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martedì 23 dicembre 2025

Il vescovo Schneider chiede a Papa Leone di "liberare la messa antiquior"

Una nuova intervista del vescovo Schneider nella nostra traduzione da Lifesitenews 
Il vescovo Schneider chiede a Papa Leone di "liberare la messa antiquior"

Il vescovo Athanasius Schneider ha condannato la soppressione delle Messe latine tradizionali in tutto il mondo come un'“ingiustizia” e ha chiesto a Papa Leone XIV di “liberare” le Messe tradizionali.

In un'intervista con il vescovo Christopher Wendt della Confraternita di Nostra Signora di Fatima ha menzionato la repressione della Messa antiquior provocata dal documento Traditionis Custodes di Papa Francesco, che ha innescato una serie di chiusure delle Messe tradizionali protrattesi anche durante il papato di Leone XIV.

Il vescovo Schneider, ausiliare della diocesi di Astana, in Kazakistan ha osservato: "È un'ingiustizia. Dobbiamo dirlo pubblicamente". Ha sottolineato che la soppressione della Messa antica è particolarmente ingiusta in un momento in cui, come sotto Francesco, i vertici della Chiesa dichiarano l'importanza di ascoltare tutti i fedeli laici e di accogliere le loro "proposte e desideri".

Ed ha dichiarato: "Ma solo una categoria viene punita ed emarginata. Si tratta dei sacerdoti e dei fedeli che desiderano solo pregare e celebrare la Messa, assistere alla Messa, e questo è stato fatto per... quasi un millennio, senza ignorare i santi".

Alla domanda su cosa avrebbe dovuto fare il Santo Padre in risposta, il vescovo Schneider lo ha esortato a “proteggere” le sue “figlie e i suoi figli” “perseguitati” dai vescovi che limitano l’accesso alla Messa tradizionale come nell’arcidiocesi di Detroit dove, dal 1° luglio, è stata vietata in tutte le sue 28 parrocchie e relegata a sole quattro sedi.

E quindi lamenta: "Ciò è insopportabile. È una grande ingiustizia nei confronti dei buoni fedeli che desiderano solo pregare come i loro antenati". "Niente di più. Essi amano il papa, amano il loro vescovo".

Il prelato ha dichiarato che è “urgente” che il papa protegga i fedeli che vengono trattati come cattolici di “seconda classe” e ha invitato i fedeli a pregare per papa Leone “affinché riconosca questa ingiustizia” e “abbia il coraggio” di liberare la messa in latino attraverso un atto del suo magistero.

Il vescovo Schneider ha sottolineato che papa Pio V aveva “solennemente canonizzato” la messa latina tradizionale nella sua bolla Quo Primum, in cui dichiarava in modo “straordinario” che “a nessuno può essere proibito, nemmeno in futuro”, di celebrare la messa tridentina.

Quo Primum ordina che, “in perpetuo”, il Messale della Messa Tridentina “deve essere seguito in modo assoluto, senza alcuno scrupolo di coscienza o timore di incorrere in alcuna pena, giudizio o censura, e può essere liberamente e legittimamente utilizzato” e che “il presente documento non può essere revocato o modificato, ma rimane sempre valido e conserva tutta la sua forza”.

Il vescovo Schneider ha quindi affermato che “ogni sacerdote cattolico e ogni fedele cattolico ha il diritto di celebrare o assistere” a questo rito e di trasmetterlo.

Il vescovo di Astana ha espresso la speranza che Papa Leone XIV ponga fine alla "persecuzione" della Messa antica, cosa che i cattolici lo hanno implorato di fare in una campagna di lettere. Leone XIV non ha ancora risposto né ha dato alcuna indicazione che riconoscerà l'autorità della Quo Primum dichiarando invalida la Traditionis Custodes. Invece, concedendo una proroga di due anni a una Messa tradizionale in Texas, sembra riconoscere i dettami della Traditionis Custodes.

Wendt ha continuato chiedendo se il vescovo Schneider ritenesse giusto “valutare” Leone XIV in base alle sue nomine ecclesiastiche, un'attività a cui aveva iniziato a partecipare in qualità di prefetto del Dicastero per i vescovi.

Il vescovo ha affermato che nominando vescovi “che promuovono confusione e ambiguità o addirittura errori noti prima della nomina”, cioè “candidati dubbi, candidati ambigui o candidati apertamente eterodossi”, il papa sta “aprendo la porta” per far entrare i “lupi” nel gregge.

Cattolici ortodossi e ecclesiastici come il vescovo Joseph Strickland hanno già sollevato preoccupazioni circa la fedeltà dottrinale delle nomine ecclesiastiche di Leone XIV, tra cui ad esempio la nomina del vescovo Shane Mackinlay che, come arcivescovo di Brisbane, ha pubblicamente espresso il suo sostegno alla possibilità di "ordinare" le donne al diaconato.

Il vescovo Schneider crede che Dio chiederà conto a ogni papa "delle sue nomine". E aggiunge: "È una cosa seria".

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