L'unità impossibile: l'Europa come contraddizione giuridica del moderno
L’Unione Europea rappresenta il tentativo più audace, e al tempo stesso più fragile, di fondare un ordine politico sull’assenza di fondamento. Essa pretende di costituire una "unitas" senza "unum", una comunione giuridica priva di principio unificante, un corpo politico che esclude deliberatamente la propria anima.
L’unità, nella sua dimensione autentica, non è il risultato di un accordo, né la somma di volontà convergenti, ma la manifestazione di una misura intrinseca dell’essere.
L’Europa istituzionale, invece, nasce dal postulato contrario: che la verità sia divisiva, che il bene comune sia un concetto obsoleto, che l’ordine possa derivare dalla sola procedura. Così l’Unione si proclama "comunità di diritto", ma è, in realtà, comunità del formalismo, dove il diritto non esprime la giustizia, bensì la sua eclissi razionalmente codificata.
Nel pensiero classico, l’ordine politico è ordinamento dell’essere: "ordo ad bonum commune". L’unità è il riflesso di una realtà superiore che informa la molteplicità e la dispone secondo un fine condiviso. In assenza del fine, l’ordine si dissolve nella mera coordinazione di forze e la molteplicità si fa frammento. L’Unione Europea incarna precisamente questa deriva: è il tentativo di ottenere la concordia senza l’idea di bene, di stabilire l’eguaglianza senza il riconoscimento della giustizia.
I Trattati istitutivi parlano di pace, prosperità, diritti (categoria moderna), ma tali termini, svuotati di ogni contenuto ontologico, si riducono a significanti convenzionali, intercambiabili a seconda delle stagioni politiche. La struttura giuridica dell’Unione vive di un linguaggio performativo che sostituisce la verità con la coerenza procedurale. Ciò che si decide legittimamente diventa "ipso facto" giusto, in una trasposizione giuridica del volontarismo moderno.
Tale concezione, tuttavia, contraddice la natura stessa dell’unità. Dove non esiste un principio trascendente, l’unità diventa impossibile. L’Europa istituzionale non è la realizzazione di una forma, ma la continua negoziazione dell’informe. La pretesa di superare la sovranità nazionale attraverso un diritto autonomo non ha generato un ordine superiore, quanto un regime di competenze sovrapposte, dove la gerarchia è sostituita dall’ibridazione.
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con sede a Lussemburgo, proclamando la primazia del diritto europeo, non ha realizzato l’unità giuridica, bensì l’ha disarticolata, poiché ha imposto un potere senza fondamento politico, una normatività senza legittimazione ontologica.
L’Unione, nella sua essenza, è un dispositivo funzionale: regola la circolazione di merci, capitali, persone e decisioni, ma non genera un "ordo mentis". La sua unità è strumentale, mai sostanziale e la coesione si mantiene attraverso il calcolo, non attraverso la comunanza.
Tale struttura è destinata alla dissoluzione non per mancanza di efficienza, ma per mancanza di verità: nulla che viva di sola tecnica può durare. L’efficienza è l’ordine della materia, non dell’essere. L’Europa giuridica attuale, allora, è l’ultima forma del razionalismo politico moderno, che sostituisce la causa finale con la causa efficiente, la verità con il consenso. Da ciò discende la sua intrinseca aporia: essa pretende di unificare ciò che, per principio, si nega di poter ordinare.
L’unità, ridotta a equilibrio di interessi, si trasforma in continua contesa amministrata. Il potere comunitario non unisce, coordina il disaccordo. Non assume la pluralità in un ordine superiore, bensì la congela nella neutralità. La neutralità, tuttavia, non è virtù politica, bensì forma raffinata dell’indifferenza. Dove non vi è criterio di bene, ogni differenza diventa assoluta e ogni compromesso provvisorio. La conseguenza teoretica è lampante: l’Unione Europea non è un ordine, bensì un "ordo simulatus", una finzione ordinativa che cela la disgregazione dietro l’apparato normativo.
Laddove il diritto naturale riconosce la priorità dell’essere sul fare, dell’essenza sulla funzione, l’Unione rovescia tale gerarchia. Il diritto, quale prodotto della modernità, non indica più la misura della giustizia, ma la quantità della conformità. La legittimità cede il posto alla legalità, l’autorità alla governance.
In questa trasformazione, l’idea stessa di Europa si smarrisce: da comunità di destino diviene società di procedure, da civiltà spirituale a ingranaggio regolatorio. Ciò che un tempo era unità nella diversità dei popoli europei, oggi è uniformità nella diversità dei dispositivi. La pluralità, infatti, non è più intesa come articolazione dell’essere, ma come frammentazione gestita. Non vi è sintesi, ma compatibilità. Non vi è armonia, ma equilibrio instabile. L’Unione sopravvive, in questo modo, nell’inerzia della propria forma, priva della forza che la giustifica.
Il suo destino è quello di ogni costruzione che nega il fondamento: sussistere sino a quando il vuoto che la sostiene non diviene insopportabile. Così, l’Europa contemporanea non è un’unità imperfetta, bensì l’impossibilità stessa dell’unità. Essa esprime la volontà di costruire una totalità senza principio, un ordine senza ordine. In questa contraddizione vive la sua crisi più profonda: non economica, non politica, ma ontologica.
L’Unione Europea è il simbolo di un continente che ha smarrito la coscienza di sé, che ha sostituito l’essere con il funzionare e la verità con l’efficienza. Finché non riconoscerà che l’unità non nasce dal contratto ma dalla verità, essa potrà soltanto amministrare la propria disgregazione, confondendo la sopravvivenza con la vita, l’equilibrio con la giustizia, la forma con l’essere.
Daniele Trabucco

23 commenti:
L'altro giorno non ricordo dove ho solltolineato la religiosità, pur pagana, dei Romani. Questa caratteristica, a cui non vennero mai meno, è elemento essenziale di tutta la loro Storia civile, militare, culturale, sociale, imperiale. Partendo dai loro riti, dalle loro divinità, Roma preparò le premesse per accogliere, con Pietro e Paolo, Gesù Cristo. Lo stesso Diritto Romano ancora ci è guida e nasce da quella religiosità pagana che poi accolse il Signore e la Chiesa.
La superbia e la vanità di quei scalzapolli ignoranti come capre della ue, come tutti i loro simili non potevano che mostrare infine la loro pochezza ed inconsistenza.
Purtroppo per loro non basta il parrucchiere, il vestito, l'inglese, le carinerie...tutto fumo. Arrosto sotto zero!
Gli Europei della ue ne hanno fin sopra ai capelli. Ma purtroppo ogni Stato europeo ha al suo interno un numero considerevole di cittadini clientes della finanza internazionale che ha organizzato questo impoverimento dell'Europa depauperandola delle sue industrie, dei suoi risparmi, delle ricchezze, dei suoi saperi, della sua moralità. Ormai ho la certezza che scientemente abbiano mandato avanti i cretini, per avere una classe dirigente facilmente manipolabile e corruttibile. Ora pur con la certezza che si debba fuggire a gambe levate dalla ue, dobbiamo pensare cosa farne di questi militi della mazzetta che sono una parte consistente dei nostri connazionali.Ad un centinaio e forse anche di più bisogna togliere il passaporto e il cellulare, dando loro una dignitosa ma, limitata pensione. Ognuno si tenga stretti i propri discoli e i propri traditori infami. Che rimangano vicini vicini e nullafacenti.
Lei ha centrato in pieno il problema e, debbo dire che, a giudicare da ciò che accade da qualche anno a questa parte, se ne stanno rendendo conto anche i vertici europei. E, a modo loro, visto che la mera "neutralità" e la fine delle ideologie, non possono funzionare a lungo come base culturale, stanno provvedendo . A modo loro stanno imponendo un quadro ideologico di base, in cui inserire le azioni socio-politiche. Mi riferisco all'Agenda 2030. Pensavo che, almeno nei termini in cui ne leggevo su Internet , si trattasse se non proprio di mera invenzione di complottisti, quanto meno di esagerazioni/enfatizzazioni. La realtà, come al solito, si è fatta beffa delle distopie più cupe. Sono già alcuni anni che l'Agenda 2030 è una sorta di quadro di riferimento in cui sono inseriti i programmi scolastici di tutte le materie di tutte le scuole di ogni ordine e grado.
E intanto satanismo e occultismo dilagano con la carnevalata halloween.....
Anche nel governo abbiamo gli europeisti tutto d'un pezzo, come Tajani che sostiene apertamente il "federalismo pragmatico" di Sua Eccellenza Draghi, colui che meglio sintetizza l'elogio dell'informe nella costruzione europea.
¥¥¥
Draghi iniziò la sua carriera folgorante di traditore andando negli USA, lasciando basito il suo Professore Federico Caffè della Università di Roma 'La Sapienza'.E così procedette con folgoranti tradimenti in Italia, suo Paese, e nella UE covo dei traditori europei.
Indovinate :a) quale personaggio avrebbe potuto pronunciare la seguente frase (in effetti la esterna una sua rappresentazione in una vignetta satirica degli anni '70)
b) di chi sta parlando : b) "Mi barcAmendolo, prendendo un CAFFè, in attesa del Peggio e credo che esista il diavolo".
Visto che si parla di politica...Nessun fuori tema ha ricordato che l'altro giorno è passato definitivmante al Senato il principio della separazione delle carriere tra giudici istruttori e pubblici ministeri. In sua assenza il giudice istruttore poteva avanzare e diventare pubblico ministero e se il processo andava avanti anni, potevi trovartelo davanti come pubblico ministero nello stesso processo che aveva iniziato come giudice istruttore. SEmbra che ci siano stati effettivamente casi del genere.
Questa "separazione" è odiatissima dai giudici, che sembrano compatti nel combatterla. Tutta la riforma della giustizia, che impegna il governo di CD in una dura lotta contro le toghe politicizzate, viene avversata dalla Corporazione. Non si sa come andrà a finire. Il meno che si possa dire è che il governo Meloni ha dimostrato coraggio nel portarla avanti. Non dimentichaimo infatti che il governo di CD è sottoposto ad una pressione quasi continua con i moti di piazza e gli scioperi, complici i sindacati.
A primavera ci sarà il referendum promosso dalle sinistre per far saltare la riforma. Bisognerebbe andare a votare a favore della riforma, non darla vinta alle toghe (rosse) che rappresentano un grave pericolo non solo per la democrazia ma anche per la sopravvivenza stessa del nostro disgraziato paese.
https://www.ilcattolico.it/catechesi-e-formazione/formazione-e-catechesi-per-un-cattolico/halloween-una-festa-nata-cattolica-e-scippata-dalla-maldicenza-di-elisabetta-i-dinghilterra
https://www.ilpoliticoweb.it/il-ritorno-della-forma-leuropa-tra-caos-e-ordine/
SMONTATA LA FAVOLA DEI MILLE
Il tempo è un galantuomo e la Storia, alla fine, viene sempre fuori. Carlo III d'Inghilterra ha ammesso una verità incontrovertibile che veniva rigettata solo dai Risorgimentalisti italiani. Quelli che sbeffeggiano i meridionalisti accusandoli di raccontare frottole. Ebbene, Garibaldi non era solo ed i mille non erano affatto mille. Il Regno delle due Sicilie fu invaso dai Piemontesi. Ecco quanto detto dal sovrano inglese davanti al Parlamento italiano:
"Due le navi inglesi che vegliavano durante lo sbarco a Marsala". Pronte, cioè, a intervenire. Ricordiamo che insieme agli inglesi c'erano anche i francesi. Entrambe le nazioni avevano interessi affinché i Borbone fossero spazzati via, principalmente per avere il predominio del Mediterraneo vista l'imminente apertura del Canale di Suez.
Bisognava dunque creare uno stato vassallo e affidarlo a chi poteva essere facilmente controllato, ossia i Savoia pieni di debiti. Carlo ha continuato: "Molti degli eroi del Risorgimento, tra cui Cavour e Mazzini, trascorsero del tempo nel Regno Unito". Lì furono formati, indottrinati e incatenati al volere inglese.
Infine: "Quando Garibaldi visitò Londra nel 1864 per ringraziare il popolo britannico del sostegno ricevuto scoppiò una vera e propria Garibaldimania, con mezzo milione di persone che accorsero a salutarlo fino alla creazione di un biscotto-omaggio ancora diffusissimo".
Garibaldi e l'Italia, quindi, fedeli e riconoscenti a tal punto da recarsi a Londra per ringraziare l'Inghilterra. Fu così che - come ebbe a scrivere Dostoevskij - nacque "un piccolo regno di second’ordine soddisfatto della sua unità, che non significa letteralmente nulla. Un’unità meccanica e non spirituale e per di più pieno di debiti non pagati e soprattutto soddisfatto del suo essere un regno di second’ordine".
Indovinate :a) quale personaggio avrebbe potuto pronunciare la seguente frase (in effetti la esterna una sua rappresentazione in una vignetta satirica degli anni '70)
b) di chi sta parlando : b) "Mi barcAmendolo, prendendo un CAFFè, in attesa del Peggio e credo che esista il diavolo".
01 novembre, 2025 18:17 Non risponde nessuno? Via che è facile.
iL DISCORSO DI CARLO III AL PARLAMENTO ITALIANO. Una resa faziosa.
Sono cose arcinote. Il resoconto del discorso non è corretto perché sembra attribuire a Carlo le riflessioni sulla necessità di avere uno Stato vassallo nel Mediterraneo, debole e pieno di debiti, da poter manovrare etc. Ovviamente, Carlo si è ben guardato dal farre dichiarazioni simili. Si tratta di farina del sacco del relatore. Sulle due navi inglesi presenti a Marsala Carlo è stato generico. Secondo la relazione di Ippolito Nievo, quando la nave dei garibaldini arrivò davanti al porto, la nave da guerra borbonica che li aspettava pendolando davanti al porto per tirargli addosso, era in quel momento al punto più basso del pendolamento cioè nel punto più lontano. Fu un colpo di fortuna per i garibaldini. La nave borbonica si fece sotto mentre i garibaldini stavano già sbarcando velocemente sul molo e sparò solo pochi inefficaci colpi anche per paura di colpire una nave inglese da guerra ancorata in porto (due, secondo Carlo). Questa fu la protezione inglese allo sbarco, secondo Nievo. Ricontrollare le fonti.
La Sicilia in rivolta aveva chiamato Garibaldi e gli inglesi erano interessati alla Sicilia.
I francesi non intervennero quando Garibaldi sbarcò in Calabria, non contrastato dalla flotta borbonica. Si disse che Cavour avesse fatto distribuire denari fra i comandanti borbonici. Commento: uno Stato i cui quadri anche se in parte tradivano in quel modo, che futuro aveva? Era una storia che puntualmente si ripeteva con il Regno meridionale (e non solo: era una trista tradizione italiana quella di vendersi all'invasore, in genere straniero).
Garibaldi era popolarre in Inghilterra e altrove a livello popolare ma non tra i conservatori, anche inglesi. Lo stesso Cavour non lo amava affatto ma ne capiva l'importanza per il movimento risorgimentale. Disse, riportano: "Dobbiamo esser grati a Garibaldi perché ha riconciliato gli italiani con il mestiere delle armi". Gli antiunitarri non capiscono che il Risorgimento fu soprattutto un movimento di riscatto nazionale da parte di èlites stanche di essere considerate parte di un popolo giudicato da tutti vile, traditore, fabbrica di gelatai e venditori ambulanti o imbroglioni e saltimbanchi, comici ed avventurieri. Quest'esigenza di riscatto si nota già nell'Alfieri e trovò il suo vate nel Gioberti prima maniera, con il suo famoso libro sul "primato" (culturale, spirituale) degli italiani, che agì da catalizzatore.
Ai nemici dell'Italia nostrani (neolegittimisti, duosiciliani, neopapalini e chi più ne ha più ne metta) piace tanto voltolarsi nella frasetta scema di Dostoievskij sull'unificazione italiana: un grande scrittore, del tutto ignorante della nostra storia, che parlava da ortodosso e slavofilo, da nemico per principio di un'Italia unita in una monarchia costituzionale.
Historicus
Nei fatti la storia l'hanno raccontata prima, dopo ed ora, ogni volta ad estro dello scrivente storico. Ognuno a modo suo ha sputato su questo Paese, a cui non viene riconosciuto mai neanche un centesimo di una sola mezza virtù. I nostri guai nascono proprio da questo disprezzo di noi stessi interiorizzato nei secoli. Tutti gli altri, siano come siano, sono migliori di questa mondezza italica.
Sentitamente si ringraziano le elevate genti superiori!
il ns. Paese è in crisi identitaria e valoriale perché ci sono ancora troppe persone e duole dirlo, cattolici, che votano a sinistra... un cattolico che vota a sinistra non ha capito niente di Vangelo e Dottrina Sociale.
I fatti raccontati ogni volta ad estro dello scrivente storico...
C ' è sempre un'interpretazione dei fatti da parte dello storico ma ci sono anche i fatti ovvero fatti che sono avvenuti in un certo modo e non in un altro.
Una tesi ripetuta ossessivamente dai neolegittimisti etc è che il Risorgimento sia stato voluto e pianificato dall'INghilterra, patria della massoneria, per distruggere il potere temporale e il regno borbonico. Niente di più falso.
Gli inglesi, al tempo potenza mondiale egemone, volevano che si conservasse l'ordine stabilito in Europa dal Congresso di Vienna del 1815, dopo le tempeste napoleoniche. Pertanto, non volevano guerre in Europa, che potevano degenerare in una guerra europea.
Fu l'attivismo irrequieto di Napoleone III a scassare tutto. Lui non accettava la aposizione di potenza di secondo piano imposta alla Francia. Fece pertanto l'accordo segreto col Piemonte che prevedeva guerra all'Ausria, Lombardia e Veneto al Piemonte, Granducato di Toscana a un principe francese (suo cugino Girolamo), Papato intatto tranne possibilmente le Legazioni (in Emilia), Regno del Sud al figlio di Gioacchino Murat, Gran Maestro della massoneria francese (piano avversato da tutti i massoni italiani). Cavour firmò una cambiale assai rischiosa con gli accordi di Plombières.
Quando gli inglesi capirono cosa stava succedendo, intervennero pesantemente con la diplomazia per impedire la guerra all''Austria. Sembra che Napoleone stesse per cedere ma tutto fu rovinato dall'atteggiamento del ministro degli esteri austriaco, che si rifiutò di trattare con i Piemontesi, offendendoli nell'onore. Conclusa brruscamente la guerra contro l'Austria, perché la Prussia minacciava di attaccare la Francia, continuò l'agitazione in Italia con l'azione eversiva piemontese e garibaldina. Gli Staterelli italiani saltavano come birilli, si profilava un'Italia di fatto vassalla della potenza francese, una cosa che gli inglesi non potevano permettere.
Per questo si mossero, non ostaclando Garibaldi nel suo tentativo siciliano. La Sicilia era per l'ennesima volta in rivolta contro Napoli e gli inglesi di fatto ne controllavano l'economia.
Tutti questi sono fatti acclarati, che vengono a bella posta ignorati per propalare i consueti schemini. La verità è che uno Stato italiano unificato in Europa non lo voleva nessuno, a cominciare dai francesi e dagli stessi inglesi. Ancor oggi gli rode.
H.
H.
Alla fine della guerra sarebbe stato necessario far ritrovare ad ogni nazione il suo equilibrio interno in ogni ambito spirituale, culturale economico, politico . Invece si è voluto strafare guidati da idee astratte dalla storia propria e degli altri. Micidiale l'infiltrazione e lo snaturamento della chiesa cattolica che hanno azzittito l'unica voce che avrebbe potuto aiutare ognuno e tutti. Gli esseri umani mediamente non nascono buoni, altruisti e virtuosi e il ribaltamento della chiesa è stata la peggior iattura di tutte le altre avvenute negli ultimi secoli. La modernità tecno/meccanica ha gonfiato poi la superbia della umanità intera e gli uomini si son fatti dei, chi in grande chi in piccolo, entrambi falsi e bugiardi. Così hanno vinto l'ipocrisia, il furto, i delitti, la deboscia. Se il mondo ancora galleggia lo si deve ai pochissimi timorati di Dio umili, sinceri, onesti, altruisti, lavoratori, lontani anni luce dal potere, dal denaro dalla goduria.
L'infiltrazione nella Chiesa ha contribuito solo in (piccola) parte alla crisi della fede della gerarchia. Questo è un altro grande mito.
C'erano nella Chiesa visibile storture secolari che non si riuscivano a sanare. Per esempio, il fatto che le famiglie nobili e quelle dei ricchi borghesi, per mantenere l'unità del patrimonio e avere vantaggi economici, destinassero i figli cadetti a diventar preti, e le figlie nubili al convento. A volte la vocazione c'era o sopravveniva. Nel caso di san Tommaso c'era. Più spesso non c'era e non sopravveniva e la Chiesa si riempiva di elementi non adatti, senza vera fede, la cui azione si rivelava alla lunga deleteria. Nella Francia del Seicento si praticava la "commenda": il sacerdote o la monaca senza vocazione (perché destinati dalla famiglia ossia costretti, di fatto) non si facevano vedere e si facevano rappresentare da un altro o da un'altra. Questa era la "commenda". Alcune suore senza vocazione nella Francia di allora diedero anche scandalo. Contro questo malcostume c'erano periodiche reazioni, da parte del clero e dei fedeli. Si ripulivano aambienti ecclesiastici particolarmente rovinati, c'era uno slancio di autentiche vocazioni. Ma la prassi rimaneva, anche perché le famiglie nobili ricche inizialmente fornivano ricchi doni per ottenere quello che volevano. I cadetti delle famiglie più ricche erano predestinati ad essere vescovi con rendite molto elevate. Un caso classico in questo senso fu quello di Talleyrand.
Questo aspetto negativo della Chiesa-istituzione lo fa valere anche il Manzoni, nella figura della Monaca di Monza.
[...] Joseph Ratzinger, il quale «volle chiamarsi come il santo protettore dell’Europa, Benedetto».
Ma le cose non sono andate nel verso giusto: Benedetto XVI «su questo tempo» – l’era contemporanea – «ha posto un memorabile sigillo di fallimento sottraendosi da esso con una rinuncia».
Naufragava così ogni possibilità di riconoscere che l’Europa è fondata su «radici greco-romane e giudaico-cristiane», per cui adesso «questo orizzonte non sembra più neppure oggetto di dibattito».
L’Italia non ha scelto liberamente da che parte stare! Il popolo italiano non è mai stato a favore dell’invio di armi e soldi a Kiev. L’Italia è stata costretta a schierarsi perché altrimenti gli USA, la Gran Bretagna e la UE a trazione neocon le avrebbero scatenato contro i mercati finanziari provocandone il default. Do you remember 2011?… Inoltre, la NATO avrebbe dato il via, sul territorio italiano, a una rinnovata strategia della tensione. Crosetto, Meloni & C. queste cose le sanno benissimo. Andiamoci a leggere o ascoltare le parole della Meloni pronunciate nel 2017 su sanzioni alla Russia e su Crimea e Donbass. Diceva l’opposto di ciò che ha fatto da premier, ovvero diceva ciò che pensava ma che da premier non può fare perché, se si azzarda, l’Italia viene messa sotto sanzioni che in 15-20 giorni ribaltano il Paese. In più, a livello mediatico e psicologico ci farebbero pressioni inaudite, creando un’atmosfera pre-golpe. Un golpe liberale, di centrosinistra naturalmente… come NATO e mercati desiderano. L’Italia non può scegliere in politica estera: è costretta a obbedire a NATO, UE e mercati e sarebbe intellettualmente onesto da parte dei ceti politici di questo Paese dire le cose come stanno, invece di fare una retorica a cui manco loro credono più. L’Italia è un Paese a sovranità limitata ma chi ci pretende in stato di servitù coloniale sappia che il popolo italiano NON CONSIDERA LA RUSSIA IL SUO NEMICO.
L'islam radicale è serpente nascosto nell'erba. L'islam moderato è l'erba che nasconde serpente.
intanto il congo ha vissuto dopo il rwanda un vero genocidio (tra 6 e 10 millioni di morti) , in Niger sono stati recentemente ammazzati migliaie di cristiani; Il Mali vicino non é messo meglio : sta per crollare di fronte al gihadismo del Jnim e nel mozambico i taglia gola massacrano migliaie di cristiani. Il sudan vive dei massacri simili dalle milizie dgiandgiahid da decenie e nel darfour séparatista il genocidio e le deportazioni continuano e nessuno se ne preoccupa nell Occidente ucraino-centrato e medio-oriente centrato ....
Stefano Rocca
"Bruxelles ha annunciato la sua nuova creazione: un “Centro per la resilienza democratica” per combattere la disinformazione straniera. Traduzione? L’UE sta costruendo il proprio Ministero della Verità.
Dicono che sia per “contrastare le narrazioni russe e cinesi.” Ma in pratica è un sistema per controllare la parola, la memoria e il dissenso, mascherato da “resilienza” Monitorerà giornalisti, influencer e perfino cittadini comuni, decidendo cosa si può definire verità.
La chiamano “resilienza”, ma in realtà è fragilità mascherata da virtù, la paura che un'idea alternativa, un'interpretazione storica, un articolo che non segue la linea atlantista possano perforare l'intera illusione. Quindi creano una gilda paneuropea di verifica dei fatti‑e una rete di influencer approvati dallo stato‑per ‑ aumentare la consapevolezza.“ Non avrai bisogno di bruciare libri quando puoi semplicemente limitarne la portata. La logica dell'UE è orwelliana alla lettera:
La guerra è pace. (Chiamano censura “protezione.”) La libertà è schiavitù. (Chiamano propaganda “resilienza.”) L'ignoranza è forza. (Chiamano obbedienza “unità.”)
Il tempismo racconta la storia. Bruxelles sta perdendo il controllo sulla sua narrativa economica, sui suoi cittadini, sulla narrativa bellica che ha spacciato per salvezza. Mentre il dissenso si diffonde da Parigi a Praga, non stanno discutendo idee né incoraggiando il dibattito, ma le stanno mettendo al bando. Un impero burocratico che non ha più fiducia ora cerca di fabbricarlo per decreto.
Ed ecco il vero pericolo: una volta che “la verità” diventa un prodotto con licenza statale‑, tutto il resto diventa contrabbando. Oggi è la Russia. Domani sarà chiunque a porsi la domanda sbagliata su migrazione, energia o NATO. Il nuovo “scudo democratico” dell'Europa non protegge la democrazia, ma corazza la tirannia con un linguaggio moralista. Ciò che è iniziato come un’unione di nazioni si è metastatizzato in un commissariato ideologico, determinato a dettare ciò che è reale, ciò che è storia e ciò che può essere detto ad alta voce. I fantasmi del XX secolo devono ululare.
Il 1984 non avrebbe dovuto essere un progetto. Bruxelles ne ha appena fatto un documento programmatico."
È mai possibile che nessuno abbia capito perché è uscito fuori ora lo scandalo della corruzione in Ucraina, quando tutto il regime Zelenski è fondato sulla corruzione?
Ma è semplice. È una operazione orchestrata dagli americani che se lo vogliono togliere dai piedi. Come hanno alimentato il colpo su Stato del 2014 da cui è nata l’attuale situazione, ora gli americani puntano a far collassare il regine dall’interno, sfruttando l’argomento della corruzione.
Indebolito Zelenski all’ interno e con i russi che incalzano non si sa quanto ancora potrà resistere. Ormai ha solo il sostegno di altri corrotti: il racket di Bruxelles.
La fine si avvicina e noi invece pensiamo a comprare armi dagli americani per regalarle a Zelenski?
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