Ho assistito alla mia prima messa tridentina all'età di tredici anni (ora ne ho venti). Il mio nuovo giovane parroco mi ha convinto a venirci, sfidandomi a inginocchiarmi sul marmo per un'ora (dovevo dimostrare la mia forza fisica, lui certamente capiva la psicologia di un adolescente). Questa esperienza ha acceso una relazione d'amore con Cristo e con la liturgia che ha rivoluzionato tutta la mia vita, nella fede e oltre.
Dire che non ero mai stato devoto prima di questo momento, sarebbe una bugia. Ero a malapena religioso. Avevo un fede debole in Cristo, nella Sua Chiesa, persino nella Sua risurrezione. Il gruppo giovanile era poco allettante. Alcuni ragazzi erano entusiasti di saltellare per lodare e adorare la musica, ma non vedevo l'ora di andare a casa e giocare con la mia Xbox (Eli Manning era ancora il quarterback dei Giants e c'erano i Super Bowl da vincere).
Quella prima Messa mi ha permesso di intraprendere un lungo cammino per conoscere e amare Cristo e la sua Chiesa (e mettere da parte la Xbox). Dopo aver assistito a un solenne Messa pontificale, non era difficile credere che ci fosse un Dio, onnipotente e onnisciente, che ha creato il mondo e questa Messa. Come si può ascoltare il canto gregoriano e la polifonia, e odorare l'incenso, e non credere alla divinità di Cristo?
Sono stato introdotto in una comunità meravigliosa, piena di giovani e famiglie. Ho trovato amici della mia età e ho vissuto tutti i normali eventi della vita di un giovane fino all'età adulta. Ho fatto amicizia, perso una persona cara e ho provato le emozioni del dolore e del tradimento. La differenza tra me e i miei coetanei (non sono l'immagine-tipo del cattolico tradizionale: frequentavo una scuola pubblica e guardavo gli sport professionistici) era che ho vissuto il tutto crescendo nella bellezza della messa tridentina. Invece di cadere nei comuni vizi dei giovani del nostro tempo, ho trovato nella liturgia serenità e pace. Invece di rivolgermi ai nichilisti, mi sono rivolto a Platone, Agostino e mons. Benson.
La liturgia tridentina non solo ha acceso il mio amore per Cristo e per la Chiesa, ma mi ha permesso di coltivare il mio amore per il pensiero e la contemplazione delle cose più alte della vita. Potrei continuare le mie esperienze con la Messa tradizionale e la sua comunità: i viaggi a Roma, Clear Creek e Gower, Missouri, sono solo l'inizio dell'elenco. Ma ciò che so per certo è che senza questa Messa e la mia comunità parrocchiale, non avrei la fede, l'intelletto e la passione del peccatore qual sono. Sarei morto nei miei peccati.
Dopo essermi diplomato al Liceo, ho iniziato gli studi presso l'Università Cattolica d'America (pregate per noi, con la nostra nuova Cappellania e Presidente). Qui ho stretto numerosi nuovi amici e relazioni, tutti che mi hanno aiutato a promuovere il mio amore e la mia devozione alla Chiesa. Mi hanno sfidato ad approfondire la fede e mi hanno reso più intelligente e pio in questi brevi anni. Uno dei luoghi principali in cui sono cresciuto è la Messa Tridentina parrocchiale a cui partecipo e la comunità di studenti che la circondano.
Oggi l'attenzione è focalizzata sulle Parrocchie di S. Maria, Madre di Dio e di S. Francesco di Sales. Ed è ben meritata: queste parrocchie sono state per molti anni baluardi storici della liturgia e del tradizionalismo tridentino.
Voglio però prendermi un momento per parlare della mia piccola parrocchia in città: Sant'Antonio da Padova. Ci troviamo a Brookland, una piccola comunità in fondo alla strada rispetto al campus dell'Università Cattolica d'America, al Santuario Nazionale dell'Immacolata Concezione e al quartier generale dell'USCCB. La nostra Messa a Sant'Antonio è iniziata nel settembre del 2020. Inizialmente, è iniziata come semplici celebrazioni festive di messe alte e solenni (non siamo mai stati molto per la messa bassa: i giovani vogliono crogiolarsi nella pienezza del rito romano). Vi hanno partecipato principalmente studenti dell'Università locale e giovani adulti della comunità. Messe organizzate dagli studenti: uno di questi amici è già in seminario. Dal momento che non siamo riusciti a trovare l'accesso alla messa nel campus, abbiamo cercato una situazione migliore.
Il punto di svolta della nostra Messa si è verificato il Mercoledì delle Ceneri nel 2021. Era previsto un Pontificale solenne alla straordinaria presenza di 250 persone, la stragrande maggioranza delle quali aveva meno di trent'anni. Il sacerdote celebrante ha accolto tutti alla “Messa dei giovani” quella sera! È stata la più grande messa a cui si sia partecipato nella storia recente della parrocchia. Questo ha fornito lo slancio per la gloria a venire.
La Messa domenicale è iniziata la Domenica delle Palme del 2021, seguita dalla Solenne Celebrazione del Triduo Sacro (negli ultimi due anni queste sono state le uniche Celebrazioni del Triduo Solenne in città). Questa Messa è stata gestita totalmente da giovani, giovani gioiosi. Studenti universitari e giovani adulti servivano, cantavano e persino contattavano (e talvolta addestravano) il clero necessario per la Messa. In effetti, era persino finanziata da studenti universitari, che acquistavano i paramenti e i vasi per l'altare con grande sacrificio personale e pecuniario.
Abbiamo affrontato molte avversità, anche da fonti impensabili. Abbiamo spesso scherzato sul fatto che l'esistenza della Messa a Sant'Antonio fosse il sesto modo per provare l'esistenza di Dio (siamo tutti tomisti, dopotutto, tranne l'unico scozzese tra noi). La fede era vibrante nei giovani con cui ho lavorato ed è stata per me una grande ispirazione personale. Abbiamo giustamente sete del Rito Romano, nella sua autentica bellezza. Questa era la nostra massima priorità e abbiamo agito di conseguenza. Uno stimato Vescovo si è rivolto a un gruppo di miei amici dicendo: “Voi siete una piccola luce, nella primavera della Chiesa”.
Mi piace pensare che la mia storia personale, e la storia di Sant'Antonio, debba essere raccontata, al fine di esporre la follia di quest'ultimo sforzo di una minoranza di potenti chierici nella Chiesa al fine di garantire il loro fallimentare esperimento liturgico (e, quindi dottrinale) per la Sposa di Cristo. Non occorre una persona di profonda fede per rendersi conto dell'assurdità di queste tattiche aggressive e spietate (nel Pontificato della “Misericordia”) messe in atto contro le persone giovani e pie che rappresentano il futuro della nostra Chiesa.
Le persone che conosco che sono (ancora) fuori dal seno della Chiesa, vedendo queste restrizioni, spesso osservano che "non hanno senso". Perché, si chiedono, qualcuno dovrebbe limitare i giovani dall'adorazione dalla quale sono attratti? Se la Messa in latino dà frutti, perché interromperla? La prossima volta che Roma, o la Cancelleria dell'arcidiocesi di Washington, chiederà: "Come fare a promuovere tra i giovani l'interesse per frequentare la Chiesa?", non potrò che ridere. Erano lì... voi li avwte costretti ad andarsene, in un impeto di misericordia. La parte più difficile è cosa provocano queste restrizioni alla fede nei confronti dei miei amici che cerco di portare alla Chiesa. Lottano per credere nella origine divina delle nostre istituzioni, quando le stesse istituzioni agiscono in modo così sconsiderato, così spietato, soprattutto verso i giovani.
Farò sempre tesoro di Sant'Antonio. Un giorno, quando queste persecuzioni saranno finite, spero di assistere al prossimo Pontificale solenne in quella parrocchia, organizzata dalla prossima generazione di giovani cattolici della mia Università. Perché, nonostante gli sforzi di Diocleziano, di Robespierre, dei comunisti, e occasionalmente anche di alcune stesse autorità ecclesiali, questa Messa non sarà mai soppressa. Fino ad allora, starò vicino alla Sposa di Cristo, offrendo le mie preghiere per la Chiesa e la sua gerarchia. Nelle parole di Agostino: Canta e cammina!
Gregorius*Festa di Santa Maria Maddalena
Patrona di coloro che sono ridicolizzati per la loro pietà
*Gregorius è un giovane cattolico del nordest, che studia alla Catholic University of America.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
4 commenti:
I CATTOLICI PSICOTICI E QUELLI NEVROTICI
"Per gli psicotici la religione è cultica; per i nevrotici è attivistica."
Uno psicotico crede che due più due fa cinque; un nevrotico crede che due più due fa quattro, ma diventa pazzo per questo. I nevrotici si aggrappano al reale e dimenticano l’ideale.
Nella Scrittura, la Chiesa è simboleggiata dalla roccia che è stata colpita e da essa ne sono uscite acque vive. La roccia è permanente, le acque rappresentano il cambiamento e il dinamismo della Chiesa. Gli psicotici si aggrappano alla roccia e dimenticano le acque; i nevrotici nuotano nelle acque e dimenticano la roccia. Gli psicotici vogliono solo il letto del fiume; i nevrotici solo l’acqua che scorre. Gli psicotici isolerebbero la Chiesa dal mondo; i nevrotici identificherebbero la Chiesa con il mondo. Per gli psicotici la religione è cultica; per i nevrotici è attivistica.
Quando il Faust di Goethe cominciò a tradurre il Vangelo di Giovanni: “In principio era il Verbo”, esitò, perché non poteva sottoscrivere il primato della Parola di Dio. Così, invece, scrisse: “In principio era l’Azione”. La verità, che manca sia agli psicotici che ai nevrotici, è che il Verbo si è fatto Carne. La biforcazione e il divorzio di quelle cose che Dio voleva che fossero tenute insieme, ha dato inizio a una divisione teologica simile alla scissione di un atomo.
(Fulton J. Sheen, da "Those Mysterious Priests" 1974)
A Savannah.
La data del 20 maggio 2023 potrebbe essere inoltre un indizio della possibile «emanazione di qualche provvedimento vaticano (già noto a qualcuno nel Dicastero?) che limiti ulteriormente (o peggio…) la celebrazione della Santa Messa tradizionale». In effetti non si tratta di una “cifra tonda” (un anno, sei mesi...) ma di una data ben precisa. Comunque vada, l’impressione è che, a dispetto del ruolo di «moderatore, promotore e custode di tutta la vita liturgica», affermato nell’art. 2 di Traditionis Custodes, di fatto il vescovo sia libero, sì, ma solo di chiudere il rubinetto. Quelli desiderosi di andare incontro ai fedeli legati al rito tradizionale dovranno rivolgersi alla Santa Sede, la cui volontà è piuttosto chiara e reiterata. Sin dalla Lettera accompagnatoria del 16 luglio 2021 si evidenzia che l’obiettivo del motuproprio è «provvedere al bene» di questi fedeli che «hanno bisogno di tempo per ritornare al rito romano promulgato dai santi Paolo VI e Giovanni Paolo II». Quindi nei Responsa del 18 dicembre il Prefetto del Culto Divino, mons. Roche (che sarà creato cardinale il 27 agosto) ripete più volte che ogni concessione è «in vista dell’uso comune dell’unica lex orandi del rito romano», ovvero quella riformata. Infine, il n. 31 della recente Lettera Apostolica Desiderio desideravi ribadisce il desiderio del Santo Padre.
Molti sono gli errori sulla natura dell'Eucaristia, sull'appartenenza alla Chiesa e sulla interconnessione tra le due. Davanti al Santissimo Sacramento, prima del senso pastorale ci vuole il senso del sacro, cioè il rispetto dovuto alla Divina Presenza.
Persistere nella speranza di ottenere "concessioni" dai modernisti che occupano la S. Chiesa porterà soltanto a fortissime delusioni: il loro unico scopo è la distruzione della S. Chiesa fondata da Gesù Cristo e l'instaurazione di una "Religione universale", della quale i raduni ecumenici di Assisi sono stati una preparazione. La S. Messa per loro è un abominio e per loro deve sparire. Ovviamente la distruzione della S. Chiesa è la sparizione della S. Messa di sempre sono due imprese destinate all'insuccesso... ma loro ci provano!
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