi ho risposto... Ma ero qui e stavolta non andavo di corsa ;)

Anonimo ha detto...

x tutti gli estimatori di Socci: purtroppo a Socci non è bastato leggere che la Gospa è ecumenista, per ricredersi sulla sua provenienza celeste (con affidabilità dottrinale).
Inoltre ha gridato a tutte maiuscole:
"VIVA IL CONCILIO", v. blog:
http://www.antoniosocci.com
;
(vien sempre da lì il "marcio in danimarca....")
Inoltre è arciconvinto che il CNC sia un gran dono del cielo, sotto ogni punto di vista! (e ricordate un po' che strana considerazione ha dei vituperati "lefevriani", di cui mostra di non aver capito poco o nulla...)

mic ha detto...

Sulla "Gospa ecumenista" sono d'accordo, perché diffido di tutte le rivelazioni private e seguo poco anche quelle riconosciute (tranne Fatima, che però non assolutizzo come fanno in tanti).
Il concilio non lo possiamo cancellare dalla storia della Chiesa e non tutti hanno fatto il nostro percorso di approfondimento e presa di coscienza. Ma Socci, che è dotato di onestà intellettuale e orientato alla verità, mi pare che tante cose alla fine le riconosce.
Quanto ai lefebvriani, purtroppo una sorta di damnatio memoriae e anche molti fraintendimenti e calunnie li hanno accompagnati fin dall'inizio e nelle parrocchie e altrove nessuno li conosce così come molti non conoscono o sono indifferenti su molte realtà ecclesiali finché non le incontrano.

La nostra Chiesa è in apnea e, per questo, la situazione è così confusa e problematica; ma non mi sembra generoso ed è riduttivo - e mi sa anche di moralismo o di tradizionalismo ingessato - liquidare Socci, che è un cattolico che non manca di testimoniare la sua fede, con tre battute su quanto detto sopra.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Nel gennaio 2007 Socci sul suo blog scrisse che il Vaticano II si occupo di tutto tranne che del comunismo. Scrisse dell'infame accordo di Metz voluto da Giovanni XXIII ed avallato da Paolo VI. Di quella pagine del Vaticano II Socci ha scritto in maniera tutt'altro che elogiativa.

E.P. ha detto...

Bernardino, hai dimenticato di dire che il Presbitero Presiede la Sacra Sinassi...

Quanto al resto, dobbiamo mettere in guardia anzitutto contro la "mistura di bene e male", che è più pericolosa del "male" puro: quest'ultimo è facilmente riconoscibile e non riesce a far leva sull'ingenuità e sulla pigrizia mentale. Di fronte alla mistura di bene e male c'è sempre qualche imbecille in buona fede che comincia a dire "sì, però"... Presumendo il Tornielli in buona fede, devo dedurre che si è iscritto alla tifoseria papista solo perché non ha più argomenti (ed infatti lo notiamo nelle sue onnipresenti frecciatine, alle quali fa puntualmente seguire l'accusa a noialtri di "bombardare con sarcasmo bla bla bla"). Facile stracciarsi le vesti per argomenti esterni; un po' meno facile farlo quando le plateali ingiustizie vengono compiute dai nostri beneamati vescovi e pontefici...

Oggi pomeriggio ho incontrato una suora "bergogliana": lo è per ingenuità e per pigrizia intellettuale ("se hanno punito i FFI, un motivo ci sarà", e a quel punto sotterra il talento dell'intelletto). È radicata nella convinzione che "dopotutto" qualcosa di buono in questo pontificato c'è (ed è vero: occorre solo scovarlo), ma per far passare quel "dopotutto" si sdogana anche il male.

Il gesuitismo è un plurisecolare cancro della Chiesa (i diretti interessati sono riusciti a far dimenticare le profetiche Provinciali di Pascal). Il demonio si è vendicato dei santi gesuiti trasformando l'ordine - in particolare negli anni Sessanta - nella sua caricatura, e trionfando con l'elezione di un papa gesuita (laddove sant'Ignazio aveva comandato che i suoi seguaci non accettassero mai incarichi ecclesiastici). Per gesuitismo intendo quella particolare mentalità secondo cui uno sconosciuto Traettino (il cognome è tutto un programma) val più di un intero popolo di fedeli. Intendo quella peculiare mentalità per cui vanno lisciati e incensati i nemici dichiarati della fede (interviste a Repubblica) mentre vanno bastonati senza pietà gli innocenti incapaci di difendersi (Francescani dell'Immacolata). Dico insomma che si poteva stupire di certe bergogliate solo chi non aveva mai avuto a che fare direttamente coi gesuiti.

Il lamentarsi e rammaricarsi del tragico stato delle cose parrà sempre disdicevole a tutti gli autoincensati benpensanti, che credono di rendere un servizio alla Verità facendo un patto di desistenza con gli operatori di ingiustizia. "Ma dopotutto un motivo ci sarà": proprio quel che dicevano i bravi cittadini sovietici di fronte alle retate di arresti di persone innocenti e innocue. "Su Radio Gospa non sono ben accetti coloro che non amano il compagno Stalin", disse l'epuratore dei controrivoluzionari Palmaro e De Mattei. "Voi bombardate con sarcasmo e con disprezzo il compagno Stalin", direbbe il compagno Andrej Torniellosky all'assemblea del sovchoz, convinto di in buona fede di difendere il Padre di Tutti i Lavoratori.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Il demonio si è vendicato dei santi gesuiti trasformando l'Ordine in una sua caricatura, laddove s. Ignazio aveva comandato che i suoi seguaci non accettassero mai incarichi ecclesiastici.
Sottoscrivo.
Come la mettiamo col quinto voto dei gesuiti, quello di non accettare ne' ricercare cariche ecclesiastiche per la quale violazione (la ricerca) esiste ancora oggi l'obbligo di denuncia al Preposito Generale? Eppure qualcuno non si è fatto tanti scrupoli d'accettare prima la nomina a vescovo ausiliare, poi a vicario generale, poi ad arcivescovo coadiutore, più ad arcivescovo metropolita, poi a cardinale ed infine a vescovo della più importante diocesi italiana? Perché costui non si è mai chiesto se stava violando ciò che S. Ignazio aveva prescritto?

Silente ha detto...

Cara Mic
scrivi: "Sulla "Gospa ecumenista" sono d'accordo, perché diffido di tutte le rivelazioni private e seguo poco anche quelle riconosciute (tranne Fatima, che però non assolutizzo come fanno in tanti).
Ecco, tu sai che qualche, occasionale volta siamo in cortese disaccordo. E mai sull'essenziale. Però se c'è un argomento su cui sono totalmente d'accordo con te, è proprio questo. Anch'io diffido di tutte le "rivelazioni private", che talvolta non sono solo private, ma "privatissime". Poi, magari saranno anche vere -e non abbiamo la competenza per stabilirlo -, ma la nostra Fede non può basarsi su queste (per alcuni, si basa solo su queste).
Però c'è una domanda che m'inquieta: perché questa monomania delle "rivelazioni private" sembra allignare soprattutto (anche se, ovviamente, non solo) nel nostro ambiente tradizionalista? C'è una particolare ragione antropologica? E' un desiderio di "compensazione" rispetto alla nostra posizione minoritaria?
La necessità di rifarsi a qualche "fonte" credibile visto che le fonti ecclesiali si sono inaridite?
Lo so che ci sono cose ben più importanti, ma un'indagine mi incuriosirebbe...

Anonimo ha detto...

i messaggi dati dalla Madonna ai pastorelli di Fatima riguardavano il mondo intero, altro che privati ! e ce ne stiamo accorgendo,...però pretendiamo ancora di fare a meno dell'aiuto materno della Madonna, non vogliamo ascoltarla, come fecero i papi (fino a BXVI compreso, Bergoglio mando a dirlo) ma pretendiamo che Lei ascolti noi !

mic ha detto...

non vogliamo ascoltarla, come fecero i papi (fino a BXVI compreso, Bergoglio mando a dirlo) ma pretendiamo che Lei ascolti noi

Quello che hanno fatto i papi non posso dire che non mi riguardi perché le conseguenze riguardano tutti noi e il mondo intero.
Ma dove non ci sto è quando si sostiene che non "ascoltiamo la Madonna" perché non ne assolutizziamo un'apparizione.
Penso che si possa "ascoltare la Madonna" nel modo più pieno e bello e edificante già dagli insegnamenti ricevuti nella Chiesa e dai Santi.

Domani pubblicherò un testo di padre Lanzetta, sulla Santa Vergine, che ci farà respirare l'aria delle Altezze e ci solleverà non poco dalle cronache agitate di questi giorni...

Leggetelo e piantatela di farci le prediche sempre con le solite solfe.

Anonimo ha detto...

GRAZIE. Barbarus

Anonimo ha detto...

In una Chiesa normale, parole e azioni del Papa sono quelle che «spiegano», non quelle che «hanno bisogno di spiegazioni».
----------------------------
Dunque:
se ora -dal 23 marzo 2013- c'è un continuo bisogno di spiegare le bizzarre parole di un papa anormale, e non se ne viene mai a capo con una spiegazione UNIVOCA che istruisca tutti i fedeli dell'orbe, dissipando la confusione, che anzi viene accresciuta a dismisura-
ciò vuol dire che questa chiesa normale NON è:
dunque che specie di chiesa è ?

mic ha detto...

Non è nessuna "specie di chiesa". È sempre la Catholica (come insegna S.Agostino), che attraversa un tempo di crisi e che - per usare un'immagine già evocata di S. Ambrogio - ha raggiunto la visibilità e dunque la capacità illuminante di un falcetto di luna...
Ma è la Chiesa di Cristo e noi le apparteniamo e soffriamo in essa la "passio ecclesiae", come la chiama mons. Gherardini. E in un orizzonte di fiducia e di Speranza perché non praevalebunt.

Passante ha detto...

Ottimo articolo da rispedire a Tornielli.Con questo papa difficile molto difficile essere papisti.Infatti chi sono i papisti di questo papa atei non credenti comunisti potere mass mediatico etc personaggi tv ossia i non cattolici
Dott. Tornielli bella conquista?!

Alessandro Mirabelli ha detto...

@passante: sottoscrivo quanto hai postato.

mesmer ha detto...

Concordo con Silente. L'insistenza ossessiva sulle rilevazioni private, anche quelle riconosciute (specialmente su quelle con forti risonanze profetiche, Fatima in primis) è un'affezione patologica del Cristianesimo e può avere conseguenze paradossali, come quella di porre in secondo piano la Rivelazione di Nostro Signore.

La questione sollevata da Silente, poi, meriterebbe di non cadere nel vuoto. Come afferma Silente, i monomaniaci delle rivelazioni private non sono solo tra i tradizionalisti (ad attestarlo è sufficiente la massa dei devoti alle non probate apparizioni di Medjugorie), epperò è senza dubbio vero che tra i cattolici tradizionalisti la sensibilità a questi fenomeni risulta particolarmente acuta.

Dare risposte certe è difficile. Possiamo solo avanzare ipotesi. A quelle proposte da Silente, aggiungerei una certa tendenza al millenarismo o, se si preferisce, una maggiore tensione escatologica, che nelle rivelazioni private trova non pochi elementi di conferma e di determinazione. Inoltre una più spiccata sensibilità al sacro e al mistero (e in qualche caso una profonda inclinazione al misticismo, cui il cattolicesimo, e soprattutto il cattolicesimo moderno, non viene troppo incontro). C'è poi da considerare il forte disagio, a volte la violenta ripulsa, nei riguardi della modernità, la necessità di trovare una spiegazione - razionale o irrazionale ma attuale, agile, immediata - al quadro di dolorosa contraddizione in cui ci si trova a vivere. Qui il letteralismo e lo storicismo dei biblisti hanno ben poco da dire, e sono, anzi, più parte del problema che sua risoluzione (su questo mi riprometto di tornare in qualche altra occasione). Personalmente professo la convinzione che la via regia della Tradizione debba contemplare, fra l'altro, meno apparizionismo e più metafisica della storia, minore ansia d'antivedere e maggiore esercizio dell'introspezione. Ma è, appunto, una convinzione personale.

Simpson ha detto...

Vado un po' OT ma segnalo a voi tutti questo articolo, in particolare il secondo paragrafo e soprattutto la frase ultima del secondo paragrafo.

http://tribunatreviso.gelocal.it/2014/08/24/news/parolin-fare-l-elemosina-ai-poveri-1.9808997

mic ha detto...

Mesmer,
Spunti interessanti, da approfondire.

Anonimo ha detto...

A proposito di Parolin, invito a leggere le sue dichiarazioni sulla situazione in MO su Vatican Insider

Anonimo ha detto...

Parolin: non è uno scontro tra islam e cristianesimo.

http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/iraq-iraq-irak-35945/

Japhet ha detto...

Parolin: gli struzzi nascondono la testa sotto la sabbia ma espongono il collo...

Turiferario ha detto...

Non è certo un caso che la rivelazione privata prediletta da molti sia il "quarto segreto", ovvero una rivelazione il cui contenuto non è noto e la cui esistenza perfino è soltanto supposta (almeno dopo il 2000): una rivelazione-fantasma diventa facilmente il luogo geometrico dove si concentra tutto ciò che si vorrebbe ardentemente si avverasse.
Mesmer su questi aspetti vorrebbe cambiare la testa della gente, ma temo che il sistema non l'abbiano ancora inventato. Anche perché molte rivelazioni private sono riconosciute dalla Chiesa, anche se in modo diciamo "facoltativo". Inevitabile quindi che accanto all'uso consentito si faccia strada, in certe condizioni, anche l'abuso in forme borderline. La Chiesa forse potrebbe essere un po' più selettiva, ma scontentare milioni di fedeli è impopolare e oggi l'impopolarità non ha molti fan.

mesmer ha detto...

Mesmer non vuole cambiare la testa di nessuno (nemmeno di chi prova singolare compiacimento a dargli sulla voce attribuendogli questa o quella improbabile intenzione).

Il merito della questione sollevata da Silente è però un altro: perché questa monomania delle "rivelazioni private" sembra allignare soprattutto (anche se, ovviamente, non solo) nel nostro ambiente tradizionalista?. Ed è su questo che varrebbe la pena di confrontarsi.

E.P. ha detto...

Il destino di ogni tifoseria è affondare nel ridicolo.

Abbiamo di recente appreso da un tweet del Papa che gli atti "generosi" del cristiano sono "nascosti".

Nello stesso giorno ci viene dato un esempio di tale "nascondimento" della generosità cristiana: il Papa ha donato un milione ai rifugiati cristiani in Iraq, proprio in ottemperanza al tweet sopra citato.

Preparatevi! Sono in arrivo i prevedibili peana delle tifoserie papiste.

Turiferario ha detto...

Veda, Mesmer (non se la prenda, anzi diamoci pure del tu), io seguivo la tua frase: "Personalmente professo la convinzione che la via regia della Tradizione debba contemplare, fra l'altro, meno apparizionismo e più metafisica della storia, minore ansia d'antivedere e maggiore esercizio dell'introspezione". Giustamente sottolinei che è una tua convinzione personale, ed è fra l'altro anche la mia, ma la fede religiosa dei singoli individui segue percorsi differenti e ci sono casi in cui passa, senza andare contro la dottrina della Chiesa, per una grande tensione verso l'apparizionismo. E' un aspetto che è bene accettare, quando non sconfini in manifestazioni patologiche che pongono ai margini o addirittura al di fuori della Chiesa stessa. E magari a te sta benissimo che vi siano gli "apparizionisti", ma la vis con cui poni il problema suscita il legittimo dubbio che una qualche avversione la provi.

Sul perché il fenomeno sia diffuso in ambito tradizionale, benché come giustamente scrivi non sia affatto peculiare di quest'ultimo, un'idea ce l'avrei: sicuramente tu come me non credi all'astrologia, ma se una settimana ti va tutto storto e ti cade un occhio su un oroscopo secondo il quale la prossima settimana gli astri ti daranno fortuna a non finire, uno "speriamo sia così" ti scappa, son sicuro. Ora, chi ama la tradizione solitamente prende le sberle e si trova in situazioni difficili e precarie, specie se vuole vivere concretamente le proprie convinzioni, per cui non stupisce che molti si affezionino a rivelazioni private che sembrano promettere un prossimo riscatto. Né mi spingo a dire che queste rivelazioni siano fole (potrei dire, questo sì, che rimango perplesso di fronte alle interpretazioni che spesso se ne danno).

mic ha detto...

perché questa monomania delle "rivelazioni private" sembra allignare soprattutto (anche se, ovviamente, non solo) nel nostro ambiente tradizionalista?. Ed è su questo che varrebbe la pena di confrontarsi.

Vale la pena ma, per quanto mi riguarda, non qui e non adesso. Personalmente ho detto come la penso. Tant'è che non do' spazio né all'insistere sulle rivelazioni né a millenarismi di sorta.

Il fatto che sia una monomania da attribuire soprattutto ai tradizionalisti, non sono d'accordo, perché ho molto più presenti molti "carismatismi".

Anonimo ha detto...

Qualunque cosa Francesco dica o faccia mi sembra sempre squallida,inadeguata e fuori luogo.Non riesco proprio a farmelo piacere. Che sia il prodotto perfetto del cv2?Bobo.