Oggi, nella ricorrenza della festa della Beata Vergine del Carmelo, riprendo precedenti sempre attuali. Chiediamo la sua materna intercessione per noi, per la Chiesa tutta e per il mondo intero, attraversato da tanto degrado spirituale e morale e da minacce di una guerra più allargata. Anche chi non ha ricevuto lo scapolare può consacrarsi alla Vergine e prenderla definitivamente in sua (Gv 19, 27).
Il primo profeta d'Israele, Elia (IX sec. a.C.), dimorando sul Monte Carmelo, ebbe la visione della venuta della Vergine, che si alzava come una piccola nube dalla terra verso il monte, portando la pioggia e salvando Israele dalla siccità. In quella immagine tutti i mistici cristiani e gli esegeti hanno sempre visto la Vergine Maria, che portando in sé il Verbo divino, ha dato la vita e la fecondità al mondo. Un gruppo di eremiti, «Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo», costruirono una cappella dedicata alla Vergine sul Monte Carmelo. I monaci carmelitani fondarono, inoltre, dei monasteri in Occidente. Il 16 luglio del 1251 la Vergine, circondata da angeli e con il Bambino in braccio, apparve al primo Padre generale dell'Ordine, beato Simone Stock, al quale diede lo «scapolare» col «privilegio sabatino», ossia la promessa della salvezza dall'inferno, per coloro che lo indossano e la liberazione dalle pene del Purgatorio il sabato seguente alla loro morte.
Vedi anche Il perdono del Carmelo [qui]
«Flos Carmeli, Vitis florigera, Splendor Coeli, Virgo puerpera singularis. Mater mitis, sed viri nescia, Carmelitis esto propitia, Stella Maris. Radix Iesse, germinans flosculum, hic adesse me Tibi servulum patiaris. Inter spinas quae crescis Lilium, serva puras mentes fragilium, tutelaris! Armatura fortis pugnantium, furunt bella tende praesidium Scapularis. Per incerta prudens consilium, per adversa iuge solatium largiaris. Mater dulcis, Carmeli Domina, plebem Tuam reple laetitia qua bearis. Paradisi Clavis et Ianua, fac nos duci quo, Mater, coronaris. Amen» (San Simone Stock) |
Fior del Carmelo, vite fiorita, splendore del cielo, tu solamente sei vergine e madre. Madre mite, pura nel cuore, ai figli tuoi sii propizia, stella del mare. Ceppo di Jesse, che produce il fiore, a noi concedi di rimanere con te per sempre. Giglio cresciuto tra alte spine, conserva pure le menti fragili e dona aiuto. Forte armatura dei combattenti, la guerra infuria, poni a difesa lo scapolare. Nell’incertezza dacci consiglio, nella sventura, dal cielo impetra consolazione. Madre e Signora del tuo Carmelo, di quella gioia che ti rapisce sazia i cuori. O chiave e porta del Paradiso, fa’ che giungiamo dove di gloria sei coronata. Amen. |
Che cosa significa - che cosa comporta
La devozione a Maria nel Carmelo - legata alla storia e ai valori spirituale dell'Ordine dei "frati della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo" (Carmelitani) - è espressa mediante lo "Scapolare del Carmine" - o "abitino" (indicato anche con altri nomi secondo i diversi luoghi) - ed è una delle devozioni più amate tra il popolo di Dio.
La grande diffusione sembra doversi ricondurre alla tradizione di una visione della Madonna, documentata almeno alla fine del secolo XIV. È una devozione antica, che, tuttavia, conserva tutta la sua validità, se compresa e vissuta nei suoi valori autentici.
Lo Scapolare del Carmine
La decisione di consacrarsi a Maria deriva da una scelta della volontà, mossa dalla fede e dall'amore. È quindi un atto intimo, personale, che impegna le facoltà dell'anima. Può tuttavia manifestarsi esternamente per mezzo di un rito o di segni, che cadono sotto l'esperienza dei sensi e possono essere percepiti dagli altri.
L'uso di espressioni sensibili è pienamente conforme alla natura dell'uomo, che solo attraverso i sensi comunica con il mondo esterno. Viviamo in un mondo fatto di realtà materiali piene si simbolismo: la luce, il fuoco, l'acqua.
Nella vita di ogni giorno, esistono anche esperienze di relazioni tra gli esseri umani, che esprimono e simboleggiano cose più profonde, come il condividere il pasto (segno di amicizia), partecipare ad una manifestazione di massa (segno di solidarietà), celebrare insieme un anniversario nazionale (simbolo di identità). Gesù è il grande dono e il segno dell'amore del Padre. Egli stabilì la Chiesa come segno e strumento del suo amore. Nella vita cristiana ci sono anche dei segni. Gesù li utilizzò: il pane, il vino, l'acqua... per farci comprendere realtà superiori che non vediamo e non tocchiamo. Nella celebrazione della Santa Messa e dei sacramenti (battesimo, confermazione, riconciliazione, matrimonio, ordine , unzione degli infermi) i simboli (acqua, olio, imposizione delle mani, anelli...) esprimono il loro significato e ci introducono in una comunicazione con Dio, presente attraverso loro.
Oltre ai segni liturgici, esistono nella Chiesa altri segni, legati ad un avvenimento, ad una tradizione, ad una persona. Uno di essi è lo Scapolare del Carmine.
La consacrazione alla Madonna, mediante lo Scapolare, si traduce anzitutto nello sforzo generoso di imitarla.
Esso è un richiamo a penetrare il mistero della sua vita interiore, del suo servizio amoroso e della sua unione continua con Cristo Gesù.
La vera imitazione della Madonna investe tutta la vita, le disposizioni interiori e le relazioni con gli altri, portandoci a fare ogni cosa come Lei l'avrebbe compiuta.
Rettamente intesa, tale consacrazione, non porta né ad una devozione "intimistica", che pretende farsi "bella" agli occhi di Dio trascurando i fratelli, dimenticandosi che "ci si salva insieme"; né può dar adito all'accusa di "mettere in second'ordine Gesù Cristo".
Che cosa sta più a cuore, infatti, a Maria se non che nei nostri cuori regni suo Figlio? Ben conscia di tale verità, la Chiesa stessa continua a proporci l'imitazione di Maria, proclamata la "prima cristiana", l'ideale di ogni uomo che voglia vivere nel modo più pieno il rapporto di amicizia e di amore con Dio.
"Maria è riconosciuta eccellentissimo modello della Chiesa, nell'ordine della fede, della carità e della perfetta unione con Cristo, cioè di quella disposizione interiore, con cui la Chiesa, sposa amatissima, strettamente associata al suo Signore, lo invoca, e per mezzo di Lui, rende culto all'eterno Padre"
La consacrazione alla Madonna richiede anche di operare in suo onore.
Come figli affezionati, i suoi fedeli cercano di farla conoscere ed amare anche dagli altri, e cooperano, con i mezzi suggeriti dalle circostanze, alla diffusione del suo culto.
È quindi una devozione da viversi in profondità; una devozione che si inserisce nel tessuto della vita cristiana, come motivo di speranza e come stimolo ad una maggior fedeltà nel servizio di Dio e della Chiesa.
Colui che riveste lo Scapolare si impegnerà nell'ossequio di Cristo e di Maria, come è inteso e vissuto secondo il carisma dell'Ordine carmelitano.
I membri della Famiglia carmelitana vivono tale loro impegno in diversi modi: nell'intimità de loro rapporto con Dio, nella vita fraterna, nell'apostolato, nella vita sociale. Tale "ossequio" si concretizzerà nel * vivere da "fratelli" o "sorelle" di Maria in comunione con il Carmelo. Ciò comporta un' impegno per approfondirne lo spirito, viverne gli ideali e la storia, pregare e collaborare con esso, perché nella fedeltà al proprio carisma e alla propria vocazione, esso rifletta nel mondo Maria che dona a tutti Gesù.
E infine un vera devozione non può che dare a Maria sempre più spazio nella propria vita
- cercando di vivere nel proprio ambiente la fedeltà al Signore con lo spirito della Madonna:
- imitando la "Vergine orante" che "custodiva la parola di Dio nel suo cuore" (cf Lc 2, \9.51), e dedicando qualche tempo all'incontro con Dio nella preghiera, partecipando con fede al culto della Chiesa, specialmente nell'Eucaristia, recitando ogni giorno qualche Ora Liturgica o alcuni salmi o il santo rosario. Fare in modo che, nell'attenzione alla presenza del Dio vivo, ogni aspetto della vita diventi una preghiera, pur nella realtà degli impegni e del lavoro.
Lo Scapolare è segno dell'amore di Maria, specchio della bontà e della misericordia della SS.ma Trinità. L'impegno di vita è risposta a quell'amore, ed è frutto delle ricchezze ed energie spirituali riversate nel cuore dei devoti.
9 commenti:
Si recita a mezzogiorno del 16 Luglio.
O gloriosa Vergine Maria, Madre e decoro del Carmelo, che la bontà vostra prescelse come luogo del vostro trionfo e del vostro particolare affetto, in questo giorno solennissimo, che ricorda la vostra materna tenerezza per gli Iscritti al santo Abitino, innalziamo a Voi le più ardenti Preghiere e, con la confidenza di figli, imploriamo il vostro patrocinio.
Vedete, o Vergine SS., quanti pericoli da ogni parte ci circondano; deh! vi prenda pietà di noi. Sul Carmelo Voi posaste il Piede immacolato, sul Carmelo a Voi fu innalzato il primo Tempio della cristianità, il Carmelo sceglieste fin dai secoli più remoti per manifestare alle genti la via della Verità e della Redenzione.
Ora, più che mai, dimostratevi nostra Madre. Purtroppo noi siamo stati spesso ingrati al vostro amore; siamo stati figli che hanno dato alla loro Madre pianto e dolore. Ma in questo bel giorno, o Maria, prostrati dinanzi alla vostra dolce Immagine, vi preghiamo che trionfi su di noi la vostra Misericordia. Guardateci con occhi di Madre pietosa e riconciliateci col divino Fanciullo che tenete stretto al vostro Seno. Noi non vogliamo dispiacervi mai più. Madre e decoro del Carmelo, abbiate pietà di noi. Salve Regina.
Per dimostrare ancor più la vostra materna tenerezza verso di noi, ci donaste una veste preziosa, segno della vostra predilezione. Era il 16 Luglio 1251 quando Voi, circondata di Angeli e di luce, vi degnaste comparire al vostro servo fedele S. Simone Stock, e concedergli il santo Scapolare, privilegio del vostro amore, assicurandogli che, chi lo avesse piamente portato fino alla morte, non sarebbe stato condannato all'inferno. O dono inestimabile, o Veste santa, pegno di eterna salvezza, con tutta l'effusione del cuore noi ti baciamo.
Grazie, grazie, o Maria, del vostro dono. Ma troppo poco conto ne abbiamo fatto fin'ora. Quante volte abbiamo profanato quella veste, che è simbolo delle vostre virtù; quante volte ne abbiamo offuscato l'immacolato candore! Deh! Perdonateci, o Madre, e fate che il vostro santo Abitino ci sia sempre scudo contro i nemici delle anime nostre, presidio e difesa nell'ora della tentazione e del pericolo.
O nostra dolcissima Madre, in questo giorno anniversario di così grande dono, commossi e fidenti, vi ripetiamo la stessa supplice preghiera che vi rivolgeva il vostro servo S. Simone Stock: Fiore del Carmelo, Vite fiorita, splendore del Cielo, Vergine singolare, Madre mite, Stella del mare, dona le tue grazie speciali ai figli del Carmelo. Salve Regina.
... segue
Ma non si fermava qui il vostro amore per i prediletti figli del Carmelo. Non solo avete promesso di liberarli dal fuoco eterno, ma voleste anche alleviare le loro pene nel Purgatorio. Ed apparendo al Pontefice Giovanni XXII, vostro gran devoto, gli annunziaste che ogni sabato sareste discesa nel Purgatorio, e avreste condotto con Voi, nella Gloria del Cielo, tutte le anime di coloro che, in vita, avessero portato devotamente il vostro Abitino.
O gran bontà di Madre! Questa è una grazia degna soltanto della Madre delle Misericordie.
Come Regina del Purgatorio Voi potete mitigare le pene di quelle anime e spezzare le loro catene. Pietà dunque vi prenda, o Maria, di quelle anime benedette. In questo bel giorno discenda sopra di esse la vostra Misericordia. Noi vi supplichiamo, o Maria, per le anime dei nostri cari e di tutti quelli che furono iscritti all'Abitino: discendete, oggi, in quel carcere di pene ed aprite loro la porta della luce e della beatitudine eterna.
Vi preghiamo, o Maria, di esserci propizia nell'ultima ora della nostra vita. In quei momenti terribili della nostra agonia state vicina al nostro capezzale, rendete vani gli ultimi assalti del nemico infernale, dimostrateci tutta la tenerezza del vostro Cuore materno. Deh! non ci abbandonate finché non ci vedrete salvi in Paradiso. Salve Regina.
Ma tante e tante grazie ancora vorremmo chiedervi, o dolce Madre nostra. In questo giorno di trionfo per Voi sulla terra, vi supplichiamo di esaudirci. Dateci la grazia di amarvi sempre e di non allontanarci mai da Voi; dateci la grazia di non macchiare mai più di colpa grave l'anima nostra, che tanto Sangue è costata al vostro divin Figlio Gesù, e tante lacrime
al vostro Cuore. Liberateci dai mali del corpo e dello spirito; e, in particolar modo, concedeteci, ve ne supplichiamo, questa grazia..... (si espone la grazia che si desidera). Concedetecela per il vostro buon Cuore; concedetecela per i meriti del vostro caro Gesù e per i meriti vostri.
Ed ora benediteci, o Madre nostra. Benedite il Sommo Pontefice, i Vescovi, i Sacerdoti e tutto l'Ordine Carmelitano. Benedite la Chiesa, e fate che trionfi sempre sui nemici del bene. Benedite i peccatori e gli infedeli, perché anch'essi sono figli vostri.
Benediteci tutti, e fate che l'inno di benedizione e di lode, che innalziamo a Voi oggi sulla terra, lo possiamo, un giorno, innalzare con più ardore nel Cielo. Amen. Ave Maria.
Lo Scapolare è arricchito di ben 74 Indulgenze plenarie ed un numero enorme di indulgenze parziali. Se tutta la "riforma" (NOMEM OMEN!) liturgica si fosse limitata al declassamento delle festa di oggi, già solo in ciò, ci sarebbe stata materia Necessaria & sufficiente per reputarla cattiva .
MADONNA DEL CARMELO
«O Maria, Madre e decoro del Carmelo, a te consacro oggi la mia vita, quale piccolo tributo di gratitudine per le grazie che attraverso la tua intercessione ho ricevuto da Dio. Tu guardi con particolare benevolenza coloro che devotamente portano il tuo Scapolare: ti supplico perciò di sostenere la mia fragilità con le tue virtù, d’illuminare con la tua sapienza le tenebre della mia mente, e di ridestare in me la fede, la speranza e la carità, perché possa ogni giorno crescere nell’amore di Dio e nella devozione verso di te. Lo Scapolare richiami su di me lo sguardo tuo materno e la tua protezione nella lotta quotidiana, sì che possa restare fedele al Figlio tuo Gesù e a te, evitando il peccato e imitando le tue virtù. Desidero offrire a Dio, per le tue mani, tutto il bene che mi riuscirà di compiere con la tua grazia; la tua bontà mi ottenga il perdono dei peccati e una più sicura fedeltà al Signore. O Madre amabilissima, il tuo amore mi ottenga che un giorno sia concesso a me di mutare il tuo Scapolare con l’eterna veste nuziale e di abitare con te e con i Santi del Carmelo nel regno beato del Figlio tuo che vive e regna per tutti i secoli dei secoli. Così sia»
“Cercate ogni giorno il volto dei santi …”
#16luglio BEATA VERGINE MARIA DEL MONTE CARMELO (2)
LO SGUARDO DELLA VERGINE MARIA ...
… E la Madonna, la preghi la Madonna? La preghi come si deve, la preghi bene? E’ nostra madre, s’intende. E’ la madre del genere umano, la nuova Eva. Ma è anche sua figlia. Il mondo antico, il mondo pieno di dolore, il mondo di prima della grazia l’ha cullata a lungo sul proprio cuore desolato – secoli e secoli – nell’attesa oscura, incomprensibile d’una Virgo Genitrix…
Per secoli e secoli ha protetto con le sue vecchie mani cariche di delitti, con le sue mani pesanti, la piccola fanciulla meravigliosa di cui non sapeva nemmeno il nome. Una fanciulla, questa regina degli angeli! E lo è rimasta, non dimenticarlo!…
La Vergine era l’Innocenza. Renditi conto di ciò che siamo per lei, noialtri, la razza umana. Oh! Naturalmente, ella detesta il peccato, ma in fondo non ha nessuna esperienza di esso, quell’esperienza che non è mancata ai più grandi santi, allo stesso santo d’Assisi, per quanto serafico sia.
Lo sguardo della Vergine è il solo sguardo veramente infantile, il solo vero sguardo di bambino che si sia mai levato sulla nostra vergogna e sulla nostra disgrazia. Sì, piccino mio, per ben pregarla bisogna sentire su se stessi questo sguardo che non è affatto quello dell’indulgenza – perché l’indulgenza si accompagna sempre a qualche amara esperienza – ma della tenera compassione, della sorpresa dolorosa, di non si sa quale altro sentimento, inconcepibile, inesprimibile, che la fa più giovane del peccato, più giovane della razza da cui è uscita e, benché Madre per grazia, Madre delle grazie, la fa la più giovane del genere umano.
(Georges Bernanos, Diario di un curato di campagna, Milano 1989, pagg. 174-175)
«Pio X, nel 1906, proprio qui a Roma aveva beatificato le sedici Carmelitane di Compiègne martiri durante la rivoluzione francese. Durante il processo si sentì la condanna: a morte per fanatismo. E una nella sua semplicità ha chiesto: "Signor Giudice, per piacere, cosa vuol dire fanatismo?, e il giudice: "è la vostra sciocca appartenenza alla religione". "Oh, sorelle!, ha detto allora la suora, avete sentito, ci condannano per il nostro attaccamento alla fede. Che felicità morire per Gesù Cristo!". Sono state fatte uscire dalla prigione della Consiergerie, le hanno fatte montare sulla fatale carretta, durante la strada han cantato inni religiosi; arrivate al palco della ghigliottina, uno dopo l'altra si sono inginocchiate davanti alla Priora e hanno rinnovato il voto di obbedienza. Poi hanno intonato il Veni Creator; il canto, però, si è reso via via sempre più debole, man mano che le teste delle povere suore, ad una ad una, cadevano sotto la ghigliottina. Rimase ultima la Priora, Suor Teresa di S. Agostino; e le sue ultime parole furono queste: "L'amore sarà sempre vittorioso, l'amore può tutto". Ecco la parola giusta, non la violenza può tutto, ma l'amore può tutto».
(Giovanni Paolo I, Angelus 24 settembre 1978)
Festa della Madonna del Carmelo.
L'Abitino che io porto
è sicuro mio conforto
e lo stimo mio tesoro
più d'argento, gemme ed oro.
Da voi spero, o gran Signora,
ciò che voi diceste allora
a Simone vostro amato,
dando l'Abito sacrato.
Prometteste certamente:
chi lo porta piamente,
esentarlo da ria sorte
nella vita e dopo morte.
Ed il sabato che viene
esentarlo dalle pene,
col sovrano Vostro zelo
poi condurlo là nel Cielo.
Orsù dunque, Verginella,
Madre, Sposa, tutta bella,
me infelice liberate,
d'ogni mal mi preservate.
Aiutatemi nei guai
quando afflitto sono assai,
e precisamente quando
la mia vita sta spirando.
Allor sì, datemi aita
d'impetrar l'eterna vita,
e sfuggire in tutti i modi
di Lucifero le frodi.
Fate allora che, gioiendo
e con gli Angeli godendo,
canti in dolce melodia,
«Viva, viva, del Carmine Maria».
Alma Dei genetrix, Carmeli gloria Montis, veste tua indutos pariter virtùtibus orna semper et a cunctis Clemens defende periculis. Amen.
"Ave, o «tenda» del Verbo di Dio,
Ave, più grande del «Santo dei Santi».
Ave, Tu «Arca» da Spirito aurata,
Ave, «tesoro» inesausto di vita.
Ave, diadema prezioso dei santi sovrani,
Ave, dei pii sacerdoti Tu nobile vanto.
Ave, Tu sei per la Chiesa qual torre possente,
Ave, Tu sei per l'Impero qual forte muraglia.
Ave, per Te innalziamo trofei,
Ave, per Te cadon vinti i nemici.
Ave, Tu farmaco delle mie membra,
Ave, salvezza dell'anima mia.
Ave, Vergine e Sposa!"
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