Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 21 giugno 2020

Schiavitù liberale: ultimo atto? - don Elia

Non enim te abiecerunt, sed me, ne regnem super eos (1 Sam 8, 7).
«Non te hanno rigettato, ma me, perché io non regni su di loro». La richiesta di avere un re, che gli anziani d’Israele avevano avanzato al profeta Samuele, è giudicata da Dio come un implicito rifiuto della Sua sovranità, esercitata per mezzo dei giudici da Lui scelti di volta in volta. Anche gli sviluppi politici del pensiero liberale, nella storia contemporanea, rappresentano un tentativo di soppiantare la regalità di Cristo, sebbene non sempre in modo dichiarato. Malgrado la manifesta inconciliabilità, sul piano pratico e speculativo, tra il liberalismo e la visione tradizionale dello Stato, si è persino voluto dare al primo un volto cattolico, avviando così una graduale erosione, in tutti gli ambiti, della coscienza cristiana, non più regolata dalla Rivelazione e dal Magistero, bensì dalle direttive statali e dalle idee del pensiero dominante. In tal modo la maggioranza del clero e dei fedeli, oggi, si sente più vincolata dalle disposizioni dell’autorità civile che non dalla legge divina.

I “credenti” sono ormai convinti di esser diventati adulti, capaci di decidere da sé su tutto mediante le istituzioni democratiche. Tale pretesa maturazione, tuttavia, alla prova dei fatti risulta piuttosto una regressione a uno stadio primitivo: al vertiginoso progresso tecnologico, infatti, si contrappone un abissale crollo morale e spirituale, che chiunque può osservare in ogni ambiente e classe sociale. Una vistosa incapacità di riflettere si coniuga a comportamenti di una sconfortante superficialità che sfocia spesso in atti di gravità inaudita, compiuti senza averne consapevolezza o sulla base di false opinioni. Dio sa fino a che punto è effettivamente coinvolta la responsabilità individuale, talvolta fortemente limitata da ignoranza o errore incolpevoli; ciò non toglie però che il male venga sempre più spesso commesso, con estrema leggerezza, in forme intollerabili e in modo irreparabile, a offesa del Creatore e a danno delle creature.

L’involuzione culturale e religiosa cominciata negli anni Sessanta del secolo scorso ha provocato un’inversione del processo di crescita, sprofondando molti nostri contemporanei in un pantano di immaturità umana e spirituale. Il mito della libertà assoluta, sciolta da qualsiasi norma o riferimento, si è risolto in realtà in una schiavitù mentale e operativa di cui le persone non sono consapevoli e da cui non accettano in alcun modo di lasciarsi liberare. L’èra dell’autodeterminazione totale, di fatto, è quella della manipolazione globale attuata dai poteri occulti, mediante i mezzi di comunicazione, facendo leva su capricci puerili, bisogni indotti e meccanismi regressivi. Il mondo politico che ha respinto la sovranità divina, ora, vuole imbavagliarci perfino riguardo ai dati più incontrovertibili della natura umana, come quelli attinenti alla duplice identità sessuata.

I cattolici, nell’inesorabile avanzata del nemico, sembrano ipnotizzati dalla “pandemia” creata ad arte, mentre la gerarchia è muta e latitante, salvo qualche flebile voce che critica debolmente una legge definita non necessaria (guai a dire che è cattiva!). In tal modo ci si arrende senza neanche combattere: è come ammettere che i sodomiti sono in quanto tali portatori di speciali diritti, ma non hanno bisogno di ulteriori protezioni legali, in quanto i privilegi di cui già godono sono sufficienti (e sono effettivamente tanti!). Con queste premesse, la battaglia è già persa in partenza. A ben vedere, lo è fin da quando molti cattolici, negli anni Settanta, si dichiararono contrari al divorzio e all’aborto ma, con la scusa di non poter decidere per gli altri, votarono contro l’abrogazione delle leggi che li avevano legalizzati. Come dire: io non ammetto l’omicidio, ma non voglio coartare, a motivo di un’opinione personale, la libertà di chi vuole uccidere.

A dire il vero, la responsabilità non può essere addossata tutta sui poveri fedeli, confusi e fuorviati da una gerarchia che, in generale, ha smesso di insegnare la qualità oggettiva degli atti morali, i quali sono intrinsecamente buoni o cattivi. Di recente, un insigne porporato di tendenze “conservatrici”, che per decenni ha diretto la politica italiana, ha qualificato l’oggettivismo medievale come l’errore opposto al moderno relativismo, quasi che i fondamenti filosofici della dottrina cattolica fossero qualcosa di superato e la giusta posizione andasse individuata nel mezzo tra la verità e la menzogna. Anche nella Chiesa, come vedete, la malattia alligna da decenni, camuffata con la scelta del male minore e incrementata – anziché curata – con la preferenza per le posizioni equilibrate… La difesa senza riserve della verità e del bene oggettivi, anche per i benpensanti di casa nostra, sa troppo di integralismo e, in ogni caso, è divisiva (il peggiore peccato in assoluto!).

Ci vorrebbe qualcuno che spiegasse a questi sedicenti adulti, capaci di autodeterminarsi in tutto facendo a meno della legge divina, che l’Essere – che ciò piaccia o meno – precede necessariamente ogni nostro pensiero, deliberazione e azione, i quali non Lo determinano, anzi sarebbero impossibili senza di Lui (volutamente al maschile perché è una realtà personale, dato che non può mancare di una qualità posseduta dagli esseri particolari che siamo noi). Se, senza Dio (come, in virtù della rivelazione naturale, lo chiamano gli uomini di ogni tradizione culturale) non possiamo nulla e neppure esisteremmo, è quantomeno assurdo che pretendiamo di decidere e di agire a prescindere da Lui. Ogni norma morale è radicata nell’Essere, il quale, in quanto fondamento dell’esistente, è anche principio della sua conoscenza e regola del suo funzionamento.

San Bonaventura sintetizza mirabilmente questa verità designando il Creatore come causa essendi (causa dell’esistere), ratio intelligendi (criterio di comprensione) e ordo vivendi (ordine del vivere). Nelle sue opere egli attacca spesso, con appassionate invettive, quanti la misconoscevano a favore delle loro teorie perverse, che fuorviavano le menti e le precludevano alla grazia. Oggi assistiamo a un processo di distorsione dell’intelletto di un’ampiezza e una profondità mai viste, con le gravi ricadute sul piano morale cui abbiamo accennato. L’esclusione di Dio dai vari ambiti della società, a cominciare dall’educazione, ha causato l’oscuramento della ragione e la perversione della volontà, con una vistosa accelerazione in questi ultimi anni. L’oppressione mentale di chi non può nemmeno pensare autonomamente sta conducendo i Paesi “sviluppati” verso la follia collettiva, funzionale ai piani dei burattinai occulti.

In nome dei famosi diritti umani, il liberalismo ha creato un mondo disumano. Il pensiero su cui si fonda, oltre ad aver soffocato la fede, ha pure spento il lume della ragione naturale, in modo che gli uomini, credendo alle sue ingannevoli promesse, accettassero spontaneamente la schiavitù peggiore della storia, fino a sentirsi colpevoli persino di esistere. L’evoluzionismo e l’ecologismo, ulteriori mutazioni del medesimo virus, li han condotti a considerarsi un incidente di percorso, degli intrusi che disturbano l’equilibrio della natura e il cui numero andrebbe ridotto il più possibile. Ogni azione è sorvegliata in nome della salute pubblica o della salvaguardia dell’ambiente. Il risultato finale, dunque, contraddice le premesse in modo clamoroso, ma è indubitabilmente quello perseguito fin dall’inizio. La misteriosa riunione di questi giorni a Villa Doria Pamphili, a Roma, sembra intesa a pianificare il coronamento del piano; ma il Cuore divino del Re e il Cuore immacolato della Regina hanno altri progetti.

Il Signore sconvolge i disegni delle nazioni; biasima i pensieri dei popoli e riprova i progetti dei principi. Invece il disegno del Signore rimane in eterno, i pensieri del suo cuore di generazione in generazione (Sal 32, 10-11).

15 commenti:

tralcio ha detto...

L'articolo di don Elia come suol dirsi cade a fagiolo in questa giornata di solstizio, di eclissi e di pratiche varie da parte dei credenti nel principe di questo mondo, datisi convegno qua e là per celebrare il giorno che le loro liturgie dicono significativo.

Il (non piccolo) problema è che i credenti nel Signore Gesù si sono invece intiepiditi e non vedono più né il pericolo né di conseguenza la necessità di cautelarsi nel modo dovuto.

"Una vistosa incapacità di riflettere si coniuga a comportamenti di una sconfortante superficialità che sfocia spesso in atti di gravità inaudita, compiuti senza averne consapevolezza o sulla base di false opinioni".

Le letture della Santa Messa odierna sono molto adatte.

segue...

tralcio ha detto...

...
Geremìa descrive l'arma principale del falsario: la calunnia.
«Terrore all'intorno! Denunciatelo! Sì, lo denunceremo». Oggi i megafoni dei mass media hanno buon gioco nell'amplificare il meccanismo denunce e nel moltiplicare la minaccia.
Il nemico ci conta per metterci pressione: «Forse si lascerà trarre in inganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta».
Nel Salmo: Per te io sopporto l'insulto e la vergogna mi copre la faccia;
sono diventato un estraneo ai miei fratelli, uno straniero per i figli di mia madre.
Perché mi divora lo zelo per la tua casa, gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me.
Sembra scritto questa mattina, a consolazione dell'esperienza di tanti buoni cristiani!
L'epistola spiega il dramma del peccato per il cui tramite è entrata nel mondo la morte e in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato. La Legge stabilisce i contorni del peccato, quindi definisce l'oggettività della trasgressione.
Con una sproporzione data dall'amore di Dio: il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti.

Gesù è il provvidenziale "sbilanciatore" della contabilità generale, che altrimenti resterebbe reclusa nel dare-avere del mondo, soggetto al principato di un falsario, adorato da chi crede a quel modo di prendere le misure. Qui che si concretizza la tragedia della fede intiepidita di chi dovrebbe adorare Cristo, nostro redentore. Qui che manca l'intelligenza per comprendere il ruolo della Madre Immacolata, creatura speciale (infatti è assunta in cielo anche con il corpo incorrotto), il cui amore è forte come la morte, anzi la vince da corredentrice nel piano di Dio che passa per la morte di croce del Figlio!

Il vangelo parla chiaro: «Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto... Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geenna e l'anima e il corpo...
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

Dunque c'è la possibilità di morire: non tanto in questo tempo, nel corpo, ma di morire eternamente nell'anima. C'è la possibilità di finire all'inferno, che c'è e non è vuoto.
E' morte eterna alla presenza di Dio che riguarda l'anima immortale e anche i corpi alla resurrezione della carne. A chi toccherà questa disgrazia? A chi non riconoscerà Gesù davanti agli uomini. Il che non è una banalità, nel senso che non basta dire "Signore, Signore...". Per ri-conoscere Gesù, bisogna conoscerlo e stare con Lui, che non è come usarlo a guisa di scusa per parlare d'altro. Proprio Lui, che ci invita a non avere paura nello spalancargli le nostre porte per farlo entrare da Re glorioso nella nostra vita, ci dice di avere "timore di Dio", ovvero a ricevere questo dono dello Spirito Santo.

Non dobbiamo avere paura dei potentati falsi (seppur reali) e transeunti (seppur crudeli) di questo mondo. Dobbiamo aver paura della morte eterna (alla grazia) dell'anima immortale.
Il timor di Dio è salutare per la salus animarum, essendo strumento di salvezza.
Chi vuol ri-conoscere Gesù può guardare serenamente a questi poteri oscuri senza paura, temendo piuttosto di non conoscere abbastanza Gesù, facendo la differenza, ovvero ricevendo in sé l'unico moltiplicatore di grazie e di misericordia che sbilancia una contabilità che non farebbe che accumulare debiti su debiti.

Non è a buon mercato o in saldo: si deve portare la croce, la porta è stretta e c'è il pericolo di non essere riconosciuti da Gesù. E questo va temuto.

Anonimo ha detto...


Fatte salve le legittime critiche al modo nel quale è stata combattuta dal nostro e da altri governi, dire che l'attuale pandemia è una "pandemia" creata ad arte è come minimo da imprudenti, allo stato attuale delle conoscenze. Pur di "crearla ad arte" i governi avrebbero accettato il rischio di far crollare l'economia delle loro nazioni, con l'inscatolamento di tutta la popolazione per mesi? Un po' di buonsenso nelle pur doverose e legittime critiche non guasterebbe.

Ireneo ha detto...

Lo stato attuale delle conoscenze, se non ci si abbevera solo alle fonti ufficiali di dis-informazione nelle mani dei Nemici giurati della Verità, è più che evidente, è lampante. Transizione forzata ad una agghiacciante dittatura tecnologico-sanitaria, trans-umanesimo anticristico.
O crede che le pagliacciate che stanno imponendo abbiano una qualche logica diversa da rituali massonici di sottomissione e distacco dal passato?
Ma si può seriamente credere che tutto ciò non sia stato meticolosamente preparato, ma sia avvenuto per un puro caso?
Andiamo!

mic ha detto...

Più che creata quel che è evidente è che è stata strumentalizzata. L'emergenza si è tradotta in potere che ha superato fin troppi limiti...

mic ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Beh, i numeri dicono qualcosa.

Il Covid ha sin qui contagiato circa 9 milioni di persone nel mondo, con quasi 500000 morti, per lo più anziani: si badi che il criterio di attribuzione della causa del decesso assegna al Covid l'esito infausto anche presenti altre comorbilità concorrenti alla morte.

Nel mondo ogni anno perdono la vita circa 400000 persone a motivo delle complicanze della normale influenza stagionale.

Nel mondo si contano ogni anno oltre 200 milioni di casi di malaria, con oltre 400000 morti. Due terzi di questi morti hanno meno di 5 anni.

L'aborto nel mondo costa la vita ogni anno a circa 40 milioni (milioni) di esseri umani, che hanno il solo torto di non essere ancora tali per l'anagrafe.
Questo però è un "diritto".

Il buonsenso nelle doverose e legittime critiche è sempre il benvenuto. Non bisogna però nemmeno censurare a priori la riflessione sul contesto da "esperimento sociale" in atto.
Così come dovrebbe insospettire l'assenza di autocritica, ma solo il vantare meriti.
E ancora l'impressione dell'esistenza di una regia che par costringere gli attori al ruolo.

Riccardo ha detto...

Si vuole "non essere divisivi", ma prese di posizione come quelle sui migranti e i porti aperti stanno esasperando la popolazione e fomentando l'odio degli italiani per Chiesa, cattolicesimo e cattolici:

https://www.laverita.info/quirinale-e-papa-chiedono-porte-spalancate-2646215652.html

Saranno gli italiani a prendere d'assalto e distruggere le chiese e bruciare i preti, non ci sarà bisogno dei musulmani. Eppure in queste cose se ne fregano del "non essere divisivi".

Diego ha detto...

Io per natura non sono mai stato un complottista anche se ho sempre ascoltato le varie teorie perché in ogni caso avrebbero potuto essere di una certa utilità futura. Non solo stato e non lo sono non perché sia un ingenuo ottimista ma perché il male è egoismo e tanti egoisti tirano ognuno acqua al suo mulino impedendo quindi la nascita di un male più grande. Ciò non significa che il male sia debole ma solo che è scoordinato. Questo almeno fino all'avvento del falso profeta per noi credenti. Il fatto che il male sia in piena non è per suo merito ma demerito dei figli della Luce che, cominciando dalla chiesa, sono sale che ha perso sapore. Si converta la chiesa, si mettano le luci sul mogio e la marea nera defluirà.

Anonimo ha detto...

PREPARAZIONE ALLA MORTE. L’ULTIMA OPERA DI ANTONIO LIVI.

“Vivere il presente, necessario per vegliare il futuro. Molta della sofferenza che ci infliggiamo è legata al fatto che non vogliamo vivere il momento presente. Preferiamo tormentarci nel passato, oppure avere timore per il futuro, ma sfuggiamo in questo modo l’unico momento vero che ci è dato di vivere, legato al nostro oggi, al qui ed ora”.

“La salvezza dai monasteri. Il monaco ha due funzioni. La prima è l’affermazione del primato di Dio ossia l’adorazione in tutte le sue forme. Inoltre, come vero figlio di Dio deputato alla lode e alla sua gloria, il monaco è libero di agire lasciandosi usare laddove vi siano necessità urgenti, perché non è impegnato in alcuna opera particolare che lo distragga da questo. Ma occorre che il monaco sia veramente tale, ossia non abbassato alle mondanità varie o addirittura da attività che sviliscono la sua stessa vocazione”.

https://www.marcotosatti.com/2020/06/22/preparazione-alla-morte-lultima-opera-di-antonio-livi/

Anonimo ha detto...

L'ho chiesto in preghiera al glorioso Patriarca S.Giuseppe il distacco dalle cose di qusta terra (foss'anche un dipinto , una penna, una piuma ..),e me l'ha ottenuto dall'Eterno Padre .Mi piace moltissimo chiamarLo "Eterno Padre", mi riempie la bocca e il suono me Lo fa sentire Padre di cui avere rispetto amore e timore . Non ce la faccio ad essere così confidente con Lui , ma neanche con il Figlio ci riesco , forse mi lascio andare un po' con lo Spirito Santo .
Guardo , ammiro , gusto ogni cosa con distacco , ho il pensiero costante e il dolce desiderio di"varcare il cancello" e vedere cosa c'e' di la'. Mi piace pensare che ogni giorno potrebbe essere il mio ultimo giorno . Sia come sia , un'ultima cosa Gli chiedo : di ottenermi che l'anima sia pronta , con la lampada colma di olio e mi accolga Lui ( S.Giuseppe ) e l'amata sposa Madre di Dio .
Volto Santo di Gesu' guardami con misericordia .

Anonimo ha detto...

Questi Stati Generali hanno rappresentato l'affermazione delle élite sulle masse. I grandi esclusi da Villa Pamphili sono stati Parlamento e Popolo.
Gli Stati Generali di Luigi XVI includevano il Terzo Stato (la borghesia), quelli di Conte (che sono una mera trovata pubblicitaria per accreditare se stesso) hanno escluso il Parlamento, unica sede prevista dalla Costituzione ove si esercita legittimamente la sovranità popolare.
Le decisioni riguardanti i destini del Paese sono state assunte a porte chiuse e con incontri riservati tra membri del governo, rappresentanti delle corporazioni ed esponenti del mondo della finanza e delle multinazionali.

Anonimo ha detto...

Attacco dell'Anticristo all'Eucaristia Omelia di Padre Massimo Malfer Esorcista
https://www.youtube.com/watch?v=dexdnIa88jo

....e purtroppo " gli sventurati " risposero di sì ed obbligarono moralmente tutti gli altri ad aggiungere allo stock delle "Messe creative" il nuovissimo stock delle " Messe covid "

Anonimo ha detto...


Questi c.d. Stati Generali sono stati soprattutto un'operazione dilettantesca, poco seria, per costruire un consenso che non c'è.
È il modo di far politica oggi corrente, applicato non solo in Italia.
Far vedere di fare, mentre il "fare" concreto si mantiene sempre ancorato fermamente al dato negativo, quello della distruzione delle nazioni, da diversi punti di vista - fermamente dentro il processo di autoannientamento attivatosi da decenni nell'Occidente.

Esempi: in Germania hanno da tanti anni ministri della difesa donne e (secondo ilGiornale) le forze armate tedesche sarebbero in condizioni disastrose. Prevale una mentalità pacifista ad oltranza, autolesionista, soprattutto nella gioventù, a quanto pare, che ha visto la guerra solo al cinema, cresciuta nel benessere e nei vizi di ogni tipo. Continua la denatalità dei popoli europei, continua la loro "sostituzione" con importazione massiccia di africani, arabi, asiatici etc. Continua l'imposizione sempre più ampia dell'omosessualità all'intera società, nelle sue varie forme. ETC..
Insomma, i pilastri del politicamente corretto non si toccano. Gli Stati Generali o, in altri paesi, le "Assemblee di cittadini" prima di provvedimenti legislativi di un certo tipo (introduzione dell'aborto libero, etc) sono solo operazioni di facciata, per gli ingenui e creduloni, sempre in gran numero.
"politicamente corretto" non si toccano

Anonimo ha detto...

Riprendo :
Tolto ad un popolo fervente l'amore al Creatore e Signore del cielo e della terra ,tolta la S.Messa che Lo onora degnamente , tolta la richiesta di pronto soccorso di S.Michele Arcangelo ,tolti i sacramentali tra cui l'acqua benedetta con cui gli esorcisti aspergono gli indemoniati per cacciare il demonio che e' in essi e che ad ogni aspersione urla dal dolore come colpito da acqua bollente ...
Il piano a lungo termine sembra non incontrare oppositori ma a NSGC basta "l'ardore e la riparazione di uno".
Scriva chi sa scrivere , parli chi sa parlare , preghi chi sa pregare..rimettere la causa a Dio ! Picchiare alle porte della Divina Misericordia ,insistentemente , perche' il Signore da il disgusto del male e il desiderio del bene a chi lo cerca per gli altri e per se' stessi .