Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 4 dicembre 2025

Vescovo Strickland. Colei che sta ai piedi della Croce

Le osservazioni del Vescovo Strickland sulla Mater Populi Fidelis. Qui l'indice di tutti i suoi interventi.
Colei che sta ai piedi della Croce
Lettera pastorale sulla Beata Vergine Maria,
Corredentrice e Mediatrice di tutte le Grazie


Cari fratelli e sorelle in Cristo,
Il 4 novembre 2025 la Santa Sede ha pubblicato una Nota Dottrinale a cura del Dicastero per la Dottrina della Fede (DDF) intitolata Mater Populi Fidelis, firmata dal Prefetto, il Cardinale Víctor Manuel Fernández. Nel documento, il Cardinale Fernández dichiara che “non sarebbe opportuno utilizzare il titolo ‘Corredentrice’ per definire la cooperazione di Maria”. Il motivo dichiarato è che tale titolo “rischia di offuscare l’unica mediazione salvifica di Cristo e può quindi creare confusione e squilibrio nell’armonia delle verità della fede cristiana…” (paragrafo 22).

Poiché molti fedeli sono turbati da queste parole e poiché l’amore per la Beata Vergine è il cuore pulsante della fede cattolica autentica, mi sento in dovere, come successore degli Apostoli, di riaffermare l’insegnamento perenne della Chiesa riguardo all’unica e singolare cooperazione della Madonna nella Redenzione.

Colpisce che la motivazione addotta – evitare “confusione” e favorire l’ecumenismo – riecheggi il linguaggio che da oltre mezzo secolo viene usato per attenuare e offuscare la verità cattolica. Una tale logica ha smussato il taglio netto della dottrina fino a lasciare solo un sentimento vago. Ma la verità non può essere sacrificata sull’altare della diplomazia. Un ecumenismo che tace la verità cessa di essere vera unità. La via da seguire non è sfumare ciò che rende la Fede distinta, ma proclamarlo con chiarezza e carità, confidando che la luce della rivelazione dissipi la confusione, non la nasconda.

Negli ultimi anni questo schema si è ripetuto in molti ambiti della vita ecclesiale. Con il pretesto di essere “accogliente” e “inclusiva”, l’identità soprannaturale della Chiesa viene lentamente scambiata con una identità sociologica. Ciò che un tempo si definiva per grazia e conversione viene ora riformulato con il linguaggio dell’accomodamento e dell’affermazione. La chiamata alla penitenza viene sostituita dalla chiamata all’appartenenza. Al mondo viene detto che non deve cambiare; solo la Chiesa deve cambiare per adattarsi a esso. E così la Fede si annacqua, la Croce si addolcisce e il Vangelo diventa sentimentale anziché salvifico. Ma l’amore senza verità non è misericordia – è inganno.

Questo nuovo documento deve essere letto in tale contesto. Respingere il titolo di Corredentrice non è una semplice questione linguistica. È parte di un tentativo continuo di spogliare la Fede delle sue pretese soprannaturali, per far apparire la Chiesa innocua a un mondo che odia la Croce. La Beata Vergine è il riflesso umano più perfetto della verità divina. Sminuire il suo ruolo significa sminuire la realtà stessa della grazia. Quando i suoi titoli eccelsi vengono dichiarati “inopportuni”, non è lei a essere diminuita – è la nostra comprensione di Cristo che viene ridotta, poiché ogni verità mariana protegge una verità cristologica.

La cooperazione di Maria nella Redenzione è una dottrina perenne, come testimoniano i Padri. Sant’Ireneo insegnava che “il nodo della disobbedienza di Eva fu sciolto dall’obbedienza di Maria”, e Sant’Efrem la chiamava “il riscatto dei prigionieri”. Fin dagli albori della Chiesa, l’obbedienza della Vergine è stata vista come l’annullamento della ribellione di Eva e l’inizio della restaurazione dell’uomo.

La confusione riguardo al termine Corredentrice nasce in gran parte da un fraintendimento del prefisso “co-”. In latino, esso deriva da cum, che non significa “uguale a”, ma “con”. Maria non è una redentrice rivale, ma colei che ha sofferto con il Redentore. Tutta la sua partecipazione fu dipendente, derivata e subordinata – e tuttavia profondamente reale. Come la prima Eva cooperò nella caduta, così la Nuova Eva cooperò nella restaurazione. Il suo fiat all’Annunciazione e la sua presenza ai piedi della Croce sono i due poli di questa cooperazione divina. Maria partecipò all’opera redentrice del Figlio, Che poteva riconciliare l’umanità da solo.

Fin dall’inizio, la Chiesa ha professato che il fiat di Maria – il suo consenso totale e libero al piano divino – non fu un momento passivo, ma una vera e attiva cooperazione nell’opera salvifica del Figlio. La parola Corredentrice fa la sua prima comparsa in un pronunciamento ufficiale durante il pontificato di San Pio X. Nel 1908 la Congregazione dei Riti chiese che la devozione alla Madonna Addolorata aumentasse e che la gratitudine dei fedeli verso la “misericordiosa Corredentrice del genere umano” si intensificasse.

Il 22 gennaio 1914 la Sacra Congregazione del Sant’Uffizio (oggi Dicastero per la Dottrina della Fede) concesse un’indulgenza parziale di 100 giorni per la recita della seguente preghiera di riparazione alla Madonna:

Benedico il tuo santo Nome, lodo il tuo altissimo privilegio di essere vera Madre di Dio, sempre Vergine, concepita senza macchia di peccato, Corredentrice del genere umano.

Se la Santa Sede – e precisamente lo stesso dicastero che oggi ha pubblicato questo documento – ha potuto allegare un’indulgenza a una simile preghiera, non può ora fingere che la dottrina sottostante sia “inopportuna”. Il linguaggio può richiedere spiegazioni pastorali, ma la verità non può essere ritrattata.

San Pio X, nella sua enciclica Ad Diem Illum Laetissimum (2 febbraio 1904), insegnava:
Ora la Beata Vergine non concepì l’Eterno Figlio di Dio solo affinché Egli potesse farsi uomo assumendo da lei la natura umana, ma anche affinché, mediante la natura assunta da lei, Egli potesse essere il Redentore degli uomini. Per questo l’Angelo disse ai pastori: ‘Oggi vi è nato un Salvatore, che è Cristo Signore’.
Continua:
Maria, poiché fu la prima in santità e unione con Cristo, e venne assunta da Cristo nell’opera della salvezza umana, meritò congruamente, come dicono, ciò che Cristo meritò condignamente, ed è la ministra principale della distribuzione delle grazie.
Non è poesia, ma insegnamento papale. È la definizione di ciò che la Chiesa ha sempre saputo: la maternità di Maria non è solo fisica, ma redentiva, spirituale e universale.

Benedetto XV, nell’Inter Sodalicia (22 marzo 1918), scrisse: A tal punto Maria soffrì e quasi morì con il Figlio sofferente e morente; a tal punto rinunciò ai suoi diritti materni sul Figlio per la salvezza dell’uomo… che possiamo giustamente dire che ha redento il genere umano insieme a Cristo.

Pio XI, nel suo messaggio a Lourdes del 28 aprile 1935, pregò:
O Madre di pietà e misericordia, che come Corredentrice fosti accanto al tuo dolcissimo Figlio soffrendo con Lui quando compiva la redenzione del genere umano sull’altare della Croce… conserva in noi, te ne supplichiamo, giorno per giorno, i preziosi frutti della Redenzione e della tua compassione.
Pio XII, nel suo messaggio radiofonico a Fatima del 13 maggio 1946, dichiarò:
Fu lei che, come Nuova Eva, libera da ogni macchia di peccato originale o personale, sempre strettamente unita al Figlio, lo offrì all’Eterno Padre insieme all’olocausto dei suoi diritti materni e del suo amore materno, per tutti i figli di Adamo, contaminati dalla sua misera caduta.
Il 31 marzo 1985, Domenica delle Palme e Giornata Mondiale della Gioventù, San Giovanni Paolo II parlò dell’immersione di Maria nel mistero della Passione:
Maria accompagnò il suo divino Figlio nel nascondimento più discreto, meditando tutto nel profondo del suo cuore. Sul Calvario, ai piedi della Croce, nell’immensità e profondità del suo sacrificio materno, ebbe vicino Giovanni, il più giovane degli Apostoli… Possa Maria nostra Protettrice, la Corredentrice, alla quale rivolgiamo la nostra preghiera con grande ardore, rendere il nostro desiderio generosamente conforme al desiderio del Redentore.
Giovanni Paolo II dichiarò inoltre il 6 ottobre 1991, parlando di Santa Brigida di Svezia:
Ella parlò con forza del privilegio divino dell’Immacolata Concezione di Maria. Contemplò la sua sorprendente missione come Madre del Salvatore. La invocò come Immacolata Concezione, Madonna Addolorata e Corredentrice, esaltando il ruolo singolare di Maria nella storia della salvezza e nella vita del popolo cristiano.
Oltre a “Corredentrice”, il documento Mater Populi Fidelis affronta anche il titolo mariano di “Mediatrice” e “Mediatrice di tutte le grazie”, sostenendo che tali espressioni non aiutano a comprendere correttamente il ruolo intercessorio di Maria.

Eppure Leone XIII insegnava, nell’enciclica Adiutricem Populi (5 settembre 1895):
… È giusto dire che nulla affatto di quell’immenso tesoro di ogni grazia che il Signore ci ha portato – poiché ‘la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo’ – nulla ci è comunicato se non per mezzo di Maria, poiché Dio così vuole…

Dalla sua partecipazione alla Redenzione deriva la sua mediazione materna. Ogni grazia che scaturisce dal Cuore di Cristo passa attraverso le mani della Madre, non per necessità di natura, ma per divina volontà che la associa nell’ordine della grazia.
San Pio X, nell’Ad Diem Illum (2 febbraio 1904), affermava:
… Ella divenne, a pienissimo titolo, la riparatrice del mondo perduto e quindi la dispensatrice di tutti i doni che furono ottenuti per noi mediante la morte e il sangue di Gesù… ed è la ministra principale della distribuzione della grazia.
Cari fratelli e sorelle, questo attacco alla dottrina mariana deve essere compreso come parte di un più vasto disfacimento. Lo spirito moderno desidera una Chiesa che non offenda più, che non ammonisca più, che non chiami più il peccato per nome. Vuole una Chiesa senza sacrificio, una Croce senza sangue, un cielo senza conversione. Una simile visione non è rinnovamento – è sostituzione.

Molti santi prefigurarono una struttura contraffatta che avrebbe imitato la vera Chiesa svuotandola dall’interno. Questa scimmia della Chiesa conserverebbe la forma esterna – liturgia, gerarchia, linguaggio – ma la priverebbe del suo contenuto soprannaturale. Quando la Madre viene messa a tacere, presto la Croce la segue; quando la grazia viene sostituita dalla psicologia, i sacramenti diventano simboli e la fede diventa terapia.

Per questo il sogno dei due pilastri di San Giovanni Bosco risuona oggi con tanta urgenza. Egli vide la Barca di Pietro sbattuta dalle tempeste, assalita da ogni parte, finché non si ancorò tra due grandi colonne che sorgevano dal mare: l’Eucaristia e la Beata Vergine Maria. Il tentativo attuale di sminuire i titoli mariani è un attacco a una delle colonne – e possiamo essere certi che l’altra verrà attaccata ancor più duramente. Già vediamo confusione sulla Presenza Reale, indifferenza al sacrilegio e innovazioni che offuscano la natura sacrificale della Messa.

Colpire Maria è colpire l’Eucaristia, poiché entrambe sono inseparabilmente unite nel mistero dell’Incarnazione. Lei diede a Cristo il Suo Corpo; quel Corpo diventa il nostro Cibo Eterno. Negare il suo ruolo di Corredentrice e Mediatrice significa recidere il segno visibile dal cuore materno che glielo consegnò.

Dobbiamo dunque restare saldi. Non restiamo in silenzio quando la verità viene smantellata sotto pretesti di prudenza. I fedeli hanno il diritto – e il dovere – di parlare il linguaggio della fede trasmesso dai santi. Chiamare Maria Corredentrice e Mediatrice di tutte le Grazie non aggiunge nulla alla rivelazione, ma onora ciò che essa già contiene.

Che sacerdoti, religiosi e laici pronuncino i suoi titoli con fiducia e ne insegnino il significato. Che le nostre case, i nostri apostolati e le nostre sofferenze siano nuovamente consacrati al suo Cuore Immacolato. Nei tempi in cui i pastori vacillano e la confusione dilaga, la Madonna rimane il segno sicuro dell’ortodossia, lo specchio della Chiesa, colei che schiaccia la testa del serpente. A lei affidiamo il rinnovamento della fede, la purificazione del clero e il trionfo del suo Cuore Immacolato, promesso a Fatima.

È profondamente deplorevole che il documento del Cardinale Fernández cerchi di sopprimere i venerabili titoli di Corredentrice e Mediatrice con il pretesto che potrebbero confondere i fedeli. La confusione non nasce dalla verità, ma dal suo oscuramento. Generazioni di santi e di fedeli furono illuminate, non fuorviate, da questi titoli.

Non temiamo di dire ciò che è vero:

Maria è Madre di Dio.

Maria è Corredentrice.

Maria è Mediatrice di tutte le Grazie.

Queste verità non glorificano Maria separatamente da Cristo, ma Cristo attraverso Maria – poiché tutta la sua grandezza scaturisce da Lui e conduce a Lui.

La Vergine Immacolata interceda per la Chiesa in quest’ora di prova. Ottenga per noi il coraggio di dire la verità nella carità, la purezza per viverla e la perseveranza per difenderla fino alla fine.

Con affetto paterno in Cristo,
Joseph E. Strickland
Vescovo emerito

[Traduzione per Chiesa e Post-Concilio di Antonio Marcantonio]

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