Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 6 maggio 2024

Irlanda, recita del Rosario in 560 piazze contro «l’ascesa del satanismo»

Le notizie che confortano e dovrebbero generare emulazione.
Irlanda, recita del Rosario in 560 piazze 
contro «l’ascesa del satanismo»

Ben 560, quest’anno, sarà il numero delle piazze che, in Irlanda, diventeranno teatro di un’importante iniziativa di preghiera che coinvolgerà i cattolici: la recita del Rosario sarà estesa a tutto il paese «per combattere l’ascesa del satanismo». La Irish Society for Christian Civilization (ISFCC) promotrice dell’iniziativa attraverso la campagna Ireland Needs Fatima, ha annunciato che «si chiederà a Dio di salvare l’Irlanda dal caos, dall’immoralità e dal secolarismo di oggi». «Da quando questa campagna è iniziata nel 2010, le manifestazioni del Rosario sono state un faro di speranza sia per i cattolici che perseverano sia per coloro che si sono smarriti», ha affermato Gregory Murphy, il coordinatore della campagna.

Negli ultimi anni si è assistito a un numero record di manifestazioni e quest’anno l’ISFCC mira a continuare questa pratica. Infatti, l’associazione sta sponsorizzando oltre 560 raduni del Rosario, per il prossimo11 maggio, una cifra mai raggiunta prima. Murphy ha sottolineato che la campagna è ispirata da America Needs Fatima, che organizza oltre 22.000 eventi simili negli Stati Uniti ogni anno, nel mese di ottobre. E proprio come negli Stati Uniti, l’evento di maggio dell’ISFCC «è inteso come una riparazione a Dio per il peccato e una richiesta di aiuto urgente per salvare l’Irlanda dalla continua ascesa del satanismo».

Peraltro, nell’indagine Gli italiani e la fede, realizzata dal Timone con Euromedia research, è emerso come anche in Italia, se non un’«ascesa del satanismo», ci sia comunque un fenomeno singolare: quello che da una parte vede il Paese secolarizzarsi e, dall’altra, vede gli stessi italiani sempre più impreparati e all’oscuro dell’Abc della fede cattolica, dubitare poco, in proporzione, dell’esistenza del diavolo. Tornando, invece, al raduno irlandese, avrà un format ben preciso: si inizierà elevando inni mariani, seguiti dalla recita pubblica del Rosario, dalle Litanie della Beata Vergine Maria [vedi], dalla preghiera di consacrazione alla Madonna secondo San Massimiliano Kolbe e, infine, dalla recita delle Lodi e un inno di chiusura mariano.

L’ISFCC fornirà, inoltre, a ogni raduno, uno striscione lungo 2 metri che recita: «Poiché gli sforzi umani non riescono a risolvere i problemi chiave dell’Irlanda, ci rivolgiamo a Dio, attraverso la Sua Santa Madre, chiedendo il Suo aiuto urgente». Murphy, inoltre, ha affermato che non è stato affatto difficile trovare volontari disponibili: «Non solo l’isola principale dell’Irlanda sarà ricoperta da piccoli e grandi gruppi di persone, ma anche una delle isole circostanti avrà il suo raduno del rosario». Ben 545 “capitani del Rosario” coordineranno tutto. Uno di loro ha fatto notare come l’ampia partecipazione riguarda persone di tutte le età.
Manuela Antonacci - Fonte

5 commenti:

Catholicus ha detto...

Ottima iniziativa, che sarebbe da replicare qui da noi, specialmente dentro le mura leonine, di fronte, a San Pietro, San Paolo fuori le mura, ecc. Una riscossa del sacro contro i dissacratiri per mestiere....

Anonimo ha detto...

Programmato per il giorno 6 mag 2024 ore 16:45

Ciò che Dio non potrà mai dare all’uomo
C’è solo una cosa che Dio non può mai dare a noi: la sua gloria. Essa è solo sua. Tutto ciò che Egli fa, lo fa per la sua gloria. La gloria, spesso associata a successo, fama, carriera brillante, in effetti è una “clara notitia cum laude”, cioè una “chiara notorietà accompagnata dalla lode”. La gloria rende Dio manifesto nella sua onnipotenza e suscita perciò lode, onore e riconoscimento da parte dell’uomo. La sua opera più grande ad extra è senz’altro l’Incarnazione che segna anche l’inizio della Redenzione. Il Figlio fatto uomo per mezzo di una Madre semprevergine è la “gloria” del Padre. Gesù dà gloria al Padre nello Spirito Santo per Maria. E noi? Non possiamo dare a Dio nient’altro se non ciò che è suo: la sua gloria. Ecco la ragione del vivere cristiano. Ecco il fine: dare gloria a Dio; vivere per la gloria di Dio, per mezzo di Maria nostra Madre.

P. Serafino Maria Lanzetta

Anonimo ha detto...

Il 6 maggio 1975 moriva a Vienna il cardinale József Mindszenty (1892-1975), principe-primate d'Ungheria dal 1945 al 1973.

Siccome la carica di principe-primate d'Ungheria comportava funzioni ecclesiastiche ma anche compiti civili, venne avversato duramente dal regime comunista ungherese. Arrestato nel 1948, torturato e condannato all'ergastolo, trascorse 8 anni tra carcere duro e arresti domiciliari. Liberato dagli insorti nel 1956, appoggiò la rivolta. Con l'arrivo dei carri armati russi si rifugiò nell'ambasciata americana, dove rimase per 15 anni, rifiutando l'invito del Vaticano di trovare riparo a Roma. Non partecipò quindi ai Conclavi del 1958 e del 1963.

Fu assolutamente contrario alla Ostpolitik del pontificato montiniano e a qualsiasi compromesso con i regimi comunisti, per conservare la possibilità di denunciare abusi e violazioni dei diritti umani.
Nel 1971, per intervento del presidente americano Nixon, lasciò l'ambasciata e si stabilì a Vienna, visitando spesso le comunità ungheresi nel mondo e denunciando la realtà d'oltrecortina.

Nel 2012, ben 37 anni dopo la morte, gli è stata data piena riabilitazione legale, morale e politica, chiudendo ufficialmente la revisione del processo-farsa da lui subito nel 1949.

Dal 1991 il cardinale Mindszenty è sepolto nella cripta della cattedrale di Nostra Signora e di sant'Adalberto a Esztergom, città nella quale fu arcivescovo.

Anonimo ha detto...

Ricordo di aver visto il suo Busto marmoreo a Santo Stefano a Budapest, onorato da molti fedeli.
Gli ungheresi non dimenticano.

Anonimo ha detto...

Mi torna alla mente l’espressione poco conosciuta del poeta Goethe: «L’Europa è nata in pellegrinaggio e la sua lingua materna è il cristianesimo». In una battuta viene sintetizzata la storia di questi popoli.

L’espressione del poeta manifesta una verità che spesso oggi viene volutamente dimenticata da molti: l’Europa fin dal suo nascere ha conosciuto il cristianesimo come suo fondamento. Le ragioni politiche che negli anni passati hanno portato a un serrato dibattito e all’esclusione dell’inserimento delle radici cristiane nel Preambolo della nuova Costituzione ha mostrato che spesso, contrariamente alla verità storica, prevale l’opportunismo che tende a negare perfino l’evidenza....