Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 29 luglio 2013

Francesco contraddice Benedetto su un punto nevralgico che penalizza la Tradizione. La nostra risposta: preghiera e comunicazione...

Aggiornamento: Aggiungo ora quel che avevo già detto ieri alle prima avvisaglie dell'incresciosa questione: dovremmo conoscere meglio la situazione interna ai FI, i reali motivi della divisione, chi l'ha prodotta e perché. Tanto più che da fonte diretta avevo notizia di problemi che non riguardavano il Rito, anche se sapevamo tutti dell'esistenza di una frangia dissidente per questo motivo. Tuttavia, con quel che è accaduto a proposito del divieto di celebrarlo, sembra che i problemi reali siano sottaciuti ad extra e cavalcati dando il destro per boicottare il Rito e la Tradizione, certamente molto sentita da chi lo celebra e da molti FI che conosco. Senza contare le molte vocazioni scaturite proprio da questa scelta.
Leggiamo nella Lettera del Commissario pubblicata da Messa in Latino: "...Questo è importante, l'annuncio e la testimonianza del Vangelo, per ogni cristiano, non sono mai un atto isolato o di gruppo e qualunque evangelizzatore non agisce, come ricordava molto bene Paolo VI, "in forza di un'ispirazione personale, ma in unione con la missione della Chiesa e in nome di essa (Esort. Ap. Evangelii nuntiandi, 80) [...] Sentite la responsabilità che avete di curare la formazione dei vostri Istituti nella sana dottrina della Chiesa, nell'amore alla Chiesa e nello spirito ecclesiale" (Discorso del Santo Padre Francesco ai partecipanti all'assemblea plenaria dell'Unione Internazionale delle Superiore Generali, 8 maggio 2013).
Fermi restando altri motivi che possiamo non conoscere, ci chiediamo: perché nel "sentire cum Ecclesia" dovrebbe esserci il divieto di celebrare il l'Antico Rito per chi finora lo celebrava?

Ormai l'articolo di Magister e la notizia che riporta con accurata dovizia di dettagli la vicenda che ha toccato i Francescani dell'Immacolata e -attraverso loro- l'intero mondo della Tradizione, ha fatto il giro del web. Per comodità di analisi ne riprendo la conclusione, che dice già tutto in poche righe e poi aggiungerò un commento che estraggo come sintesi da quanto ci siamo già detti.
Le autorità vaticane hanno risposto inviando un anno fa un visitatore apostolico. E ora ecco la nomina del commissario. Ma ciò che più stupisce sono le ultime cinque righe del decreto dell'11 luglio:
"In aggiunta a quanto sopra, il Santo Padre Francesco ha disposto che ogni religioso della congregazione dei Frati Francescani dell'Immacolata è tenuto a celebrare la liturgia secondo il rito ordinario e che, eventualmente, l'uso della forma straordinaria (Vetus Ordo) dovrà essere esplicitamente autorizzata [sic] dalle competenti autorità, per ogni religioso e/o comunità che ne farà richiesta".
Lo stupore deriva dal fatto che ciò che qui viene decretato contraddice le disposizioni date da Benedetto XVI, che per la celebrazione della messa in rito antico "sine populo" non esigono alcuna previa richiesta di autorizzazione:
"Ad talem celebrationem secundum unum alterumve Missale, sacerdos nulla eget licentia, nec Sedis Apostolicae nec Ordinarii sui" (1).
Mentre per le messe "cum populo" pongono alcune condizioni, ma sempre assicurando la libertà di celebrare.
In generale, contro un decreto di una congregazione vaticana è possibile fare ricorso presso il supremo tribunale della segnatura apostolica, oggi presieduto da un cardinale, l'americano Raymond Leo Burke, giudicato amico dai tradizionalisti.
Ma se il decreto è oggetto di approvazione in forma specifica da parte del papa, come sembra avvenire in questo caso, il ricorso non è ammesso.
I Francescani dell'Immacolata dovranno attenersi al divieto di celebrare la messa in rito antico a partire da domenica 11 agosto.
E ora che cosa accadrà, non solo tra loro ma nella Chiesa intera?
Era convinzione di Benedetto XVI che "le due forme dell’uso del rito romano possono arricchirsi a vicenda". L'aveva spiegato nell'accorata lettera ai vescovi di tutto il mondo con cui aveva accompagnato il motu proprio "Summorum pontificum": Con grande fiducia e speranza
Ma da qui in avanti non sarà più così, almeno non per tutti. Ai Francescani dell'Immacolata, costretti a celebrare la messa soltanto nella forma moderna, non resterà che un solo modo per fare tesoro di quello che ancora Benedetto XVI auspicava: "manifestare" anche in questa forma, "in maniera più forte di quanto non lo è spesso finora, quella sacralità che attrae molti all’antico uso".
Sta di fatto che un caposaldo del pontificato di Joseph Ratzinger è stato incrinato. Da un'eccezione che molti temono – o auspicano – diventerà presto la regola.
__________
(1) Curiosamente, ancora sei anni dopo la pubblicazione, il motu proprio "Summorum Pontificum" di Benedetto XVI continua a essere presente nel sito ufficiale della Santa Sede solamente in due lingue e tra le meno conosciute: la latina e l'ungherese.
Riprendo dal discorso del papa al CELAM:
"si verifica in piccoli gruppi, in alcune nuove Congregazioni Religiose, in tendenze esagerate alla “sicurezza” dottrinale o disciplinare. Fondamentalmente è statica, sebbene possa ripromettersi una dinamica ad intra, che involuziona. Cerca di “recuperare” il passato perduto. (...) "
I puntini stanno per quel che papa Bergoglio ha aggiunto a braccio, il testo definitivo non è ancora disponibile sul sito della Santa Sede.

Resta da vedere in che consiste la sua di "dinamica"... Da quel che abbiamo visto a Lampedusa e a Rio e, ora, con i francescani dell'Immacolata c'è poco da stare allegri. Nel discorso sopra citato ha parlato del "fiuto" del popolo, ma se noi non apparteniamo ad un altro popolo, mentre ci riconosciamo corpo mistico di Cristo, non solo dovrà sentire il nostro "odore" ma anche la nostra "voce" perché questa volta non taceremo!

E, nel merito, il lettore Marco P. osserva:
Ma perché bisogna sempre qualificare con aggettivi che in modo subdolo falsano l'oggettività di ciò che è, dei termini di per sé chiarissimi ?
Cosa sono le "tendenze esagerate" ? O si tende o non si tende, cioè o si va verso una direzione o non ci si va: che cos'è una esagerazione nell'andare verso una direzione ?
Applicata poi alla sicurezza dottrinale questa deriva è devastante. Infatti cosa c'è di più certo della sana, vera, unica, buona dottrina ? E quindi come può esservi esagerazione nel dirigersi verso questo approdo bello e sicuro ? La volontà di raggiungerlo non può mai essere tiepida, deve sempre essere zelante e totale.
Anche applicare questa visione riduzionista alla sicurezza disciplinare mi sembra deleterio. Infatti se per disciplina si intende il comportamento da tenere, allora vale quanto detto per la dottrina (dall'etica discende la morale); se invece ci si riferisce all'aspetto disciplinare in quanto a provvedimenti conseguenti ad eventuali errori, questa attesa da parte dei poveri piccoli gruppuscoli neo-pelagiani mi pare ben si combini con la certezza che se il Signore è misericordioso e perdona un cuore contrito, però Egli non può abbonare la pena per l'errore commesso, pur in presenza di pentimento, quindi sminuire o peggio irridere questa attesa di comportamento coerente da parte di chi detiene l'autorità su questa terra con Chi l'autorità la dà, mi pare azzardato.
In fondo ci viene insegnato evangelicamente che quando uno ha trovato il vero tesoro, che è Cristo Signore e quindi anche ciò che Egli insegna (dottrina), ebbene questo uomo è talmente cambiato che egli vende tutto ciò che ha, (diviene veramente povero) e lascia tutto per questo tesoro. È forse esagerato anche il Santo Vangelo ?
Sul far sentire la nostra voce c'è chi mi dice di non illuderci perché negli anni '60 c'erano molti più cattolici (clero e laici) di oggi e solo due vescovi fecero sentire la loro voce. Il resto si "allineò" e oggi la stragrande maggioranza è tutta già "allineata". Dunque dobbiamo confidare solo nella Provvidenza! Ma a questa visione rassegnata c'è da fare un'obiezione del lettore RIC, che condivido.

È vero che negli anni ’60 c’erano molti più cattolici. Ma non c’erano né internet né gli altri mezzi di comunicazione. Oggi, da questo punto di vista, siamo più forti perché possiamo unire le nostre forze provenienti da qualsiasi parte del mondo e perché la nostra voce non resterà più isolata o circoscritta.

Preghiera e comunicazione: questi sono i mezzi sui quali contare. Bergoglio vuole che si “esca”?? Ebbene anche noi usciremo e faremo sentire la nostra voce. Se Internet fosse esistito ai tempi del Concilio forse le cose non sarebbero andate come sono andate, consentendo ad una minoranza meglio organizzata di dare scacco alla maggioranza dei credenti.

Se non possiamo pensare che un caso particolare possa intaccare una legge universale come il Summorum e se la debacle dell'Antico Rito non è ancora di ordine giuridico, con l'aria che tira rischia di diventare concreta nell'ordine pratico.

Quel che occorre è serrare le fila e creare sinergie. Se il Signore vorrà, cercheremo di portare avanti alcune idee ancora in embrione, delle quali è da verificare la fattibilità. Intanto continuiamo a fare quel che possiamo come possiamo.

63 commenti:

Anonimo ha detto...

Quello che si è sempre fatto: preghiera e comunicazione. Non cambia nulla.

Amicus ha detto...

Ripeto anche qui ciò che ho scritto altrove: tutto questo panico non serve. Semplicemente, nell'ormai cinquantennale battaglia contro il neomodernismo ed i suoi esponenti installati in Vaticano, siamo giunti alle fasi finali. La lotta contro la Fede cattolica della Tradizione apostolica è ormai sempre più scoperta, ma in fondo è un bene. Molti volenterosi tradizionalisti del 'post-Summorum Pontificum' stanno apprendendo ora a loro spese ciò che i 'vecchi' resistenti, come il povero sovrascritto, hanno già sperimentato da tempo.
E comprenderanno sempre meglio che il grande Mons. Marcel Lefebvre aveva pienamente ragione (ma li avranno mai letti i suoi scritti, dal contenuto attualissimo?).
Infine, chi ha fede sa che non vinceranno i falsi giudei, i massoni, i neomodernisti. Vinceremo noi, sotto la guida di Maria SS.ma Immacolata.

Anonimo ha detto...

Ormai l´uragano Bergoglio si é diffuso dalle pampas all´intera ecumene catolica. Bisognerá tenersi fermi con dei bulloni e delle vite.

Vi spedisco il link a un sito argentino sulla GMG. E tante grazie per la vostra continua testimonianza!

http://in-exspectatione.blogspot.com.ar/2013/07/el-puro-trazo-horizontal.html

Anonimo ha detto...

Quello che si è sempre fatto: preghiera e comunicazione. Non cambia nulla

Può cambiare, se alla comunicazione si unisce una 'pastorale' meglio organizzata:

1. informazione più diffusa e coraggiosa, a partire dai centri già esistenti, sulla Santa Messa e relativa dottrina.

2. In più, unendo le forze a livello globale, sulla resistenza ad ingiustizie simili a quella appena perpetrata.

Certo realisticamente è ben piccola cosa rispetto allo strapotere della cultura egemone. Ma è quello che possiamo e dobbiamo fare, oltre che pregare e rimanere saldi, fiduciosi e fedeli al Tesoro che abbiamo ricevuto nella e dalla Chiesa: il Signore Presente e operante nel Suo Santo Sacrificio e quanto ne consegue nella vita dei credenti.

Luisa ha detto...

Da Rorate Caeli:

"Rorate has learned from its own sources that the "internal dissidents" were led by an American member of the Franciscan Friars of the Immaculate who was notable for his opposition and hostility to the any criticism of Vatican II, in direct contrast to the Italian friars of the FFI, many of whom adhered to the "Gherardini line" of loyal but unflinching criticism of at least some elements of the Conciliar documents. "

Anonimo ha detto...

"Si singula communitas aut totum Institutum vel Societas tales celebrationes saepe vel habitualiter vel permanenter perficere vult, res a Superioribus maioribus ad normam iuris et secundum leges et statuta particularia decernatur".
(Benedetto XVI, motu proprio Summorum Pontificum, art. 3)

"In aggiunta a quanto sopra, il Santo Padre Francesco ha disposto che ogni religioso della congregazione dei Frati Francescani dell'Immacolata è tenuto a celebrare la liturgia secondo il rito ordinario e che, eventualmente, l'uso della forma straordinaria (Vetus Ordo) dovrà essere esplicitamente autorizzata dalle competenti autorità, per ogni religioso e/o comunità che ne farà richiesta"
(Decreto della Congr. per i religiosi dell'11/07/2013).

Dove sarebbe la contraddizione?

Domenicano ha detto...

Quoto Mic

Lo vado dicendo da molto. Bisogna che nasca un vero e proprio movimento ecclesiale, di stile CN. Loro sono forti, noi no. Le divisioni in mille rivoli penalizzano, anche perché si sa chi semina la zizzania.
Ovviamente il fulcro del movimento in questione non dovrebbe esser la liturgia (perché altrimenti cancellato il movimento, cancellata la liturgia) ma un approccio tradizionale alla fede. O vediamo se ancora ci s'ha le orecchie turate di fronte alla lampante verità.

P.S. Vediamo di far vedere i numeri al prossimo pellegrinaggio SP. Così ci si conta finalmente un po'.

Anonimo ha detto...

"informazione più diffusa e coraggiosa, a partire dai centri già esistenti, sulla Santa Messa e relativa dottrina. "

Il problema è che in alcuni luoghi i centri di Messa erano quelli dei FI... E ora? Tutto perduto...

Anonimo ha detto...

L'elezione di questo Papa non aveva lo scopo di porre fine della corruzione della curia, ma alla piena e definitiva applicazione del Vaticano II

Anonimo ha detto...

L'elezione di questo Papa non aveva lo scopo di porre fine della corruzione della curia, ma mirava alla piena e definitiva applicazione del Vaticano II

Anonimo ha detto...

Il problema è che in alcuni luoghi i centri di Messa erano quelli dei FI... E ora? Tutto perduto...

In alcuni luoghi. Non in tutti...

E poi, bisognerà vedere se ci saranno FI tanto coraggiosi da chiedere l'autorizzazione per il VO. E cosa decideranno di fare, eventualmente non gliela accordassero. La decisione, non riguarda il rito, riguarda la religione a cui si appartiene, lo avete capito?

C'era o non c'era lo "stato di necessità" ai tempi di mons. Lefebvre ?

C'è o non c'è, adesso?

L'unica cosa positiva in questa vicenda e che sono cadute molte maschere e le cose stanno venendo sempre più allo scoperto, anche se penso si tratti di una vera e propria lotta e se sarà dura.

E' così che la vedo in questo momento.
Sto parlando a caldo, il Signore mi illumini e mi sostenga. Lo chiedo per me e per tutti noi...

Japhet ha detto...

La fine del Summorum, se non è ancora di ordine giuridico, con l'aria che tira rischia di diventare concreta nell'ordine pratico...

Anonimo ha detto...

La fine del Summorum, se non è ancora di ordine giuridico, con l'aria che tira rischia di diventare concreta nell'ordine pratico...

dipende anche da noi...

edoardo ha detto...

@anonimo 16:19

la differenza è che nelle parrocchie rette dai FI la messa oggi può essere VO oppure NO senza chiedere permessi ad alcuno in quanto parrocchie (e quindi svincolate dai superiori, avendo come superiore il Vescovo) Con la disposizione di Papa Francesco i FI saranno d'ora in poi obbligati a celebrare solo NO anche nelle parrocchie. Questa è la mia interpretazione. Posso e spero di sbagliarmi.

minstrel ha detto...

Rilancio l'anonimo commento:

"Si singula communitas aut totum Institutum vel Societas tales celebrationes saepe vel habitualiter vel permanenter perficere vult, res a Superioribus maioribus ad normam iuris et secundum leges et statuta particularia decernatur".
(Benedetto XVI, motu proprio Summorum Pontificum, art. 3)

"In aggiunta a quanto sopra, il Santo Padre Francesco ha disposto che ogni religioso della congregazione dei Frati Francescani dell'Immacolata è tenuto a celebrare la liturgia secondo il rito ordinario e che, eventualmente, l'uso della forma straordinaria (Vetus Ordo) dovrà essere esplicitamente autorizzata dalle competenti autorità, per ogni religioso e/o comunità che ne farà richiesta"
(Decreto della Congr. per i religiosi dell'11/07/2013).

Dove sarebbe la contraddizione?

Anonimo ha detto...

Pregare può servire ma fino a un certo punto. Son cinquant'anni che i tradizionalisti pregano per la restaurazione e le cose sono andate sempre peggio. No, bisogna agire concretamente con i mezzi che abbiamo a disposizione, a partire dalle conoscenze che abbiamo in Vaticano vicino al papa. mi riferisco a prelati di ogni grado amici della tradizione e con una certa influenza in Vaticano. Ad es. I cardinali Burke, Piacenza, i vescovi Pozzo e Sciacca, i sacerdoti Bux, Guido Marini, Lang ecc... Perchè non si potrebbero coordinare tra loro per fissare un incontro con Benedetto XVI e tentare un'opera di mediazione e di convincimento col papa attuale? Se ciò non dovesse portare a risultati concreti si potrà organizzare una vera e propria resistenza cattolica che contrasti l'operazione di involuzione progressiva che la Chiesa sta vivendo grazie alle assurdità portate avanti dall'attuale papa. In ciò saranno utili siti, blog, associazioni, sacerdoti e prelati influenti, ecc...

don Camillo ha detto...

ATTENZIONE, Ma io non capisco, "la competente autorità" é Manelli, a meno che i FFI non siano stati commissariati come furono i Legionari di Cristo. Quindi con tutto il rispetto del caso, di cosa si lamentano? Manelli c'ha ripensato!? Ha voluto tirare i remi in barca?

edoardo ha detto...

@don Camillo

sono stati commissariati, si veda MIL
http://blog.messainlatino.it/2013/07/blog-post_29.html

TB ha detto...

Spero che questi ovvi avvenimenti servano a far aprire gli occhi a chi storceva schifato il naso sentendo nominare Mons. Lefèbvre.
Senza la sua grande opera e provvidenziale, tutto sarebbe un deserto bruciato ora. E vengano a dire che lo stato di necessità non c'è più...o addirittura non c'è mai stato!

minstrel ha detto...

A quanto pare i francescani dell'immacolata sono stati commissariati si.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Marco P ha detto...

L'articolo di Magister dice che:

Il decreto insedia un commissario apostolico – nella persona del cappuccino Fidenzio Volpi – alla testa di tutte le comunità della congregazione dei Frati Francescani dell'Immacolata.

Non sono esperto in materia: questo è o non è un commissario ?

Luisa ha detto...

Magister reagisce alle parole del papa su Ricca:

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/07/29/il-papa-parla-sul-caso-ricca-ma-non-dice-ancora-lultima-parola/

puntini sulle i ha detto...

"Magister reagisce alle parole del papa su Ricca:"

Sul caso Ricca il Papa si è pronunciato in maniera ambigua, così come ha glissato sui gay e la loro lobby vaticana.

Ambrosius ha detto...

Carissimi,

Dom João Braz de Aviz, in quanto vescovo di Brasilia, mai ha lasciato i pretti celebrare la Messa Tridentina. Lui ce una personalità eccentrica e è adepto della teologia della liberazione.

Per quanto riguarda il CELAM, è stato solo un incontro tra i vescovi brasiliani e Francesco. Dove è stato promosso il documento di Aparecida. Quello stesso documento che nel testo finale disonestamente hanno incluso testi della teologia della liberazione. Benedetto XVI non ha approvato il documento, non gli ha piaciuto.

In ciò che riguarda Papa Francesco, ieri è apparso in un canale di TV brasiliano, una lunga intervista sua. In una delle domande, il giornalista gli ha chiesto:

"Santità, che cosa il sig. dice per i catolici, membri di altri religione?"

La prima risposta del Papa è stato quella de dire che preferisce parlare non di altri religione, ma di altri confessione. Dopo questo lui ha cominciato parlare dei poveri e della fame nel mondo. Timidamente lui parla in alcuno momento della risposta che "il fine della religione la filantropia (beneficiência)", ma nella pratica ha presentato la religione così, come una ONG.

Anonimo ha detto...

Lex iniusta non est lex.

Mazzarino ha detto...

Son finiti i tarallucci al miele e come "giusto" RIPRENDE L'USUALE VIOLENZA CONCILIARE. INFATTI IL VESCOVO DI ROMA RIVIETA LA MESSA DI SEMPRE VOLUTA DA BXVI, e ci offre in cambio le carnevalate dei suoi vescovi sculettanti di Copacabana. No grazie, a noi non piace il genere. Ci arrangeremo diversamente. CERCATE, SOSTENETE, OSPITATE, PROTEGGETE, AIUTATE I SANTI SACERDOTI CHE RESTERANNO FEDELI ALLA CHIESA DI CRISTO. Siamo nel 2013 e se pretendono obbedienza per ancheggiare e sculettare coram populo molti seguiranno Cristo invece che Bergoglio.

Ambrosius ha detto...

L'indirizzo della intervista:

http://globotv.globo.com/rede-globo/fantastico/v/fantastico-exibe-entrevista-exclusiva-com-papa-francisco/2720740/

Anonimo ha detto...

I Francescani della Immacolata garantiscono (o garantivano?) la messa quotidiana VO alle ore 7 nella chiesa dell'Annunziatina a Lungotevere Vaticano 1, molto vicina a S. Pietro.
Se verrà a mancare sarà un'altra grande perdita.

Ambrosius ha detto...

Papa Francesco ha tornato a identificare i gruppi restauratrici con il pelagianesimo. Ma se c'è una identificazione tra restaurazione e il pelagianesimo, lui non dice con questo che la Chiesa, in passato era Pelagiana?

Vedi quello che lui ancora dice nel discorso ao CELAM (ho sbagliato nel post anteriore, me scusa) cerca i gruppi restauratrici:

"In America Latina, di solito ha luogo in piccoli gruppi, alcune nuove congregazioni religiose nelle tendenze per la "sicurezza" della dottrina o disciplina".

La sicurezza dottrinale o disciplinare è un male?

Sarà buona la insicurezza dottrinali che vediamo nei ultimi 50 anni?

Che cosa lui capisce per pelagianismo?

Sarà che anche il pelagianismo è stato rivisto?

Luisa ha detto...

Certo che fa specie, a meno a me lo fa, ascoltare un Papa, il Papa, dire che prima non poteva vedere i carismatici del rns ma che poi si è...convertito, sapere che ha risposto in modo secco e rapido alla domanda su matrimoni gay e aborto, il che tende a mostrare che non intende pronunciarsi su quei temi, eppure aveva dei giovani davanti a sè, ha detto di non averlo fatto perchè voleva mandare messaggi positivi ma quale messaggio più positivo potrebbe esserci di quello della difesa della vita e della famiglia naturale e poterlo fare davanti a tre millioni di giovani?
Sui gay basta vedere come le sue parole sono già strumentalizzate.
Comunque con i suoi due discorsi ai vescovi sud americani abbiamo ora un`idea più precisa di che cosa ci aspetta, e penso a Mercier che sul giornale La Vie racconta di un suo amico sacerdote che aveva l`anno scorso incontrato l`allora card. Bergoglio e lo aveva trovato " à l`ouest" = con la testa altrove, stupito che non avesse già dato le sue dimissioni, e invece ci troviamo con un Papa che potrà mettere a esecuzione le sue idee =ideologie a livello universale e non più solo locale.

Ambrosius ha detto...

Siamo di fronte ad una religione che predica ai quattro angoli della terra una dignità intrinseca alla persona umana ed i pelagiani sono i penitenti, sono quelli che con le loro opere danno frutti di pentimento?

hpoirot ha detto...

posto anche qui quello che ho detto su MiL stamattina:

"sono anni che diciamo che il SP é un'accozzaglia di errori (primo quello di subordinare il VOM al NOM) ed eccone la prova pratica:

Art. 3. - Le comunità degli Istituti di vita consacrata e delle Società di vita apostolica, di diritto sia pontificio sia diocesano, che nella celebrazione conventuale o “comunitaria” nei propri oratori desiderano celebrare la Santa Messa secondo l’edizione del Messale Romano promulgato nel 1962, possono farlo. Se una singola comunità o un intero Istituto o Società vuole compiere tali celebrazioni SPESSO o ABITUALMENTE o PERMANENTEMENTE, LA COSA DEVE ESSRE DECISA DAI SUPERIORI MAGGIORI a norma del diritto e secondo le leggi e gli statuti particolari.
(Benedetto XVI, Motu Proprio "Summorum Pontificum Cura")

Hai letto bene MIL?? Non c'é niente di cui lamentarsi né scandalizzarsi. La cosa é stata decisa da ben più che una gerarchia maggiore ma addiruttura dalla più alta possibile: il papa.

Ergo smettetela di piagnucolare.

RIC ha detto...

Intanto grazie a internet e a Magister la notizia ha fatto il giro del mondo:
In Francia
http://www.riposte-catholique.fr/summorum-pontificum-blog/enquete-et-analyse/les-franciscains-de-limmaculee-interdits-de-celebrer-la-forme-extraordinaire-par-le-pape-francois#.UfalRcsaySM

Negli Stati Uniti
http://rorate-caeli.blogspot.com/

In Spagna e nel mondo ispanico

http://www.accionliturgica.blogspot.it/2013/07/el-papa-restringe-la-misa-tradicional.html

Forse si sperava che la cosa passasse sotto silenzio, sommersa dalla melassa di Rio. Beh, non e' andata proprio cosi'...

Anonimo ha detto...

Non riesco a capire come faccia a conciliare rns e ortodossi:

"Le Chiese ortodosse hanno conservato la liturgia che è tanto bella. Noi abbiamo perso un po' il senso dell'adorazione."

hpoirot ha detto...

Questa notizia va vista alla luce alla luce dell'articolo tre qui sopra citato.

A chi si straccia le vesti dico solo che il SP non é per niente stato stravolto, é stato applicato!! secondo le direttive che erano già quelle di papa Ratzinger.

Ambrosius ha detto...

Papa Francesco: "Chi sono io per giudicare un gay?"

Il Papa non può giudicare i gay, non può condurli al pentimento, ma può giudicare i gruppi restauratrici che fanno la pratica della pennitenza e danno frutti di pentimento, come pelagiani. Sembra che non solo i dogma hanno cambiato il senso, ma anche l'eresie hanno cambiato il suo significato, percchè è fuori di senso identificare gruppi restauratrice con il pelagianismo. In questi gruppi nessuno entra percchè pensa avere una dignità intrinseca a sua natura, ma per avere il peccato originale.

Pentimento e penitenza, che cosa significano oggi nella Chiesa? Qualcuno gli ascolta nella voce della autorità? Qualcuno gli legge in alcuni documenti?

Io non gli ascolto e non leggo in documenti, e i pelagiani siamo noi?

Anonimo ha detto...

Interessante riflessione di Edoardo Malgarida sul riferimento all'art.3 del Summorum

la differenza è che nelle parrocchie rette dai FI la messa oggi può essere VO oppure NO senza chiedere permessi ad alcuno in quanto parrocchie (e quindi svincolate dai superiori, avendo come superiore il Vescovo) Con la disposizione di Papa Francesco i FI saranno d'ora in poi obbligati a celebrare solo NO anche nelle parrocchie. Questa è la mia interpretazione. Posso e spero di sbagliarmi.

C'è anche da dire che i superiori (nello specifico p. Manelli) non credo fossero contrari al VO.
Ma con quel che c'è in giro è probabile che avranno superiori in linea con la frangia dissidente e contraria...

Luisa ha detto...

Ebbene quando leggo la lettera del Commissario dei FI, mi cadono i calzini che non ho, chi non sente cum Ecclesia?
Forse i frati che celebrano la Santa Messa Antica?
Forse che celebrare la Santa Messa con una delle due forme dell`unico Rito Romano è un segno di non sentire cum Eccelsia?
In che cosa consiste il non sentire cum Ecclesia del FI?
Leggo:

"Questo è importante, l'annuncio e la testimonianza del Vangelo, per ogni cristiano, non sono mai un atto isolato o di gruppo e qualunque evangelizzatore non agisce, come ricordava molto bene Paolo VI, "in forza di un'ispirazione personale, ma in unione con la missione della Chiesa e in nome di essa (Esort. Ap. Evangelii nuntiandi, 80) [...] Sentite la responsabilità che avete di curare la formazione dei vostri Istituti nella sana dottrina della Chiesa, nell'amore alla Chiesa e nello spirito ecclesiale" (Discorso del Santo Padre Francesco ai partecipanti all'assemblea plenaria dell'Unione Internazionale delle Superiore Generali, 8 maggio 2013)."

A quando un commissario per il cnc?
A quando un commissario per chi stravolge Dottrina e Liturgia?
E porta i suoi seguaci su altre vie?
Quando papa Bergoglio commissionerà chi nel segreto porta in avanti il suo progetto sulla Chiesa, un progetto che, secondo il suo iniziatore, solo salverà la Chiesa del terzo millenio?
Spero che ci verranno date le informazioni da parte di chi sta soffrendo e subendo questa decisione, perchè così come ci è data questa notizia è semplicemente sconvolgente e scioccante, o forse è uno dei primi passi e atti concreti del nuovo corso.

Luisa ha detto...

http://blog.messainlatino.it/2013/07/blog-post_29.html

hpoirot ha detto...

Letto su facebook da una persona che non cito ma che conosco virtualmente:

Oggi ho parlato con un frate dei francescani dell’immacolata la situazione e’ la seguente,l’ordine e’ stato commissariato dalla congregazione per la fede.

L’accusa e di essere filo-lefebvriani,scismatici e contrari alla nuova messa. Le denunce sono state fatte da chi frequentava l’ordine e le loro messe e da un gruppo di frati stessi oltre che da molti cattolici e sacerdoti modernisti..."


Cioé se leggo bene gli stessi che 6 mesi fa aspettavano a braccia aperte di riaccoglere la SPX nel seno petrino (intanto che bastonavano il Buon Pastore e facilitavano strani movimenti e dottrine) ora bastonano anche i FI...

Alla faccia dell'accoglienza. L'abbiamo scampata proprio bella!

Anonimo ha detto...

Nessuno considera che molte vocazioni ai FI erano proprio dovute anche alla scelta di celebrare l'Antico Rito.
Come si troveranno ora, quei giovani?

Anonimo ha detto...

Secondo ci stiamo allarmando troppo. Prima dovremmo conoscere esattamente la situazione interna ai FI, indagare i reali motivi della divisione, chi l'ha prodotta e perché. È da un anno che si vocifera un possibile commissariamento dei FI quindi con BXVI ancora regnante. Mi sembra che stiamo facendo i conti senza l'oste, qualcuno potrebbe contattare un FI e farsi dare delle spiegazioni circa le reali situazioni in cui si trova l'ordine?
Micus

RIC ha detto...

Papa Francesco: "Chi sono io per giudicare un gay?"

E' una frase straordinaria nella sua totale follia. Chi sono io?? Qualcuno potrebbe per cortesia ricordargli che - purtroppo- lui e' il PAPA ossia il Vicario di Cristo in terra???

Anonimo ha detto...

Dalla Lettera del Commissario pubblicata da MiL

"... Credo di non dover aggiungere nulla a un pensiero così chiaro e così pressante di Papa Francesco, il quale si preoccupa giustamente del "sentire cum Ecclesia" perchè solo così la Vita Consacrata potrà rispondere a quanto la Chiesa si attenda da essa e diventi, in questo modo l'evangelica luce sul mondo per i fedeli che hanno bisogno di conoscere e seguire la verità che Cristo ci ha rivelato...."

E, nel "sentire cum Ecclesia", ci sarebbe il divieto di celebrare il VO per chi finora lo celebrava?

Luisa ha detto...

Dice il papa: chi sono io per giudicare i gay?
Ma per giudicare i cattolici che non gli vanno a genio il papa non sembra aver problemi, inamidati, da salotto, da museo, musoni che guardano il pavimento, rigidi e superficiali, pelagiani e gnostici, zitelle e cocomeri sotto aceto, non sono cristiani, si mascherano da cristiani, alcuni hanno una certa allegria superficiale, gli altri vivono in una continua veglia funebre, ma non sanno cosa sia la gioia cristiana, questi sono schiavi della superficialità, di questa vita diffusa, e questi sono schiavi della rigidità, non sono liberi. Nella loro vita, lo Spirito Santo non trova posto.

Questi non sono forse dei giudizi?


E.P. ha detto...

Provvedimenti "legali" contraddittori portano gradualmente all'anarchia perché significano che ognuno può fare di testa sua e poi appellarsi al precedente giuridico che gli conviene di più.
Mi piange il cuore anche per le francescane dell'Immacolata: tra il vietare di celebrare e il vietare di assistere il passo è breve.
Di certo i Francescani dell'Immacolata ubbidiranno senza cercare sotterfugi.
Ma se io fossi uno di loro chiederei immediatamente l'escardinazione con la motivazione che i francescani dell'Immacolata sono stati snaturati a far data dall'11 agosto 2013 con decreto illegale ma inappellabile.

Anonimo ha detto...

Quelli che non vanno a genio al Papa lo fanno per scelte personali, chi è gay non sceglie di esserlo.

Ambrosius ha detto...

I FI sono una Congregazione restauratrici, ha caratteristiche di sicurezza dottrinali, disciplinari e liturgiche. Sarà per questo è di fuori del "sentire cum Ecclesia"? Sarà che il "sentire cum Ecclesia" significa la sicurezza della insicurezza dottrinale e indisciplinare?

Il cnc non fornisce sicurezza dottrinale, disciplinare e liturgica e non è giugicato o disturbati da nessuno. Il Catechismo del Cammino Neocatecumenale, è già stato rivelato?

Anonimo ha detto...

Secondo ci stiamo allarmando troppo. Prima dovremmo conoscere esattamente la situazione interna ai FI, indagare i reali motivi della divisione, chi l'ha prodotta e perché.

Sono d'accordo con Micus. Quel che lui dice lo avevo già detto ieri. Tanto più che da fonte diretta avevo notizia di problemi che non riguardavano il Rito, anche se sapevamo tutti dell'esistenza di una frangia dissidente per questo motivo.
Tuttavia, con quel che è accaduto a proposito del divieto di celebrarlo, sembra che i problemi reali siano sottaciuti ad extra e cavalcati dando il destro per boicottare il Rito e la Tradizione, certamente molto sentita da chi lo celebra e da molti FI che conosco...

Ambrosius ha detto...

Qui in Brasile se sta per approvare un progetto di legge, che di fatto legalizza l'aborto. Nella lettera della legge la gravidanza viene a essere chiamato profilassi. Alcuni vescovi coraggiosi e sacerdoti hanno intervenuti per chiedere il veto totale del progetto di legge. La codarda e comunista CNBB, ha chiesto il veto parziale di questo progetto, mentre ha chiesto il completo ritiro di progetto di legge sul settore minerario. E il Papa Francesco ha detto che è venuto per essere vicino alla gente, non disse nulla sull'aborto. Sembra che loro sono stati esclusi del suo programma di viaggio.

Nel discorso al CELAM, dopo parlare della tentazione della Chiesa oggi, ele presenta quello che considera una cosa buona: gruppi biblici e le comunità ecclesiale di base.

La bibbia pastorale della CNBB è della Teologia della Liberazione (beh come le note di piè di pagina). Questi gruppi sono gestiti per il Consiglio Nazionale del Laicato, un gruppo di rottura totale con la tradizione.

Le comunità eclesiale di base, sono un disonore per la Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Sono volgare e sincretistici, non hanno nulla di cattolici, solo la assistenzialità incondicionali dei vescovi.

rosa ha detto...

Oltre a far giungere le nostre preghiere e carità ai Francescani - qualcuno direbbe "la ns solidarietà", parolq che ormai aborro - non potremmo anche cominciare ad organizzarci praticamente noi che ci teniamo alla Tradizione ? Mi spiego: chi di voi vive a Roma ha un certo numero di chiese dove poter assistere, magari anche in agosto, alla Messa VO. Ma chi come me abita a Milano o nella diocesi è in una posizione meno fortunata. Possibile non si riesca a sapere quanti siamo, organizzare magari un minibus o anche 2-3 macchine per andare una volta al Gentilino, una volta a Monza, e magari pure a Seregno ? Non tutti hanno mezzi propri. Magari quel che scrivo è una stupidata, ma forse no.
In merito al paragone con gli anni 60: tutti noi cattolici eravamo molto più obbedienti ed acritici nei confronti della gerarchia,anche dei nostri parroci. Ricordo i mugugni per l'adeguamento liturgico della ns chiesa ed anche per la nuova Messa. Ma nessuno osava fare qualcosa in concreto, perchè se lo dice il Papa, se lo fa il Papa...beh dopo GPII, BXVI e lo stesso Bergoglio, credo ci sia molta più gente "ribelle".
Rosa

don Camillo ha detto...

Il commissariamento non durerà in eterno, sicuramente vorranno isolare il Fondatore, il quale oggi paga di scelte che doveva compiere un paio di anni fa. Era prevedibile il tutto! Una minoranza che prende il sopravvento e il governo dell'ordine.... Storie vecchie quanto il Concilio.

Luisa ha detto...

Da Rorate Caeli:

"Rorate ha appreso da proprie fonti che i" dissidenti interni "sono stati guidati da un membro americano dei Frati Francescani dell'Immacolata, che era noto per la sua opposizione e l'ostilità verso ogni critica del Concilio Vaticano II, in diretto contrasto con i frati italiani della FFI, molti dei quali hanno aderito alla "linea di Gherardini" di una leale ma inflessibile critica di almeno alcuni elementi dei documenti conciliari. "

Anonimo ha detto...

Comunque MIC ragioniamo con serenità, calma e pazienza. Non è che la forma straordinaria del rito romano sia stata proibita definitivamente per tutti. Qui ci troviamo di fronte ad un ordine che dopo la promulgazione del SP ha deciso di abbracciare totalmente la liturgia tradizionale. Un intero ordine. A questo si è aggiunto da parte di alcuni frati un impegno nella difesa della dottrina tradizionale in opposizione al concilio VAticano II. Ad altri frati tutto questo deve essere sembrato troppo tradizionalista o filo-lefebvriano. È si sono ribellati. Ecco il caos. Da qui nasce il commissariamento. È da ciò che dice il decreto si è perfettamente in sintonia con il SP: la liturgia della Chiesa rimane ordinaria per tutti, chi vorrà celebrarla potrà richiederla alle competenti autorità. Questo deve essere sembrato l'unico modo per salvare capre e cavoli, per riunire unire una comunità spaccata in due.
Non avveleniamoci l'anima scagliandoci contro il Papa, aspettiamo e vediamo.
Micus

Luisa ha detto...

Capisco la reazione di Hercule, non è difficile immaginare che la FSSPX sarebbe finita anche lei con un Commissario.
Bonne chance et bon courage agli Istituti Ecclesia Dei!

Luisa ha detto...

http://blog.messainlatino.it/2013/07/decreto-della-santa-sede.html

Beh, dicevamo che di fatti concreti di governo con papa Bergoglio non ne avevamo ancora avuti, eccone uno e la musica che ci svela fa male alle orecchie e al cuore.

Anonimo ha detto...

Cari amici,
sospendiamo gli allarmi indiscriminati.
Ho notizie in diretta che pubblicherò in un articolo chiarificatore tra poco.

Non abbassiamo lo guardia, ma la Tradizione non è in pericolo. Almeno non nel senso che temevamo.

Caterina63 ha detto...

Mic, il testo al CELAM è in rete nel sito vaticano e il passo dice:

d) La proposta pelagiana. Appare fondamentalmente sotto forma di restaurazione. Davanti ai mali della Chiesa si cerca una soluzione solo disciplinare, nella restaurazione di condotte e forme superate che, neppure culturalmente, hanno capacità di essere significative. In America Latina, si verifica in piccoli gruppi, in alcune nuove Congregazioni Religiose, in tendenze esagerate alla “sicurezza” dottrinale o disciplinare. Fondamentalmente è statica, sebbene possa ripromettersi una dinamica ad intra, che involuziona. Cerca di “recuperare” il passato perduto.

http://www.vatican.va/holy_father/francesco/speeches/2013/july/documents/papa-francesco_20130728_gmg-celam-rio_it.html

Domenicano ha detto...

don Camillo, a cosa allude quando dice che Mannelli doveva risolvere due anni fa la cosa?

Marco Marchesini ha detto...

Purtroppo questa situazione terribile che si è creata all'interno dei Francescani dell'Immacolata dimostra un dato di fatto: La Santa Messa VO ed il NO non possono coesistere pacificamente tra di loro, sono troppo diverse. L'una è informata da una spiritualità autenticamente cattolica, l'altra è fortemente influenzata dagli errori protestanti.
Non è come tra il Rito Romano, il Rito Ambrosiano ed i Riti Orientali.
Prima o poi si deve fare una scelta, sia che si tratti di un Istituto, sia che si tratti della coscienza della singola persona.
Spero che la parte migliore dei Francescani dell'Immacolata non si pieghi di fronte a nessun divieto così assurdo da qualunque e ripeto qualunque parte provenga.

DFR ha detto...

Sono francamente molto stupito dal modo in cui, sulla base di alcune testimonianze - che pur essendo sincere possono essere distorte - si ritragga il R.P. Manelli ora come un despota, ora come un nepotista, ora come un pazzo.

Anch'io sono un sacerdote e celebro spesso la santa messa tradizionale per le Francescane claustrali (oltre alla santa confessione) e posso garantire che tra quelle mura i presunti problemi "rituali", "disciplinari", "dottrinali" non esistono.

Conosco anche molto bene comunità religiose FI maschili (nella mia diocesi sono almeno 3 e mi confesso abitualmente presso quei bravi frati); essi apprezzano il rito antico ma non lo celebrano in modo esclusivo; tanto meno l'ufficio che recitano abitualmente in italiano, così come il rosario.
Allora? Dove sono tutte le imposizioni di cui si va dicendo?

Imviterei alla prudenza prima di esprimere "giudizi" sulla base di "rivelazioni private", fossero anche di sacerdoti pii e legati alla tradizione.

Anonimo ha detto...

mi sbaglierò ma a me sembra che si stia cercando di "fare scoppiare" i tradizionalisti per avere poi una scusa per schiacciarli. Cerchiamo di non fare il loro gioco ed seguire in tutto l'esempio di Cristo mite umile di cuore