Definizione di donna al Sinodo anglicano.
Questo fine settimana si è tenuto a York il Sinodo Generale della Chiesa d'Inghilterra, durante il quale sono state sottoposte ai vescovi ivi riuniti duecento domande.
Adam Kendry, un laico anglicano nelle Forze Armate, ha chiesto: "Qual è la definizione di donna per la Chiesa d'Inghilterra?" ("What is the Church of England’s definition of a woman?")’
La risposta è venuta dal reverendo Robert Innes, vescovo competente per l'Europa con sede a Bruxelles: "Non c'è una definizione ufficiale, il che riflette il fatto che fino a non molto tempo fa definizioni di questo genere venivano ritenute evidenti, come si evince dalla liturgia nuziale."
Ha aggiunto che al momento esistono "complessità associate all'identità di genere", che la Chiesa sta attualmente esplorando mediante un apposito "progetto" riguardo a sessualità e relazioni.
Questa affermazione, che figura in un rapporto ufficiale preparato per la riunione, ha suscitato diverse critiche - anche tenendo presente il fatto che la Chiesa anglicana tuttora si oppone ai matrimoni tra persone dello stesso sesso e che ha solo recentemente permesso alle donne di diventare vescovi.
Maya Forstater, attivista che si oppone alla teoria del gender: Quando il governo ha ridefinito la nozione di donna mediante il Gender Recognition Act, la Chiesa d'Inghilterra avrebbe potuto mantenere la sua consolidata interpretazione, che ha senso se il punto di partenza è la biologia o la Bibbia. E' sconcertante che abbiano ceduto così prontamente la definizione di uomo o di donna al governo perché la modificasse, come se questa fondamentale verità non avesse importanza."
La reverenda Angela Berners-Wilson, prima donna a essere ordinata sacerdote anglicano nel 1994, al "Telegraph": "Non sono del tutto soddisfatta. Cioè, penso cose tipo 'gli uomini non possono dare alla luce bambini', tanto per dire una cosa del tutto ovvia. [..] Ma penso che si debba usare grande sensibilità e forse dovremmo riesaminare le nostre linee di confine."
Jayne Ozanne, che è o era parte del comitato consultivo del governo per questioni LGBT+, ha definito la domanda posta dal signor kendry come "passivo-aggressiva ... volta a turbare la comunità LGBT+."
Non è la prima volta che la Chiesa d'Inghilterra si trova sotto accusa per le sue posizioni in materia di gender. Nel 2019, ad esempio, migliaia di ecclesiastici si opposero alle linee-guida per un nuovo tipo di Battesimo che avrebbe permesso ai Cristiani transgender di celebrare la loro nuova identità.
In tempi recenti diversi esponenti del partito laburista si sono rifiutati di dare una definizione di donna. Secondo il leader del partito, Sir Keir Starmer, è sbagliato sostenere che solo le donne possono avere una cervice (nel senso di cervice, o collo, uterino).
Vari ministri del governo ancora attualmente in carica hanno chiarito che è la biologia a definire la donna e che nello sport chi nasce uomo non dovrebbe gareggiare contro le donne.
Aggiungo a quanto sopra, estratto da un articolo del "Daily Mail" di domenica 10 luglio per gli amici eventualmente interessati che non lo possono leggere in originale (nei commenti) un paio di commenti dei lettori:
"Visto che oggigiorno la Chiesa d'Inghilterra non sa neppure perché esiste, non sono per nulla sorpreso che non possa dare una definizione di donna e abbia bisogno di organizzare un progetto per scoprirlo."
"Ed eccole qui signore e signori. Tutte le prove necessarie per mostrare come la Chiesa sia un'istituzione veramente inutile, quanto sia irrilevante nel mondo di oggi e il fatto che non abbia alcuna intensione di farsi avanti e dire cosa è giusto e cosa è sbagliato. E' l'epitome di tutto ciò che al momento non va nel Paese."
"Forse le donne vescovo potrebbero aiutarli a capire. Hanno fatto un tale chiasso riguardo all'ordinazione delle donne che dovrebbero conoscere la differenza."
"Tutte i politici e le persone alle quali viene posta la domanda in TV non ci possono dare una definizione di donna per paura di rappresaglie. Patetico."
18 commenti:
Tra le altre definizioni da 'pensare' oltre a quella di uomo vi è quella di tutti coloro che stanno portando a zero il QI occidentale.
“L’uomo sarà felice solo quando avrà ucciso quel cristianesimo che gli impedisce di essere uomo.
Ma non sarà attraverso una persecuzione che lo si ucciderà, perché la persecuzione alimenta e rafforza.
Sarà attraverso l'irreversibile trasformazione interna del cristianesimo in ateismo umanista, con l'aiuto degli stessi cristiani, guidati da un concetto di carità che nulla avrà a che fare con il Vangelo”.
Ludwig Feuerbach, L'essenza del cristianesimo
"Hanno fatto un tale chiasso riguardo all'ordinazione delle donne che dovrebbero conoscere la differenza" battuta sagacissima, che mostra quanto siano andati oltre il ridicolo. E quanto presto ci andrà la Chiesa bergogliana.
Beh, ferma restando l'attendibilità del resto, Feuerbach aveva un ben strano concetto di felicità...
Ora, lege et labora.
Quel "lege" lo dobbiamo alla riforma cistercense.
Ricerca intelligente e sapiente della Verità.
Perché non si smetta di cercarLo
dopo essere stati trovati.
Anima di Cristo, santificami.
Corpo di Cristo, salvami.
Sangue di Cristo, inebriami.
Acqua del costato di Cristo, lavami.
Passione di Cristo, confortami.
O buon Gesù, esaudiscimi.
Dentro le tue piaghe nascondimi.
Non permettere che io mi separi da te.
Dal nemico maligno difendimi.
Nell’ora della mia morte chiamami.
Fa ch’io venga a lodarti con i tuoi santi
nei secoli dei secoli. Amen.
Anima Christi, sanctifica me.
Corpus Christi, salva me.
Sanguis Christi, inebria me.
Aqua lateris Christi, lava me.
Passio Christi, conforta me.
O bone Jesu, exaudi me.
Intra tua vulnera absconde me.
Ne permittas me separari a te.
Ab hoste maligno defende me.
In hora mortis meæ voca me.
Et iube me venire ad te,
ut cum Sanctis tuis laudem te
in sæcula sæculorum. Amen.
Che bello vedere su un noto giornale italiano un articolo che inneggia alla rottura fra una nota leggenda calcistica della Roma e sua moglie, descrivendo la scelta come una scelta di libertà con tanto di "finita la favola, viva la normalità".
Posto che le vicende mondane interessino fino ad un certo punto, quella non è la normalità.
La normalità è che ciò che Dio ha unito sia scisso in punto di morte.
Ciò che è normale è ciò che Dio vuole, il resto è perversione.
Viva la vera normalità, quella delle coppie cattoliche e viva la normalità della Chiesa.
Interessante articolo di Sandro Magistero
http://blog.messainlatino.it/2022/07/verso-il-conclave-il-manifesto-del.html
Prendersela con i conservatori secondo me è folle. Un Papa anche moderatamente conservatore forse garantirebbe libertà per il Rito Romano Antico.
Il SP è stato una cosa bellissima. La riforma liturgica di Paolo VI è stato un atto di cancel culture forse il peggiore della storia.
Gli anglicani sono araldi della dissoluzione. Persino Tony Blair si è convertito al Cattolicesimo. La Meloni secondo me non è molto meglio di Letta, ma il cardinal Sarah è decisamente meglio di Zuppi. Poi è ovvio che Monsignor Lefebvre ha visto meglio di tutti. Basta leggersi la conferenza la Messa di Lutero per capirlo.
Mario
A tutti, ma soprattutto ai giovani consiglio questo libro di Cornelio Fabro.
https://www.corneliofabro.org/book/329
Cornelio Fabro, pur non essendo un tradizionalista, è stato il filosofo che più ha compreso le radici della catastrofe attuale. È stato il massimo filosofo del secolo passato. La sua opera filosofica come ha ricordato il compianto Piero Vassallo è straordinaria.
Gli anglicani e i luterani sono l'esempio forse più emblematico di come il protestantesimo conduca al nichilismo più sfrenato. Gli Ortodossi hanno gravi mancanze, ma forse da loro possiamo imparare qualcosa dal punto di vista liturgico e combattere senza compromessi tutte le riforme di Annibale Bugnini.
Sertorius
" Feuerbach, L'essenza del cristianesimo"
Aver pensato, aver scritto non significa aver trovato il vero. Significa aver lavorato con i propri pensieri intorno a quanto si conosce più o meno bene. La Riforma ha donato al mondo un discredito progressivo del Cattolicesimo, discredito che facilmente ha trovato cultori in tutti coloro che reputavano e reputano un guadagno liberarsi della Chiesa Cattolica. Ormai la chiesa è occupata dal mondo e lei stessa non sa più chi è, quindi non sa far altro che scimmiottare chi la occupa. Questo è il solo ed unico dramma cosmico di cui varrebbe parlare e sopratutto bisognerebbe agire.
Dopo aver osannato le unioni dello stesso sesso in versione coppia due uomini e in versione coppia due donne, il mainstream si lancia ad osannare il divorzio etero.
Perché nella neolingua le unioni civili omosessuali si chiamano matrimoni, mentre i matrimoni uomo-donna sono favole.
Finalmente Totti e Ilary escono dalla favola, festeggiamo! Del resto la loro era una storia favolosa da quando il capitano della Roma dopo un goal corse sotto la tribuna dove c'era la bella che voleva conquistare e si alzò la maglietta mostrandone un'altra sotto con la scritta "sei unica", davanti a migliaia di spettatori. Che volete, mica tutti rubano il cuore al capitano. Sono stati insieme 20 anni e hanno fatto tre figli. Orrore. Meno male che divorziano. Il per sempre è una menzogna.
E se pensate che non sia totalmente pilotato il modo di usare e manipolare le notizie vivete su Marte e non lo sapete.
Da oltre dieci anni mi chiedo: se gli omosessuali vivono felici le loro relazioni, perché tutto questo bisogno di distruggere le relazioni degli altri? Avete bisogno di dire che etero è male per dire che omo è bene?
E non vi fa pensare questo?
Ma facciamo un passo indietro: cosa significa per sempre?
Restare insieme è una scelta.
Si resta fedeli ad un progetto di vita in comune,ad una storia vissuta insieme.
Ci si innamora più volte nella vita della stessa persona, in modi diversi. Si cresce e si cambia insieme. Il punto è che non basta il sentimento, quello ha alti e bassi, ci vuole la volontà. Il superamento della visione egoica. Amare è farsi custode del destino dell'altro reciprocamente. E assumere il destino della coppia nel quale i destini individuali trovano compimento.
Da un punto di vista cristiano il matrimonio è sacramento ed è Grazia.
Cristo è il motivo per cui resti quando non ci sono motivi umani per restare e poi ringrazi di essere rimasto. Ma mi permetto di dire che ho visto troppi bigotti credere al sacramento come se fosse una regoletta che non va trasgredita e semplicemente restare in piccoli inferni quotidiani perche il divorzio è peccato, senza fare nulla per cambiare e migliorare la condizione.
Per questo insisto sulla responsabilità personale. Non si resta anche se è un inferno. Si resta per superare i piccoli inferni che si attraversano e che ci fanno maturare.
Perché deve essere chiaro che nessuno, nemmeno la chiesa, chiede di stare dentro un inferno.
E sì, succede di sposare la persona più sbagliata che potevamo scegliere e a volte non c'è modo (pensate a chi sposa un narcisista patologico e lo capisce troppo tardi).
Ma no, non è la norma.
Il punto non è divorziare più facilmente, ma non sposarsi solo sull'onda emotiva del sentimento. Il matrimonio è un progetto di vita.
Assicurarsi di avere lo stesso progetto al di là del sentimento e del sesso, sarebbe fondamentale.
(Belinda Bruni Selis)
Il "Rito Romano Antico" non ha bisogno di garanzie di libertà da parte di nessuno: le possiede di già: è Nostro Signore Gesù Cristo stesso che gliele ha date. La S. Messa di sempre è di origine apostolica, per giunta S. Pio V - che non l'ha inventata a tavolino insieme ad eretici protestanti come Montini ha fatto con la "messa" moderna - nella Quo primum ha dato alla S. Messa tutte le garanzie necessarie. Si rilegga la Bolla di S. Pio V! I miei genitori ed io, così come tanti altri cattolici, non abbiamo atteso il motu proprio di Ratzinger per assistere al S. Sacrificio della Messa di sempre: sono quarant'anni che ne beneficiamo. Il S. Sacrificio della Messa stato istituito giusto per la salvezza delle anime e NON per piacere ai protestanti. I "conservatori" sono modernisti moderati, ma più pericolosi e insidiosi dei modernisti estremisti. La verità non può coesistere con l'errore. Mons. Lefebvre ebbe occasione di incontrare Ratzinger parecchie volte in qualità di prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, e, rispondendo ad un sacerdote che gli domandava che cosa ne pensasse, rispose: "Non ha la Fede!". Il sacerdote in questione glielo può confermare di persona (peraltro la conferenza è online). Sarah ha lodato Traditionis Custodes.
Dunque, per amore di Gesù Cristo Nostro Signore e della Sua Chiesa noi dobbiamo rigettare ogni compromesso, ogni tiepidezza. Il nostro parlare sia si si no no! Il Redentore non ha scacciato i mercanti dal tempio con le carezze e le moine.
13 luglio 2022 20:55
Bravissimo!
"Non ha la Fede!"
...speriamo che, in fine, la trovi! Preghiamo.
"Non ha la fede!"
In effetti, Ratzinger dà sempre l'impressione di esporre la dottrina cristiana e le verità di fede dall'esterno, come se fosse un osservatore neutrale. Ci dice come stanno le cose "per la fede", secondo le testimonianze bibliche ed evangeliche e per chi ha la fede, ossia ci crede. Ma lui, come la pensa? Resta come nell'ombra.
Quanto alla fede, Giovanni Paolo II che fede aveva?
Migliore di quella di Ratzinger?
Era convinto che il Vaticano II fosse stata una vera Pentecoste per la Chiesa, era un "mistico" del Concilio, credeva che la libertà religiosa e l'ecumenismo fossero le due più importanti conquiste del Concilio, opera dello Spirito Santo...
Con le sue sistematiche richieste di scuse su tutto il passato della Chiesa, ha in pratica criminalizzato tutta la storia della Chiesa.
La demolizione sistematica della storia della Chiesa, ben diversa dalla giusta critica a certi (ineviabili, comprensibili) errori dei Papi nel modo di gestire il potere temporale per esempio, questa ossessione per scusarsi di ciò che la Chiesa è stata per venti secoli, ha avuto un peso enormemente negativo e non rappresenta una delle colpe minori di questo papa.
"Speriamo che in fine la trovi, la fede"
Certo, a 95 anni, meglio tardi che mai. Comunque, preghiamo sempre perché questi Papi e tutta la gerarchia ritrovi e/o mantenga la fede.
Nostro Signore ha detto che le colpe di scribi e farisei erano maggiori di quelle del popolo ignorante, pertanto maggiore sarebbe stato il loro castigo nell'altra vita.
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