Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 11 novembre 2011

Spigolando: da Letturine

Il discorso del Papa ad Assisi: meno di così non si poteva dire, più di così era proibito dire. Un discorso "politico", insomma; non è stato il pasticciaccio brutto che temeva il don Floriano (sì, don Floriano, quello che ha dato alle fiamme i testi del Vaticano II guadagnando in tal modo la benedizione di un vescovo che tuttora vuole rimanere anonimo e che invece io vorrei di tutto cuore intervistare!). Sì, sarebbe stato divertente vedere il Papa maledire gli idolatri che perseguitano i cattolici, ma così avrebbe involontariamente maledetto anche gran parte della gerarchia.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

ma così avrebbe involontariamente maledetto anche gran parte della gerarchia.

Di fatto è così. Ma siamo sicuri che non c'è proprio nulla da fare?

DANTE PASTORELLI ha detto...

Lasciam perder le maledizioni. Compito del Papa è affermare ad alta voce e con totale convinzione la Verità e richiamar la riottosa gerarchia ed i fedeli sbandati e tiepidi all'obbedienza, alla piena accettazione della Sacra Tradizione e del Magistero infallibile della Chiesa che son la parola di Cristo insieme alla Sacra Scrittura ch'essi interpretano e propongono, ed invitar gl'infedeli, gli eretici e gli scismatici a riunirsi alla Chiesa ove voglian trovar la via della salvezza.
Si condannino gli errori e si mettan in condizione di non nuocer i seminatori di errori, qualunque sia la loro posizione anche nella gerarchia.
La maledizione nei riguardi del prossimo è mancanza di carità, che, sola, può penetrar negli animi, ma che non va disgiunta, tuttavia, dall'indicazione dell'errore e del male che ne derivano.
La condanna, ricordiamoci, anche nei riguardi delle persone, dev'esser sempre tesa al recupero: pena medicinale.
Non so chi sia questo vescovo che ha approvato l'isterico comportamento d'un prete fuori della comunione ecclesiale.
Una nuova sorta di bruciamento delle vanità di savonaroliana memoria.
I testi del Vaticano II in parte vann'interpretati in modo esatto, in parte vanno inseriti nella Tradizione perché posson esserlo sottraendoli ad un'ermeneutica della rottura incocludente, ed in parte ove ne abbisognino, e diversi o diverse pagine di essi ne abbisognano, van corretti.
Questa è la strada giusta e diritta.
Infine, non trovo niente di divertente in uneventuale duro monito del papa. Siamo nella tragedia, non nella farsa.

Anonimo ha detto...

Infine, non trovo niente di divertente in uneventuale duro monito del papa. Siamo nella tragedia, non nella farsa.

Sono d'accordo al 100% con tutto quanto dici, caro Dante.

Quanto all'autore di Letturine, lo conosco come persona seria e impegnata. La sua l'ho presa come un'ironia di alleggerimento che, sì, lascia un po' di sapore amaro in bocca; ma si riparte fiduciosi in Colui che, Unico, può salvarci.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Non so chi sia l'autore e, sinceramente neppure conosco il sito, ma ti credo sulla parola. Ma quel Floriano e quel vescovo innominato, via, si lascino cuocere nella maleodorante brodaglia del sedevacantismo.

er tripparolo ha detto...

"Si condannino gli errori e si mettan in condizione di non nuocer i seminatori di errori"

Si tratterebbe di condannare quasi il 99,9% di siti web e la stessa percentuale di gestori e commentatori , cosi come cassare la stessa percentuale di commenti.....

I miei più cordiali saluti.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Se il Papa lo facesse, se tale è o fosse la realtà effettiva, caro Tripparolo, ne sarei oltremodo felice.
Ed io, ad es., sarei felice che il Papa, e non un Tripparolo, m'indicasse i miei errori e m'invitasse a, o imponesse di, tacere per non intaccar la Fede che mi è stata trasmessa e, guarda caso, a cominciar proprio dai PP. Passionisti di Manduria in giornaliero contatto coi quali sono stato almeno per i miei primi 13 anni di vita.
Ricambio i saluti

Serafino ha detto...

Serafino ha detto...
Almeno don Floriano (e SOLO lui) ha avuto il coraggio di andarci,ad ASSISI, a cercare di togliere un po' di fango dal volto di Nostro Signore.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Ad Assisi ci vanno in molti, purtroppo. E il volto di Cristo si sporca anche schizzando il lutulento minestrone del sedevacantismo.